La mattina del Lunedì, 1° Ottobre è stata effettuata un’altra operazione di polizia sotto il nome di “Xenios Zeus” nei confronti degli immigrati e dei rifugiati, questa volta nella zona portuale di Patrasso. C’era massiccia presenza della polizia nella città dal giorno prima, tra cui squadroni anti-sommossa da Atene e da altre città, così come l’ispettore di polizia generale del sud della Grecia.
Anarchici e solidali si sono riuniti all’occupazione Parartima, nel centro della città, cercando di mantenere uno spazio aperto di resistenza e di accoglienza per gli immigrati perseguitati, mentre hanno anche effettuato delle azioni di contro-informazione contro il pogrom razzista in atto. Un’assemblea per il coordinamento delle azioni si è tenuta la sera dello stesso giorno nell’occupazione, fino quel ora, compagni di Patrasso hanno segnalato centinaia di arresti di immigrati privi di documenti o meno.
Anarchici ed altri antifascisti hanno realizzato azioni di solidarietà contro la caccia agli immigrati e i rifugiati, come ad esempio un moto-corteo, raduni di contro-informazione nelle piazze, distribuzione di opuscoli nei mercati all’aperto, insieme con la creazione di uno spazio di accoglienza all’occupazione Parartima per tutti gli perseguitati. Nello stesso tempo, hanno chiamato per una grande manifestazione.
Il 2 Ottobre, circa 350 compagni sono scesi nelle strade di Patrasso, per una manifestazione serale che durò più di due ore, passando attraverso diversi quartieri. Sullo striscione principale si leggeva “Contro l’operazione fascista “Xenios Zeus” – Solidarietà con gli immigrati” e tra gli slogan cantati era incluso anche il seguente: “La povertà, la miseria, il cannibalismo, questo è la crisi e il capitalismo”.
Il 4 Ottobre, il seguente testo è stato rilasciato (in greco) da diversi immigrati in occasione degli eventi in corso a Patrasso (e altrove):
“Siamo un gruppo di immigrati che abbia deciso di scrivere questo testo come un messaggio per i Greci, e quindi come appello alla solidarietà a causa dei problemi che stiamo affrontando. Abbiamo lasciato le nostre terre per molte ragioni diverse, come le guerre, la povertà, l’oppressione, il fascismo. Siamo venuti qui con il desiderio di recarsi in Europa, sognando per il futuro.
In Grecia, con la crisi, stiamo affrontando la disoccupazione e non abbiamo i documenti che ci permettono di lavorare legalmente. Non abbiamo ciò che è necessario per tirare avanti, come il cibo, le cure mediche, un riparo. La legittimità del partito fascista, e il fatto che ogni giorno diventa più numeroso, causa problemi nella nostra vita. Siamo attaccati da alcuni poliziotti che sono nello stesso tempo dei fascisti. Anche gli immigrati che hanno ottenuto il cartellino rosso (permesso temporaneo di soggiorno per i richiedenti d’asilo) non possono esercitare i loro diritti legittimi. I diritti umani non sono rispettati, e molti immigrati perdono la vita nel tentativo di attraversare le frontiere o vivere per le strade. Sappiamo bene che, per quanto il fascismo in Grecia esiste, esistono anche persone buone che sanno cosa significa la vita umana.
Oggi, in questo momento, lo Stato applica l’operazione “Xenios Zeus” qui a Patrasso. Nell’ambito di questa operazione di polizia, che raccoglie gli immigrati in pochissimo tempo con “azioni di pulizia”, 300 immigrati sono stati catturati ieri e portati nei campi di concentramento nei cui sono rinchiusi come in una prigione. Oggi, chiediamo alla popolazione locale, che sa ciò che la vita e la libertà significa, di mostrarci solidarietà al fine di fermare questa operazione disumana. Abbiamo avuto molti problemi nel nostro paese, e ci troviamo di fronte a numerose ingiustizie, leggi fasciste e disumane fino a questo giorno.
Non ne possiamo più. Grazie per il vostro interesse. ”
Seguendo questi sviluppi da vicino, compagni hanno cercato di non lasciare le detenzioni di massa degli immigrati, né la minaccia nazista senza risposta. Anche se gli attivisti hanno mandato un chiaro messaggio di resistenza e prontezza di reagire, le loro proteste istantanei non sono stati in grado di fermare un meccanismo di stato che rapisce con violenza le persone ovunque si trovino. Tuttavia, le bande parastatali in attesa di attaccare le persone indifese-con la partecipazione amichevole della polizia greca- sono state ostacolate in larga misura dalla presenza costante degli antifascisti per le strade.
Nelle prime ore del Giovedì, 11 Ottobre una banda dell’Alba Dorata (Chrissi Avgi) si è riunita in un ristorante chiamato “Psitalonia”, presso la Piazza di Psila Alonia, e si preparò di attaccare i compagni antifascisti nelle vicinanze (vicino l’occupazione Maragopouleio). Solidali si sono trasferiti immediatamente nella zona per difendere i compagni, e tutti insieme hanno schiacciato i neo-nazisti quando questi hanno tentato di attaccarli. I membri dell’Alba Dorata si ritirarono in disordine, e il locale, che serve come il loro rifugio è stato distrutto. In particolare, il ristorante “Psitalonia” è di proprietà di teppisti che hanno un collegamento diretto al nucleo dirigente del partito della sezione locale. Inoltre, è un luogo di incontro noto per le feccie fasciste, ed è collegato agli attacchi contro gli immigrati nel quartiere. Il partito Alba Dorata nega ufficialmente la presenza dei suoi mercenari nell’incidente.
La mania vendicativa dello Stato per i suoi cani abbattuti si è manifestata con il fermo di 9 persone, ciecamente in luoghi e tempi diversi dagli eventi. 4 dei detenuti sono stati infine arrestati ed accusati di reati gravi, come tentato omicidio, dopo essere stati presumibilmente riconosciuti dai membri dell’Alba Dorata. Pertanto, il caso si basa su affermazioni dei fascisti, che hanno fabbricato le accuse con la polizia e la magistratura.
Venerdì scorso, 12 Ottobre, dei solidali hanno chiamato un raduno alle 12:00 davanti all’occupazione Parartima, all’angolo delle Vie Corinthou e Aratou, per una marcia di protesta verso i tribunali di Patrasso in Via Gounari, dove i quattro compagni arrestati sarebbero stati esaminati da un giudice per le indagini. Quasi 400 compagni hanno manifestato davanti al palazzo di giustizia, gridando slogan ad alta voce in solidarietà con i quattro arrestati. Tuttavia, l’udienza è stata rinviata per il Lunedì, 15 Ottobre (alle 8.30 e dopo, alle 17.00). I quattro compagni sono rimasti in custodia temporanea e sono stati trasferiti nel quartier generale della polizia di via Ermou, a Patrasso.
Dobbiamo combattere gli attacchi dello stato e dei parastatali! Giù le mani dai nostri compagni!
CONTRO LO STATO DI POLIZIA E IL NEO-NAZISMO
SOLIDARIETÀ CON I 4 ARRESTATI
MORTE AL FASCISMO