Atene, Grecia: Rivendicazione di attacchi incendiari dei Gruppi Rivoluzionari per la Dispersione del Terrore / Cospirazione delle Cellule di Fuoco del 10 e 12 Ottobre

Molto tempo è passato tra ieri e oggi ma ancora di più su questa terra nobile ma sfortunata, fertilizzata da un assortimento di cadaveri gonfi e sangue; nuda, nessun fiore vergine perfetto creato dalla spiritualità e dalla purezza vi germina oggi.

Il moderno regno capitalista, con i suoi molti aspetti negativi, dà un vantaggio reale: ogni giorno dà vita a decine di nuove ragioni per agire contro di esso, per destabilizzare le sue infrastrutture e colpire le sue fondamenta puntando al suo crollo finale. Noia, alienazione, depressione, povertà, miseria…: tutti aspetti della stessa realtà. La stessa noiosa ripetizione quotidiana che erode l’individualità e trasforma le relazioni umane in qualcosa di secondario, qualcosa di molto meno importante che le “opportunità” fornite per scalare ai più alti livelli della gerarchia economica e sociale.

Parlando di quelli che non stanno riuscendo molto a risalire questa menzionata gerarchia, dovremmo prima di tutto gettare uno sguardo allo schiavo moderno. Le sue caratteristiche sono il sorriso falso, gli ideali logori, e la sottomissione volontaria. È la persona media nell’era del dominio capitalista. Le masse moderne sono composte di personalità vuote che cercano di dissimulare l’instabilità della loro esistenza con bisogni materiali artificiali. La maggioranza confusa non fa altro che impegnarsi nella “caccia alla carota”. Sono tutti disposti a passare sui cadaveri al solo scopo di acquisire privilegio sociale. Equipaggiati solo di auto-interesse e di salvaguardare la propria pelle, scelgono di dedicarsi alla costruzione di una carriera di successo, ad attendere – e in molti casi perfino a chiedere – allo Stato che mantenga la pace, l’ordine e la sicurezza. Ci sono anche le folle, gli oppressi, i dannati e i marginalizzati. Senza che la classe sociale bassa sia necessariamente una caratteristica comune, la povertà costringe queste persone o all’apatia e al fissarsi l’ombelico, o alla delinquenza.

Infine, abbiamo “persone che lottano” che prendono parte in vari apparati politici e si impegnano, quasi esclusivamente, ad accrescere il numero dei propri seguaci. Consumandosi in eventi politici, diventicano di provare ad essere un minimo pericolosi per il modello politico ed economico esistente. Finiscono per essere in tutto uguali ai politici del sistema in parlamento. Tenete a mente che la combattività non è un prodotto determinista delle circostanze sociali ed economiche, come alcuni padri dell’anarchia si affrettano a sottolineare ripetutamente. Si tratta invece principalmente di una scelta personale. Noi, i delinquenti, non percepiamo il significato di classe come un corpo sociale unitario e indivisibile che deve la sua consistenza a qualche interesse finanziario interno. Ciò che connette i lottatori, gli insubordinati, i non integrati – la nostra unità di classe – è la dignità di ognuno di noi e la complicità tra di noi. Noi siamo i senza legge che camminano costantemente tra gli addormentati.

Dopo decenni del progresso del capitalismo, che ha dato forma al modello sociale che abbiamo descritto, un ambiente esplosivo consistente di un terreno fertile dalla sottostante instabilità dell’ “ordine delle cose” si è ora stabilizzato. Abbiamo innumerevoli pensieri su questo. Ma come anarchici d’azione preferiamo esprimerci attraverso le nostre azioni. Siamo noi che abbiamo attaccato la catena di supermercati AB Vassilopoulos all’incrocio tra Via Loadikias e Via Nymphaeus con congegni incendiari, Mercoledì 10/10 e la filiale della banca postale all’incrocio tra Via Panormou e Via Achaia Venerdì 12/10. Siamo noi che giorno e notte camminiamo per le strade cercando la vita che vibra. Con le nostre azioni cerchiamo la disintegrazione della vita pubblica, il rovesciamento di tutte le relazioni sociali. Il nostro appetito rivoluzionario è la nostra vita. Siamo guerriglieri anarchici perchè il fuoco ci seduce. Non esitiamo a vivere al di là del limite delle leggi dello stato e della società. Sfrenatamente aggressivi, siamo la dinamica di una realtà differente.

Il nostro obiettivo è tutto ciò che è diventato un ostacolo nel nostro desiderio di vivere liberi. Vogliamo picchiare i poliziotti che pattugliano la città e bruciare (di nuovo) le loro auto (le loro auto di polizia e le loro auto private). Derubare e far saltare la casa del politico, del giornalista, del manager di banca e del suo staff che lo supporta. Vogliamo rompere le ossa del fascista dei battaglioni d’assalto. Bruciare i centri commerciali e i supermercati. Attaccare ogni azienda associata con la costruzione, il mantenimento e la gestione dei “centri di accoglienza per immigrati”, delle celle bianche (a Korydallos e altrove) e delle prigioni in generale. Far saltare in aria ogni servizio pubblico. Alla prossima manifestazione vogliamo indossare passamontagna e fare rivolta, scrivere slogan sui muri. Più di tutto, comunque, vogliamo non riposare finchè non tireremo fuori le budella di ogni guardia umana con le nostre stesse mani, e finchè non tireremo giù l’ultimo muro che imprigiona i nostri fratelli e sorelle ovunque nel mondo.

La guerra che abbiamo scelto non comincia e non finisce sul “campo di battaglia”, al momento dell’impatto. Il nostro obiettivo è l’erosione, nostro alleato il caos. Nostro nemico il dispositivo di controllo, la definizione etero e l’accondiscendenza. La sola ragione per ritirarsi è la scelta di un diverso tempo e luogo per attaccare. Questo significa centinaia di modi multipli fino all’eliminazione della servitù volontaria. Le cose che facciamo ci rendono quello che siamo. Armiamo il fuoco e l’ascia con parole e, di fronte ad un mondo di piacere rivoluzionario, la sola cosa perduta è la noia.

LUNGA VITA ALLA FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE
LUNGA VITA ALL’INTERNAZIONALE NERA
AVANTI PER AFFILARE IL CONFLITTO

Salutiamo con tutto il cuore i compagni della Cellula Insurrezionale Mariano Sanchez Anon (CI-MSA), i Wolfpack in Russia, e la Cellula della Collera così come la Cellula dei Cospiratori per l’Estensione del Caos di Buenos Aires. Speriamo di sentirvi presto!

Alziamo il pugno per ogni incarcerato nelle cellule della democrazia che sia presente, fedele alle proprie parole e all’auto-determinazione rivoluzionaria. Non passa un solo giorno senza che pensiamo a voi.

Sempre determinati a muoverci contro tutti quelli che vogliono vederci incatenati e al guinzaglio. Siamo pericolosi perchè siamo imprevedibili.

Fronte Rivoluzionario Internazionale
Cospirazione delle Cellule di Fuoco
Gruppi Rivoluzionari per la Diffusione del Terrore

in greco, in inglese

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