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Spagna, Madrid: Allarme antifascista contro i bastardi dell’Alba Dorata

L’11 del mattino del 18 Novembre, Nick V.H., responsabile del partito nazista Alba Dorata per le relazioni con l’esterno, prevede di tenere un discorso al Hotel Madrid Centro.

L’Alba Dorata è un partito nazista che riceve il pieno appoggio del governo e della polizia per agire, dal momento che è parte del sistema politico greco, visto che dopo le ultime elezioni, è riuscita ad eleggere parecchi parlamentari, con tutto ciò che questo possa comportare ( impunità totale, legittimità di agire in qualsiasi modo, ma anche il sostegno politico e finanziario per sostenere campagne di propaganda, ed altre azioni).

Uno dei suoi membri ha programmato di venire a Madrid per dare un discorso riguardo il suo partito, perciò il movimento antifascista della città suona l’allarme antifascista, chiamando le persone di stare in piedi contro di loro di attaccarli.

In Madrid non li permetteremo di tenere l’evento, o almeno non in normalità. Rendiamo chiaro che non sono benvenuti. Richiamo per raduno in alle ore 11 del mattino il 18 Novembre di fronte l’Hotel Madrid Centro, lungo la Calle Mauricio Legendre 16.

Organizzati diffondi il richiamo!
Madrid ora e per sempre Antifa!

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Madrid: Solidarietà pratica agli otto compagni che sono processati per il caso della Lotta Rivoluzionaria ad Atene

Anarchic* e solidal* di Madrid hanno pubblicato due opuscoli contenenti delle traduzioni riguardanti le riunioni della Corte del carcere di Korydallos e le posizioni politiche dei perseguitati, come gli interventi durante l’evento “Per la lotta e la rivoluzione”, tenuto il 7-8 Giugno 2012 ad Atene, ed altro materiale di contro-informazione come il seguente manifesto, volendo diffondere il richiamo internazionale per il caso della lotta Rivoluzionaria, per il 22, 23 e 24 Novembre 2012, in modo da preparare azioni di solidarietà.

Tutto il materiale stampato in spagnolo, qui.

Terrorismo è non avere il necessario per la sopravvivenza, è vedersi tagliare il salario o la pensione, è la tua casa confiscata da una banca, vivendo in un’inquinamento che uccide. Terrorismo è vivere ogni giorno con la paura per la sopravvivenza. Per la maggior parte della società, i terroristi e i criminali sono coloro che governano: il regime dei politici, i ricchi, le caste privilegiate, che sfruttano i lavoratori e prosperano semplicemente partecipando alle istituzioni economiche e politiche. I nemici della società sono coloro che – dopo anni di furti, arricchendosi approfittando di un sistema barbaro e ingiusto in una maniera più che evidente – stanno chiedendo a noi di dare il nostro sangue per salvare la vita del putrido cadavere del regime.

Lettera politica alla società
Roupa Paula, Nikos Maziotis, Costas Gournas
Grecia, Aprile 2010

Solidarietà con gl’imputati del caso della Lotta Rivoluzionaria

La rivoluzione sociale non è il passato, è il presente e il futuro di questo mondo

NON DIMENTICHIAMO LAMBROS FOUNDAS

Spagna: 10° Fiera del Libro Anarchico di Madrid, dal 30 Novembre al 2 Dicembre

Ancora un altro anno, rendendo questa la decima edizione, quelli di noi che stiamo pianificando la Fiera del Libro Anarchico di Madrid abbiamo deciso di rendere di nuovo possibile questa convergenza per lo scambio di risorse, di esperienze e di comunicazione che sostiene un diverso modo di comprendere la realtà e la pratica sovversiva. Come ogni anno, l’incontro si terrà nella famosa Escuela de Prosperidad (che si trova in Via Luis Cabrera 19) il 30 Novembre, il 1° e 2 Dicembre 2012.

Questo incontro vuole essere un punto di comunicazione e diffusione delle nostre idee. Così, durante i tre giorni dell’evento, terremo costante attività come conferenze, dibattiti, ecc… che possano riflettere una piccola parte dell’esperienze, delle idee e delle lotte che sono state sviluppate negli ultimi anni. Inoltre, organizzeremo una mostra permanente di materiale scritto da più di 30 editori, librai e distributori provenienti da vari luoghi diversi.

Senza ulteriori indugi ed in attesa di vedervi tutti alla Fiera del Libro, ora diciamo addio, ma prima vi invitiamo a partecipare all’evento e rendere questo tipo di incontri qualcosa di permanente e pratico, che possa diventare un mezzo di raggruppamento delle varie realtà, trasmettendo esperienze utili per il nostro confronto con tutto ciò che ci domina.

Un saluto

Gran Canarie, Spagna: Campagna contro il potere finanziario

Sull’isola di Gran Canaria, Isole Canarie, diversi sportelli bancari (Bankia, Banco Santander, La Caja de Canarias, ed altri) sono apparsi coperti con slogan e stencil dipinti di denuncia la mattina del 29 Ottobre. I messaggi accusano le banche (responsabili di migliaia di sfratti di abitazioni ed anche per gli ultimi suicidi in Spagna) di essere “ASSASSINI”, ed ha raccomandato ai passanti: “È meglio rapinare una banca che utilizzare una banca per rubare”.

