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Cile: Propaganda solidale con Juan Aliste, Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel
A 8 anni dall’inizio della caccia…
Salutiamo iconoclasticamente i compagni Juan Aliste, Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel al compiersi degli 8 anni della caccia giornalistico-poliziesca e giuridica dopo la morte del Cabo Luis Moyano durante uno scontro armato in seguito a un’espropriazione bancaria.
Riconosciamo l’aiuto dei compagni, sempre attivi nell’intensificazione della Guerra Sociale, riprendiamoci l’orgoglio e la dignità che tanto per strada come in prigione sa marcare le distanze col nemico… Nessuna rinuncia, nessun passo indietro.
SIAMO AMORE IN GUERRA!!!
CON SOLIDARIETÀ IRRIDUCIBILE!!!
VIVA L’ANARCHIA!!!
18 ottobre 2015
in spagnolo, portoghese
Cile – Caso Security: Condanne contro Juan Aliste, Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel
Il 2 luglio 2014, i compagni sono stati condannati in assenza già che hanno rifiutato di assistere allo spettacolo giuridico, che era disponibile per le loro famiglie e compagni sotto “teleconferenza”.
L’inquisizione democratica ancora una volta ha deciso sulla vita dei compagni; questa volta le condanne sono state:
Juan Aliste: 18 anni per essere l’autore dell’omicidio di Moyano + 10 anni per il tentato omicidio del poliziotto Abarca + 14 anni per l’assalto al Banco Santander in Valparaíso e al Banco Security in Santiago = 42 anni di carcere.
Freddy Fuentevilla: 5 anni per coprire l’omicidio di Moyano + 3 anni per coprire il tentato omicidio di Abarca + 7 anni per la rapina al Banco Security in Santiago = 15 anni di carcere.
Marcelo Villarroel: 14 anni di carcere per l’assalto al Banco Santander in Valparaíso e al Banco Security in Santiago.
Qui trovi le informazioni sul verdetto del Caso Security.
Solidarietà irrefrenabile con i compagni in prigione!
Né gli anni a cottimo che danno i giudici possono fermare o far retrocedere ne anche un centimetro le convinzioni e valori antiautoritari!
fonte : refractario
Argentina: Allarme bomba per il volo 4648 della compagna LAN diretto a Santiago
Nel contesto delle giornate di agitazione e solidarietà con i compagni Marcelo Villarroel, Freddy Fuentevilla e Juan Aliste Vega, prigionieri in Cile dopo essere stati espulsi dal governo argentino, accusati di una rapina finita con la morte di un poliziotto, mercoledi 19 abbiamo diffuso un allarme bomba per il volo 4648 della compagna LAN diretto a Santiago (Cile).
Costringendo con questo gesto a paralizzare gli aeroporti di Ezeiza e Mendoza (con corrispettivo danno economico) e obbligando l’aereo ad un atterraggio d’emergenza.
In solidarietà anche con Carlos Quiduleo, Hans Niemeyer, Sol Vergara, Hermes González, Alfonso Alvial, e tutti i compagni sequestrati nelle carceri dall’altro lato della cordigliera. Le pressioni psicologiche contro il nemico sono un’arma storica dei rivoluzionari e noi non ci priviamo di usarla. Non ci sono scuse per non attivarsi e solidarizzare, con ogni mezzo.
Con il vivo ricordo del compagno Sebastián Oversluij.
Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione!
La sovversione potrà anche interrompersi, ma nulla finisce!
fonte : contrainformate
Berlino: Attacco incendiario contro filiale banca Santander
Nella notte del 6 Marzo 2014, abbiamo dato fuoco ad una filiale della banca Santander a Neukölln, Berlino. Abbiamo distrutto una vetrina e azionato un dispositivo incendiario a tempo. Dedichiamo questa azione ai prigionieri e agli uccisi dal sistema capitalista in Cile e Spagna.
Prima di tutto, a Tamara Sol e a Sebastian Oversluij Seguel:
“Nella mattinata del 11 Dicembre 2013, il compagno anarchico Sebastian Oversluij Seguel è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco a Pudahuel, quartiere di Santiago, durante un tentativo di rapina. Un vigilantes del Banco Estado ha ucciso il 26enne con sei colpi. Da allora, ci sono state numerose reazioni da parte del movimento anarchico. Il 21 Gennaio 2014, la compagna Tamara Sol Farias Vergara è andata in una filiale della stessa banca nel centro di Santiago, e ha aperto il fuoco su un vigilantes urlando: ‘Vendetta!’. Poi, ha sottratto l’arma al vigilantes. Poco dopo, è stata arrestata. Tamara ha rifiutato ogni collaborazione con le autorità ed è in custodia cautelare.” (tratto da un articolo in tedesco sulla Giornata del Giovane Combattente in Cile)
Il video dal titolo “Complicità” è stato rilasciato dal movimento in merito all’omicidio di Sebastian e all’azione di vendetta della quale è accusata Tamara.
Recentemente (3 Febbraio 2014) la famiglia Vergara Toledo da Villa Francia, Santiago, si è espressa in una lettera aperta riguardante l’arresto e l’attuale situazione di Tamara.
Dall’assassinio di Sebastian, Alfonso Alvial e Hermes Gonzalez sono in custodia cautelare.
Inoltre, vogliamo citare Monica Caballero e Francisco Solar. Dopo un’operazione condotta dalle autorità cilene e spagnole, essi sono stati incarcerati in via cautelare in Spagna; entrambi sono stati già imputati in Cile per la montatura del Caso Bombas.
Saluti anche agli accusati del Caso Security (Cile), e agli attivisti a Barcellona che, come noi, considerano le banche degli obiettivi per azioni solidali.
