Tag Archives: azione diretta

Göttingen, Germania: Vernice a Commerzbank

20 aprile 2018

Solidarietà con il movimento curdo! Fight for Afrin!

Nella notte a venerdì scorso abbiamo marcato la Commerzbank nel centro storico di Göttingen con vernice rossa, verde e gialla, i colori del movimento curdo che simboleggiano l’auto amministrazione, l’anticapitalismo e la liberazione delle donne, cioè la speranza in una vita migliore. Il tutto è in pericolo acuto, da gennaio la Turchia conduce una campagna d’annientamento contro la regione curda di Afrin. La seconda armata NATO in ordine di grandezza è sostenuta dalle bande islamiste e dalle esportazioni d’armi dalla Germania. La Commerzbank investe nell’industria delle armi ed è così una sporca profittatrice dell’attacco all’auto amministrazione curda.

La nostra solidarietà va a chi ad ogni livello difende la rivoluzione di Rojava.
I nostri pensieri sono con chi ha lasciato la vita in questa lotta.
Armi tedesche fuori dal Kurdistan!
berxwedan jihan e – Resistenza significa vita!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc

Dresda, Germania: Vernice a casa di Karin Wilke (AfD)

14 aprile 2018

[Sassonia] Fight AFD: Dipende da noi.

AFD con il 12,6% era il terzo partito nelle elezioni parlamentari federali 2017 riuscendo così ad entrare nel parlamento federale. In Sassonia era la prima forza. Dalla sua fondazione nel 2013, il partito aveva successo nei vari Länder federali, un successo che si esprimeva chiaramente nelle elezioni federali. Con l’elezione di AFD entrano ancora la disumanità, il razzismo e l’aperto nazionalismo nel parlamento federale.
L’elezione mostra però solo l’evidenza che questa società è di nuovo o tuttora una società attaccata al passato e alla discriminazione d’ogni tipo. Nell’estate 2019 ci sono le prossime elezioni regionali in Sassonia. Con ogni probabilità la AfD sarà la forza maggiore.

Nelle ultime settimane continua ad avvicinarsi a PEGIDA e con questo raggruppamento nazionalista vorrebbe raggiungere ancora di più elettorix. In Sassonia imperversa già un clima di emarginazione. Quasi ogni giorno si registrano degli attacchi verbali o fisici contro persone e istituzioni che non rientrano nella loro visione razzista e sessista del mondo. Dipende da noi impedire che la AFD diventi la prima forza.
Ci sono tante possibilità per sfruttare attivamente i mesi fino alle elezioni regionali. Oltre alle manifestazioni, i volantini, discutere e altro si deve portare avanti anche una lotta militante contro questo partito e chi lo sostiene. Solo così possiamo rendergli la vita più sgradevole possibile.

Nella notte a venerdì 13 aprile a Dresda abbiamo fatto un piccolo inizio di campagna militante a livello regionale. Dopo che Karin Wilke (0351 8022780; 01723507742) con il suo coniuge Stefan Strauss ed alcunx amicx festeggiavano fino a notte fonda il suo 65° anniversario, come regalo abbiamo attaccato la sua abitazione (Klarastraße 4) con la vernice.

Karin Wilke ed il suo coniuge Stefan Strauss non sono dex ignotx nell’AFD. Wilke era membro fondatore dell’associazione federale, dell’associazione regionale Sassonia e dell’associazione distrettuale Dresda della “Alternative für Deutschland”. Dal 2015 risiede nel parlamento regionale per la AFD. Inizio 2018 Wilke richiese che “bambini senza prospettiva di rimanere devono andare a scuola divisi dagli altri” e che la scuola dovrebbe “essere allo stesso livello del paese di provenienza”. Inoltre, nell’ambito del 13 febbraio 2018 sul cimitero Heide di Dresda commemorava lx criminali (della IIa Guerra Mondiale) tedeschx.

Dichiarare guerra alla AFD ad ogni livello!

Fonte: Email

Traduzione dal tedesco mc

Berlino: Pietre a volante della protezione d’obiettivi

11 aprile 2018

Nelle ultime settimane leggiamo sempre di sassaiole attorno al Dorfplatz contro vetture della polizia. Non solo dalla razzia in poi ma anche nelle settimane prima, gli sbirri che gironzolano attorno alle ultime case occupate della città sono esposti al libero abbattimento. Come sempre. Ma non sempre le persone possono passare il proprio tempo lanciando dei sampietrini ai violenti in divisa.
Tuttavia riteniamo sensato di sfruttare l’oscurità della notte e la sorpresa per chiarire ax agenti nella loro illusoria superiorità che registriamo dove si muovono, che cosa pretendono di proteggere e di ricordare loro che non ci rassegneremo mai alla loro posizione di potere.
I porci che vagano nella città per noi sono solo dei soggetti spregevoli ai quali, finché abbiamo i mezzi e l’autodeterminazione per farlo, renderemo pericolosi i loro giri di controllo.

Mercoledì notte ci siamo appostati al ponte vicino al Factory Campus a Kreuzberg. E abbiamo preso a pietrate gli sbirri di passaggio.
Cosa serve? Osservare dove passano regolarmente dex poliziottx, sia le autocivetta sia le volanti. Un posto nell’oscurità dove appostarsi comodamente. Guanti e un mucchio di pietre. A seconda del luogo ci vogliono delle persone che tengono d’occhio le strade circostanti. Ma spesso basta l’oscurità, il fattore sorpresa e la brevità dell’azione per un ritiro tranquillo.

Questa grandine di pietre è un atto di vendetta per la razzia nella parte anteriore della Rigaer 94. Desideriamo profondamente che lx occupanti delle auto attaccate temano sempre per la loro vita.
Con questo auguriamo tanta forza e idee creative anche ax compas della ZAD! Ammiriamo lx combattenti nei boschi di questa zona liberata. Speriamo tanto che non ci saranno troppx feritx, salvo che dalla parte della gendarmeria! Saremmo volentieri sul posto, ma noi qui si lotta contro lo Stato e seguaci in questo modo.

Saluti solidali a Nero e ai due prigionieri della Rigaer94.
Per una lotta coerente per i nostri spazi e per la libertà di tuttx che li difendono!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc

Berlino: Incendiati due furgoni Vonovia

12 aprile 2018

Nella notte a giovedì a Schöneweide bruciavano due vetture del gruppo immobiliare Vonovia.

Con quest’azione di distruzione partecipiamo alle giornate di azione contro la politica urbana previste a partire dal 4 aprile. La lotta contro la città dei ricchi ha tante facce. Discussioni – iniziative info – collegamento in rete – azioni dirette – iniziative di massa. Ma tutto ciò dove ci porta? Il nostro percorso porta all’insurrezione. Non alla presa del potere, bensì alla distruzione del potere.

La distruzione di due auto di Vonovia non può essere che un’avvisaglia, un piccolo passo in questa direzione. Gli attacchi ai profittatori della ristrutturazione devono moltiplicarsi. Anche la grande manifestazione di sabato sostiene quest’obiettivo.

