Cile: Condannati a 5 anni due mapuche per attentato incendiario

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Il 24 Luglio è finito il processo contro Pablo Levinao Melinao e Rodrigo Elicer Melina Lican, accusati di attentato incendiario nel settore di Chiguaihue en Ercilla, territorio mapuche, realizzato il 28 Ottobre 2011.

Durante il processo hanno parlato 19 testimoni, dei quali 2 sotto protezione e 4 presentatisi solo con le iniziali. Una dimostrazione del funzionamento della macchina giuridica a danno di chi contesta l’ordine dominante.

I due comuneros mapuche sono stati condannati:

Cristian Pablo Levinao Melinao: 5 anni e 1 giorno (incendio forestale) + 541 giorni per i danni (due bus e un autocisterna)
Rodrigo Elicer Melina Lican: 5 anni e 1 giorno (incendio forestale) + 541 giorni per i danni (due bus e un autocisterna)

Entrambi i comuneros sconteranno la condanna in prigione e non potranno accedere ai benefici viste le condanne precedenti che hanno, Cristian Levinao ha ancora due processi in corso per incendio.

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Atene: Quarto processo contro la CCF (26/07/2013) – Cospirazione delle Cellule di Fuoco: Dichiarazione letta alla corte da Christos Tsakalos

Questa dichiarazione è stata letta in una udienza del 4° processo alla CCF (quello dei 250 attacchi).

Prima di dire la mia riguardo alle obiezioni legali sollevate dagli avvocati, voglio chiarire alcune cose. In questo processo ci sono quattro posizioni. Quella dei giudici, degli avvocati, degli accusati innocenti e quella nostra, la parte di chi ha rivendicazione le azioni della rete della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Da parte degli avvocati c’è stata una puntuale risposta in merito alla presentazione delle obiezioni alla corte durante le scorse udienze. Gli avvocati, tra i quali c’è anche il nostro amico personale Franciscos Ragkousis, parlano il linguaggio della legge, non sottolineano solo le contraddizioni del processo ma ne mostrano anche l’ipocrisia.

Stiamo parlando di uno spettacolo che non ha neanche la pretesa di rappresentare uno scenario democratico. Ma questa farsa chiamata processo ci lascia totalmente indifferenti. Spesso i nostri avvocati nominati dalla corte si trovano in un vicolo cieco. Come dicono loro stessi, il modo ostile e deciso con cui affrontiamo questo processo li blocca e azzera delle parti della difesa legale. Cancello la presunzione d’innocenza, le scuse e la linea difensiva cosi come i benefici legali o qualunque attenuante.

Per essere precisi, le vostre leggi per noi sono spazzatura. La nostra visione sulla giustizia sta scritta nella distruzione del tribunale di Salonicco, nell’esplosione della facciata del tribunale di Atene, delle case dei giudici che abbiamo bruciato… Nulla è cambiato solo perché alcuni di noi sono stati catturati. La prigionia non riduce la nostra decisione di lottare contro leggi e istituzioni, neanche di un centimetro.

Allora ci si potrebbe chiedere ragionevolmente perché ci presentiamo alle udienze. La risposta è semplice. Quando eravamo liberi/ricercati i nostri attacchi erano il nostro modo di esprimerci e ora che siamo prigionieri, le nostre parole, anche nelle aule del nemico, rompono il silenzio. Il silenzio non è accettabile per un guerrigliero urbano anarchico. Continue reading Atene: Quarto processo contro la CCF (26/07/2013) – Cospirazione delle Cellule di Fuoco: Dichiarazione letta alla corte da Christos Tsakalos

Messico: Lettera del compagno Mario López “Tripa”

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Compagni/e

Era da tempo che mi dovevo mettere davanti alla macchina da scrivere, soprattutto viste le richieste di vari/e compas da diverse parti del mondo, incluso il Messico, che mi hanno chiesto costantemente che situazione sto attraversando. Vorrei iniziare chiedendo delle scuse generali per l’irresponsabilità di non aver fatto avere notizie da parecchi mesi, più di 6 per l’esattezza, ma va bene, per diversi motivi, molto personali, non mi sono degnato di farlo.