Santander, una delle più grandi banche nel mondo spagnolofono, è responsabile per sgomberi coatti e finanziamento di compravendite di armi. Questo è anche un buon motivo per noi per considerare le lotte interne ed esterne come un’unica nostra lotta comune. Le istituzioni che mettono il capitale davanti alla vita umana saranno sempre obiettivi dei nostri attacchi.
Commando Sebastian Oversluij Seguel
LIBERTÀ PER TUTTI I PRIGIONIERI
Cile: José Miguel Sánchez Jiménez ritorna libero dopo 20 anni
Dopo circa 20 anni in carcere, la notte del 27 Febbraio 2014 il compagno José Miguel Sánchez Jiménez ha finito di scontare la condanna impostagli dal potere. Verso la mezzanotte del 28 Febbraio, alcuni familiari e compagni di José Miguel si sono recati alla Ex-Penitenciaria, in Santiago, per accoglierlo nuovamente in strada. Cosi con striscioni, volantini, petardi e grida per ricordare gli/le altri/e prigionieri/e rivoluzionari/e, José Miguel ha lasciato il centro di sterminio a testa e pugno alto. Tra abbracci e saluti, la giornata è terminata senza arresti e con diverbi con i carcerieri.
Non dimentichiamo Marcelo Villarroel, Juan Aliste Vega, Carlos Gutierrez Quiduleo, Freddy Fuentevilla, Hans Niemeyer, Tamara Sol Vergara e tutti i prigionieri rivoluzionari, sovversivi e autonomi.
A rivederci nelle strade:
Saluti e affetto per José Miguel Sánchez, di nuovo libero!
Cile: Aggiornamento sulla situazione di Marcelo Villarroel
Il compagno Marcelo Villarroel ha avuto un’udienza il 26 Settembre 2013, in merito al chiarimento della sua situazione dal 15 Dicembre 2009 fino al trasferimento dal carcere argentino a quello cileno dopo che era stato in clandestinità dall’ottobre 2007.
Dopo più di 12 anni di carcere, Marcelo è uscito nel Dicembre 2003 usufruendo dei “benefici carcerari” e in questo contesto la polizia e la stampa lo indicano come uno degli autori della rapina al Banco Security, viste le minacce di morte divulgate dalle cariche della polizia, Marcelo entra in clandestinità, “rompendo” cosi il beneficio.
Il tribunale di garanzia dopo circa 3 anni e mezzo, ha dichiarato che tutto il tempo trascorso da Marcelo in carcere vale sia come “pena scontata” che “custodia preventiva”.
Condannato da tribunali militari e civili tramite il ministro Arnoldo Dreyse, il fine pena sarebbe nel 2043 per via delle accuse di attacco all’ambasciata spagnola, associazione illecita, esproprio e distribuzione di alimenti alle persone, scontro armato con la scorta del sindaco Luis Pareto e attacchi armati a furgoni di polizia a Cerro Navia y Conchali.
Se Marcelo verrà condannato per il “caso security” verranno sommati alle condanne precedenti altri 18 anni, dai quali verranno tolti quelli di “custodia preventiva” (dal trasferimento in Cile fino al giorno della sentenza). Dall’altro lato se Marcelo venisse assolto per la rapina, gli anni scontati “in preventiva” varrebbero come sconto della pena precedente e starebbe alla gendarmeria stabilire l’eventuale accesso ai “benefici carcerari”.
Perché la nostra solidarietà metta in ridicolo gli anni con cui pretendono di seppellire Marcelo: Non dimentichiamo nessun/a prigioniero/a della Guerra Sociale!
fonte
Cile: Nuovo rinvio dell’udienza del caso Security
L’udienza fissata per il 1° Agosto 2013, per il nuovo inizio della preparazione del processo contro Juan Aliste, Freddy Fuentevilla e Marcelo Villaroel per il cosiddetto Caso Security è stata nuovamente rinviata.
La difesa del compagno Marcelo era impegnata in un processo al sud, per questo non ha potuto presenziare. Perciò il tribunale ha spostato l’udienza al 11 Novembre 2013 dove si riproverà a fare l’udienza di preparazione del processo.
Solidarietà e affetto rivoluzionario per Freddy, Juan e Marcelo!
Cile: Settimane di agitazione ed azione mondiale, in solidarietà attiva e combativa con Freddy, Marcelo e Juan.
Con la motivazione dell’appello alla solidarietà ed azione globale con i compagni del “Caso Security” abbiamo deciso di svolgere un’attività politica / controculturale nella popolazione Simon Bolivar nella comuna di Quinta Normal per questo 10 Agosto dalle ore 15:00.
I compagni sono accusati di numerosi assalti e della morte del poliziotto Moyano, e attualmente sono da tre anni e nove mesi in carcere preventiva senza nessuna condanna.
Questa è un’ulteriore prova che lo stato/carcere/capitale usa le prigioni e il confinamento come una forma in più di punizione, controllo e annientamento per coloro che si ribellano contro l’ordine stabilito.
Da qui un invito aperto ad essere presenti, che facciamo della solidarietà la nostra arma più fedele, che i compagni Freddy, Marcelo e Juan e tantx compagnx che sono nelle segrete in tutto il mondo possano sapere che non sono solx, che fuori c’è chi si agita per la loro libertà.
Questo è un appello per prendere tutte le forme di solidarietà e lotta con tutti i prigionieri della guerra sociale.
Perché chi dimentica i/le cautivx della guerra, finisce dimenticando la guerra stessa.
Freddy, Marcelo e Juan alla strada!
Santiago, Cile: Rivendicazione di un attacco a filiale BancoEstado
«Il rilancio e il rafforzamento del discorso contro il fantasma del terrorismo saranno, per questo, lo scenario nel quale avranno luogo i processi giuridici, con chiari risvolti politici, nei quali lo Stato utilizza la discussa legge Antiterrorista.»
