Il 22 gennaio 2016 si svolgerà la prima giornata annuale per i/le prigionier* trans: una giornata internazionale di azione in solidarietà con i/le prigionier* trans. Questo progetto è stato ideatp da Marius Mason, prigioniero trans anarchico in Texas, USA. Da quel momento, attraverso amici e sostenitori, un collettivo internazionale di persone all’interno e all’esterno delle mura della prigione si sono uniti per realizzare questa giornata. Potete trovare una lista preliminare di prigionier* trans qui.
“In quanto queers, conosciamo il terrore del controllo, del disgusto e dell’isolamento; in un momento o un altro della nostra vita la società ha rifiutato a tutt* noi la possibilità di vivere come vogliamo. Per i/le trans e i/le gay in prigione, questi problemi sono raddoppiati dal confinamento fisico ed emozionale di una gabbia letterale. Per decenni, i/le prim* attivist* queer hanno mostrato solidarietà attiva e sostegno ai loro fratelli e sorelle incarcerati — scrivevano lettere, organizzavano marce e chiedevano non soltanto che fossero trattat* con rispetto e dignità, ma il loro rilascio totale e senza condizioni. I/Le prigionier* gay e trans si organizzavano fra loro e con mondo esterno.
È tempo di ravvivare questa tradizione. Il 22 gennaio unitevi a noi per mettere in luce le difficoltà dei/lle prigionier* trans e queer. In questa giornata, e tutti i giorni, partecipate a progetti che sostengono altr* prigionier* gay e trans, e date un’occhiata alle altre lotte cui partecipa Marius – è una lotta contro la società che ci uccide, in un modo o nell’altro. Vivete la vostra vita con orgoglio, gioia, libertà, ed estendete questi sentimenti agli altri; non lasciate che le mura delle prigioni o della società siano un limite.”
Marius Mason è un detenuto anarchico transgender. Sta scontando 22 anni per atti di eco-sabotaggio.
È incarcerato nella prigione di Carswell a Fort Worth, in Texas, una piccola struttura di alta sicurezza; riceve poche visite, le sue mail vengono controllate, e soffre di un profondo isolamento sociale. Da quando ha fatto il suo coming out, ha intrapreso un processo dolorosamente lento di controlli medici per vedere se gli sarà permesso di avere accesso agli standard di cura WPATH per gli/le transgender (ormoni, chirurgia, e il diritto di cambiare legalmente il nome con un altro di propria scelta appropriato al genere).
Non smetteranno di ferirci finché non li faremo smettere.
Celebrate Marius e restate al suo fianco.