Dal Confino*
metà settembre 2013
“Come libeccio con le anime mortali” è nato dal bisogno e dal desiderio di creare una possibilità di autofinanziamento a partire da una passione che nessuna gabbia potrà mai rinchiudere: la poesia. Così, nonostante i muri e le sbarre che pretendono isolarci e annulare ogni impulso vitale, grazie alla disponibilità e al lavoro paziente di carissimi individui affini e solidali, i miei versi sono stati salvati dalla dispersione e convertiti in un libro-raccolta. Solo una minima parte li ho scritto in carcere (capitolo 3) anche se dopo la consegna delle bozze ne ho composti altri, ispirata da quelle stesse sbarre che rinchiudono e spesso uccidono.
Questo libro rappresenta un modesto contributo per le spese che purtroppo, quando si ha a che fare con la galera e repressione, si rivelano necessarie; il ricavato della sua vendita, infatti, verrà versato alle Casse di Solidarietà delle Alpi Occidentali e Aracnide che lo utilizzeranno nel modo più opportuno.
“Come libeccio con le anime mortali” è uscito qualche giorno prima di me, da pochi giorni “libera”. Mai come in questo periodo osservo con intensità la società e l’ambiente in cui viviamo come un’enorme prigione a cielo aperto…mai come ora penso sia necessario continuare a combattere la paura e lottare per l’Annarchia e per una vita realmente libera e liberata da ogni forma di autorità.
Saluto e ringrazio con forza e determinazione tutti/e coloro che avranno modo di ritrovarsi tra le mani questa raccolta di poesie e di contribuire alla sua diffusione.
Colgo l’occasione per salutare e ringraziare caramente i/le compagni/e di Barcellona che si son dimostrati/e disponibili a leggere le mie poesie…un giorno ci incontreremo.
Contro ogni gabbia!
Elisa Di Bernardo
* Il confino era una misura data agli anarchici e non dal regime fascista negli anni ’20-’30, ora nel regime democratico nulla è cambiato