Hans Niemeyer, “Requiem por la luna que se fue”
UN PO’ DI FUOCO PER FAR PASSARE IL FREDDO
Questa sera abbiamo colpito l’oblio. Abbiamo deciso di spezzare la normalità (la cosiddetta “pace”) sociale affinché, per qualche minuto, l’attenzione si concentri sulle nostre parole (1).
Oggi vogliamo far uscire un compagno dal silenzio. Un compagno che non è mai stato solo un nome in più da ricordare in questa guerra. Mai è stato solo una scritta sulle pareti, né inchiostro su un opuscolo, né tanto meno una storia da raccontare per qualche anno. Questo compagno ha un nome e un cognome, che gli/le sbirri/e sanno bene. Hans, questa notte è per te.
Fratello, vogliamo salutarti tramite l’azione, senza dirti i nostri nomi e dandoti sicuramente un sorriso passeggero, sufficiente in questi momenti difficili. Vogliamo abbracciarti a distanza, con il calore del fuoco che abbiamo acceso stanotte. Perché, pochi minuti prima delle 21:30 della scorsa notte, abbiamo facilmente incendiato la filiale del BancoEstado situata all’incrocio di Viel e Pedro Montt, quasi di fronte al carcere dove un trio di bastardi/e ha deciso di lasciarti in custodia. La stessa banca che giorno dopo giorno viene usata dalle bestie che hanno deciso di abbandonare la propria umanità per diventare carcerieri/e.
Hans, lo sappiamo, anche non riuscendo ad immaginarlo, che hai passato giorni terribili (per non parlare delle notti…) da quel mercoledi. Non siamo mai stati in carcere, ma conosciamo il soffocante caldo estivo e il freddo pungente dell’inverno che circondano i padiglioni del carcere di alta sicurezza dove sei prigioniero, ma non sconfitto. Continue reading Santiago, Cile: Rivendicazione di un attacco a filiale BancoEstado
Comunicato di Juan Aliste rispetto alla giornata in solidarietà con i detenuti di lunga condanna
(Parole lette nella attività “Arrendersi Mai”, realizzata l’11 Giugno a sostegno dei prigionieri di lunga condanna)
La memoria è la munizione che carica l’arma della solidarietà, non siamo spettatori delle nostre vite, decidiamo su di esse. Dal carcere, la solidarietà fa rima con l’essere ribelle, non essendo questa condizione-ragione l’unica per mettere in pratica un valore intrinseco alla sfida della rivoluzione
Solidarietà fra pari davanti ad un vorace capitalismo.
Solidarietà di classe in questa guerra sociale.
Solidarietà attiva con chi lotta.
Rendere la parola non solo l’unità di lettere, ma una costante permanente che diventi pratica nella resistenza – facendo una rottura con il mediocre assistenzialismo o la rivendicazione. Un’azione propria o con altri che ci permette riconoscerci nella complicità libertaria, dove le vite fluiscono con l’intenzionalità specifica di emancipazione. Con l’idea di un mondo diverso nel quale l’ossigeno della solidarietà genera sovversione permanente.
La lotta ha un continuum storico e non è temporale, allo stesso modo la solidarietà non può essere una casualità, è l’ossigeno! Che rivitalizza la resistenza, la lotta e le nostre vite con la volontà di continuare combattendo la povertà e il capitalismo.
Un abbraccio fraterno a tuttx quellx che fanno il possibile per continuare a mantenere lo spirito rivoluzionario, a prescindere dalla sua condizione o luogo.
La memoria è la munizione che carica l’arma della solidarietà!
Solidarietà e lotta con tutti x prigionierx della guerra sociale!
Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione!
Juan Aliste Vega
Prigioniero sovversivo – ostaggio dello Stato Capitale Cileno
Giunio 2013 Carcere di Alta Sicurezza
Altri scritti del compagno Juan (in spagnolo): qui
Maggiori informazioni sul Caso sicurezza (in spagnolo): qui
Santiago, Cile (4 Giugno): Forum informativo sul Caso Security
Freddy, Marcelo e Juan, sono ancora in carcerazione preventiva in attesa dell’udienza preparatoria del giudizio orale, il quale si stava svolgendo, ma con i cavilli legali del pm e denuncianti tutto è tornato al punto di partenza.
La nuova udienza preparatoria del giudizio orale inizia il 1° Agosto.
Non bisogna dimenticare mai a chi è caduto, a i/le prigionierx, a quelli/e che non ci sono. Non bisogna mai dimenticare che la morte, la clandestinità e la prigione sono il risultato di una lotta, dell’idea fatta azione.
È tempo di combattere, di mostrare la solidarietà, di ricordare che i nostri fratelli e sorelle sono ancora in prigione, che se passa giorno senza ricordare cio’, abbiamo normalizzato il carcere.
Freddy e Juan rischiano l’ergastolo per la morte del poliziotto Moyano più altri anni per rapine aggravate.
Marcelo rischia 18 anni, senza contare una pena di anni precedenti, la cuale compiva con i benefici, ma a causa di questa nuova situazione, ha perso i benefici.
Per questo e per mantenere l’informazione e la diffusione MARTEDI 4 GIUGNO alle ore 18:00 nel laboratorio Sol, ci è stato un forum informativo dove erano presenti:
-JULIO CORTES (avvocato)
-HUMBERTO LAMRIE (avvocato della difesa)
-CESAR (81 MOTIVI)
erano inoltre presenti famigliri e amici.
Che questo si diffonda, che si dica che vi è una persecuzione, che si dica che freddy, Marcello e Juan sono ancora in carcere, che si dica che lotteremo per la loro libertà.
Che siamo sempre di più.
“E, con la voce affamata di potere e protagonismo, un pubblico ministero abile a mentire vuole ed ha bisogno per supportare le sue pene dell’inferno. La sua mossa per iniziare tutto da capo nel processo orale non sarà il suo ultimo respiro. Ieri, la persecuzione fu sulla punta del piombo per uccidere l’idea, oggi la persecuzione si dota di stratagemmi legali al fine di dare il risultato che il piombo assassino non le abbia arreso.”
