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Santiago, Cile: Barricate fuori dal Liceo Darío Salas

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Lunedì 25 maggio, verso le 10 del mattino, delle barricate sono state alzate e ci sono stati scontri tra giovani e i bastardi della polizia fuori dal Liceo Darío Salas, dove era stato spiegato uno striscione in memoria del compagno anarchico Mauricio Morales, caduto in azione il 22 maggio 2009 mentre cercava di attaccare la scuola di polizia.

Punky Mauri, l’offensiva non ti dimentica!

in inglese

Santiago: Barricate e scontri fuori dell’Università Usach il 19 maggio

Con barricate date alle fiamme, abbiamo ancora una volta ricordato la morte di Mauricio Morales, caduto in combattimento con la deflagrazione del dispositivo esplosivo che portava con sé in direzione della scuola della gendarmeria.

L’incendio scatenato oggi si espande come i tuoi frammenti di libertà!

“Oggi attraverso il fumo nero dei nostri pneumatici, il calore bruciante delle nostre barricate e l’insolenza insurrezionale della nostra azione, ricordiamo la tua irriducibile vita, il tuo eterno amore per la libertà e il tuo bel desiderio che l’ordine stabilito cada.

Per la distruzione dell’ultimo baluardo della società carceraria!

Mauricio Morale morto in azione il 22 Maggio 2009”

in spagnolo

Cile: Prigionieri sovversivi cominciano uno sciopero della fame in solidarietà con gli anarchici Juan, Nataly e Guillermo

Compagn*, vi informiamo:

Che in quanto sovversivi residenti nella Prigione di alta sicurezza (CAS a Santiago), dalle 00:00 di oggi, 18 maggio 2015, ci uniamo allo sciopero della fame che Juan Flores, Guillermo Duran e Nataly Casanova hanno intrapreso come forma di lotta.

Lo facciamo con un profondo senso di solidarietà contro la prigione, e avanziamo le stesse richieste dei nostr* compagn*, che sono in sciopero della fame già da 34 giorni:

– Il rilascio immediato di Enrique Alfonso Guzmán Amadeo, viste le accuse ridicole e le prove deliranti presentate dal pubblico ministero.

– Chiediamo una soluzione immediata per il caso della nostra compagna Nataly Antonieta Casanova Muñoz, perché dal suo arrivo nel penitenziario di San Miguel si ritrova in un regime rigido di punizione e isolamento.

– Chiediamo che cessino le molestie e le persecuzioni che le forze repressive hanno scatenato contro i nostri cari.

– Che venga determinata la validità scientifica della prova del DNA.

CHIAMAMO ALLA PROPAGANDA CON OGNI MEZZO

Contro ogni autorità: Guerra sociale.

Gioventù combattente, insurrezione permanente.

Finché esisterà la miseria, ci sarà rivolta.

Marcelo Villarroel
Freddy Fuentevilla
Carlos Gutiérrez
Juan Aliste
Alejandro Astorga
Hans Niemeyer
Alfredo Canales

Prigione di Alta Sicurezza
Santiago, Cile

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Melbourne, Australia: Graffiti & manifesti per i/le compagn* in Cile

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Vittoria per gli anarchici scioperanti della fame in Cile!
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Libertà e solidarietà per i prigionieri cileni in sciopero della fame Nataly Casanova, Juan Flores e Guillermo Duran

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11 maggio 2015: Azione di graffiti e manifesti nei quartieri del centro di Melbourne per i/le compagn* anarchic* che subiscono la repressione nelle prigioni dello stato cileno. Sono stati scritti degli slogan per Nataly, Juan e Guillermo – in sciopero della fame da 13-14 aprile – e per Tamara Sol Vergara e Natalia Tato Collado. Dei manifesti sono stati incollati sul caso di Tamara Sol Vergara e lo sciopero della fame di Nataly, Juan e Guillermo.

Cellula di tag e propaganda sovversivi

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Santiago : La sede dei Giovani Comunisti attaccata in solidarietà con Juan, Nataly, Guillermo ed Enrique

Il mattino del 3 maggio abbiamo deliziato i Giovani Comunisti rinfrescando la facciata della loro sede di via San Pablo, 9059, Pudahuel, con della vernice e qualche vetro fatto sparire a sassate.

Questi stronzi, che hanno ampiamente cercato la riconciliazione democratica frequentando il potere e il suo apparato poliziesco, si sono messi a minacciare gli anarchici attraverso la stampa con delle richieste legaliste quando hanno avuto luogo gli scontri di un anno fa. Sembra che alcun* abbiano scordato quello che è successo, ma per quanto ci riguarda il tempo che è passato non ha cambiato niente, questo attacco ne è il riflesso fedele, e andremo oltre…

Abbiamo rivendicato questa azione con dei volantini in solidarietà con i/la compagn* Juan Flores, Nataly Casanova e Guillermo Durán (in sciopero della fame da 20 giorni) e con Enrique Guzmán, che si sono sempre dichiarat* contro ogni forma di potere e di autorità.
Sappiate che portiamo attenzione alla vostra situazione e che non avremo pace finché il potere non la finirà con i suoi soprusi.

Non c’è tempo né per le scuse, né per le pause.

Solidarietà in offensiva con i/le prigionier* in sciopero della fame.

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(foto degli scontri del 1 di maggio del 2014)

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Attacco incendiario contro il cantiere di costruzione del metrò di Santiago

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le azioni minori contro il sistema non sono importanti soltanto nella misura in cui contribuiscono alla distruzione del sistema, ma anche perché contribuiscono alla formazione di individui liberi, preparati, coscienti delle proprie capacità e dei propri limiti, coraggiosi e capaci di lottare per quello cui aspirano” (Antitecnologia 2009)

Rivendichiamo l’attentato incendiario contro il cantiere della futura linea 6 del metrò di Santiago, il 7 aprile: abbiamo attaccato questo simbolo del progresso tecnologico-sociale con un ordigno incendiario ad attivazione chimica.

Le conseguenze nefaste dell’espansione tecno-industriale non saranno tollerate senza la necessaria risposta, giriamo tenendo d’occhio i vostri negozi, supermercati, zone di espansione urbana, degradazione della natura selvaggia nelle sue forme più estese. Abbiamo attaccato, attaccheremo nelle campagne e nelle vostre città, difenderemo con le unghie e coi denti quello che resta da difendere, come anche noi stessi.

Mandiamo un affettuoso saluto a Natalia e Javier.
Forza ai/alle compagn* Juan Nataly e Guillermo in sciopero della fame.

Contro la civiltà! Per la difesa di tutto quello che abbiamo perso!