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Grecia : Dichiarazione di Jose Rodríguez nel processo contro Lotta Rivoluzionaria ad Atene (13.9.2012)

La guerriglia è una forma di lotta contro l’ordine stabilito che viene da lontano. Nello stato spagnolo è ben conosciuta con quel nome dai tempi della dittatura del generale Franco.

Guerriglieri furono i cosiddetti “maquis”, militanti anarchici come Wenceslao Jimenez Orive, Ramón Vila Capdevila, Marcelino Massana, Cesar Saborit, Francisco Sabaté Llopart o José Lluís Facerías, che fino al 1963 continuarono a combattere contro il fascismo e il capitalismo iniziato il 18 Luglio 1936, passando continuamente la frontiera francese in direzione di Barcellona carichi di zaini pieni di armi, propaganda e materiale per stampare pubblicazioni clandestine.

Altri gruppi come quello di Francisco Ponzán Vidal, assassinato dalla Gestapo in Francia il 17 Agosto del 1944, aiutarono nelle evasioni, in collaborazione con gli alleati, migliaia di ebrei e altri perseguiti dal regime nazista.

Tutti loro senza eccezione furono accusati di essere “terroristi” e “banditi” dai mezzi di comunicazione del regime di Franco.

Anni prima allo stesso modo furono considerati “terroristi” e “banditi” uomini di azione dell’anarcosindacalismo catalano come Buenaventura Durruti, Ricardo Sanz, Aurelio Fernandez o Juan García Oliver, membri dei gruppi “Los Solidarios” y “Nosotros”, responsabili delle morti del governatore di Bilbao Regueral e del cardinale Soldevilla (implicati nella creazione dei gruppi di pistoleri della patronale responsabili dell’assassinio di Salvador Seguì e di decine di sindacalisti negli anni 1918-1923).

I “Solidarios” furono anche gli autori dell’assalto al Banco di Spagna a Gijón e del tentativo di uccidere il Re di Spagna Alfonso XIII nel 1926.

Questi stessi uomini di azione successivamente furono l’avanguardia delle forze popolari che nella strada arrestarono il colpo di stato fascista del 18 Luglio 1936, che scatenò la più profonda rivoluzione anarchica che fino ad allora aveva visto l’umanità.

Furono chiamati “Pistoleri” anche militanti anarchici come Pedro Mateu, Ramón Casanellas e Lluís Nicolau, che uccisero il presidente del governo Eduardo Dato nel 1921, responsabile dell’assassinio di decine di prigionieri sindacalisti in Catalunia e altre regioni mediante l’applicazione della “ley de fugas”.
Molti altri “pistoleri” (in realtà, militanti della CNT) furono attivi in quel periodo (1918-1923) confrontandosi, armi alla mano, con i padroni che negavano di accettare le giuste rivendicazioni operaie di quegli anni (giornata lavorativa di 8 ore, aumento dei salari, condizioni di vita dignitose) in una lotta che lasciò centinaia di morti da entrambe le parti.

“Gangsters” furono chiamati dai mezzi di comunicazione e buona parte dei gruppi di opposizione democratica Salvador Puig Antich e Oriol Solé Sugranyes, membri dei MIL-GAC (Movimento Iberico di Liberazione – Gruppi Autonomi di Combattimento), gruppo che collaborò con le lotte operaie recuperando finanziamenti tramite rapine alle banche e realizzando edizioni di testi di teoria per la classe operaia.

Puig Antich fu assassinato dal fascismo tramite la garrota vile il 2 Marzo 1974; Oriol Solé fu assassinato nei dintorni della frontiera francese dalla Guardia Civile, che gli sparò mentre si trovava di schiena e disarmato dopo la fuga spettacolare attraverso le fogne del carcere di Segovia, insieme a una trentina di prigioneri politici, nell’Aprile del 1976.

Dopo la loro morte furono rivendicati come “martiri” della causa antifascista da buona parte dell’opposizione democratica che non volle collaborare con loro in vita per le loro posizioni nettamente anticapitaliste.
Il periodo della “transizione alla democrazia” dopo la morte di Franco il 20 Novembre del 1975 non migliorò la situazione; il 3 Marzo 1976 cinque operai muoiono e decine sono feriti da colpi d’arma dalla Polizia Armata spagnola nella città di Gasteiz (Vitoria). Il loro crimine? Aver partecipato ad una assemblea pacifica nel quadro di uno sciopero che durava tre mesi. La stampa spagnola e i portavoce del governo parlano di “violenza” degli operai per giustificare il loro perfido assassinio.

188 persone furono assassinate nel periodo 1975-1983 dalla Polizia e dai gruppi terroristi fascisti. Molti di questi crimini restarono impuniti.

Agustín Rueda Sierra, compagno anarchico e autonomo che fu arrestato nel 1978 mentre passava la frontiera dalla Francia insieme ad un altro compagno, portando esplosivi (continuando in questo modo la lotta dei “maquis”) fu torturato fino alla morte dai carcerieri della prigione di Carabanchel (Madrid) il 13 Marzo dello stesso anno, dopo che fu scoperto all’interno della prigione un tunnel che sarebbe servito per la fuga dei membri del COPEL (Coordinamento dei Prigionieri in Lotta), organizzazione assemblearia creata dai prigionieri sociali per reclamare l’amnistia e profonde riforme del sistema penitenziario.

Nel 1982 il PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) arriva a La Moncloa. Nel 1983 nasce il GAL (Gruppi antiterroristi di Liberazione), organizzazione parapoliziesca responsabile di sequestri, torture e 23 omicidi di rifugiati baschi e cittadini francesi fino al 1987.

