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Prigioni statunitensi: «Dicembre Nero», testo del prigioniero anarchico Sean Swain

Black-December-2015Dicembre Nero sta arrivando, ed era ora. Abbiamo sviscerato le nostre teorie e analizzato la nostra realtà, sappiamo che tipo di futuro vogliamo e quello che dovremo distruggere per ottenerlo. Il tempo per filosofare e discutere è finito e affrontiamo il momento inevitabile del conflitto con le forze del controllo, dell’osservanza e della sottomissione.

Dicembre è davvero il punto di partenza perfetto, almeno qui negli Stati Uniti. È il mese più buio dell’anno, quello con più ore senza luce solare, in cui effettuare i nostri gesti di resistenza e ribellione. In più, col freddo, tutti indossano dei passamontagna. Quindi un* ribelle che sta per colpire un Walmart o una vettura della polizia o la casa di qualche amministratore fascista non spiccherà come accadrebbe se fosse vestito così in luglio o agosto.

Dopo aver letto le proposte per un Dicembre Nero, vorrei parlare a chi è stato, finora, paralizzato dalla paura e dallo scetticismo, che ancora non crede che possiamo intraprendere un’azione radicale e militante contro il nemico comune, che anche la violenza politica di tipo clandestino è condannata all’insuccesso, che è okay “giocare” all’anarchico, ma è avventato agire secondo le proprie convinzioni. Mi rivolgo a questo fatalismo, ma al momento non ho alcun modo di comunicare con il mondo esterno perché l’FBI, probabilmente la NSA, e il complesso industriale delle prigioni, in piena espansione, hanno consacrato una quantità di risorse e di sforzi enormi per stroncare ogni mia singola parola. Quindi, chiaramente, non state leggendo queste righe, e io non posso parlare al vostro fatalismo.
Vedete a quali pagliacci imbranati ci opponiamo?

Portando avanti Dicembre Nero il nostro scopo è di rendere impraticabile e ingestibile questo sistema di oppressione, destabilizzarlo perché crolli sulle proprie tracec sotto il suo peso incredibile. Scoraggiante? Non proprio. Vogliamo soltanto abbattere la swivelizzazione.

Non attacchiamo frontalmente, faccia a faccia, come soldati disciplinati. E non cerchiamo di farlo cadere in un sol colpo, come se ci fosse un bersaglio magico e unico grazie a cui potremmo riuscirci. No – Semplicemente andiamo là dove non fanno la guardia e distruggiamo quello che possiamo e ce ne andiamo. Tiriamo i proverbiali allarmi antincendio dove non ci sono telecamere. Il fatto è che i manager della matrice non possono mettere una telecamera o un poliziotto su tutto e tutti.

L’idea, livello individuale o di un piccolo gruppo, non è di far cadere l’intero sistema da soli. Chi la dura la vince, no? Quindi prendiamo quello che il sistema è essenzialmente disposto a cedere. L’idea per ognuno di noi è che i nostri gesti di ribellione abbiano più peso dei nostri gesti quotidiani di complicità forzata

Quindi, se il nostro contributo quotidiano a questo vasto campo di concentramento attraverso il lavoro forzato e il commercio è “x,” qualunque cosa “x” rappresenti, dobbiamo provocare abbastanza disturbi del processo durante le ore non-diurne, con delle maschere, per arrivare a “x+1.” La nostra unica responsibilità è di avere come risultato finale una perdita per i sistemi più grandi che ci sfruttano e ci asserviscono alla non-libertà.

Quello che suggerisco è che ognuno di  noi non è obbligato a effettuare delle operazioni su grande scala. Se ognuno di noi si impegna a effettuare milioni di piccoli atti di sabotaggio sul lungo termine, azionare il proverbiale allarme antincendio, l’effetto cumulativo su un periodo anche corto sarà abbastanza evidente e davvero gratificante.

A tutti i lettori che non sono paralizzati e sono entusiasti dell’arrivo del Dicembre Nero, vorrei ricordare che le banche hanno pignorato milioni di case ancora vuote che hanno in progetto di rivendere, e si possono facilmente trovare online. Vorrei anche segnalare che l’incendio doloso è il crimine meno risolto negli Stati Uniti, che la benzina costa davvero poco, e che i fiammiferi sono gratuiti.

Vorrei anche far notare che le persone che prendono le decisioni e uccidono il futuro possono essere seguite fino a casa dal lavoro. Quando le persone in cima alla catena alimentare della gerarchia vengono ritenute personalmente responsabili e pagano per i loro crimini è de-moralizzante, improvvisamente ridotti a dormire in una tenda e andare al lavoro in bicicletta mentre tutto quello che possiedono brucia ancora. Fa venire grossi dubbi agli altri dirigenti e chi sale la scala sociale, forse l’ufficio d’angolo con la finestra ha un prezzo troppo alto da pagare.

