Tag Archives: Silvia Billy Costa

[Italia]: In cassazione si conclude la vicenda processuale contro Silvia, Billy e Costa

Dopo cinque anni di udienze si è concluso in questi giorni a Roma il processo in cassazione contro Silvia, Billy e Costa accusati dalla Procura della repubblica di Torino di trasporto e ricettazione di esplosivi tra l’Italia e la Svizzera con finalità di terrorismo.

Dal momento in cui Silvia, Billy e Costa avevano terminato di scontare le pene inflitte nel processo in Svizzera, la Procura di Torino, nelle vesti del Procuratore Arnaldi Di Balme, ha cercato di imbastire un processo prima per associazione sovversiva (coinvolgendo anche altre persone facenti parte della Coalizione contro le nocività) e successivamente, con più appelli, ha cercato di dimostrare che un pezzo del tentativo del sabotaggio in Svizzera fosse stato preparato in Italia, perlomeno nel recupero e trasporto dei materiali necessari.

La cassazione ha invece confermato la precedente sentenza di improcedibilità secondo il principio “Ne bis in idem”, ovvero non poter giudicare una persona più volte per lo stesso reato, appellandosi dunque ad un principio di difetto di giurisdizione.

Per chi volesse approfondire rimandiamo alla lettura della pubblicazione “Solidarietà e complicità”: raccolta di testi intorno al tentativo di sabotaggio del centro IBM sulle nanotecnologie in Svizzera e sulla solidarietà espressa da realtà di movimento anche a livello internazionale.

in portoghese

[Italia]: Processo d’appello contro Silvia, Billy e Costa

Torino, 15 Febbraio 2017

Questa mattina si è svolta l’udienza di appello contro Silvia, Billy e Costa.

Nelle motivazioni di sentenza di 1° grado era stata evidenziata una non procedibilità per difetto di giurisdizione che si può appellare solo per Cassazione. È stato quindi respinto l’appello del PM e rinviato alla Cassazione per la decisione definitiva.

La Cassazione dovrà pronunciarsi sulla validità dell’appello, se non sarà ritenuto valido il tutto finirà in niente, diversamente si tornerà al processo d’appello.

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[Italia]: Appello della procura di Torino contro Silvia, Billy e Costa

La Procura di Torino, nelle vesti del procuratore Arnaldi Di Balme, non contenta della sentenza di improcedibilità per il “Ne bis in idem”, il non poter condannare per lo stesso reato, quindi non dover procedere per difetto di giurisdizione per Silvia, Billy e Costa, ritorna alla carica ricorrendo in appello con tutta la giurisprudenza del caso riportandoli verso un nuovo processo.

Ancora una volta il procuratore insiste sul fatto che una parte del tentativo di attacco alla multinazionale IBM da compiersi in Svizzera sarebbe stato pianificato in Italia con il relativo trasporto di materiali esplodenti. A dimostrazione del tutto ci sarebbe la partecipazione di Silvia, Billy e Costa alla Coalizione contro le nocività, esperienza di lotta che, negli anni della sua attività, ha creato un’attiva progettualità contro le biotecnologie e le nanotecnogie.

Di questi tentativi repressivi niente di che stupirsi, la giurisprudenza è costruita appositamente per reprimere contesti critici e di lotta verso questo sistema di sfruttamento.

Per noi resta invece ben chiara la necessità di disfarsi di questo sistema ecocida con i suoi bracci armati chiamati scienza e ricerca.

Per chi volesse approfondire rimandiamo alla lettura della pubblicazione “Solidarietà e complicità”, raccolta di testi intorno al tentativo di sabotaggio del centro IBM sulle nanotecnologie in Svizzera e sulla solidarietà espressa quando la repressione ha avuto la meglio.

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[Italia] Settimana di agitazione contro le tecnoscienze – Presidio contro l’EFSA

Ecco il testo della settimana di agitazione contro le tecnoscienze, scaturito dall’assemblea in solidarietà a Silvia, Billy e Costa.

