Tag Archives: 6 Dicembre

Grecia: Lettera di Chrisovalantis Pouziaritis, ex prigioniero, in vista del suo processo d’appello

Il mio nome è Chrisovalantis Pouziaritis, e sono uno degli arrestati del 6 Dicembre 2009, il primo anniversario dell’omicidio di Alexis Grigoropoulos.

Sono stato catturato mentre camminavo fuori dal campus dell’università di Salonicco. Anche se non avevo nulla di incriminante con me (zaino, cappuccio, ecc), due squadre di antisommossa hanno iniziato a picchiarmi. Appena si sono sfogati, sono stato trasferito alla caserma di Salonicco, dove sono stato accusato tramite le risapute tattiche della polizia greca – ricordiamo tutte le accuse fabbricate come “shampoo trasformati in molotov” (caso di Marios Zervas), gli “studente in pigiama” (detenuti dopo che la polizia gli aveva dato uno zaino pieno di molotov), il sospettato preso in custodia solo perché aveva delle “scarpe verdi”, o il “caso giardiniere” (quando i poliziotti hanno picchiato Avgoustinos Dimitrou per poi dire che era caduto su una bancarella di fiori)…

Dopo la polizia, è arrivata la giustizia greca. Nel mio processo sono stato condannato a 9 anni e 3 mesi, i giudici hanno detto che i miei testimoni erano inaffidabili rispetto ai poliziotti che hanno costruito false prove contro di me, e mi hanno additato come il “capo degli anarchici”!

Sono rimasto in carcere per più di 18 mesi, fino a quando la sospensione della pena è stata accettata, e quindi sono stato rilasciato con misure restrittive nell’estate 2011.

Chi ha visto di persona la violenza di questi meccanismi, chi ha sperimentato la crudeltà del carcere, chi resiste contro l’arbitrarietà giudiziaria e il suo orrore è chi può capirmi e stare dalla mia parte. Li ringrazio in anticipo.

Chrisovalantis Pouziaritis

Il processo d’appello sarà il 18 ottobre 2013, alle 9, presso il tribunale di Salonicco.

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Atene: Assalto violento della polizia il 6 Dicembre

Il 9 Dicembre, è stato segnalato un altro tentato omicidio da parte dei poliziotti nel centro di Atene:

Giovedì, 6 Dicembre 2012, poco prima della manifestazione commemorativa serale per l’uccisione di Alexis Grigoropoulos, un assalto della polizia estremamente violento ha avuto luogo presso Propilea, in Via Panepistimiou.

Verso le 19.00, durante il raduno di protesta, in primo luogo i poliziotti della unità della polizia motorizzata DELTA e poi gli squadroni antisommossa hanno attaccato la folla ed hanno iniziato a molestare ogni persona sulla quale potevano mettere le mani su. Molta gente ha cercato di evitare di essere picchiata. Il risultato è stato che i blocchi dei manifestanti sono stati dispersi per alcuni momenti. Un manifestante che non sia riuscito a scappare è stato messo alle strette dai sbirri, che lo hanno gettato per terra e picchiato senza sosta, con calci nello stomaco e alle costole. Ha evitato l’arresto quando si è alzato e se ne è andato, ma gli assassini in divisa avevano già rubato la sua borsa, che conteneva anche la sua carta d’identità.

Dopo circa tre ore, i suoi amici lo hanno spinto ad andare in un ospedale di turno, perché si sentiva ancora un dolore addominale insopportabile. I medici hanno detto che l’uomo aveva alcune costole rotte, ma soffriva anche di emorragia interna, per cui era a rischio di perdere la sua vita ed è stato portato immediatamente alla chirurgia. Quando i suoi compagni sono andati in ospedale, l’hanno trovato in una condizione relativamente stabile dopo l’operazione. Tuttavia, a causa della violenza della polizia, il manifestante ferito è stato costretto a subire la rimozione della milza.

Grecia: Aggiornamento sul caso dell’anarchico Andrè Mazurek, arrestato durante la rivolta del Dicembre ’08

Tre anni dopo…..

Tre anni dopo il suo arresto, l’anarchico Andrè Mazurak (di origini polacche) continua ad essere trattenuto nelle carceri dello stato greco. Il compagno è stato arrestato il 9 Dicembre 2008, in Piazza Canningos ( centro di Atene) durante gli scontri che seguirono l’omicidio di Alexandros Grigoropoulos per mano dei poliziotti-assassini Korkoneas e Saraliotis.