Per ora dico solo alcune cose, cominciando da quelle giudiziarie. Il processo contro di me continua, ma ha avuto delle modifiche, e ancora non c’è una sentenza. Bene, da una settimana il mio caso è stato inviato al tribunale 20 dei delitti non gravi, questo a causa della riforma della legge in base alla quale sono stato accusato e che si configurava cosi nel codice penale messicano: attacchi alla pace pubblica, con una pena da 6 a 30 anni senza possibilità di cauzione o beneficio, è stata modificata in delitto non grave, con una pena da 4 a 7 anni, motivo per il quale gli avvocati anarchici chiesero la mia scarcerazione. Il tribunale 32 penale con sede nel Reclusorio Varolin Preventivo Sur, che ha avuto il mio caso dall’inizio, ha richiesto che venisse cambiato il tribunale, ovviamente l’accusa ha fatto appello, dopo un paio di mesi l’appello è stato rigettato ed è stata confermato il trasferimento. Il tribunale è stato quindi modificato, ma non prima dei soliti ostacoli durati un paio di settimane fino a quando il tribunale mi ha notificato il cambio.

Questo può sembrare una cosa buona, ma non del tutto, perché ora ricomincerà di nuovo il processo, mentre quello precedente era quasi finito, dato che stavamo entrando nella fase delle conclusioni.

Questo cambio significa una nuova opportunità per l’accusa di ampliare le prove a mio carico, di ricostruire il caso, che era pieno di irregolarità. Un esempio di ciò è che in un’udienza a cui ho presenziato mentre ero nel Reclusorio Sur, il pm ha chiamato a testimoniare una dell’antisommossa che nulla aveva a che vedere con la mia detenzione, questa c’entrava con un mio arresto per piccoli incidenti contro la corrida di tori nel 2009, inoltre non lavora più presso le istituzioni. Chiaramente gli avvocati hanno respinto velocemente questa presunta prova, ma è stato evidente l’intenzione del pm di aggiungere qualunque indizio che io ho attentato alla pace pubblica. Da parte nostra abbiamo rinunciato a questa fase di prove e abbiamo chiesto che le prove presentate fossero acquisite tale e quali. Questo cambio presuppone 3-4 mesi di processo, correndo il rischio che l’accusa non venga modificata in tentato, con una pena massima di 7 anni e ritorno in carcere.

Durante questi mesi mi sono trovato e tutti/e voi vi siete trovati/e in attesa della decisione dell’appello dell’accusa dopo la mia scarcerazione – la chiamano la libertà ma non posso definirla tale in merito all’uscita di prigione visto che per me la libertà è qualcosa di assoluto – visto il rigetto dell’appello, la mia libertà in attesa del processo è stata confermata, e al pm e alla difesa è stato dato un nuovo periodo per le prove, che noi riteniamo inutile, e assurdo per il pm, e questo ci ha chiarito l’intenzione del pm di restare per forza in questo tribunale. A questo periodo abbiamo rinunciato. Poi il tribunale 32 penale ha deciso di mandarmi a quello dei delitti non gravi, e il pm ha fatto appello.

Io personalmente voglio dire pubblicamente e apertamente che mantengo la mia posizione. Le riflessioni che uno/a dovrebbe prendere rispetto a situazioni come quella successa a me, io penso, devono essere soprattutto strategiche e tattiche, ma più che altro per quanto riguarda le idee, non unicamente rivolte alle ripercussioni giudiziarie che possono esserci. Si può dire che molte volte questi sono i costi della guerra, di un conflitto individuale o collettivo, conseguenze che non possiamo allontanare codardamente mettendo da parte la condanna o l’incertezza che soffrono – o soffriranno – i/le compagni/e colpiti dalla repressione di stato. Conseguenze che nel momento di entrare in lotta diretta contro lo Stato/Capitale dobbiamo assumere in prima persona e se serve anche collettivamente. Continue reading Messico: Lettera del compagno Mario López “Tripa”

Cile: Settimane di agitazione ed azione mondiale, in solidarietà attiva e combativa con Freddy, Marcelo e Juan.

Con la motivazione dell’appello alla solidarietà ed azione globale con i compagni del “Caso Security” abbiamo deciso di svolgere un’attività politica / controculturale nella popolazione Simon Bolivar nella comuna di Quinta Normal per questo 10 Agosto dalle ore 15:00.

I compagni sono accusati di numerosi assalti e della morte del poliziotto Moyano, e attualmente sono da tre anni e nove mesi in carcere preventiva senza nessuna condanna.

