Rispondendo all’appello del network di traduzioni conto-informative Contra Info per 10 giorni d’azioni dirette contro la depressione, alcuni compagni hanno preso l’iniziativa individuale d’appendere uno striscione contro gli arresti e le deportazioni di massa degl’immigrati che stanno avendo luogo in tutta la Grecia, e soprattutto ad Atene.
Negli ultimi giorni avviene uno dei più grandi pogrom di massa nella storia della Grecia contemporanea. Storicamente, lo Stato e il capitale, quando hanno bisogno di difendere i loro interessi ed aumentare il loro potere ed influenza, si rivolgono contro costruiti nemici interni, creando capri espiatori in modo da rafforzare lo stato di polizia e la repressione. Dai regimi fascisti e gli esiliati, fino alla moderna democrazia borghese ed i centri di detenzione degl’immigrati, le tattiche rimangono le stesse.
Di conseguenza, contro gli ultimi pogrom della polizia, Martedì 7 Agosto, abbiamo appeso inizialmente uno striscione all’ingresso della Scuola di Difesa Nazionale, nel parco del Pedion di Areos, in una zona nel centro di Atene frequentata da immigrati con le loro famiglie, e dove la polizia abbia di recente effettuato diversi arresti. Come previsto, dopo un po, e siccome il palazzo appartiene all’esercito greco l’ufficiale della guardia dell’edificio ha insistito di abbassare lo striscione siccome questo è un’atto illegale e punibile dalla legge(sic).
In seguito, abbiamo appeso lo striscione in una scuola centrale nel quartiere di Gizi al centro di Atene, in una zona dove greci ed immigrati convivono in armonia.
Avendo come scopo di risvegliare la società sui pericoli del fascismo, abbiamo scritto il seguente:
“All’inizio vennero per i comunisti. Non ho parlato perché non ero uno di loro. Poi vennero per gli ebrei. Ora per gl’immigrati. Fra poco verranno per me e non sarà rimasto nessuno per protestare.”