La mattina del 29 Novembre, alle 11.15 circa, un nutrito gruppo di poliziotti della Polizia Municipale ha attaccato i venditori ambulanti immigrati posti fuori l’Università di Economia e Commercio di Atene (ASOEE) nella via Pathission. I bastardi della Polizia Municipale indossavano passamontagna, caschi e bastoni metallici telescopici, mentre alcuni di loro portavano anche distintivi fascisti. L’operazione repressiva ha portato al risultato della distruzione della merce degli ambulanti che è stata buttata dentro ad camion dell’immondizia.
Dopo l’attacco, la banda di poliziotti teppisti ha continuato la sua marcia verso Omonia e hanno attaccato verbalmente un gruppo di manifestanti di Iniziativa di Lotta per la Terra e la Libertà che erano concentrati di fronte al Museo Archeologico Nazionale di Atene ( anch’esso ubicato sulla via Pathission). I manifestanti stavano protestando contro l’abolizione della linea pubblica di autobus che unisce la città di Atene con il monte Parnitha.
Parallelamente a quest’azione repressiva, il sindaco di Atene, Girogos Kaminis, ha ordinato inoltre di smontare le panchine in Piazza Klafthmonos dove dormivano i senzatetto. Il numero totale dei senzatetto in Atene si stima superi le 20.000 unità.
Come abbiamo già menzionato in precedenti interventi, la dichiarata guerra sociale nel centro di Atene si sta intensificando. Uno dei cambiamenti che si verificano durante questa intensificazione è il mutato ruolo dei diversi meccanismi repressivi. La polizia municipale, un gruppo che fino ad ora veniva considerato una forza “leggera”, si sta convertendo ogni giorno sempre più uno dei principali attori dell’ imborghesimento del centro di Atene e della cacciata dei venditori ambulanti immigrati.