ANTIMILITARISMO:
No agli armamenti, all’Esercito Europeo, alle celebrazioni “nazionali” e alle sfilate militari.
1 Ottobre:
- Lo Stato ha portato a termine un accordo con alcuni cantieri navali greci, secondo il quale si impegna a pagare € 550.000.000 (!) per la costruzione di due sottomarini militari supplementari di tipo 214. Il Primo Ministro Papandreou, se da un lato continua a tagliare pensioni e stipendi, dall’altro cerca di addolcirsi gli armatori arabi di Abu Dhabi Mar, che detengono ora la proprietà di molti cantieri navali.
- La Forza di Gendarmeria Europea arriverà a breve anche in Grecia per la “sradicazione delle proteste e delle manifestazioni causate dalla crisi economica”. Questo esercito degli Stati Membri dell’Unione Europea viene usato per dimostrare che, nella repressione delle lotte sociali, non si impegna il proprio esercito nazionale, ma piuttosto una forza europea d’emergenza. A questa Gendarmeria Europea partecipano Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Romania, e la sede base si trova a Vicenza, proprio in Italia. La FGE (Forza di Gendarmeria Europea) contempla, nella sua struttura interna, anche una forza di servizi segreti. Anche con il loro aiuto dunque, lavora in stretta collaborazione con gli eserciti europei per garantire “la sicurezza nelle regioni europee dove ci sia una situazione critica”. Il Ministero Federale di Difesa la elogiò scrivendo nella sua pagina web: “Polizia o esercito? Una divisione Europea promette la soluzione!”. Pare sia la modernizzazione della storica domanda: “Repubblica o carri armati?”. Ebbene, la nostra risposta non è altra che: TUTTI E TUTTE IN PIAZZA!
28 Ottobre:
- Diverse azioni sono state portate avanti contro le sfilate militari in occasione della Festa Nazionale del 28 Ottobre in città come Salonicco, Ioannina, Berea, Kozani, Xanthi, Mitilene, Iraklio, ecc.
- A Chania, Creta, circa 200 studenti hanno protestano in una manifestazione contro la privatizzazione dell’istruzione che il governo “socialista” di Papandreou porta avanti già da mesi. Al termine della manifestazione ci sono stati scontri con la polizia.
EDUCAZIONE:
Nuova dinamica mobilitazione di studenti universitari e medi contro l’ignoranza e il mercantilismo.
Nelle scuole:
- Durante tutto il mese si sono intensificate le proteste all’interno delle strutture scolastiche in tutta la Grecia. Il Ministro dell’Educazione in principio parlò di “situazioni strumentalizzate che incitano alle occupazioni” e disse che “le ore di lezione perse saranno recuperate, anche se questo significhi tenere fare lezione il sabato, i festivi o eliminare i viaggi di istruzione”. Gli studenti però hanno continuato ad insistere, insegnandoci la strada. Fino all’8 di ottobre almeno 60 scuole di Atene erano occupate, 24 a Salonicco, 32 a Patrasso, 11 a Etoloacarnania, 6 a Flotida e una ad Eubea. Fra le altre cose, gli studenti protestano contro la commercializzazione delle scuole, per le quali i cittadini pagano le forniture, i libri, il riscaldamento, ecc.; e per l’aumento del limite di ore di assenza.
13 Ottobre:
- Personale docente del Liceo di Maratona e di altre scuole è stato interrogato presso la stazione di polizia (!). “Voglio che mi diciate i nomi dei ragazzi!” diceva la polizia impressionando gli insegnanti, secondo una loro testimonianza. Dopo l’interrogatorio, alcuni professori hanno detto: “I Pubblici Ministeri non intervengono mai in nessuna occasione e ora voglio mettersi contro i ragazzi?!?”, o “Deve forse essere la polizia a imporre che si tengano le lezioni?!?”.
- I residenti e gli studenti di un quartiere di Atene, Ano Abelokipi, hanno organizzato un corteo di protesta contro la costruzione di un edificio di 28 metri, con 3 garage sotterranei, da parte della PPC, Public Power Corporation. Chiedono invece che, al posto di questo edificio, venga costruita una scuola ed un parco. Questa lotta, che va avanti già da 15 anni ed ha anche vinto la causa in tribunale, ora deve riuscire a vincere anche il potere dei proprietari della PPC.
