Nell’alba di Lunedì, 5 Agosto, alle 06:30, si è effettuata a Patrasso una vasta operazione di polizia con l’obiettivo di evacuare lo spazio autogestito occupato “Spazio TEI – N.Gyzi”, l’occupazione “Maragopouleio” e la storica “Occupazione Parartima“. All’interno di un clima di polizia e di repressione assoluta, con l’arresto da parte dei poliziotti di cinque compagni che si trovavano in quel momento a Maragkopouleio e con la detenzione di molti altri in solidarietà all’esterno dell’edificio, ma anche da altre parti della città, lo Stato ha fatto un’altra prova di forza e di “pugno democratico” come conseguenza della sua mossa di pochi mesi fà contro le occupazioni e i luoghi di lotta in tutto il territorio greco.
Di fronte all’assalto della sovranità a coloro che scelgono di combattere e di definire se stessi la loro vita, quello che abbiamo da contrapporre è la solidarietà e la nostra lotta sociale e di classe quotidiana e multiforme. Le occupazioni, come parte integrante di questa lotta, non costituiscono per noi delle isole di libertà utopiche ma bensì dei focolai di rottura e di resistenza, delle basi di affinità nella nostra guerra contro lo Stato e il Capitale, contro ogni genere di oppressori. Le occupazioni non sono delle mura, per essere prese d’assedio e spegnersi. Come parte della nostra lotta, sono le stesse persone che le costituiscono, le fanno diventare spazi vivi di creazione, di espressione, di solidarietà e di resistenza. Finché queste persone non smetteranno di combattere, gli attacchi contro le occupazioni non riusciranno di far altro che infuriarci e di raggrupparci ulteriormente. Gli edifici possono essere evacuati e sigillati, ma le idee restano salde e forti nel tempo. Se abbiamo qualcosa da dire ai padroni di questa grottesca operazione è che non abbiamo paura, non ci terroriziamo e continueremo ad essere qui.
SOLIDARIETÀ A TUTTI I PERSEGUITATI DELLE OCCUPAZIONI
Il 5 Agosto 2013, alle 06:30 circa, poliziotti in divisa e in borghese hanno fatto irruzione e sfrattato tre spazi occupati a Patrasso, in particolare l’occupazione PARARTIMA all’angolo di Via Corinthou ed Aratou, l’occupazione Maragopouleio sulla Via Gounari, e lo spazio autogestito all’interno dell’Istituto dell’Educazione Tecnologica (TEI) di Patrasso. Tutti e tre gli spazi occupati sono stati sfrattati e sigillati dalla polizia.
Le forze repressive, aiutate dalle autorità comunali, hanno confiscato vari materiali dai centri sociali, e anche sigillato l’ingresso dell’occupazione PARARTIMA con mattoni.
Un totale di 16 compagni sono stati detenuti: 5 occupanti che hanno resistito all’invasione dal tetto dell’occupazione Maragopouleio, così come 11 solidali che hanno cercato di avvicinarsi alla casa occupata, mentre lo sgombero era in corso. Poco dopo, i 11 solidali sono stati rilasciati, ma i 5 occupanti di Maragopouleio affrontano accuse e sono stati tenuti in custodia presso il quartier generale della polizia sulla Via Ermou, dove i compagni hanno tenuto un raduno di solidarietà prima al mattino. Inoltre, a mezzogiorno, un raduno di contro-informazione abbia avuto luogo presso la Piazza Olgas.
Più tardi i 5 arrestati sono apparsi davanti al pubblico ministero e sono stati tutti rilasciati, con l’obbligo di comparire in tribunale il 6 Agosto. [Aggiornamento: Il processo contro i cinque compagni è stato rinviato al 13 Agosto.]
