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Salonicco, Grecia: L’occupazione “Orfanotrofio” è stata rioccupata ed evacuata; detenzioni di massa

https://www.youtube.com/watch?v=cpbOj5GYrfg&feature=player_embedded

(riprese da media corporativi: 1, 2, 3, 4)

Sabato mattina, 28 Settembre 2013, un gruppo di compagni ha rioccupato lo squat Orfanotrofio che era stato evacuato nel quartiere di Toumba, a Salonicco. Poco dopo, hanno rilasciato un comunicato collettivo circa la loro azione, e sono saliti sul tetto dell’edificio dispiegando uno striscione che scriveva “RIOCCUPAZIONE”. Nel frattempo, i solidali in strada sono stati circondati da pesanti forze di polizia. L’occupazione è stata infine sgomberata a mezzogiorno. Tutti gli occupanti sono stati arrestati cantando “La passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni!”

Salonicco, Grecia: Azione diretta in memoria di Pavlos Fyssas

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La notte del 19 Settembre, un giorno dopo l’assassinio di Pavlos Fyssas da un nazista nel quartiere di Keratsini, a Pireo, abbiamo deciso di rompere la vetrina della caffetteria fascista “Astoria”, che si trova nel distretto di Kalamaria, a Thessaloniki. Questo è stato un luogo di ritrovo per gli Albadorati, dove si svolgevano riunioni organizzative del nucleo fascista Kalamaria fascista.

Abbatere i fascisti ovunque essi siano.
Le ostilità proseguiranno…

in inglese

Atene: Lettera del compagno anarchico Andreas Tsavdaridis

4 Settembre 2013

“Io tendo alla mia mèta, seguo la mia strada; salterò oltre gli esitanti e i lenti. Sia così mio il cammino la loro distruzione”
Friedrich Nietzsche

Questa lettera aperta non è indirizzata al movimento ufficiale e alle sue stantie strutture. Disprezzo tutti i suoi stereotipi, i respiri putrescenti del suo essere immobile. Considero il movimento “anarchico” dei burocrati come un’enclave del potere, dato che essi riproducono gli stessi valori autoritari. Non ho intenzione di fare pubbliche relazioni, né desidero alcuna sorta di solidarietà o aiuto non ufficiale dai dignitari e dai subordinati dello stile di vita antiautoritario.

Mi rivolto alle minoranze; a quelle individualità che mostrano il proprio disprezzo e beffa del potere e dei suoi servi, e non esitano ad agire contro l’essenza della civilizzazione contemporanea; tutti quegli anarchici d’azione che si ritrovano nella rete informale della FAI e che furiosamente organizzano i loro piani distruttori, causando vessazione nel campo del nemico.

Sono stato arrestato giorno 11 Luglio da un’unità antiterrorista mentre tornavo a casa. Sono finito dentro una volante a Salonicco, e in qualche ora mi sono ritrovato al 12° piano della stazione centrale di polizia di Atene (GADA). Il 17 Luglio sono stato rinviato a giudizio e trasferito nella prigione di Koridallos.

Rivendico l’invio di un pacco incendiario all’ex capo dell’antiterrorismo, Dimitris Chorianopoulos, come cellula FAI-FRI denominata Commando Mauricio Morales. Resto fiero della mia scelta. Un colpo contro il complesso di sicurezza è un attacco diretto al cuore del potere; un attacco diretto alle istituzioni statali, che operano indipendentemente dalla formulazione politiche dei rispettivi governi, e hanno come missione la perpetuazione del Dominio sopra la mia vita.

Credo che il potere sia un’ispirazione e un immediato corollario dei valori della società. Il potere è un’idea. Sembra qualcosa di inaccessibile, come un dio che stravolge i pensieri, sogni e sensazioni dei suoi credenti; una moderna religione sociale nella quale la massa aspira ad essere condotta. I dominatori non si impongono con un colpo di stato, ma tramite l’approvazione dei loro cittadini. Ogni problema della malattia sociale è semplicemente il lato oscuro di un mondo che vuole vivere senza responsabilità.

Non credo in alcuna rivoluzione popolare. Tutto ciò che è basato sulla massa, il gregge, porta il seme della schiavitù. Questa folla, i cui valori sono determinati da altri, è incapace di definire la sua stessa vita. Questa forza risultante, anche se cosiddetta rivoluzionaria, crollerà dopo la sua rivolta, non importa il risultato. I suoi partecipanti cercano un sistema economico più favorevole, migliore per i propri interessi. Non vogliono sconvolgere i valori della civilizzazione; vogliono solo implorare riforme del capitalismo tramite mezzi non istituzionali.