Gruppo Kapibara FAI-FRI

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Cile: Testo di Natalia Collado, arrestata il 7 aprile

Nota di Contra Info : Natalia Collado e Javier Pino sono stat* detenut* il 7 aprile poco tempo dopo l’incendio di un pullman della ditta Transantiago nel settore della Stazione Centrale di Santiago. Il 10 aprile, Natalia e Juan sono stat* trasferit* in carcere preventivo, accusat* di installazione ed attivazione di ordigno incendiario in un mezzo pubblico, sotto la legge di controllo delle armi.

haAmiche/i, compagne/i, famiglia ed affini.

Attraverso le poche parole che ho potuto scambiare con qualche persona (perché finora sono in isolamento e non so quasi niente di quello che accade), ho sentito parlare della settimana di agitazione che si fa (si può togliere) tra il 10 ed il 20 di aprile in solidarietà con le/i prigioniere/i antiautoritari-e, specialmente con quelle/i che scontano condanne lunghe. A questo proposito, mi piacerebbe scrivere qui qualcosa sulla solidarietà, e particolarmente sulla solidarietà con le/i compagne/i prigioniere/i.

Pensavo tempo fa, ed ora con l’esperienza vissuta mi sembra più chiaro, chequando un* compagn* arriva (?)in prigione e finisce finalmente prigionier*, ha come primo sostegno se stess*, le sue convizioni, pensieri, idee, sentimenti, e l’amore proprio, la sua individualità, la quale è fondamentale nel momenti in cui ci si  confrontar con un luogo così brutto e decadente come il carcere : siamo noi stess* la nostra fonte di forza. Ma succede che le nostre orecchie ed i nostri occhi incontrino gesti, iniziative, azioni per noi, e quel momento in cui si sente come un abbraccio, si gonfia il petto e si forma l’immancabile sorriso, è il momento in cuisi oltrepassano i muri del carcere e tutta quest’individualità del/la prigioniera/o, e ci si riempie di più forza e riaffermazione.

Capisco quel momento come complicità, perché sappiamo che lottiamo ancora. Mi aggiungo all’appello che si sta realizzando e chiamo alla solidarietà con le/i prigionier* di tutti i territori che lottano e prendono posizione contro ogni autorità.

Tutto il mio affetto e la mia forza per quell* che affrontano lunghe condanne e a cui gli anni non annichilano né le idee né i sentimenti. Non dimentichiamo neppure che il carcere, prodotto umano, affetta attualmente altri esseri. Animali ingabbiati e torturati per la compiacenza umana.

Mi fermo qua volendo inviare tutto il mio amore ai miei amici, alle mie amiche, compagn*, famiglia ed alle ragazze della lotta antipatriarcale.

Tato (Natalia Collado)
Dalla sezione 1, carcere di san miguel
Domenica 12 aprile.

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Prigioni cilene : Parole di Tamara Sol Farías Vergara e Natalia Collado

[16 aprile]

(Vorremmo dilungarci maggiormente, ma la possibilità di far passare questo messaggio e rendere visibile la nostra azione è limitata)

Agli affini:

Nel corso della settimana di agitazione per i/le prigionier* anti-autoritar* di tutti i territori che si tiene in questi giorni, e che include per domani una giornata con un appello solidale con i/le prigionier* di lunga pena, Natalia Collado e Tamara Sol Farías mandano tutto il loro amore, sostegno e rivolta e decidono di digiunare per tutta la giornata di venerdì 17 aprile.

Mandiamo tutta la nostra forza e tutto il nostro affetto specialmente a Nataly Casanova, che fa lo sciopero della fame per chiedere la fine del regime carcerale di isolamento. Compañera, nessuna prigioniera è sola!

Per la liberazione totale, abbasso il patriarcato e la società tecno-industriale!!
Solidarietà con tutt* i/le prigionier* anti-autoritar* !!

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Cile: Contro la società carceraria, né silenzio, né dimenticanza, solo lotta

10-20 aprile. Giornate di solidarietà con i/le prigionierx della guerra sociale nelle carceri cilene.

Appello:

* A tuttx i/le nostrx fratelli/sorelle, compagn*, familiari e amori.

* Alle complicità multiformi del mondo intero che attaccano il presente di sfruttamento e povertà, di dominazione, di capitale e di morte.

* A tuttx i/le prigionierx sovversivx, autonomi, libertari/e, rivoluzionari/e, anti-autoritari/e che non negano i loro legami né le loro convinzioni e resistono quotidianamente e degnamente, non solo con le parole ma anche con azioni concrete.

“Chi ha paura della libertà sente l’orgoglio di essere schiavo”
–M. Bakunin

La lotta contro il potere della dominazione e tutti gli apparati simbolici, soggettivi, tangibili e di valori che lo sostentano e sostengono richiede innanzitutto quella decisione individuale, radicale e irremovibile di portare la tensione in tutti gli spazi della vita, rendendo quest’ultima un continuo percorso di liberazione. È chiaro che arrivare a questa convinzione, decisione, scelta implica un processo che ognuno vive in maniera unica e irripetibile a seconda del contesto e le circostanze nelle quali abbiamo aperto gli occhi per lottare. camminare verso l’emancipazione come principio guida per la distruzione della società di classe non è un processo immediato, né in solitario, anche se può essere individuale, grazie all’incontro delle idee costruiamo legami che ci rendono fratelli nella pratica, producendo punti di affinità, incluso con menti coscienti che non conosciamo direttamente ma coi quali intraprendiamo un percorso comune.

Ma quando lo spettacolo sociale della non-vita che chiamano democrazia ti offre la sua indignata possibilità di partecipazione cittadina attraverso tutti i suoi apparati di controllo, quello che in fondo cerca è di annullare fin nel più profondo di ogni coscienza la possibilità, certa, di ribellione. Allora, di fronte ai molteplici formati dell’ideologia dello Stato-prigione-capitale, opporre la resistenza offensiva delle nostre convinzioni significa scavalcare ogni margine, muraglia o frontiera in cui vorrebbero farci vivere l’accettazione cieca dei suoi marci rapporti di potere, della loro morale nauseabonda, della loro politica e la loro visione del mondo.

Allo stato attuale delle cose, resistere offensivamente implica chiaramente passare dalla parola all’azione, dalla mera dichiarazione alla lotta ribelle contro l’ordine esistente, dalla semplice critica priva di contenuto alla proliferazione dell’antagonismo in vista della rivolta.