A seguito del processo, Andrè è stato condannato a 7 anni di carcere e 4,5 anni di imprigionamento per vari reati (crimini e miesfatti), di cui i più gravi sono possesso e uso di esplosivi (bombe molotov) e una serie di tentati omicidi di ufficiali di polizia,sebbene niente di incriminante gli fù trovato addosso durante il suo arresto.

Ciò che ha svolto un ruolo importante in questo stato di cose è stato il fatto che il compagno non conoscesse assolutamente il greco tranne che  il  buon slogan ” Batsi, gourunia, dolofoni (poliziotti, maiali, assassini)”, è  stato cosi’ condannato senza essere nemmeno a conoscenza delle accuse o essere in grado di difendersi adeguatamente. Gli interpreti dell’ Ambasciata polacca, che sono andati al quartier generale della polizia di Atene solo dopo che Andrè è stato picchiato e interrogato, erano sulla stessa lunghezza d’onda delle autorità greche, dunque, conoscendo in anticipo l’identità politica di Andrè, hanno tradotto cose diverse da quelle che hanno ascoltato. La stessa esatta pratica è stata ripetuta anche durante il processo.

Al momento, Andrè è l’unico prigioniero dello stato per la rivolta del Dicembre 2008, mentre l’assassino Vasilis Saraliotis è stato recentemente scarcerato con la benedizione della giustizia greca.

Ancora una volta è stato dimostrato che chi non abbassa la testa e combatte contro la brutalità dello stato, viene torturato e imprigionato, con o senza prove. Al momento, Andrè Mazurek è tenuto nella seconda ala del carcere di Larissa (nella Grecia centrale). L’ 11 Giugno 2012, è stato fissato come giorno in cui la Corte d’Appello riesaminerà la sua richiesta. In questa occasione, dovrà affrontare dieci poliziotti come testimoni per l’accusa invece dei due che apparvero al primo processo. E’ anche possibile che Andrè debba subire l’estradizione dopo aver scontato la sua pena detentiva, dal momento che le autorità della Polonia ne hanno già fatto un loro bersaglio.

PS. Questo testo è stato scritto perchè vogliamo informare i compagni della situazione di Andrè e, dall’interno del carcere, far si che il suo caso diventi una nuova scommessa per i combattenti dentro e fuori le mura.

I compagni di Andrè Mazurek
Spyros Stratoulis
Dan Carabulea
Giorgos Karagiannidis
Yannis Gelitsas
Olivio Tzetzeskou
Tasos Boyannis
Elis Karadouman

fonte: athens.indymedia.org

Halandri, Atene: Attacco alla stazione di polizia durante la manifestazione del 6 Dicembre

Come parte delle commemorazioni anti-repressione in tutta la Grecia e in altre parti del mondo, per i tre anni dall’assassinio di Alexis Grigoropoulos, e la rivolta del Dicembre ’08, si e’ tenuta una manifestazione oggi in mattinata, 6 Dicembre 2011, nel quartiere settentrionale di Halandri, organizzato principalmente da studenti delle scuole superiori. Più di 150 persone (soprattutto giovani) hanno partecipato alla marcia di protesta. La dimostrazione e’ iniziata da Piazza Aghios Nikolaos e si e’ mossa verso la stazione di polizia che era difesa in quel momento da almeno una squadra delle forze YMET (in uniforme blu).

I giovani hanno attaccato la stazione di polizia lanciando pietre, raggiungendo il suo ingresso e costringendo la polizia a ritirarsi e nascondersi all’interno dell’edificio. Durante questa azione, che e’ durata quasi 5 minuti, è stata frantumata la facciata ed è stato preso uno scudo della polizia come trofeo. I poliziotti hanno usato gli estintori e le granate assordanti per disperdere i rivoltosi. I manifestanti sono scesi in strada di nuovo ed hanno continuato la marcia, attaccando una macchina di lusso parcheggiata nelle vicinanze, ma anche distruggendo, lungo il loro cammino, vetrine e numerose telecamere di sorveglianza delle banche. La dimostrazione anti-repressione si è conclusa senza alcun arresto.

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Edessa: Le condanne politiche dei giovani continuano

Stava camminando nel centro di Salonicco la notte del 6 dicembre 2009… È stato arrestato con l’accusa di organizzazione di gruppo criminale e di detenzione di bombe molotov. Il 13 dicembre 2010, a Edessa, ebbe un processo senza prove, con due poliziotti per  testimoni e fù condannato a 9 anni e 6 mesi di reclusione.