Non credo in alcun futuro paradiso sociale come la presunta inevitabile evoluzione di una metafisica predominanza della giustizia, che consacra alla gente un messiah per compiere le pofezie sociali. Queste teorie sono piene di rancore e degradano la nozione di umano alla vigliaccheria dei suoi autori e sostenitori.

Contrario agli zeloti delle mobilitazioni di massa mirate alla liberazione del loro ruolo sociale, io inseguo la liberazione di me stesso da ogni ruolo sociale. La mia progettualità è una costante insorgenza anarchica contro ogni sistema, ogni società, ogni tipo di morale di massa. La mia guerra ha le sue fondamenta nella mia volontà di potenza, per questo attacco tutto ciò che insulta le mie estetiche. Per me, la guerra è una follia dionisiaca che non può essere spiegata secondo la razionalità dei pappagalli della società.

Secondo me, la solidarietà verso un prigioniero di guerra dovrebbe in primo luogo riprodurre e far continuare la causa per la quale lui/lei è prigioniero. Dunque la lotta per la diffusione di un’azione diretta anarchica è l’unica solidarietà che riconosco nel mio caso.

Prima di finire, voglio esprimere la mia solidarietà agli anarchici prigionieri in tutto il mondo; ai compagni della CCF, Panagiotis, Makis, Olga, Haris, Christos, Theofilos, Michalis, Damiano e Giorgos; ai compagni Nicola Gai e Alfredo Cospito in Italia, accusati dell’azione della cellula Olga; a Gabriel Pombo Da Silva, prigioniero nelle carceri spagnole; a Marco Camenisch, compagno prigioniero in Svizzera; al ribelle Thomas Meyer-Falk (ancora prigioniero in Germania). A Jock Palfreeman in Bulgaria; al combattente Hans Niemeyer, come anche ai banditi Freddy Fuentevilla, Marcelo Villarroel e Juan Aliste Vega, in Cile. Al compagno Henry Zagarrundo in Bolivia e all’anarchico Braulio Durán in Messico. Ai fuggitivi Felicity Ryder e Diego Ríos: tenete duro!

Forza a tutte le cellule della FAI in Messico, Ecuador, Bolivia, Argentina, Cile, Indonesia, Italia, Grecia, Spagna, Regno Unito, Olanda, Russia, Bielorussia, Ucraina, Finlandia, Brasile e Australia.

ONORE ETERNO A MAURICIO MORALES.

PS1 : Il “Progetto Fenice” è iniziato il 7 Giugno 2013 grazie ai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco/Bande di Coscienza/Nucleo Sole-Baleno/FAI-FRI mediante un attacco esplosivo contro la vettura del direttore del carcere di Korydallos, per la rigenerazione e la recrudescenza dinamica della nuova guerriglia urbana. Il progetto ha trovato dei complici nei nostri fratelli e nelle nostre sorelle in Indonesia. L’Unità della Rabbia/ICR/FAI-FRI e la Cospirazione Internazionale per la Vendetta/FAI-FRI hanno risposto all’appello, attaccando le strutture del regime indonesiano dando luogo rispettivamente al 3° e al 5° atto del progetto fenice. I nostri fratelli e le nostre sorelle hanno dimostrato che il dialogo anarchico accompagnato dalle azioni supera le grandi distanze che ci dividono. Sappiamo che finché ci saranno compagni che trasformano i propri desideri in azioni, nessun anarchico prigioniero resterà da solo. Fratelli e sorelle della ICR/FAI-FRI, la vostra offensiva ci da coraggio. I nostri cuori sono con voi. Fino a quando ci incontreremo! Fino alla fine!

PS2 : Il mio compagno e amico Spyros Mandylas non è assolutamente coinvolto in questo caso.

Andreas Tsavdaridis
Dikastiki Filaki Koridallou, A Pteryga, 18110 Koridallos, Atene, Grecia.

fonte

Grecia: La polizia ha sfrattato l’occupazione Orfanotrofio a Salonicco

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Nelle prime ore del mattino del 2 Settembre 2013 la polizia greca ha condotto un’altra operazione contro le occupazioni, questa volta contro l’occupazione Orfanotrofio, una vecchia casa per bambini abbandonati nel distretto di Toumba, a Salonicco.