15 Ottobre
- Nella città di provincia di Trikala, a Nord di Atene, 4 scuole sono state occupate; ma si è verificato un episodio di tensione in una scuola professionale della città, quando gli studenti hanno provato ad occuparlo. Sono scattati gli allarmi dell’edificio e, sopraggiunta la polizia, uno studente è stato arrestato e poi rilasciato. Lo stesso “incidente” si è verificato altre volte proprio durante il mese di Ottobre.
16 Ottobre
- Gli studenti degli Istituti Musicali hanno manifestato ad Atene e a Salonicco.
- Nel frattempo, 105 studenti sono stati rinviati a giudizio al 29 di Ottobre per aver occupato la scuola superiore della città di provincia di Orestiada per 4 giorni nell’Ottobre del 2009. Vengono applicati processi penali agli studenti (in base ad un atto legislativo emanato dal PASOK, partito “socialista” attualmente al potere, nel 1999) con l’intento di spaventare ed intimidire i ragazzi per interrompere l’onda di occupazioni scolastiche che sta invadendo la Grecia in questo momento. Finalmente, il 28 Ottobre, questi 105 studenti sono stati dichiarati innocenti, con l’appoggio dinamico di almeno altri 100 studenti fuori dal tribunale.
- Dopo la circolare del 5 ° Ufficio della Pubblica Istruzione dell’ Attica Ovest (dipartimento di Atene) alle autorità scolastiche, con la quale viene chiesto loro di riferire immediatamente alle autorità in caso di occupazione, il Tribunale di primo grado di Atene ha rilasciato un mandato alla questura grazie al quale è in grado di effettuare un esame preliminare in ogni scuola che è sotto occupazione, e persino della possibilità di ricorrere al “processo in flagrante”.
Nelle Università:
- Oltre ai tagli ai fondi universitari del 30% rispetto allo scorso anno, sono stati annunciati i cambiamenti che sono legati alla privatizzazione delle università e, in generale, alla sua gestione da parte di “manager”, secondo il modello anglosassone dei college! Le modifiche verranno votate in un disegno di legge prima di Natale. Le riunioni sono state condotte da diversi dipartimenti universitari e dei professori. Il 14 ottobre c’è stata una manifestazione coordinata di tutti i partecipanti della Pubblica Istruzione (studenti, insegnanti, ecc..) nel centro di Atene, dove circa 1.500 persone hanno sfilato, partendo dalle facoltà occupate.
- Il 23 ottobre ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia nella città di Rethymno Creta, nel corso dei progressi degli studenti, a soli 300 metri dalla struttura che ha ospitato il 65 ° Vertice dei rettori. I manifestanti hanno tentato di rompere il cordone di polizia e raggiungere l’hotel, hanno lanciato uova e yogurt alla polizia che ha sparato gas lacrimogeni. I manifestanti hanno marciato verso il centro della città di Rethymno. La polizia ha arrestato quattro persone. Verso mezzanotte, mentre l’Università di Rethymno a Creta era sotto occupazione studentesca, è stato appiccato un incendio doloso il luogo di ritrovo autogestito all’interno dell’università stessa, provocato da un gruppo fascista. Il seguente 26 ottobre si è svolta una manifestazione antifascista nel centro della città di Rethimno.
REPRESSIONE:
Poliziotti, magistrati, ministeri, le prigioni, i giudici, la caccia alle streghe, ecc..
- Secondo nuovi emendamenti modificativi della legge del Ministero della “Giustizia”, verranno messi in libertà circa 1.230 prigionieri delle camere di tortura del paese. E’ già stata vietata la ritenzione a causa di mancato pagamento delle spese processuali. C’è la possibilità di sospensione delle pene fino a 5 anni in caso che il condannato non sia stato precedentemente condannato a un anno o più di carcere. Gli arresti domiciliari sono stati estesi a tutti i reati per le persone con più di 75 anni di età. Coloro che sono stati condannati fino a tre anni, possono trasformare la loro pena in una pena finanziaria/multa, a meno che non siano recidivi. L’ammontare della multa verrà pagata gradualmente a rate per un periodo di 2-3 anni per i prigionieri “poveri”. La legge prevede anche il rilascio dei prigionieri con condanne da 3 a 5 anni per reati minori se portano a compimento 1/5 della condanna e commutano in multa il restante. Il governo greco sta ricorrendo a qualsiasi mezzo per recuperare soldi da ogni parte indiscriminatamente: da contribuenti, pensionati e altri “sudditi leali e fedeli della legge”, fino ad imputati, detenuti e prigionieri.
