Indonesia: Lettera aperta della Cospirazione Internazionale per la Vendetta FAI/FRI

Alla fine abbiamo avuto l’opportunità di scrivere una lettera “in modo dettagliato” dal nostro punto di vista come collettivo, dopo aver oltrepassato i limiti geografici, sebbene essi non siano un limite per i nostri incontri teorici e pratici, sono uno dei problemi fondamentali che impediscono il nostro incontrarci fisicamente. Attraverso questo testo vogliamo offrire alcune delle nostre analisi riguardo alla situazione intorno a noi (come individui e gruppo), e anche la nostra analisi connessa alla recente situazione della FAI/FRI, dato che siamo parte di essa. Il testo è la nostra critica e il nostro contributo per l’internazionale degli anarchici d’azione nel mondo.

La lettera stessa è il risultato della nostra discussione. Ma bisogna essere consapevoli fin dall’inizio che noi siamo un’associazione di individualisti, sebbene usiamo un nome ai fini dell’anonimato. In alcune parti di questo testo, la visione d’insieme rappresenta l’accordo tra individualità nel nostro gruppo. Ma non vogliamo abolire il giudizio individuale. Ecco perché in quanto segue troverete delle parti dove menzioniamo analisi o gesti individuali.

PARTE 1

Poiché essa [la democrazia] – la madre del socialismo – è figlia delle religioni*
Renzo Novatore

FONDAMENTALISMO, AZIONI DIRETTE e GLI ANARCHICI?

Da Giugno di quest’anno, abbiamo notato in Indonesia almeno quattro casi di sparatorie a sfondo politico contro poliziotti. Nella nostra breve analisi, queste azioni sono state fatte da gruppi armati islamici. Gruppi fondamentalisti che esistono da alcuni anni. Alcuni individui dicono che siano apparsi nei primi anni 2000 ed esistono ancora oggi. Il loro tipo di azioni si riconosce molto facilmente dagli obiettivi. Ad esempio, gli attacchi esplosivi alle chiese e ai “simboli capitalisti” come hotel o bar dove molti stranieri (occidentali o molto semplicemente bianchi) si ritrovano. L’azione più famosa di questo gruppo è l’attacco esplosivo a Bali parte 1 (12 Ottobre 2002), quello contro l’hotel JW Marriot (5 Agosto2003), quello contro l’ambasciata australiana nel 2004 e altre tre azioni esplosive conosciute come Bali Bom parte 2 (1 Ottobre 2005). Sottolineiamo una cosa, che ora il gruppo ha adottato un’altra tattica. Piuttosto che usare kamikaze come prima, ora colpisce i maiali (polizia).

Perché la polizia? Perché per loro, la polizia è lo strumento più repressivo dello stato. Le istituzioni di polizia e tutti i poliziotti sono quelli che devono assumersi la responsabilità del “contrattacco” dello stato contro questo gruppo e i suoi membri negli ultimi dieci anni. L’unità speciale di antiterrorismo indonesiana meglio nota come Densus 88 è l’obiettivo numero uno per questo gruppo. Negli ultimi cinque anni abbiamo notato che i porci della Densus 88 hanno compiuto varie operazioni contro il gruppo islamico e alcuni dei membri sono rimasti uccisi in scontri a fuoco e molti sono stati arrestati. Almeno 30 membri di questo gruppo affrontano ora vari processi per queste azioni.

Questo gruppo, nelle nostre analisi, è un gruppo che agisce in piccole cellule di tre o quattro persone, e si organizza in modo informale e chiuso. I collegamenti per la comunicazione, lo scambio di informazioni, o la logistica sono ben costruiti, disciplinati e stretti. Inoltre hanno buone fonti per la logistica grazie all’esproprio di banche, gioiellerie o rapine a ricchi cittadini non islamici. Alcuni “autoproclamati” esperti dicono che il gruppo viene finanziati dai paesi del medio oriente. Cosi riescono ad avere facilmente polvere nera, armi, covi e altri strumenti di supporto alla loro lotta. Ogni membro sa bene tutte le conseguenze della lotta – che chiamano “jihad”. Essere arrestati o anche morire per loro è solo il costo della guerra. Niente di cui preoccuparsi.