La sera del Lunedì, 8 Aprile, un gruppo di compagni che si trovava sulla piazza di Psila Alonia è stato aggredito da un gruppo di fascisti frequentatori del ristorante “Psitalonia” (proprietà dell’albadorato Sipsas) col pretesto di una maglietta con un simbolo antifascista che indossava uno dei compagni. I fascisti hanno assaltato i compagni con pietre, bottiglie e sedie dall’interno del locale. I compagni hanno resistito e poi si sono diretti verso l’occupazione di Maragkopouleio dopo aver respinto i fascisti, anche se mancavano numericamente. I neo-nazisti sono diretti verso l’occupazione dove sono stati respinti una seconda volta in modo efficace. L’intervento dei poliziotti è stato immediato, rafforzativo e di salvaguardia per i parastatali, i quali stavano deliberatamente provocando danni ai veicoli parcheggiati. Nelle prossime ore e in coordinamento perfetto tra di loro, i sbirri hanno attaccato i compagni riuniti lanciando gas lacrimogeni e bombe assordanti sulle teste di coloro che erano all’ingresso dell’occupazione, fornendo copertura nello stesso tempo ai neonazisti, che scagliavano al cortile dell’occupazione pietre e razzi dal vicolo laterale. Per 2 ore l’occupazione di Maragkopouleio era sotto assedio dalle forze della polizia antisommossa (MAT) nel tentativo di escludere lo spazio da due manifestazioni spontanee che tentavano di accederla. L’atteggiamento massiccio e intransigente dei 200 e passa compagni/e presenti ha impedito ulteriori attacchi, fino a quando, in un primo momento i fascisti e poi i poliziotti se ne sono ritirati.
L’attacco di eri sera dei MAT-Alba Dorata all’occupazione di Maragkopouleio non è altro che la continuazione delle mosse repressive dello stato contro le occupazioni e gli spazi auto-organizzati, contro il mondo della lotta che resiste con forza ai disegni antisociali, al tentativo dell’imposizione dell’impoverimento e del cannibalismo sociale. Nonostante i costanti pronunciamenti di questa organizzazione neonazista sul suo carattere anti-sistemico, ancora una volta la loro concomitanza con le forze repressive ha mostrato ciò che realmente siano: i cani fedeli dello stato pronti ad aiutare in qualsiasi modo nel suo lavoro.
Nonostante gli sforzi disperati dei principali media del regime per presentare gli eventi come un conflitto tra “estremi”, la presenza massiccia e diversificata di un certo numero di attivisti e militanti di fuori dello spazio dell’occupazione ha provato che la memoria sociale e di classe è ancora viva e arma con determinazione un intero mondo, pronto a difendere con tutte le sue forze le strutture e le opere della lotta, il mondo della resistenza e della libertà.
Ancora una volta, dopo il loro ennesimo tentativo in data 11 Ottobre 2012, i fascisti dell’Alba Dorata si sono ritirati con la coda tra le gambe e con la scorta amichevole della polizia greca.
INDIETRO FASCISTI, AVANTI COMPAGNI LA LOTTA PER LA LIBERAZIONE SOCIALE GLI PASSERÀ SOPRA
compagni/e
Patrasso, 9 Aprile 2013
Nota: Un compagno è stato arrestato durante gli scontri.
Viviamo alla fine di un’era di artificiale prosperità capitalista. Ampie parti della società, quelli che fino a poco tempo fa hanno adottato il ruolo dei consumatori costituendo un corpo apatico della piccola borghesia, si trovano ora con la prospettiva di povertà e miseria.
Nei giorni in cui è evidente l’incapacità di riprodurre capitale, la società greca scioccata dopo la caduta delle sue illusioni, incapace di accettare e superare da anni, si impegna ora per mantenere il sistema marcio. In un paese dove è altrettanto istituzionalizzato lo sfruttamento più disumano degli oppressi, dove i profitti di un capitalista sono più importanti della salute degli abitanti di una montagna e dove salvare le banche è più importante della condizione di vita delle persone, dove negli ultimi 3 anni ci sono stati più di 3.000 suicidi, dove i poliziotti sparano sui bambini e quelli che lottano sono imprigionati come terroristi.
Come altrove, anche qui lo stato e il capitale stanno cercando di proteggere i propri interessi e la propria esistenza, attaccando in maniera severa quelli in basso. Con le macchine della mostra, intendono installare nella società la miseria, il fatalismo, il consenso e la subordinazione, cercando di apparire come un tentativo assurdo e inutile ogni tentativo di resistenza reale e lotta. Dal notiziario delle ore 20 e dai giornali, la realtà è distorta e ridotta per fare corpo alle regressioni controllate, per l’opinione comune comunque creata. Con i ricordi dello scorso Dicembre 2008 e dell’ultimo Febbraio e nel timore di future esplosioni sociali, hanno scatenato i loro meccanismi per annegare ogni forma di resistenza nel proprio dominio totalitario.
Di recente, lo Stato, con forze coordinate, non poteva fare altro che attaccare le parti più radicali della società, il movimento anarchico / antiautoritario con incursioni come dei film contro occupazioni per mezzo di poliziotti antisommossa pesantemente armati e forze speciali.