Alte cariche del governo socialista, polizia e perfino un generale della Guardia Civile furono condannati molti anni dopo per le attività del GAL; tuttavia, delle centinaia di anni a cui furono condannati ne scontarono solo una minima parte, essendo tuttora in libertà la maggioranza dei condannati per il terrorismo di Stato.

Nemmeno ci furono condanne per quelli che assassinarono con 113 spari di fucile quattro membri dei C.A.A. (Comandos Autónomos Anticapitalistas) nell’imboscata e fucilazione di Bahìa de Pasaìa il 22 Marzo 1984. La versione ufficiale parlò di “sparatoria” tra “terroristi” e Forze di Sicurezza. Questa è la nostra democrazia.

Dall’11 Settembre 2001 la lotta contro il “terrorismo” si trova nell’epicentro delle politiche di repressione e criminalizzazione della resistenza in generale, che sia pacifica o meno. È ovvio, poi, che le leggi e le politiche “antiterroriste” vengono applicate per difendere il Sistema economico, politico e sociale vigente.

Sono i potenti, i loro portavoce ufficiali nei mezzi di comunicazione, quelli che determinano quale è un “atto terrorista” e quale no. Per loro, per voi, i bombardamenti della OTAN, le politiche economiche che condannano alla schiavitù milioni di persone nel mondo o le violenze della polizia non sono atti di terrorismo, ma lo sono gli atti di resistenza a questa barbarie o la mera intenzione di farlo.

Siamo orgogliosi della storia di lotta e resistenza del movimento libertario-anarchico, e non rinneghiamo né gli uomini d’azione né la guerriglia. Non li consideriamo “terroristi”. Li ricordiamo come compagni che diedero il meglio di loro stessi nella lotta contro il capitalismo e lo Stato, nella lotta per la liberazione della classe oppressa a cui apparteniamo.

Oggigiorno, il capitalismo è tornato a mostrare il suo autentico volto criminale e anti-popolare. Sotto il giogo delle politiche economiche neoliberali, molti stanno tornando a subire condizioni di vita intollerabili. Molti stanno anche riscoprendo la cortina di fumo che nascondono i termini “terrorismo” o “violenza”, lanciati dall’alto come arieti contro i movimenti di lotta che insorgono oggi.

In questo senso, io ed altri compagni libertari-anarchici, consideriamo pienamente valide le motivazioni per le quali Lotta Rivoluzionaria è passata all’azione. Li consideriamo come degni eredi di un ampio movimento di lotta, in Europa e altrove.

Eredi delle lotte dei nostri “partigiani”, dei nostri miliziani e dei nostri uomini di azione, eredi nell’idea di combattere con tutti i mezzi il capitalismo criminale, eredi nell’idea di una società più giusta ed egualitaria, dove lo sfruttamento e l’ingiustizia saranno abolite.

Nello stato spagnolo, la figura di Nikos Maziotis è ben conosciuta nei media libertari-anarchici dall’anno 1999, per il movimento di solidarietà generato dopo il suo arresto per il fallito attentato contro il Ministero dell’Industria e dello Sviluppo, movimento nel quale io ed altri compagni partecipammo tramite la diffusione di comunicati.

Attualmente, un altro movimento di solidarietà simile si è creato con l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, dopo l’assassinio di Lambros Foundas e gli arresti. Ho avuto la fortuna di conoscere quell’anno i compagni Nikos, Pola e Kostas, che si trovano anni luce dallo stereotipo del “terrorista” sanguinario con cui ci bombardano i media.

Per questo anche li consideriamo eredi a distanza, poiché noi, la classe oppressa, i lavoratori, gli esclusi, non abbiamo patria: le nostre aspirazioni, le nostre lotte e sogni di libertà sono gli stessi nello Stato spagnolo, in Grecia o in America Latina: lo stesso è il nemico in questo mondo globalizzato, la stessa è la risposta popolare, che non si ferma di fronte alla sua criminalizzazione e repressione.

Così, la solidarietà con gli imputati in questo processo è parte integrante della lotta internazionale contro il Capitalismo e lo Stato; un nuovo capitolo della lotta individuale e collettiva contro il dominio e l’autorità.

E dal nostro punto di vista, non solo come libertari-anarchici, ma anche come esclusi e sfruttati, la nostra lotta è giusta e necessaria, e può solo essere giudicata dai nostri uguali. Viva la lotta rivoluzionaria!

¡No Pasarán!

Madrid – Atene, Settembre 2012

in spagnolo, greco

«Don Pedro» (Uno stoico autentico). Lettera di Gabriel Pombo da Silva dal carcere di Aachen, Germania.