Saluti a tuttx che con i mezzi disponibili lottano per questo.
Saluti alle persone che a Brema e Dresda hanno attaccato Vonovia: chronik.blackblogs.org  e chronik.blackblogs.org

Gruppo di Sabotaggio per la Diffusione del Caos e la Costruzione di una Vita Libera – Progetto Fenice

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc

Trentino: sull’incendio dei mezzi militari a Roveré della Luna

La notte tra il 26 e il 27 maggio, a Roveré della Luna, al confine tra Trentino e Alto-Adige, sono stati incendiati dei mezzi militari all’interno della caserma-poligono del 2° Reggimento Genio Guastatori. Ingenti i danni: sono serviti 30 uomini per domare le fiamme. La notizia si potrebbe chiudere qui: parla da sola. Tuttavia vogliamo esprimerci su quanto scritto dai giornali, dai politici locali e da parte della Questura di Trento.

Rivendicazioni?
È da un po’ di tempo che i giornali locali definiscono “rivendicazioni” le notizie che escono su siti o fogli di movimento, i quali raccontano quello che accade in Italia e altrove. Queste trovate ci sembra che servano allo Stato per creare un determinato tipo di clima di fronte a certe azioni. Chi commenta delle azioni o riporta dei fatti allora può entrare nella lista degli indagati. Otto mezzi militari bruciati sono un fatto.

Ancora sulla violenza
Come sempre, anche quest’azione viene commentata con la frase di rito: «per fortuna nessuno si è fatto male». Dopo i sabotaggi alle linee ferroviarie durante l’adunata degli Alpini, politici, disobbedienti del C.S. Bruno (vedi il loro testo Schizofrenia), Questura e giornali hanno definito quelle azioni pericolose per la popolazione, quando invece i tecnici di RFI avevano dichiarato fin da subito che quel tipo di sabotaggio non avrebbe potuto mettere in pericolo in nessun modo l’incolumità dei passeggeri. Se decine di azioni non hanno coinvolto delle persone forse non è un caso. Ma se un militare si fosse fatto male sabato notte? Cosa direbbero i signori giornalisti? Un militare sceglie da che parte stare nel momento in cui indossa per la prima volta una divisa, a differenza delle centinaia di migliaia di civili uccisi dalle guerre in tutto il mondo che non possono scegliere se vivere o morire; noi, le nostre lacrime e la nostra rabbia, le riserviamo per loro. Otto mezzi militari bruciati sono otto mezzi che non serviranno più alla violenza indiscriminata dello Stato.

Mezzi civili?
I media definiscono i mezzi bruciati “ad uso civile”. Sembra che siano andati bruciati una betoniera, alcuni autocarri, una pala-meccanica e due mezzi “Leopard”. Basta andare a vedere la lista dei mezzi militari in dotazione all’esercito per verificare che gli unici che si chiamano Leopard sono dei veri e propri carri armati dotati di cannoni, mitraglie ed altri sistemi d’arma. Di fabbricazione tedesca, sono stati utilizzati, per esempio, dallo Stato turco nell’invasione di Afrin ad inizio 2018. I carri armati hanno solo uno scopo: uccidere. Nelle oltre venti operazioni in cui è impiegato l’esercito italiano si scava, si demolisce, si costruisce ciò che serve agli interventi militari. Questa non è forse guerra?
Inoltre, alcuni articoli di giornale risalenti al 2014 parlano di un’interrogazione al Consiglio Provinciale per la riduzione delle esercitazioni interne alla caserma, e quelle non sono esattamente esercitazioni “civili” di tiro al piattello. «Nello specifico – dice l’articolo – si tratta di raffiche di mitra, bombe a mano e spari di fucili: rumori forti che portano con loro, oltre all’oggettivo inquinamento acustico, un forte disagio». Ma quello che “portano con loro” è molto di più; questa, dunque, non è forse guerra?

Terrorismo
Dopo l’attacco anonimo di Roveré la Procura di Trento ha aperto un fascicolo per “condotte con finalità di terrorismo”. Il fatto che qualcuno abbia incendiato ciò che produce terrore, può essere “terrorismo”? Sarà che oltre che antiquati siamo anche ripetitivi, ma per noi i veri terroristi sono i padroni e lo Stato. In un presente in cui l’orrore ci colpisce al cuore con l’immagine dei palestinesi assassinati, non stupitevi se ci rallegriamo di fronte ad azioni come questa.

Lo Stato italiano ha 120 carri armati Leopard? Bene, due non funzionano più. Come si scrive nella Germania dell’azione diretta e dell’internazionalismo, «un mezzo militare incendiato = qualcuno che non muore in Afghanistan, in Iraq, in Libano, in Libia…».
Parole semplici. Per intelligenze e cuori senza elmetto.

31/05/2018
romperelerighe

Berlino: Data alle fiamme auto di ThyssenKrupp

10 aprile 2018

La mattina presto di ieri (martedì 10 aprile 18) abbiamo dato fuoco a un’auto dell’impresa dell’acciaio e del riarmo ThyssenKrupp a Biesdorf. Il danno è totale. Nessun pericolo per il vicinato poiché una eventuale fuoriuscita di benzina sarebbe finita in mezzo alla strada.

ThyssenKrupp Marine Systems (TKMS) con la sua fornitura di armamenti per esempio di sottomarini è da più di 50 anni partner dei militari turchi e perciò anche profittatore della guerra condotta dal regime turco in Siria in violazione del diritto internazionale. La Turchia è attualmente il partner più aggressivo tra le potenze imperialiste. Sono lx curdx a soffrire l’aggressione militare iniziata il 14 gennaio 18 e denominata “Operazione Ramo d’Ulivo”. Così la Turchia vuole distruggere l’identità e l’organizzazione curda.

Nelle settimane passate ci furono parecchie azioni contro i profittatori di questa guerra (https://fight4afrin.noblogs.org/). Cominciamo a riflettere dove possiamo mettere degli accenti il giorno X quando Erdogan viene alla visita di presentazione a Berlino (https://de.indymedia.org/node/19096).

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc

Berlino: Vetri rotti a filiale Allianz

9 aprile 2018

La settimana passata abbiamo spaccato i vetri alla filiale Allianz nel Strausberger Platz. L’assicuratore Allianz finanzia e investe in tante imprese tedesche delle armi. Tra cui l’impresa delle armi Rheinmetall coinvolta direttamente nella guerra contro la rivoluzione sociale a Rojava con la produzione parziale del carrarmato Leopard 2. Consideriamo quest’azione come parte delle innumerevoli e variegate azioni degli ultimi mesi e incitiamo a continuare l’attacco ai profittatori e finanziatori della guerra con ogni mezzo a nostra disposizione. Inoltre accogliamo con favore  l’appello al giorno X (https://de.indymedia.org/node/19096) dei gruppi antifa contro l’imminente visita di Erdogan a Berlino.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc

Wuppertal, Germania: Vetri rotti e vernice a sedi di partito CDU, SPD e FDP

9 aprile 2018

Nella notte dal 8 al 9 aprile abbiamo fornito vetri rotti e vernice alle sedi locali dei partiti CDU, SPD e FDP. La SPD e la CDU governano a livello federale e la CDU e FDP nel Nordreno Vestfalia.

