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Grecia: Manifesto degli antiautoritari di Kalamata Messinias

Forse seguono il mio account su Facebook.
Forse guardano i miei tweets e finirò nei guai con la polizia.
Forse sarò accusato per ciò che ho scritto sul mio blog.
Forse controllano il mio cellulare.
Se partecipo nei collettivi apriranno un fascicolo su di me.
Se andrò alle proteste potranno incarcerarmi.
Forse quello di fianco a me è un poliziotto. Forse verrò picchiato.
Forse mi incastreranno con una molotov.

Qual’è il comune denominatore di tutto ciò?
La paura.
La paura che tu sei piccolo e insignificante. La paura che nulla cambia.
La paura che loro sono invincibili.
Esaminiamo questa equazione da più vicino:
Sei piccolo e insignificante?
Si lo sei.
Lo sei. Quando sei da solo.
Non lo sei quando ti integri in un insieme. Resti solo quando diventi un membro della società.
Non cambia niente?
No. Non è cosi. Fin quando stai sul tuo albero a mangiare banane. Quando scendi e stai su due piedi, da scimmia diventi umano.
Sono invincibili?
Si lo sono. Fin quando hanno come alleata la tua paura.
Se smetti di aver paura, la loro paura diventerà tua alleata.
Ma lo sono spaventati?
Si lo sono.
Perché adesso chiudono tutte le stazioni metro in centro quando ci sono i cortei?
Perché i politici non si fanno più vedere in giro senza guardie?
Perché utilizzano ogni mezzo di oppressione in ogni corteo?
Perché stanno cercando di chiudere athens.indymedia.org?
Perché le telecamere della tv mostrano solo Piazza Syntagma vuota dopo l’uso massivo di lacrimogeni?
Perché i giornalisti tv si affrettano a dire che la gente è andata via?
Perché il 12/2/2012 l’intero mondo della politica ha parlato di provocatori?
Perché hanno mentito dicendo che “hanno bruciato la Libreria Nazionale, hanno bruciato la libreria Ianos, hanno bruciato Attikon”?
Perché non hanno menzionaot il numero di banche davvero incendiate?
Perché non hanno detto quanto è stata incredibile una protesta massiccia di centinaia di migliaia di persone?
Perché non hanno detto che per la prima volta la gente nel corteo ha applaudito e incoraggiato ogni molotov come se la nazionale di calcio avesse segnato un goal?
Perché non dicono che “Poliziotti Maiali Assassini” è stato urlato anche dai pensionati, e ha echeggiato in tutta Atene per ore?
Perché non dicono che la gente in corteo ha rotto pezzi di marmo e li ha dati ai nostri dimostranti?
Perché non dicono della nonna che ha detto ad alcune persone che bruciavano una banca “ce ne sta un’altra giusto in fondo alla strada”? Hanno paura di noi.
Quando informiamo riguardo a cosa sta succedendo sui social media, e tutti dicono la propria liberamente.
Quando andiamo per strada tutti insieme.
Quando nessuno di noi paga le conseguenze di una crisi nella quale ci hanno condotto.
Quando contrattacchiamo insieme.
Quando ci scontriamo insieme.
Hanno paura di non riuscire più a far passare come una cosa da stigmatizzare il fatto che ti scontri contro l’oppressione.
Hanno paura che quando la prossima volta ti chiederanno se stavi lanciando dei sassi, tu risponderai “Stavo lanciando dei sassi”.
Hanno paura che quando ti chiederanno chi ha appiccato quei fuochi, tu risponderai “Ho appiccato quei fuochi”.
Hanno paura che quando ti chiederanno se conosci degli anarchici, tu risponderai “Io sono un Anarchico!”

ANTIAUTORITARI DI KALAMATA MESSINIAS

FonteTrad. ParoleArmate