In questo modo noi che cerchiamo di riprendere in mano le nostre vite spezzando le catene che ci opprimono stiamo stati esposti allo scacco matto repressivo e mortifero dello stato. La legge del potere, sempre disposta a difendere la dominazione, viene ben oliata per condannare e castigare chi si ribella. Approfondire la conseguente coerenza fra teoria e pratica ci ha fatto passare per gli angoli più bui dell’architettura poliziesca-penitenziaria dello Stato-Capitalista. Non siamo stati né i primi né i soli, e non saremo gli ultimi… Eppure, nella particolarità presente dell’attuale universo di prigionieri in guerra si esprimono diverse esperienze di resistenza alla detenzione dalla fine degli anni 80 nelle demenziali prigioni di alta e massima sicurezza in Cile, Perù, Brasile e Argentina fra gli anni 90 ed oggi. Attraverso processi giuridico-politici modellati e falsificati in funzione degli interessi contro-insurrezionalisti… La tortura e la repressione diretta hanno fatto una costante della criminalizzazione di famiglie e affetti dei diversi ambienti, cosa che invece di spaventarci, ha rafforzato quella forza vitale che ci ha fatto insistere e continuare in quanto individui al di là delle etichette caricaturali divenute da parte dell’eterna diffamazione giornalistico-poliziesca, e incluso il settarismo di sinistra e anarchico che non fa che scomporre, dividere e frazionare i continui tentativi di allargare la frangia insorta su cui si fondono esperienze diverse che promuovono l’autonomia, l’azione diretta, il mutuo sostegno, l’affinità e l’orizzontalità nella lotta per la liberazione totale.

La realtà dei prigionieri in guerra nelle carceri cilene non può essere distorta. Nel giorno dopo giorno c’è lotta, non c’è silenzio, e ancor meno oblio. Diverse generazioni di sovversivi che si incontrano con sguardi simili in questo presente di lotta. Ed è per questo che, contribuendo alla rottura della frammentazione degli spazi affini e vicini ad ogni prigionierx, vogliamo provocare passi d’avvicinamento concreto attorno a punti comuni minimi in seno a uno scenario profondamente sfavorevole, ma che non sarà mai un ostacolo per contribuire individualmente alla collettivizzazione della lotta a tutti i livelli della realtà. In questo contesto, lanciamo un aperto appello a estendere tutte le iniziative possibili di lotta contro tutte le espressioni della società carceraria. Chiamiamo a mobilizzare la fantasia, la volontà e la voglia, fra il 10 e il 20 aprile.

Salutiamo le lotte dignitose che nel presente si sono moltiplicate nelle prigioni greche, capitoli che dalla vicina distanza accompagniamo con sincero affetto.

Salutiamo anche il Messico Nero, che si alza e cresce nella lotta anti-autoritaria, ai/le compagnx in prigione che attraverso i loro scritti e le loro lotte sono sempre nei nostri cuori.

Salutiamo i/le prigionierx anarchici/che nelle prigioni italiane, ai nostri fratelli e sorelle Francisco e Mónica in Spagna e ai compagni arrestati durante la cosiddetta operazione Pandora.

Salutiamo la dignitosa resistenza di Mauricio Hernández nonostante il regime di punizione demenziale cui è sottoposto da 13 anni nelle prigioni brasiliane.

Salutiamo i prigionieri autonomi mapuce e la loro lotta ancestrale per la libera determinazione.

Salutiamo Juan Flores et Nataly Casanova, processati con la macabra legge antiterrorista, della democrazia che tutto  lo permette… A Diego Ríos, arrestato di recente.

Abbracciamo tuttx i/le prigionierx dignitosx in tutte le Gabbie del Pianeta, i/le fuggitivx, i/le nostrx mortx.

Con speciale affetto eterno a Eduardo e Rafael Vergara, a Paulina Aguirre, a Norma Vergara, a Johny Cariqueo, Zoé Aveilla, Lambros Foundas, Mauricio Morales, Sebastián Overluij e Sergio Terenzi…

GIOVENTÙ COMBATTENTE: INSURREZIONE PERMANENTE

FINCHÉ ESISTERÀ MISERIA, CI SARÀ RIBELLIONE

CONTRO TUTTE LE AUTORITÀ GUERRA SOCIALE

SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE E RIVOLUZIONARIA PER LA DEMOLIZIONE DELLE PRIGIONI

-Tamara Farías Vergara
-Alejandro Astorga Valdés
-Carlos Gutierrez Quiduleo
-Juan Aliste Vega
-Freddy Fuentevilla Saa
-Hans Niemeyer Salinas
-Marcelo Villarroel Sepúlveda
-Alfredo Canales Moreno

Cile: In risposta alla chiamata internazionale per i prigionieri anarchici nel mondo

Settimana internazionale di solidarietà coi compagni in carcere.
Usciamo decisi e senza paura a divertirci spezzando i loro dogmi di tranquillità e legalità.
Con in testa la ribellione di José Huenante, ragazzo assassinato dalla democrazia.*
Polizia, guardie e tutte le autorità prenderanno fuoco grazie alla nostra calorosa gioia.
Propaga la rivolta.

Nella notte definitiva
al crepuscolo della routine
particelle indefinite cospirano nell’ombra antisociale.
Nello spettro del nulla
gemono i desideri
ululati di rabbia
grida di dimenticati
gli echi perduti ruggiscono.

Nella rovina di una cittadella di potere
macchine frenetiche, uno sciame di schiavi,
polveri per truccarsi e dispositivi di controllo.
Gli schizoidi ribelli, i barbari!
Noi neghiamo l’esistenza quotidiana: prigioni,
scuole, famiglie, manicomi, asili, psichiatri
e qualsiasi annullamento individuale.

Apriamo le ali per uscire da anfratti e grotte,
per biforcare il fuoco in ogni vicolo,
perimetri di sicurezze, e posti di dominio.

Che si sappia che noi ci spargiamo in ogni direzione,
atraverso tutti i punti.
Siamo particelle infinite che cercano l’esplosione.

Un piccolo contributo dal territorio chiamato Chile; Talca della regione del Maule.

Gruppo di affinità di cani, gatti e rane

L’azione è avvenuta giovedì 27 agosto; un posto di blocco in una delle arterie della città, alle otto di sera.
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* Mapuche di 16 anni, “scomparso” mentre era in custodia della polizia a Puerto Montt, sud del Cile.

Cile – Caso Security: Condanne contro Juan Aliste, Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel

Il 2 luglio 2014, i compagni sono stati condannati in assenza già che hanno rifiutato di assistere allo spettacolo giuridico, che era disponibile per le loro famiglie e compagni sotto “teleconferenza”.

L’inquisizione democratica ancora una volta ha deciso sulla vita dei compagni; questa volta le condanne sono state:

Juan Aliste: 18 anni per essere l’autore dell’omicidio di Moyano + 10 anni per il tentato omicidio del poliziotto Abarca + 14 anni per l’assalto al Banco Santander in Valparaíso e al Banco Security in Santiago = 42 anni di carcere.

