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Recentemente, la Troika EU/BCE/FMI ha annunciato le nuove misure che lo stato greco è vincolato a prendere: l’ abolizione delle tredicesime e quattordicesime, la diffusione di contratti di lavoro individuali, ulteriori tagli a stipendi e pensioni sono sono alcuni di questi. Questa è la continuazione di uno dei più feroci attacchi classisti scatenati dalle potenze dominanti negli ultimi decenni, partendo dalla firma del piano di salvataggio nel Maggio 2010.
Con una profonda e sistematica crisi sotto i riflettori, il Capitale cerca la salvezza attraverso la violenta ristrutturazione sociale (attraverso le tasse, etc.), consolidando cosi’ il modello di forza lavoro a basso costo, flessibile ed obbediente. Come risultato, sempre più strati sociali sono costretti alla miseria e alla povertà, mentre coloro che sono condannati mangiare dalla spazzatura e dormire nelle strade sono in costante aumento.
Inoltre, la nomina del banchiere Lucas Papademos come primo ministro, la cooperazione dei neo liberali e dei fascisti (Nea Demokratia, PA.SO.K, LA.O.S.) nel governo, le persecuzioni politiche, l’ intensificazione della repressione e del controllo sociale, tanto quanto l’ intreccio di interessi di meccanismi ideologici e degli organi d’ informazione, evidenziano il tentativo dei manipolatori di proteggersi, almeno politicamente, senza ostacoli ed implementando in modo efficace tutte quelle misure che la sopravvivenza della machina capitalista richiede, fugando cosi ogni illusione di “democrazia”.
E tutto questo viene imposto con la tolleranza, se non il sostegno a titolo definitivo della sinistra irregimentata, che si limita alla magniloquenza e coltiva illusioni elettorali verso gli oppressi, conservando il circo parlamentare televisivo con la sua stessa presenza pagata presenza in esso.
E’ nostro dovere non rimanere una somma di individualità non affiliate che obbediscono docilmente ai piani dello Stato e dei padroni; per non soccombere alle loro storie del gallo e del toro sulla “salvezza della madre patria”, “i debiti che ci affondano”, nè ai dilemmi ricattatori come “consenso o fallimento”, “euro o dracma” che usano per mantenere il loro dominio.
Con l’ auto organizzazione in ogni posto di lavoro, nelle strade e nei quartieri, lottando insieme in solidarietà gli uni con gli altri, facciamo che la nostra resistenza diventi il seme per classe e la liberazione sociale.
Di fronte al dilemma ricattatorio “consenso o fallimento” che lo Stato e i padroni creano, mirando a rinforzare la nostra obbedienza, dobbiamo opporre il vero dilemma alla base: Capitalismo o Rivoluzione !