Non dimentichiamo che stiamo parlando di luoghi che promuovono l’auto-organizzazione della vita, le relazioni e la realtà. Spazi aperti a chi vuole parteciparvi, creare ed esprimersi, governato dai valori di solidarietà e di aiutarsi a vicenda. Spazi che sono liberi da qualsiasi logica di proprietà.
Così questi spazi auto-organizzati sono noti come “case illegali” da allora specificando la retorica pre-elettorale di Samaras e la sua promessa di adottare misure severe contro l’illegalità, la “rioccupazione delle città”, il parto di maschere. Essi presentano il pericolo di luoghi illegali e la necessità di garantire la democrazia attraverso l’applicazione della legge.
Secondo noi le leggi esistono per garantire gli interessi e l’esistenza dello Stato e del capitale attraverso la definizione completa di ciò che è o non è consentito in campo sociale. Per quanto riguarda la democrazia, è da una parte una gomma che si allarga per adattarsi a tutto ciò che non minaccia il dominio sostanzialmente capitalista, mentre d’altra parte si contrae per armarsi contro tutto ciò che si rivolta contro la cultura primaria e l’autorità, istituendo uno stato informale di emergenza.
Nelle prime ore di Lunedi, 14 Gennaio 2013, abbiamo bruciato due bancomat di proprietà delle banche Marfin e Pireo, nella Via Agnostou Stratioti e abbiamo messo un ordigno esplosivo/incendiario all’ingresso degli uffici dei catasti dei terreni di Patrasso, volendo inviare il seguente messaggio ai sindaci, ministri, poliziotti, giudici, giornalisti e altri pilastri del potere.
Rifiuti, fissatevi ciò in testa.
Voi cacciate via i nostri compagni, noi colpiamo le vostre infrastrutture, perseguite dei combattenti.
Nonostante tutto questo, c’è un mondo intero là fuori che non è nemmeno per un momento determinato dalla vostra etica disgustosa, che non rientra nello stampo delle vostre leggi, che non riposa fino a quando non vede la cultura dello sfruttamento, dell’oppressione e dell’autorità tramontare. Un mondo che voi non potete nemmeno immaginare.
Dedichiamo le parole che seguono a un vecchio compagno, a tutti i nostri fratelli e le sorelle che con le loro azioni illuminano le fredde giornate d’inverno
Siamo diffusi nei luoghi di “tutto” che non ci piace. Questo non fa per noi, perché è povero e pagano. Ma superare richiede forza, coraggio e amore, della parola e della pratica. Ciò richiede una unità di individui su una base anti-autoritaria, come una cellula che è pronta a dissolversi nel delirio sensuale della rivoluzione sociale. Dato che non sappiamo ciò che la nostra rivoluzione sarà, ma sappiamo ciò che non sarà: un colpo di stato di tutti i tipi o una riforma. Non sarà pieno di lavoro e di miseria. Non sarà né elitario né populista. Non porterà con sè i leader, le nazioni, le famiglie e le chiese. È un caso che si diffondono nelle dimensioni di questo terrore? No amico mio, per niente casuale. Perché vogliamo acquisire la conoscenza sociale della nostra abiezione e ritornare al desiderio e la certezza che le nostre vite non hanno bisogno di mediatori e per noi di vivere ancora una volta il “Abbasso lo Stato.”
SOLIDARIETÀ CON LE OCCUPAZIONI DI VILLA AMALIAS, SKARAMAGA, LELAS KARAGIANNI, LO STEKI AUTORGANIZZATO DELL’ASOEE E 98FM
SOLIDARIETÀ CON I COMPAGNI PERSEGUITATI
LIBERTÀ PER TUTTI I COMBATTENTI IMPRIGIONATI
GUERRA CON TUTTI I MEZZI
Siamo un gruppo di immigrati, quelli illegali, che sono riusciti ad evitare l’arresto durante le operazioni “Xenios Zeus” che hanno avuto luogo a Patrasso il 1° Ottobre. Durante questa operazione molti dei nostri amici sono stati arrestati ed ora sono detenuti senza per motivo nei campi di concentramento (carceri). La ragione per la scrittura di queste parole è perché il nostro augurio sia che il nostro messaggio raggiungerà tutti coloro che vivono in Grecia in modo da chiarire certe cose, perché lo Stato ha modellato un’immagine molto distorta di noi.