Freddy Fuentevilla: 5 anni per coprire l’omicidio di Moyano + 3 anni per coprire il tentato omicidio di Abarca + 7 anni per la rapina al Banco Security in Santiago = 15 anni di carcere.

Marcelo Villarroel: 14 anni di carcere per l’assalto al Banco Santander in Valparaíso e al Banco Security in Santiago.

Qui trovi le informazioni sul verdetto del Caso Security.

Solidarietà irrefrenabile con i compagni in prigione!

Né gli anni a cottimo che danno i giudici possono fermare o far retrocedere ne anche un centimetro le convinzioni e valori antiautoritari!

fonte : refractario

[Stato spagnolo] Scritto del compagno Francisco Solar Dominguez a cinque anni dopo la morte del anarchico Mauricio Morales in combattimento

Ancora si respirava il fumo dei lacrimogeni nelle strade di Valparaiso dopo le proteste che hanno cercato il discorso presidenziale quell’anno.

Il pneumatici già spenti segnalavano la fine di una giornata di lotta che ritorna con nuove energie il prossimo anno.

L’Armata s’inebria con i suoi festeggi, passate le ore, già di notte i giovani cominciando a divertirsi cercando di dimenticare una settimana in più di noia del lavoro e studiantile, schierato tutto il loro ingegno per realizzare il suo scopo di trascorrere un tempo gradevole.

Ma uno c’era che ha anche voluto liberare i propri sogni, ma di un’altra forma, a suo modo. Per lui, il confronto non aveva iniziato o finito quel pomeriggio nel porto. Tutto continuava.

Sarà necessario realizzare questa azione? Il rischio lo meritarà tanto? Quali conseguenze può avere? Queste discussioni sterili erano fuori della sua testa non le importavano più, il suo sguardo non si spostava del obiettivo, ma qualcosa falli.

La carogna giornalistica dimenticò i dettagli della verbosità presidenziale, dando una copertura speciale a quello che è successo. Hanno fatto il festino con il tuo corpo.

La polizia ha pensato di aver finalmente dato con i responsabili delle azioni che da anni si riproducono ripetutamente nella capitale chilena e cominciò:

Invasioni, persecuzioni, arresti, risposte, solidarietà, convinzione, collaborazione, confronto, dissociazione, claudicare e senza fine.

Sono passati cinque anni, molta acqua è passata sotto i ponti. I socialisti ritornano ad amministrare lo stato con la signora Bachelet alla testa e la nostra memoria che è principalmente presente, continuava intatta sapendo che solo l’oblio è la morte.

Mauricio Morales è in ogni anti-autoritario. Non voglio usare qui parole come onore e gloria che penso sono piene di senso autoritario e religioso che poco o nulla hanno che fare con noi.

Manifesto tutto il mio rispetto e riconoscimento a Mauricio Morales Duarte per aver dato il meglio di se nel confronto contro il potere, per la sua costante messa in discussione, per cercare di tradurre in atto le proprie idee, la sua convinzione che solo con l’audacia nemica di tutte le regole e disciplina imposti può lo stato essere superato è quella di molte e molti.

Con i nostri morti nella memoria
per l’anarchia.

fonti : 1, 2

[Stato spagnolo] Disegno della compagna Mónica Caballero a 5 anni della morte in combattimento del compagno Mauricio Morales

La compagna Mónica Caballero si trova in prigione dal 13 di Novembre 2013 accusata di diversi attacchi esplosivi contro chiese nello stato spagnolo. Cercando di apportare al presente di lotta, la compagna invio questo disegno a 5 anni della morte in combattimento del anarchico di azione Mauricio Morales, il 22 Maggio del 2009 attaccando la scuola della gendarmeria. I colori i tratti realizzati per la compagna attraversano distanze e distruggono amnesie.

fonte : machorka

[Cile] 22 Maggio: Giornata del Caos – Cinque anni dopo la caduta in combattimento del punky Mauri

Cinque anni dopo la caduta in combattimento del compagno Mauricio Morales che è morto il 22 Maggio 2009 attaccando la scuola della gendarmeria con un ordigno esplosivo. Attraverso questa propaganda vogliamo contribuire all’espansione della memoria dei/le nostrx compagnx anarchici/che, sabotando la macchina dell’amnesia funzionale solamente alla cultura del dominio.

Facciamo un richiamo alla proliferazione dei gesti contro il potere, affrontando tutte le forme di autorità.

Ricordiamo l’irriducibile vita del compagno, il suo grande sorriso, i suoi desideri di libertà e le sue contraddizioni, che denotano la prassi insurrezionale.

Claudia, Jhony, Mauri, Angryvivono nella rivolta.
LA NOSTRA MEMORIA È NERA, IL NOSTRO CUORE ANCHE.

Maggio 2014.

Sul manifesto si legge:

Per l’espansione del caos e dell’anarchia.
Per la propagazione del fuoco come la peggiore morte nera!

Il 22 Maggio 2009 il compagno anarchico Mauricio Morales si dispose per attaccare la miserabile scuola della Gendarmeria del Cile. Un malfunzionamento del artefatto esplosivo che trasportava abbia innescato la detonazione anticipatamente, uccidendolo sul posto immediatamente e inaspettatamente. Il messaggio anarchico è chiaro: chi fa della tortura sistematica un mestiere semina odio e raccoglierà tempeste. Perché sostenere questo ordine di morte ha un prezzo; nessun debito sarà cancellato, e nessuno rimane dimenticato. Tranquillità nelle loro tane? Pace sociale? Noi sosteniamo che la vendetta e lo scontro saranno permanenti, affinando l’obiettivo e alzando gli scenari del conflitto fino ad un punto di non ritorno.

Spero ridendo la morte tagliente con il petto duro e pieno di vita;
che l’insorto fuoco illumini le notti cupe di Maggio.

Un altro manifesto qui.

Cile: Modificato il capo d’accusa contestato alla compagna Tamara Sol Farías Vergara

Ricordiamo che la compagna Sol è stata arrestata il 21 Gennaio 2014 con l’accusa di aver sparato ad un vigilantes del Banco Estado, nel comune di Estación Central (Santiago). Nella stessa banca, ma un’altra filiale, il compagno anarchico Sebastián Oversluij è stato crivellato di colpi durante una tentata rapina.

Dopo essere stata arrestata, è stata accusata dalla macchina giudiziaria di “rapina aggravata”, perché la procura puntata sul revolver presuntamente rubato al vigilantes dalla compagna Sol. Il 14 Marzo 2014, il giudice Ninoska Mosnich ha deciso di riformulare l’accusa in “tentato omicidio aggravato di carattere frustrato”.