Chrisovalantis Pouziaritis è l’unico prigioniero dello stato preso il 6 dicembre 2009, il primo anniversario dell’uccisione di Alexandros Grigoropoulos. Era stato  accusato di avere partecipato e avere avuto il ruolo principale negli scontri della notte fuori dall’università di Salonicco, organizzazione di gruppo criminale, possesso e lancio di esplosivi con lo scopo di causare lesioni personali. L’accusa è stata sostenuta da due poliziotti della squadra antisommossa(MAT), senza alcuna prova oltre la descrizione e l’ipotesi, che lo hanno riconosciuto come “capo degli incapucciati” con l’argomento ridicolo che non indossava un cappuccio perché era il capo!… Continue reading Edessa: Le condanne politiche dei giovani continuano

Lotta per la libertà contro lo stato di terrore

Rapporto nationale sulla dimostrazione del 6 Dicembre e sull’aggressione senza precedenti da parte della polizia

Atene

Manifestazione mattutina: In vari quartieri di Atene si sono verificati raduni spontanei e cortei, con lo scopo di andare verso il centro e prendere parte alla manifestazione principale.

Raduni e cortei si sono visti a Peristeri, Filadelfia, Egaleo, Koridallos, Psichico ed Exarchia. Gli studenti hanno bloccato le strade centrali di queste aree e hanno marciato aggressivamente cerso le stazioni di polizia dove si sono scontrati con le forze di polizia. Gli sbirri hanno tentato di arrestare diversi studenti, ma ci sono riusciti solo nel quartiere di Koridallos, che è anche quello in cui si trova la più grande carcere di Atene. Subito dopo l’arresto dei 3 ragazzi, una protesta di solidarietà si è svolta sempre a Koridallos, richiedone il rilascio immediato. Nello stesso momento studenti provenienti dai quartieri a nord del centro di Atene hanno marciato verso il centro, bloccando le principali strade della città. Queste tante e piccole demo che sono nate spontaneamente sono anche risposta alla decisione del governo di chiudere tutto il centro della città al traffico –anche dei mezzi pubblici-, sperando in questo modo di scoraggiare o impedire di venire a diverse persone per le quali sarebbe stato difficile dirigersi in centro in assenza di mezzi pubblici.

La dimostrazione principale è inizata con la presenza di circa 5.000 studenti, mentre molte altre persone continuavano ad affluire nella massa itinerante. La manifestazione è stata aggressiva sin dal principio, con attacchi contro banche, camere di sorveglianza e negozi di lusso. In Via Stadiou le prime cariche della polizia hanno avuto come risultato una temporanea interruzione della demo con studenti che correvano in tutti i vicoli per sfuggire alle violenze in atto da parte degli sbirri. In diverse situazioni tuttavia, studenti con attacchi ben organizzati sono riusciti a rispondere e a respingere le forze dell’antisommossa. Gli scontri hanno visto un’escalation fino a quando la testa del corteo ha raggiunto la piazza del parlamento, Syntagma, e ha attaccato ancora una volta le forze dell’antisommossa. Gli sbirri di tutta risposta hanno iniziato da subito a far un larghissimo uso di gas lacrimogeni e granate disperdi-folla. La manifestazione si è conclusa presso i Propilei della vecchia università, dove la maggior parte delle persone si è fermata per partecipare poi alla manifestazione chiamata per il pomeriggio. E’ importante sottolineare che gli studenti, anche se minorenni, non si sono affato fatti spaventare né dai metodi terroristici degli sbirri, né dai mezzi di comunicazione, che da giorni ben svolgono il loro roulo di servi del sistema, fornendo continuamente notizie parziali e monopolizzanti.

Manifestazione pomeridiana: Il raduno pomeridiano ad Atene era stato programmato per le 16.00. L’intero centro della città è stato bloccato per ragioni di “sicurezza”. [link] Continue reading Lotta per la libertà contro lo stato di terrore

Siamo in guerra. Arresti politici e terrorismo statale.

Siamo davvero incazzati!

Un giorno prima dell’anniversario dell’ omicidio di Alexandros Grigoropoulos il 6 dicembre 2008, la dittatura democratica greca ha deciso di attivare i meccanismi di repressione in un senso tragicomico per impedire una sommossa sociale imminente.Tutti i servi del sistema si sono attivati, cercando di manipolare l’opinione pubblica e di terrorizzare tutte quelle parti della società che resistono.

Ieri sera (4 dicembre) gli scagnozzi del dipartimento anti-terrorismo della polizia hanno fatto irruzione in diversi interni e spazi sociali di Atene, Pireo, Salonicco, Agrinio e Creta, sostenendo che vi siano stati scoperti armi e esplosivi. I burattini ben pagati dei mezzi di comunicazione hanno immediatamente iniziato a celebrare “il successo della polizia greca contro il terrorismo” , Continue reading Siamo in guerra. Arresti politici e terrorismo statale.