Caminniamo insieme: è il momento di combattere!
“Perché chi dimentica ai prigionieri di guerra finisce dimenticando la guerra stessa.”
È stato raccolto denaro e cibo per i bisogni dei compagni
Settimane di agitazione in tutto il mondo e di azione per i detenuti sovversivi a $ile
Maggio 20-25 / 20-25 Giugno / 25-31 Luglio
Solidarietà attiva e combattiva con Freddy, Marcelo e Juan
Il 24 Aprile 2013 era la data fissata per la preparazione della prova orale contro Marcelo Villarroel, Juan Aliste Vega e Freddy Fuentevilla, che sono accusati di varie rapine e della morte di un poliziotto. L’udienza è stata completamente annullata per la seconda volta, perché non ha rispettato gli standard della procura e i suoi desideri accusatori.
Un nuovo inizio della preparazione della prova orale è stata fissata per 1º Agosto 2013.
Attualmente, i compagni hanno trascorso 3 anni ed 8 mesi in detenzione preventiva, senza mai ricevere alcuna condanna.
Questo è un esempio del fatto che lo Stato-prigione-Capitale sta usando il carcere e il confino come un’altra forma di punizione, di controllo e di annientamento nei confronti di coloro che si ribellano contro l’ordine stabilito.
Questo è un richiamo per riprendere tutte le forme di solidarietà e di lotta con tutti i prigionieri della guerra sociale. Perché chi dimentica i prigionieri della guerra finisce per dimenticare la guerra stessa…
più sul “caso Security” (in inglese) qui / blog di solidarietà
Lasciate Freddy, Marcelo e Juan fuori per le strade!
Santiago, Cile: Congegno incendiario sotto auto della polizia
In una notte di luna piena oggi Mercoledì 27 Marzo alla vigilia di un nuovo anniversario del “Giovane Combattente”, abbiamo deciso di incendiare un’auto di fronte all’entrata del Commissariato di Quinta Normal situato in Carrascal con Embajador Gomez.
Abbiamo situato due dispositivi incendiari alle ruote del veicolo, facendoci beffe della loro sicurezza e controllo del quartiere per mano di bastardi poliziotti.
Con la nostra volontà incendiaria vogliamo calcare l’importanza delle azioni individuali, poiché queste apportano in maniera implacabile il passaggio all’offensiva contro la dominazione!
Vogliamo sottolineare che la nostra azione di taglio artigianale è stata realizzata con materiali precari, poiché non abbiamo le conoscenze per realizzare azioni di maggiore portata, e perchè individui che in qualche momento della storia le hanno fatte, hanno i mezzi e le conoscenze, conoscenze che per ragioni personali hanno deciso di portare nella tomba o di lasciare in letargo, facendo una rottura con le nuove generazioni.
Occhio, non vogliamo fare le vittime, e nemmeno giudicarli per la loro inattività nei tempi difficili che oggi attraversiamo. Ancor meno pretendiamo essere loro discepoli, né loro i nostri maestri. Questa è una forma di critica-domanda agli individuali ribelli che sentono le stesse inquietudini di rafforzare ogni colpo inatteso con più forza e più certezza, perchè la conoscenza non è qualcosa che si acquisisce da un momento all’altro, ma una ricerca costante piena di incertezza, errori, e successi i quali alimentano le nostre decisioni.
Facciamo una chiamata eterna a tutti gli individui ad essere curiosi, a provare senza paura, se sbagli ritenta, ricorda che tutto si può imparare in questa vita, solo fai in modo di mettere cautela. Che gli anni non debilitino le nostre forze, né i nostri sogni, che oggi palpitano nei nostri cuori.
Salutiamo dalla distanza fisica i/le compagnx Diego Rios, Felicity Ryder, il bimbo Fenix Lafquen e Hans N., oltre ai/le nostrx indimenticabilx fratelli/sorelle prigionierx Carla e Ivan, Victor M., quelli del Caso Security, i/le compagnx della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e moltx altrx.
“Ogni parola in ogni comunicato da un non-luogo o il carcere si ripercuote con eco in una maniera feroce nel nostro essere”.
“Siamo il vento che cancella le tracce dei fuggitivi e saremo il pugnale nel collo della polizia bastarda”
Células del Incendio Negro.
Nota: Nonostante i dispositivi non si siano attivati questa volta, vogliamo dire che la stampa nelle notizie sullo “zaino dimenticato” che hanno nominato, non conteneva solo una bottiglia con combustibili, erano 2 bottiglie da 1,5 litri di benzina e paraffina mescolate, appoggiato all’esterno dello zaino una miscela di elementi in polvere con una miccia a tempo. Che non dicano che era abbandonata, sanno molto bene perchè era lì, altrimenti il loro operativo non avrebbe generato quello scandalo di quasi 4 ore.
Cile: Rivendicazione della bomba che ha fatto saltare gli uffici di Colún a Santiago
“Nella pratica permanente
di sovversione per la Guerra Sociale”
L’ultrapatriota tedesco Friedrich Grob Besler… installato (in terre espropriate dopo la Pacificazione dell’Araucania!!!) fu ricevuto dallo Stato cileno e dalle Leghe Patriottiche del Cile come colono del comune di La Unión, nella Región de Los Ríos. L’usurpazione di queste terre iniziò più di 70 anni fa con metodi violenti ed è continuata per vari decenni, con Augusto e Teofilo Grob come principali responsabili, nonno e padre dell’attuale presidente di Colún, Augusto Grob Fuchs e del Consigliere Comunale e candidato a Sindaco della fascista Alianza por Cile a La Union, Roberto Grob Fuch, il gruppo di Hector Caro, Augusto Pinochet e secondo i cosiddetti “governi democratici”, esercitando lo STATO DI DIRITTO!!!
