“Perché chi dimentica i prigionieri di guerra
finisce dimenticando la guerra stessa”
—Gerasimos Tsakalos, membro della CCF in carcere.
Molti e quotidiani sono i capitoli di confrontazione che viviamo come ostaggi dello stato-carcere-capitale, nella guerra non ci sono pause.
La dominazione schiaccia vite nei centri di sterminio e di isolamento, nei luoghi dello sfruttamento salariale, nei templi della dottrina della lobotomia per ridurre quadri di comando in serie, professionisti della democrazia, cittadini della pace sociale, schiavi-pecore del complesso poliziesco-militare che controlla gran parte del pianeta.
Però la resistenza offensiva multiforme non è pantomima né mera immagine, è un Atto-opzione-vivere permanente che si manifesta in ogni momento e aspetto della nostra vita.
Le ricerche individuali e collettive di liberazione si estendono e fratellizzano, non muoiono mai, e meno scompaiono. Dove alcuni si arrendono e si consegnano alla normalità cittadina del capitale, altri/e semplicemente, e con tutto, si ribellano.
Contra ogni autorità, contro le carceri e i guardiani, i suoi confini, la dittatura della merce, i falsi critici, i vari riformisti, gli adattati pseudo radicali… contro tutto l’esistente… che ci ruba la vita…
C’è memoria di resistenza e lotta sovversiva dove c’è sete di giustizia… in un’asettica cella di alta sicurezza, nello splendido buio delle montagne passeggate per cammini clandestini, nel anonimo sabotaggio urbano, penetrando nei loro vigilati centri di potere… in una rima-canzone, in un testo-declamazione, in una onesta offrenda di cuore… c’è memoria e sovversione indipendente dai colpi della repressione.
I nostri dinieghi sono infinitamente più potenti dai loro domini, castighi e minacce, sono orgogliosamente nutriti dai nostri desideri e bisogni, dalla nostra indomita dignità che non si compra né si vende… irreducibili siamo con piacere, senza memoria mai!
Vi penso e porto con me:
– A Zoe, giovane compagna libertaria, morta il 30 Aprile 2009 mentre manipola un artefatto esplosivo in una fabbrica abbandonata in Cogna, Chambery, Francia, mentre noi eravamo prigionieri nell’unità 11 di Newken, Argentina.
– Alle tre compagne e due compagni detenute/i politici/che incarcerate/i dal Dicembre dello scorso anno a Bariloche, Rio negro, Argentina, come risultato delle mobilitazioni di settori popolari stanchi della loro miseria.
– A Nicola Gai, Alfredo Cospito, anarchici di combattimento prigionieri in Ferrara, Italia, per l’attacco realizzato nel 2012 al direttore essecutivo di Ansaldo Nucleare.
– A Jaime Gimenez Arbe, prigioniero anarchico di azione diretta, e di origine basca, rinchiuso dal 2007 nel carcere di Monsanto, Portogallo e perfidamente maltrattato in un regime di castigo che oggi lo tiene in sciopero della fame dal 1° Aprile.
– A tutti e tutte le individualità prigioniere in tutto il mondo che lottano contro il potere.
– Agli/le anonimi/e insurretti/e, autonomi/e e libertari/e che attaccano pratticando l’esperienza rivoluzionaria, camminando sul sentiero diella offensiva permanente contro tutto che ci opprime.
– A le/gli solidale/i xhe ci hanno acompagnato lo scorso mercoledì nelle vicinanze del “centro di giustizia” in Santiago, cercando di manifestare, e che sono stati fermati dai poliziotti.
– Ai fratelli della regione Argentina che si sono manifestati anche il mercoledì fuori del consolato Cileno a Buenos Aires e nelle porte del luogo di monezza capitalista di origine cileno chiamato Fallabella.
– A chi cospira tra i settori di minoranza promuovendo il conflitto chiamando alla guerra sociale… vi penso e vi porto con me… “perché nessuna condanna sarà perpetua e nessun carcere di alta sicurezza”. Claudia López B.
– A Hans Niemeyer, catturato il venerdì 26 e grossolanamente incolpato dal fiscale e polizia per soddisfare la sete di vendetta antibombe della democrazia.
– A Carla e Ivan, reclusi nei loro domicili sotto la stessa sete di vendetta capitalista.
Per rompere l’impasse e l’accettazione, per costruire reti di complicità, per riprendere le prattiche e le idee della sovversione e della solidarietà rivoluzionaria…
Per l’internazionalismo anticapitalista, autonomo e libertario…
Andiamo, camminiamo insieme, è tempo di lottare!
Prigionieri della guerra sociale… liberi!
Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione!
Contro il carcere, lo stato e il capitale… liberazione totale!
Marcelo Villarroel Sepúlveda
Prigionero libertario
CAS, Santiago – Chile
Martedì 30 Aprile 2013