(Corteo contro l’ingegneria genetica e l’EFSA a Parma)

Dal 22 al 28 FEBBRAIO
SETTIMANA DI AGITAZIONE in tutta Italia
contro le tecnoscienze e il mondo che le produce

26 Febbraio
PRESIDIO CONTRO l’EFSA
Ente europeo di sicurezza alimentare
Dalle 12.00 alle 17.00
Davanti alla sede dell’EFSA, Viale Piacenza, Parma

Il 2 Marzo si terrà al tribunale di Torino la nuova udienza contro Silvia, Billy e Costa accusati del tentato sabotaggio con esplosivi a firma Earth Liberation Front ad un centro di ricerche internazionale sulle nanotecnologie in Svizzera della multinazionale IBM. Continuare questa solidarietà significa per noi continuare ad ascoltare quell’urlo di un pianeta morente, che come scrisse un gruppo dell’ELF statunitense li aveva motivati nel loro cammino di resistenza, da non confondersi con la passività ma con l’ira bruciante durante la lotta.

Assemblea solidale

Aggiornamento processo Billy, Silvia e Costa

Torino, Italia: Incontro solidale in vista del processo a Billy, Silvia e Costa – Riprendiamo le ostilità alle tecno-scienze

pic2-2Lanciamo un momento solidale in vista del processo che si svolgerà a Torino il 13 Gennaio. Billy Silvia e Costa sono accusati di possesso, trasporto e ricettazione di esplosivo, e per il tentativo di attacco al centro di ricerche nanotecnologiche IBM a Zurigo.

Questo si collega al 15 Aprile 2010 quando vennero fermati e arrestati dalla polizia elvetica che, perquisendo la loro auto, aveva trovato materiali esplosivi e incendiari e dei volantini che rivendicavano un imminente attacco esplosivo a firma “Earth Liberation Front Switzerland” (Fronte di liberazione della Terra) contro il centro di ricerche all’epoca in fase di realizzazione.
Processati, erano stati condannati a pene detentive dai 3 anni e 4 mesi ai 3 anni e 8 mesi.

Nel mentre la procura di Torino aveva aperto un’indagine anche nel tentativo di imbastire un’associazione sovversiva tra numerose situazioni impegnate in lotte ecologiste ed anarchiche e che avevano creato una rete solidale attorno a Billy, Silvia e Costa. Di fatto questo tentativo, caduto dopo anni, è servito per un forte monitoraggio e controllo di queste situazioni.

Vorremmo partire dal senso che è stato espresso dalla solidarietà negli anni della carcerazione in Svizzera, per riportare nuovamente un’attenzione verso gli sviluppi delle tecno-scienze e sulla necessità di opporvisi. Su quel percorso, che non è iniziato in Svizzera e che non si è mai interrotto,   ci piacerebbe incontrare altri pensieri per costruire progettualità comuni, per non fermarsi sul  momento repressivo, ma trasformarlo in nuove possibilità di critica e lotta.

Domenica 29 novembre ore 17

presso radio Blackout

via Antonio Cecchi 21/A
Torino

[Italia] Rinviati a giudizio Billy, Costa e Silvia

Il 17 Luglio a Torino si è svolta l’udienza preliminare contro Silvia Guerini, Costantino Ragusa e Billy Bernasconi. Sono stati rinviati a giudizio per: “art.110, 280 c.p. … perchè in concorso tra loro, a nome dell’ELF-Earth Liberation Front, movimento ispirato all’ecologismo radicale, per finalità di terrorismo, compivano atti diretti a danneggiare cose mobili o immobili altrui, mediante l’uso di dispositivi esplosivi o comunque micidiali”, art.110, 81,61 c.p. … perché in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso… illegalmente detenevano e portavano in luogo pubblico, trasferendo dalla Valchiusella a Bergamo e quindi in Svizzera il seguente materiale esplosivo atto all’impiego… art.110, 648 c.p. … perché in concorso tra loro… conoscendone la provenienza delittuosa, ricevevano da soggetti rimasti ignoti il materiale per ordigni esplosivi… prevento di sottrazione illecita ai danni di una delle imprese rimasta non identificata che, autorizzata all’utilizzo di esplosivi.” Tutte le accuse contengono l’aggravante della finalità di terrorismo.