Quasi 25 anni fa fu abolito di fatto il diritto all’asilo che fino allora, come insegnamento tratto dal periodo nazionalsocialista, offriva delle possibilità relativamente decenti ax profughx. Tre giorni dopo, il 29 maggio 1993, dei nazi incendiarono una casa a Solingen assassinando cinque persone perché erano turche. Il fatto fu parte di una lunga catena di attacchi, omicidi e pogrom. Queste azioni non cascarono dal cielo. Sono da considerarsi nel contesto dell’aizzamento razzista anche da parte dei governanti di allora che sono gli stessi di adesso.

Oggi, 25 anni dopo, la stessa feccia al timone piangerà lacrime di coccodrillo nell’anniversario di Solingen ma continuerà a portare avanti la politica d’esclusione, d’espulsione, di sfruttamento, di guerra! Lx profughx sono internatx e una legge contro lx profughx incalza l’altra. E di nuovo la teppaglia razzista imperversa nelle strade, ci sono attentati e abusi brutali e con AFD un partito fascista entra nel parlamento federale. La CDU sta al gioco e aizza a più non posso e ora Horst Seehofer ha un ministero della patria. La SPD come sempre s’atteggia da moderata e vota per le schifose leggi contro lx profughx. La FDP si riconosce nell’estrema destra AFD e, con la CDU, in Nordreno Vestfalia è favorevole all’internamento dex profughx.
Quanto siete vigliacchx!

Helge Lindh della SPD nel contesto dell’azione contro le sedi di partito parla di vigliaccheria e di violenza. Caro Helge, violenza è atteggiarsi da antirazzista e poi impedire che possano seguire le famiglie alle persone già in Germania. Vigliacchx è fare degli affari sporchi con il regime Erdogan per paura che dex profughx possano venire in Europa, come lo ha fatto la grande coalizione al governo. Vigliacchx è portare in porto gli affari con le armi che poi tra l’altro servono per attaccare la rivoluzione a Rojava. Violenza sono le vostre leggi che schiacciano chi non ha lavoro e lx profughx. Violenza è la vostra polizia brutale che durante il G20 l’anno scorso ha ferito gravemente innumerevoli persone. Violenza è quel che fanno lx vostrx soldatx nei diversi conflitti.

Con la nostra azione salutiamo ovviamente anche lx combattenti ad Efrin e Rojava. Tenete duro. SPD/CDU, voi contribuite ad assassinare.
Attaccate il razzismo e lx razzistx come e dove potete!
Antagonisticx e offensivx a più non posso. Per la rivoluzione sociale! Fuori per il 1° maggio autonomo!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc

Wurzen, Germania: Vetri rotti e acido butirrico a ristoranti di destra

6 aprile 2018

L’altra notte abbiamo attaccato e neutralizzato i ristoranti “La Grotta” e “St. Wenzel/First Diner” dei membri della direzione del “Neues Forum für Wurzen” Michael Wolk e Mathias Schkuhr.
Da inizio febbraio a Wurzen si formava il “Neue Forum Wurzen”. Si rapportano vivamente con il gruppo “Zukunft Heimat – futuro patria” di Cottbus, del quale alcuni membri presenziarono anche alla prima manifestazione del forum del 26.03.2018 a Wurzen, dove facevano anche un discorso. Perlomeno uno partecipava anche all’attacco su Connewitz dell’11 gennaio 2016.
(…)
Il presidente del direttivo Christoph Mike Dietel diceva che il loro obiettivo da un lato era di partecipare alla decisione su quale sia il “significato di integrazione” e dall’altro lato la “salvezza della città patria di Wurzen”. È anche progettato uno spalleggiamento della AfD nelle imminenti elezioni comunali, per contrastare la “diffamazione della città”…
Il nome del forum si riferisce al movimento cittadino della città dell’autunno 1989. Negli anni seguenti la città era nota come “zona nazionalmente liberata”. Wurzen è da anni una roccaforte di movimenti razzisti e di strutture nazi organizzate, il che si dimostra nella continuità degli abusi razzisti delle settimane scorse e dei mesi e degli anni passati. Deve essere e sarà contrastato con determinazione un ulteriore passo nell’organizzazione delle forze di destra e reazionarie nella città.

Lotta al fascismo nelle teste e nella strada!

Per continuare a leggere (in tedesco):
irgendwoindeutschland.org/pressemitteilung-rechte-gewalt-in-wurzen-halt-an/ 
http://antifra.blog.rosalux.de/wurzen-again-das-problem-heisst-rassismus-antifa-kundgebung-im-braunen-herzen-des-muldentals/

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc

Lipsia, Germania: Dati alle fiamme cinque furgoni Dussmann

3 aprile 2018

Dopo gli scontri G20 aumentavano le richieste di chiudere i punti d’incontro della sinistra e di sgomberare le case occupate. Per esempio la Rote Flora ad Amburgo, il  Conne Island a Lipsia e la Rigaer94 a Berlino. Ma ora sembra che esistano strategie diverse di gestione delle minacce e delle azioni dello Stato. Nel sud di Lipsia rumoreggia perché il Conne Island ha incontrato il porco capo sbirro Merbitz, ad Amburgo la gente non è d’accordo se ora dialogare con la città o meno e a Berlino la Rigaer94 è irriducibile verso lo Stato. Lì come risposta alla ricerca pubblica furono per esempio pubblicati vari brutti musi di sbirri che l’anno passato partecipavano allo sgombero della Kadterschmiede e con diverse dichiarazioni si riaffermava un’attitudine senza compromessi verso lo Stato e la sua sbirraglia.

Ma nelle ultime settimane ci toccava leggere sempre di nuovo delle notizie dal Quartiere nord che non potevano piacerci:
“Da giorni non si tralascia un secondo per stalkerare ed infastidire chi visita la R94, chi passeggia e abitanti. Fino al punto che delle persone che portano a passeggio il cane sono accompagnate da scoppiettanti furgoni degli sbirri, che gli abitanti della R94 sono attesi al varco nelle uscite del Forcki, finché fino domenica sera il controllo di ogni vicinx che doveva arrivare alla porta di casa tra la Zelle- e Liebigstraße diventava ineluttabile. Nel mentre l’elicottero rombava sui tetti del Dorfplatz.” (Fonte: rigaer94.squat.net)
Il tutto la settimana passata culminava con l’esecuzione di due ordini di cattura. Per questo portarono sul posto 350 sbirri + attrezzatura pesante.

