L’anti-autoritario Silvio Meier è stato accoltellato a morte dalle fecce neo-naziste il 21 Novembre 1992 presso la stazione metropolitana di Berlino Samariterstraße.
Lo Stato ha cercato di “deviare” l’omicidio, presentandolo come se si trattasse di una rissa comune tra dei giovani in un bar. Inoltre, la polizia tedesca e i media tradizionali hanno diffuso menzogne sulla base di false dichiarazioni da parte dei neo-nazisti, che hanno sostenuto che Silvio gli aveva attaccato per primo con un coltello, e lo avrebbero pugnalato per legittima difesa. Inizialmente i tre compagni di Silvio, che sono sopravvissuti dall’attacco, hanno affrontato delle accuse e sono stati interrogati dalla polizia, anche in ospedale (due di loro hanno riportato gravi ferite). La polizia ha cercato di tenerli responsabili per la morte del loro stesso amico.*
Solo grazie agli enormi sforzi collettivi di amici e compagni, queste accuse sono crollate ed è diventato noto al pubblico che Silvio è stato effettivamente aggredito e ucciso da neonazisti nella metro, e in tal modo lo Stato è stato costretto ad indagare sul caso. Due eventi commemorativi annuali sono emersi da questi sforzi: il “raduno Silvio Meier” alla stazione Samariterstraße della metropolitana, così come la manifestazione commemorativa per Silvio Meier. Quest’ultima è una delle più grandi manifestazioni antifasciste annuali a Berlino, accompagnata da vari slogan. Lo slogan di quest’anno, che segna il 20° anniversario della morte di Silvio, era “Il ricordo significa combattere: Attacca, distruggi, sospendi i nazisti, lo Stato e l’agenzia di intelligence Verfassungsschutz”
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La manifestazione della serata del 24 Novembre è iniziata con un ritardo di quasi due ore, in attesa del ritorno dei compagni antifascisti dalla mobilitazione di contro-azioni ad una marcia dei neo-nazisti nel quartiere berlinese di Rudow, che è stata chiamata nei confronti della programmazione di un centro di accoglienza per immigratti.
Approssimativamente circa 5.000 persone hanno partecipato alla manifestazione commemorativa per Silvio Meier, e quasi dall’inizio i manifestanti erano terrorizzati dall’innumerevoli forze di polizia, che hanno preso diversi ostaggi (anche con l’accusa di presunto travestimento per le maschere da teatro che portavano!). Alcuni arresti sono stati effettuati con violenza brutale, dal momento che i poliziotti hanno attaccato la manifestazione per entrarci.
La marcia di protesta abbia dovuto tornare al quartiere di Friedrichshain e terminare presso la stazione ferroviaria di Frankfurter Allee. Tuttavia, probabilmente a causa della persecuzione della polizia, gli organizzatori hanno deciso di sciogliere la manifestazione di fronte alla stazione ferroviaria di Lichtenberg (nonostante il fatto che tutta la zona di Lichtenberg è una roccaforte dei neo-nazisti).
Quando la manifestazione finì nel quartiere di Lichtenberg, i poliziotti hanno quasi completamente circondato la piazza ed inizialmente hanno bloccato tutti gli accessi alla stazione dei treni e della metropolitana per pura provocazione. Poco dopo, la polizia ha aperto le porte della metropolitana, ma poi ha iniziato ad attaccare coloro che hanno scelto di rimanere nella piazza. È riportato che la polizia ha preso la maggioranza degli ostaggi lì, ed ha spruzzato con spray di pepe un vagone del treno. Il numero totale dei fermi è arrivato a 22 persone, ma non ci sono ulteriori aggiornamenti sui possibili arresti (25/11).
Tuttavia, i manifestanti sono stati in grado di attaccare un punto di incontro dei neo-nazisti nella loro roccaforte, il quartiere di Lichtenberg. Colori, pietre, bottiglie e petardi sono stati gettati sul negozio neo-nazista a Lückstraße, che era ben sorvegliato da poliziotti. Petardi volavano periodicamente anche durante l’intera manifestazione.
Durante l’azione, dei slogan sono stati cantati ad alta voce, tra cui dei slogan anarchici / anti-autoritari in diverse lingue, e il famoso “Poliziotti, Maiali, Assassini” è stato sentito anche un paio di volte.
* Informazioni riguardo la storia di Silvio Meier in tedesco: i, ii