Questo cambio di imputazione contro Sol, le da un “beneficio” visto che il margine di pena che può esserle data è minore, anche se inizia da 5 anni e 1 giorno.

Attualmente la compagna è in custodia cautelare nel centro di sterminio di San Miguel.

Solidarietà irrefrenabile con Sol!
Difendiamo le azioni multiformi per vincere lo scontro con l’esistente!

fonte : publicacion refractario

Argentina: Allarme bomba per il volo 4648 della compagna LAN diretto a Santiago

Nel contesto delle giornate di agitazione e solidarietà con i compagni Marcelo Villarroel, Freddy Fuentevilla e Juan Aliste Vega, prigionieri in Cile dopo essere stati espulsi dal governo argentino, accusati di una rapina finita con la morte di un poliziotto, mercoledi 19 abbiamo diffuso un allarme bomba per il volo 4648 della compagna LAN diretto a Santiago (Cile).

Costringendo con questo gesto a paralizzare gli aeroporti di Ezeiza e Mendoza (con corrispettivo danno economico) e obbligando l’aereo ad un atterraggio d’emergenza.

In solidarietà anche con Carlos Quiduleo, Hans Niemeyer, Sol Vergara, Hermes González, Alfonso Alvial, e tutti i compagni sequestrati nelle carceri dall’altro lato della cordigliera. Le pressioni psicologiche contro il nemico sono un’arma storica dei rivoluzionari e noi non ci priviamo di usarla. Non ci sono scuse per non attivarsi e solidarizzare, con ogni mezzo.

Con il vivo ricordo del compagno Sebastián Oversluij.

Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione!
La sovversione potrà anche interrompersi, ma nulla finisce!


fonte : contrainformate

Cile: Nasce blog in solidarietà con i compagni incarcerati Alfonso Alvial e Hermes González

Questo blog, libertad a hermes y alfonso, vuole diffondere la situazione giuridica-politica dei compagni Alfonso Alvial e Hermes González, prigionieri dal 11 Dicembre 2013, in seguito ad un’operazione poliziesca in risposta ad un presunto tentativo di rapina ad una filiale bancaria a Pudahuel. Azione respinta da un vigilantes e terminata con la morte del compagno Sebastián Oversluij “Angry” Seguel durante lo svolgimento.

I nostri obiettivi sono chiari: diffondere la situazione della prigionia dei compagni, attivarci per il loro rapido ritorno in strada, facendo un appello a tutti/e i/le compagni/e che vogliono solidarizzare con la loro situazione e diffondere la vita fatta di lotta del fratello Angry, affinché circoli e mantenga viva la fiamma insorta e anarchica che ha preso il suo cuore.

Perché il web come mezzo di diffusione

Consideriamo la propaganda come un’ulteriore manifestazione contro il potere, attraverso varie forme, colori ed espressioni.

Da questo spazio di diffusione vogliamo far tacere la voce della stampa borghese e del suo miserabile lavoro sempre dalla parte dei potenti. La sua missione è chiara, trasformare tutto a propria convenienza col fine di creare stigma sociale cosicché nessun’altra azione destabilizzi la pace cittadina.

Da qui non pretendiamo di denunciare una montatura del nemico, non difendiamo l’innocenza o la colpevolezza legale dei nostri fratelli. La legalità è un campo che non ci interessa percorrere. Questo mezzo nasce dall’amore e dalla vicinanza tra compagni che i nostri fratelli di lotta hanno costruito ogni giorno di pari passo con le loro vite, e dalla necessità di affrontare questo scenario con questo strumento. Di fatto internet può essere un grande strumento di diffusione, ampliando molto i discorsi, le posizioni, le situazione giuridiche e carcerarie, questo spazio virtuale vuole anche diffondere gli altri mezzi di controinformazione ed espandere la solidarietà attiva con i/le compagni/e prigionieri/e nelle prigioni di tutto il mondo.

Infine, ribadiamo che i compagni sono molto di più che una sola azione particolare. Ogni nome che urliamo insieme ad un Presente!, ogni prigioniero di questa guerra sociale è stato arrestato per la convinzione di concretizzare le proprie idee, e da qui inviamo loro un abbraccio caloroso.

Non dimentichiamo di citare la nostra profonda gratitudine verso i/le compagni/e che sono stati/e presenti con le loro azioni e gesti solidali in tutto il mondo. I nostri ringraziamenti più sinceri e fraterni.

Alfonso e Hermes li vogliamo liberi, li abbracciamo in ogni gesto solidale per la diffusione della loro situazione e per la rottura dell’isolamento che vogliono imporre loro.

Forza e solidarietà a Alfonso Alvial e Hermes González e a tutti/e i/le prigionieri/e della guerra sociale!

Compagna Tamara Sol Farías Vergara, perché la tua valorosa, solidale e decisa azione ha concretizzato la frase “Se toccano uno di noi, toccano tutti” per imitare il tuo coraggio e valore, Newen!

Fratello Angry presente in ogni azione, gesto e iniziativa contro l’autorità e lo sfruttamento!

MORTE AL DOMINIO!

PS: Presto ci sarà un indirizzo per contattarci e al quale inviare contributi per il blog (manifesti, testi, ecc) e critiche (propositive).

fonte : instinto salvaje

Berlino: Attacco incendiario contro filiale banca Santander

Nella notte del 6 Marzo 2014, abbiamo dato fuoco ad una filiale della banca Santander a Neukölln, Berlino. Abbiamo distrutto una vetrina e azionato un dispositivo incendiario a tempo. Dedichiamo questa azione ai prigionieri e agli uccisi dal sistema capitalista in Cile e Spagna.

Prima di tutto, a Tamara Sol e a Sebastian Oversluij Seguel:

“Nella mattinata del 11 Dicembre 2013, il compagno anarchico Sebastian Oversluij Seguel è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco a Pudahuel, quartiere di Santiago, durante un tentativo di rapina. Un vigilantes del Banco Estado ha ucciso il 26enne con sei colpi. Da allora, ci sono state numerose reazioni da parte del movimento anarchico. Il 21 Gennaio 2014, la compagna Tamara Sol Farias Vergara è andata in una filiale della stessa banca nel centro di Santiago, e ha aperto il fuoco su un vigilantes urlando: ‘Vendetta!’. Poi, ha sottratto l’arma al vigilantes. Poco dopo, è stata arrestata. Tamara ha rifiutato ogni collaborazione con le autorità ed è in custodia cautelare.” (tratto da un articolo in tedesco sulla Giornata del Giovane Combattente in Cile)

Il video dal titolo “Complicità” è stato rilasciato dal movimento in merito all’omicidio di Sebastian e all’azione di vendetta della quale è accusata Tamara.