In queste terre si instaurò il poderoso impero dei Grob, la Società Industriale Teofilo Grob S.A., Cooperativa Agricola e del latte COLÚN, l’Impresa Agricola e Allevamento El Pilar, tra le molte altre.
Per questo attacchiamo COLÚN, impresa capitalista nemica del popolo Mapuche e di tutti gli sfruttati del mondo!!!
Pensiamo che l’unica solidarietà sia l’azione stessa che trapassa la legalità e diventa nemica di ogni autorità!!! Facendo esplodere in pochi secondi la loro pace sociale.
Siamo nemici dello Stato cileno e di tutti gli Stati senza eccezione, e non riposeremo fino a vivere in un mondo senza patrie, né frontiere, senza niente di quello che ci fa marcire.
Salutiamo tuttx i/le prigionierx degnx del pianeta carcere che con determinazione e coraggio resistono ai regimi per l’annichilamento. In special modo Stefano Fosco ed Elisa di Bernardo anarchicx sequestratx dallo Stato italiano, attivx solidalx con il popolo Mapuche.
Ai prigionieri del caso Security: Freddy, Marcelo e Juan. In memoria di Matías Catrileo. Libertà a Celestino Córdova!!! Alla bella fuga di Hans Niemeyer.
Amulepe Taiñ Weychan
La nostra lotta continua
Per la comunità Umana Mondiale
Per la Liberazione Totale.
Con tutta la magia del Sud
Fracción Heterogénea de Weichafes Libertarios – FHWL
$ile: Attacco con bomba contro la sede della fabbrica Agrosuper nel centro di Santiago
Rivendichiamo la responsabilità per l’attacco esplosivo presso gli uffici di Agrosuper il 2 Gennaio 2013 alle 23:30 all’angolo tra le Vie 18 e 10 de Julio nel comune di Santiago Centro. Attacco frontale alla borghesia e ai suoi sostenitori.
Abbiamo scelto questo obiettivo, perché è la holding che controlla il settore agroalimentare cilena, appartenente al Gonzalo Vial, un uomo d’affari che ha accumulato gran parte della sua fortuna durante la dittatura di Pinochet. Salutiamo l’atteggiamento deciso e combattivo del popolo di Freirina, che resistono all capricciosa città-maiale di Vial (cerdopolis).
L’esplosione e le schegge sono un messaggio chiaro per te, Vial: “Ti stiamo tenendo d’occhio da vicino”
Cinque anni dopo l’assassinio del guerriero Mapuche, weichafe Matías Catrileo; La tua morte non è vana: Odio e vendetta contro gli poliziotti assassini!
Libertà per i prigionieri del Caso Sicurezza!
Cile : La compagna Gabriela Curilem ritorna dalla latitanza
Nelle prime ore della mattina del 19 Novembre, la compagna Gabriela Curilem è riapparsa nelle strade mettendo fine al suo periodo di latitanza di 2 anni e 3 mesi. Ricordiamo che Gabriela è ricercata a seguito del “caso Bombas”, per la precisione dal 14 Agosto 2010 – il giorno in cui sono avvenuti gli arresti, mentre il caso è stato chiuso il 1° Giugno di quest’anno, il giorno in cui i 5 compagni sono stati assolti. In questo caso, Gabriela era accusata di avere presuntamente finanziato l’associazione illecita che avrebbe fabbricato e fatto esplodere le bombe. Lo stesso 14 Agosto 2010, Gabriela non si trovava al CSO Sacco e Vanzetti (centro auto-organizzato che è stato perquisito dalle unità anti-terrorismo), dove vivevano gli altri co-imputati. Nella mattina del 19 Novembre Gabriela è apparsa di fronte al sistema giudiziario cileno ed è stata sottoposta all’obbligo di firma alle autorità (non sappiamo se settimanale o mensile) ed è ora di nuovo per le strade.
Salutiamo la compagna Gabriela che dopo aver burlato per più di 2 anni gli apparati di sicurezza del Potere, torna a ritrovare la sua famiglia e compagnx. Salutiamo la sua forza e coraggio, poiché nonostante la sua difficile situazione non ha mai smesso di apportare le sue riflessioni. Ci rallegriamo che quella gabbia che tenevano preparata per la compagna continui ad essere vuota.
Il 19 Novembre la compagna Gabriela Curilem decide di porre fine ai suoi 2 anni e più di clandestinità presentandosi di fronte al Tribunale per un ordine di detenzione che aveva per effetto della legge anti-terrorista, per il cosiddetto “Caso Bombas”, in cui la si accusava di essere parte di una Associazione Illecita Terrorista e finanziatrice della stessa.
Dopo essere rimasta in attesa circa 6 ore all’interno del Tribunale, finalmente alle 14.30 si è realizzata l’attesa udienza contro la compagna. Di tutti i querelanti presenti nella causa è accorso solo il Pubblico Ministero rappresentato dal mercenario al soldo di Victor Nuñez, membro della Procura Sud, che ha portato avanti tutta l’inchiesta e il processo per il “Caso Bombas”.
Il procuratore che per due anni ha cercato quanta più stampa e teleschermi per condannare i 14 compagnx, questa volta ha solo segnalato brevemente che non intendeva perseverare contro la compagna poiché non aveva precedenti. Infine è stata chiusa la causa contro la compagna, lasciandola senza misure cautelari.
È rimasta pendente un’altra causa giudiziaria contro Gabriela, che ha coinvolto altri compagni del C.S.O. Sacco e Vanzetti per un’aggressione a un membro della Polizia di Investigazioni per aver resistito alla perquisizione dell’11 Dicembre 2009, tuttavia questa si presenta come una causa minore paragonata ai deliri terroristi della Procura.
Saluti e affetto alla compagna Gabriela che finalmente può incontrarsi con i suoi cari dopo un’assenza forzata di più di 2 anni per le macchinazioni del Potere!
A seguire uno scritto di Gabriela prima dell’udienza.
Agitando le ali oltre il Caso Bombas.
Una missiva di persistenza e una chiamata a continuare a combattere.
Sono passati più di due anni da quando si iniziò la caccia a un gruppo specifico di persone, cercando di colpire e terrorizzare un ambiente multiforme di compagnx antiautoritarx e anarchicx.
L’operazione, capeggiata da un pubblico ministero drogato delle luci dello spettacolo, è riuscito nel suo giorno di successo a detenere 14 persone di diverse correnti e circuiti, con perquisizioni riprese dalle televisioni.
Iniziava quindi la messa a processo di un caso che portava anni di investigazione alle spalle, senza essere riuscito ad apportare risultati sulla collocazione di congegni esplosivi e con l’interrogativo aperto su chi fossero gli autori.
Evidentemente il nuovo scenario giudiziario era brulicante di arroganza, frasi ridondanti, organigrammi, presunti posti di Potere e centinaia di volumi investigativi che pretendevano seppellire i compagnx sotto il peso asfissiante delle condanne.
Ma non tutto uscì come era previsto. L’arroganza poliziesca non riuscì a chiudere il cerchio su tuttx, in quella mattina del 14 Agosto 2010. A me non mi presero, né nei giorni prima della formalizzazione delle accuse né nelle settimane che seguirono, né nei mesi e anni in cui è durato questo processo decadente, pieno di menzogne e infamie.
Paradossalmente si dimostra in questo modo che il Potere non è mai così potente e onnipresente come si auto-proclama. Rimangono sempre delle crepe per le quali attraversare lo scenario già disposto, dobbiamo trovarle, crearle, ma il nostro sforzo deve puntare in questo senso. Continue reading Cile : La compagna Gabriela Curilem ritorna dalla latitanza
Cile: Un compagno e una compagna arrestati per trasporto di esplosivo
Ivan Silva e Carla Verdugo sono stati arrestati mentre trasportavano un congegno esplosivo nel quartiere Granja di Santiago del Cile alle 3.30 a.m. del 16 aprile.
Sono stati portati al 13° distretto dove è stato chiamato uno dei procuratori del “caso bombas”, Christian Toledo. Ivan e Carla sono stati fermati durante un controllo, e secondo la stampa trasportavano nel loro zaino un estintore riempito di polvere nera, due bombolette del gas e un detonatore, oltre ad un cambio di vestiti.
Secondo la stampa, Carla sarebbe inoltre la compagna del prigioniero rivoluzionario Juan Aliste Vega, in carcere da qualche anno insieme a Freddy e Marcelo.
Secondo la polizia, Carla e Ivan erano intenzionati a posizionare l’ordigno esplosivo davanti al tribunale, dove il giorno successivo si sarebbe svolta un’udienza di Juan.
Sappiamo che lo Stato e le sue istituzioni cercheranno con tutti i mezzi di elargire una pena esemplare a questi compagni, facciamo quindi un appello a tutti gli individui e i gruppi di affinità alla solidarietà e al supporto che ci uniscono nella lotta contro il sistema di dominazione.
Comunicato dal gruppo di supporto di Juan, Freddy e Marcelo sui recenti arresti in Cile
Lunedì mattina, ci sono arrivate notizie tristi. I compagni Carlo Verdugo e Ivan Silva erano stati arrestati nelle prime ore del mattino dai carabineros del Cile, che hanno trovato materiale esplosivo mentre perquisivano i loro zaini. Questo è successo lo stesso giorno in cui si stavano tenendo nuove udienze contro i nostri compagni Juan Aliste, Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel.
Alcune ore dopo sono cominciate le perquisizioni, e la nostra compagna Carla è stata trasferita dal 13 distretto al Centro di Orientamento Femminile (COF), mentre Ivan è stato rinchiuso nel carcere di Santiago 1. Entrambi rimarranno in prigione per un periodo minimo di 100 giorni, con l’accusa di “tentato posizionamento di ordigno esplosivo di natura terrorista”, secondo il linguaggio del nemico.
Mentre il Ministro degli Interni cileno Hinzpeter ha gioito degli arresti, il che ci disgusta profondamente, il pubblico ministero e la stampa hanno cercato di costruire legami con altri accusati secondo la legge antiterrorista, così da cercare di aggravare la posizione giuridica dei compagni. Le prove, come al solito, sono assurde (lettere, libri, poster, e perfino i legami di solidarietà).
Ciononostante, non vogliamo fermarci qui. Al contrario, crediamo che dovremmo portare l’attenzione su azioni di solidarietà diretta e concreta. Al di là delle strategie, dei linguaggi e delle realtà di ogni compagno che agisce in questa guerra, ci sentiamo fieri delle nostre pratiche e del nostro coraggio. E’ qualcosa che possediamo e di cui non ci pentiremo mai.
Con questo breve comunicato, in cui tutte le emozioni che proviamo in un momento come questo non possono essere incluse, intendiamo incitare a prenderci un impegno, cioè di passare da un supporto di base e verbale a una solidarietà rivoluzionaria, l’impegno di estendere e acutizzare il conflitto latente, e anche di diffondere questa informazione tra i diversi compagni in carcere, organizzarci e non chinare la testa di fronte alle offensive dell’autorità.
Vi terremo informati di ogni novità, ma i fatti sono concreti, e non serve molto altro da sapere alla coscienza ribelle per sapere cosa fare.
Dalla rete di supporto di Freddy, Marcelo e Juan, salutiamo e mandiamo tutta la nostra forza a Carla e Ivan.
Compagni: Non siete soli!