“Verso le h8:30 avvenne la prima cattura nella Zellestraße. Durante questa cattura alla persona fu tolta la chiave di casa, con la quale verso le h 09:00 fu aperta l’entrata della R94. In seguito uno spiegamento marziale perquisiva la casa dell’interessato. Sbirri incappucciati diedero l’assalto a varie camere di bambinx, strapparono la gente che dormiva dai letti e tentarono di umiliarla.
La Rigaerstraße era ermeticamente chiusa tra il Dorfplatz e la Proskauer Straße e più tardi solo fino alla Zellestraße. Oltre all’impiego di un’unità cinofila, come spessissimo il caso sopra il quartiere girava di nuovo l’elicottero. Inoltre perlomeno cinque sbirri in borghese del LKA 5 erano appostati direttamente davanti alla casa e presenti alla perquisizione, e altri sbirri in borghese stavano sparpagliati tra l’altro nella Liebigstraße e nel Bersarinplatz.”  (Fonte: http://rigaer94.squat.net/2018/04/03/unser-hass-gegen-eure-repression/)

Ci mette le ali vedere di come dex compas in un quartiere talmente assediato organizzano il loro quotidiano resistenziale e che non si lasciano intimorire né dai continui controlli, né dalle continue minacce, dagli arresti e dalle razzie.
Riprendiamo l’idea di Berlino di costruire dei rapporti tra i movimenti insurrezionali nelle varie città bruciando delle auto. Anche se non siamo a Berlino vogliamo contribuire alla difesa delle strutture ribelli di quella città. L’appello da Berlino alla difesa dei quartieri ribelli prende piede tra di noi: Le nostre strutture le difendiamo noi stessx e non accattivandoci le simpatie dello Stato. Vogliamo rafforzarvi nel resistere e nel non farvi scoraggiare, voi che siete vicinx alla Rigaer 94. Quando vi attaccheranno la prossima volta noi ripartiremo, giusto come questa volta perché hanno messo in galera due dei vostri amici.

È così che nella notte dal 2 al 3 aprile bruciarono cinque auto di Dussmann su di un parcheggio a Stötteritz. Dussmann fa i suoi soldi con la carcerazione di persone. E ne sono pure orgogliosi:
“Le prigioni sono dei mondi occulti in mezzo alla nostra società e nel contempo parte fissa. Questi mondi possono esistere grazie al lavoro quotidiano di centinaia di collaboratori, tra cui anche gli esperti di Dussmann Service.”

LIBERTÀ per i due amici della Rigaer94
LIBERTÀ per NERO
LIBERTÀ per tuttx

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Poitiers, Francia: Sabotaggio in solidarietà alla ZAD

“Brucia la macchina imperiale! Viva la ZAD!”

Azione in solidarietà alla ZAD: un macchinario di cantiere che stazionava durante i lavori di ristrutturazione del centro di Poitiers è stato incendiato nella notte da domenica 13 a lunedì 14 maggio. Con una scritta sotto forma di appello: “Brucia la macchina imperiale! Viva la ZAD!”.

Nello slancio, sei persone sono state fermate in una piazza non lontana (Place de la Liberté). Sono ripartite con delle convocazioni per rifiuto di prelievo di impronte e di DNA.

Halle, Germania: Date alle fiamme quattro vetture Sodexo

3 aprile 2018

Nella notte del 3 aprile nella zona industriale di Ammendorf con un fuoco post pasquale abbiamo passato alla fiamma quattro vetture dell’impresa Sodexo. A Merseburg e zona circostante (distretto Saale), da settembre dell’anno passato fu reintrodotto come mezzo di sanzione l’odiato sistema buoni per lx profughx. Per questa pratica il distretto si richiama al relativo decreto del Land Sassonia-Anhalt. Il prestatore esecutivo di servizi e profittatore diretto di questa repressione è Sodexo che come ditta catering anche a Halle rifornisce 27 cantine d’asili nido e scolastiche.

Perché Sodexo…
Sodexo è un gruppo multinazionale con sede principale in Francia (Sodexho Alliance). Oltre all’attività catering in ambito pubblico, in Germania Sodexo rifornisce i lager d’espulsione con servizi e le amministrazioni comunali con sistemi di tesserini elettronici e buoni per profughx. Invece di pagamenti in contanti, lx profughx ottengono dei buoni alimentari con cui in negozi scelti si può pagare solo le merci dichiarate come “alimentari”.

Così ax profughx si toglie ogni diritto all’autodeterminazione e si vuole spingerlx alla partenza volontaria oppure all’emarginazione sociale. Lx interessatx di questa misura non ottengono soldi per esempio per i biglietti o altri articoli importanti per il fabbisogno quotidiano che permetterebbero loro un accesso a una vita sopportabile nel già di per sé desolato distretto della Saale.
Sempre di nuovo si sa di singoli casi dove l’impresa organizza anche la distribuzione di buoni a gente colpita da riduzioni delle prestazioni dell’ufficio di collocamento.

Sodexo è implicata anche nella gestione e nell’ampliamento di galere parzialmente privatizzate in Assia e altrove. A partire dalla privatizzazione della giustizia britannica, in Inghilterra il gruppo gestisce cinque galere in autoresponsabilità. All’interno e all’estero Sodexo offre i suoi servizi anche ai militari in zone ‘out-of-action’. In Belgio, il gruppo per la sua partecipazione alle galere per l’espulsione è su di una lista nera.
Tutto questo dimostra di come l’impresa attaccata è invischiata nella gestione di galere, lager per le espulsioni e strutture militari e dimostra anche la necessità dell’intervento.

Continueremo ad attaccare tutte le ditte ed istituzioni che rendono possibile la prassi razzista della tutela e discriminazione quotidiana – e anzitutto ad alzare più possibile il prezzo per il profitto che ne traggono.

Gruppo d’azione ‘scarafaggi nel cibo’

Fonte: Email

Traduzione dal tedesco mc, CH

Ratzeburg, Germania: Danneggiato monumento nazi

29 marzo 2018

Niente commemorazione per gli assassini fascisti – Via la pietra Wandschneider!

Nella notte al 29 marzo 2018 dex antifa visitarono il monumento per Gerhard Wandschneider che dal 1941-45 era in carica come presidente distrettuale. Nel bagaglio non avevano solo la vernice e strumenti di scasso ma anche una rivendicazione inviata al confinante museo circondariale e al giornale locale. Ecco lo scritto:

La notte passata, danneggiata la pietra commemorativa per Gerhard Wandschneider sul Ratzeburger Domhof. Questo fatto che figura come vandalismo insensato ha un retroscena serio. Dal giugno 1941 fino alla fine della guerra Gerhard Wandschneider era presidente del distretto Wismar.

In quel periodo la deportazione di quasi tuttx lx ebrex era già conclusa ma lo sfruttamento, la disumanizzazione e l’assassinio dex lavoratorix coattx nel distretto di Wismar ebbero i loro apici solo allora. Wandschneider, che nel 1937 aderiva alla NSDAP, vi investiva tutte le proprie forze. Detto da lui stesso negli interrogatori dopo la guerra, per lui era molto importante d’imporre in modo eccezionalmente severo i brutali ‘decreti polacchi’ basati sull’ideologia razzista.  Lo dimostrava ostentando per esempio la sua presenza all’assassinio pubblico di due lavoratori coatti polacchi nel 1943.