Il Gup Silvia Graziella Carosio ha accettato la tesi portata avanti dal sostituto procuratore Enrico Arnaldi Di Balme e ha trovato irrilevante che siano già stati processati e condannati nella Confederazione Elvetica.
Il 15 Aprile 2010 Billy, Costa e Silvia vennero fermati e arrestati dalla polizia elvetica che, perquisendo la loro auto, aveva trovato materiali esplosivi e incendiari e dei volantini che rivendicavano un imminente sabotaggio a firma “Earth Liberation Front Switzerland” (Fronte di liberazione della Terra) contro un centro di ricerche, in fase di realizzazione, sulle nanotecnologie di IBM, a Ruschlikon. Processati con l’accusa di atti preparatori d’incendio, trasporto illegale e occultamento di materiale esplosivo, erano stati condannati il 22 Luglio 2011, Costa a 3 anni e 8 mesi, Billy a 3 anni e 6 mesi e Silvia a 3 anni e 4 mesi.

L’inizio del processo sarà il 13 Gennaio 2016 a Torino.

RILANCIAMO LA LOTTA ALLE NOCIVITA’

In vista del processo ci troviamo a sostenere numerose spese legali, chiediamo a tutte e tutti supporto con iniziative benefit e donazioni al conto corrente postale intestato a Marta Cattaneo codice IBAN: IT11A0760111100001022596116, dall’estero: Codice BIC BPPIITRRXXX
specificare la causale: solidarietà a Silvia Billy Costa

Per contatti: info@resistenzealnanomondo.org
resistenzealnanomondo.org, silviabillycostaliberi.noblogs.org

Torino, 11 giugno: Aggiornamento sul processo contro Billy, Costa e Silvia

L’11 giugno si è svolta presso il tribunale di Torino l’udienza preliminare, già rinviata una volta, che vede imputati Billy, Costa e Silvia con l’accusa di voler attaccare con esplosivo il centro di ricerche IBM a Zurigo.

L’udienza è stata rinviata per la seconda volta al 17 luglio per una richiesta, da parte del giudice, di ulteriore documentazione svizzera.

RILANCIAMO LA LOTTA ALLE NOCIVITA’

silvia billy costa liberi
resistenze al nanomondo

Torino, 11 giugno: Udienza preliminare del processo contro Silvia, Billy, Costa ed incontro

Testo sull’ incontro:

IN DIFESA DELLA TERRA

L’11 giugno ricorre la giornata internazionale di solidarietà a Marius Mason ed a tutti i prigionieri anarchici di lunga data, una giornata in più per dedicare loro il nostro tempo, pensieri, per continuare la lotta insieme a loro.

La giornata di quest’anno è intitolata “Transizione: la lotta non è finita” (è possibile leggere qui in italiano l’appello completo), tra le altre ragioni, anche per sostenere Eric McDavid liberato a gennaio dopo 9 anni di prigionia e la transizione di genere di Marius.

A Torino, nella stessa giornata, si svolgerà l’udienza preliminare per Silvia, Costa e Billy, di nuovo sotto processo per gli stessi fatti per cui in Svizzera hanno già scontato anni di carcere: l’accusa di tentativo di sabotaggio del centro di ricerca IBM sulle nanotecnologie a Zurigo.

Quello della repressione da parte del nemico è un aspetto inevitabile e da affrontare nella lotta per la liberazione della terra, umana ed animale, perché combattiamo contro quello stesso mondo che devasta e sfrutta il vivente e che segrega ed ingabbia chi si rivolta contro chi intende imporre questa dominante come unica possibilità esistente. E vogliamo colpire il sistema tecno-industriale dove più puo’ nuocere.

Per discutere di questi e di altri aspetti delle lotte anarchiche ecologiste radicali, giovedì 11 dalle h 20,30 presso la sede di Radio Blackout sarà proiettato il documentario, sottotitolato in italiano, “If a tree falls”, la storia di una cellula dell’ELF negli Stati Uniti, paese che, dopo aver indicato nei massimi nemici della propria sicurezza l’Islam, ha promulgato leggi speciali anche per chi ha lottato per la liberazione animale e della terra, declinando in ecoterrorismo e garantendo così sicurezza alle lobbies della devastazione del pianeta.

A seguire dibattito con Billy, Costa e Silvia.