1-19 Ottobre
- Il 1 ° ottobre è stato postposto il processo per la comparsa di Simos Seisidis davanti al giudice istruttorio, in un tribunale che ha sede negli edifici della ex Accademia militare di Atene, mentre Simos aveva chiesto di fare il suo trasferimento dal carcere al tribunale con un’ auto della polizia e non in una furgonetta blindata, dato il suo stato di salute (in ogni caso, non poteva camminare facilmente.) Come ha dichiarato, Simos non accetterà mai di essere sollevato dalla polizia in nessun momento della sua procedura. Ma ad ogni modo, la richiesta per un trasferimento decente non è stato accettata dalla polizia e dalle autorità giudiziarie. Il suo avvocato ha presentato una relazione complementare nel quale designa come responsabile del fallimento del trasporto di Simos la polizia, la quale è pure responsabile per il suo stato di salute. I compagni che si erano radunati davanti alla corte hanno gridato slogan di solidarietà per Simos e per tutti gli altri compagni in carcere. Infine, l’indagine preliminare ha avuto luogo l’8 ottobre a Koridalós, presso l’ ospedale della prigione.
Il 19 ottobre, Simos ha posto la protesi al posto della gamba amputata. Questa protesi è stat acquistata a € 37.000 (!), grazie all’aiuto dei compagni e di altri accorsi in solidarietà. Simos sarà chiamato di nuovo davanti alla corte il 19 Novembre.
4 Ottobre:
- Alcuni compagni si sono riuniti fuori del tribunale chiedendo la liberazione di Ares Seirinidis, che si trova in carcere Korydalós (Atene) dai primi di maggio 2010. Ares è accusato di conspirazione riguardante il dal caso di attacco del furgone della polizia antisommossa nel quartiere di Exarchia, nel luglio 2009. È stato esaminato dal giudice penale la sospensione o la proroga della detenzione preventiva del combattente anarchico.
6 Ottobre:
- Dal pomeriggio di questo giorno i prigionieri dal carcere di Neapolis in Lasithi, Creta, hanno rifiutato di entrare nelle loro celle per protestare contro le loro condizioni di detenzione. Essi hanno chiesto l’immediato intervento del pubblico ministero e del ministero della Giustizia. Invece di 70, numero di carcerati previsto per quel carcere, vi ci sono accatastate oltre 170 persone.Molti dormono nei bagni, nelle docce sul pavimento. Il pretesto per la mobilitazione di ieri è stato il trasferimento di 15 altri prigionieri verso lo stesso inferno.