La maggior parte delle persone che l’operazione “Xenios Zeus” mira costituiscono una parte della società greca ed hanno vissuto nel paese dal 2008. Ciò significa che sono stati qui prima della crisi.
Chiediamo allo Stato greco e dalla polizia di permettersi di mangiare spazzatura dai bidoni in pace, invece di imprigionarci in campi di concentramento.
Chiediamo la solidarietà di tutti, in modo che possiamo mettere fine all’operazione “Xenios Zeus”, in modo da poter chiedere la liberazione dei nostri amici che sono tenuti nei campi.
La scopa* è qualcosa di inventato per spazzare rifiuti e non le persone, e siamo sicuri che in questo paese le persone non sono felici quando gli altri vengono trattati come spazzatura.
Il denaro speso per mantenere gli immigrati nei campi, potrebbe essere usato per fornirci dei documenti in modo da poter decidere se restare o immigrare verso altri paesi, la stessa cosa che i greci stanno facendo ora a causa della crisi.
“Xenios Zeus”: il nome eufemisticamente concesso dallo Stato a fini della sua propaganda per le operazioni di polizia in corso rivolte conte gli immigrati / rifugiati. Secondo la mitologia, Zeus era il dio patrono dell’ospitalità e ogni accusa contro gli stranieri, i viaggiatori, gli immigrati costituiva un grave reato.
*le operazioni di arresto di massa si chiamo “scopa della polizia”
Venerdì 19 Ottobre, una manifestazione antifascista con motociclette è stata completata con successo a Kavala verso le 20.30. Compagni in cavallo di circa 35 moto hanno compiuto questo atto in solidarietà con gli arrestati del moto-corteo antifascista ad Atene che è stato attaccato il 30 Settembre.
Il moto-corteo ha attraverso le vie del centro e dei quartieri, scandendo slogan antifascisti. Gli antifascisti anche fatto anche diverse fermate, al fine di divulgare testi contro-informativi sui recenti avvenimenti che hanno avuto luogo ad Atene e a Patrasso.
Né in Kavala, né da nessuna parte… Abbatiamo i fascisti in ogni quartiere!
Momenti dalla liberazione degli compagni dal tribunale:
Nei slogan si sente: “La solidarietà è la nostra arma, guerra alla guerra dei padroni” “La passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni!”
La mattina presto del Lunedì, 15 Ottobre, quasi 150 compagni hanno marciato dall’occupazione Parartima e sono arrivati di fronte ai tribunali di Patrasso circa alle 8.30, per mostrare il loro sostegno di fatto ai quattro compagni che si sono tenuti in custodia dal 11 Ottobre e minacciati con accuse gravi a causa della falsa testimonianza dei fascisti.
Dalle 11.30, sotto una pioggia battente, il numero dei solidali al di fuori del palazzo di giustizia era più di 400. I quattro arrestati (tre adulti e un minorenne), si sono presentati al giudice istruttore e al pubblico ministero. L’ultimo ostaggio è stato liberato verso le 15.00pm. Sono stati tutti rilasciati sotto condizioni restrittive, in attesa del processo, vale a dire il divieto di uscire dal paese e l’obbligo di firmare in una stazione di polizia locale, una volta al mese (al minorenne è stato ordinato di presentarsi a un addetto alla sorveglianza giovanile).
I compagni non sono rimasti soli nemmeno per un momento. Prima della loro udienza, raduni di solidarietà hanno avuto luogo al di fuori della sede della polizia di Patrasso, affissioni e distribuzioni dei testi sono stati effettuati nei quartieri della città. Inoltre, il Sabato 13 Ottobre lo studio del canale televisivo locale “Super B” è stato occupato da anarchici / antiautoritari da collettivi diversi, che hanno protestato contro l’attacco fascista nella piazza di Psila Alonia il 11/10 e l’arresto dei quattro compagni in un’altro luogo. Ecco il video che è stato proiettato dal vivo, interrompendo il telegiornale delle 20:30, con una dichiarazione del collettivo Perasma (“Passaggio”, dall’occupazione Maragopouleio):
La mattina del Lunedì, 1° Ottobre è stata effettuata un’altra operazione di polizia sotto il nome di “Xenios Zeus” nei confronti degli immigrati e dei rifugiati, questa volta nella zona portuale di Patrasso. C’era massiccia presenza della polizia nella città dal giorno prima, tra cui squadroni anti-sommossa da Atene e da altre città, così come l’ispettore di polizia generale del sud della Grecia.
