Negli ultimi anni abbiamo assistito all’intensificarsi della repressione nei confronti del movimento libertario e anarchico tramite le strategie utilizzate qui a Città del Messico: stabilire cifre altissime per le cauzioni, e applicare lo stesso pacchetto di accuse, con le stesse aggravanti, senza prestare importanza alla situazione specifica ma piuttosto alle prescrizioni dello Stato; persecuzione e segnalazione nei media come elemento fondamentale del loro piano: registrare nomi di gruppi (esistenti davvero o no) di persone o di luoghi, inventando legami che non sussistono in realtà, confrontando tutt* e tutto da un punto di vista verticale, cercando di farci rientrare in uno schema di leadership e dimostrando con questo una profonda ignoranza e/o un profondo disprezzo per le idee anarchiche, che non hanno niente a che fare con questo tipo di logica gerarchica.
D’altra parte abbiamo gli sforzi del governo per qualificare l’anarchismo o il “comportamento anarchico” secondo la classificazione giudiziaria di terrorismo, applicando accuse gravi e operando secondo parametri di massima sicurezza, solo per poi ritirare le accuse con l’argomento dell’insufficienza di prove – ma lasciando in sospeso la minaccia che le “investigazioni continuano.” Investigazioni insensate, afflitte da referenze arbitrarie a gruppi e individui che esistono in spazi diversi.
Tutto questo in parallelo con il controllo e la sorveglianza di alcuni individui nel tentativo di intimidirli, come anche di provocare certi spazi autonomi.
Circondato da questa strategia, e insieme a molt* altr* compagn*, gruppi, e collettivi, il nome della Croce Nera Anarchica – Messico ha cominciato a spiccare nelle note, “investigazioni” e dichiarazioni politiche o poliziesche.
Crediamo che sia importante rendere noto che nelle ultime settimane degli individui che sembrano essere elementi di “investigazione” della polizia di Città del Messico si sono presentati fuori dalle case e i posti di lavoro di alcun* di noi, minacciando i/le nostr* vicin* e familiari e affermando di svolgere un lavoro di sicurezza e sorveglianza.
Oltre a esigere la fine di questa persecuzione, diffondiamo questa denuncia pubblica come campanello d’allarme; sappiamo che la repressione è intrinseca allo stato di cui ci dichiariamo nemici, sappiamo che le sue prigioni e la sua polizia sono la base del suo potere e della sua dominazione. E sappiamo che il nostro lavoro sul pensiero anticarcerale, di sostegno e accompagnamento dei/lle compagn* imprigionat* è in diretta contraddizione col suo potere e la sua dominazione.
Ma sappiamo anche la SOLIDARIETÀ TRA ANARCHICI NON SONO SOLO PAROLE SULLA CARTA!
In questo contesto, chiediamo agli individui, ai collettivi, ai gruppi affini e ai/lle compagn* con cui abbiamo lavorato negli ultimi anni, di stare attent* e di continuare a mostrare la stessa solidarietà che abbiamo ricevuto finora.
Abbasso le mura delle prigioni!
Liberi tutti!
Croce Nera Anarchica – Messico