Il 3 luglio si è svolta una manifestazione di solidarietà contro la repressione in Messico organizzata fuori dal consolato messicano a Indianapolis, USA. Ecco il testo del volantino distribuito durante la manifestazione:
Il 16 giugno 2015, la Croce Nera Anarchica – Messico, un’organizzazione anti-repressione, ha emesso un comunicato che descrive l’intensificarsi delle persecuzioni e la sorveglianza che subiscono per mano dello stato messicano.
Si tratta soltanto dell’ultimo giro di vite distillato dal governo messicano:
– Nel settembre del 2014, 43 tirocinanti ribelli di un’università di provincia a Guerrero implicati nelle proteste per l’educazione vennero fatti sparire, presumibilmente dalle forze dell’ordine e da organizzazioni criminali. Le manifestazioni seguite al rapimento si sono scontrate con una continua violenza della polizia. Quasi un anno dopo, solo uno dei corpi è stato ritrovato.
– A inizio giugno 2015, un insegnante militante, Juan Villegas Tenorio, è stato picchiato a morte dalla polizia durante una protesta. Altri due insegnanti presenti all’evento sono stati picchiati, ma sono sopravvissuti.
– Un numero crescente di rivoluzionar* sono confrontat* a lunghe sentenze di prigione, compreso Abraham Cortés, che è stato recentemente condannato a 5 anni e nove mesi. Altr* prigionier* anarchic* affrontano attualmente condanne estreme, inclusi Fernando Barcenas e Fernando Sotelo.
– Un nuovo sciopero della fame è stato annunciato nelle prigioni intorno a Città del Messico. La richiesta principale di questo sciopero della fame è la fine delle torture nelle prigioni.
– Dall’inizio di giugno sono scoppiate delle proteste in tutto il Messicono, compresa una manifestazione di 6,000 insegnanti nel centro di Oaxaca. I manifestanti chiedono il boicottaggio delle elezioni: “Votare è mentire.”
Tramite tutta questa violenza repressiva, lo stato messicano spera di controllare la rabbia popolare, ma sta solo riuscendo a diffondere la resistenza. Oggi siamo qui davanti al consolato messicano per richiamare l’attenzione su queste lotte e per esprimere la nostra solidarietà a tutt* quest* ribelli, e agli/lle altr* che soffrono per mano dello stato. Speriamo che sia un piccolo passo verso la diffusione di queste rivolte.
Abbasso tutte le frontiere e le prigioni!