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Toronto: Azione in solidarietà con Villa Amalias e Lelas Karagianni 37

[19 gennaio 2013]

Nelle prime ore della mattina abbiamo inferto un altro piccolo colpo contro il meccanismo del capitale. Il livello della strada di uno dei tanti nuovi cantieri di condomini in costruzione nella città, contenente materiale da costruzione così come progetti di architettura per l’edificio, è stato distrutto e poi dato alle fiamme come piccola dimostrazione della nostra rabbia. La nostra rabbia è diretta sia verso la continua e celebrata gentrificazione della città, sia verso il continuo imprigionamento di compagni anarchici nel mondo.

La gentrificazione è la morte della comunità in slow motion. Lo sconfinamento di spazi abitativi individualizzati ad alto costo in una comunità costringe le persone per cui un alto costo della vita non è abbordabile ad andarsene, dividendo amicizie di una vita e relazioni personali. Con questo arrivano gli avvoltoi dei negozi in franchising, che festeggiano sulle carcasse dei negozi locali e indipendenti, e arriva l’inevitabile “pulizia” della zona, che rimuove ogni segno indesiderato di vita o sofferenza. Le pubblicità ispiratrici che accompagnano questi sviluppi nascondono il segreto che invece di un cambio o di un avanzamento nello stile di vita, quello che viene venduta è una scatola di isolamento e vuoto con le trappole e la patina del lusso, così come il proprio stesso ruolo nella distruzione di una comunità pre-esistente.

Con un cambio di abiti siamo scomparsi nella notte non visti. Questo non è un tentativo di autocompiacimento o di glorificazione, ma un tentativo di mostrare quanto facilmente queste azioni possono essere replicate ovunque. Rendiamo le loro vite difficili quanto loro cercano di fare con le nostre. Questa è una crescita per quanto riguarda le nostre tattiche, ma ci rendiamo conto che queste azioni sono ancora in piccola scala in confronto alle azioni di compagni in tutto il mondo.

Con ciò, riconosciamo anche il bisogno di intensificare i nostri attacchi contro lo stato e il capitale nel nord America in relazione all’intensità della repressione e degli attacchi contro la comunità anarchica e anti-autoritaria. Con ogni ondata di repressione deve seguire una risposta mirata, critica e sempre più militarista.

Questa è un’azione di solidarietà con la gente delle occupazioni di Villa Amalias e Lelas Karagianni 37 di Atene che hanno subito sgomberi da parte della brutale e fascista polizia greca. Abbiamo scelto di prendere di mira nuovi sviluppi edilizi, al servizio della borghesia della cittò, poiché si situano in contrasto diretto con la vitalità, la comunità e la solidarietà vista negli squat in tutto il mondo. Un’altra estrema differenza è la natura di esclusione economica della proprietà privata. Non lottiamo per “case più abbordabili” o per “affitti basati sulle entrate”, lottiamo per la casa per ogni essere umano, indipendentemente dalla situazione economica.

Inviamo anche un abbraccio pieno di amore e rabbia a Panagiotis Argirou. Forza compagno, così che tu possa continuare questa battaglia.

Per la negazione di ogni oppressione di cui questa società è complice.
Finchè non crollerà l’ultimo muro di prigione…

La Cellula di Solidarietà a Toronto.

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Canada: Scontri del G20 a Toronto, Kelly condannata a 15 mesi di carcere

L’anarchica Kelly Rose Pflug-Back di Ontario è comparsa in tribunale il 19 luglio dove ha ricevuto una sentenza di 15 mesi (di cui quattro già scontati), dopo aver scelto un patteggiamento che rifiutava ogni collaborazione con le autorità. Le accuse per cui si è riconosciuta colpevole sono 6 accuse di danneggiamento e una di travisamento con intenzioni criminali. Dopo aver scontato la sentenza, sarà in regime di libertà vigilata per 3 anni. Da oltre un anno si trovava agli arresti domiciliari e sottoposta a varie misure restrittive in attesa della fine del processo.

Kelly è un’attivista da molto tempo, scrittrice, poeta, artista e musicista. Ha collaborato con varie pubblicazioni anarchiche tra cui The Fifth Estate e Iconoclast Magazine. Prima del suo coinvolgimento con il Toronto G20 Black Bloc, Kelly era coinvolta in gruppi come Food Not Bombs e Camas Books collective a Victoria, faceva lavoro di riduzione del danno con SOS in Ontario, ospitava workshop e portava avanti progetti di solidarietà con la gioventù queer, e progetti di solidarietà con le popolazioni Indigene. Kelly segue una dieta vegan che sarà molto difficile mantenere nel sistema carcerario canadese.

La maggior parte dei media mainstream hanno dipinto Kelly come una vandala violenta senza rimorsi per aver terrorizzato degli “innocenti compratori”, oltre alla codardia di aver indossato un passamontagna mentre affrontava la polizia antisommossa, quest’ultima completamente armata e attrezzata, nel contesto di una delle culture più sorvegliate del mondo. I media hanno anche solitamente parlato dei danneggiamenti alle vetrine da parte dei black bloc come azioni violente o addirittura terroristiche. Allo stesso tempo hanno evitato di parlare della violenza della polizia, anche se ci sono stati molti casi di minacce e tentativi di stupro nei confronti di persone di sesso femminile durante i circa 1300 arresti del G20. In un caso molto noto relativo a quegli arresti, la polizia ha strappato la protesi della gamba di un uomo disabile, così come un uomo sordo è stato violentemente atterrato e arrestato. Si tratta del più alto numero di arresti nella storia di questo paese.

I tribunali hanno detto chiaramente che la loro intenzione era di mandare un messaggio con questa sentenza. Dobbiamo rispondere incrementando la resistenza, supportando i nostri compagni in carcere così che ne escano con uno spirito combattivo rinforzato! Attualmente le prigioni di questo stato sono sovraffollate per il doppio della loro capacità, mentre il governo di Harper si sta impegnando a costruirne altre 10 e a passare nuove leggi che includono una carcerazione minima obbligatoria così come il taglio di programmi per i prigionieri. Mentre Kelly, Mandy e gli altri coinvolti nella resistenza al G20 e al capitalismo globale siedono in una cella di prigione, gli uomini responsabili per le politiche che uccidono milioni di persone per la povertà ogni anni vivono nel lusso e con ogni probabilità non vedranno mai da dentro una cella di prigione.

Scriviamo a Kelly, lei ama ricevere lettere e poesie. Scrivere ai prigionieri è un modo per assicurarsi che non saranno mai dimenticati.

Kelly Pflug-Back
Vanier Centre for Women
P.O.Box 1040
655 Martin Street
Milton, Ontario
L9T 5E6 Canada

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