6-29 Ottobre:
- Dopo aver passato 6 mesi di prigionia, 6 detenuti per il caso “Epanastatikos Agonas” (E.A. – Lotta Rivoluzionaria), sono stati portati in tribunale per dedire della proroga o meno della loro detenzione. E’ stato nominato un Consiglio d’Appello e un giudizio per il 14 Ottobre, durante il quale 3 (N. Maziotis, K. Gurnás, P. Rupa) dei 6 hanno assunto le proprie responsabilità politiche e hanno rifiutato di comparire. La dichiarazione di Maziotis è di rilievo: “I rivoluzionari non si discolpano dinanzi al giudizio dei delinquenti dello Stato”. Gli altri 3 (S. Nikitopulos, J. Cortesis, V. Stathopulos), i quali negano tutte le accuse di coinvolgimento all’organizzazione E.A. e, ovviamente, sono lo stesso perseguitati per le loro attività politiche, sono stati chiamati a dar testimonianza ulteriore il 20 Ottobre. A partire dal 9 Ottobre, Gurnàs ha iniziato uno sciopero della fame nella carcere di Trikala, chiedendo il suo trasferimento alla carcere di Korydalòs (Atene), per essere nella stessa città dove vive la sua famiglia. In solidarietà ha iniziato uno sciopero della fame anche Maziotis e molti altri prigionieri politici in varie carceri del paese hanno preso parte alla protesta rifiutando i pasti. Nel pomeriggio dei 16 Ottobre si è realizzata un sit-in nel quartiere ateniese di Monastiraki, grazie all’iniziativa dell’Assemblea di Solidarietà ai prigionieri politici. Durante l’azione sono stati letti con megafoni e distribuiti i testi scritti dai 6 detenuti per il caso E.A. Il 19 Ottobre si è svolto anche un corteo fuori del carcere di Koridalos, con la partecipazione di più di 500 compagni solidali. Il 25 Ottobre S. Nikitopulos ha negato di nuovo il suo coinvolgimento a E.A., così come la responsabilità per tutte le accuse aggiuntive che gli vengono imputate. Altre persone, appartenenti al movimento anarchico/antiautoritario, sono già state prese di mira per i legami familiari o le relazioni amichevoli con i 6 detenuti per E.A. e sono stati chiamati a testimoniare come “accusati” o “testimoni”, mentre è già in attuazione l’ordine di cattura per un’altra persona. Molti degli appellati si sono rifiutati di assistere ai procedimenti di interrogatorio, esprimendo la loro solidarietà ai 3 anarchici Cortesis, S. Nikitópulos e V. Stathópulos, che stanno lottando per la loro immediata liberazione, negando qualsiasi partecipazione a E.A., così come agli altri 3 combattenti che hanno invece assunto le proprie responsabilità politiche. Questi ultimi (K. Gurnás, N. Maziotis e P. Rúpa) sono stati portati il 27 Ottobre presso l’Ospedale, a causa del prolungato sciopero della fame che portano avanti per reclamare la fine dell’isolamento, di carattere vendicativo, inflitto a Gurnàs.
9 Ottobre:
- Presso la carcere di Malandrino è stata proibita la corrispondenza ai detenuti. Invece di recapitare la posta ai detenuti, veniva rimandata al mittente per motivi di sicurezza. La direzione del carcere ha stabilito che, affinchè possa arrivare la posta al detenuto, qeusto deve dichiarare con anticipo i dati del mittente. Questo è ovviamente impossibile, dato che nessun detenuto può sapere chi e quando ha intenzione di inviargli una lettera. Quest vìola il diritto dei prigionieri di aver contatto con il mondo esterno, dal quale è escluso a causa della sua reclusione fisica.
11 Ottobre:
- Condanna da parte della giuria di Anfisa per i due poliziotti assassini del 15enne Alexandros Grigoropulos nel Dicembre 2008. Le pene sono di ergastolo per E. Korkoneas, per omicidio volontario con premeditazione, con l’aggiunta di 15 mesi per uso di armi, mentre per il suo compagno e complice V. Saraliotis la condanna è di 10 anni di reclusione. Dato che la sentenza non è stata approvata con maggioranza assoluta della giuria, i 2 condannati hanno acquisito il diritto di ricorrere alla Corte d’Appello perhcè la sentenza possa essere riconsiderata. In considerazione del ricordo, Saraliotis ha chiesto la sospensione della pena. La richiesta è in fase di esaminazione e questo a provocato forti reazioni da parte della famiglia della vittima.
- Al contrario, sono stati assolti dal Tribunale di prima istanza di Salonicco, i poliziotti che avevano “caricato” il cosiddetto “studente in pigiama” con uno zaino con bottiglie molotov, nel dicembre del 2009.
23 Ottobre:
- A Volos, centro della Grecia, si è realizzata una manifestazione di solidarietà ai detenuti. Durante tutto il tragitto il corteo è stato molto dinamico e vivace, con slogan e distribuzione di testi alla gente dei quartieri circostati.
26 Ottobre:
- Secondo alcune pubblicazioni, il Ministro dell’Ordine Pubblico ha preparato un progetto di legge per la creazione di una Direzione di Sicurezza Interna e Polizia Finanziaria, ispirata al modello dell’FBI statunitense.
