A Capodanno una ventina di persone hanno organizzato un’azione solidale presso il centro di deportazione dell’aeroporto di Rotterdam/L’Aia.
Mentre quasi tutto il paese stava festeggiando il nuovo anno, centinaia di persone aspettavano di venire deportate solo per il fatto di non possedere il giusto pezzo di carta. La prigione accanto alla pista di decollo dell’aeroporto di Rotterdam/L’Aia è uno dei posti in cui i/le migranti aspettano la loro espulsione.
Come piccolo gesto di sostegno per le persone rinchiuse e disgusto per le prigioni e il mondo che ne ha bisogno, a mezzanotte abbiamo fatto un’azione solidale con fuochi d’artificio, rumore, slogan e striscioni.
Contro un mondo di frontiere, prigioni e autorità. Per la libertà. Per l’anarchia!
Ieri gli/le antifascist* e anarchic* dell’Aia hanno ricevuto un altro divieto di dimora, cinque giorni dopo la scadenza del divieto precedente per divers* anarchic* dell’Aia.
Stavolta il divieto di dimora riguarda il centro città e il quartiere Haagse Hout durante l’imminente manifestazione di Pegida, e si accompagna all’obbligo di presentarsi al commissariato.
La polizia si è presentata ieri a casa di un anarchico dell’Aia per consegnare un altro divieto di dimora. Stavolta nel contesto di azioni intraprese contro il gruppo di estrema destra Pegida, che ha annunciato che d’ora in poi manifesterà all’Aia una volta al mese. Il divieto di dimora è valido per le prossime tre manifestazioni di Pegida all’Aia e si applica al centro città e il quartiere di Haagse Hout. Quei tre giorni, il 9 ottobre, il 13 novembre e l’11 dicembre, gli/le anarchic* e antifascist* non possono recarsi in quella zona e devono presentarsi al commissariato due volte al giorno.
Il divieto precedente era stato emanato a nome del sindaco e prendeva di mira la resistenza contro la brutalità della polizia nel quartiere di Schilderswijk. Stavolta è l’ufficio del Pubblico Ministero a emanarlo, con l’intenzione di spezzare la resistenza contro il fascismo. Non è che l’ultima di una serie di misure repressive contro gli/le anarchic* e gli/le anti-fascist* all’Aia. Divers* anarchic* dell’Aia hanno già scritto a questo proposito nell’articolo ‘Il divieto di dimora contro gli/le anarchic* nel contesto più ampio della repressione all’Aia’.
Il Pubblico Ministero, la polizia e il sindaco dell’Aia si stanno impegnando a distruggere la lotta anarchica e la resistenza contro il fascismo. Ma se pensano che lasceremo la repressione ostacolarci, allora saranno stupiti da quello che li attende. La lotta contro il fascismo e per un mondo migliore non hanno bisogno di essere legittimati dallo stato, saturo di razzismo e discriminazione. La lotta contro il fascismo è sempre legittima; allora, oggi e sempre.
Stop alla repressione contro anarchic* e antifascist*.
Il 3 agosto 2016 numeros* anarchic* dei Paesi Bassi hanno ricevuto una visita della polizia. All’Aia la polizia ha recapitato delle lettere contenenti le intenzioni del sindaco Jozias van Aartsen di proibire agli/lle anarchic* di mettere piede nel quartiere di Schilderswijk per i prossimi due mesi.
L’8 agosto 2016 abbiamo lanciato centinaia di volantini dal decimo piano del municipio dell’Aia, con scritto “Stop alla repressione contro gli/le anarchic*! Stop alla violenza della polizia – Abbasso il sindaco Van Aartsen!” e ne abbiamo distribuiti altre centinaia fuori dal municipio stesso. Un’ora dopo abbiamo tenuto la stessa azione al Hague Market a Schilderswijk. La ragione di queste azioni è il tentativo del sindaco di imporre un ordine di esclusione contro gli/le anarchic*.
Qui [in inglese]trovate il testo del volantino precedentemente pubblicato come articolo.
Non ci lasceremo intimidire dal sindaco, la polizia o chiunque altro. La nostra lotta per la libertà e l’anarchia è senza compromesso e continua senza tregua!
Il 7 novembre 2015 a mezzogiorno, tra la folla del sabato, alcun* di noi hanno effettuato un’azione nel quartiere di Exarchia e le strade vicine nel centro di Atene, a Monastiraki e Thissio, con la volontà di esprimere la nostra solidarietà con i/le compagn* che subiscono la repressione in diversi angoli del mondo, e in particolare i territori di Brasile, Uruguay e lo Stato Spagnolo.
Abbiamo esposto striscioni in portoghese, inglese, spagnolo e greco ai cancelli del Politecnico di Atene sulle strade di Patission e Stournari, sulla piazza di Exarchia, e di fronte la stazione del metrò a Thissio.
Lungo il cammino abbiamo anche lanciato dei volantini (1, 2) in solidarietà con le femministe libertarie in Brasile che hanno reagito con dignità e continuità della loro azione di fronte al violento attacco che hanno subìto da parte dei poliziotti durante il Primo salone del libro autonomo e femminista a Porto Alegre.
Abbiamo esposto tre striscioni per lo stesso caso; in via Patission: “Nemmeno un passo indietro nella lotta femminista – Solidarietà con le compagne a Porto Alegre, Brasile”; in piazza Exarchia: “Nessun attacco misogino senza risposta – Solidarietà con le compagne a Porto Alegre, Brasile”; e a Thissio: “Nessun attacco misogino e razzista senza reazione – Morte allo Stato – Lunga vita all’anarchia.”
L’altro striscione in via Patission è stato messo in solidarietà con chi ha subito un raid, un arresto o è stato inviato in carcere preventivo nelle recenti operazioni processuali nello Stato Spagnolo: “Forza ai/lle compagn* perseguitat* – Sempre a testa alta.”
Al cancello d’entrata in via Stournari abbiamo appeso uno striscione in solidarietà col centro sociale autonomo La Solidaria a Montevideo, Uruguay, attualmente minacciato di espulsione dal nuovo proprietario perché, secondo l’avviso di espulsione, l’edificio è “occupato in maniera precaria da un gruppo anarchico.” Lo spazio, libero da febbraio 2012, è stato ancora una volta obiettivo della repressione, in quanto il progetto – tra gli altri – resiste ai piani di urbanisazzazione e di speculazione immobiliare del quartiere. Lo striscione dice: “Solidarietà con lo squat «La Solidaria», Montevideo – Dall’Uruguay alla Greece, siamo la stessa resistenza.”
Qualche foto degli interventi anarchici (i, ii) effettuati il 1° luglio nel quartiere di Exarchia, il 2 luglio nei quartieri di Koukaki e Ano Petralona e il 4 ai Propilei contro il referendum. Le azioni sono state organizzate dai/lle Anarchic* per la Destabilizzazione del Sistema. Durante l’azione sono stati urlati degli slogan, sono stati gettati dei volantini, dei testi sono stati distribuiti, sono stati realizzati dei graffiti, la propaganda elettoralista è stata cancellata e sono stati esposti 3 striscioni, uno nella piazza di Exarchia che recita “Amministrazione né di sinistra, né di destra – Conflitto nel presente per la distruzione dello Stato e del Capitale”, un altro all’entrata del Politecnico che recita “Né elezioni, né referendum – Sabotaggio dei processi istituzionali” e il terzo ai Propilei che dice “Fuoco alle urne della democrazia – Anarchic*”.