Anarchici e solidali si sono riuniti all’occupazione Parartima, nel centro della città, cercando di mantenere uno spazio aperto di resistenza e di accoglienza per gli immigrati perseguitati, mentre hanno anche effettuato delle azioni di contro-informazione contro il pogrom razzista in atto. Un’assemblea per il coordinamento delle azioni si è tenuta la sera dello stesso giorno nell’occupazione, fino quel ora, compagni di Patrasso hanno segnalato centinaia di arresti di immigrati privi di documenti o meno.
Anarchici ed altri antifascisti hanno realizzato azioni di solidarietà contro la caccia agli immigrati e i rifugiati, come ad esempio un moto-corteo, raduni di contro-informazione nelle piazze, distribuzione di opuscoli nei mercati all’aperto, insieme con la creazione di uno spazio di accoglienza all’occupazione Parartima per tutti gli perseguitati. Nello stesso tempo, hanno chiamato per una grande manifestazione.
Il 2 Ottobre, circa 350 compagni sono scesi nelle strade di Patrasso, per una manifestazione serale che durò più di due ore, passando attraverso diversi quartieri. Sullo striscione principale si leggeva “Contro l’operazione fascista “Xenios Zeus” – Solidarietà con gli immigrati” e tra gli slogan cantati era incluso anche il seguente: “La povertà, la miseria, il cannibalismo, questo è la crisi e il capitalismo”.
Il 4 Ottobre, il seguente testo è stato rilasciato (in greco) da diversi immigrati in occasione degli eventi in corso a Patrasso (e altrove):
“Siamo un gruppo di immigrati che abbia deciso di scrivere questo testo come un messaggio per i Greci, e quindi come appello alla solidarietà a causa dei problemi che stiamo affrontando. Abbiamo lasciato le nostre terre per molte ragioni diverse, come le guerre, la povertà, l’oppressione, il fascismo. Siamo venuti qui con il desiderio di recarsi in Europa, sognando per il futuro.
In Grecia, con la crisi, stiamo affrontando la disoccupazione e non abbiamo i documenti che ci permettono di lavorare legalmente. Non abbiamo ciò che è necessario per tirare avanti, come il cibo, le cure mediche, un riparo. La legittimità del partito fascista, e il fatto che ogni giorno diventa più numeroso, causa problemi nella nostra vita. Siamo attaccati da alcuni poliziotti che sono nello stesso tempo dei fascisti. Anche gli immigrati che hanno ottenuto il cartellino rosso (permesso temporaneo di soggiorno per i richiedenti d’asilo) non possono esercitare i loro diritti legittimi. I diritti umani non sono rispettati, e molti immigrati perdono la vita nel tentativo di attraversare le frontiere o vivere per le strade. Sappiamo bene che, per quanto il fascismo in Grecia esiste, esistono anche persone buone che sanno cosa significa la vita umana.
Oggi, in questo momento, lo Stato applica l’operazione “Xenios Zeus” qui a Patrasso. Nell’ambito di questa operazione di polizia, che raccoglie gli immigrati in pochissimo tempo con “azioni di pulizia”, 300 immigrati sono stati catturati ieri e portati nei campi di concentramento nei cui sono rinchiusi come in una prigione. Oggi, chiediamo alla popolazione locale, che sa ciò che la vita e la libertà significa, di mostrarci solidarietà al fine di fermare questa operazione disumana. Abbiamo avuto molti problemi nel nostro paese, e ci troviamo di fronte a numerose ingiustizie, leggi fasciste e disumane fino a questo giorno.
Non ne possiamo più. Grazie per il vostro interesse. ”
Seguendo questi sviluppi da vicino, compagni hanno cercato di non lasciare le detenzioni di massa degli immigrati, né la minaccia nazista senza risposta. Anche se gli attivisti hanno mandato un chiaro messaggio di resistenza e prontezza di reagire, le loro proteste istantanei non sono stati in grado di fermare un meccanismo di stato che rapisce con violenza le persone ovunque si trovino. Tuttavia, le bande parastatali in attesa di attaccare le persone indifese-con la partecipazione amichevole della polizia greca- sono state ostacolate in larga misura dalla presenza costante degli antifascisti per le strade.