27 Ottobre:
- Davanti al Tribunale di Appello di Atene si è verificata una concentrazione di solidarietà per Kostantina K., detenuta già da 6 mesi, con l’accusa di partecipazione all’organizzazione “Cospirazione dei Nuclei di Fuoco”. Durante la concentrazione ci sono stati momenti di tensione e scontri con la polizia, la quale ha fermato diverse persone e arrestate 2, che sono state poi rilasciate, una volta comunicatagli la data del giudizio.
ANTIFASCISMO
Immigrati, proteste, azioni di solidarietà internazionale:
1 Ottobre:
- Immigrati Nigeriani hanno organizzato una manifestazione nel pomeriggio nel centro di Atene, per celebrare i 50 anni dell’indipendenza del loro paese dalla Gran Bretagna, mandando allo stesso tempo un messaggio all’ambasciata nigeriana, la quale nega di rinnovare i loro passaporti. Anche se il numero di manifestanti non era considerevole, la presenza della polizia si è comunque fatta notare. Secondo una notizia pubblicata su Indymedia, la manifestazione è stata fatta come dimostrazione di appoggio al sindacalista Egudede Bafoku, che è detenuto per sabotaggio ad una raffineria nella città di Sokoto, nel nord-est della Nigeria.
8 Ottobre:
- Venerdì pomeriggio si è svolta una manifestazione antifascista presso Piazza Attikì, neò centro di Atene, seguita da un corteo che si è portato fino al quartiere di Aghios Nikolaos. Almeno 1000 persone, tra immigrati e compagni in solidarietà, si sono uniti nel corteo che ha avuto un gran esito. Sono stati gridati slogan e sono stati distribuiti testi in diverse lingue. Alla conclusione della manifestazione, quando i compagni si erano già allontanati, per l’ennesima volta gli immigrati sono stati attaccati violentemente dalla polizia, la quale ha lasciato almeno 10 persone ferite, 2 delle quali seriamente, quasi tutte di orgini afgane e fra le quali anche alcuni bambini (vedi brochure poliglotta). Nello stesso posto, Piazza Attiki, il 29 ottobre l’iniziativa “deportare al Razzismo”, ha pubblicato l’intera storia di un attacco razzista il 28 ottobre raccontata da tre registi greci, testimoni oculari, i residenti della zona vicino a Piazza Atikís.
14 Ottobre:
- Dopo un mese e mezzo di proteste (dal 1 ° settembre) con banchetti e tende davanti alla vecchia Università Propilei (via Panepistimiu nel centro di Atene), circa 60 rifugiati provenienti da Iran, Afghanistan e Pakistan, che chiedono asilo politico allo Stato greco, hanno intensificato la loro protesta cucendo le proprie bocche e cominciando uno sciopero della fame di massa. Lo stesso giorno un poliziotto ha violato il cosiddetto “asilo” (che per legge proibisce a qualsiasi forza dell’ordine di entrare in aree universitarie) presso i Propilei, e ha malmenato un iraniano che era in sciopero della fame.
15-16 Ottobre:
- Due giorni di eventi in solidarietà agli immigrati nella città di Igumenitsa.
16 Ottobre:
- Un gruppo di persone di estrema destra “vicini di casa indignati” di notte hanno attaccato una moschea nella zona di Agios Panteleimona, via Aristomenus ad Atene. Gli autori dell’ attacco hanno lasciato due immigrati feriti e malmenato molti altri. I fascisti hanno attaccato anche un negozio di immigrati provenienti dal Bangladesh, dove cinque persone sono state bloccate per almeno un’ora e mezza. La polizia è arrivata dopo mezz’ora e inseguito gli assalitori, senza fare alcun arresto, come previsto.
- La Rete di Appoggio Sociale ad Immigrati e Rifugiati Politici ha condannato il brutale attacco avvenuto il 22 Ottobre da parte della polizia e delle forze dell’ordine di Atene, i quali avevano agito per “ripulire” la zona intorno alla stazione dei treni del centro di Atene.
