Ci uniamo al richiamo internazionale per mobilitazioni verso la liberazione del compagno Marco Camenisch! Quindi, questo 5 Febbraio siamo andati presso l’Ambasciata di Svizzera a Bogotà, in Colombia.
Marco è dietro le sbarre per più di 21 anni senza interruzione. Avrebbe dovuto già godere della liberazione condizionale, perché le leggi dello Stato svizzero prevedono che coloro che hanno completato 2/3 della loro pena detentiva devono essere liberati. Ma Marco è stato coerente in tutti questi anni, e non ha chinato la testa di fronte alle disuguaglianze e le nocività di questo sistema; ed è così trattato dalle autorità svizzere che vogliono esporre la loro intenzione più crudele e più precisa, vale a dire: Marco dovrebbe restare in carcere.
La ribellione di Marco e la coerenza con le sue idee sono troppo dannose o pericolose per la società opulenta Svizzera. La sua posizione radicale rimane intatta in tutti questi anni di lotta tenace contro questa società malata e velenosa.
Le prigioni sono un’espressione di una società basata sullo sfruttamento e l’oppressione. Le persone che si oppongono all’ordine costituito vengono incarcerate, etichettate come malate di mente, come ribelle, pericolose o nocive. La custodia è lo strumento appropriato utilizzato, con pene detentive che danno la possibilità di sbarazzarsi di coloro che svolgono la lotta, garantendo al contempo le leggi ipocrite, al fine di mantenere l’ordine.
È giunto il momento per tutti coloro che mantengono il nostro compagno incatenato di mettere bene in testa che Marco non è solo e la sua incarcerazione sarà sempre una fonte di fastidi e problemi per gli interessi economici che sono così cari allo Stato svizzero. E gli agenti e le strutture di questi interessi sono presenti anche qui davanti a noi, attraverso innumerevoli agenzie finanziarie e assicurative, o di aziende del settore dei trasporti e delle comunicazioni, o di industrie alimentari e farmaceutiche.
Per questo motivo, riteniamo che qualsiasi iniziativa di sensibilizzazione sia utile, in modo da agire direttamente contro tali interessi, fino a quando il grido di solidarietà giunga alle orecchie delle guardie carcerarie di Marco in questo momento decisivo per l’esito del suo caso.
Molto più alte di tutti i muri esistenti, molto di più larghe dalle frontiere che ci separano! Possano le nostre urla raggiungere qualsiasi posto!
Fino a quando Marco sarà libero! Contro lo Stato e il suo sistema carcerario!
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