Don Pedro era (e forse continua a essere) un “vero Stoico”, un essere “Unico” ed “Egoista” che finì in prigione per aver ucciso o pugnalato qualcuno (non ho mai potuto verificare del tutto questo capitolo della sua vita)…

Lo conobbi nel “Dipartimento Speciale” (modulo FIES) di “El Acebuche”, ad Almerìa. Fisicamente era un personaggio che incarnava perfettamente quello stereotipo che tuttx abbiamo di Don Chisciotte: relativamente alto, magro, sopra i cinquant’anni; con una barba a punta grigia e i capelli corti…

Camminava molto ritto, esageratamente maestoso; ma la cosa più vistosa era il suo tono di voce e la sua maniera di esprimersi. Parlava molto adagio e selezionava coscienziosamente ogni parola mentre inchiodava qualcuno al suo sguardo (che oscillava tra l’arroganza e l’ironia) cercando di scoprire se il suo interlocutore era degno del suo tempo e comprendeva quello che egli cercava di esprimere…

Si diceva di lui che era stato Professore di Letteratura (il che è plausibile) in qualche Istituto di Valencia. Il motivo per cui finì nel FIES non fu certo per aver partecipato a proteste, rivolte o evasioni… Quello sarebbe andato contro i suoi “valori” e “principi filosofici”; non a caso oltre a considerarsi un “Vero Nietzschiano” si considerava un misantropo…

No, Don Pedro tolse un occhio a un carceriere quando questo si affacciò allo “spioncino” della porta per vedere cosa lui stesse facendo nella cella… A partire da questo incidente l’esistenza di Don Pedro fu un lunghissimo pellegrinaggio per i carceri speciali della democrazia spagnola…

È scontato dire che egli non si “abbassava” a “denunciare” le innumerevoli occasioni in cui era oggetto di pestaggi e torture da parte dei carcerieri.

Nonostante noi (quelli del FIES) fossimo soliti ridere di lui (o più che di lui, della sua “filosofia di vita”), ci stava “simpatico” per la sua “particolarità” e perchè il suo odio verso i carcerieri era reale e ogni volta che gliene davano l’opportunità lui cercava lo scontro con loro.

A Don Pedro piaceva conversare con me…non riusciva a comprendere come “qualcuno come me” (studente di Filosofia con una gran conoscenza delle opere di Nietzsche) potesse “essere Marxista” (lui non riusciva a comprendere le differenze tra Anarchismo e Comunismo; e ancor meno il Comunismo Anarchico) e “abbracciare illusioni metafisiche”….

E così ammazzavamo il tempo: alcune volte parlavamo (filosofeggiavamo?) dei filosofi di Mileto, di Diogene Laercio, di Socrate-Platone-Aristotele per finire con il suo Maestro, Nietzsche e la sua opera preferita: “Così parlò Zarathustra”…

Alcune volte mi sdraio nel letto con lo sguardo fisso al soffitto e mi immagino cosa direbbe Don Pedro su questa fusione filosofica del suo maestro con una “ideologia” politica come il Nichilismo…e mi metto a ridere…

Don Pedro; un “Super-Uomo” stoico e misantropo così coerente con sé stesso che rifiutò di lasciare qualunque tipo di “trascendenza” che gli sopravvivesse. Nemico dell’umanità e dell’umanesimo; egoista e unico, nessuno che non lo abbia conosciuto di persona sa della sua esistenza e della sua opera materializzata in sé stesso: nella sua etica…!!!

E per lui tutto si riduceva a questo: il “super-uomo” era la sua etica e morale; la sua attitudine di fronte all’avversità e all’esistente: senza pena né gloria…

Perchè, evidentemente, se non ci sono etica e morale (che insomma sono una forma di concepire sé stessi e agire di conseguenza) […] entreremmo in un “relativismo” che non ha niente a che vedere con la corrente filosofica dello stoicismo moderno.

Me lo immagino tutto ritto in piedi che dice: quelli sono “ciarlatani”, “Don Pombo”, ciarlatani…!!

Si può dire che Don Pedro chiamava Don quelli che rispettava e “tu” tutti gli altri… Quello era (e/o è) un vero Stoico: Don Pedro…

Gabriel,
Inizi di Settembre 2012,
Aachen.

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Barcellona: Intervento antifascista fuori dal spazio di nazisti

Nei giorni scorsi, compagni da diversi quartieri di Barcellona svolgiamo una campagna di propaganda contro la crescita del fascismo, del razzismo e del cannibalismo sociale che fioriscono nelle correnti circostanze. La campagna è iniziata il Sabato scorso, quando un gruppo di compagni antifascisti hanno attaccato dei manifesti al di fuori del covo dei nazisti, “Casal Tramuntana” e sulle strade circostanti. Il testo del manifesto:

Per abbattere il fascismo, il razzismo e il cannibalismo sociale

I responsabili per i nostri problemi non sono quelli che sono costretti a migrare, ma coloro che sono in prima linea di un sistema economico e politico che produce sfruttamento, guerre e povertà in tutto il mondo.

Non cammineremo affianco a coloro che ci sfruttano e ci governano sotto la bandiera di qualsiasi paese, razza o “identità culturale”. La nostra posizione è con gli sfruttati di tutti i paesi, e contro coloro che hanno costruito la loro ricchezza partendo dal nostro impoverimento.

Per non metterci in confusione, la battaglia non è tra noi, la battaglia è contro lo Stato e il Capitale.

Per un mondo senza classi, confini, guerra e miseria!

in spagnolo, in greco

Barcellona, Spagna: Sabotaggi e vernice ai bancomat

Il rumore della strada #1

Se ci chiedessero come vorremmo che funzionasse il mondo probabilmente potremmo dire il mutuo supporto, la collaborazione, la collettivizzazione e l’autogestione sono metodi che ci piacciono e che un tempo furono usati, però pensiamo che attualmente un cambio progressivo è impossibile è non accadrà da sè.

Si deve creare una situazione favorevole al cambiamento. Alcuni restano balbuzienti a dire ” è difficile crederci” mentre nelle vie vediamo come la polizia, pagata con i soldi dei contribuenti e già militarizzata, tortura e uccide i/le nostr* compagn*.