Giudici, pubblici ministeri, agenti dell’FBI, poliziotti razzisti, dirigenti di ogni tipo – devono tutti tornare a casa in queste buie serate di dicembre. Naturalmente, ci sono siti come blastblog.noblogs.org che hanno già postato l’informazione se preferite un sano piacere per tutta la miglia.

Nonostante le sue proiezioni d’invulnerabilità, il programma di controllo più ampio che dobbiamo fare cadere è davvero un casino che si rivela costantemente troppo dipendente da troppi sistemi in espansione che sono lasciati incustoditi per chilometri (un carico di scarpe buttate da un cavalcavia può impedire alla forza lavoro di entrare in città per ore) e il potere è troppo concentrato nelle mani di pochi (che devono essere protetti dalla maggioranza), ma non ci sono abbastanza guardiani per controllare i guardiani, o controllare i guardiani dei guardiani, e anche se ci fossero, devono tutti tornare a casa.

Stiamo parlando di vulnerabilità. Enormi vulnerabilità. Quindi spezziamo la paralisi e cominciamo a vivere, anche su piccola scala, a passi minuscoli, e costruiamo la nostra resistenza, durante queste buie notti di dicembre, fino a ritrovarci nel bel mezzo di un Gennaio o di un Febbraio Nero, e per allora la polizia pattuglierà le strade nei veicoli  militari che abbiamo visto a Ferguson.

Ottimo. Da qui al Maggio Nero, ne avremo bisogno. Dovremo difendere le convergenze armate che il Comitato Invisibile prevede, e faremo evolvere Occupy in Shockupy.

Comincia col proverbiale allarme antincendio. Soltanto sei libbre di pressione per tirare la leva.

Il futuro ci appartiene.

Comincia ora.

Se partecipate al Dicembre Nero, voi SIETE la resistenza…

SEANSWAIN.ORG | “Promuovere l’Anarchia e la Rivolta contro l’Autorità”

in inglese, francese, greco

Indianapolis, USA: Azione solidale davanti al consolato messicano

mex.consulate
Forza ai/lle ribelli in Messico

Il 3 luglio si è svolta una manifestazione di solidarietà contro la repressione in Messico organizzata fuori dal consolato messicano a Indianapolis, USA. Ecco il testo del volantino distribuito durante la manifestazione:

Il 16 giugno 2015, la Croce Nera Anarchica – Messico, un’organizzazione anti-repressione, ha emesso un comunicato che descrive l’intensificarsi delle persecuzioni e la sorveglianza che subiscono per mano dello stato messicano.

Si tratta soltanto dell’ultimo giro di vite distillato dal governo messicano:

– Nel settembre del 2014, 43 tirocinanti ribelli di un’università di provincia a Guerrero implicati nelle proteste per l’educazione vennero fatti sparire, presumibilmente dalle forze dell’ordine e da organizzazioni criminali. Le manifestazioni seguite al rapimento si sono scontrate con una continua violenza della polizia. Quasi un anno dopo, solo uno dei corpi è stato ritrovato.

– A inizio giugno 2015, un insegnante militante, Juan Villegas Tenorio, è stato picchiato a morte dalla polizia durante una protesta. Altri due insegnanti presenti all’evento sono stati picchiati, ma sono sopravvissuti.

– Un numero crescente di rivoluzionar* sono confrontat* a lunghe sentenze di prigione, compreso Abraham Cortés, che è stato recentemente condannato a 5 anni e nove mesi. Altr* prigionier* anarchic* affrontano attualmente condanne estreme, inclusi Fernando Barcenas e Fernando Sotelo.

– Un nuovo sciopero della fame è stato annunciato nelle prigioni intorno a Città del Messico. La richiesta principale di questo sciopero della fame è la fine delle torture nelle prigioni.

– Dall’inizio di giugno sono scoppiate delle proteste in tutto il Messicono, compresa una manifestazione di 6,000 insegnanti nel centro di Oaxaca. I manifestanti chiedono il boicottaggio delle elezioni: “Votare è mentire.”

Tramite tutta questa violenza repressiva, lo stato messicano spera di controllare la rabbia popolare, ma sta solo riuscendo a diffondere la resistenza. Oggi siamo qui davanti al consolato messicano per richiamare l’attenzione su queste lotte e per esprimere la nostra solidarietà a tutt* quest* ribelli, e agli/lle altr* che soffrono per mano dello stato. Speriamo che sia un piccolo passo verso la diffusione di queste rivolte.