La sua presenza a svariate esecuzioni è dimostrata. Per queste esecuzioni dex altrx lavoratorix coattx furono spesso costrettx alla partecipazione attiva. Lx lavoratorix coattx polacchx, nel linguaggio popolare spesso minimizzati come “Lavoratorix dell’Est”, dal 1939 in poi furono deportatx in massa dalle città e dai villaggi. Era pratica normale circondare semplicemente il  mercato e deportare la gente nel Reich. Mentre Wandschneider era dunque molto impegnato nel tagliare del tutto le rimanenti libertà minime dex polacchx, lx russx già non ne avevano più. Nell’ultimo gradino dell’ideologia di razza tedesca, erano impiegatx per i lavori più duri ed espostx ai maltrattamenti quotidiani dove lavoravano e nei loro alloggi simili ai Lager di concentramento. Ne è testimone il sepolcro nel cimitero di Wismar per 43 uomini, donne e bambinx assassinatx durante il lavoro coatto a Wismar. I presidenti distrettuali come Wandschneider avevano un ruolo centrale in questo sistema e rappresentavano una specie di pietra angolare nell’imposizione delle leggi.

Ma Wandschneider non eseguiva soltanto gli ordini dall’alto, più volte chiedeva anche delle pene e delle leggi più dure. Una di queste richieste interessa una cosiddetta casa di cura per bambinx stranierx. Dietro questa definizione minimizzante si nasconde un istituto per ammazzare lx bambinx dex lavoratorix coattx dell’Europa dell’Est. Lx bebè non degnx di vivere secondo l’ideologia razzista furono trascuratx apposta oppure assassinatx con delle iniezioni di veleno, così che la mortalità in questi istituti era del 90%. Ma nel distretto di Wismar questa richiesta di Wandschneider per fortuna non fu esaudita.

Gerhard Wandschneider è responsabile per le crudeltà perpetrate contro circa 4000 lavoratorix coattx internatx in più di 34 lager Wismaresi. Secondo la nostra accezione di dignità umana commemorare una tale persona oppure di non contrastare una tal pietra commemorativa è inconciliabile con ogni sensibilità. Nulla potrebbe giustificare le sue malefatte e anche lui stesso non ha mai dimostrato nessun pentimento. L’ammirazione dei criminali NS nella RFT dimostra di come una “svolta nella politica di commemorazione a 180°”, come in parte richiesta, non è affatto necessaria.

Per noi resta chiaro: Niente perdono, nessun oblio! Atteggiamento chiaro e tondo contro l’ammirazione per degli assassini fascisti!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Lipsia, Germania: Date alle fiamme vetture della posta LVZ

27 marzo 2018

La sera del 27 marzo incendiate e distrutte vetture della posta LVZ (Leipziger Volkszeitung). L’ulteriore collaborazione della LVZ con gli sbirri nella ricerca di compas è il motivo per questo fatto.

In solidarietà con la città di Afrin nel nord della Siria occupata dalla Turchia fascista avevano lanciato vernice e pietre alla moschea Ditib dei tirapiedi del dittatore Erdogan a Lipsia. Dopo di che il dittatore Erdogan si era espresso pubblicamente su questo evento e simili, la LVZ su ordine degli sbirri e del dittatore Erdogan pubblicava una foto di ricerca. La foto dovrebbe presumibilmente mostrare un compagno o una compagna che dovrebbero aver realizzato la bella azione. Uguale se la persona sulla foto ne è coinvolta o non: La pubblicazione di questa immagine e la cooperazione con gli sbirri e con il regime fascista e stragista in Turchia ha delle conseguenze.

Non è la prima volta che la LVZ partecipava alla caccia all’uomo d’oppositorix scatenata dagli sbirri del regime di destra a Dresda. Già una volta pubblicarono delle foto di compas che affrontarono coraggiosamente i nazi e gli sbirri durante la sfilata nazi del 12.12.2015. Come reazione a queste foto furono spaccati vari vetri della LVZ e su Indymedia abbiamo letto che sulle pareti c’era la scritta: “Voi ci cercate – noi veniamo da voi!”.

La pratica imparata nella DDR di come si tratta l’opposizione non è cambiata. Sarebbe stato meglio pensarci meglio. Ora c’è questo nuovo stimolo alla riflessione.
Già l’affermazione che si tratterebbe di ricerca pubblica è insolente. Lo strumento della ricerca pubblica in passato era l’ultimo mezzo. Si applicava nei casi di omicidio, sequestro di persona e altri crimini gravissimi. Ora è impiegato per delle piccolezze come vetri rotti o vernice alle facciate. Chi in questo caso parla di ricerca intende gogna pubblica e denunziazione popolare. Così si approva lo Stato di polizia stile Turchia. Questa pazzia si poteva vedere l’ultima volta nella caccia ax compas dopo il vertice G20.
La società si smaschera da sola e mostra il brutto muso dello Stato di polizia. Noi lo combattiamo.
Perciò un saluto solidale ax compas in prigione e a tuttx che ad Afrin, a Rojava e dappertutto lottano per una vita in libertà e contro il fascismo.

P.S. E che la LVZ accoglie tuttora degli ordini provenienti istituzioni che la hanno registrata e spiata nel suo lavoro professionale, la dice lunga sulla posizione politica di questo giornale.

https://www.youtube.com/watch?v=klMfbTiWhlU

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Attentato incendiario a fasci di cavi

26 marzo 2018

Con una dichiarazione pubblicata addirittura su vari Paste-Bins” (dove si può diffondere anonimamente dei testi), un cosiddetto Gruppo Vulcano rivendica di nuovo un attentato all’infrastruttura di comunicazione: Il “Gruppo Vulcano Spezzare ilDominiodellaRete” dice di avere incendiato una grossa quantità di cavi sotto il ponte Mörsch a Berlino. Secondo la dichiarazione pubblicata furono tranciati in modo specifico dei cavi usati “dai militari e i loro prestatori di servizi, dal picchetto aereo del governo federale, dall’amministrazione del Land Berlino, da grandi imprese, da gestori di nodi Internet e dall’aeroporto Tegel”.

Lx sabotatorix mettono in guardia da una totalità dell’attuale sviluppo tecnologico che potrebbe sfociare in una “forma moderna di fascistizzazione” e in modo coinvolgente in questo contesto ricordano il sistema delle carte forate Hollerith che tra l’altro fu usato dai nazi per l’esecuzione della Shoa. Sottolineano che nessuna persona sarebbe stata messa in pericolo.

Inoltre il Gruppo Vulcano raccomanda urgentemente di usare il Torbrowser per accedere ai link.

Dichiarazione:

Le reti del dominio sono attaccabili
dal “Gruppo Vulcano Spezzare ilDominiodellaRete”

VERSIONE BREVE

Il dominio sulle persone s’organizza in modo inedito: con le reti, gli algoritmi e la presa dello Stato e delle grandi imprese – sulla nostra vita e il nostro quotidiano. Sui nostri sentimenti, sul nostro pensare, e fare. Ora e in futuro. E s’allarga e si approfondisce. Siamo sorvegliatx, pilotatx e guidatx.