E qual è l’obiettivo o il fine di questo gruppo?

Il loro fine è “un impero islamico” chiamato “khilafah” che ovviamente è basato sulle regole islamiche note come Sharia. Chi entra in questo gruppo condivide l’idea comune che un governo islamico sarebbe perfetto e la risposta per tutti i problemi del mondo materiale che affrontiamo oggi. Questi fondamentalisti – nelle nostre analisi – condividono la stessa idea dei marxisti e degli anarchici sociali che accusano il capitalismo di essere la causa di tutti i problemi quotidiani. I fondamentalisti islamici, i marxisti e gli anarchici sociali secondo noi sono gruppi di persone che fuggono dalla guerra reale e scelgono di guardare oltre a quello che definiscono migliore governo, migliori governanti e società. Se gli anarchici sociali la definiscono società migliore, i marxisti la chiamano comunismo, e i fondamentalisti khilafah. Nomi diversi per un’essenza comune. Parlano solo diverse lingue teoriche ma il fine è simile in tutti gli aspetti.

Secondo noi, l’unico punto che separa questo gruppo fondamentalista dai marxisti e dagli anarchici sociali è la scelta coraggiosa di spingersi oltre – non solo in riferimento ai cortei pacifici o all’attesa di cambiamenti. La loro scelta è armarsi e attaccare le strutture e gli individui che considerano come nemici.

Dopo tutto per alcuni la scelta di armarsi e attaccare non è una scelta facile. Ma è importante per aiutare a tracciare un confine riguardo alla consapevolezza delle individualità in questo gruppo. La consapevolezza non è la critica. La scelta viene dall’esterno, inserita bruscamente e senza alcuna resistenza. Le scelte sono un prodotto diretto dell’indottrinamento e gli individui in questo gruppo sono solo marionette, zombie senza un pensiero critico individuale. Hanno solo una verità, senza eccezione, priva di autoriconoscimento e non c’è alcuna dignità.

Per noi, ogni individuo in questo gruppo, l’assenza di dignità c’è anche nel “movimento anarchico” qui. Inoltre vediamo come gli anarchici che non hanno una chiara posizione nella guerra contro l’esistenza si trasformano in “attivisti sociali” come scusa per la loro mancanza di abilità di proseguire nella guerra diretta. Credono che sfamare gli affamati o ospitare i senzatetto sia anche parte della guerra, e parlano di azione diretta. Cosa che ci fa ridere. Gli anarchici sociali intorno a noi in Indonesia si limitano a muovere i puzzle dell’illusione da un lato all’altra, mentre allo stesso tempo cambiano la prospettiva. Tipi di attività che gli fanno percepire la “tensione rivoluzionaria” e rifiutare che stanno solo ripetendo le attività dentro le loro pacifiche zone vitali piene di noia.

Parlano di un futuro migliore senza gerarchia dove gli esseri umani vivono uguali ma accettano e legalizzano tutta la gerarchia nella loro lotta. A causa della loro codardia individuale, si nascondono dietro gli argomenti della solidarietà con le lotte autonome. Ma si nota chiaramente che sono solo tappe provvisorie per placare la sete della cosiddetta “rivoluzione”. Ecco perché la loro rivoluzione è sempre una questione di numeri o masse. La loro rivoluzione si basa sui bisogni della società, cercando di creare un paradiso sulla terra. Avendo bisogno di una rivoluzione con una tensione temporanea e piena di fiori di plastica e odori sintetici. Sono una folla con una destinazione unica, la stessa dei fondamentalisti.

