Il fine settimana passato (22 ottobre) abbiamo eseguito un graffito di solidarietà lungo 80 metri di fronte al quartier generale della polizia e al centro di addestramento dell’Aia, con il seguente testo: Fuoco a tutte le prigioni.
Il graffito è in solidarietà con Lisa e Peike che si trovano entrambx in prigione in Germania. Lisa è incarcerata per sette anni e mezzo in seguito a una condanna per un sospetto di rapina a una banca. Peike è stato condannato a due anni e sette mesi per le proteste contro il G20 ad Amburgo.
Lx vogliamo liberx! Lisa e Peike e tuttx lx prigionierx anarchicx liberx! Fuoco a tutte le prigioni!
La notte scorsa abbiamo distrutto 9 bancomat a L’Aia, Paesi Bassi, in solidarietà con le anarchiche accusate di rapina ad Aachen, in Germania. La data del processo è stata fissata al 23 gennaio, e si prolungherà per circa 26 giorni nel giro di 5 mesi.
Non ci interessa sapere se le compagne sono davvero responsabili per le rapine o meno. L’esproprio è una pratica eticamente giusta e politicamente legittima, un metodo di lotta che fa parte della storia di ogni movimento rivoluzionario.
Le vogliamo libere! Amore, rabbia e solidarietà! Distruggiamo tutte le banche! Fuoco alle prigioni!
Sabato 19 novembre, all’Aia, ci sarà una manifestazione contro l’ondata di repressione che gli/le anti-fascist* e gli/le anarchici della città hanno dovuto affrontare nell’ultimo anno. Se toccano un* toccano tutt*. Solidarietà attraverso la lotta!
Nel corso dell’ultimo anno, la repressione contro anti-fascist* e anarchic* è notevolmente aumentata, con la città dell’Aia al centro di tutto. Un divieto di dimora per gli/le anarchic* è stato emanato per il quartiere di Schilderswijk, nel tentativo di spezzare la lotta contro la polizia razzista, violenta, e assassina. In seguito è stato emanato un altro divieto, stavolta contro gli/le anti-fascist* che resistevano alle manifestazioni dell’estrema destra di Pegida. Danni per 50,000 euro sono stati richiesti a divers* anarchic* che si erano oppost* allo sgombero del centro sociale De Vloek, che era occupato da 13 anni. Il sindaco ha anche cercato di chiudere il locale Autonomous Center. Inoltre le manifestazioni seguenti vennero vietate, diverse persone intimidite dalla polizia a casa e per strada, vennero effettuati diversi arresti preventivi e dei tentativi di reclutare degli informatori.
Ma non si tratta solo di attacchi contro individui anarchici e anti-fascisti. Si tratta di un attacco contro chiunque combatta il razzismo, è un attacco contro chiunque si batta per un mondo senza sfruttamento e discriminazione, è un attacco contro tutt* noi. E questo attacco non può restare senza risposta! È un appello alla solidarietà, perché la solidarietà è la nostra arma contro l’isolamento che ci è imposto dalla polizia e dal sindaco. Dobbiamo difendere i nostri spazi e le nostre strutture autonome!
Venite all’Aia il 19 novembre. Perché le catene dello stato, che trasudano razzismo e oppressione, devono essere spezzate! Perché chi non lotta ha già perso.
Ieri gli/le antifascist* e anarchic* dell’Aia hanno ricevuto un altro divieto di dimora, cinque giorni dopo la scadenza del divieto precedente per divers* anarchic* dell’Aia.
Stavolta il divieto di dimora riguarda il centro città e il quartiere Haagse Hout durante l’imminente manifestazione di Pegida, e si accompagna all’obbligo di presentarsi al commissariato.
La polizia si è presentata ieri a casa di un anarchico dell’Aia per consegnare un altro divieto di dimora. Stavolta nel contesto di azioni intraprese contro il gruppo di estrema destra Pegida, che ha annunciato che d’ora in poi manifesterà all’Aia una volta al mese. Il divieto di dimora è valido per le prossime tre manifestazioni di Pegida all’Aia e si applica al centro città e il quartiere di Haagse Hout. Quei tre giorni, il 9 ottobre, il 13 novembre e l’11 dicembre, gli/le anarchic* e antifascist* non possono recarsi in quella zona e devono presentarsi al commissariato due volte al giorno.
Il divieto precedente era stato emanato a nome del sindaco e prendeva di mira la resistenza contro la brutalità della polizia nel quartiere di Schilderswijk. Stavolta è l’ufficio del Pubblico Ministero a emanarlo, con l’intenzione di spezzare la resistenza contro il fascismo. Non è che l’ultima di una serie di misure repressive contro gli/le anarchic* e gli/le anti-fascist* all’Aia. Divers* anarchic* dell’Aia hanno già scritto a questo proposito nell’articolo ‘Il divieto di dimora contro gli/le anarchic* nel contesto più ampio della repressione all’Aia’.