Oggi abbiamo interrotto alcuni importanti collegamenti in rete e così anche la presa sulla nostra vita – un contributo umile, creare un momento di vita non controllata. Colpiti dal nostro attentato erano gestori di reti come: BASE (telefonia mobile belga, in Germania E-Plus), Level3, Globalmetro Networks (che alimenta tra l’altro delle basi militari), Tele-Com, LIT (azienda di tecnica informatica regionale; ora centro prestazione di servizi IT Berlino, competente per la rete amministrativa centrale della città), COLT (reti del governo) a altri gestori civili e militari.

Il nostro obiettivo concreto era anche infastidire l’aeroporto Tegel, le amministrazioni federali e regionali, l’esercito federale, il picchetto aereo del governo federale e le grandi imprese industriali e tecnologiche.
Per questo scopo il 26.3.2018 abbiamo dato fuoco a due fasci di cavi ciascheduno largo quattro metri, distanti 30 metri l’uno dall’altro e situati sotto il ponte Mörsch a Berlino. Le condotte del gas su tutt’e due i lati erano lontane 15 metri dai nostri focolai d’incendio. I focolai all’interno della costruzione del ponte non erano raggiungibili e schermati da muri di cemento spessi un metro e messi ad un’altezza di due metri e passa. Né pedoni né vetture né sotto né sopra il ponte potevano essere toccati dal fuoco. Abbiamo escluso ogni pericolo per le persone.

Il danno economico che speriamo sia grande ci ha fatto piacere! Le reti del dominio sono attaccabili.

Date le circostanze: Armi tedesche e militari turchi fuori da Afrin! I responsabili della guerra ad Efrin stanno anche in Germania. Si possono trovare.

Gruppo Vulcano Spezzare ilDominiodellaRete

Nota sulla militanza partecipativa: La censura è ormai molto massiccia. Deve essere spezzata. Perciò per accedere al nostro testo usate Tor. E poi diffondete la nostra dichiarazione.

Fonte: Indymedia, Pastebin

Traduzione dal tedesco mc, CH

Osnabrück, Germania: Vernice a locale dei lupi grigi

26 marzo 2018

Nella notte a lunedì la cellula d’azione Anna Campbell ha commesso un attentato alla vernice contro il locale dei lupi grigi nella Meller Straße a Osnabrück.

Più che mai il fascismo turco va combattuto anche a livello internazionale; contrapporre qualcosa ai crimini contro le persone ad Afrin e in Kurdistan; esprimere la nostra solidarietà con la rivoluzione a Rojava.

Per la rivoluzione sociale! Ax fascistx neanche un millimetro; abbasso Erdogan e la dittatura AKP! Faşizme geçit yok!
In commemorazione ax combattenti cadutx.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Vernice e pietre a Zalando

22 marzo 2018

“Dobbiamo essere i più aggressivi, tanto aggressivi da sorprendere tutti!” (Oliver Samwer, CEO Rocket-Internet)
Con tali e simili parole si mette in mostra Oliver Samwer, il cofondatore e direttore del cd incubatore-Internet Rocket-Internet. Tutto stile Amazon & Co, il gruppo tenta la corsa all’egemonia. Quasi ammiratx si deve dire che con la sua strategia Copy&Paste la “fucina imprenditoriale” porta agli apici mondiali il progresso capitalista e la massimizzazione dei profitti ottenuti dallo sfruttamento. Addirittura nella tana del leone, nella Silicon-Valley,i sedicenti pionieri Start-Up si sono fatti ogni onore. Perlomeno per la temuta nomea d’imprenditori che copiano e rivendono sotto nuova marca tutto quel che si può.

Uno di questi progetti di successo è Zalando. Fondato nel 2008, l’impresa ottenne notorietà con lo slogan pubblicitario “Urla di gioia”. Di questo successo resta oscuro se è dovuto alla penetranza del ciclo continuo di pubblicità TV che ha prodotto acufeni a non pochx oppure al suo humour cretino e insolente che si è impresso a fuoco nella memoria delle persone. Nel frattempo l’impresa ha raggiunta un valore di circa sei miliardi di dollari e si è fatta la maggiore commerciante di moda della Germania.
Ma anche se questo ambiguo Samwer-mondo con i suoi stivaletti e le sue scarpette di lacca c’interessa ben poco, ora purtroppo ci riguarda del tutto direttamente con il suo atteggiamento imprenditoriale aggressivo. Vicino all’arena Mercedes-Benz si pianta un enorme mucchio di merda sotto forma del nuovo campus Zalando. Dove 5000 nuovi sviluppatori, analisti di dati, professionisti pubblicitari etc. andranno a servire l’impero Zalando. E pensare che tutta Berlino è già disseminata di tanti altri siti ancora. Nel Ostbahnhof, nel vecchio edificio del supermercato Kaufhof innalzano molto discretamente un’altra fortezza in vetro che getterà la sua ombra “moderna” sulla città. Alcune strade più in là, pure l’edificio della vecchia posta alla Skalitzer Straße fu eletta tempio Rocket. Così il club privato, un luogo per concerti, vive già ora delle grosse limitazioni e conta di dover sgomberare l’esercizio affinché abbiano via libera i vibes innovativi della Start-Up-Community. La disdetta del contratto con il Cuvry-Campus si può considerare una piccola consolazione. Anche lì in origine era progettato un grande sito.

Non è che sia uno sviluppo tutto nuovo. Quel che una volta era una Kreuzberg a effetto malfamato-alternativo, attualmente nuota nel bel mezzo della corrente trendy. Nella sciccosa Zalando-Lounge /Zeughofstraße, la tech-community hip vive nella sua Shopping-Club-Centrale. La Start-Up-Factory al Görlitzer Park offre ai suoi membri esclusivi con 14.000m² il maggiore club per l’innovazione e lo sviluppo d’Europa. E anche Google s’assicura il proprio posto al sole nel quartiere e s’annida nel Umspannwerk/Kreuzberg investendo proprio ora un bel mucchio di soldi.
Così l’arrivo delle ditte internet di gran successo economico e impiegatx produce il ricambio d’interi strati di popolazione. Vecchi negozietti sempre aperti con i generi più urgenti e bettole diventano negozi di scarpe fair-trade oppure di sapone. Quel che prima era spazio abitativo si fa appartamento esclusivo o casa vacanziera.
Ma anche il valore aggiunto attacca i nostri quartieri a un altro livello. Il global-player s’interessa sempre di più anche degli immobili di questa città e spreme del profitto dal focolare di tante persone, come se si trattasse di smerciare un altro paio di scarpe. Diventando in modo mirato socio nelle unioni di proprietarx, Rocket-Internet costringe alla vendita parziale all’asta degli immobili per sopprimere l’unione e alla fine diventarne proprietario unico.