Questa è un’ulteriore prova che lo stato/carcere/capitale usa le prigioni e il confinamento come una forma in più di punizione, controllo e annientamento per coloro che si ribellano contro l’ordine stabilito.

Da qui un invito aperto ad essere presenti, che facciamo della solidarietà la nostra arma più fedele, che i compagni Freddy, Marcelo e Juan e tantx compagnx che sono nelle segrete in tutto il mondo possano sapere che non sono solx, che fuori c’è chi si agita per la loro libertà.

Questo è un appello per prendere tutte le forme di solidarietà e lotta con tutti i prigionieri della guerra sociale.

Perché chi dimentica i/le cautivx della guerra, finisce dimenticando la guerra stessa.

Freddy, Marcelo e Juan alla strada!

fonte manifesto

Amburgo: Attaccata sede ThyssenKrupp in solidarietà con Sonja e Sibylle in Germania, e con la rivolta in Turchia

ESTATE PER SONJA E SIBYLLE!

Nella notte tra 31 Luglio e 1 Agosto, l’edificio della ThyssenKrupp Industrial Solutions AG ad Amburgo è stato attaccato. Le finestre dell’entrate e le porte sono state distrutte e circa due dozzine di bottiglie sono state lanciate contro l’edificio per contrassegnarlo. La strada di fronte l’edificio è stata bloccata da barricate in fiamme.

ThyssenKrupp è una delle più grandi compagnie produttrici di armamenti. Consegna armi in tutto il mondo.

L’attacco è stato fatto in solidarietà alle compagne prigioniere Sonja e Sibylle, che tengono un comportamento incorruttibile contro lo stato e la sua giustizia. Sonja è accusata di attacchi e partecipazione alle “Revolutionäre Zellen”/Cellule Rivoluzionarie (RZ) negli anni ’70. Sibylle è imprigionata per il suo atteggiamento non collaborativo con la giustizia. Il processo è ancora in corso.

L’attacco è stato dedicato anche alla rivolta di Giugno in Turchia. Saluti militanti ad Istanbul, Ankara, Amed, Eskisehir, … e a tutti i ribelli accusati e imprigionati, e in ricordo dei caduti.

in tedesco

Santiago, Cile: Rivendicata barricata in solidarietà ad Hans Niemeyer e in ricordo di Carlo Giuliani

Solidarizziamo tramite delle barricate realizzate la scorsa domenica (28/7) al calar del sole all’incrocio di General Bulnes con Bulmaceda, vicino al Parque Los Reyes. Continuiamo la propaganda in solidarietà con Hans Niemeyer, sequestrato dallo stato cileno, e per un nuovo anniversario della morte del compagno Carlo Giuliani uccido dai cani da guardia dello stato italiano nel 2001. Senza dimenticare i nostri compagni caduti e chi si ritrova prigioniero, senza arrendersi mai. Non scordiamo gli 81 compagni del centro di tortura San Miguel, Freddy, Marcelo, Juan, Carla, Ivan, Diego e tanti altri.

Rompiamo le regole con il fuoco, partecipi e complici della distruzione, non ci fermeremo fino alla distruzione dell’ultima gabbia.

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Cile: Arresti domiciliari per la compagna Io Giuria

Il 27 Luglio 2013 la procura e l’accusa si sono appellate contro la compagna Io Javiera Giuria cercando di incarcerarla e farle fare la custodia preventiva vista l’accusa di aver lanciato una molotov contro una squadra di poliziotti nelle proteste dello scorso 13 Giugno, la compagna rimase clandestina diversi giorni per poi essere detenuta e processata.

Alla fine la corte d’appello ha respinto la custodia preventiva chiesta dalla procura, ma ha decretato gli arresti domiciliari.

Solidarietà con i/le processati/e per gli scontri di strada!

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Cile: Lettera di Jose Miguel Sánchez Jiménez alla comunità dei/lle guerrieri/e ribelli

Oggi scrivo con la rabbia e l’impotenza, la rabbia di sapere che da Gennaio a Vizcacha non è stato fatto altro, a quanto pare la lotta in inverno va in vacanza, e mi sento impotente nel vedere che da qui non posso fare o contribuire nulla per invertire l’interruzione degli attacchi, noto con tristezza che la nostra inattività è in aumento da un po’ di tempo a questa parte, e penso che sia un segno di stanchezza e poca voglia di credere in noi stessi, nelle nostre capacità e in quelle di chi ci sta attorno.

