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Francia: Quattro anni fa è morta Zoé

Quattro anni. Difficile sapere se quattro anni già o se solo appena quattro anni. Quattro anni e un lungo duello che non ha potuto iniziare fino a diversi anni dopo la sua morte, dopo che quellx a chi la giustizia stimò che dovevano essere punitx direttamente per l’incidente che ha ucciso Zoé finissero le pene di carcere che gli/le sono state assegnate, dopo che quellx che sono statx lasciatx fuori della prigioni hanno finito di essere ascoltatx, raccolte le impronte, fotografatx, registratx, intimiditx. In ogni caso, questa storia è finita. Dopo di chi pensa che vedere morire ad un’amica non è sufficiente, siano stati soddisfatti con il nostro dolore, siano stati saziati con la nostra tristezza e siano rimasti con la pancia piena e la testa alta, orgogliosi di aver riportato l’ordine e la giustizia. Questo ordine e questa giustizia che hanno tenuto ai/alle nostrx amici/che e i nostri amori, e che cerca di distruggerli, perchè sono tra le altre cose, di dove nascono i nostri desideri e le nostre possibilità di creare una situazione migliore in cui poter crescere e svilupparsi. Senza passione, le teorie no sono altro che parole morte. E il cinismo non ha niente di rivoluzionario. Continue reading Francia: Quattro anni fa è morta Zoé

Francia: Lettera di Michaël Dupanloup all’uscita dal carcere

Il 9 marzo 2013 sono uscito di prigione. Questo è il seguito di quasi 4 anni di procedure repressive legate a un’esplosione avvenuta nel maggio 2009 a Chambéry in cui la mia compagna Zoe è morta e in cui io sono rimasto gravemente ferito.

Ho quindi trascorso un po’ più di 4 mesi nelle carceri dello Stato (2 in detenzione pre-processo dopo l’incidente, e 2 dopo il processo) e più di tre anni sotto la supervisione quotidiana del tribunale e restrizioni legali, così come nel rischio di tornare in carcere per ogni breccia di libertà che regolarmente ho strappato alle loro costrizioni.

Anche se i procedimenti legali possono essere conclusi, e poiché la giustizia cerca sempre di mantenere il controllo a lungo termine, ho ancora sei mesi di pena sospesa e la minaccia di una sentenza minima per infrazioni ripetute.

Anche se sono fuori, è ovvio che questa pagina del passato non la posso girare, perché Zoe lascia un vuoto doloroso nel mio cuori così come nei cuori dei suoi cari, e perché la prigione e le mie ferite lasceranno un segno indelebile sul mio corpo e sulla mia mente.

Non c’è bisogno di dire che non cercherò di seppellire il lascito causato dal mio imprigionamento; la mia rabbia verso questo sistema sociale ne esce solo rafforzata, così come la mia determinazione a combattere per un mondo senza oppressione o dominio.

Vorrei anche prendere questo breve testo come opportunità per ringraziare tuttx quellx che hanno mostrato solidarietà durante la mia carcerazione e per le numerose lettere e cartoline che mi hanno permesso di vivere durante questo tempo nel modo più agevole possibile, così come il fondo di solidarietà Kalimero per il loro supporto finanziario, che è stato molto utile nelle condizioni precarie della prigione.

Perchè la libertà sarà sempre illusoria finchè le persone devono affrontare il carcere e il controllo dello Stato!

Perchè un mondo senza dominio e oppressione non può venire elemosinato o votato, ma deve essere costruito – lunga vita alla rivolta!

Facciamo saltare questo mondo di merda e tutto quello che gli permette di esistere!

Mike
Contatto: soutien25mai (at) riseup.net

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