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Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’incendio al quartier generale di Trastor, compagnia di investimenti in beni immobili

FAI/IRF CONTRO OGNI NAZIONE

Siamo testimoni delle più estreme contraddizioni che sono nate e morte in questo mondo di merda. Mentre i calcolatori degli apprendisti stregoni di statistiche economiche stanno contando 23.000 morti in Siria, miliardi di persone guardano infatuate i Giochi Olimpici di Londra; la distanza tra le Olimpiadi e gli spari “reali” nel campo delle operazioni di guerra si situa solo nel semplice premere un bottone su un controllo remoto. Se solo potesse succedere… se tutti questi fiumi di sangue potessero diventare un torrente impetuoso che annega atleti e spettatori. Se solo potesse succedere. Possiamo pensare allo stesso modo a tutte le migliaia di persone senza tetto che “rovinano” l’immagine della città spaventosa, mentre i ricchi si godono i loro comforts di lusso nei giardini di Ekali e Kifissia (due dei quartieri più ricchi di Atene). Società che, nonostante le loro contraddizioni, riescono a riprodurre la puzza disgustosa che emettono, sezionando tutti e tutto, fabbricando centinaia di microcosmi.

Il potere non è una struttura compatta ma un edificio diffuso, situato sulle strutture sistemiche – economiche, istituzionali, ecc. – e sulle relazioni umane. A cominciare dalla divisione sociale in sotto-unità antagoniste le une con le altre, la costante frammentazione continua nella vita quotidiana dell’individuo all’interno del mondo capitalista; in ogni aspetto della vita dell’individuo, in ogni campo di espressione.

A questo punto il sistema completa la sua “onnipotenza”, al punto in cui innalza muri di isolamento perfino nel più triviale dei processi di tutti i giorni. Al punto in cui i paraventi della rassegnazione e dell’indifferenza cadono, lì sale la febbre del più squallido tipo di egoismo, dell’ego più meschino, un senso esaltato di passivo midenismo.

Il risultato pratico della precedente affermazione può essere riscontrato sia nel possesso materiale di illusioni nell’era della prosperità capitalista – casa, auto, crescita rapida della “piccola proprietà” – sia nell’emigrazione per lavorare all’estero in condizioni di crisi economica. E’ la stessa ideologia dello stile di vita moderno con alcune varianti. Dalle illusioni dell’assalto furibondo alla proprietà alla fuga disperata.

“Quando, alla fine della loro vita, la maggior parte delle persone si guardano indietro, troveranno che hanno vissuto per tutta la loro vita ad interim. Saranno sorprese di scoprire che la cosa principale che si sono lasciate sfuggire non apprezzandola e non godendosela è la loro stessa vita. E così un uomo, essendo stato ingannato dalla speranza, danza nelle braccia della morte” (Arthur Schopenhauer).

Come risultato dell’intensità osservata nella macchina sociale vi è il momento della crescita dei fascisti; un fatto che in nessun modo passa inosservato. Stiamo parlando di un cambiamento generale della società e dello Stato verso direttive razziste/fasciste/nazionaliste. Questo può sia riguardare i corpi di donne sieropositive che vengono umiliate dalla collaborazione degli sbirri con il KEELPNO (“Centro Ellenico per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie”) e i mass-media, sia i crescenti pogrom contro gli immigrati e le dozzine di attacchi omicidi contro di loro. Operazioni “legittime” e “illegali” diventano la stessa cosa, sotto il nome ironicamente allegorico di “Xenios Zeus”. Il culmine dell’operazione democratica è stato l’assassinio di un migrante iracheno (su Anaxagora street, ad Omonia) da squartatori identici ai alba d’orati [partito greco nazionalista-fascista].

Quindi, la conclusione è che il meccanismo dello Stato si muove contro i migranti riflettendo una DOMANDA SOCIALE; l’odio razzista di ogni ellenico macho con un’anima di merda si somma alla richiesta di sicurezza. Il coltello dell’insulso pseudo-egoismo del masturbatore dall’animo greco va cercato vicino agli autobus e ai furgoni della polizia e ai campi di concentramento per immigrati, e le costole di qualche immigrato a caso verranno accoltellate alla prima opportunità con quel coltello, seguendo la logica della responsabilità collettiva.

In nessuna circostanza mettiamo in luce questi incidenti da una prospettiva vittimista, e nemmeno ci consideriamo o auto-nominiamo protettori di nessuno; lontani da una retorica che santifica tutti i migranti e li trasforma in un tutto unificato, crediamo negli umani, nelle prese di posizione e nelle scelte, e in base a queste valutiamo gli altri e ci facciamo valutare.

Siamo in guerra con il sistema, e i fascisti non ne sono che una parte, sempre evidenti in specifici periodi storici con obiettivi molto specifici e ruoli distinti. Ecco perchè l’attacco ai fascisti non dovrebbe essere percepito come un colpo contro l’aberrazione “non democratica” – con l’uso di espressioni come “gang” o facendo appelli a rendere Chrissi Avgi/Golden Dawn illegale – ma come un attacco contro la democrazia nel suo insieme e, ovviamente, contro i ciarlatani della sinistra di tutti i tipi e di tutte le tendenze, che acconsentono come stupide vergini e poi si incontrano con il macellaio di palestinesi Peres.

Quindi, la nostra progettualità non può essere che quella del conflitto totale con i fascisti così come con ogni fronte del complesso autoritario. Con i coltelli che ornano i nostri corpi, le nostri armi puntate alle loro teste, le nostre bombole del gas ed esplosivi posizionati nei loro uffici e nelle loro case.

Viaggiando mentalmente ai bordelli delle prigioni in cui i nostri fratelli e le nostre sorelle sono tenuti prigionieri: durante l’ultimo periodo, una lotta molto importante è stata lanciata dagli anarchici ostaggi dentro le prigioni greche; una lotta che è orientata verso il rifiuto della perquisizione delle cavità corporali, il tentativo di offendere la dignità di un prigioniero. I prigionieri anarchici che rifiutano di sottostare a questo processo offensivo vengono trascinati alla tortura fisica e mentale dell’isolamento, che ha raggiunto il suo picco con la rissa nelle prigioni di Domokos tra le guardie e i compagni membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco Panagiotis Argirou e Gerasimos “Makis” Tsakalos, e più recentemente con il caso dell’anarchico Rami Syrianos – che è riuscito a uscire dall’isolamento dopo aver vinto con il suo sciopero della fame – così come il caso dell’anarchica e membro della CCF Olga Ekonomidou. Entrambi hanno pagato, con decine di giorni di isolamento, il prezzo delle loro scelte, per aver rotto con questa misura “penitenziaria”. L’ultimo è stato il caso del compagno anarchico Sokratis Tzifkas: dopo il suo ritorno dall’ospedale (a Thessaloniki), dove era stato ricoverato per motivi di salute, ha rifiutato di spogliarsi per la perquisizione ed è stato torturato dagli sbirri nella prigione di Diavata, dove lo hanno tenuto in isolamento per 10 giorni in condizioni orribili. E’ importante citare il fatto che la nostra compagna Olga Ekonomidou è anch’essa stata torturata con l’isolamento per 54 giorni nello stesso carcere.

Come segnale minimo di solidarietà con l’anarchico Sokratis Tzifkas, così come con tutti gli ostaggi anarchici nelle prigioni che sono stati recentemente torturati con l’isolamento, nella sera di lunedì 13 agosto abbiamo piazzato un congegno incendiario contro Trastor REIC – precedentemente conosciuto come Piraeus REIC, una sussidiaria di Piraeus Bank – al 5° piano dell’edificio di Davaki Street 1 e Kifissias Avenue 116 ad Atene, una compagnia di investimenti immobiliari che partecipa anche in altri affari economici come compravendite, investimenti, ecc.; insomma, una compagnia che può essere un obiettivo come tanti altri.

Solidarietà con i rivoluzionari ostaggi nelle carceri.
Forza ai compagni ricercati in tutto il mondo.

Un pugno alzato per Luciano “Tortuga”; la tua ultima lettera ci ha toccato il cuore.

Con rabbia, andiamo incontro a nuove battaglie contro il nemico e contro gli aspetti deboli di noi stessi.

Guerra contro la civilizzazione!
Lunga vita all’Anarchia!

