Al mio fratello Mario,
Sono passati sei mesi da quando sei stato rapito quella notte per sfortuna, dal momento che sei stato torturato e minacciato, da quando la tua famiglia e gli amici sono stati molestati. Per sei mesi hanno provato di tutto per rompere il tuo spirito acratista – hanno rinchiuso il tuo corpo all’interno di quattro mura e innumerevoli barre, lontano dalle foreste selvagge in cui appartieni, ma non sono riusciti a penetrare la tua mente in ogni momento che sei stato vicino ai tuoi compagni di affinità in tutto il mondo. Ti hanno fatto subire il dolore, ma la tua volontà di combattere ha sempre vinto.
Hanno cercato di ostacolare i tuoi sostenitori in affinità, al fine di impedirli di esprimere la loro solidarietà con te, senza rendersi conto che un paio di uomini stranieri in agguato nell’ombra dell’alba ed alcune vuote minacce di morte non sarebbero in grado di fermare coloro che sono disposti per combattere al tuo fianco. Hanno mandato i loro prigionieri-infammi di farti del male, ma la solidarietà che è stata seminata si è sempre dimostrata più forte. In questi mesi hai deriso il nemico, sopportando il dolore, l’incertezza e la tortura del confinamento di un individuo selvaggio, ed ogni secondo del tempo ti sei aggrappato stretto alle proprie convinzioni. Hai usato tutta la tua energia esplosiva per propagare la libertà in ogni passo, riuscendo anche in un luogo così sterile di continuare l’analisi della tua lotta insurrezionale, senza mai smettere di lottare, nemmeno per un secondo, per la libertà e l’anarchia.
Oggi, quando uscirai sulla strada di nuovo, devi sapere che non sei mai stato effettivamente privato della libertà – per tutto questo tempo eri libero, perché, nonostante tutto quello che hanno tentato, non sono mai stati e non saranno mai in grado di togliere la libertà che scorre nelle tue vene, nelle nostre vene. So molto bene che questo è tutt’altro che finito – siamo tutti consapevoli degli inganni e delle vendette che consistono l’essenza stessa dello Stato – ma mi rendo conto che i tuoi compagni stanno accanto a te, e il tuo spirito indomito per l’anarchia può solo crescere ancora più forte.
Proprio come te, vorrei che tutti i nostri compagni che sono o prigionieri o fuggiaschi in Messico, Italia, Cile, Grecia, Bolivia, Germania, Spagna, Svizzera e in tutto il mondo possano anche loro camminare per le strade oggi, entrare nelle proprie case ed abbracciare i loro cari. E anche se con orgoglio sopportano la detenzione e l’incertezza, sono anche con noi in ogni momento.
Avanti, compagno; c’è ancora tanto da fare…
Tua sorella di affinità,
Felicity
29/12/2012