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until all are free

Torino: Aggiornamento sul processo contro Billy, Costa e Silvia

Il 23 aprile si è svolta presso il tribunale di Torino l’udienza preliminare che vede imputati Billy, Costa e Silvia con l’accusa di voler attaccare con esplosivo il centro di ricerche IBM a Zurigo.

L’udienza è stata rinviata all’11 Giugno per una mancanza di documentazione inerente alla sentenza definitiva svizzera che ha fatto già scontare anni di carcere per gli stessi reati per cui oggi la procura di Torino vuole procedere.

RILANCIAMO LA LOTTA ALLE NOCIVITA’

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Milano: Contestato l’incontro Happy Biotech in solidarietà con Billy, Costa e Silvia, Lucio, Graziano e Francesco

Il 23 aprile, in occasione dell’inizio dei processi ai/alle nostrx amicx e compagnx Billy, Costa, Silvia e Lucio, Graziano e Francesco, istituiti dalla procura torinese, una decina di solidali hanno interrotto un convegno dal ridicolo nome “Happy Biotech” organizzato dall’Università degli studi di Milano.

L’intento dell’evento era di “avvicinare il più possibile la città a una conoscenza più approfondita delle biotecnologie e delle relative applicazioni in ambito biologico-industriale, farmaceutico, medico, veterinario o agro-ambientale e alimentare”.

A portare avanti la solita propaganda pro-biotech c’erano personaggi come Roberto Pilu, biologo ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Agrarie all’Università degli Studi di Milano, che collabora con varie multinazionali del settore biotech, tra cui Pioneer e Syngenta; il prof. Martin Kater, titolare dei corsi di genetica e genomica funzionale; e Adriana Maggi, ricercatrice e professoressa di Biotecnologie Farmacologiche dell’Università di Milano,  oltre che presidentessa della TOP srl (Transgenic Operative Products) di Lodi, azienda biotecnologica che si occupa di creare nuovi “modelli” di topi transgenici per esperimenti di tossicologia e per i test di nuovi farmaci, ed effettua anche esperimenti su di essi per conto terzi. Animali creati appositamente per la ricerca, che vivono tutta la loro esistenza tra le mura asettiche di un laboratorio, rinchiusi in scatole di plexiglass aspettando di morire nel “sacro nome della scienza”. TOP srl ha inoltre stipulato un contratto con Charles River, azienda leader mondiale nella fornitura di animali da laboratorio geneticamente modificati.

Abbiamo deciso di interrompere la conferenza quando sul palco è salita Adriana Maggi, convinta vivisettrice e assassina di animali, aprendo uno striscione e urlando tutto il nostro disgusto per questi personaggi che si credono i padroni della Terra.

Qualche studente presente alla conferenza ci ha chiesto di rimanere fino alla fine per il dibattito, ma per noi dibattere con costoro non ha senso, sennò saremmo tra le fila di partiti come M5S o i VERDI a chiedere voti, o nell’organigramma del WWF o di Greenpeace pronti a ricevere il 5Xmille o una firma per dire no agli OGM, perdendo tempo in dibattiti che non fanno altro che muovere l’aria.

Noi siamo in guerra con questi produttori di veleni, non vogliamo un’esistenza democraticamente pacifica per entrambi – vogliamo la distruzione di ciò che ci sta distruggendo, e lo vogliamo ORA.

Abbiamo dunque lasciato il convegno ribadendo la nostra totale solidarietà a chi si ribella a questo esistente, a chi non si rassegna a vedere il selvaggio sempre più stretto nella morsa di cemento ed ipertecnologia (di cui treni ad alta velocità, biotecnologie e nanotecnologie sono solo alcuni esempi).

RILANCIARE LA LOTTA ALLE NOCIVITA’! SOLIDARIETÀ ALLE/AI RIBELLI DELLA TERRA!

Inviamo amore e rabbia a Billy, Costa, Silvia e Lucio, Graziano e Francesco. LIBERX TUTTX!

Alcunx nemicx delle nocività
27/04/2015

Lecce: Iniziativa solidarietà e contro le nocività

Iniziativa copiaCREPI IL VECCHIO MONDO!