A volte penso che sono un illuso sognatore o qualcosa di simile, che non mi metto nei vostri panni, o penso così perché la realtà che io vivo è limitata, no, ma la verità è che qui ho un sacco di tempo per fare una distaccata analisi di questa guerra, e quello che noto è che il nemico sta continuamente guadagnando sempre più terreno e che la nostra inattività è più latente. Cosa accade davvero?

Io sogno di essere in strada e iniziare una guerra senza tregua, colpire su tutti i lati e non dare il tempo o luogo al nemico di reagire, sogno gli attacchi costanti e continui che possono distruggere ogni simbolo del potere, vedo cadere uno sbirro dopo l’altro nelle nostre azioni! Che i guardiani del potere ci temano! Questo è il sogno di ogni giorno. Perchè non c’è affinità tra di noi? O è cosi difficile sabotare la pace icone? Fratelli la nostra lotta ha la validità necessaria per essere reale! Che cos’altro aspettiamo? Al dominio non si dovrebbe dare tregua, non pecchiamo di innocenza, abbiamo molto da fare e non possiamo essere solo spettatori di una lotta che è anche la nostra, non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere giusto? In ognuno di voi vi è la possibilità di decidere se combattere o starsene a casa, per essere coerente ed essere parte del contingente che nulla ha da temere.

Un abbraccio rivoltoso
con affetto fraterno,
Jose Miguel Sánchez Jiménez

Centro di sterminio carcere di Colina II, Modulo 4.

Giugno 2013

Girona, Spagna: Campeggio di resistenza in difesa del territorio

sabotagedpylonCAMPEGGIO DI RESISTENZA ATTIVA IN DIFESA DEL TERRITORIO
CONTRO LA MAT ED IL MONDO CHE LA NECESSITA

CHE COS’È ?

La linea di altissima tensione (MAT) è un’autostrada elettrica che trasporta un carico di minimo 400.000 volt. Si sta costruendo per congiungere tra essi Stati europei ed il continente europeo con quello africano. Serve per commercializzare e distribuire eccedenti di energia prodotta da centrali nucleari e supposte fonti di energie alternative. Allo stesso tempo, è la rete di cui il capitalismo ha bisogno per alimentare altri progetti ed infrastrutture di morte e distruzione, come per esempio il Treno ad Alta Velocità (TAV). I responsabili sono quelli di sempre e, difatti, le imprese costruttrici sono quelle direttamente implicate in altri progetti di distruzione del territorio, imprese tra le quali spiccano Vinci in Europa e Endesa in America del Sud.

PERCHÉ IL CAMPEGGIO?

Affinché non si costruisca l’ultimo tratto decisivo per collegare la Francia  con la Catalogna.  Affinché non passi l’energia di 6 centrali nucleari francesi per questo territorio né da nessun altro. Per considerare la lotta contro la MAT come un punto di partenza per la messa in discussione del nostro modo di vita, per la maggior parte imposta dal dominio del Progresso. Per creare uno spazio di incontro, informazione, agitazione e azione nelle terre colpite.

PERCHÉ QUI ED ORA?

Dopo più di dieci anni di lotta ci troviamo in un momento decisivo. A settembre cominceranno le espropriazioni ai danni dei proprietari che hanno deciso di non firmare la vendita dei terreni necessari per la costruzione delle ultimi torri della MAT in Girona.

È per tutto questo che vi invitiamo a partecipare attivamente al campeggio, per condividere, lottare e resistere in uno spazio autogestito, libero da leader e rappresentanti. Vogliamo creare momenti di scambio e connessione tra differenti lotte, perché la MAT colpisce tutte e tutti e non crediamo che sia una lotta isolata.

CONTRO IL PROGRESSO, LE SUE INFRASTRUTTURE ED I SUOI DIFENSORI:
RIAPPROPIAMOCI DELLE NOSTRE VITE!

CI VEDIAMO IL 23 DI AGOSTO DEL 2013
NELLE TERRE DELLA GIRONA

Porta con te tutto quello di cui avrai bisogno per accampare.
Info ed aggiornamenti: Torres más altas han caído