Noi abbiamo deciso già da tempo di ampliare la nostra gamma di tattiche, con l’azione diretta tramite il sabotaggio, l’esproprio e l’uso della forza per autodifesa. Non crediamo sia l’unico cammino possibile, però pensiamo che questa forma possa ampliare la possibilità di un cambio.

Vediamo fiorire alcuni gruppi di affinità nella nostra città che ci illuminano gli occhi, che provano a recuperare vecchie Federazioni e discussioni sui metodi migliori di organizzazione.

Quando il giorno dopo vediamo un direttore di una banca con le mani nei capelli lamentandosi che qualcuno gli ha verniciato le vetrine e ha rotto lo schermo del bancomat, quando vediamo nelle prime ore del mattino che spazzano rapidamente i resti di un incendio, o quando vediamo come si cancellano con miracolosa rapidità migliaia di scritte sulle pareti di tutta la regione, o quando ancora contempliamo con un sorriso una macchina in fiamme sapendo che, per una notte, solo per una notte, una delle dita  che muovono l’oppressione che non ci fa dormire tranquill* è saltata, e anche loro questa notte faranno incubi.

Poco a poco, aumentano a raffica le azioni e le persone che vedono questo metodo come una possibilità e una necessità.
L’azione stessa è come una forma di comunicazione e d’espressione, l’organizzazione è difficile  data la repressione attuale e facciamo un appello per azioni diversificate in tempi migliori.

Pensiamo che, a poco a poco, queste azioni innescheranno un più alto grado di espressione della lotta. Sebbene le critiche siano inevitabili, speriamo che si capisca la sfumatura e il messaggio dell’azione.

Non abbiamo paura.

Con questo comunicato rivendichiamo i seguenti sabotaggi:

-Più di un centinaio di bancomat nei quartieri di Barcellona e periferia. Nel mese di giugno, luglio e agosto rotti diversi schermi di bancomat o bruciati diversi oggetti all’interno delle banche.

-Scritte agli uffici di svariati partiti politici e agli hotel di lusso.

Un saluto ai/alle compagn* in lotta:
Lobos negros
Anarquistas Nihilistas de Barcelona
Las Nadie

Un puño arriba
Milizia Nera

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Toledo, Spagna: Centinaia di pernici liberate da un allevamento di caccia

La vivisezione, i circhi, il latte, le pellicce, la carne, la corrida… si basano tutte sulla stessa ingiustizia. La discriminazione di un/a individux sulla base della sua specie.

Siamo coscienti del fatto che per mettere fine a tutte queste è imprescindibile porre fine allo specismo. Ma mentre questo lento processo avanza è importante che facciamo lo sforzo di tirar fuori dalle loro gabbie tutti gli animali che ci è possibile.

Nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 settembre in un ridotto gruppo di persone ci siamo diretti verso uno dei posti dove lo specismo prende corpo, un allevamento di pernici situato nella provincia di Toledo. Così, poche settimane prima dell’inizio del periodo di caccia abbiamo aperto dei grandi buchi in una delle gabbie-voliere che compongono l’allevamento. Per continuare siamo entrati e abbiamo indirizzato le pernici verso le vie di fuga ottenendo che più di 400 se ne volassero via libere. All’uscita del recinto abbiamo potuto sentirle nei campi adiacenti, che esploravano e volavano.

Questo tipo di attivismo è diretto ed efficace, qualunque persona che lo desidera può realizzarlo.

Fronte di Liberazione Animale

da vozcomoarma

Collado Villalba (Madrid): Comunicato dal “CSO La Fabrika” per i recenti attacchi fascisti a Sierra de Guadarrama

Nel corso degli ultimi due mesi (Luglio ed Agosto), almeno cinque attacchi fascisti sono stati effettuati contro il CSO La Fabrika (Centro Sociale Occupato “La Fabbrica”), durante l’alba come sempre. Il primo era costituito da slogan minacciosi firmati con simboli nazisti e lo slogan “Alpedrete resiste” (un villaggio vicino, dove s’incontrano molti fascisti). Solo due settimane più tardi, un gruppo di sconosciuti ha cercato di mettere fuoco al centro sociale, ma lo ha fatto in modo così maldestro che il fuoco stesso abbia sciolto una pompa d’acqua la quale ha messo fine sia all’incendio doloso e alle speranze degli aspiranti terroristi.

Dopo questo attacco fallito, che avrebbe potuto mettere in rischio non solo il centro sociale, ma anche la vita dei nostri vicini e il bosco circostante, sono stati adottati provvedimenti da parte dell’Assemblea. Con il sostegno di decine di altri gruppi, abbiamo rafforzato la sicurezza e siamo più attenti in ogni momento, e di conseguenza abbiamo colto i fascisti in flagrante in tre nuovi attacchi, questa volta con pietre e bottiglie che hanno causato piccoli danni materiali e personali , ma sono stati respinti con facilità (la sola presenza di testimoni messo quei valorosi assalitori in fuga).