Di questi in Indonesia finora, riconosciamo solo Kontinum, un gruppo anarcocomunista che – sebbene è separato da un oceano di idee e valori – ha una posizione chiara. Questo gruppo fa delle analisi forti, scritte da compagni coraggiosi – e non da codardi che traducono solo testi in lingue straniere in indonesiano ma hanno le mani tremanti quando prendono i sassi – che hanno una visione dignitosa da anarchici. Come gruppo di anarchici, Kontinum supera gli ostacoli. Cosa che molti anarchici in Indonesia non sembrano fare. Intrappolati nel muro degli ostacoli che trasformano gli anarchici sociali in utenti di face book, twitter o traduzioni online di materiali antichi sull’anarchismo di secoli fa, in un’era dove l’anarchismo era un “successo”.

Gli anarchici sociali in Indonesia o fuori per noi hanno un’attitudine patetica! Ecco perché se uno di loro cercasse di stare davanti a noi e alle nostre azioni violente, non ci penseremmo due volte a fargli assaggiare anche la nostra rabbia. Tutto e tutti quelli che vogliono mantenere l’ordine sociale sono nostri nemici! Nessun rispetto per loro.

PARTE 2

“Quando svaluti un mezzo di lotta in questo modo è solamente un errore. O lotti in modo coerente con le tue scelte o non lotti. Se sei anarchico non chiami i partiti politici. Non parli di “sovranità nazionale” o “popolo greco”, né cerchi la creazione di un altro polo di potere. Si è anarchici quando si lotta con orgoglio contro ogni autorità, incluso contro le sue sfumature alienate che tutti/e abbiamo dentro.” – Gerasimos Tsakalos (Ora che il circo è finito)

ANTIMORALE, ANTIGIUDIZIARIA E ILLEGALITÀ

Non dimenticheremo mai il giorno in cui i porci hanno arrestato i nostri fratelli Billy e Eat. Quel giorno è stato un punto di partenza dove tutto è diventato più chiaro per noi. Sebbene alla fine abbiano recuperato la loro libertà, per alcuni di noi-nulla è finito.

Si. Ci riferiamo agli anarchici sociali che al momento – quando il nostro gruppo è stato attaccato dal nemico, – quando lo stato ha catturato due nostri fratelli e costretto uno alla clandestinità fino ad ora – si sono messi contro di noi. L’avete fatto e avete accusato le nostre scelte in quanto imitazione dei nichilisti europei, incapaci di credere alla nascita di una nuova generazioni di anarchici con tendenze nichiliste e antisociali. E tutti voi da quel momento fino ad oggi avete sempre dubitato delle nostre azioni e posto la linea del disaccordo tra noi. Disaccordo senza alcuna possibilità di accordo, qualcosa che conduce alla nostra totale critica in alcuni dei nostri comunicati. Voi, anarchici sociali siete dei codardi!

Innanzitutto, vogliamo sottolineare e chiarire la nostra posizione riguardo alla questione della giustizia e degli strumenti legali. Qualcosa che nelle nostre analisi ha contribuito all’oceano di disaccordo riferito a come un anarchico si comporta davanti ad essa.

In alcuni casi spesso troviamo che in alcune cosiddette “lotte sociali e autonome” non c’è la dignità di agire contro la legge e tutti i contesti giudiziari quando ciò è a scapito dei propri interessi, ma quando si diventa “vittime”, si ritorna alla “casa dolce casa”; i metodi repressivi del nemico. Li useranno per raggiungere i loro obiettivi. Anche se ciò è chiaramente contro la vostra posizione come anarchici, – gli anarchici sono il nemico diretto e totale di ogni forma di autorità.

La lotta sociale che c’è adesso intorno a noi è solo un circo. Performance di attivismo e “messianismo” da chi si autodefinisce anarchico, che si esclude dalla guerra diretta e si nasconde dietro il motivo del “momento giusto” per agire. Stupidità e codardia che hanno ottenuto dalla paura. Si, sono totalmente spaventati dall’andare sul campo di battaglia e affrontare il nemico. L’unico nemico reale e non immaginario simile a quello di face book o twitter.