Il Pubblico Ministero, la polizia e il sindaco dell’Aia si stanno impegnando a distruggere la lotta anarchica e la resistenza contro il fascismo. Ma se pensano che lasceremo la repressione ostacolarci, allora saranno stupiti da quello che li attende. La lotta contro il fascismo e per un mondo migliore non hanno bisogno di essere legittimati dallo stato, saturo di razzismo e discriminazione. La lotta contro il fascismo è sempre legittima; allora, oggi e sempre.
Stop alla repressione contro anarchic* e antifascist*.
Il 3 agosto 2016 numeros* anarchic* dei Paesi Bassi hanno ricevuto una visita della polizia. All’Aia la polizia ha recapitato delle lettere contenenti le intenzioni del sindaco Jozias van Aartsen di proibire agli/lle anarchic* di mettere piede nel quartiere di Schilderswijk per i prossimi due mesi.
L’8 agosto 2016 abbiamo lanciato centinaia di volantini dal decimo piano del municipio dell’Aia, con scritto “Stop alla repressione contro gli/le anarchic*! Stop alla violenza della polizia – Abbasso il sindaco Van Aartsen!” e ne abbiamo distribuiti altre centinaia fuori dal municipio stesso. Un’ora dopo abbiamo tenuto la stessa azione al Hague Market a Schilderswijk. La ragione di queste azioni è il tentativo del sindaco di imporre un ordine di esclusione contro gli/le anarchic*.
Qui [in inglese]trovate il testo del volantino precedentemente pubblicato come articolo.
Non ci lasceremo intimidire dal sindaco, la polizia o chiunque altro. La nostra lotta per la libertà e l’anarchia è senza compromesso e continua senza tregua!
La notte scorsa abbiamo distrutto 8 bancomat all’Aia, nel Paesi Bassi, in solidarietà con le compagne anarchiche accusate di esproprio ad Aachen, Germania.*
Il 6 luglio una compagna è stata arrestata ad Amsterdam e si trova attualmente in carcere in attesa dell’estradizione verso la Germania.
La settimana precedente, il 30 giugno, un’altra compagna è stata estradata in Germania dalla Spagna.
Facciamo appello a tutt* perché agiscano in solidarietà con le compagne incarcerate! Siamo incazzat*!
Non ci interessa sapere se le compagne sono responsabili o meno delle rapine. L’esproprio è una pratica eticamente giusta e politicamente legittima, un metodo di lotta che fa parte della storia di tutti i movimenti rivoluzionari. Nonostante i continui tentativi del Potere di ridurre questo metodo nell’ambito del ‘crimine comune’ motivato dall’avidità individuale, il fatto è che l’esproprio dei luoghi di accumulazione del capitale è una costante nella nostra storia: dai gruppi anarco-sindacalisti all’inizio del Ventesimo secolo che rapinavano banche per sostenere gli scioperi o aiutare le famiglie dei/lle compagn* incarcerati, ai diversi gruppi autonomi degli anni 70 e 80.
Libertà immediata per le nostre compagne! Bruciamo tutte le prigioni! Distruggiamo tutte le banche!
* Nota di Contra Info:
Nel luglio 2015, una compagna è stata arrestata al confine greco-bulgaro, accusata dell’esproprio di una banca avvenuta ad Aachen nel 2013. Dopo aver passato 5 mesi in detenzione preventiva in Germania, è stata rilasciata e le accuse lasciate cadere. Tuttavia l’accusa ha fatto appello. La compagna è stata nuovamente arrestata qualche giorno fa ad Amsterdam, in attesa di processo. Rischia di essere estradata in Germania.
Aggiornamento via Solidariteit.noblogs.org: Il 15 luglio la compagna è stata rilasciata in attesa della decisione riguardo l’estradizione; rimane comunque sottoposta a misure cautelari. L’udienza per l’estradizione è stata fissata per il 1° settembre.
Nell’aprile 2016 un’altra compagna è stata arrestata a Barcellona, accusata dell’esproprio avvenuto ad Aachen nel 2014. È già stata estradata in Germania in attesa del processo. È incarcerata nella prigione di Colonia, in isolamento, le è permesso di uscire nel cortile della prigione soltanto per un’ora al giorno, e le comunicazioni con l’esterno le sono state pesantemente limitate.
Aggiornamenti: Solidaritatrebel.noblogs.org
I giorni prima del Natale un’agenzia della banca ING nella città dell’Aia, nei Paesi Bassi, è stata colpita dagli/lle anarchic*. I bancomat sono stati sabotati e un messaggio per il Dicembre Nero è stato taggato sulla facciata. Le banche sono pilastri fondamentali di quest’asfissiante società capitalista e repressiva. È per questo che abbiamo scelto di attaccare questi simboli di dominazione. Mentre la gente è intrappolata nella follia consumista del natale, noi cerchiamo di turbare questa pace consumista. Non vogliamo aspettare passivamente, mentre questo mondo continua a soffrire.
Abbattiamo il sistema capitalista. Vogliamo l’offensiva anarchica.
Questa azione è stata effettuata in risposta all’appello per un Dicembre Nero lanciato dagli anarchici Nikos Romanos e Panagiotis Argirou, attualmente prigionieri dello Stato greco.