Recentemente (3 Febbraio 2014) la famiglia Vergara Toledo da Villa Francia, Santiago, si è espressa in una lettera aperta riguardante l’arresto e l’attuale situazione di Tamara.

Dall’assassinio di Sebastian, Alfonso Alvial e Hermes Gonzalez sono in custodia cautelare.

Inoltre, vogliamo citare Monica Caballero e Francisco Solar. Dopo un’operazione condotta dalle autorità cilene e spagnole, essi sono stati incarcerati in via cautelare in Spagna; entrambi sono stati già imputati in Cile per la montatura del Caso Bombas.

Saluti anche agli accusati del Caso Security (Cile), e agli attivisti a Barcellona che, come noi, considerano le banche degli obiettivi per azioni solidali.

Santander, una delle più grandi banche nel mondo spagnolofono, è responsabile per sgomberi coatti e finanziamento di compravendite di armi. Questo è anche un buon motivo per noi per considerare le lotte interne ed esterne come un’unica nostra lotta comune. Le istituzioni che mettono il capitale davanti alla vita umana saranno sempre obiettivi dei nostri attacchi.

Commando Sebastian Oversluij Seguel
LIBERTÀ PER TUTTI I PRIGIONIERI

Cile: José Miguel Sánchez Jiménez ritorna libero dopo 20 anni

Dopo circa 20 anni in carcere, la notte del 27 Febbraio 2014 il compagno José Miguel Sánchez Jiménez ha finito di scontare la condanna impostagli dal potere. Verso la mezzanotte del 28 Febbraio, alcuni familiari e compagni di José Miguel si sono recati alla Ex-Penitenciaria, in Santiago, per accoglierlo nuovamente in strada. Cosi con striscioni, volantini, petardi e grida per ricordare gli/le altri/e prigionieri/e rivoluzionari/e, José Miguel ha lasciato il centro di sterminio a testa e pugno alto. Tra abbracci e saluti, la giornata è terminata senza arresti e con diverbi con i carcerieri.

Non dimentichiamo Marcelo Villarroel, Juan Aliste Vega, Carlos Gutierrez Quiduleo, Freddy Fuentevilla, Hans Niemeyer, Tamara Sol Vergara e tutti i prigionieri rivoluzionari, sovversivi e autonomi.

A rivederci nelle strade:
Saluti e affetto per José Miguel Sánchez, di nuovo libero!

Prigioni Cilene: La lotta è permanente, oggi e sempre

almost

Oggi, mentre il calore estivo va scemando*, gli attacchi dovrebbero aumentare. I/le guerrieri/e che sono tornati/e dalle vacanze, adesso riprendono il loro posto nelle trincee. Che inutilità, vero? Quelli/e che hanno lottato continuamente senza dar tregua al nemico sono pochi/e, e quindi non hanno vacanze; capiscono che in questa guerra non ci sono tregue, che la lotta non ha pause, l’azione di strada non può calare, o forse il Potere e i suoi apparati repressivi vanno in ferie? Loro non perdono tempo e prendono posto quando noi ripieghiamo o andiamo in vacanza, non possiamo dargli nessun vantaggio o cedere terreno. Non avanzeremo senza essere costanti nei nostri attacchi.

È molto probabile che la mia visione della realtà fuori sia limitata, ma cerco di aggiornarmi in ogni modo e credo che la realtà non sia molto distante dalle mie percezioni. Provo pena per queste situazioni immobili quando c’è l’estate, il calo è risaputo, solo pochi/e stanno sul piede di guerra permanente, e gli/le altri/e?

Invio un forte abbraccio, affetto e rispetto a chi resta a lottare, un saluto combattivo alla Cellula Incendiaria Sebastian Oversluij, spirito combattivo da sottolineare e imitare. Forza fratelli e sorelle, io sono pronto per la lotta di strada, ballando al suono della rivolta con tutti/e gli/le insorti/e.

Alle menti consapevoli dico di non scordarsi dei/lle loro prigionieri/e, solidarizzare attivamente con loro, che mai si sentano soli/e. Nel mio caso, non mi sono mai sentito solo e ho resistito grazie a questo. È importantissimo essere presenti con loro, non immaginate quanto sia prezioso ricevere gesti solidali e affetti dai nostri pari.

Oggi, a 5 giorni dal mio rilascio, l’ansia di essere parte attiva della lotta mi leva il sonno, mi stravolge il sangue e mi fa concludere che tutti/e siamo necessari/e, che dobbiamo aspirare ad essere migliori in ciò che facciamo in ogni modo possibile.

Non immagino come sarà il momento dell’uscita**. Sono molto emotivo e so che le lacrime usciranno anche se le tratterrò. Non credo di essere un buon oratore in questo momento, sarà l’emozione… spero che chi verrà ad aspettarmi mi scuserà. O forse al contrario ho parlato troppo… non lo so, solo in quel momento lo saprò.

Fraternamente,

José Miguel Sánchez Jiménez
Ex Peni***
22 Febbraio 2014

Note:

*In Cile, nell’emisfero sud, c’è l’estate. Ovvero, lì l’estate dura da Dicembre a Marzo. In questi mesi la maggioranza dei/lle lavoratori/trici e la totalità degli/lle studenti/esse va in ferie, le più lunghe dell’anno. Per questo il compagno cita il “ritorno dalle vacanze”.

**Come dice Jose Miguel, la sua uscita è fissata per il 27 Febbraio. Il compagno ha saputo che alle 16:00 di quel giorno, sarà portato in una cella di isolamento senza le sue cose. Intorno alla mezzanotte, gli ridaranno le sue cose e sarà rilasciato.

***Peni è il nome colloquiale col quale è conosciuto il Centro di Detenzione Preventiva Santiago Sur, chiamato anche “Ex Penitenciaria”.

Santiago, Cile: Lettera della famiglia di Tamara Sol Farías Vergara

Villa Francia, 3 Febbraio 2014

Cari/e amici/che e compagni/e:

La nostra amata Tamara Sol è prigioniera.

Con la velocità di un fulmine vendicatore, come sempre accade quando condannano una persona povera o un sovversivo, un giudice del sistema, Paola Robinovich, sta valutando di dare una condanna da 10 anni all’ergastolo, accusandola di “rapina aggravata” il reato più grave nel codice penale cilena, sostenendo che Tamara Sol è un pericolo per la società. Società costruita cosi ordinatamente sull’aberrante disuguaglianza tra pochi immensamente ricchi e molti immensamente poveri; una società militarizzata con centinaia di poliziotti nelle strade e soprattutto nella periferia, molestando i giovani dei quartieri, con autorizzazione a picchiare, mentire, creare montature, arrestare, perquisire case, uccidere, spiare, fotografare… una società che è un “grande mercato”, una società orgogliosa dell’individualismo che ha creato, orglogliosa della mediocrità che ha creato, una società dove i mezzi di comunicazione trasmettono solo storie di celebrità o crimini passionali… La giudice, difendendo questa società, ha stabilito che Tamara Sol deve stare per il tempo nelle indagini (che all’inizio è 60 giorni) nel carcere di San Miguel in un modulo di alta sicurezza. Qui ha solo mezz’ora d’aria…ovvero, sta tutto il giorno rinchiusa.