Gli anarchici sociali senza dignità spesso usano modi legali al fine di ottenere ciò che definiscono “gli obiettivi della lotta”. Ma la questione principale per noi è come può la lotta anarchica adattarsi al sistema legale creato dallo stato, il nemico della nostra lotta? Come potete – se vi definite anarchici – credere negli avvocati e nella loro correttezza nel circo della “class action”, dipendendo dai processi e da tutti i loro dettagli? Come potete chiamare la “finta plastica” come “lotta autonoma” quando mettete voi stessi e parte delle vostre azioni nel sistema legale della legge decisa dal nemico? Dov’è la condotta anarchica quando chinate il capo davanti al martello dei giudici o alle “radicali” organizzazioni non governative o ai media? Crediamo che voi avete solo due opzioni: diventare completamente pazzi o non essere completamente anarchici.

Molti di voi si presentano ai media per “spiegare” o “rispondere” alle domande della società legale alle vostre lotte. Entrate in dialogo col nemico e ancora vi considerate comunque anarchici. Parlate “puliti ed educati” davanti al nemico e dite che è per la lotta. Condividete occasioni con i sinistri e dite che non siete con loro, ma gli state vicino. Avete le mani nelle ONG ma dite che avete la vostra autonomia. Obbedite e dichiarate che siete antigerarchici? Vivete due facce, due facce false: quella dei codardi e dei bugiardi.

PARTE 3

“Sappiamo che non cala mai il buio nelle vostre prigioni. Lì dentro i ricordi graffiano e qualcuno dimentica come sia il cielo senza le sbarre e il filo spinato. Se la morte avesse il suo colore, con questo dovrebbero essere dipinte le vostre prigioni. Perché lì è il regno della morte lenta che senti ogni giorno.”
CCF in cooperazione con Bande di Coscienza, Cellula Sole-Baleno (Comunicato del Progetto Fenice #1)

FAI/FRI, PROGETTO FENICE E APPELLO INTERNAZIONALE

Abbiamo ricevuto notizie di azioni da diverse cellule dalla FAI/FRI nel mondo. Dei compagni della cellula FAI nel regno unito, vogliamo anche dare il benvenuto ai compagni della cellula Felicity Ann Ryder della FAI Australia, la lettera del prigioniero anarchico Andreas Tsavdaridis, l’attacco coordinato fatto dalla CCF e dal ELF in Russia, e il Progetto Fenice #6 realizzato dai compagni della CCF in Grecia che hanno inviato un pacco bomba al bastardo Dimitris Mokkas [procuratore capo nel processo alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco]. Ma vogliamo anche condividere alcuni dubbi in merito al recente testo della cellula Felicity Ann Ryder della FAI Australia. Testo in risposta agli “agenti del dubbio” a seguito dell’attacco. Cosa che ci sentiamo di commentare come compagni, come individui che credono che il nostro nemico sia la totalità della società in ogni sua parte.

Vogliamo aprire con una domanda. Perché avete cosi tanto rispetto per il vostro nemico al quale rivolgete attacchi violenti?

Media, porci, bravi cittadini, giudici, attivisti sociali, politici di sinistra o qualsiasi parte della società sono nemici per noi. Senza eccezioni. Le infrastrutture, le proprietà e l’umano stesso che sta dalla parte della società è il nemico. Ecco perché non abbiamo rispetto o “umanità” per esse. Le scuole ad esempio sono uno dei nostri obiettivi. Nel passato abbiamo bruciato una scuola perché crediamo che le scuole siano parte degli strumenti repressivi della società. Le scuole per noi sono come le fabbriche, i bancomat o le banche, i poliziotti, le concessionarie di auto o i supermercati. Nessuna è più importante delle altre. Bruciare caserme è come attaccare bancomat o banche. E ogni suono di ribellione col fuoco e i proiettili non trova spazio nell’ordine sociale. Ogni atto violento contro le autorità distrugge prima che salga il fumo. Ecco perché il nemico farà di tutto per insabbiarlo al fine di mantenere la pace sociale.