Nelle prime ore del Giovedì, 11 Ottobre una banda dell’Alba Dorata (Chrissi Avgi) si è riunita in un ristorante chiamato “Psitalonia”, presso la Piazza di Psila Alonia, e si preparò di attaccare i compagni antifascisti nelle vicinanze (vicino l’occupazione Maragopouleio). Solidali si sono trasferiti immediatamente nella zona per difendere i compagni, e tutti insieme hanno schiacciato i neo-nazisti quando questi hanno tentato di attaccarli. I membri dell’Alba Dorata si ritirarono in disordine, e il locale, che serve come il loro rifugio è stato distrutto. In particolare, il ristorante “Psitalonia” è di proprietà di teppisti che hanno un collegamento diretto al nucleo dirigente del partito della sezione locale. Inoltre, è un luogo di incontro noto per le feccie fasciste, ed è collegato agli attacchi contro gli immigrati nel quartiere. Il partito Alba Dorata nega ufficialmente la presenza dei suoi mercenari nell’incidente.
La mania vendicativa dello Stato per i suoi cani abbattuti si è manifestata con il fermo di 9 persone, ciecamente in luoghi e tempi diversi dagli eventi. 4 dei detenuti sono stati infine arrestati ed accusati di reati gravi, come tentato omicidio, dopo essere stati presumibilmente riconosciuti dai membri dell’Alba Dorata. Pertanto, il caso si basa su affermazioni dei fascisti, che hanno fabbricato le accuse con la polizia e la magistratura.
Venerdì scorso, 12 Ottobre, dei solidali hanno chiamato un raduno alle 12:00 davanti all’occupazione Parartima, all’angolo delle Vie Corinthou e Aratou, per una marcia di protesta verso i tribunali di Patrasso in Via Gounari, dove i quattro compagni arrestati sarebbero stati esaminati da un giudice per le indagini. Quasi 400 compagni hanno manifestato davanti al palazzo di giustizia, gridando slogan ad alta voce in solidarietà con i quattro arrestati. Tuttavia, l’udienza è stata rinviata per il Lunedì, 15 Ottobre (alle 8.30 e dopo, alle 17.00). I quattro compagni sono rimasti in custodia temporanea e sono stati trasferiti nel quartier generale della polizia di via Ermou, a Patrasso.
Dobbiamo combattere gli attacchi dello stato e dei parastatali! Giù le mani dai nostri compagni!
CONTRO LO STATO DI POLIZIA E IL NEO-NAZISMO SOLIDARIETÀ CON I 4 ARRESTATI MORTE AL FASCISMO
All’alba del Giovedì, 11 Ottobre una squadra di nazisti dell’Alba Dorata si è riunito al ristorane “Psitalonia”, nel quartiere di Psila Alonia, al fine di attaccare degli antifascisti che si trovavano nella zona. Immediatamente si è riunita della gente per difendere i compagni. I fascisti dell’Alba Dorata sono stati distrutti quando hanno tentato di attaccare. Si sono ritirati dispersamente cattivo e il loro locale-covo è stato schiacciato. Il ristorante “Psitalonia” la cui proprietà è direttamente collegata al nucleo guida dell’Alba Dorata di Patrasso, costituisce un noto luogo di ritrovo di fascisti ed è collegato con attacchi fascisti contro gli immigrati nel quartiere. L’Alba Dorata nega ufficialmente la sua presenza negli eventi.
La mania vendicativa dello Stato per i suoi cani abbattuti si è manifestata con il fermo di 9 persone, ciecamente in luoghi e tempi diversi dagli eventi. 4 dei detenuti sono stati infine arrestati ed accusati di reati gravi, come tentato omicidio, dopo essere stati presumibilmente riconosciuti dai membri dell’Alba Dorata. Le accuse si basano su prove che vengono “cucinate” dagli “albadorati” in collaborazione con i poliziotti ed i giudici, il che dimostra come lo stato e gli para-statali costruiscono il caso.