Ma il nostro odio contro Zalando non si limita alla gentrificazione. Quest’impresa è simbolo dell’industria 4.0. La smart-ificazione della vita è accelerata con tutta la forza. La tecnologia invade così tutti gli ambiti della nostra vita e li collega in rete. Quel che palesemente spacciano per pura filantropia è ottuso senso per gli affari.
“Presupponiamo che il marketing in futuro deve basarsi sempre di più sui dati. Per questo ci serve una quota maggiore di sviluppatori e analisti di dati” (Rubin Ritter, co-capo di Zalando)

Le persone pagano due volte: Con i propri soldi e i propri dati. Quel che prima quasi nessunx avrebbe svelato di se stessx, ormai si può rilevare nei profili user. Queste informazioni permettono non solo la previsione dei bisogni ma rendono possibile anche il comando diretto. La pubblicità è impiegata in modo mirato, le informazioni fluiscono come per caso nel retroscena oppure ne sono filtrate. Quel che neanche troppo tempo fa sarebbe stato eliminato come teoria paranoica della cospirazione, è oggi realtà onnipresente. Con 0 e 1 s’esprimono le nostre caratteristiche e gli algoritmi permettono la correlazione secondo dei valori di probabilità e statistici. La continua valorizzazione di tutti gli ambiti di vita è il modello di affari convincente della New Economy.
In un rating e scoring permanente si valutano sempre di più delle persone sempre più trasparenti come il vetro. O cliente o collaboratrice, il valore economico si misura in base alle azioni ed esternazioni individuali. La persona non è più proprietaria della propria forza lavoro e la vende. Sono tutte le sue caratteristiche ed il suo Essere a diventare bene economico.

Questa coazione agisce in modo onnipresente e ci forma a massa normata e disciplinata. Un taylorismo digitale ridurre in pezzetti e riorganizza non solo la produzione ma anche le nostre abitudini di consumo e da tempo libero. Una fede quasi devota nella tecnologia e nelle sue promesse salvifiche fa sperare nella soluzione di tutti i problemi sociali.

Ma allo stesso modo si muove anche la resistenza nei più vari angoli della città. Contro questi sviluppi ci furono indubbiamente già tanti attacchi con il fuoco, le pietre e la vernice. Con lo slogan a libera interpretazione: “Urla di gioia – oppure rimandalo indietro!” rimandiamo al mittente il nostro saluto di contestazione. Con vernice e pietre nella notte del 22.03.18 abbiamo attaccato il sito della Zalando-Lounge nella Zeughofstraße.

Fuck off Google, Zalando and Factory Berlino!

Alcunx anarchicx non troppo smart

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Kassel, Germania: Attentato incendiario ad auto di fascista turco

21 marzo 2018

Mentre a Rojava la popolazione civile è massacrata e scacciata con il tacito consenso del governo federale tedesco, esattamente lo stesso governo sulla stessa onda sostiene il nazionalismo e il fascismo turco nel proprio paese. Il pensiero fascista turco e con ciò l’inasprimento del conflitto sono obiettivo costante del governo federale tedesco. Gli interessi di potere sono imposti sulla pelle della popolazione civile curda. Il governo federale tedesco si fa così cagnolino da salotto di Erdogan.

Come anche in altre città tedesche anche a Kassel si può riscontrare una struttura individuabile d’ultra-nazionalisti turchi. S’organizzano apertamente e sotto tutela e sostegno finanziario delle autorità tedesche su di una base fascista facile da riconoscersi. Delle moschee turche predicano l’annientamento dex curdx, e questo davanti alla porta di casa d’ognunx di noi. Incitano addirittura allo stupro di donne curde e al linciaggio dex curdx che vivono qui. Senza conseguenze giuridiche.
Mehmet Tüfekci è un tale fascista. Era editore del giornale fascista turco Ayna molto vicino all’ideologia ISIS. Mehmet Tüfekci si è spesso espresso in modo offensivo contro la comprensione dei popoli e per la guerra contro la popolazione curda iniziata da Erdogan. Il massacro di centinaia di civili ad Afrin lo riempie di soddisfazione. Dichiarando la propria simpatia per l’assassino, appoggia addirittura il barbaro assassinio contro Charlie Hebdo.

Il fascismo non è un’opinione. Il fascismo è un crimine. Chi glorifica i massacri perpetrati contro la popolazione civile curda ad Afrin e Rojava troverà la risposta adeguata!
Il team vendetta Sehîd Kawa ha eseguito una notevole azione di vendetta relativa per dichiarare guerra anche alle strutture fasciste in Germania. L’azione di vendetta fu eseguita nella notte al 21.3.2018 alle h 01:00 circa. In questo giorno in tutto il mondo lx curdx festeggiano il giorno dell’insurrezione contro ogni forma d’oppressione. A Kassel la festa di capodanno fu salutata con quattro gomme in fiamme e il conseguente danno totale dell’auto del fascista Mehmet Tüfekci.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Wuppertal, Germania: Devastato posto di polizia

21 marzo 2018

Nella notte dal 20 al 21 marzo 2018 abbiamo fatto irruzione nel costruendo posto di polizia di Elberfeld. Abbiamo lasciato la nostra rabbia sotto forma d’arredamento distrutto e fluida. Speriamo che la polizia di Wuppertal si diverta con quella robaccia! In ogni caso il nuovo arredamento è distrutto. Per il vostro comportamento avete meritato ogni litro d’acido butirrico e ogni danno mobiliare! L’entrata del posto in costruzione è adornato con la scritta “Welcome to hell”.
D’ora in poi ogni azione contro lx nostrx amicx sarà rimandata doppiamente al mittente, e subito!

Divertitevi riparando quest’inferno nauseabondo.
Alle schifose vessazioni della polizia di Wuppertal da fine gennaio in poi si rispose con quasi 100 graffiti nella città nord e sud e con una manifestazione non annunciata. Ma la loro repressione continuava e aumentava. Non permettiamo che ci tolgano i nostri spazi vitali bensì li togliamo a loro. Tutti i nostri attacchi degli ultimi tempi sono intesi come vendetta per i controlli e la brutalità della polizia di Wuppertal e pensati come saluto alla nuova unità BFE+­ (unità per l’istruzione preventiva e catturandi) che stanno progettando.
Abbiamo però deciso di andare oltre ad alcune gomme bucate.
Ultimamente la polizia ha assediato per ore e giorni la città nord di Wuppertal. Inoltre, durante varie demo curde a Wuppertal, Duisburg e Colonia l’8. e 9. centuria della celere ha iniziato ad insultare lx manifestanti in turco con slogan fascisti prima di iniziare con lo spray al pepe e le manganellate. Le nostre azioni notturne intendono dimostrare che non continueremo a tollerarlo.

All cops are targets!