Federazione Anarchica Informale
Fronte Rivoluzionario Internazionale
Unità “Fuoco alle Aziende Sfruttatrici”

PS. Forse uno dei pochi avvenimenti piacevoli di questa estate è stato la vista di un idiota morto (il civile che ha cercato di fermare i rapinatori durante la loro fuga, ed è morto subito dopo essere stato colpito) sull’isola Paros. La sua stupidità ha raggiunto livelli tali che ha sacrificato la sua stessa vita per qualche migliaia di dollari che erano appena stati rubati da una BANCA! Questo è il futuro che attende i cittadini-infami che vestono le uniformi dei poliziotti e pensano di essere eroi.

in inglese qui

[$ile] Appello per solidarietà internazionale con i compagni imprigionati e processati in tutto il mondo

Leggi il testo completo (in italiano e inglese) dell’appello per 10 giorni di mobilitazione e di solidarietà internazionale, dal 21 al 30 settembre, qui: 1, 2

Sul manifesto si legge:

CON TUTTA L’ENERGIA NECESSARIA!
CON TUTTI I MEZZI NECESSARI!

“Loro non risparmiano “forme o mezzi”. Perché noi dovremmo? La nostra morale non è la loro morale, la nostra violenza non è la loro violenza. Non abbiamo intenzione di violentare uomini/donne, né di uccidere bambini, persone o intere popolazioni. Noi non stiamo andando ad inquinare l’aria, il mare, né la madre terra…

La violenza? Terrorismo?

Sono gli Stati che veramente praticano il terrorismo (psicologico, fisico, morale, intellettuale) esercitano ed hanno il monopolio della violenza.

La nostra violenza è solo una risposta naturale alla loro violenza.”
-Gabriel Pombo Da Silva, prigioniero di guerra sociale nello Stato della Germania

“Armarsi e sia violento, splendidamente violento, fino a quando tutto esplode. Perché ricordi che qualsiasi azione violenta contro questi promotori della disuguaglianza è del tutto giustificata attraverso i secoli di violenza infinita che ci sono stati sottoposti da loro…”
-Mauricio Morales (Punky Mauri), anarchico caduto in azione il 22 Maggio 2009

Sul manifesto si legge:

Giorni di agitazione e di solidarietà per i prigionieri della guerra sociale: Settembre 21-30, 2012

Questo è un’appello ad esprimere con azioni multiformi e strumenti distinti che i nostri compagni imprigionati non sono dimenticati. Le nostre azioni di solidarietà eludono qualsiasi torre di sorveglianza e attraversano chilometri di oceani per abbracciare tutti gli uomini ostinati che si posizionano nella lotta dentro e fuori le carceri!

Discussione: Martedì, 25 Settembre, alle ore 19.00
La solidarietà e le conseguenze dei scioperi repressivi;
dal un punto di vista NON legalista
Centro Culturale Cueto 993, all’angolo delle vie Cueto & Ande,
nel centro di Santiago

Marzo: Giovedì 27 Settembre alle ore 19.00
Piazza Brasile, stazione della metropolitana Cumming, quartiere Yungay

FINO ALLA DISTRUZIONE DELL’ULTIMO BALUARDO
DELLA SOCIETÀ PRIGIONE!

Buenos Aires, Argentina: Azioni di solidarietà nel quadro dell’appello di Contra Info

Contro la società delle prigioni. Libertà a tutti i prigionieri
Lunga vita alla Federazione Anarchica Informale e al Fronte Rivoluzionario Internazionale
Abbasso le mura delle prigioni. Morte allo Stato
Lasciate i prigionieri alle strade!
Moriremo tutti, ma prima il nemico. Contro la repressione dello Stato: Autodifesa

I nostri cuori battono per Amore e Ribellione. Battono quando ci si sente vivi, quando si fa prassi le nostre vite, quanto no si sta in attesa di non aspettarsi nulla. L’attesa è per i codardi. Il nostro desiderio di riprendere la nostra vita ci spinge ad agire.

Da Buenos Aires, nello Stato Argentino, ci uniamo alla chiamata per azioni di propaganda contro la repressione da Contra Info, sostenendo le seguenti azioni:

1 Agosto: Verso le 22.30 (UTC-3), un fumogeno è stato esploso a pochi metri dalla Questura di Pilar.

8 Agosto: Un manifesto è stato appeso intorno a un basso livello di incrocio con la scritta: “Finchè la miseria esiste, ci sarà la ribellione. Solo la lotta ci renderà liberi “.

9 Agosto: Un manifesto è stato appeso a pochi metri dalla Scuola Generale di Combattimento e di Supporto Lemos, situata nel disgustoso Campo de Mayo (una base militare). Si legge: “Contro la società della prigione. Libertà a tutti i prigionieri “. Andando via, abbiamo distribuito volantini. In tarda serata, abbiamo incollato adesivi ed abbiamo fatto dei graffiti in un quartiere borghese.

Abbiamo agito sotto gli occhi dei tiranni, quelli che non dormono, attaccati alle loro finestre, a guardare tutti i nostri movimenti “sospetti”, morendo da la voglia di segnalarci. A loro piace così tanto a giocare d’essere l’autorità! Gli piace! Essere dei buoni cittadini così come sono stati ordinati di essere la mattina, mentre guardano la TV, prima di andare a vedere come le loro vite vengono rubati nei loro luoghi di lavoro.

Abbiamo attaccato pensando ai nostri fratelli e sorelle. Coloro che sono dietro le sbarre, sotto l’occhio vigile del nemico, ma certamente non sconfitti. Coloro che si muovono sotteraneamente, scivolando oltre gli occhi dell’Autorità. Coloro che stanno cospirando, in questo momento, per effettuare il colpo successivo. I nostri saluti a tutti loro e un saluto molto speciale a tutti i prigionieri dalla Federazione Anarchica Informale ed il Fronte Rivoluzionario Internazionale.

Con Mauricio Morales e tutti i caduti in combattimento nella nostra mente.

Contro lo Stato ed i suoi difensori!
Lunga vita all’Anarchia!

in spagnolo

Tenerife, Stato Spagnolo: “Le vostre orecchie sono murate e i vostri murri hanno orecchie”

Bruceremo l’università, solidarietà con gli studenti in Canada.
Libertà a CeCe. Morte alla transofobia e al razzismo.

Ci uccidono e lo chiamano crisi.

Nel tentativo di tenere il passo con le azioni di solidarietà richiamate da Contra Info, nuovi slogan sono apparsi nelle Isole Canarie. Inoltre, un piccolo striscione è stato trovato in uno degli accessi principali alla città in cui si legge: “Né Oro in Halkidiki o Olio a Lanzarote. Abbasso le Multinazionali”, in quanto entrambi gli Stati Spagnolo e Greco hanno recentemente dato carta bianca alle multinazionali in modo che esse possano sfruttare le risorse naturali di queste zone.

Inviamo la nostra solidarietà a CeCe MacDonald, prigioniera negli Stati Uniti a causa della difesa della propria vita in un attacco transofobico e razzista, agli studenti ribelli in Québec, che resistono alle ritorsioni dello Stato Canadese e sperando che la loro lotta si estenderà agli studenti dello Stato di Spagna, dove c’è stata un po di resistenza alla crescente privatizzazione dell’istruzione. E per i Pussy Riot nello stato di Russia, perseguite a causa di uno insulto all’istituzione più oppressiva degli ultimi due millenni, cioè la Chiesa.

Per coloro che lavorano pedissequamente per cancellare gli slogan da questi muri, come se così facessero la pulizia degli abusi di questa società sottomessa, desideriamo informarli che da ora dovrano lavorare con dei straordinari. E sia chiaro che nessuna quantità di vernice gialla potrà mai scoraggiarci, ma serve a infuriarci ancora di più e darci un’altro muro pulito su cui esprimere la nostra rabbia.

in spagnolo

Barcellona: Breve riassunto della manifestazione per la liberazione degli scioperanti del 29M

potete leggere i relativi inviti ed informazioni qui

Liberta' per gli arrestati dello sciopero generale
Liberta' per tutti i prigionieri della lotta sociale - Liberta' per Stella Antoniou

Domenica, 22 Aprile, ha avuto luogo una dimostrazione di protesta in solidarieta’ verso i tre combattenti imprigionati che furono arrestati durante la mobilitazione per lo sciopero generale del 29 Marzo. In Piazza Catalunja, un gruppo di manifestanti ha esposto uno striscione in solidarieta’ con Stella Antoniou e tutti i prigionieri politici. Piu’ di 2.000 manifestanti sono scesi per le strade di Barcellona, rivendicando la liberazione immediata dei tre combattenti del 29M.

Per quanto riguarda la recente ondata di arresti, a Barcellona e Tarragona, i sei arrestati sono stati rilasciati (due di loro sono stati liberati con una cauzione di 6.000 euro ciascuno).

La passione per le carceri e’ piu’ forte di tutte le carceri

Rilascio immediato di Stella Antoniou

Solidarieta’ ai compagni in Grecia che si battono contro il regime fascista e i suoi tirapiedi

Fonte/altre foto quì – guarda anche il report su barcelona.indymedia

Barcellona: Cronaca della repressione dopo il 29 Marzo (in Spagnolo)

Londra: Complicita’ con gli scioperanti della fame nelle prigioni Greche

Nel pomeriggio del 21 Aprile, diversi individui, spinti dal desiderio di esprimere solidarieta’ verso i nostri compagni anarchici in sciopero della fame nelle prigioni greche, hanno portato alcuni striscioni e volantini in alcune vie di Londra per celebrare i valori della dignita’ e della lotta per la liberta’.

Abbiamo anche distribuito il foglio illustrativo “Dove c’e’ dignita’ c’e’ rivolta – Solidarieta’ verso gli scioperanti della fame nelle prigioni Greche” – leggete il pdf.

L’area, Peckham, sud di Londra, e’ stata teatro di una forte ribellione nei tumulti dell’Agosto 2011, una lotta che noi e molte delle persone che abbiamo incontrato desiderano valorizzare ed estendere. La polizia ed i media hanno lavorato assiduamente per spegnere le passioni ribelli e creare un clima di sottomissione e di sospetto, condannando i ribelli e premiando gli infiltrati, portando a migliaia di arresti e secoli di carcere, sotto una fabbricata facciata pubblica approvata dai cittadini.

Uscendo da quel pomeriggio piovoso abbiamo trovato la conferma di cio’ che gia’ siamo convinti – che una cospirazione di cuori ribelli esiste, le cui infinite aspirazioni di liberta’ va al di la’ di tutte le carceri e strutture di controllo. A volte degli incontri fugaci bucano il sudario dell’isolamento urbano, rovesciando la terra del cimitero dell’abitudine per rivelare scorci della possibilita’ di una collusione futura di spiriti ribelli.

Non abbiamo bisogno di aspettare l’assassinio che fara’ il prossimo poliziotto per armare la nostra rabbia e puntare contro il nemico.

DA LONDRA ALLA GRECIA – COMBATTI LA POLIZIA

Solidarieta’ rivoluzionaria  non sono solo parole

Complicita’ con gli scioperanti della fame

Per la distruzione dell’esistente

Belgrado, Serbia: Azione di solidarietà con Stella Antoniou e i quattro compagni arrestati dopo le dimostrazione del 12 Febbraio ad Atene

LIBERTA' PER STELLA ANTONIOU

Tra il 16 ed il 22 Aprile 2012 abbiamo piazzato degli striscioni vicino all’ambasciata Greca e la Fondazione per la Cultura Greca a Belgrado come atto simbolico di solidarietà con l’anarchica imprigionata Stella Antoniou ed i quattro compagni arrestati dopo la dimostrazione del 12 Febbraio ad Atene.

Stella Antoniou fù arrestata il 4 Dicembre, 2010, ad Atene, insieme con i compagni Kostas Sakkas, Giorgos Karagiannidis e Alexandros Mitroussias, che sono anch’essi imprigionati, con l’accusa di presunta partecipazione ad un’organizzazione armata, vale a dire le anarchiche R.O. CCF. Stella è tenuta in detenzione preventiva da 16 mesi, anche se lei nega (come gli altri tre compagni) le accuse, che vengono costantemente aggiornate con nuove accuse. La vera ragione del perchè lo Stato la tiene imprigionata è perchè la sua sceltapolitica di rimanere solidale con Alexandros Mitroussias (che era ricercato dalle autorità prima di essere arrestato), così come le sue azioni politiche e i suoi punti di vista, in altre parole, a causa del suo coinvolgimento nell’area anarchica e delle lotte sociali. Stella soffre di una rara malattia che non può essere curata in carcere. Ha bisogno di farmaci speciali e cure mediche regolari, ma gli sono state ripetutamente negate. Di conseguenza, la sua salute si è drasticamente deteriorata. Per questo motivo, Stella ha già per cinque volte fatto richiesta di rilascio su cauzione, ancora senza successo. Tuttavia, nonostante le sue gravi condizioni di salute, non ha mai cessato di lottare con coraggio all’interno del regime della cella della prigione, lottando e reclamando per una migliore condizione pretesa da tutti i prigionieri così come contro lo stesso sistema carcerario. Ad esempio, nel Giugno 2011 Stella ha preso parte alle mobilitazioni collettive all’interno del carcere di Koridallos contro le votazioni dei “Memorandum” imposti dalla troika FMI / UE / BCE e dal governo greco.

Il 12 Febbraio la Grecia è stata testimone di una grande eruzione proletaria, in un giorno in cui il parlamento ha votato per il secondo memorandum di “salvezza”. La rabbia del popolo è scoppiata simultaneamente in molti luoghi, con tumulti generalizzati che dichiaravano la negazione della politica promossa dal governo Greco e dei suoi partner dell’UE. L’esplosione sociale di massa, vide dimostrazioni, occupazione di edifici pubblici, la distruzione di obbiettivi capitalisti (l’incendio di banche, negozi di lusso, negozi di pegni, ecc.), attacchi a sedi dei partiti politici e stazioni della polizia, scontri feroci con i segugi della democrazia e dell’ordine, che hanno cercato di contrastare , fallendo, la rabbia della gente. Migliaia di persone hanno partecipato a questi episodi e larga parte di esse ha applaudito quando le banche sono state aperte e date alle fiamme, con una solidarietà spontanea ed attiva verso i dimostranti. Spaventati dall’intensità dei tumulti che stavano raggiungendo livelli di rivolta, prima, durante e dopo il giorno, i leader dei partiti politici, dei media istituzionali e tutti gli altri sostenitori della sottomissione e dell’obbedienza hanno condannato i manifestanti e la contro-violenza sociale diffusa, al fine di creare false divisioni tra i manifestanti. Lo Stato e le sue forze repressive hanno effettuato una caccia alle streghe repressiva ed ideologica, in un tentativo dettato dal panico di fermare il montare dell’interrogarsi sull’esistente e per spaventare i manifestanti combattenti. I primi che si sono trovati sotto quest’onda di repressione sono stati quattro compagni arrestati il 12 Febbraio ad Atene. I nostri compagni non sono tenuti prigionieri a causa di nessuna “incriminazione evidente” ma a causa del fatto che hanno dimostrato la loro dignità e sono scesi nelle strade contro la schiavitù imposta dallo Stato e dal Capitale, proprio come hanno fatto altre migliaia di persone.

Questi quattro arrestati sono rimasti imprigionati senza processo per due mesi. E’ chiaro che questa è una “punizione esemplare”, al fine di intimidire tutti coloro che rifiutano di piegare la testa. La recente ondata di repressione contro i centri sociali e gli spazi auto-organizzati, tra nuove accuse contro i compagni anarchici, dimostra che lo Stato colpisce particolarmente coloro che non vogliono essere i padroni di qualcuno, nè schiavi di qualcuno, che si organizzano e scendono nelle strade in modi autonomi ed auto-organizzati.

Liberta' per gli arrestati del 12 Febbraio trattenuti in custodia cautelare

Il Capitalismo e lo Stato in tutto il mondo hanno dimostrato che tutto cio’ che possono fare e’ produrre violenza e divisioni, miseria, ingiustizia e poverta’ per la maggior parte dei componenti della societa’, di contro privilegi per una minoranza. Che cosa vogliamo aspettarci se diamo la nostra vita in mano ai politici ed agli ideologi? Vogliamo vivere ed essere liberi, o continuare a vegetare come soldati dei partiti politici, schiavi del capitalismo e dei padroni, schiavi di qualsiasi autorita’, Serba, dell’Unione Europea o di qualsiasi altro Stato? Invece di prolungare la miseria della vita quotidiana, scegliendo la strada delle divisioni, ingannando noi stessi con ideologie e miti sul nazionalismo o sulla democrazia (due servi dello stesso padrone), e’ ora il momento di creare una risposta comune e attaccare tutti coloro che vogliono governare le nostre vite, che vogliono tenerci  in schiavitu’ finanziaria e politica. Dobbiamo agire. Dobbiamo ribellarci. La liberta’ non viene data. C’e’ una guerra in corso contro di noi. e dobbiamo contrattaccare piuttosto che cercare di migliorare lo stesso meccanismo  che ci sta uccidendo. Ma per fare questo dobbiamo anche capire cosa e’ successo nella nostra storia recente, comprendere la funzione del nazionalismo e della guerra come armi usate dalle elite’ locali e dalle istituzioni finanziarie, come l’IMF, come risposta alla lotta di classe in ogni periodo, e per la ristrutturazione capitalista, il saccheggio delle societa’ e delle nostre vite, cosi come la creazione di nuovi stati-nazioni nella regione. Dobbiamo comprendere il ruolo di tutti i promotori della democrazia e dell’obbedienza nel periodo di “pace” post bellica.

La lotta per la liberta’ puo’ essere combattuta solo in maniera autonoma ed auto organizzata, distante dallo Stato e dalle sue marionette o da qualsiasi patronato, con la solidarieta’ e l’aiuto reciproco come uno dei mezzi di resistenza e pratica quotidiana nelle nostre comunita’ locali.

LIBERTA’ PER TUTTI I PRIGIONIERI !

IN GRECIA, IN ALBANIA E SERBIA, LE BANCHE ED I MINISTERI SONO I NEMICI

anarchici/libertari

comunicato in Serbo

Atene/Pireo: Dimostrazioni di solidarieta’ Venerdi, 27 Aprile, all’esterno delle carceri di Koridallos

“guerra ad oltranza…la nostra liberazione dal carcere dev’essere costruita da noi stessi e dai nostri compagni”

Christos Tsakalos, 18 Aprile (registrazione di Radio 98fm)

Realizzazione immediata delle richieste degli anarchici in sciopero della fame nelle prigioni di Koridallos.

Kostas Sakkas, Alexandros Mitroussias, che sono in sciopero della fame dal 16/04/12 e che chiedono l’immediato rilascio dell’anarchica Stella Antoniou per motivi di salute, cosi’ come la revoca delle nuove accuse e delle loro nuove incarcerazioni preventive; i compagni sono accusati dei 250 attacchi rivendicati dalla R.O. CCF, anche se negano di avere alcuna partecipazione all’organizzazione…

I membri delle CCF Gerasimos Tsakalos, Panagiotis Argirou, che sono in sciopero della fame dal 08/04/12 chiedeno il loro definitivo trasferimento  dalle prigioni di Domokos a quelle di Koridallos, dove si trovano al momento; altri membri delle CCF sono scesi in sciopero della fame, chiedendo il trasferimento dei loro compagni.

Liberta’ per i perseguiti del caso CCF

Lotta per la dignita’ e la liberta’ dentro e fuori le prigioni

Dimostrazione Venerdi, 27/04/12, alle 18.00 in Piazza Eleftheria, Koridallos

Assemblea di solidarieta’ per i combattenti imprigionati e sotto accusa

safa.espiv.net

Serres, Grecia settentrionale: Presidio di solidarietà per il prigioniero anarchico Syrianos Rami fuori le prigioni di Nigrita (03-04)

L’ODDY ( Agenzia di Gestione dell’Attività Pubblica S.A.) conduce una vasta gamma di aste ed è responsabile per la liquidazioni di autovetture, motocicli e di molti altri beni recuperati dalla polizia o dalle dogane. Rami Syrianos ha rivendicato la responsabilità di un furto all’ODDY, dopo un’asta a Salonicco il 31 Gennaio, 2011, affermando che è un’anarchico e che ha tentato una rapina a mano armata nel contesto del suo rifiuto al lavoro. Ha anche messo in chiaro fin dall’inizio che il co-imputato Kleomenis Savvanidis non ha assolutamente alcuna relazione con questo caso. Kleomenis fù liberato, ma è ancora sotto accusa. Rami è da allora incarcerato, ed è tra le poche persone che hanno mantenuto una posizione dignitosa all’interno delle mura, rifiutandosi costantemente di sottoporsi alle perquisizioni corporali carcerarie.

Il processo contro entrambi i compagni è ancora in sospeso ed è stato rifissato per il 21 Maggio, 2012. L’ultima volta, Rami è stato trasferito presso la corte di Salonicco per il processo ( fissato per il 26 Marzo, dopo numerosi rinvii). E’ ora trattenuto in cella d’isolamento a causa del rifiuto di sottoporsi alla tortura della perquisizione corporale al rientro dalla corte.

In particolare, il 28 Marzo il compagno è stato punito con una misura disciplinare di trasferimento dopo l’ordine del procuratore. Nonostante il fatto che i prigionieri debbano essere tenuti dentro una cella del braccio in attesa di subire i trasferimenti disciplinari, in questa circostanza le autorità giudiziarie hanno verbalmente annunciato a Rami che sarebbe stato tenuto in isolamento per un “periodo indeterminato”, finche il processo del suo trasferimento fosse stato attivato (ciò potrebbe richiedere mesi) o fintanto che egli si fosse sottoposto all’umiliante perquisizione corporale. A causa delle continue cancellazioni del processo, questa è la quarta volta che Rami si trova di fronte a questa situazione.

Martedi sera, 3 Aprile, un presidio microfonico si è svolto fuori la porta del carcere di Nigrita ( nel distretto regionale di Serres), come solidarietà d’emergenza verso Rami. Abbiamo partecipato alla manifestazione fuori la prigione di Serres in dozzine di compagni, provenienti da diverse parti del nord della Grecia – principalmente da Salonicco, dove era stato organizzato un pullman per il trasporto.

Abbiamo intonato slogan in sostegno al compagno imprigionato e per la distruzione di tutte le prigioni, come “La bomba di Nigrita è stata solo l’inizio; esplosioni e fuoco per ogni prigione” e “La nostra passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni”. Inoltre,  sono stati lanciati fuochi d’artificio e petardi e un di avviso per le prigioni è stato scritto sull’asfalto del viale che porta all’inferno. Un testo di solidarietà per Rami Syrianos e tutti i prigionieri politici è stato letto più volte attraverso l’impianto audio. Anche se Rami non ha potuto sentire cosa stava succedendo fuori, dal momento che è tenuto in isolamento, i compagni sapevano che era consapevole della loro presenza ed ha ricevuto il nostro sostegno, amore e rabbia.

Dopo quasi un’ora e mezza, il presidio, si è trasformato in una piccola manifestazione ler le strade della città di Nigrita, con più slogan, ditribuendo volantini e facendo graffiti richiedenti il rilascio di Rami (le foto realizzate sono qui).

Dall’11 Aprile Syrianos Rami si astiene dal prendere il cibo del carcere in solidarietà con tutti compagni imprigionati che sono in sciopero della fame.

Libertà ora per Rami Syrianos! Giù le mura delle prigioni!

Atene: Aggiornamento sulla studentessa immigrata in carcere, dopo lo sgombero del progetto abitativo di Valtetsiou

Come abbiamo riportato, il 20 Aprile i poliziotti hanno sgomberato l’edificio occupato al numero 60 di Via Valtetsiou, in Exarchia ( di proprietà della Previdenza Sociale dello Stato – IKA). Tre persone furono arrestate durante lo sgombero. Furone tenute in una stazione di polizia, portate dinanzi al procuratore (con l’accusa di occupazione illegale) e due di loro furono finalmente rilasciate. La terza persona, una giovane di 19 anni, studentessa immigrata è da allora trattenuta nella Direzione della Polizia per Stranieri di Petrou Ralli, perchè non ha attualmente i documenti.

Annuncio da parte della casa sgomberata al numero 60 di Via Valtetsiou

Il modo rumoroso con cui lo Stato ha deciso di attaccare due spazi occupati ad Exarchia il 20-04/2012, vale a dire il centro sociale VOX ed il progetto abitativo in Valtetsiou, ha lasciato dietro di se anche delle vittime.

Con il pretesto di  ostacoli burocratici senza senso, uno dei tre arrestati nello squat di Valtetsiou rimane agli arresti: Anastasia “Nancy” Plamantiala è trattenuta nella Direzione della Polizia per Stranieri di Atene ed è minacciata di espulsione, nonostante il fatto che viva in Grecia da diversi anni, dove stà studiando all’Università.

La solidarietà verso Anastasia non può riguardare solo i suoi 2-3 amici o i conoscenti. E’ un dovere dei gruppi o degli individui che principalmente sono nel movimento squat.

Se Anastasia non viene immediatamente rilasciata, faremo una chiamata per avere in cambio una specifica forma di sostegno.

Siamo rimasti all’interno dello spazio occupato per difendere le nostre scelte, anche se eravamo a conoscenza in anticipo dell’operazione di polizia. In seguito agli arresti ed allo sgombero, difenderemo il diritto della nostra compagna ad essere rilasciata ed a continuare a vivere in Grecia.

SOLIDARIETA’ A TUTTI GLI SQUAT

Squat Valtetsiou

Katowice, Polonia: Proteste contro il Congresso Economico Europeo

Il quarto Congresso del Commercio Europeo (EEC) si terrà dal 14 al 16 Maggio 2012 a Katowice. L’importanza di questo evento è dimostrato dal fatto che in breve periodo si è guadagnato il titolo di “più importante evento economico del Centro Europa”. Durante il Congresso, un gruppo di alcune migliaia di membri della classe politica Polacca e straniera discuteranno dei prblemi chiave legati all’economia, dietro le spalle dei comuni cittadini d’Europa. E’ significativo che importanti questioni economiche e sociali che interessano lo sviluppo dell’Europa vengono discusse alle nostre spalle ed i risultati siano forniti solo ai media.

Questo evidenzia il fatto che il nostro destino dipende da un gruppo di individui privilegiati. Non possiamo accettare un tale ordine. Quindi, alla luce di questi eventi attivisti della Federazione Anarchica di Slask intende organizzare una manifestazione nazionale. Ciò segnala la nostra resistenza all’idea autoritaria del Congresso Economico Europeo, e perciò la nostra resistenza a tutti i politici privilegiati, alle aziende e imprese, e a tutte le persone ed istituzioni che contribuiscono all’aumentare delle disuguaglianze sociali all’interno del dominante sistema capitalista.

Quì presto nuove informazioni

Fonte

 

New York: Breve report del presidio anarchico fuori il Consolato Greco in solidarietà con i prigionieri in sciopero della fame ad Atene

dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle a New York:

“Eravamo un piccolo ma vivace gruppo di circa 20 anarchici riuniti fuori il Consolato Greco ieri sera (19/04).

Avevamo due striscioni, ed abbiamo distribuito volantini per porre attenzione circa la corrotta questione dei detenuti politici Anarchici in sciopero della fame e le cattive condizioni e le detenzioni preventive.

Siamo solidali e lottiamo accanto a loro per provocare la caduta dello stato capitalista e l’abbattimento di tutte le prigioni, in quanto sono dei campi di concentramento dello Stato fascista.

Fuoco alle carceri, Amore nei parchi! Anarchia per un’umanità libera!

Distruzione di tutte le carceri!

Atene: Raid della polizia nel Centro Sociale Occupato VOX in Exarchia

Nei primi giorni del 2012, persone coinvolte nell’ambiente anarchico/antiautoritario hanno occupato l’edificio del VOX (proprietà dell’ “Istituto della Previdenza Sociale” – IKA) in Piazza Exarchia, nel tentativo di trasformarlo in un centro sociale aperto. “BOΞ” era il nome di un ex cinema all’aperto nello stesso edificio, all’angolo tra le vie Arachovis e Themistocleous. L’edificio permette di ospitare varie iniziative. Scopo del gruppo è quello di ampliare le lotte socio-politiche attraverso le esigenze collettive, in un’epoca in cui la crisi del sistema economico minaccia e attacca la maggior parte della società, ma anche per costruire rapporti di solidarietà e di comunicazione con le persone e le altre iniziative nel quartiere.

Il 20 Aprile, proprio il giorno prima dell’apertura al pubblico del nuovo progetto, le forze di polizia hanno fatto un’imponente irruzione nella zone, ed in particolare in Piazza Exarchia, e dalle 06:00 (GMT+2) i poliziotti ed i procuratori hanno eseguito lo sfratto del palazzo del VOX (sembra non ci fossero occupanti all’interno).

Alle 13:00, in Piazza Exarchia e molte strade circostanti erano sotto occupazione da parte della polizia.

C’erano notizie di un raid anche in un’altro edificio in Exarchia (in Via Valtetsiou, 60), anche questo di proprietà dell’IKA.

Tre persone sono state arrestate durante lo sgombero del secondo edificio, in via Valtetsiou. Sono state trattenute alla stazione di polizia, e sono stati portati di fronte al procuratore con l’accusa di occupazione abusiva, due di loro sono stati rilasciati. La terza persona, un’immigrata senza documenti, è trattenuta presso il Direzione di Polizia per stranieri in Petrou Ralli.

Nel frattempo, il palazzo del centro sociale VOX veniva  sigillato. Alle 13:49, il gruppo del VOX rilasciava una dichiarazione circa la repressione, puntando l’attenzione sulla distorsione dei fatti fatta dai media, dichiarando tra l’altro che oggi, 20 Aprile, alle 6:00, numerose forze repressive e tre procuratori hanno preso il controllo su tutta l’area di Exarchia. Recentemente Ioannis Tentes, procuratore della Corte Suprema (Areios Pagos), aveva emesso un’ordine per lo sgombero degli spazi occupati, un’ordine che ora è stato messo in pratica per la prima volta con la stretta collaborazione del celebre procuratore generale Eleni Raikou. Sotto il comando dei procuratori, l’amministrazione dell’IKA ha presentato una formale querela contro il centro sociale VOX, consentendo il già deciso sgombero forzato.

Alle 17:00, l’intero quartiere di Exarchia (compresa l’entrata del Politecnico in via Stournari) era ancora circondato dalle forze di polizia, con squadre e unità in motocicletta che bloccano anche il traffico in alcune vie, e cos’ via.

Pertanto, l’ordinaria Assemblea anarchica di solidarietà alle R.O. CCF si terrà nel Piccolo Teatro di Lofos Strefi, alle 19:00 (invece che nel palazzo Gini presso il Politecnico).

La 2 giorni di concerti per i combattenti imprigionati che si doveva tenere al Politecnico di Atene (un festival auto prodotto e benefico di musica punk del 20-21/04) è stato annullato.

Il gruppo VOX ha indetto un presidio in Piazza Exarchia per Sabato 21/04, dalle 18:00, dove ha intenzione di tenere il loro programmato concerto dal vivo.

Sabato sera (alle 17:00 circa) l’edidicio del VOX è stato nuovamente occupato grazie all’aiuto di 200 compagni. All’auto-intervento per l’apertura dello squat hanno partecipato quasi 2.000 persone in piazza e nelle strade vicine. Piccoli scontri sono scoppiati dalle 02:00, la polizia ha sparato molti gas lacrimogeni nella zona.

Più informazioni sono in arrivo.

Pochi giorni prima di questo fatto “spettacolare”, un deputato del partito di estrema destra LAOS aveva sollevato dei “quesiti” sugli occupanti del Centro Sociale VOX.

Il 9 Aprile, gli occupanti avevano riferito che il parlamentare del partito di estrema destra LAOS Athanassios Pleuris aveva fatto una formale interrogazione in Parlamento alla “protezione civile” e al Ministero del Lavoro. Il parlamentare ha dichiarato che gli anarchici desiderano “…trasformare questo specifico spazio in un “centro sociale”, ossia un covo in più di violenza anarchica e terrorista…”- chiede ai ministri, tra gli altri, se hanno in programma il suo sfratto immediato. I poliziotti del ministero hanno rilasciato una risposta evasivamente burocratica, sottolineando solo il fatto che le sue forze stanno monitorando il posto in modo “discreto” (quello che esce non è una sorpresa).

Lottando senza tutela contro ogni autorità, gli squat e gli spazi liberati sono ora una minaccia ancora maggiore per l’ordine regnante. Quindi, questo tentativo persecutorio può essere visto solo all’interno della cornice di repressione coordinata contro progetti radicali e combattenti. La risposta degli squatter nei confronti dello Stato e di ogni delinquente fascista è che l’edificio del VOX è già in uso da persone che non cesseranno di lottare per una società priva di uguaglianza di classe e solidarietà, senza esclusioni e sfruttamento. Gli squat sono parte integrante della lotta per la libertà.

GIU’ LE MANI DAGLI SQUAT – LA SOLIDARIETA’ E’ LA NOSTRA ARMA

 

Quì segue il primo comunicato del progetto VOX, rilasciato all’inizio di Marzo

 

Occupazione del palazzo del VOX, Exarchia

Nei primi giorni del 2012, persone coinvolte nell’ambiente anarchico/antiautoritario hanno occupato l’edificio del VOX (proprietà dell’ “Istituto della Previdenza Sociale” – IKA) in Piazza Exarchia, nel tentativo di trasformarlo in un centro sociale aperto.

La scelta di creare un centro sociale nel cuore di Exarchia è strettamente legato sia alla storicità della zona sia alla condizione critica del momento e dei suoi sviluppi politici e sociali.

Per diversi decenni, al di là di essere un particolare quartiere di Atene, Exarchia è stato un perenne laboratorio politico-sociale, un luogo d’incontro per i giovani ribelli, e uno spazio per imprese politiche sovversive, luogo di creazione libera ma anche per l’interazione di tendenze di critica contemporanea.

Di conseguenza, l’area divenne un polo d’affinità per anarchici e giovani di sinistra, studenti, intelletuali, che hanno scelto Exarchia non solo come luogo d’incontro, ma anche come luogo di residenza. Questo, combinato con le lotte in corso, ha creato un rapporto sociale con alcune parti della comunità locale che sicuramente non di meno fu una relazione lineare, ma è stato sempre legato alla stato del movimento, ogni volta.

Lo Stato, cos’ infastidito da questa parte della città, ha più volte tentato di riprendere il controllo della zona attraverso la repressione diretta o trasformando il quartiere in un supermarket della droga. L’espansione stessa della commercializzazione e i processi dello stile di vita fin dal principio hanno mirato a snervare le dinamiche insurrezionali di Exarchia.

Oggi, nell’attuale condizione di crisi, l’attacco frontale scatenato dal Capitale e dallo Stato ha portato gran parte della società all’impoverimento, in tal modo fenomeni di violenza intra-classista e di cannibalismo sociale sono ovunque in aumento.In particolare in Exarchia bande di teppisti e bulli, cogliendo la storia libertaria del quartiere, e il fallimento finora di una risposta collettiva a questi fenomeni, stanno minacciando la vita quotidiana di Exarchia interessando seriamente ogni principio politico e sociale. Valori quali la resistenza e la solidarietà finiscono dietro i fabbricati argomenti quali sicurezza, legalità e ordine.

Il contenuto politico del movimento del VOX occupato è correlato alla necessità crescente rappresentata dall’oggettiva prova della condizione eruttiva del particolare luogo e momento. Il centro sociale VOX – un progetto d’intervento sociale, politico, culturale – si verifica nell’attuale situazione di aggravamento della crisi economica, mentre il blocco di potere dominante (che non è mai stato più ingiustificabile da parte della società e al tempo stesso diventa cos’ omogeneo al suo interno) scatena il suo attacco finale contro la forza lavoro e l’acquis sociale.

Allo stesso tempo, la repressione è stata aumentata con il presupposto per la mantenenza della coerenza sociale attraverso l’uso di pratiche dello stato di emergenza in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Il terrorismo economico (cancellazione dei diritti acquisiti dai lavoratori da decenni, emarginazione ed impoverimento di gran parte della società, immunità per il datore di lavoro) e la tattica dello Stato (controllo autoritario a tutti i livelli, stato di polizia intensificato, tentativi di porre severe punizioni su tutte le pratiche di  disobbedienza, conflittuale o meno, persecuzioni delle masse di manifestanti, la legislazione “anti-terrorismo”, e cos’ via) impostano la fase di una guerra di classe, la cui intensità mostra anche i vicoli ciechi e i limiti del tentativo delle classi dominanti di uscire dal guazzabuglio della crisi.

Viviamo in un’epoca in cui il sistema mostra incapacità ad integrare tutte le persone ad ora sfruttate, allo stesso tempo, vediamo segni di allargamento delle lotte sociali e di classe (manifestazioni di massa, scontri con le forze di repressione dello stato, ravvivamento della fiducia verso l’attività collettiva, allo sviluppo di forme organizzative e di credito all’interno dei quartieri) che potrebbero essere ancora inadeguate nel complesso a sostenere un’argine, tuttavia queste lotte mostrano un segno positivo nella lotta per un rovesciamento.

L’espansione delle lotte politico-sociali e la dinamica di sviluppo di tutte le forme di resistenza al fine di raggiungere un’efficacia deve tenere il passo con il concetto di auto-organizzazione, solidarietà sociale e politica e rifiuto delle istituzioni.

Noi crediamo che occupare costituisca una parte integrante del movimento sovversivo, e il ravvivarsi di questa pratica all’interno delle date circostanze ha un duplice scopo: da un lato quello di una linea di difesa attraverso la creazione di spazi liberi, e dall’altro una tattica aggressiva per disegnare la linea per una nuova prospettiva a venire, se si tratta di occupazione permanente di edifici finalizzata alla creazione di spazi socio-politici come centro e base operativa per le lotte, o occupazione di immobili e spazi pubblici come forma di protesta che supera la legittimità borghese, o anche di più quando si tratta di occupazioni come mezzo di rivendicazione di classe che si interroga sullo stesso concetto di proprietà, vale a dire il sequestro dei mezzi di produzione e l’occupazione dei posti di lavoro.

Gli squat sono una minaccia per chi domina, perchè sfida il potere, i rapporti capitalistici e il modo dominante dell’organizzazione della società, in pratica, manifestando l’auto-attività e la partecipazione anzichè l’assegnazione, la realizzazione dei nostri bisogni e desideri, invece delle condizioni imposte a noi dai governanti.

Il carattere stesso dello squat, come pratica di confronto e progetto auto-organizzato, mira a rotture sociali che intensificano le contraddizioni e i vicoli ciechi del sistema, basato su rapporti di solidarietà e valori di uguaglianza.

Intendiamo l’auto-organizzazione come un processo anti-gerarchico, anti-centralizzato, senza rappresentanti, esperti e opinionisti. Lottiamo contro ogni forma di nazionalismo, di logica razzista e sessista. Ci opponiamo a qualsiasi tipi di modelli di consumo che richiedono la personalizzazione, l’omogeneizzazione della società e la sottomissione alla logica del mercato e del profitto.

Una pre condizione per l’efficacia della nostra attività è quello di espandere la cultura degli interessi collettivi e costruire relazioni di solidarietà all’interno della nostra assemblea, ma anche con il nostro quartiere, e al tempo stesso, attraverso la nostra connessione con le reti di resistenza che sono attive nell’area: occupazioni, assemblee di quartiere, luoghi di ritrovo, collettivi politici, gruppi di lavoratori e sindacati di base. Soprattutto, però, attraverso il nostro contributo attivo nelle lotte sociali, manifestazioni, blocchi negli scioperi, barricate aspiriamo a contribuire con la nostra parte alla grande scommessa del nostro tempo, vale a dire il passaggio dalla protesta spontanea e l’indignazione del popolo oppresso e sfruttato alla rivolta cosciente e la rivoluzione sociale, come unica uscita dalla crisi del sistema e l’attacco alla classe dirigente, stabilendo più strutture e zone di emancipazione e azione collettiva.

Vogliamo che il centro sociale VOX diventi uno spazio di comunicazione diretta, interazione e creatività, dove non ci siano gerarchie ed esperti, o spettacolarizzazioni e modelli consumistici, uno spazio di cameratismo, solidarietà e lotta contro ogni autorità.

Punto di riferimento principale per la funzionalità e attività dello squat sarà l’assemblea di gestione, in cui le decisioni collettive saranno effettuate secondo una pre configurazione ed il consenso sull’amministrazione dello spazio e estroversi interventi del centro sociale.

Attraverso l’auto-organizzazione, la comunicazione e la fermentazione, lo spazio occupato VOX permette di ospitare varie iniziative che saranno gestite da gruppi di lavoro tematici, ad esempio un bar auto gestito per il sostegno finanziario dei combattenti imprigionati, ma anche per le spese di mantenimento, una biblioteca, una sala per eventi, proiezioni cinematografiche, attività per bambini, giornali, pubblicazioni, etc.

Centro Sociale Occupato VOX

Grecia : Manifesto di solidarietà per i membri imprigionati dell’Organizzazione Rivoluzionaria “Cospirazione delle Cellule di Fuoco”

[…Senza farsi fermare da qualsivoglia “contenitore sociale” la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, spezza e destabilizza l’esistente del quietismo reazionario. È lo fa anche nel cosidetto movimento anarchico in tutti le latitudini, dando la “strada”, ma non insegnando niente, perché “niente vuole”… Prorompe in questo modo una nuova forma di guerriglia antisociale e nichilista che non accetta di farsi immagazzinare in un stereotipo di finto sentimento rivoluzionario, dai saccenti professori universitari dell’anarchismo ufficiale, e dai cultori del militantismo fine a se stesso. Una guerriglia che determina in ambito rivoluzionario la propria propulsione distruttrice e che “affonda” ogni concetto di sociale…]
Federico Buono

Rispetto-Onore-Solidarietà agli orgogliosi combattenti rivoluzionari della nuova guerriglia urbana, membri dell’Organizzazione Rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Solidarietà ai scioperanti di fame Gerasimos Tsakalos, Panagiotis Argirou, Christos Tsakalos, che continuano con coerenza e determinazione la loro lotta  multiforme contro la cultura del potere a della sottomissione, nonostante le condizioni della prigionia. Compagni, forza fino la libertà.

Azione di solidarietà per Stella Antoniou ad Amsterdam

Il 6 Aprile, nel contesto della giornata di azioni in solidarietà con gli anarchici imprigionati, un gruppo di compagni ha esposto uno striscione nel centro di Amsterdam, sul Singel, per l’immediato rilascio di Stella Antoniou ed in solidarietà con i prigionieri politici in tutto il mondo – uno striscione che è rimasto per due giorni interi ( cosa che sembrava improbabile che accadesse). Inoltre, abbiamo distribuito ai passanti dei nostri scritti con dei passaggi della lettera di Stella Antoniou. Lo stesso testo è stato affisso come poster nelle vie della città.

Solidarietà con i tre che fanno lo sciopero della fame, K. Sakkas, G. Karagiannidis e A. Mitroussias! Rilascio immediato di Stella Antoniou.

Fonte

Amburgo, Germania: Azione in solidarietà con Stella Antoniou, Kostas Sakkas, Giorgos Karagiannidis e Alexandros Mitroussias

In aperta ostilità con le prigioni, la repressione, l'oppressione, lo sfruttamento, i servi, l'IMK (Conferenza dei Ministri dell'Interno)...E TUTTO IL MERDOSO SISTEMA!

Oggi, 7 Aprile 2012, nel contesto della chiamata in solidarietà a Stella Antoniou, diverse persone si sono riunite ad Amburgo, al fine di dimostrare la nostra solidarietà verso Stella Antoniou ed ai suoi compagni imprigionati in Grecia.

Sono stati distribuiti dei volantini di fronte il consolato Greco, in Gänsemarkt Susannenstraße, e srotolati degli striscioni, che hanno richiamato l’attenzione verso la situazione carceraria di Stella. Inoltre, abbiamo informato la gente del fatto che le manifestazioni e le azioni di solidarietà hanno avuto luogo in diverse città di tutta la Grecia.

Ieri tre suoi compagni, sono entrati in sciopero della fame per l’immediata liberazione di Stella ed al fine di protestare contro la fabbricazione di prove contro di loro da parte della polizia.

Stella aderirà allo sciopero della fame nel corso della settimana.

Info: Il 4 Dicembre 2010, Stella Antoniou è stata arrestata ad Atene insieme ad altre cinque persone. Stella è un’anarchica ed è stata accusata di partecipazione ad un’organizzazione terroristica. E’ trattenuta da 16 mesi, senza nessun processo finora. Ha già fatto richiesta cinque volte per il suo rilascio su cauzione, senza nessun successo finora. Stella soffre di una rara malattia, ha bisogno di farmaci particolari e spesso deve ricevere le cure mediche, ma questo gli è stato ripetutamente negato. Come risultato le sue condizioni di salute sono drammaticamente peggiorate.

Libertà per Stella Antoniou

Anche in Greco e Spagnolo

Atene: I membri imprigionati delle CCF Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou dichiarano lo sciopero della fame

“Le tigri infuriate sono più sagge dei cavalli da addestramento”

Ognuno di noi sa per che avere la vita nelle sue mani, deve rifiutare il dialogo e le illusioni della democrazia ed entrare in conflitto con il Potere, con il coltello tra i denti.

Dal primo momento della nostra prigionia, abbiamo scelto di non cedere alla dittatura del sistema penitenziario. Fin dal primo momento, lo Stato e l’unità anti terrorismo Tagmatasfalistes (battaglioni di sicurezza) hanno inviato dei commandi specifici per il servizio carcerario, al fine di dare un trattamento speciale sia a noi che agli altri compagni delle CCF.

Siamo in prigione ormai da un’anno e mezzo. Dai primi giorni del nostro arresto io, Gerasimos Tsakalos, sono stato spostato nelle prigioni di Malandrino e mi sono rifiutato di stare nel reparto di protezione speciale, ho avuto un trasferimento disciplinare dalle prigioni di Corinto e poi, con il compagno Panagiotis Argirou, siamo arrivati ad uno scontro verbale e fisico con le guardie carcerarie quando abbiamo rifiutato di accettare l’umiliante perquisizione corporale che ci volevano imporre.

Inoltre, finora siamo stati trasferiti per più di venti volte con la scusa dei trasferimenti d’emergenza- con speciali mezzi antiproiettile, dagli EKAM (unità speciali repressive dell’anti terrorismo), da unità per il trasferimento carcerario, dalle forze dell’anti terrorismo- da e per le carceri di Koridallos, in Atene, per i nuovi sopraggiunti procedimenti penali che “nascono” dai terroristi-interroganti (Mokkas,Baltas) che riguardano le azioni dei guerriglieri anarchici delle CCF.

Attualmente siamo di nuovo in carcere a Koridallos a causa dei procedimenti penali che riguardano i 250 attacchi incendiari delle Cospirazione, procedimenti che sono sapientemante usciti ora. In particolare questo nuovo procedimento, che si svolge poco prima delle elezioni generali – come il caso Halandri – accompagnati con le dichiarazioni dei “politici” sul “giro di vite contro gli incappucciati”, fa parte di una più ampia campagna anti anarchici avviata già nel 2009; tanto più che, oltre a noi, le persone che non hanno alcuna relazione con le CCF vengono convocate per gli interrogatori, compresi, tra gli altri, l’anarchica Stella Antoniou le cui richieste per un rilascio su cauzione sono state negate una dopo l’altra dalle autorità giudiziarie, nonostante il suo grave stato di salute – fatti sui quali ci riserviamo di prendere una posizione nel prossimo futuro.

Ebbene, la pazienza ha i suoi limiti e l’ira rimane all’infinito, così dichiariamo che da Domenica 8 Aprile, iniziamo lo sciopero della fame chiedendo il nostro trasferimento definitivo e l’inserimento nelle carceri di Koridallos, per porre fine ai nostri ripetuti vendicativi trasferimenti e contro il deperire fisico e psicologico.

Per noi, lo sciopero della fame non è una resistenza passiva o una protesta pacifica, allo scopo di stimolare la sensibilità dei burocrati codardi del Potere, o l’umanità gli apologeti progressisti del sistema.

E’ un modo per ridefinire il nostro corpo a noi stessi, al di fuori dell'”autorità” delle guardie carcerarie. Forse questa è la più dolce contraddizione per un guerrigliero urbano anarchico, perchè nella nostra lotta per la libertà spesso la prigione è il prezzo da pagare, e il pericolo di morire è sempre in agguato nella nostra lotta per la vita.