Questa velocità dei giudici nel dare la condanna è completamente contraria quando si tratta di condannare gente in uniforme, che abusa e uccide grazie al potere i giovani o gli abitanti dei quartieri, ma che vive tranquillamente a casa propria. Noi per l’omicidio di Eduardo e Rafael, nostri figli, abbiamo aspettato più di venti anni per un pronunciamento della giustizia e la condanna è stata molto lieve, solo 7 anni per l’omicidio di due persone e l’arresto avvenuto senza alcun mezzo di comunicazione presente, senza mostrare le loro facce, senza manette e dritti all’hotel a 5 stelle di Punta Peuco. Né c’è lo stesso spirito da parte dei giudici quando si tratta condannare i colletti bianchi dove il denaro scorre e tutto si addolcisce, tutto resta segreto.

Vogliamo dirvi che Tamara Sol sta relativamente bene (nella sua condizione di prigioniera). Il suo morale è deciso e alto, è una donna degna e valorosa che ha detto a noi e alla sua famiglia che siamo dei codardi che non usciranno mai dal percorso di questa dannata società, della quale prendiamo le briciole, che non ariverà mai il “momento” per noi, né avremo mai i “mezzi necessari”, che abbiamo aumentato il passo e dato qualche calcio improvviso, ma niente che rompa con questa routine mortale in cui siamo coinvolti.

Siamo tremendamente addolorati perché lei è la nostra ragazza, e la amiamo profondamente, ed è prigioniera. Siamo orgogliosi, tuttavia, perché è già una donna e ha dimostrato una grande valorosità.

Una donna che ci ha cosi profondamente messi alla prova che non possiamo restare immobili in questo sistema, adeguando le nostre vite ai suoi ordini, rassegnandoci agli omicidi dei compagni, alla prigionia di giovani combattenti, alla rapina perpetua che subiamo come popolo in ogni ambito,l’esproprio del nostro quotidiano, l’esproprio delle nostre terre, del nostro mare, delle nostre ricchezze, dei nostri alberi.

Abbiamo bisogno di forza, compagne e compagni, abbiamo bisogno della vostra amicizia sincera e disenteressata, come sempre siete stati.

Il nostro cammino è già delineato e non possiamo restare calmi sperando che altri facciano ciò che noi dobbiamo continuare a fare… amare profondamente l’idea di una società libera e fraterna e costruirla con piccole e grandi azioni, non solo a parole, con tutte le forme di lotta e in ogni ambito della nostra esistenza.

Tamara Sol, figlia, nipote, sorella, ti amiamo con tutte le nostre forze.

Tamara Sol, compagna lottatrice, ti ammiriamo per il tuo valore; siamo con te.

Tamara Sol, ti accompagneremo per sempre; non sarai mai da sola.

Tamara Sol, “il cielo si specchia nel mare cosicché tu debba guardare solo la Luna”. Pazienza, pazienza, pazienza, amore.

Vorremmo ringraziare chi ci ha fatto visita, chi da subito ha dimostrato il proprio affetto, e chi ha dimostrato solidarietà fornendo ciò di cui ha biosogno Tamara Sol in carcere.

Siamo grati alle donne che l’hanno accolta in quel lugubre carcere e che la supportano con affetto.

Sappiamo anche chi non sta dalla nostra parte, dimostrandoci la propria condotta che non è d’accordo con Tamara Sol e questo ci ha fatto capire su chi potremo contare da ora in poi.

Ana Vergara Toledo, Luisa Toledo Sepúlveda, Manuel Vergara Meza

fonti : refractario, waronsociety

Santiago: Attacco incendiario su veicolo della polizia vicino al 21° commissariato (6 febbraio 2014)

“Lanciare una pietra è un’azione punibile, lanciarne mille è un’azione politica. Incendiare un’auto è un’azione punibile, incendiarne cento è un’azione politica. Protestare è dire che questo o quello non è giusto. Resistere è garantire che quello che non va bene non tornerà ad esserci.” (Ulrike Meinhof)

Stanotte il fuoco abbraccia di nuovo le braccia insorte per la distruzione di questa società miserabile. Stavolta abbiamo deciso di fare propaganda, bruciare un’auto è propagande, dire che siamo qui, che continuiamo senza paura, mai sconfitti. Anche se bruciare auto lo riteniamo propaganda, questo è anche un attacco diretto dove più nuoce, la proprietà privata; in questo maledetto paese è più importante la proprietà privata rispetto alla vita umana, ricordiamo i reati contestati a Tamara Sol Farías, basati principalmente sul furto, furto di un’arma, senza dilungarci in tema giuridico, il furto è un delitto più grave dell’intento stesso di uccidere qualcuno!

Anche se stavolta sapevamo che era assai probabile il fattore “bravo cittadino” sarebbe saltato fuori come Robin Hood, per frustrare i nostri desideri piromani e d’attacco, abbiamo comunque rischiato per ridergli in faccia e mostrargli quanto sono vulnerabili davanti a tanta volontà e un po do benzina.

Che questa azione sia una boccata d’aria per i/le compagni/e sequestrati/e in carcere, e un appello all’attenzione per chi sta in strada. Vale di più una piccola azione che cento comunicati privi d’attacco… PAROLE E AZIONI.

Siamo qui, qui saremo e mai scorderemo i/le nostri/e compagni/e caduti/e.

Che l’ultima esplosione del pelao Angry scoppi in ogni caserma, Punky Mauri, Claudia Lopez, Matias Catrileo, Johnny Cariqueo, camminano con noi. Alpaca, Hermes, Hans, prigionieri accusati di aver ucciso l’agente Moyano, prigionieri della lotta di strada, a Jose Miguel Sanchez, pronto per tornare in libertà, e alla nostra compagna Sol: questo è per salutare il tuo coraggio e la tua dignità.