Salutiamo anche lx nostrx amicx nelle prigioni, ogni singolx prigionierx G20 è unx di troppo!
Ogni attivista Hambi dovrebbe stare nella sua casetta sull’albero e non in una cella!
Non vi abbiamo dimenticatx, anche se dovete passare le ore più scure.
Speriamo di potervi illuminare il volto con un piccolo sorriso e che sappiate che non vi dimentichiamo.
Finiamo con la nostra resistenza solo quando l’ultimx di voi è liberx!
Free all G20 and Hambi aktivist’s!
Non abbiamo dimenticato nemmeno lx amicx ad Afrin, vi promettiamo che tuttx pagheranno!
La SPD, la CDU, Rhein Metall e tuttx lx altrx sbirrx!
Continueremo a lottare al vostro fianco!
Non dimentichiamo le nostre sorelle e i nostri fratelli cadutx!
Noi abbiamo superato la nostra impotenza, unitevi e organizzatevi!
Welcome to Hell! Aspettateci!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Vetri rotti a filiali Commerzbank

19 marzo 2018

In solidarietà con la lotta di liberazione ad Afrin nella notte dal 18 al 19/03 abbiamo attaccato con martelli e vernice la Commerzbank sul Kottbusser Damm a Berlino.
La Commerzbank è uno dei principali finanziatori delle maggiori imprese tedesche delle armi come ThyssenKrupp, Heckler&Koch e Rheinmetall. Così sono direttamente implicate nel sostegno tedesco alla guerra d’aggressione fascista turca su Afrin.

La lotta per la libertà, per la liberazione della donna e contro il fascismo non si limita al Kurdistan. In Europa, nel cuore del capitalismo, dobbiamo trovare i nostri percorsi per condurre e sostenere questa lotta. La guerra viene finanziata dall’Europa, chiariamo che la resistenza insieme ad Afrin si solleva anche qui.
Con questa nostra piccola azioni ci riferiamo anche solidalmente agli innumerevoli attacchi degli ultimi tempi in tutto il mondo.
Lx nostrx amicx lottano per la libertà ad Afrin, è nostro dovere di portare la guerra nelle strade d’Europa!

Non lasciamo Afrin sola!
Dedichiamo quest’azione a tuttx lx combattenti per la libertà che si sono sacrificatx per la difesa di Afrin! Sehid namirin!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Eschede, Germania: Attentato incendiario a pozzetto di cavi ferroviari

19 marzo 2018

Il 18 marzo jiadisti e soldati turchi stavano sul balcone del comune di Afrin e festeggiavano il loro ingresso. Nella notte dal 18 al 19 marzo abbiamo incendiato i pozzetti dei cavi lungo i binari presso Eschede (Bassa Sassonia). Il nostro obiettivo era il sabotaggio della tratta ferroviaria Amburgo-Hannover perché sulla tratta c’è una fabbrica dell’impresa Rheinmetall dove producono sia munizioni sia componenti del il carrarmato (Leopard 2) impiegato anche nella guerra contro Afrin.

La nostra azione è diretta contro l’impresa Rheinmetall a Unterlüß che con la sua produzione e fornitura d’armi e il rilascio di brevetti alla Turchia per la costruzione di queste armi la sostiene direttamente nella sua guerra offensiva in violazione del diritto internazionale contro il cantone di Afrin nel nord della Siria. Sono solo le armi dell’impresa Rheinmetall e d’altre imprese tedesche come per es. Kraus-Maffai Wegmann che rendono possibile questa guerra di aggressione in violazione del diritto internazionale. Quasi ogni giorno ad Afrin sono assassinatx o gravemente feritx bambinx dagli attacchi aerei e d’artiglieria della Turchia. Ogni giorno muoiono delle persone innocenti perché il governo turco bombarda appositamente la popolazione ad Afrin per indebolirne la morale e perché tutti gli altri Stati stanno a guardare senza fare nulla.
Quotidianamente le unità d’autodifesa effettuano una fortissima resistenza contro le unità d’attacco dei soldati turchi e delle milizie jihadiste. Oppongono resistenza al fascismo globale che in Turchia, attualmente come Stato Islamico, di peggio non potrebbe fare. La Turchia sotto il governo Erdogan attacca le persone che come uniche e da anni combattono con successo l’IS e che lo hanno respinto in profondità, vale a dire quasi vinto. Con la rivoluzione a Rojava in Siria del Nord si costruisce una società basata sulla democrazia di base, la liberazione dei generi e l’ecologia dove già ora convivono pacificamente persone di religioni e appartenenze popolari diverse. A Rojava tante donne s’organizzano in strutture autonome ed attaccano così la società patriarcale. Questo forte movimento delle donne e questa forte lotta di liberazione delle donne sono alla radice del successo che la rivoluzione ha avuto fino adesso e come tali unici. Il governo turco vuole annientare tutto questo con ogni mezzo e per farlo è pronto all’annientamento della storia ed esistenza curda nella regione. L’attuale fascismo in Turchia è espressione del fascismo globale in fase di rafforzamento. È nostro dovere di mettere in campo tutto quel che possiamo e siamo capaci di fare per contrastarlo.

Speriamo che la nostra azione ha compromesso i cicli produttivi di Rheinmetall. Speriamo anche che più gente possibile venga a sapere il motivo degli odierni ritardi in tutta l’area del nord della Germania e che riescano a comprendere che per noi la vita delle persone è più importante dei tempi d’attesa e di alcuni appuntamenti saltati. Noi in ogni caso esulteremo di gioia se il treno che prenderemo le settimane prossime non partirà causa una tale azione oppure avrà ritardo, poiché significa che delle persone si sono ribellate e dimostrano: ora basta.

Vorremmo un’altra volta anzitutto rivolgerci all’impresa Rheinmetall e a chi vi lavora: ingiungiamo i responsabili di Rheinmetall a terminare o ritirare subito tutte le forniture d’armi e la concessione di brevetti alla Turchia e ad altre dittature fasciste.
Ingiungiamo tuttx lx impiegatx dell’impresa di fare subito uno sciopero comune, di mettersi in malattia, di licenziarsi oppure sabotare la produzione. Sono tuttx responsabili per quel che fanno e per le conseguenze di quel che fanno. Non c’è scusa o giustificazione fare qualcosa che contribuisce all’aggressione, alla mutilazione e all’assassinio d’innocenti.

Incitiamo tuttx che si sentono legatx alla lotta di liberazione curda e alla rivoluzione a Rojava e che conducono lotte femministe e antifasciste di fare del tutto nei giorni e nelle settimane seguenti per difendere la rivoluzione nel nord della Siria! Anche qui ci sono tanti obiettivi d’attacco per noi e le bombe su Rojava grandinano anche sui nostri sogni. Ci furono già tante azioni negli ultimi giorni e speriamo che ancora di più persone s’attivino determinate e creative.
La gente ad Afrin e in tutta Rojava è decisa a rischiare tutto per respingere il fascismo un’altra volta, costruendo invece una società alternativa. Anche noi dovremmo essere prontx a rischiare tanto.

Viva la solidarietà internazionale!
Viva la resistenza di Afrin!
Jin jiyan azadi!
Fuoco e fiamme al fascismo!
sehid haukur hilmarsson

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Pietre a filiale Haspa e incendiato container per l’immondizia

18 marzo 2018

Nella notte del 16 marzo eretta una barricata in fiamme all’incrocio Grindelallee/Renzelstrasse e distrutti i vetri della Haspa. Si lasciarono dei volantini dove sta scritto per esempio “Libertà per lx prigionierx! Fuoco alle galere! Libertà per Nero! Solidarietà sovversiva significa attacco!”.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH