Cile: Racconto antiautoritario alla memoria del compagno Javier Recabarren. A proposito della protesta contro McDonald’s del 18 ottobre 2014

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Il McDonald’s attaccato durante la protesta del 18 ottobre 2014

Il 18 ottobre del 2014, alle 14h, è stata organizzata una protesta animalista contro McDonald’s da piazza Italia fino a Los Héroes.

Un piccolo blocco di punk e anarchic* che si era unito con la voglia di partecipare alla protesta generando una rivolta distruttiva spontanea contro l’industria di cibo di plastica e la morte degli animali camminava tranquillamente. All’arrivo della folla (insieme al blocco) in via Santa Rosa all’angolo con Alameda (dove si trova un McDonald’s) cominciarono le grida degli/lle animalist* e degli/lle schiav* salariat* di quel luogo, che finirono per abbassare le serrande. Nello stesso momento alcun* giovani incappucciat* e altr* a volto scoperto (tra cui il compa Javier Recabarren) cominciarono a dar calci e a lanciare bastoni e tutto quello che trovavano sul loro cammino contro le serrande, riuscendo a incrinarla e creare un buco per entrare. Azione impedita dagli sbirri che arrivarono in quel momento provocando la dispersione dei/lle compagn* tra la folla.

La polizia, in vantaggio numerico han cominciato a dare la caccia agli/lle incappucciat*, nello stesso momento due sbirri afferrano per il collo Javier, altri cercarono di metterlo in salvo, ma gli sbirri  lo impedirono a colpi di manganello, ferendo divers* compa. Quest’azione suscitò ancor più odio tra gli/le incappucciat*  nei confronti della schifosa sbirraglia e ci lanciammo verso lo sbarramento poliziesco (dove si trovava Javier) e il furgone dove c’erano altr* compagn* fermat*. In quel momento gli sbirri non potendo controllare la rivolta si disperarono ed è in quel momento che Javier aprì la portiera della pattuglia e se ne andò di corsa e sfottendo l’autorità, lasciando così i/le bastard* totalmente umiliat*.

Javier corse verso la folla mescolandosi alla gente (che come al solito avanzava vigliaccamente senza prestare attenzione a quello che succedeva dietro) mentre i/le compagn* lasciavano il piccolo blocco senza essere fermati e si disperdevano. Personalmente ho notato che gli sbirri cercavano disperatamente qualcuno nel corteo, e in quel momento Javier e un compagno punk mi si avvicinano. Javier mi disse: “compagn* sono sfuggito alla pattuglia degli sbirri” e a quelle parole gli scappò una risata. Poi mi disse: “…Però mi stanno seguendo, mi stanno cercando, dammi una mano”. Notando che lo seguivano da vicino gli dissi: “Compa, mettiti accanto a me per passare inosservato  e separati dal tuo compa, vi ritroverete poi in una piazzetta”. Ci siamo incamminati tra la folla ed essendo piccolo il compa si è mimetizzato, tra i miei abiti e la folla. La polizia non riuscì a trovarlo.

Javier rideva perché mi raccontava che era stato facile sfuggire agli sbirri, erano stati idioti e avevano lasciato la portiera aperta, ma visto che lo stavano cercando era un po’ di fretta. Poco dopo siamo arrivati nella piazzetta dove dovevamo trovarci e abbiamo visto che il suo amico Punk, che era riuscito anche lui a  sfuggire agli sbirri, lo aspettava.

Il sorriso mattacchione di Javier Recabarren che sfuggiva all’arresto resta un buon ricordo sovversivo e di rivolta contro ogni forma di potere e di autorità.

JAVIER RECABARREN, PRESENTE!!!
…Vivo nel ricordo e nell’azizone per la Liberazione Totale!!!

*Javier Recabarren, di 11 anni, compagno anarchico, vegano e acerrimo difensore della lotta per la liberazione animale, morì il 18 marzo del 2015, dopo essere stato investito da un autobus del Transantiago all’angolo di via Radal con via Alameda a Santiago del Cile. Per saperne di più sulla vita del compagno, ecco la “Publicación a la memoria rebelde e insurrecta de Javier Recabarren[NdT in spagnolo], fanzine che comprende una raccolta di parole e azioni in risposta a un appello a un anno dalla sua morte.

in spagnolo, portoghese

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