Nonostante la confusione che c’è stata per l’informazione data in alcuni mezzi di comunicazione vi confermo che la decisione di Mario dopo il costretto ricovero nel ospedale di Tepepan è di continuare lo sciopero della fame che lui sostiene chiedendo la sua libertà dal 8 Ottobre scorso, lui sta perdendo peso e siamo in allerta costante riguardo la sua salute, ma è tranquillo; la difficoltà supplementare che lui si ha trovato è che finora in ospedale dicono che non c’è diritto di fare telefonate, e in più il personale del ospedale-prigione continua ad affermare che non conoscere il motivo perché a lui l’hanno ricoverato lì, invece nessuno dà una spiegazione del perché continuara internato, e di nuovo Mario è messo in questione di frequenza sulle ragioni per cui egli è in sciopero della fame; il trattamento del personale di polizia di questo posto è stato estremamente violento anche per me, il Venerdì 22 di notte prima di poter entrare a vedere Mario sono stata aggredita da diversi poliziotti chi mi hanno impedito l’accesso colpendomi con forza. Esigo l’alto alla persecuzione, criminalizzazione e prigionia contro il mio compagno, così ceme il suo immediato rilascio, basta già di umiliazioni e violenza di stato.
Nuria
compagna di Mario
(23 novembre 2013)