20-25 Ottobre:
- Il 25 ottobre è stata organizzata una manifestazione davanti all’ambasciata Argentina ad Atene, per protestare contro gli attacchi del 20 ottobre perpetrati dai sicari della burocrazia peronista ai membri del Partito Laburista. Con un proiettile conficcato all’interno della sua testa, la compagna Elsa Rodriguez sta combattendo per la sua vita in un ospedale di Buenos Aires, ferita dai proiettili dei peronisti. Mariano Ferreira, giovane attivista, è stato ucciso, colpito da un proiettile al petto, mentre altri due compagni sono stati colpiti da proiettili ai piedi. A Buenos Aires il 21 ottobre è stato indetto uno sciopero generale, e 60.000 manifestanti hanno protestato attivamente contro gli assassini della burocrazia sindacale peronista.
- 25 profughi curdi, per lo più donne, e 13 afgani, rifugiati politici presso il Centro di Accoglienza Laurion, hanno iniziato uno sciopero della fame chiedendo il loro diritto di asilo politico e il diritto alle cure mediche e richiedono la riparazione degli edifici del Centro di Accoglienza e la fine delle restrizioni per la fornitura di prodotti alimentari, igienici e degli elettrodomestici. Dal 23 ottobre 270 persone, tra cui 53 bambini, occupano il centro, per protestare contro le dure condizioni di sopravvivenza all’interno del Centro stesso.
- Nell’ambito della eccellente cooperazione tra gli stati Greco e Turco “contro l’immigrazione illegale”, è stato annunciato il dispiegamento di 200 guardie di frontiera nei pressi del fiume Evros, con l’obbiettivo di vigilare quella parte di frontiera tra i due stati.
AMBITO LAVORATIVO:
Mobilitazione contro il nuovo “Medioevo lavorativo”
- Dal 5 ottobre, il governo greco ha proposto un nuovo quadro legislativo in base al quale gli accordi commerciali (contratti di lavoro firmati da ciascuna società separatamente) prevarranno sugli accordi settoriali. Questo legalizza la pratica dei datori di lavoro che pagano salari inferiori a quelli previsti dagli accordi collettivi. Le grandi imprese (più di 50 dipendenti) potranno sottomettere i lavoratori ad un orario flessibile, lavoro a turni, disponibilità, controlli ridondanti, ecc Le aziende più piccole (meno di 20 dipendenti) non sono obbligati ad assumere nessun piano “per superare la crisi”, ma gli sono autorizzati i licenziamenti secondo le loro esigenze.
- Mentre i licenziamenti sono in aumento ogni giorno e sempre di più le imprese fanno appello all’articolo 99 della legge di sospensione dei pagamenti, la precarietà è cronica e si intensifica sempre e sempre di più . Diverse professioni, come i camerieri, i cassieri e coloro che lavorano nei servizi di pulizia, sono già disciplinate da un sistema di “accordi di prestazione di servizi di un giorno”. I lavoratori indicano il loro nome in liste d’attesa e aspettano una chiamata per lavorare 24 ore. Centinaia di lavoratori sono costretti ad accettare condizioni di lavoro degradanti per un salario misero quotidiano. In nome della crisi si derogano conquiste sindacali che erano state conseguite attraverso lotte sociali lunghe e cruente.
- Nel frattempo, la Banca Centrale Greca ha passato tutto il mese “ringraziandoci”: con una pubblicità televisiva celebra infatti la conquista della terza posizione in Europa tra le banche con maggior adeguatezza di capitale. Non ha importanza che ci siano migliaia di licenziamenti e che lo Stato continui ad inventare nuove tasse. L’importante è che le banche stiano bene…
5-20 Ottobre:
- Il 5 Ottobre in mattinata il Comitato di Rappresentazione dei Lavoratori del DOL (Gruppo Giornalistico Lambrakis, il quale ha il controllo di molti mezzi di comunicazione), ha organizzato una conferenza stampa “affinchè si faccia sentire la voce dei lavoratori”. Gli operatori dei mezzi di comunicazione e compagni in solidarietà hanno bloccato l’edificio azzurro del DOL (edificio venduto recentemente ad una banca dal suo proprietario Psijaris, in cambio di una considerevole somma), come forma di protesta contro la chiusura dell’editoriale “Ellinikà Grammata”(che ha lasciato 94 impiegati per la strada e molti più collaboratori esterni senza essere pagati) e contro l’annuncio di licenziamento di 135 giornalisti e 150 impiegati amministrativi (come “condizione necessaria per migliorare la redditività del gruppo”).