Collegare questi fatti con le decine di atti di violenza subite per anni dai vicini villaggi di Alpedrete ed altri a Sierra de Guadarrama è inevitabile. Questi atti sono stati effettuati da fazioni fasciste protette dal silenzio, e con la complicità, dei consigli comunali, come ad esempio quello di Alpedrete, guidato dal sindaco Marisol Casado, che negano ancora ipocritamente l’esistenza di questi gruppi, mentre sostengono i club utilizzati per reclutare i giovani. L’ultimo atto grottesco ha avuto luogo durante i Finali della Coppa Europea, quando il sindaco non ha esitato a celebrare la vittoria della squadra spagnola suonando l’inno franchista e circondata da bandiere pre-costituzionali che sventolavano dai membri di quegli stessi gruppi che, secondo lei, “non esistono”.

Allo stesso modo, è inevitabile collegare questa aggressione al supporto modesto che La Fabrika ha sempre cercato di dare a coloro che soffrono più direttamente da questo tipo di violenza, così come il contributo dell’occupazione alla creazione di una cultura popolare e meticcia che abbia fatto Collado Villalba un terreno meno fertile per gli approcci stupidi e vili di questi gruppi; e non dimentichiamo la nostra presenza alla partecipazione in diversi atti di memoria, giustizia e risarcimento con quelli repressi durante il regime di Franco. Pertanto, non ci sentiamo come vittime, ma orgogliosamente come dei repressi a causa del nostro lavoro di solidarietà, di memoria e di cultura contro il fascismo, il razzismo, il patriarcato e tutte le varie maledizioni che opprimono, separano e mettono in confronto quelli che provengono dal basso.

Fortunatamente, questa solidarietà è reciproca, e questi attacchi rinnovano i legami tra i diversi movimenti sociali, mostrano alle nuove generazioni il vero volto di questi terroristi e ci rendono più forti. Dopo anni di lotta, i movimenti sociali di queste montagne godono di buona salute e abbiamo risorse sufficienti e l’esperienza per respingere questi attacchi, ma siamo sicuri che altre aree meno visibili e più vulnerabili a questi attacchi soffrono lo stesso da questa maledizione, e siamo determinati a non dare al fascismo qualsiasi spazio di impunità.

Invitiamo le organizzazioni sociali e le persone della zona di isolare e condannare questi terroristi ora, specialmente quando stano cercando di guadagnare seguaci dal malcontento e dalla frustrazione generata dalla crisi. Quelli di noi che cercano l’unione di quelli dal basso dobbiamo dare priorità alla lotta contro coloro che stanno cercando di dividerci.

Sierra de Guadarrama è di classe operaia, meticcia e antifascista, e li mostreremo per le strade che SIAMO DI PIÙ, più intelligenti, più solidali, più coraggiosi, più creativi, più sensibili e più forti.

Sostegno reciproco e solidarietà contro il fascismo e l’impunità
Per la convivenza nella libertà
29 Settembre manifestazione:
Con la Fabrika, contro il fascismo. Siamo di più!

C.S.O. LA Fabrika (Centro Sociale Occupato “La Fabbrica”)
Vía de servicio A6, Collado Villalba, Madrid
lafabrikaii [at] gmail [dot] com

Barcellona: Breve riassunto della manifestazione per la liberazione degli scioperanti del 29M

potete leggere i relativi inviti ed informazioni qui

Liberta' per gli arrestati dello sciopero generale
Liberta' per tutti i prigionieri della lotta sociale - Liberta' per Stella Antoniou

Domenica, 22 Aprile, ha avuto luogo una dimostrazione di protesta in solidarieta’ verso i tre combattenti imprigionati che furono arrestati durante la mobilitazione per lo sciopero generale del 29 Marzo. In Piazza Catalunja, un gruppo di manifestanti ha esposto uno striscione in solidarieta’ con Stella Antoniou e tutti i prigionieri politici. Piu’ di 2.000 manifestanti sono scesi per le strade di Barcellona, rivendicando la liberazione immediata dei tre combattenti del 29M.

Per quanto riguarda la recente ondata di arresti, a Barcellona e Tarragona, i sei arrestati sono stati rilasciati (due di loro sono stati liberati con una cauzione di 6.000 euro ciascuno).

La passione per le carceri e’ piu’ forte di tutte le carceri

Rilascio immediato di Stella Antoniou

Solidarieta’ ai compagni in Grecia che si battono contro il regime fascista e i suoi tirapiedi

Fonte/altre foto quì – guarda anche il report su barcelona.indymedia

Barcellona: Cronaca della repressione dopo il 29 Marzo (in Spagnolo)

Spagna: Chiamata degli anarchici di Barcellona e del CNT Catalonia per lo sciopero generale del 29 Marzo

Gli anarchici stanno arrivando!

Contro i dirigenti sindacali che sono d’accordo sul nostro futuro!

contro i partiti politici che promuovono e tollerano la sottomissione

contro i padroni che ci sfruttano giorno per giorno

contro lo Stato e il Capitale

noi gli anarchici partecipiamo allo sciopero generale

12.00 – Plaça de Catalunya (Piazza di Catalonia), picchetto principale

16.00 – Jardinet de Gràcia, dimostrazione

Oggi come sempre…la lotta è l’unica via

SCIOPERO GENERALE- 29M

Il CNT Catalonia chiama tutti i lavoratori ad aderire allo sciopero generale del 29 Marzo, contro le riforme del lavoro ed i tagli sociali (in materia di pensioni, istruzione, sanità, trasporti pubblici, elettricità, acqua…). La lotta è l’unico modo che abbiamo contro il sistema capitalistico e lo Stato.

