(Parole lette nella attività “Arrendersi Mai”, realizzata l’11 Giugno a sostegno dei prigionieri di lunga condanna)
La memoria è la munizione che carica l’arma della solidarietà, non siamo spettatori delle nostre vite, decidiamo su di esse. Dal carcere, la solidarietà fa rima con l’essere ribelle, non essendo questa condizione-ragione l’unica per mettere in pratica un valore intrinseco alla sfida della rivoluzione
Solidarietà fra pari davanti ad un vorace capitalismo.
Solidarietà di classe in questa guerra sociale.
Solidarietà attiva con chi lotta.
Rendere la parola non solo l’unità di lettere, ma una costante permanente che diventi pratica nella resistenza – facendo una rottura con il mediocre assistenzialismo o la rivendicazione. Un’azione propria o con altri che ci permette riconoscerci nella complicità libertaria, dove le vite fluiscono con l’intenzionalità specifica di emancipazione. Con l’idea di un mondo diverso nel quale l’ossigeno della solidarietà genera sovversione permanente.
La lotta ha un continuum storico e non è temporale, allo stesso modo la solidarietà non può essere una casualità, è l’ossigeno! Che rivitalizza la resistenza, la lotta e le nostre vite con la volontà di continuare combattendo la povertà e il capitalismo.
Un abbraccio fraterno a tuttx quellx che fanno il possibile per continuare a mantenere lo spirito rivoluzionario, a prescindere dalla sua condizione o luogo.
La memoria è la munizione che carica l’arma della solidarietà!
Solidarietà e lotta con tutti x prigionierx della guerra sociale!
Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione!
Juan Aliste Vega
Prigioniero sovversivo – ostaggio dello Stato Capitale Cileno
Giunio 2013 Carcere di Alta Sicurezza
Altri scritti del compagno Juan (in spagnolo): qui
Maggiori informazioni sul Caso sicurezza (in spagnolo): qui