Striscione appeso allo squat Themistokleous 58 a Exarchia in solidarietà col centro sociale autonomo Klinika a Prague, attaccato da un gruppo di neo-nazisti il 6 febbraio 2016.
Forza a chi continua a resistere.
Fanculo il razzismo e la xenofobia.
Villa Milada era una nota occupazione di abitazioni e luogo di riunione politica a Praga, ed è stata uno dei spazi più importanti per la scena indipendente underground. La sua storia risale al Primo Maggio del 1998.
Tre anni fa, l’ultimo gruppo d’occupanti che la formavano hanno resistito al violento sfratto da parte delle guardie di sicurezza private, che l’avevano preso d’assalto con la stretta collaborazione della polizia locale, fino a quando questo progetto si è concluso il 30 Giugno del 2009.
Il Sabato 30 Giugno 2012, una trentina di persone occupò l’edificio della Villa Milada per onorare quel anniversario cupo, mettendo in piedi un concerto improvvisato con bande hardcore punk.
Le autorità erano state avvertite che si trattava di una organizzazione di una volta, che aveva quindi il carattere di un singolo evento. Di conseguenza, non si trattava d’un tentativo permanente di rioccupazione della villa ma d’un occupazione simbolica col fine di evidenziare l’approccio passivo dello stato ceco per quanto riguarda l’amministrazione degli edifici inutilizzati e la repressione contro le forme alternative di cultura.
Tuttavia, i sbirri hanno reagito contro la manifestazione con una massiccia operazione di polizia, ed hanno scatenando un attacco aggressivo contro gli spettatori non violenti del concerto, col risultato di avere molte lesioni sanguinanti ed arresti temporanei di decine di persone.
Almeno venti persone sono state picchiate brutalmente e umiliate psicologicamente all’interno dell’edificio, lontano da telecamere e testimoni oculari, mentre sette altri attivisti sono andati a nascondersi dietro il camino sul tetto della palazzina di quattro piani, temendo per la propria integrità fisica e rimanendo in una pericolosa lacuna sopra il terreno per ore.
Dopo lunghi negoziati ed alcuni stupidi tentativi della polizia ceca di intimidire le decine di solidali che si erano riuniti davanti alla villa, gli occupanti hanno deciso di scendere dal tetto, se i poliziotti li avrebbero consentito di raccogliere le loro cose dalle camere sottostanti della casa.
Nel primo pomeriggio di Domenica, 1 Luglio, si sono resi conto che la squadra dei sbirri che aveva effettuato l’irruzione aveva rotto tutte le loro attrezzature come computer portatili, casse, amplificatori e chitarre elettriche.
Il proprietario della villa ha minacciato di fare causa contro gli attivisti, i quali rischiano gravi accuse.