Esprimere solidarietà a coloro che sono colpiti dalla repressione è un modo per far sì che non siano e non si sentano isolati, soprattutto quando detenuti. Continuare le lotte è un modo ulteriore per evitare che la repressione non diventi freno, ostacolo per proseguire e mettere in atto ciò che ci preme: l’attacco verso questo mondo disopraffazione. Il 23 aprile inizieranno due processi nei confronti di alcuni compagni. Graziano, Lucio, Francesco accusati di sabotaggio ad un compressore in Val di Susa.

Silvia, Costantino, Billy accusati di un tentato attacco ad un centro di ricerca sulle nanotecnologie di proprietà di IBM e Università di Zurigo. Per questo atto sono già stati processati, detenuti e condannati in Svizzera, ora il tribunale di Torino vorrebbe processarli nuovamente. Il motivo per cui ne parliamo contemporaneamente non è la data del processo ma le ragioni per cui si trovano a dover affrontare la repressione: la lotta contro le nocività. Non vogliamo che tutto si riduca solo ad una questione ambientale ma, come alcuni di questi compagni hanno ribadito, le nocività non sono tali solo per la devastazione che esse portano all’ambiente e all’uomo ma per la loro ragione sociale. Esse sono ciò che Stato ed Economia impongono sulle nostre teste, cambiando irreversibilmente il nostro modo di vivere e di rapportarci alla natura e alle persone. Sono il tentativo di meccanizzare tutto quanto e rendere le nostre vite dei meri numeri da contabilizzare sulla strada del profitto.

Questo rappresenta, per noi, un treno ad alta velocità, un mezzo funzionale a percorrere distanze in tempi sempre più ridotti per non correre il rischio di perdere tempo che, per i padroni, è denaro. Questo rappresentano per noi le bio e le nanotecnologie: il tentativo di manipolare e controllare il vivente, attraverso tecnologie e apparati sempre più piccoli che permettano applicazioni insperate ad un dominio sempre in cerca di nuova linfa. Questo rappresenta per noi un gasdotto o un impianto per produrre energia, quella stessa che permetterà a questo sistema di riprodursi e riprodurre altre nocività. La lotta al gasdotto Tap può essere un modo per praticare la solidarietà verso i compagni colpiti dalla repressione e per mettere in discussione il sistema in cui siamo immersi, di cui dovremmo cercare di sbarazzarci il prima possibile. Vogliamo affrontare queste ed altre questioni inerenti alla lotta al Tap e ai prossimi possibili passi da fare.

VENERDI’ 17 APRILE ORE 19:30
A SEGUIRE BUFFET BENEFIT DETENUTI

CIRCOLO ANARCHICO
VIA MASSAGLIA 62/B
LECCE

Il processo a Billy, Silvia e Costa si avvicina: rilanciamo la lotta alle nocività

TOWSono passati quasi cinque anni dal nostro arresto in Svizzera, quando ad un posto di blocco sul passo dell’Albis, nel Canton Zurigo, venne rinvenuto nell’auto su cui viaggiavamo dell’esplosivo, alcune bombole di gas propano, taniche di benzina e diverse copie di uno scritto rivendicativo a firma Earth Liberation Front Switzerland. Obiettivo dell’attacco rivendicato negli scritti era il “Binning and Rohrer Nanotechology Center”, una struttura allora in costruzione, di proprietà dell’ IBM e in collaborazione con l’ETH, il Politecnico federale di Zurigo.

Il processo si tenne un anno e mezzo dopo il nostro arresto con tre accuse a nostro carico: atti preparatori punibili di incendio intenzionale; occultamento e trasporto di materie esplosive; commercio non autorizzato (importazione) di esplosivi. Le richieste di pena formulate dal procuratore federale Hansjörg Stadler, tra i 3 anni e 4 mesi e i 3 anni e 8 mesi vennero ampiamente accolte dal giudice federale Walter Wütrich, la quale corte confermò tutti i capi d’accusa ad eccezione del traffico (importazione) illecito di esplosivi, accusa dalla quale fummo assolti.