CONTRO AGLI ATTACCHI STATALI E PARA-STATALI
GIÙ LE MANI DAI NOSTRI COMPAGNI
RADUNO: Venerdì ore 12 al Parartima
Per raduno e corteo di protesta ai tribunali in via Gounari mentre i compagni arrestati passano dal PM
Manifestazione di solidarietà con gli immigrati Giovedì, 14 Giugno. Il corteo di protesta partirà alle 18:00 dall’occupazione Parartima (Via Korinthou e via Aratou, Patrasso )
Oggi, 15 Marzo, poco dopo le 13.00, un folto gruppo di anarchici ed antifascisti hanno preso d’assalto gli uffici locali del partito neonazista Chrissi Avgi/Alba Dorata, situato in via Germanou, nel centro di Patrasso. Il covo fascista, che era appena stato inaugurato Lunedi, 12 Marzo, è stato completamente distrutto. Inoltre, slogan antifascisti sono stati scritti sulla maggior parte delle pareti dell’edificio che era stato lasciato ai teppisti neo-nazisti, mentre il loro odioso materiale è stato dato alle fiamme e gettato per strada. I compagni hanno lasciato il luogo in corteo.
La mattina di Lunedi’, 5 Dicembre, un gruppo di compagni hanno occupato per un’ora la radio municipale di Ioannina (nord est della Grecia) ed hanno interrotto la normale programmazione, trasmettendo messaggi di solidarietà verso l’anarchico Rami Syrianos, che si trova attualmente in carcere in attesa di giudizio per espropriazione di denaro da una società statale di aste, come anche il compagno Kleomenis Savvanidis, perseguitato per lo stesso caso con accuse false.
Lo stesso giorno nella città di Patrasso, si è svolta una manifestazione di solidarietà fuori lo spazio occupato Parartima, dove sono stati distribuiti centinaia di volantini controinformativi e sono stati trasmessi messaggi di solidarietà attraverso gli altoparlanti.
A Xanthi, i compagni dell’ Università Autonoma hanno appeso un grande striscione nel Politecnico della città, per mostrare la loro solidarietà verso i due perseguitati.
Il Sabato, 3 Dicembre, hanno distribuito a loro volta centinaia di volantini nella piazza centrale.
Libertà per l’anarchico Rami Syrianos
Solidarietà per il compagno Kleomenis Savvanidis
Sabato mattino, 3 Dicembre, un presidio di solidarietà e contro-informazione per l’anarchico G. Koronaios, che è perseguitato dalle autorità greche a causa della sua dichiarazione pubblica verso il rifiuto del servizio militare, si è svolto fuori lo squat Parartima, nella città di Patrasso.
Durante l’azione sono stati distribuiti molti volantini e sono stati incollati dei manifesti mentre un’ impianto microfonico informava le persone dell’imminente processo verso Koronaios G. alla corte marziale di Ioannina per il 13 Dicembre.
Le azioni di supporto e solidarietà continueranno Lunedi mattino, presso il campus dell’ Università di Patrasso, dove è stato annunciato un nuovo raduno di solidarietà, e culminerà Sabato, 10 Dicembre, con una manifestazione al mattino e un concerto notturno allo squat Parartima. Per il giorno del suo processo, i compagni anarchici, lanciano un presidio di solidarietà fuori la corte marziale di Ioannina.
Come lo stesso G. Koronaios scrive nella sua dichiarazione riguardo il suo rifiuto al servizio militare: “Dichiaro che non voglio essere arruolato nell’esercito, nè voglio avere alcun rapporto con questa struttura del sistema autoritario (…) Io sono un nemico di ogni Stato, ogni nazione e un loro potenziale distruttore”.
Solidarietà con l’anarchico G. Koronaios!
Nemmeno una sola ora nell’esercito!
Nella mattinata di giovedì 20 ottobre, un gruppo di circa 50 anarchici hanno espropriato un supermercato a patrasso. Il gruppo ha prelevato una grande quantità di alimenti e l’ ha distribuito immediatamente alla gente in un mercato di strada vicino al supermercato.
Di seguito il comunicato edl gruppo distribuito durante l’ azione:
Noi non siamo dei Robin Hoods o persone che hanno risolto i loro problemi e stanno facendo la rivoluzione, come ci descrivono i mass-media. Non abbiamo portato avanti questa azione perchè siamo i salvatori. Non vogliamo essere i salvatori di nessuno. Siamo semplicemente persone che capiscono che si prende visione della vita solo attraverso la lotta. Siamo persone che vivono vicino a te, e oggi abbiamo scelto di dimostrare un modo di uscita dalla miseria e ritrovare il nostro tempo e la nostra vita. Consideriamo questi gesti come azioni che si posizionano nel qui ed ora, con cuori e menti orientate verso un mondo di eguaglianza, solidarietà e di aiuto reciproco, un mondo di libertà individuale e collettiva.