Ma ciò che non cambia mai è che noi rimaniamo sempre anarchici nella prassi. Un’anarchico d’azione rimane un’anarchico anche senza una penna ed una pistola, se lui/lei tiene l’arma che contiene tutto il resto. “Una coscienza determinata che dice, mi batto fino alla fine.”

Gerasimos Tsakalos, Panagiotis Argirou
Membri incarcerati della cellula delle CCF / FAI-IRF

prigioni di Koridallos, 06-04/2012

PS. Inviamo la nostra solidarietà a Spyros Dravilas, che sta facendo lo sciopero della fame (dal 04-04 nelle carceri di Domokos) che è uno dei pochi prigionieri che non rientra nella statistica della massa passiva che “risiede nelle carceri”.

Fonte

Incendio e fuoco per ogni prigione

Il corrente posizionamento dei combattenti sotto persecuzione e dei solidali contro il terrorismo di Stato è una fase della guerra secolare. La civiltà del Potere è la prigione. I ribelli sono già liberi e difendono la loro libertà attraverso la continuazione delle loro lotte. L’unica via d’uscita per i governanti ed i loro mercenari è la loro sconfitta. 

LA SOLIDARIETA’ VINCERA’ !

Piccolo estratto dal messaggio intitolato “Contro il clero e le prigioni della democrazia” (16 Settembre, 2011) dell’anarchico Dimitris Hadjivasiliadis, imprigionato al tempo nelle prigioni di Koridallos.

Dimitris fù rilasciato su cauzione nel Dicembre del 2011.

Pireo: Dimostrazione antifascista nei quartieri di Koridallos e Nikaia (07/04)

Sabato, 7 Aprile, 2012 – ore 12.00 – Piazza Eleftherias

Il sentiero si vede quando si cammina in avanti

Scontro con lo Stato – i padroni – i fascisti

Per distruggere ogni puntello dell’accellerato fascismo sociale

Per rafforzare i collettivi auto organizzati esistenti e non tutelati

Per rafforzare la lotta per la liberazione sociale ed individuale

DIMOSTRAZIONE ANTIFASCISTA

in Koridallos – Nikaia

La marcia di protesta e’ stata organizzata contro la feccia nazista ed e’ organizzata da anarchici, antifascisti, collettivi degli squats e dai combattenti degli spazi auto organizzati che vivono in diversi luoghi di Pireo; il manifesto e’ firmato dai compagni di Agros ( in Ilion), Thersitis ( in Ilion), blocco stin exousia (“Blocco contro il Potere”, in Nikaia), squat Papoutsadiko (in Haidari), Resalto (in Keratsini), squat Sinialo (in Egaleo), DeStato (in Perama), Pasamontaña (in Koridallos), Gruppo Anarchici del Pireo e gli Antifascisti di Peristeri.

[GRECIA] 6 APRILE 2012 – GIORNO DI AZIONE E SOLIDARIETÀ A STELLA ANTONIOU

L’anarchica Stella Antoniou é detenuta in attesa del suo processo da 16 mesi. É accusata di partecipazione all’organizzazione rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco. É stata arrestata nel Dicembre del 2010 insieme con i compagni K. Sakkas, G. Karagiannidis e A. Mitrousias i quali si trovano in carcere per la stessa causa.

Stella rifiuta, come fanno anche gli altri compagni, le squallide e gonfiate accuse, le quali vengono continuamente rinnovate con nuove prosecuzioni che si basano sui rapporti personali degli accusati e naturalmente all’identità politica di tutti loro come anarchici.

Stella soffre di una grave malattia che sta continuamente peggiorando a causa della sua detenzione e per questo motivo presenta ripetutamente appelli di scarcerazione, i quali vengono negati uno dietro l’altro.

Comunque, non ha mai smesso di combattere con forza e coraggio dentro il carcere…

Non ha mai negato di essere stata solidale con uno dei suoi compagni ricercati…

HA MIGLIAIA DI PAGINE GIUDIZARIE CONTRO DI LEI.

HA MIGLIAIA DI COMPAGNI E COMPAGNIE CON LEI…
E LA PRENDEREMO INDIETRO!

RILASCIO IMMEDIATO DI STELLA ANTONIOU.
LIBERTÀ A SAKKAS, KARAGIANNIDIS, MITROUSIAS.

MANIFESTAZIONE – VENERDÍ 6/4/2012
PIAZZA SYNTAGMA – ATENE 18.00

Assemblea di solidarietà ai detenuti e perseguitati combattenti

Solidarieta’ fattiva con i combattenti anarchici Greci dai compagni nel Regno Unito

Solidarieta’ con i combattenti anarchici e tutti gli incarcerati per le loro azioni sovversive o la loro partecipazione alle lotte sociali in Grecia – Nuovo opuscolo di Act for freedom now!

Film sulla Resistenza Anarchica Greca e notte d’informazione – Sabato, 7 Aprile, al  centro sociale Red and Black umbrella/ Cardiff

Concerto benefico per gli Incarcerati Anarchici Greci – Domenica 22 Aprile, presso il centro sociale Red and black umbrella di Cardiff

Cliccate sulle foto per avere piu’ info

Lisbona: Fiera del Libro Anarchico – 25-26-27 Maggio 2012

La 5a Fiera del Libro Anarchico di Lisbona si svolgera’ dal 25 al 17 Maggio, creando uno spazio di dibattito, incontro e socializzazione, aperta a tutti.

L’obbiettivo e’ di approfondire e diffondere le idee anarchiche, come un realistico attacco verso questa societa’ sfruttatrice, autoritaria e antropocentrica, incoraggiando pubblicazioni indipendenti, creando spazi di discussione e scambio di idee che permettano progetti alternativi modi di vita autonomi.

Partendo dalla non conformita’ contro tutte le forme di dominio, continuiamo a promuovere il pensiero libertario e il rifiuto di qualsiasi mediazione politica.

Crediamo in una esperienza che rispetti l’unicita’ e le differenze tra ogni individuo e gruppo, in un rapporto pacifico con la biosfera. Crediamo che sia possibile pensare un’altra forma di realta’ ed agire su di essa.

Fiera del Libro Anarchico 2012

Faculdades de Belas Artes de Lisboa (Facolta’ delle Belle Arti di Lisbona)

Irlanda del Nord: 4a Fiera del Libro Anarchico a Belfast il 28 e 29 Aprile

La 4a Fiera del Libro Anarchico a Belfast, Irlanda del Nord, si svolgera’ il 28 e 29 Aprile 2012, da mezzogiorno alle 17.00 presso Il Centro, Little Victoria Street. Belfast.

Vi e’ una serie di incontri programmati ed una vasta gamma di bancarelle con libri di una serie di case editrici ed organizzazione anarchiche e radicali. Ci saranno alcuni laboratori cosi come verra’ distribuito cibo vegano.

Dopo la Fiera del Libro comincera’ una riunione sociale alle 19.00 al fine di conoscersi ed entrare in contatto con gli altri attivisti.

Le bancarelle confermate da Organise!, Just Books, Anarchist Federation, Workers Solidarity Movement, Ni Co-op Forum, Anarchist Studies Network, Na Croisbhealai’ Cafe’.

Spagna: Chiamata degli anarchici di Barcellona e del CNT Catalonia per lo sciopero generale del 29 Marzo

Gli anarchici stanno arrivando!

Contro i dirigenti sindacali che sono d’accordo sul nostro futuro!

contro i partiti politici che promuovono e tollerano la sottomissione

contro i padroni che ci sfruttano giorno per giorno

contro lo Stato e il Capitale

noi gli anarchici partecipiamo allo sciopero generale

12.00 – Plaça de Catalunya (Piazza di Catalonia), picchetto principale

16.00 – Jardinet de Gràcia, dimostrazione

Oggi come sempre…la lotta è l’unica via

SCIOPERO GENERALE- 29M

Il CNT Catalonia chiama tutti i lavoratori ad aderire allo sciopero generale del 29 Marzo, contro le riforme del lavoro ed i tagli sociali (in materia di pensioni, istruzione, sanità, trasporti pubblici, elettricità, acqua…). La lotta è l’unico modo che abbiamo contro il sistema capitalistico e lo Stato.

Fonti: i, ii (potete anche visitare il nostro nuovo blog in catalano)