Se ci chiedessero come vorremmo che funzionasse il mondo probabilmente potremmo dire il mutuo supporto, la collaborazione, la collettivizzazione e l’autogestione sono metodi che ci piacciono e che un tempo furono usati, però pensiamo che attualmente un cambio progressivo è impossibile è non accadrà da sè.
Si deve creare una situazione favorevole al cambiamento. Alcuni restano balbuzienti a dire ” è difficile crederci” mentre nelle vie vediamo come la polizia, pagata con i soldi dei contribuenti e già militarizzata, tortura e uccide i/le nostr* compagn*.
Noi abbiamo deciso già da tempo di ampliare la nostra gamma di tattiche, con l’azione diretta tramite il sabotaggio, l’esproprio e l’uso della forza per autodifesa. Non crediamo sia l’unico cammino possibile, però pensiamo che questa forma possa ampliare la possibilità di un cambio.
Vediamo fiorire alcuni gruppi di affinità nella nostra città che ci illuminano gli occhi, che provano a recuperare vecchie Federazioni e discussioni sui metodi migliori di organizzazione.
Quando il giorno dopo vediamo un direttore di una banca con le mani nei capelli lamentandosi che qualcuno gli ha verniciato le vetrine e ha rotto lo schermo del bancomat, quando vediamo nelle prime ore del mattino che spazzano rapidamente i resti di un incendio, o quando vediamo come si cancellano con miracolosa rapidità migliaia di scritte sulle pareti di tutta la regione, o quando ancora contempliamo con un sorriso una macchina in fiamme sapendo che, per una notte, solo per una notte, una delle dita che muovono l’oppressione che non ci fa dormire tranquill* è saltata, e anche loro questa notte faranno incubi.
Poco a poco, aumentano a raffica le azioni e le persone che vedono questo metodo come una possibilità e una necessità.
L’azione stessa è come una forma di comunicazione e d’espressione, l’organizzazione è difficile data la repressione attuale e facciamo un appello per azioni diversificate in tempi migliori.
Pensiamo che, a poco a poco, queste azioni innescheranno un più alto grado di espressione della lotta. Sebbene le critiche siano inevitabili, speriamo che si capisca la sfumatura e il messaggio dell’azione.
Non abbiamo paura.
Con questo comunicato rivendichiamo i seguenti sabotaggi:
-Più di un centinaio di bancomat nei quartieri di Barcellona e periferia. Nel mese di giugno, luglio e agosto rotti diversi schermi di bancomat o bruciati diversi oggetti all’interno delle banche.
-Scritte agli uffici di svariati partiti politici e agli hotel di lusso.
Un saluto ai/alle compagn* in lotta:
Lobos negros
Anarquistas Nihilistas de Barcelona
Las Nadie
Un puño arriba
Milizia Nera