Parallelamente, la procura di Torino aveva da subito dato avvio ad un’indagine a tutto tondo intorno alle cartucce di esplosivo che gli svizzeri ci trovarono addosso, con l’obbiettivo di poterne determinare la provenienza. Ad indagine conclusa, le accuse a nostro carico ipotizzate dal pm Enrico Arnaldi Di Balme, sono pure tre: atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, detenzione e trasporto in luogo pubblico di esplosivi e ricettazione per l’esplosivo, accuse tutte aggravate dalla finalità di terrorismo.

In questi 5 anni passati, la nostra analisi del presente ha solo continuato a confermarsi e, conseguentemente, il nostro sentire anarchico ed ecologista non ha potuto che rafforzarsi. Le nano – biotecnologie sono gli ultimi sentieri battuti dalla corsa del sistema capitalista tecno-industriale al saccheggio e alla devastazione della Terra. Sentieri che, come tutti quelli precedenti (si pensi all’era dell’industrializzazione), presentano come miracoli cio’ che, possiamo facilmente immaginare, in futuro è destinato a trasformarsi in incubo.

Tecnologie che nascono dal cambio di visione del mondo che l’era informatica ha portato con se, soppiantando la visione meccanicista delle leve e degli ingranaggi con una visione matematica fatta di bits d’informazione in cui la realta’ tutta deve poter rientrare in un logaritmo. Una visione nuova che si e’ affermata perche’ meglio risponde alle esigenze del sistema. Affermandosi, ha schiuso alla scienza delle possibilità fino ad ora pressoche’ inimmaginabili per adempiere a quel compito che i tempi e l’autofagia del sistema le richiedono con sempre piu’ impellenza: riuscire ad appropiarsi di ogni cosa nell’universo per scomporla nei suoi piu piccoli, infinitesimali componenti, nei suoi “bits”. Ovvero, arrivare ad ottenere una qualche unità di base universale, attraverso la quale gli scienziati possano ridurre tutto l’esistente ad un grado sufficiente d’interscambiabilita’ ed equivalenza, affinchè in seguito, con l’ingegnerizzazione di questa nuova (perche prima inaccessibile) materia prima, ogni cosa di questo universo diventi fruibile alle necessità del dominio. Queste tecnologie sono dunque per il sistema un pilastro su cui rifondare i processi produttivi e di approvigionamento, fondamentali per la sua crescita. Una crescita che si vorrebbe senza fine in un pianeta saccheggiato già oltre ogni limite delle sue possibilità. E la convergenza delle scienze, cosi come con gli OGM, è l’ultima delle promesse di uno sviluppo che avrebbe dovuto risolvere la crisi ecologica a cui ci ha portati lo stesso progresso ecocida.

Come già detto in un precedente scritto, il “Binning and Rohrer Nanotechology Center” è stato reso operativo ed inaugurato pochi mesi prima del nostro processo in Svizzera. Da quasi tre anni a questa parte offre 950m2 di superficie alla collaborazione per la ricerca di base su nuovi materiali ed elementi di costruzione in scala nanometrica. Un luogo di ricerca che permetterà ai ricercatori, tanto di IBM che dell’ETH e di altri partner, di spingere la conoscenza, ma sopprattutto le possibilità di applicazione delle nanotecnologie, ben oltre, ma molto ben oltre, l’attuale impiego raggiunto tra cosmetici, pneumatici o spray nanotech. Cosi assicura il direttore della struttura, Matthias Kaiserswerth. Per noi, per quanto quelli di IBM o dell’ ETH si vantino di avere tra le mani un laboratorio unico al mondo – e per certi aspetti hanno pure ragione – la realtà è che i luoghi dentro cui si sta spingendo l’ingegnerizzazione e la manipolazione del vivente e del pianeta sono molti e, soprattutto, sono un po’ ovunque. Dai centri di ricerca delle multinazionali alle università, dai poli scientifici alle istituzioni di ricerca sovranazionali, un mondo che si muove in parallelo alla realtà che viviamo, e che sulla nostra testa progetta e costruisce il futuro che ci verrà imposto e i cui lineamenti già li abbiamo sotto gli occhi. Un mondo che ha un nome e un indirizzo.