Sette occupanti sono stati arrestati all’interno dell’edificio con l’accusa di aver violato la legge in materia di occupazione di edifici pubblici, così come col possesso di armi (una pistola ad aria che sarebbe stata trovata all’interno della casa occupata). I 7 compagni arrestati sono stati rilasciati il 3/9, sono apparsi nel tribunale di Salonicco il 6/9, e sono stati assolti da ogni accusa.

Un’anno fa, era stato annunciato che il Ministero della Salute ha consegnato l’edificio dell’occupazione di Orfanotrofio alla Santa Metropoli di Salonicco.

Fanculo allo Stato e alla Chiesa!
Giù le mani dai nostri compagni!

Salonicco: Sabotati 6 bancomat

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All’alba del 26 Luglio, 6 bancomat sono stati sabotati nella zona di Stavroupoli a Salonicco.

Forza ai due anarchici arrestati a Salonicco e accusati della partecipazione al progetto “Fenice”.

Forza agli anarchici dello squat Nadir, assaltati dai miseri vandali della squadra antiterrorista EKAM.

Forza ai combattenti anarchici in ogni luogo, che si astengono dallo stile di vita anarchico di feste e droga.

Individualità ribelli

Grecia: Aggiornamento sui due anarchici arrestati il 11/7 a Salonicco

Nessun ostaggio nelle mani dello Stato

Il 17 Luglio, alle 10:00, un raduno di solidali abbia avuto luogo presso la corte d’appello di Atene, dove i due anarchici arrestati sono apparsi all’interrogatore, che abbia emesso un ordine di custodia cautelare nei confronti di entrambi. I compagni sono stati trasferiti alle carceri maschili di Koridallos. Sono stati tenuti in carcere in attesa di giudizio con multiple accuse di terrorismo.

In particolare le accuse sono le seguenti:

i. Partecipazione ad organizzazione terrorista e preparazione, fornitura e possesso di materiale esplosivo a favore dell’organizzazione terrorista (riguarda la CCF).

ii. Azione terrorista di tentato omicidio non colposo.

iii. Azione terrorista di esplosione intenzionale con uso di materiale esplosivo che poteva e ha generato allarme a proprietà privata, a persone e strutture di pubblica utilità, oltre a provocare danno ripetutamente ad entrambe.

iv. Azione terrorista di preparazione, fornitura e possesso di materiale esplosivo e bombe con l’intento di causare allarme a proprietà privata e persone ripetutamente.

v. Azione terrorista di incendio dal quale potrebbe risultare pericolo per proprietà private e persone ripetutamente.

vi. Azione terrorista di danno criminale a proprietà privata realizzato con uno dei mezzi dell’articolo 270 del codice penale in modo ripetuto.

vii. Istigazione delle azioni ii, iii, iv, v, vi.

Inoltre come istigatori per le 4 azioni del progetto “Fenice” sono accusati anche i 10 prigionieri membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

SOLIDARIETÀ A TUTTI I COMPAGNI IN OSTAGGIO!

FORZA COMPAGNI

RABBIA E CONSAPEVOLEZZA!

fonti: a, b, c

Grecia: Libertà per i lupi del Nord

Nella notte di Giovedì 11 Luglio gli sbirri sono entrati nello squat anarchico Nadir, rubando le attrezzature, causando danni e arrestando un compagno. Allo stesso tempo un altro gruppo di scagnozzi in divisa ha arrestato un altro compagno nella zona di Stavroupoli, Salonicco.

Non parleremo di “ingiuste persecuzioni”, o del “clima di terrore contro quelli che lottano”, né del “nuovo totalitarismo” e cose cosi. Questo perché sappiamo che nulla di tutto ciò è nuovo. Questi sono semplici istantanee della antica guerra tra due mondi incompatibili: da un lato c’è il disgustoso mondo dell’Autorità, della massa assoggettata e della cloaca sociale e dall’altro, gli anarchici insorti, i combattenti insubordinati del Negativo, quelli che non si inchinano davanti a nessuno.

Non parleremo nemmeno degli altri. Quelli che in questi giorni si sentono segretamente contenti e sollevati. Adesso non è né il tempo né il luogo per farlo. Dovrebbero comunque sapere che, comunque, arriverà il momento di parlare di queste cose. Parleremo dei nostri fratelli. Per tutti quelli che disprezzano la comodità della lotta politica dentro il sistema e si gettano, sorridendo, nello scontro. Per tutti quelli che prendono parte alla guerra anarchica e alla continua insurrezione usando tutti i tipi di mezzi e da differenti posizioni.