Abbasso tutte le frontiere e le prigioni!

in inglese, spagnolo

USA: Brian Vaillancourt condannato a 9 anni di carcere

Brian Vaillancourt, attivista per i diritti animali di lungo corso e vegano, è stato arrestato il 9 Febbraio 2013 per un presunto tentato incendio di un macello noto come McDonald’s a Chicago.

Dopo aver scontato un anno di pena al Cook County, ha accettato un patteggiamento non cooperativo. Il 3 Febbraio 2014 è stato trasferito al carcere di Stateville, per scontare i 9 anni di condanna.

Quando venne arrestato fu accusato di incendio aggravato, uno dei reati più seri in Illinois. Visto che Brian non si è potuto permettere un avvocato di fiducia, na ha avuto uno d’ufficio che non aveva le competenze adatte per rappresentarlo. Cosi, alla fine ha accettato un patteggiamento a 9 anni temendo che andando a processo con l’avvocato d’ufficio avrebbe rischiato una condanna fino a 30 anni.

Brian ha meno di 30 giorni per ricorrere in appello. “Earth First!” sta cercando di raccogliere denaro per dargli un avvocato di fiducia. Il sito di supporto è http://www.gofundme.com/6s3pvg

Brian Vaillancourt
#M42889, Stateville Correctional Center, P.O. Box 112, Joliet, Illinois 60434, USA

Vancouver, Canada: Incendio in solidarietà ai resistenti al Grand Jury

Il fuoco brucia ancora. La notizia del rilascio di due dei tre resistenti al Grand Jury ha scaldato i nostri cuori ma li ha anche riempiti di rabbia. Lo Stato ha preso parti della loro vita che loro non avranno mai indietro. E non ci dimentichiamo neanche del terzo resistente (Maddy) e tutti gli altri senza nome.

Per cui la scorsa notte abbiamo deciso di mandare un messaggio sul fatto che il rilascio dei nostri compagni non fermerà i nostri attacchi all’infrastruttura finanziaria, al governo e a tutti gli altri che opprimono e ci portano via la nostra libertà. Una banca insospettabile, CIBC, ha ricevuto un cocktail molotov. Le fiamme hanno portato nuova vita alle nostre menti, distruzione alla banca e un senso di insicurezza alla Polizia di Vancouver e agli investitori delle banche che non saranno mai in grado di fermarci, i nostri attacchi aumenteranno.

Il fuoco brucerà sempre. La scorsa notte, abbiamo fatto sì che il fuoco bruciasse un’istituzione finanziaria che trae profitto dalle vite dei lavoratori e dai debiti delle famiglie. Lasciamo che questo ispiri gli anarchici e altri elementi radicali di Vancouver, Coast Salish Territory, ad attaccare, e attaccare adesso. Non potete fermarci.

Amore a tutti/e i/le compagni/e da CST Vancouver

Seattle, USA: Attaccate due banche ed un negozio di Starbucks

Ieri sera (15 Luglio) a Seattle abbiamo rotto le finestre di due banche e d’un negozio di Starbucks. È triste che così tante persone concepiscono le banche come istituzioni di sfruttamento ma ancora si rifiutano di compiere un passo in avanti per attaccarle, e per quanto riguarda di rompere un Starbucks, può essere l’unica tradizione di Seattle che vale la pena continuare dal periodo delle dimostrazioni contro l’OMC (WTO).

Questi atti specifici sono stati fatti in solidarietà con le dieci persone condannate a lunghe pene detentive in Italia pochi giorni fa per la loro partecipazione alle attività di anti-G8 del 2001, così come la recente repressione contro gli anarchici in Italia nota come “Operazione Ardire”.

È importante ricordare che in tale occasione, nel 2001 la polizia ha ucciso Carlo Giuliani ed ha torturato ed imprigionato centinaia di persone. Vale anche la pena ricordare che è sempre possibile per migliaia di persone a sollevarsi, come hanno fatto a Genova nel 2001, ed attaccare le manifestazioni del marcio sistema di cui tutti noi viviamo sotto…

alcuni anarchici

USA: Presidio di solidarietà al Consolato greco di New York – Giovedi, 19 Aprile, 2012

La solidarietà è la prassi non solo parole

presidio fuori il Consolato Greco (69 East 79th street)

Giovedi, 19 Aprile, alle 18:30 (NYC time)