Quando le azioni della FAI/FRI non vengono rese note o screditate dai media, non sprecate energia nello spiegarle al nemico o ai codardi (tipo gli anarchici sociali) che vogliono avere “solide prove” a riguardo. Non sprecate tempo nel rispondere ai codardi con simboli anarchici, che chinano il capo e stanno comodi a casa loro. Sembrate come “implora per i tuoi diritti di una equa informazione tra opposizione e governanti”. Come anarchici d’azione con azioni violente, non avete bisogno di farlo. I comunicati delle azioni non sono rivolti a loro. I comunicati per noi sono la voce delle azioni. Suoni in forma di parole degli arrabbiati che vogliono scambiare le proprie analisi o messaggi e saluti con altri.

Lungo o breve, il comunicato non è al cosa principale. Ma il messaggio che contiene. Ciò che si vuole condividere con i compagni. La scelta degli obiettivi, le analisi e chi sono i compagni con cui vuoi condividere il calore del fuoco nelle tue azioni. Tutto ciò lo definiamo come “contenuto” nei comunicati.

I comunicati della FAI/FRI per noi non sono articoli scritti da scolari, pieni di riferimenti o consigli di lettura e teorie del nulla. I comunicati non sono poesie piene di romantiche parole di speranza. I comunicati non sono solo programmi o obiettivi per la rete informale di anarchici violenti. I comunicati possono essere una proposta di guerra continua e autocritica tra compagni parte della rete. Visto che difficilmente abbiamo opportunità di incontrarci di persona, i comunicati o le lettere degli anarchici prigionieri danno a ciascuno nel progetto FAI/FRI la continuità della comunicazione. Per organizzare, analizzare, decidere e attaccare, valutare, condividere esperienze e conoscenze, per organizzare nuove azioni.

In questa parte, la rete informale di controinformazione e traduzione colma il divario. Per noi, il progetto internazionale di traduzioni è parte integrale della nostra lotta. Il nostro rispetto e amore va anche ai compagni che danno la loro energia e spirito per espandere gli appelli da una parte all’altra del pianeta. Per diffondere il rumore da una cellula FAI/FRI all’altra. Non si può dire che le traduzioni o la controinformazione siano dei metodi di lotta dove i rischi sono minori rispetto al portare dei dispositivi incendiari. In Italia lo abbiamo visto chiaramente quando il nemico ha sequestrato i nostri fratelli e sorelle di Culmine e ParoleArmate. Abbiamo visto che i progetti di traduzione vengono considerati come parte di un “pericoloso” nemico e come tali vengono repressi.

Ecco perché per noi non c’è bisogno di spiegare nulla al nemico. La FAI/FRI non ha nulla a che fare con loro tranne per la nostra vendetta. La vendetta come il Progetto Fenice. Il progetto di violenza internazionale della FAI/FRI. Lanciato dai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco in cooperazione con le Bande di Coscienza il 7 Giugno tramite l’attacco esplosivo contro il veicolo della direttrice della prigione di Koridallos, Maria Stefi. Progetto continuato il 20 Giugno dalla Cospirazione Internazionale per la Vendetta: Unità Greca, che ha fatto saltare l’auto di Algiris Gelbouras, maiale dell’istituzione penitenziaria. Noi abbiamo risposto dando fuoco al Media Hotel and Tower il 26 Giugno. Il progetto è proseguito quando il Commando Mauricio Morales ha inviato un pacco boma a Dimitris Horianopoulos, ex diretto dell’unità antiterrorista in Grecia.