Parleremo dei compagni della rete FAI/FRI, dei combattenti dell’ALF e dell’ELF, dei fieri illegalisti, dei rapinatori di banca e anche di quei combattenti, dai quali magari siamo diversi per le idee, che ci troviamo vicini dietro le barricate di strada e le trincee.
Parleremo dell’amore e della solidarietà tra compagni. Della solidarietà non negoziabile e intransigente, che è forgiata dal fuoco e non dal lamento umanistico dei democratici di qualsiasi colore.

Per noi, non importa se i nostri compagni, catturati Giovedì, hanno fatto ciò di cui sono accusati. Perché sappiamo che questo percorso non inizia con la lotta armata né ci finisce e può anche non capitarci mai. Esso è un percorso di consapevolezza che tutti noi abbiamo scelto da tanto tempo…

SOLIDARIETÀ AI DUE FRATELLI ARRESTATI E AI COMPAGNI DEL NADIR

LIBERTÀ PER TUTTI GLI ANARCHICI PRIGIONIERI DI GUERRA E TUTTI I RIBELLI IMPENITENTI

LUNGA VITA ALL’INTERNAZIONALE NERA!

NESSUN PASSO INDIETRO!
RABBIA E CONSAPEVOLEZZA!

Progetto anarchico A-politiko
Progetto anarchico di traduzione/pubblicazione Erevos
Progetto anarco-nichilista Parabellum
Fronte di Consapevolezza Anarco-Nichilista per la diffusione del Negativo

in inglese

Salonicco: Comunicato dello squat Nadir

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“Verso la fine di questa notte, lo sconforto non è ammesso. Non rischi più nulla ormai.” Paul Eluard

Ogni minuto, ogni ora che passa, il mostro storico rappresentato dallo Stato attacca una società che gemita e muore lentamente e passivamente sotto il suo stivale.

Comunque, i fuochi della rabbia e della resistenza non smettono di distruggere l’oscurità generalizzata e le voci selvagge di rabbia e consapevolezza non smettono di provocare incubi alla gente compiacente e sempre più povera e invocano un largo fronte di resistenza e liberazione, per la necessità della rivoluzione.

Un avamposto di resistenza e infaticabile impegno per il Negativo esiste da anni, il NADIR con la sua lotta inconciliabile su due fronti contro lo stato e l’autorità da un lato e dall’altro il riformismo e tutti i tipi di capitolazione del “movimento anarchico” che “danza” al ritmo dell’agenda e dei tempi statali, funzionando come il lungo braccio della “Democrazia”.

Ecco perché gli attacchi da entrambi questi poli sono violenti e costanti e ovviamente, invece di intimidirci, ci danno spinta visto che abbiamo vissuto e dimostrato con le nostre vite e azioni che “ciò che è speciale è perire sul campo di battaglia”. Ieri, le forze speciali di questo stato-operetta, l’EKAM e i bastardi dell’antiterrorismo hanno invaso ancora una volta questo spazio di cultura rivoluzionaria e di esemplare azione anarchica, sequestrando uno dei nostri compagni, mentre un altro è stato preso mentre tornava a casa. Ovviamente la loro furia vendicativa non ha lasciato nulla integro, rompendo e distruggendo tutto, anche i sanitari!!!

Non vogliamo dire altro su questo caso che è ancora in evoluzione. Abbiamo dimostrato che non siamo come quelli che “parlano e speculano nelle assemblee sporcando fogli”…

Continueremo ostinati tra le rovine, macchiando il grigiore delle coscienze compiacenti e del disfattismo con il fumo della battaglia sociale e delle nostre anime, considerandoci in nessun altro posto se non in questa lotta.

Nessun passo indietro,
Tenendo sempre alte le nostre bandiere nere…

SOLIDARIETÀ ALL’IDEA ANARCHICA DEL NADIR, ALLO SQUAT E ALLA SUA GENTE.
SOLIDARIETÀ E LIBERTÀ PER I DUE COMBATTENTI ARRESTATI.
LUNGA VITA ALLA “FAI” E ALLA “COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO” E TUTTI I COMBATTENTI SOCIALI CHE OLTREPASSANO LA SOTTILE LINEA ROSSA E PRENDONO PARTE ALLA NUOVA GUERRIGLIA E ALLE SUE DIVERSE AZIONI.
VERSO LA FINE E OLTRE…

Squat Anarchico Nadir
E compagni e solidali insubordinati

fonte

Salonicco: Perquisito lo squat Nadir e arrestati due compagni anarchici

Nella notte dell’11 Luglio 2013, due anarchici sono stati arrestati in seguito ad una vasta operazione di polizia. Gli sbirri hanno perquisito lo squat anarchico Nadir e il campus di Salonicco. Allo stesso tempo c’è stata un’orchestrata operazione mediatica con i soliti giornalisti amici delle guardie. Nel giornale “Vima”, ci sono dettagli e la foto di un compagno. Nel pomeriggio di Venerdì, la polizia ha rilasciato un pietoso comunicato.

