La solidarietà tra gli anarchici è più che una parola scritta.
Solidarietà con i/le compagni/e anarchici prigionieri dallo Stato italiano.
Gli anarchici sono nemici dichiarati dello Stato e di tutte le realizzazioni istituzionali concrete che questo si dota per controllare e reprimere. Questa dichiarazione di principio, anche con il suo carattere astratto, è una delle caratteristiche essenziali dell’anarchismo e mai è stata messa in discussione.
Lo Stato sa che gli anarchici sono i suoi nemici irriducibili, quelli che, con più o meno efficacia, lo combatterano fino alla fine.
Però sa anche che, propriamente per questa posizione di totale e radicale inamicicia, gli anarchici non possono trovare alleati nella loro lotta contro lo Stato, fatta eccezione per la partecipazione spontanea di individui desiderosi di trasformare le condizioni di oppressione nelle quali viviamo tutti.
Lontani da ogni gioco di potere, diamanti nella sua cristallina purezza ideale, gli anarchici hanno sempre rappresentato la spina inchiodata di tutti gli Stati, da quello dispotico a quello democratico, da qui la particolare attenzione che le agenzie di polizia di ogni tipo hanno mantenuto su loro…
Negli ultimi mesi ondate repressive hanno colpito diversi progetti e individualità anarchiche in Italia. Queste ondate repressive del potere contro gli/le anarchici/che non sono una novità, in Italia hanno già una tradizione, molte delle quali hanno crollato in frustrati teoremi da parte del potere per indebolire la lotta anarchica. Tornando al passato e solo per citarne alcuni dati il 12 Dicembre del 1969 due bombe esplodono in due banche a Milano provocando decine di morti. L’attentato fu attribuito, con l’aiuto di una tempestiva campagna mediatica e di manipulazione dei fatti, a Pietro Valpreda e al’intero movimento anarchico. Decine di compagni furono imprigionati e l’anarchico Giuseppe Pinelli fu lanciato dalla finestra della questura durante l’interrogatorio.
Nel 1980 si producono decine di arresti di anarchici in tutta Italia, accusati di rapine, di banda armata e insurrezione contro lo Stato.
Nel 1991 clamorosa operazione diretta a coinvolgere un presunto gruppo “Anarchismo e provocazione” nel rapimento di Mirella Silocchi. Il gruppo si rivela essere inesistente, mentre esiste da lungo tempo una rivista chiamata “Anarchismo” e un giornale chiamato “provocazione”.
Dal 1984 al 1988 ci sono almeno quattro tentativi di coinvolgere gli anarchici sui fatti dei piloni di alta tensione sabotati in quasi tutto il territorio italiano.
Nel 1994 perquisizione a Firenze nella redazione del settimanale anarchico “Canenero” (negli stessi locali era stato trovato poco prima un microfono) e si consegnano tre “avvisi di garanzia” ad alcuni compagni in relazione a vari attacchi contro il negozio Standa di proprietà di Silvio Berlusconi.
Una volta che il terrorismo è stato sconfitto rimaneva l’apparato di polizia, dei servizi e dei giudici che lo stato pensò utilizzare contro il nuovo nemico che avevano costruito e che apparve ufficialmente nel 1996, quando il pubblico ministero Marini ( giudice del antiterrorismo a Roma) fece aprire una investigazione contro una presunta organizzazione anarchica, che, secondo lui, si relazionava alla rivista “Anarchismo” (editata per Alfredo Bonanno). Lo stesso giudice inventò il nome dell’organizzazione: Orai (Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica Insurrecionalista). È stata la prima volta che i media parlavano dell’anarchismo insurrecionalista e lo descrivono in modo molto diverso all’anarchismo insurrecionalista che parla Bonanno. Marini denunciò 68 anarchici in quello che fu denominata sucesivamente come il processo Marini dove decine di compagni/e sono stati/e arrestati/e in tutta Italia, accusati di vari reati tra cui sequestro, vilipendio delle istituzioni, banda armata.