I lavoratori hanno intrapreso la creazione di assemblee di massa, con la partecipazione di vari sindacati di base, mentre gli impiegati amministrativi hanno convocato scioperi ripetuti di 24 ore. Il 6 Ottobre, i tribunali hanno dichiarato il pirmo di questi scioperi “illegale ed abusivo”.
- Il 12 Ottobre è stata realizzata una manifestazione di 2.500 persone contro i licenziamenti e la disoccupazione dilagante in questi ultimi mesi, con tema centrale “La lotta di Ellinikà Grammata, lotta di tutti i lavoratori”. Vi hanno partecipato tra le 2.500 e le 3.000 persone, che si sono riunite presso i Propilei della vecchia università nel centro di Atene, prima di muoversi in corteo verso il Ministero del Lavoro in Via Pireo, seppure in assenza degli organi sindacali formali. La manifestazione è stata accompagnata da compagni lungo tutto il tragitto, sono stati distribuiti testi e sono stati gridati slogan contro il Ministero. Alla chiamata per la manifestazione ha partecipato anche l’Associazione Dipendenti Ellinikà Grammata, l’Associazione Dipendenti di Libri dell’Attica, il Comitato di Solidarietà con la Lotta degli Impiegati di Ellenikà Grammata, il Comitato di Coordinazione dei Sindacati di Base, altri sindacati di base, il Movimento Antiautoritario (A.K.) di Atene, l’Assemblea Aperta di Anarchici per un Movimento Multiforme Unito, il periodico “Drassi” (Azione), la EEK e NAR (estrema sinistra), l’Associazione degli Studenti della Facoltà di Giurisprudenza e altri ancora.
- Il 19 Ottobre è stato organizzato un concertone di protesta davanti ai Propilei della vecchia Università nel centro di Atene contro i licenziamenti e la disoccupazione, e in appoggio di tutti i lavoratori licenziati dal DOL. L’impresa si rifiuta di dialogare con i lavoratori e con i loro sindacati e utilizza tutti i mezzi di comunicazione a sua disposizione per convincere l’opinione pubblica della “necessità dei sacrifici” da parte dei lavoratori. Il 20 Ottobre è stato annunciato il decreto del “sultano” Psyjaris, padrone del DOL, nel quale sono previste estreme misure di intensificazione del lavoro e dell’assoluto controllo degli impiegati che sono rimasti…
13-31 Ottobre:
- Il 13 ottobre, impiegati del Ministero della Cultura e del Turismo con contratti a breve termine, hanno bloccato l’ingessso al monumento archeologico dell’Acropoli, rivendicando contratti a lungo termine e il pagamento degli stipendi che gli sono dovuti. L’autorità di gestione del sito archeologico ha dato il via libera agli agenti antisommossa per intervenire. La mattina seguente diverse squadre di agenti hanno caricato con gas lacrimogeni i lavoratori in protesta, i compagni che erano lì in solidarietà e i giornalisti. Uno dei lavoratori è stato arrestato. Ad ogni modo, la protesta dei lavoratori nel sito archeologico si è prolungata fino al 15 Ottobre.
- Il 28 Ottobre i lavoratori del Ministero della Cultura hanno collocato uno striscione enorme nero sui propilei dellìAcropoli con la scritta “No ai licenziamenti”. Hanno inolte dichiarato la loro intenzione a proseguire con le proteste, visto che la maggior parte dei contratti termineranno il 31 Ottobre.
14 Ottobre:
- Il governo ha previsto la privatizzazione di OSE (Ferrovie dello Stato) entro il marzo 2011. Sono previsti tagli alle tratte dei tragitti ora vigenti, licenziamenti di molti lavoratori, il trasferimento di alcuni debiti verso lo stato affinchè l’impresa appaia più…attrattiva per gli investitori stranieri, con l’intenzione di venderne il 49% delle sue azioni. Lo stato greco mantiene la proprietà degli immobili che appartengono all’OSE, avendo come piano di cederli a privati con contratti per il loro sfruttamento.