Fonti: i, ii (potete anche visitare il nostro nuovo blog in catalano)

Barcellona: Boicottaggio e sabotaggio nella stazione metro Congrès

Barcelona F29

Distruggiamo l’TMB

Oggi, 29 Febbraio, siamo scesi nella stazione metro Congrès e abbiamo distrutto tutto – telecamere, macchine per i biglietti e obliteratrici, cartelli pubblicitari.

Se la domanda è perché, allora rispondiamo che abbiamo molti motivi per attaccare TMB (sistema di trasporto metropolitano di Barcellona), visto che aumentano le tariffe e noi veniamo aggrediti dalla guardie di sicurezza. Siamo pieni di motivi per aver lasciato il pavimento pieno di vetri rotti quando in un giorno di lavoro siamo obbligati ad andare a lavorare e soffrire passivamente lo sfruttamento. Se la maggioranza dei lavoratori di TMB abbandona i lavoratori solitari e i passeggeri, dovrebbero sapere che qui non ci arrendiamo. Continueremo a lottare per il mondo che vogliamo (un mondo senza ricatti del capitalismo e del dominio).

Attaccheremo di nuovo

Infine, mandiamo tutto il nostro supporto anche agli studenti che sono usciti oggi con forza, rendendo chiaro che non permetteranno di farsi abbattere.

Avanti per quelli che lottano!

trad. ParoleArmate

Valencia: Azioni dirette contro la repressione

Lunedi notte, 27 Febbraio, sono state fatte varie azioni a Valencia.

Incendio di 2 bancomat situati nel campus universitario

Sabotaggio di 1 bancomat usando un blocco di cemento

Incendio di una fermata del tram

Queste azioni sono state fatte a causa della situazione a Valencia. La repressione della polizia durante i cortei studenteschi, insieme ai crescenti tagli sociali, indica un incremento di attacchi da parte dello stato e delle compagnie capitaliste contro i pochi diritti che avevamo prima.

Gli studenti del liceo Lluis Vives hanno preso parte ad una protesta che ha sopraffatto le megadimostrazioni (o processioni) dei sindacati e dei partiti di sinistra. Queste proteste, fatte senza chiedere permesso e in modo combattivo, hanno affrontato la vera essenza dello stato e del capitalismo, quando le loro maschere cadono; la violenza.

Ecco perché il nostro contributo alla lotta prende la forma del sabotaggio e dell’attacco. Il sistema è violento; ecco perché siamo radicali.

E’ la nostra vita ad essere in palio. Per la diffusione della rivolta!

trad. ParoleArmate

Spagna: Appello urgente per un’azione di solidarietà con i manifestanti di Valencia

Gli assassini in uniforme hanno picchiato e fermato dei giovani per aver chiesto di veder rispettati i loro diritti, e come le proteste in corso di numerosi studenti e dei loro sostenitori affrontano un’epidemica brutalità della polizia

Mercoledì, 15 Febbraio 2012, numerose forze di polizia hanno attaccato una protesta degli studenti fuori l’IES Lluìs Vives (Istituto di Istruzione Secondaria, con studenti fra i 13 e i 18 anni) a Valencia, la terza più grande città di Spagna dopo Madrid e Barcellona. I poliziotti hanno brutalmente picchiato molti studenti che si erano radunati per esprimere la loro opposizione agli ulteriori tagli nel settore dell’istruzione pubblica e , in particolare per protestare contro le deplorevoli condizioni delle loro scuole. Durante il raid della polizia nel luogo del concentramento e nelle vie vicine, è stato arrestato un giovane.

^ Gli studenti cantano”ASSASSINI” dopo l’assalto dei poliziotti

Il 16 Febbraio, e mentre una massiccia protesta era stata indetta come risposta alla feroce aggressione della polizia del giorno precedente, i poliziotti hanno attaccato ancora una volta i manifestanti, che stavano bloccando il traffico nella via centrale Xàtiva. A nostra conoscenza, sei persone sono state arrestate. Poco dopo, quasi 300 sostenitori si sono riuniti davanti la sede della polizia per chiedere la liberazione di tutti i fermati. La feccia che applica la legge non ha esitato a lanciare un’altro attacco contro la folla, e questa volta sono state rapite e prese in custodia altre tre persone. Dopo molte ore, i fermati sono stati finalmente rilasciati, molti dei quali accusati di reati minori.

Ecco un’estratto da una dichiarazione dei compagni su quanto riguarda la loro presenza nelle strade della città il 17 Febbraio: “Venerd’ scorso, per il terzo giorno consecutivo, siamo scesi ancora nelle strade , incontrandoci all’entrata di una scuola, mostrando solidarietà con i fermati e coloro che lottano contro le misure sia del governo centrale che del governo della Catalogna che continuano a soffocarci e a provocare tensione a Valencia. Venerdì scorso siamo tornati a vedere le facce della gente, nella strada dove ci piace creare il nostro spazio ed a resistere ai colpi della polizia. Si dice che non tutti fossero studenti provenienti dall’ IES Lluis Vives, ed infatti è vero, alcuni di noi erano studenti provenienti da altre strutture, ed altri erano lavoratori part-time sfruttati, ma ognuno di noi è rimasto sbalordito dalla lezione di dignità degli studenti di questo istituto secondario , i quali erano auto organizzati e lottavano con i propri mezzi. E il fatto è che la lotta non dev’essere solo per il riscaldamento nelle aule, o per riparare una crepa. La lotta dev’essere per la nostra dignità, per riconquistare la nostra vita e costruire il nostro futuro”.