Negli anni abbiamo sempre più sentito l’urgenza di provare a costruire lotte contro questo sviluppo, partendo proprio dalla comprensione della sua imprescindibilità per il sistema, oltre che per la nocività che gli sviluppi bio e nanotecnologici rappresentano. Nocività, e conviene chiarirlo, non in quanto danno alla salute umana, problema ambientale, ma in quanto rapporto tra potere e tecnologia che si traduce in rimodellamentosostituzionedistruzione degli ecosistemi e del vivente. Un concetto di nocività ben più ampio e che si ricollega a filo diretto all’unica vera nocività rappresentata dal sistema stesso. Un’urgenza che continuiamo a sentire e per cui, davanti a questo salto in avanti che il sistema tecnologico ed industriale sta compiendo, rimaniamo convinti di come questa si debba tradurre in una critica necessariamente radicale e che non possa prescindere dal contesto sociale e economico, di cui queste nocività sono il prodotto e per cui sono necessarie. Critica che a sua volta sappia trasformare i fiumi d’inchiostro e le parole, necessarie per esprimerla e svilupparla, in lotta e azione diretta. Rimaniamo dunque ancora convinti/e della necessità di sviluppare lotte ecologiste radicali per contrastare questo sviluppo tecno-industriale mortifero, tracciando però come linea chiara quella di vedere nella lotta unicamente una reale possibilità per rimettere tutto in discussione, e non uno spazio in cui provare a ritagliarsi la propria parte nel teatrino politico o  per offrire alternative “eco-sostenibili” al sistema.

Quello che vediamo è come i luoghi del potere tecno-scientifico si stiano decentralizzando e molecolarizzando in una costellazione di interessi e progetti ultra specifici, nonostante poi tra loro siano sempre e necessariamente interconnessi. Intervenire e colpire là dove più nuoce è sempre meno evidente e facile da capire. Una continua fonte d’ispirazione in questo senso è rappresentata da chi, in tutto il mondo, continua a sentire l’urgenza della lotta, portando avanti progetti, campagne, mobilitazioni e lotte in difesa di quanto ci si sente parte, e di sabotaggio e attacco distruttivo contro quegli ingranaggi che compongono il sistema industriale tecno-scientifico, patriarcale e capitalista.

Mettersi in gioco attraverso la lotta, sappiamo bene che probabilmente, presto o tardi, significa dovere fare i conti con la repressione e da questo non si sfugge. Quello da cui pero’ si puo’ e anzi si deve sfuggire, è lasciare soli/e coloro che sono colpiti/e dalla repressione. Il sostegno ai/alle prigionieri/e e’ qualcosa a cui non si puo’ prescindere, e oltre alla solidarieta’ e supporto piu’ immediato, altrettanto importante e fondamentale e’ il dare seguito alle lotte per cui compagni/e stanno pagando.

Nel nostro caso, trovandoci fuori da quelle mura, abbiamo davvero apprezzato le energie di tanti/e che attraverso serate e iniziative negli ultimi mesi, oltre al calore del supporto piu’ immediato e necessario, hanno dato spazio al nostro caso ma, sopprattutto, alle tematiche su cui ci preme un confronto e il trasmettere il nostro sentire. Questo per noi rimane fondamentale.

Il 23 aprile e’ la data in cui e’ stata fissata l’udienza preliminare, dove si deciderà se verrà fatto o meno questo processo “déjà vu”. Da parte nostra, quello che sentiamo, non e’ tanto un interesse a richiamare l’attenzione sul nostro caso specifico, sul processo nei nostri confronti, quanto più la voglia di riuscire a trasformare questo momento in un’occasione, anche di mobilitazione, per rilanciare queste tematiche e il sentire che ci accomuna.

Mettere al centro non la repressione, ma l’agire senza delegare ad altri/e contro le bio e le nanotecnologie, contro il nucleare, contro ogni altra nocivita’ di questo sistema mortifero e in sostanza: contro questo presente di annientamento e devastazione.

Per la liberazione della Terra. Per la liberazione animale.
Billy, Costa, Silvia, Febbraio 2015

In vista del processo ci troviamo a sostenere numerose spese legali, chiediamo a tutte e  tutti supporto con iniziative benefit e donazioni al conto corrente postale intestato a Marta Cattaneo codice IBAN: IT11A0760111100001022596116, specificare la causale: solidarietà a Silvia Billy Costa
Per contatti: info@resistenzealnanomondo.org
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