Marsiglia: Messaggio degli/lle amic* che erano in custodia cautelare in seguito allo sgombero del Manba

stopevictions

Senza tornare su quello che è accaduto, magro bilancio, ci teniamo a cominciare con l’informarvi del fatto che tutt* e tre siamo stat* liberat* ieri [14 aprile]. Due di noi sono convocat* alla corte penale il 10 giugno alle 14h per rispondere di: distruzione/degradazione/deteriorazione di un edificio adibito al culto, in gruppo, & rifiuto di dare il DNA.

Abbiamo schivato l’obbligo di firma, ma siamo comunque sotto controllo giudiziario. Un’altra amica ha ricevuto una convocazione al commissariato. La patente di un amico è ancora nelle mani dei poliziotti…

A caldo, e a titolo personale, senza alcuna analisi, perché non abbiamo ancora avuto davvero il tempo di riposarci:

Ringraziamo un sacco tutt* gli/le amic*/persone che si sono mobilitate, che hanno corso contro il tempo, passato informazioni all’esterno, che si sono occupat* di tutto, aspettato durante le comparizioni, aspettato all’uscita del tribunale, lanciato gli appelli a sostegno, etc. Dentro ci rassicuravamo come potevamo dicendoci che avreste sicuramente agito, ma tra le nostre quattro luride mura di prigione, con la luce sempre accesa e sotto costante pressione non avevamo alcuna informazione. Non diremo che è stato facile quando eravamo dentro. Vi diremo soltanto che è stato un enorme conforto di sapervi là quando alla fine l’avvocatessa è intervenuta, quando vi abbiamo vist* uscendo dal tribunale, e quando vi abbiamo ritrovat* più tardi.

Se ci rompono i coglioni, se ci arrestano negli squat, o se vengono a prenderci in borghese – entrando in casa nostra e facendosi passare per amici – è proprio perché li disturbiamo. Non si tratta di politica locale: vi ricordate degli/lle 8 No borders arrestat* a Calais, nello squat, poco tempo fa? Sono passat* per la custodia cautelare, tutt* liberat* dal giudice, non colpevoli… Allora faremo ancora un po’ più attenzione, e continueremo a fare quello che abbiamo fatto finora. Perché non siamo capaci di fare altrimenti, perché ce l’abbiamo dentro, perché 24, 48 ore di custodia preventiva, i mesi di prigione con o senza condizionale, le multe, le intimidazioni non cambieranno niente. La nostra determinazione era forte ieri, lo sarà ancora di più oggi.

Continueremo a bruciare le frontiere, e ad accogliere i/le rifugiati, con o senza documenti.
Non smetteremo, costi quello che costi e malgrado i tentativi d’intimidazione sempre più numerosi. Affronteremo i processi che ne verranno e ci presenteremo a testa alta.

Open the borders now, we are not going back!

via Marseille Infos Autonomes

in inglese

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