- Il 14 Ottobre, lavoratori di OSE, OTE (compagnia telefonica semi-pubblica) e ELTA (società di stato delle poste), hanno indetto scioperi in resistenza alla privatizzazione delle compagnie e contro la risoluzione dei contratti collettivi. Gli impiegati di OSE hanno intensificato la loro lotta con scioperi ripetuti di 24 ore. Allo stesso modo gli impiegati di OTE hanno intensificato la loro protesta contro le riforme dei loro diritti lavorativi e delle sicurezza sociali previste. Gli impiegati dell’ELTA si oppongono alla privatizzazione della società, la quale comporterà la chiusura degli uffici postali nelle zone rurali e montane, e inoltre affermano che “la segetezza della corrispondenza non sarà garantita una volta che la compagnia sarà privatizzata”.
15 Ottobre:
- La lotta dei lavoratori del ristorante Banquet ha avuto un qualche successo, secondo un comunicato del Comitato di Solidarietà, dacchè il 15 Ottobre è stato firmato un accordo tra gli 8 lavoratori licenziati e i boss del ristorante. L’accordo prevede l’intenzione di riammissione da parte dell’impresa dei lavoratori (anche se comunque i lavoratori stessi non la desiderano più), il pagamento dei contributi per Vangelis Kitsonis, il pagamento di tutte le buste paga in ritardo (che equivalgono a 55.000 euro), il pagamento delle spese legali, una ricompensa per i 3 mesi di disoccupazione e il ritiro delle cause legali.
AMBIENTE – SALUTE
30 Settembre – 3 Ottobre:
- Ecofesta: é stata realizzata la 17° Festa dell’Agricoltura Ecologica e dell’Artesana, dove si è rpomossa l’idea e la pratica di una vita ecologica di auto-gestione e auto-produzione, attraverso la creazione di strutture di economia solidale.
12 Ottobre:
- E’ stata realizzata una manifestazione in Piazza Syntagma (piazza dove è situato il Parlamento, nel centro di Atene) da parte degli abitanti dell’isola di Santorini, collegata al naufragio della Sea Diamond. Le chiazze di petrolio del relitto sono già visibili ad occhio nudo e sono confermati anche i risultati del Laboratorio di Residui Tossici e Pericolosi dell’Università di Creta. Lo stato, le agenzie di sicurezza e gli impresari stanno giocando con la nostra salute e con l’ambiente e ancora si rifiutano di prendere le misure necessarie.
- I residenti del quartiere Paradiso di Amarusio, a nord di Atene, chiedono la protezione delle foreste di conifere Mimikopulu, che hanno superficie pari a 5,3 ettari. 7 anni fa si erano verificati 2 incendi dolosi, che non si erano propagati solo grazie all’intervento dei residenti. Fin dal 1983 i residenti si prendono cura del parco naturale, allora infatti una tormenta aveva provocato diversi danni e distrutto diversi pini. Da quel momento hanno piantato più di 500 alberi e mantengono pulito il parco, assumendo addirittura lavoratori per la costruzione di barriere all’accesso di automobili, dato che gli impiegati delle imprese della zona andavano a aprcheggiare all’interno del parco naturale. “Non un centimetro di cemento, esigiamo che questa superficie rimanga una foresta nella sua totalità” dichiarano i residenti.
- Sostanze tossiche pericolose sono state rilasciate dall’installazione JYTA (zona di sotterramento di rifiuti) di Katerini, Nord della Grecia. La discarica infatti è rimasta già più di 6 mesi senza alcuna manutenzione. Le sostanze rilasciate minacciano il sottosuolo e il mare poco distante, con un’alta possibilità che arrivino persino alla catena alimentare, secondo una dichiarazione del Gruppo di Lavoro Volontario della regione di Pieria.
- Lo stato estende l’esercizio di sanamento e disciplina dei suoi cittadini. Il ministero della Salute prepara una nouva normativa che proibisce di fumare all’interno dei veicoli privati. Fino ad ora le sanzioni previste per i fumatori erano limitate solo a proprietari e clienti di negozi e taxi.