PER LA PROPAGAZIONE DI UN’ESTATE NERA
E UN ANNO ANCORA PIÙ NERO

VIVA L’ANARCHIA

I/le compagni/e per la propagazione del fuoco

Pudahuel, Santiago: Azione incendiaria davanti al 26° commissariato

Venerdì, 7 Febbraio 2014

Ci rattrista/disturba che appena le lezioni universitarie si fermano l’azione nelle strade si ferma con esse, è triste/disturbante che l’azione vada in vacanza, e questo vale per ogni tipo di agitazione (incendiaria o no). Ciò abbassa decisamente l’intensità della pratica anarchica. Ecco perché chiediamo a tutti/e i/le compagni/e di abbandonare l’immobilismo, chiediamo un coordinamento tra individualità affini per realizzare azioni di ogni tipo, per mettere da parte quella spontaneità che lascia molto a desiderare.

Ecco perché, armati di pneumatici, quattro bombole di gas, fuoco, e volantini, abbiamo deciso di bloccare Teniente Cruz street davanti al 26° commissariato di Pudahuel, al fine di rendere chiaro a quei bastardi che siamo vicini e che l’azione coordinata è la chiave del successo.

Dopo l’inizio del fuoco, siamo velocemente fuggiti verso il luogo di ritrovo, lasciando i bastardi coi culi in mano quando hanno visto una barricata proprio davanti a loro. Le bombole hanno fatto il loro lavoro, cosa che gli ha messi in allarme e cosi ci hanno inseguiti come pazzi al suono delle loro luride sirene nel quartiere, senza successo.

Questo piccolo gesto è dedicato con molto affetto a Jose Miguel Sanchez. Speriamo profondamente nel tuo ritorno! Così potrai unirti a noi in questa lotta contro il potere e lo Stato/Capitale.

Salutiamo affettuosamente anche Hans Niemeyer, un fratello che non dimentichiamo; speriamo che questo gesto rompa l’isolamento dell’infame galera: ti mandiamo coraggio, anche se sappiamo che ne hai in abbondanza, caro compa.

Inoltre ricordiamo che in questa caserma portarono i nostri compagni Hermes González e Alfonso Alvial dopo averli arrestati in seguito alla rapina al Banco Estado nella quale è stato ucciso il nostro fratello Sebastian Oversluij, un forte abbraccio e saluti complici a loro per il coraggio, e a Sebastian il nostro amore e rispetto per la sua vita dedicata alla lotta anarchica.

Nota: Un saluto al poliziotto bastardo che vigilava dalla sua postazione la “sicurezza” del commissariato e della zona, speriamo che i cani che ti comandano ti abbiano ricompensato per il tuo “lavoro efficace” di allerta per il fuoco sotto ai loro nasi. Stupidi/e!

Sebastian Oversluij presente!
Libertà per i/le prigionieri/e della guerra sociale!

Il capitalismo non arretra, nemmeno noi!
Moltiplicare gli attacchi contro lo Stato-Capitale!

Cellula Incendiaria Sebastian Oversluij

in spagnolo & inglese

Santiago, Cile: Rivendicazione del tentato attacco contro la prefettura di Santiago Est e il 18° commissariato di Nunoa

bomba

Quando un/a compagno/a cade non possiamo restare indifferenti, bendarci e restare a legger per sempre cosi da dare il nostro piccolo contributo in dibattiti e discussioni. Le nostre lacrime per i/le compagni/e caduti/e in guerra diventano lava che fuoriesce dai nostri corpi, trasformandosi nel fuoco interno che ci da la fiamma per dare tutto in ogni azione contro il nostro nemico e i bastardi che lo proteggono.

Nuovamente riempiti di orgoglio perché siamo scivolati sotto ai loro nasi e abbiamo superato le loro mura qualche minuto prima di mezzanotte pronti ad agire a mezzanotte, quando tutti stavano celebrando (anche i “rivoluzionari”) dimenticando che ci sono compagni/e prigionieri/e, accusati e uccisi per aver dato la propria vita cosicché queste parole si sono trasformate in azioni concrete contro la morale, il comfort e la vita del nemico.

Il nostro fine come Amici della Polvere nera è demoralizzare le forze dell’ordine e farle sentire vulnerabili in modo che sempre più individui senza paure faranno ciò che vogliono contro i protettori dell’ordine e della pace sociale. Sebbene ciò possa non essere il nostro obiettivo definitivo, sappiamo che ci sono bracci armati del vero nemico, ed perché le nostre azioni sono state duplici e di qualità. Da un lato, facendo soffrire e morire questo mondo obbediente. Dall’altro, dirigendoci contro ingegneri, scienziati, padroni e uomini d’affari che finanziano, amministrano e creano progetti che rendono questo mondo sempre più artificiale, dando una supposta sempre più grande libertà e vita a questa razza disgustosa, riuscendo solo a ridurre la sfera della libertà al fine di ottenere il controllo globale a livelli insostenibili.

In questo nostro comunicato (1. Ufficio del Procuratore a La Florida; 2. Tribunale di Puento Alto; 3. Caserma a Las Vizcachas) siamo fieri e frustrati allo stesso tempo, visto che il nostro sistema a tempo era perfettamente funzionante tranne che, a causa di un’incertezza al momento di attivare la componente elettrica, abbiamo tagliato il filo che chiudeva il circuito; per motivi logici non abbiamo potuto risolvere l’errore dato che l’entrata e l’uscita dal posto era stata stimata in 30 secondi in modo da non farsi scoprire; siamo andati via pensando che la fortuna sarebbe stata dalla nostra, ma stavolta è stata dalla loro, visto che se tutto fosse andato bene, avremmo ferito o ucciso i bastardi che erano dall’altro lato della porta, distratti e confusi come sempre, cosi come avremmo causato grandi danni materiali, visto che la nostra pentola conteneva 3 chili di polvere nera pressata, 250 grammi di tnt, tre bombolette di gas, delle esche per accendere, mezzo chilo di tondi d’acciaio di 1 pollice, oltre ai frammenti che avrebbe fatto la pentola. Era un buon piano, tutto o niente; i fini fisici e materiali che avevamo non sono stati raggiunti ma la parte psicologica si, e ora stiamo sorridendo nell’aver creato uno stato di massima allerta in tutte le caserme di polizia che è durato fino al 10 Gennaio, facendogli capire che siamo pronti a tutto, che possiamo essere agli inizi ma la nostra rabbia ci fa crescere in questo cammino di lotta per la libertà e l’autonomia.

Dedichiamo questa azione al Pelato Angry perché capiamo e condividiamo il coraggio del compagno di voler vivere in un mondo libero e selvaggio. Speriamo che tu venga vendicato prima o poi…

Forza a Monica Caballero e a Francisco Solar
Forza a tutti/e i/le compagni/e prigionieri/e e accusati/e nel mondo

Dopo la calma arriva la tempesta…

Amici/che della Polvere nera

fonte

tradotto dall’inglese