Il compagno Marcelo Villarroel ha avuto un’udienza il 26 Settembre 2013, in merito al chiarimento della sua situazione dal 15 Dicembre 2009 fino al trasferimento dal carcere argentino a quello cileno dopo che era stato in clandestinità dall’ottobre 2007.
Dopo più di 12 anni di carcere, Marcelo è uscito nel Dicembre 2003 usufruendo dei “benefici carcerari” e in questo contesto la polizia e la stampa lo indicano come uno degli autori della rapina al Banco Security, viste le minacce di morte divulgate dalle cariche della polizia, Marcelo entra in clandestinità, “rompendo” cosi il beneficio.
Il tribunale di garanzia dopo circa 3 anni e mezzo, ha dichiarato che tutto il tempo trascorso da Marcelo in carcere vale sia come “pena scontata” che “custodia preventiva”.
Condannato da tribunali militari e civili tramite il ministro Arnoldo Dreyse, il fine pena sarebbe nel 2043 per via delle accuse di attacco all’ambasciata spagnola, associazione illecita, esproprio e distribuzione di alimenti alle persone, scontro armato con la scorta del sindaco Luis Pareto e attacchi armati a furgoni di polizia a Cerro Navia y Conchali.
Se Marcelo verrà condannato per il “caso security” verranno sommati alle condanne precedenti altri 18 anni, dai quali verranno tolti quelli di “custodia preventiva” (dal trasferimento in Cile fino al giorno della sentenza). Dall’altro lato se Marcelo venisse assolto per la rapina, gli anni scontati “in preventiva” varrebbero come sconto della pena precedente e starebbe alla gendarmeria stabilire l’eventuale accesso ai “benefici carcerari”.
Perché la nostra solidarietà metta in ridicolo gli anni con cui pretendono di seppellire Marcelo: Non dimentichiamo nessun/a prigioniero/a della Guerra Sociale!
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