Solo la lotta ci rende liberi!
Dove c’è miseria ci sarà ribellione!
Cile: Attacco incendiario contro una filiale del Banco del Cile, a Chillán
La scorsa notte del 20 marzo, data dell’udienza contro il nostro fratello Luciano Pitronello, ci siamo recati con odio e rabbia ad una filiale del Banco de Chile, in Avenida Collin (Chillán), carichi di materiale infiammabile. Sono stati sufficienti due minuti affinché il nostro fuoco anarchico e selvaggio illuminasse la notte.
Le perdite economiche sono state certamente milionarie, proprio adesso i ridicoli poliziotti stanno pateticamente cercando delle tracce, ma noi da molto vicino sorridiamo su quanto facilmente il nostro fuoco distrugga il simbolo della dominazione, dello sfruttamento, della miseria e della disuguaglianza nel mondo.
Che quest’azione sia una minaccia ed un avvertimento per i tanti attacchi che restano da fare. Il nostro fuoco continuerà ad espandersi contro qualsiasi struttura che dia vita a questo sistema autoritario ed oppressore. Non ci fermeremo nel veder ardere qualsiasi individuo che faccia sfoggio della schifosa autorità o qualsiasi sbirro, che sia carabinero o poliziotto. Se qualcuno morirà, sarà uno di voi. Sappiate bene che quest’attacco è anche in vendetta degli assassinii nel carcere san Miguel e nel carcere dell’Honduras.
Dedichiamo quest’attacco a Freddy, Marcelo e Juan, prigionieri per il Caso Security, ma in particolare a Luciano, che oggi è oggetto di vendetta da parte dello Stato, dei suoi sbirri e dei suoi obbedienti cittadini. Solo con l’azione rivoluzionaria ti tireremo fuori, Tortuga!!
A MOLTIPLICARE GLI ATTACCHI CONTRO IL CAPITALE!!
CONTRO QUALSIASI AUTORITA’!!
VIVA L’ANARCHIA!!
Federación Anarquista Informal/Célula Incendiaria Efraín Plaza Olmedo
traduzione: ParoleArmate
Una fiamma di solidarietà da parte dell’O.R. CCF per i fratelli e le sorelle in Cile
Quando le sbarre della prigione bloccano le nostre mani che lanciano il fuoco dell’anarchia contro il mondo del Potere, allora le nostre parole si convertono in lime affilate per la nostra evasione.
Le armiamo con pensieri, desideri, piani segreti, nuove cospirazioni e vi inviamo il più caldo abbraccio nel nostro immaginario incontro con i compagni e le compagne d’azione di tutto il mondo.
Adesso vogliamo che la nostra voce giunga ai nostri fratelli e sorelle nel lontano Cile, a Luciano (Tortuga) processato il 22 novembre, ed a Monica, Felipe, Francisco, Omar, Carlos che saranno processati il 28 novembre per esser anarchici e nemici del Potere.
Ovviamente, non dimentichiamo Marcelo, Freddy e Juan, il cui processo è iniziato l’11 di questo mese.*
Compagni/e, anche se siete così lontani, ci sentiamo vicini a voi.
Si tratta della stessa rabbia che proviamo quando attacchiamo lo Stato, lo stesso disprezzo che mostriamo per il silenzio della moltitudine impegnata, la stessa passione che abbiamo quando stiamo lottando per l’anarchia, lo stesso odio per le carceri che vogliono mantenerci in cattività.
Lo Stato cileno e le autorità degli Stati di tutto il mondo devono sapere che nessun compagno resterà solo. Continue reading Una fiamma di solidarietà da parte dell’O.R. CCF per i fratelli e le sorelle in Cile
Comunicato della Rete D’Appoggio a Freddy, Marcelo e Juan di Buenos Aires
Non ci dimentichiamo mai dei/lle nostri/e compagnx prigionierx. Non li mistifichiamo ma non siamo nemmeno indifferenti alla loro quotidianità. La solidarietà non è una bella parola o una frase fatta, bensí, come si è dimostrato in varie occasioni, una pratica inseparabile dalla nostra lotta.
Questa può espressarsi in molteplici e diverse forme e ci sono momenti in cui assume un corpo più definito, con contundenza e continuitá. Di fronte alla delicata situazione (giudiziaria e carceraria) che affrontano i compagni Juan Aliste Vega, Marcelo Villarroel Sepúlveda e Freddy Fuentevilla Saa, attualmente secuestrati nelle prigioni dello Stato cileno, diverse individualità di Buenos Aires hanno deciso di formare una nuova Rete di Appoggio, allo scopo di attualizzare e diffondere la loro situazione e con la speranza di apportare nel senso di vederli nuovamente fuori per strada.
Come abbiamo già menzionato anteriormente, in occasione di un comunicato pubblicato durante la campagna contro la loro espulzione dalla regione argentina, per noi la terminología legalista (colpevole/ inocente) manca di validità già che si tratta di un linguaggio che non è il nostro, non abbiamo preteso nel passato nè pretendiamo ora svuotare il contenuto di idee e pratiche pericolose per lo Stato, nè smettiamo di intendere che mentre ci sarà miseria ci sarà ribellione; per questo semplicemente ci uniamo a coloro che in un modo o nell’altro questionano e si infrentano al sistema di autorità nel quale viviano, e gli brindiamo la nostra solidarietà, intesa come una estenzione e intensificazione della loro lotta che è anche la nostra.
Incitiamo gli altri compagnx a formare nuove reti di appoggio e/o a solidarizzarsi nel modo che gli sembri più opportuno per intensificare la lotta per la libertà di Marcelo, Freddy e Juan.
Una breve rassegna
In ottobre del 2007 viene assaltata, a Santiago del Cile, una succursale della banca Security durante la quale muore un servo della borghesia (polizia).