I maiali in uniforme ovviamente non erano contenti della repressione della settimana precedente sugli alunni, nonchè sui giovani manifestanti di diverse provenienze. Così, l’operazione di repressione è continuata il 20 Febbraio, durante le nuove proteste per l’istruzione per le strade di Valencia.

http://www.youtube.com/watch?v=WYmpBE6gxIQ

^ 20 Febbraio: Le squadre anti sommossa attaccano i giovani nel centro di Valencia Continue reading Spagna: Appello urgente per un’azione di solidarietà con i manifestanti di Valencia

[Barcellona] “Non sono lavoratori, sono scagnozzi in uniforme!”

Volantino diffuso nelle strade di Barcellona contro la polizia catalana, una forza repressive responsabile dell’omicidio di molte persone:

ASSASSINI

1/1/2012 – Un giovane arrestato a Manresa dalla polizia catalana, muore in ospedale dopo esser stato picchiato mentre era ammanettato.

7/1/2012 – Muore un giovane prigioniero in un Centro di Detenzione per Immigrati nella Free Zone, dopo che gli agenti della polizia nazionale gli hanno negato le cure mediche che aveva chiesto…

E questi sono solo gli ultimi due casi.

Quelli che difendono un ordine di miseria con la tortura e l’omicidio non sono lavoratori, sono scagnozzi in uniforme. Alziamo la testa dinnanzi agli assassini del sistema che proteggono!

Vogliono picchiare i manifestanti, torturare e uccidere la gente nelle caserme, quelli che abusano e umiliano gli altri, e difendono un ordine di miseria attraverso l’intimidazione e la violenza… NON SONO LAVORATORI, SONO SCAGNOZZI IN UNIFORME!

Barcellona libertaria
trad. ParoleArmate

Barcellona, 17-20 Novembre 2011: Comunicato della Insurrezione Antiautoritaria d’Azione/Federazione Anarchica Informale (Catalogna, Spagna)

Ci siamo sempre chiesti perché nello stato spagnolo la strategia di una federazione internazionale unificata non sia stata proposta. Piuttosto che aspettare e continuare a far domande, abbiamo fatto un piccolo passo.

Dopo circa un anno di piccole azioni anonime di sabotaggio, fallimenti, e piccole vittorie, abbiamo deciso di approcciarci all’Anarchia da un’altra prospettiva, infatti abbiamo deciso di far parte della Federazione Anarchica Informale e del Fronte Rivoluzionario Internazionale. Vogliamo sperimentare quel sentimento che viene con il partecipare a questo processo, studiare nuove forme di comprensione dell’Acracia e partecipare in tutti i campi di lotta. L’anarchismo è un movimento di liberazione, un’arma di lotta, una forma di vita e/o azione, o almeno molti la intendono cosi. Vogliamo avere l’opportunità di avere un ruolo cruciale nella guerra sociale e nell’iniziare nuove pratiche quotidiane, e saremo risoluti. Come anche, intendiamo “aprire la scatola” o far emergere dall’autocritica nuove forme di azione diretta e dar vita ad un’organizzazione informale, orizzontale e combattente. Crediamo nell’antiautoritarismo, nell’acracia e in una forte prassi anarchica, come anche nella riproduzione costante dei sabotaggi, boicotaggi e attacchi che mettono in pericolo e possono svalutare i progetti del capitale ed esso stesso. Anche in questa forma di lotta scegliamo e accettiamo l’attacco diretto contro il nazi-fascismo; nella lotta contro l’autorità e il sistema, il potente attacco contro il nazi-fascismo è un altro fronte, e la lotta diretta e dal basso per distruggere chi si crede razialmente o politicamente superiore rispetto al resto rimane fondamentale. Cerchiamo la creazione di una situazione continua di tensione e di conflittualità contro il potere.

“Dinnanzi ad un sistema di controllo e dominio, solo la lotta combattente può prevalere” Continue reading Barcellona, 17-20 Novembre 2011: Comunicato della Insurrezione Antiautoritaria d’Azione/Federazione Anarchica Informale (Catalogna, Spagna)

Barcellona: Azione di solidarietà con gli incarcerati di Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Barcellona, 17 Ottobre 2011

Nel corso di quest’anno ci sono stati diversi attacchi incendiari mirati finora su auto di lusso a Sant Roc, quartiere povero di Badalona (Barcellona), alcuni nascosti dalla stampa, altri no.

Nello specifico, la mattina del 7-8 Febbraio abbiamo bruciato due veicoli, il 19 Luglio alle 3.21 altri due, e il 7 Settembre un’altro. Noi rivendichiamo tutti gli atti e ce ne assumiamo la responsabilità. Il motivo e il contesto è chiaro: chiediamo la liberazione immediata e incondizionata dei membri incarcerati di Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Da qui a Nafplion e Koridallos.

Lotta sovversiva

Barcellona, Spagna: Allarme bomba contro il consolato greco in solidarietà con la Lotta Rivoluzionaria

Barcellona, 5 Ottobre 2011

19.30 GMT +1, allarme bomba al consolato greco in solidarietà con Epanastatikos Agonas (Lotta Rivoluzionaria).

Chiediamo il rilascio incondizionato di N. Maziotis, P. Roupa, K. Gournas, Ch. Kortesis, V. Stathopoulos, S. Nikitopoulos e M. Beraha.

Stiamo andando a vincere.

Lotta sovversiva

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