Il 18 marzo jiadisti e soldati turchi stavano sul balcone del comune di Afrin e festeggiavano il loro ingresso. Nella notte dal 18 al 19 marzo abbiamo incendiato i pozzetti dei cavi lungo i binari presso Eschede (Bassa Sassonia). Il nostro obiettivo era il sabotaggio della tratta ferroviaria Amburgo-Hannover perché sulla tratta c’è una fabbrica dell’impresa Rheinmetall dove producono sia munizioni sia componenti del il carrarmato (Leopard 2) impiegato anche nella guerra contro Afrin.
La nostra azione è diretta contro l’impresa Rheinmetall a Unterlüß che con la sua produzione e fornitura d’armi e il rilascio di brevetti alla Turchia per la costruzione di queste armi la sostiene direttamente nella sua guerra offensiva in violazione del diritto internazionale contro il cantone di Afrin nel nord della Siria. Sono solo le armi dell’impresa Rheinmetall e d’altre imprese tedesche come per es. Kraus-Maffai Wegmann che rendono possibile questa guerra di aggressione in violazione del diritto internazionale. Quasi ogni giorno ad Afrin sono assassinatx o gravemente feritx bambinx dagli attacchi aerei e d’artiglieria della Turchia. Ogni giorno muoiono delle persone innocenti perché il governo turco bombarda appositamente la popolazione ad Afrin per indebolirne la morale e perché tutti gli altri Stati stanno a guardare senza fare nulla.
Quotidianamente le unità d’autodifesa effettuano una fortissima resistenza contro le unità d’attacco dei soldati turchi e delle milizie jihadiste. Oppongono resistenza al fascismo globale che in Turchia, attualmente come Stato Islamico, di peggio non potrebbe fare. La Turchia sotto il governo Erdogan attacca le persone che come uniche e da anni combattono con successo l’IS e che lo hanno respinto in profondità, vale a dire quasi vinto. Con la rivoluzione a Rojava in Siria del Nord si costruisce una società basata sulla democrazia di base, la liberazione dei generi e l’ecologia dove già ora convivono pacificamente persone di religioni e appartenenze popolari diverse. A Rojava tante donne s’organizzano in strutture autonome ed attaccano così la società patriarcale. Questo forte movimento delle donne e questa forte lotta di liberazione delle donne sono alla radice del successo che la rivoluzione ha avuto fino adesso e come tali unici. Il governo turco vuole annientare tutto questo con ogni mezzo e per farlo è pronto all’annientamento della storia ed esistenza curda nella regione. L’attuale fascismo in Turchia è espressione del fascismo globale in fase di rafforzamento. È nostro dovere di mettere in campo tutto quel che possiamo e siamo capaci di fare per contrastarlo.
Speriamo che la nostra azione ha compromesso i cicli produttivi di Rheinmetall. Speriamo anche che più gente possibile venga a sapere il motivo degli odierni ritardi in tutta l’area del nord della Germania e che riescano a comprendere che per noi la vita delle persone è più importante dei tempi d’attesa e di alcuni appuntamenti saltati. Noi in ogni caso esulteremo di gioia se il treno che prenderemo le settimane prossime non partirà causa una tale azione oppure avrà ritardo, poiché significa che delle persone si sono ribellate e dimostrano: ora basta.
Vorremmo un’altra volta anzitutto rivolgerci all’impresa Rheinmetall e a chi vi lavora: ingiungiamo i responsabili di Rheinmetall a terminare o ritirare subito tutte le forniture d’armi e la concessione di brevetti alla Turchia e ad altre dittature fasciste.
Ingiungiamo tuttx lx impiegatx dell’impresa di fare subito uno sciopero comune, di mettersi in malattia, di licenziarsi oppure sabotare la produzione. Sono tuttx responsabili per quel che fanno e per le conseguenze di quel che fanno. Non c’è scusa o giustificazione fare qualcosa che contribuisce all’aggressione, alla mutilazione e all’assassinio d’innocenti.
Incitiamo tuttx che si sentono legatx alla lotta di liberazione curda e alla rivoluzione a Rojava e che conducono lotte femministe e antifasciste di fare del tutto nei giorni e nelle settimane seguenti per difendere la rivoluzione nel nord della Siria! Anche qui ci sono tanti obiettivi d’attacco per noi e le bombe su Rojava grandinano anche sui nostri sogni. Ci furono già tante azioni negli ultimi giorni e speriamo che ancora di più persone s’attivino determinate e creative.
La gente ad Afrin e in tutta Rojava è decisa a rischiare tutto per respingere il fascismo un’altra volta, costruendo invece una società alternativa. Anche noi dovremmo essere prontx a rischiare tanto.
Viva la solidarietà internazionale!
Viva la resistenza di Afrin!
Jin jiyan azadi!
Fuoco e fiamme al fascismo!
sehid haukur hilmarsson
Fonte: Indymedia
Traduzione dal tedesco mc, CH