A partire da quel momento, si scatena una campagna politico-giuridico-mediatica-poliziale che cerca di incriminare persone concrete con una notoria incidenza nella lotta anticapitalista, sia durante la dittatura di Pinochet come nella chiamata transizione democratica.
Poco tempo dopo, più precisamente il 13 di dicembre di quest’anno viene detenuto il compagno Axel Osorio, condannato a 3 anni e 1 giorno di prigione e che oggi fortunatamente si trova nuovamente in libertà.
Ovviamente la caccia non si detiene ed è cosi che il 15 Marzo del 2008, nella provincia di Neuquén, vengono arrestati da diverse forze “dell’ordine” i compagni Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel insieme a una terza persona che sarà espulsa tempo dopo in Cile essendo considerata come “aiutante”.
Freddy (ex militante del MIR) e Marcelo (ex militante del MAPU Lautaro, attualmente compagno anarchico) sono sommessi a intense agressioni e interrogatori dalla polizia cilena e argentina fino a che vengono trasferiti all’Unità nº 11, un carcere di massima sicurezza con storie di torture da parte dei suoi funzionari e carcerari, e processati entrambi per possesso illegale di arma da guerra.
A partire da questo istante inizia una frenetica corsa da parte dello Stato del Cile per ottenere la rapida espulzione dei due ribelli e sottometterli a un tribunale militare, allo stesso tempo che si formano varie reti di appoggio a Buenos aires, Neuquén, La Plata, Valparaíso, Santiago, etc etc, divulgando il caso dei compagni e estendendo la petizione di asilo politico in Argentina.
Nel frattempo, nonostante la constante sommissione da parte dei carcerari e giudici, Freddy e Marcelo fanno arrivare le loro voci e pensieri attraverso comunicati, lettere, comunicazioni telefoniche, generando appoggio dall’altro lato delle mura tradotto in numerose attività come giornate, interruzioni di accesso a strade e ferrovie, manifestazioni e atti pubblici, concerti, dibattiti, insomma azioni dirette di ogni tipo che si vedranno accrescere ancora di più quando il 17 di novembre del 2008 i compagni decidono di iniziare uno scipero della fame, il quale concluderà non prima del 9 di gennaio del 2009 e grazie al quale otterranno qualche miglioria basica nella loro condizione di reclusi giacchè in quel momento Freddy e Marcelo permanevano isolati 23 ore al giorno senza luce solare nè contatto con il resto dei prigionieri.
Non possiamo non menzionare che la solidarietà sviluppata intorno ai compagni sguinzagliò la aspettata repressione da parte dello Stato. Un esempio è la cattura della compagna Andrea Urzua Cid il 18 settembre del 2008, accusata di trattar di ingressare esplosivi al carcere neuquino seguendo un supposto piano di fuga, e liberata 48 giorni dopo, anche se nuovamente incarcerata attualmente nel quadro del madiaticamente chiamato “caso bomba”, compiendo arresti domiciliari in Cile.
Non ci dimentichiamo nemmeno le costanti minacce e in alcuni casi aggressioni alle quali sono stati sottomessi compagnx di diverse regioni in occasione alle visite carcerarie.
Il 15 dicembre del 2009, lo stato argentino insieme al ministro degli interni Florencio Randazzo, e con la complicità delle presidenti Cristina Kirchner e Michelle Bachelet, firma il trattato di espulzione di Marcelo e Freddy i quali vengono portati dall’Argentina al Cile…
Il 9 Luglio del 2010, nella stazione dei pullman di Retiro, è detenuto il compagno Juan Aliste Vega, che si incontrava profugo da ottobre del 2007, accusato anche lui di partecipare all’assalto alla banca Security.
La detenzione è mostrata durante giorni e giorni dai vari mezzi mediatici massivi come il successo di una operazione in congiunto tra la polizia cilena e quella argentina, facendoci pensare nuovamente all’ennesima riedizione del Piano Cóndor, e Juan viene recluso nel carcere nº 11 di Ezeiza.
Si organizzano attività immediate quali depliant informativi, barricate e diffusione attraverso diversi mezzi, ma lo Stato argentino questa volta non vuole problemi e decide di togliersi rapidamente di mezzo Juan espulsandolo il 22 luglio, non senza prima essere torturato dal servizio penitenziario federale (carcerari), dalla brigata antiterrorista della polizia federale argentina e da membri della polizia di investigazioni del Cile, che da tempo si trova in Argentina alla ricerca di compagnx che decidono di non presentarsi difronte ai tribunali del nemico…
La situazione dei compagni nella attualità
Oggi Marcelo, Freddy e Juan si trovano nel carcere di alta sicurezza di Santiago del Cile, in attesa del momendo del giudizio, il quale si stima cominci a Novembre mediante alcune udienze.
Mentre mediaticamente si riproducono le immagini della vedova del poliziotto morto acclamando vendetta per la sua “perdita” e del presidente Piñera, e mentre tutti incitano alla condanna sociale di questi tre combattenti, noi sappiamo loro si sentono forti e con il morale alto, orgogliosi delle loro decisioni e di averle portate a termine.
Da poco siamo venuti a conoscenza che, come Marcelo anche Freddy e Juan hanno subito ispezioni e castighi, atteggiamenti propri di miserabili che attaccano ciò che non capiscono e temono.
Manteniamoci attenti e ancora una volta incitiamo tutti i/le compagnx a solidarizzarsi con Freddy, Marcelo e Juan.
MENTRE ESISTA LA MISERIA, ESISTIRÀ LA RIBELLIONE!
SLO LA LOTTA CI RENDE LIBERI!
FREDDY FUENTEVILLA, MARCELO VILLARROEL, JUAN ALISTE, IN LIBERTÀ!
PER LA DISTRUZIONE DI TUTTE LE CARCERI, PER LA LIBERTÀ!