Nel 1998 a Torino il Giudice Laudi (un altro giudice dell’anti-terrorismo, sostenitore del maggiore partito di sinistra) utilizza l’accusa di associazione sovversiva per attaccare il movimento contro il treno ad alta velocità (TAV). Tre anarchici, due italiani, Eduardo Massari “Baleno”, Silvano Pellissero, e una Argentina Maria Soledad Rosas, “Sole” furono imprigionati. Baleno e Sole muoino nella prigione, mentre che Silvano Pellissero fu assolto dalle accuse di associazione sovversiva e fu condannato solo per reati specifici.
Dal 2001, ha ricominciato la repressione contro il nemico anarchico che a mano a mano si è diffusa gradualmente a tutti i movimenti radicali antagonisti. Da alcuni anni nelle stazioni di polizia di Bologna, Cagliari, Roma e Torino sono stati creati i GIA (Gruppo di investigazione degli Anarchici) cioè gruppi di polizia, il cui compito è quello di investigare, controllare e reprimere gli anarchici. Le strategie repressive utilizzate sono tre: 1) agresioni della polizia, 2) aggressioni fasciste, 3) accusazioni di associazione sovversiva.
Così passiamo per l’Operazione Cervantes, la detenzione dei compagni della rivista Il Silvestre e le centinaia di perquisizioni nelle case dei compagni anarchici che si succedono a breve termine in Italia.
Ora, il 13 giugno del 2012 a circa le 4 del mattino il gruppo di operazioni speciali dei carabinieri (i ROS) asaltano 40 case di compagni, portando avanti l’enesima operazione repressiva contro il movimento anarchico, sotto il nome di “Operazione ardire”. Questa operazione è stata ordinata dal pm Manuela Comodi, di Perugia, che ha ordinato l’arresto di 10 persone, di cui 8 in Italia, uno in Svizzera e uno in Germania e l’investigazione di altri 24.
Gli 8 compagni detenuti in Italia, e che la putrefatta stampa borghese relaziona già con la FAI-FRI sono: Stefano Gabriele Fosco, Elisa Di Bernardo, Alessandro Settepani, Sergio Maria Stefani, Katia Di Stefano, Giuseppe Lo Turco, Paola Francesca Iozzi, Giulia Marziale.
Per quanto riguarda i mandati d’arresto per fuori d’Italia, si tratta di Marco Camenisch, prigioniero nelle segrete della Svizzera, e il compagno Gabriel Pombo da Silva, prigioniero nelle segrete tedesche. Inoltre, tra i nomi dei compagni perseguiti si trovano anche quelli di alcuni compagni incarcerati in Grecia, per il caso della Cospirazione di Cellule del Fuoco.
Succesivamente il 27 agosto, del 2012 è arrestato Massimo Passamani e Daniela Battisti nell’operazione denominata Operazione “Ixodidae” una ripetuta operazione repressiva con perquisizioni in Trento e Rovereto per associazione sovversiva (270bis).
In questa ocasione siamo qui di fronte a questa istanza del potere, non per chiedere nè per domandare niente, ma per far sapere allo Stato Italiano che i/le nostri/e compagni/e non sono soli/e, che in ogni angolo del pianeta, ci sono individualità e gruppi in solidarietà con loro. Siamo qui anche per inviare un messaggio di solidarietà ai nostri fratelli repressagliati nello Stato italiano, per fargli sapere che non sono soli che in ogni angolo di questo mondo ci sono persone libere che lottano irriducibilmente contro il Potere, contro la società, che siamo per la distruzione dello Stato nella sua interezza e espressione. Dai valori che fanno funzionare questa macchina fino alle sue istituzioni e le persone che la supportano. Negli atti che derivano nella solidarietà rivoluzionaria che noi riconosciamo. Non un passo indietro nella lotta contro il potere, non un passo indietro nella distruzione dello Stato e di tutta la società del consumo, nell’alienazione, nel terrore di stato, nello sfruttamento, nel progresso distruttivo e nocivo.
Inviamo un saluto fraterno di solidarietà per tutti i prisonerxs anarchici in Italia, Grecia, Cile, Spagna, Messico, Argentina, Bolivia… e un fraterno saluto di forza per la compagna Felicity Ryder che attualmente è latitante.
Nonostante tutto questo… Qui ci risiamo di nuovo.
Non ci potranno fermare… Non possono fermargli.
Morte allo Stato… Viva l’anarchia!
il testo in spagnolo