Dopo ciò, i porci hanno perquisito lo squat Nadir a Salonicco e sequestrato Spyros Mandylas e Andreas Tsavdaridis. Un’azione del nemico che ci ha spinto a dar fuoco all’accademia di polizia a Balikpapan come risposta e vendetta diretta sotto il nome di Cellula Free Mandylas e Tsavdaridis. E non finisce qui. I compagni greci della Cospirazione delle Cellule di Fuoco Settore Illegale hanno inviato un pacco bomba a Dimitris Mokkas giorno 1 Settembre.

Iniziato in Grecia e rimbombato in Indonesia. Perché abbiamo risposto all’appello? Perché per noi il progetto Fenice è un progetto comune e un appello internazionale alla coordinazione di attacchi delle cellule FAI/FRI. Non si limita alla Grecia o all’Indonesia.

Si potrebbe dire che il Progetto Fenice è solo una serie di attacchi fatti da nichilisti e non da gruppi ecologisti radicali o individualità anticivilizzazione come ELF/ALF. Al contrario, Fenice è un invito aperto ad attaccare per le cellule FAI/FRI, proporre analisi, discutere o dibattere e scambiare conoscenze, rabbia e rispetto tra compagni dietro e fuori e sbarre. Per noi, Fenice è un passo avanti nella coordinazione internazionale di azioni delle cellule FAI/FRI per iniziare la tempesta della vendetta contro tutte le forme di autorità. E lo consideriamo importante per la FAI/FRI stessa al fine di rafforzare la rete di anonimi individui che sono limitati da spazi geografici. Questi progetti sono metodi per individui e gruppi utili a condividere pensieri che si affinano gli uni con gli altri.

Se si leggono i comunicati di queste azioni, chiaramente si vede che il Progetto Fenice offre vendetta, rabbia e totale solidarietà ai nostri compagni prigionieri in tutto il mondo. Tramite le azioni inviamo i nostri saluti rivoluzionari ai prigionieri della guerra contro l’esistente. Non vogliamo nulla e non vogliamo riformare la società o unirci a pacifisti o attivisti sociali, che per noi sono nemici. Vogliamo solo la guerra totale per la distruzione della società. Vogliamo distruggere ogni forma e strumento del nemico e dargli fuoco – anche bruciando noi stessi.

La stessa ICR è un gruppo di azione diretta, che si considera parte integrale della nuova ondata di nichilisti-antisociali che realizza violenza come metodo di lotta. Come nichilisti, condividiamo le stesse sensazioni quando i compagni vengono arrestati dai porci e affrontano i processi a causa delle proprie scelte. E sappiamo che nel mondo ci sono molti compagni anche prigionieri del nemico. Marco Camenisch, Gabriel Pombo da Silva, la cellula dei prigionieri membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, Hans Niemeyer, Ivan Silva e Carla Verdugo, i quattro anarchici del caso Kozani, Alfredo Cospito e Nicola Gai, Walter Bond, John Bowden, Freddy Fuentevilla, Marcelo Villarroel, Juan Aliste Vega, Jock Palfreeman, e i clandestini come Nikos Maziotis, Pola Roupa e Felicity Ann Ryder. A loro dedichiamo questa lettera con amore e solidarietà.

Il fuoco della Fenice non è finito e invitiamo tutti i compagni a unirsi a noi e condividere i nostri desideri. Accendete i vostri fuochi, affilate le armi, e lasciate che la notte si colori con le ceneri dei nemici.

Per il caos totale
Fino alla fine della società
Fino all’anarchia

Tutte le unità e le cellule della Cospirazione Internazionale per la Vendetta
FAI/FRI Sezione Indonesiana
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Nota (*) Nella versione italiana, Novatore scrive “cristianità”, ma per noi tutte le religioni sono le stesse e nessuna va difesa. Per ognuno del nostro gruppo, le religioni sono una merda!

fonte

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