Nel corso delle ultime due settimane, otto compagni Greci imprigionati hanno iniziato lo sciopero della fame che ha generato una crescente ondata di resistenza in tutta la Grecia. Diverse dichiarazioni dei prigionieri esprimono la richiesta per la dignità, e la fine delle politiche delle detenzioni preventive e delle punizioni extra giudiziarie. In particolare, tre degli scioperanti (Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitroussias e Kostas Sakkas) hanno espresso solidarietà per Stella Antoniou che si trova in prigione da un’anno e mezzo, accusata senza prove, di essere membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e a cui viene costantemente negato il rilascio per poter accedere alle cure mediche. Tutti gli scioperanti della fame (Spyros Dravilas, Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitroussias, Kostas Sakkas, Panagiotis Argirou, Gerasimos Tsalakos, Christos Tsalakos e per quelli del !7 Aprile Haris Hadjimihelakis, Damiano Bolano e Giorgos Polidoros), così come tutti coloro che rifiutano il cibo del carcere (Vaggelis Kailoglou ed altri) non sono solo alla ricerca di una giustizia individuale, ma sostengono e riaffermano le rivendicazioni dei loro compagni in sciopero.

Una serie di azione di solidarietà si sono diffuse in tutto il paese, che vanno dalle astensioni di massa dal prendere il cibo della prigione, agli attacchi di guerriglia contro le banche, gli edifici governativi e politici che rappresentano il volto di uno Stato totalitario.

Oggi, negli Stati Uniti, ci dichiariamo solidali con tutti gli scioperanti della fame e chiediamo a tutti di mettere in azione la loro solidarietà non solo con le parole. Chiediamo una aperta e trasparente comunicazione delle richieste degli scioperanti della fame, e invitiamo ad ogni forma di partecipazione contribuendo alla diffusione della loro lotta. La loro lotta è la nostra lotta.

Durante lo scorso anno la Grecia è divenuta il laboratorio dell’ elitarismo economico e delle leggi totalitarie. Attualmente l’aumento delle attività dell’estrema destra, del fascismo, e del neo-nazismo sostenuto da un provvisorio governo tecnocratico crea una polarizzazione dell’opinione pubblica verso gli estremismi e trasforma le strade in campi di battaglia. Chiaramente questo tipo di manipolazione di massa oscura le lotte contro il capitalismo e lo Stato e produce capri espiatori, come evidenziato dall’espansione della demonizzazione verso l’immigrato. Queste tattiche non sono solo presenti a livello locale, ma esistono ovunque. Il sistema è globale, usa un’estesa frammentazione sociale per perpetuare la morte della stessa per mirare al profitto e ciò dev’essere attaccato. Essere solidali significa fare eco all’infinito delle lotte in ogni parte del mondo. Deve essere messa in atto ogni forma di resistenza.

La chiamata per lo Sciopero Generale del Primo Maggio è un’atto che riconosce l’alleanza non solo con la lotta dei lavoratori, ma anche con i detenuti, gli immigrati e tutti coloro che si trovano sotto una costante oppressione. Siamo tutti prigionieri, di fronte alla repressione da parte dello Stato e dalla mostruosità di un sistema economico globale che, sistematicamente e strategicamente muta le nostre voci e nega la nostra vita.

presidio fuori il Consolato Greco (69 East 79th street)

Giovedi, 19 Aprile, alle 18:30 (NYC time)

Continueremo a lottare contro queste forme di morte

Splinter Constellation of NYC

Leggete anche : 19 Aprile – DICIAMO NO AGLI ARRESTI DI MASSA

San Francisco, USA – Vandalizzato il consolato greco

Nella sera dell’8 Marzo abbiamo attaccato il consolato greco in Gough street nella città di San Francisco. Abbiamo graffittato la scritta “LUNGA VITA ALL’ANARCHIA” sugli ingressi del garage e abbiamo tirato sassi contro l’ingresso. Le vetrine erano pesantemente rinforzate, senza dubbio per la paranoia e la paura che lo stato greco percepisce in ogni direzione e in ogni paese.

Con questa azione salutiamo e incoraggiamo i nostri compagni in Grecia. Vogliamo anche incoraggiare più attacchi mirati negli USA contro obiettivi specifici.

A tutti i combattenti in tutte le città greche, non fermatevi, noi saremo sempre con voi, anche se lontani. Siamo tutti insieme, anche con le nostre piccole azioni. Continuate a lottare, non dimenticate che i vostri compagni sono ovunque. Buona fortuna a chiunque nei mesi a venire e forza ai compagni chiusi in prigione.

The Malaka Brigade

Fonte: actforfree.nostate

Traduzione: ParoleArmate