Pesanti accuse vengono attribuite senza connessione con le “prove” confiscate. C’è un’accusa per “possesso di esplosivi” senza esplosivi trovati. Nel loro stupido delirio, gli sbirri hanno incluso nel loro comunicato un’azione avvenuta in un albergo a Jakarta, Indonesia. Ovviamente stanno testando i nostri limiti, i limiti degli strati sociali, forzando finché non trovano resistenza.

La scena si ripete: compagni, conosciuti o meno, arrestati dalla polizia, con pesanti accuse di terrorismo e – come idioma – anarchia, accuse prive di prove, segue poi l’esposizione di queste persone, dei loro amici e parenti, infine queste persone vengono chiamate, dopo anni di prigione, in aula per dimostrare che non sono elefanti, che non hanno fatto ciò di cui sono accusati.

Sfortunatamente il totalitarismo che coinvolge ogni campo, irrazionalmente e arbitrariamente, tende a divenire la norma. Ed essa viene seguita poi dall’abitudine, apatia e indifferenza.

Gli arrestati a Salonicco sono stati portati al GADA (stazione centrale di polizia a Atene) dato che c’è anche l’accusa di partecipazione alla CCF, il che significa che presto verranno interrogati da qualche investigatore del caso.

Poco dopo gli scontri a Skouries, arresti, pestaggi, scontri e catture, scontri di insegnanti al ministero dell’educazione, l’attacco degli scagnozzi della Delta al presidio per K. Sakkas,e gli attacchi coordinati di polizia e nazi allo spazio sociale Synergio a Ilioupoli, lo stato urla “sono e saro qui”.

Il ministro della polizia e dell’oppressione, Dendias, poco dopo l’annuncio degli arresti a Salonicco ha ricordato che il motto è: oppressione e “unità nazionale”.

Nessun ostaggio nelle mani dello stato.
Solidarietà a tutti quelli che si rivoltano.
Tenete duro, siamo con voi.

A presto ulteriori notizie.

fonti: a, b

Salonicco: Barricate di fuoco per l’anarchico detenuto in sciopero della fame dal 4 Giugno, Kostas Sakkas

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Mercoledì pomeriggio, 26 Giugno, un gruppo di compagni si diresse alla Via Tritis Septemvriou a Salonicco, dove abbiamo posizionato dei pneumatici e bloccato il traffico in entrambi i sensi per qualche minuto. Non appena la strada barricata è stata avvolta dalle fiamme, abbiamo gettato volantini riguardanti lo sciopero della fame dell’anarchico Kostas Sakkas, e poi siamo andati via.

Abbiamo scelto di interrompere, anche per un po’, il flusso regolare della metropoli in questo modo, inviando di un segnale di solidarietà e di forza per il compagno.

Guerra con lo Stato e il capitalismo
Solidarietà con il prigioniero anarchico, Kostas Sakkas

PS. Compagno, la lotta continua…
Rimani forte.

fonte

Cipro: Azione in solidarietà con i 6 anarchici processati dell’occupazione Delta

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Lunedì, 8 Aprile 2013, intorno alle 13:00, dei compagni hanno fatto un intervento a sorpresa davanti all’ambasciata Greca di Nicosia, che è durato circa un’ora. Uno striscione di solidarietà è stato posto all’ingresso del palazzo e molti sono stati gli slogan cantati.

Lo striscione recita: “Solidarietà ai 6 combattenti dell’occupazione Delta, a tutte le occupazioni e gli spazi auto-organizzati – 10, 100, 1000 Occupazioni – Nessuna accusa contro i combattenti!”

In precedenza a Salonicco, in Grecia, il processo contro i sei anarchici dell’occupazione Delta è stato rinviato al 2 Ottobre 2013. Circa 150 solidali sono stati radunati al di fuori dei tribunali.

fonti: i, ii

Thessaloniki, Grecia: Attacco incendiario contro succursale di Eurobank

Sabato notte, e la megalopoli offre ai suoi umani il piacere di un’altra notte falsa dentro ai bar, con ognunx che vive nel suo mondo mentre, accanto a loro, altrx muoiono di fame, cercando qualcosa da mangiare nella spazzatura. La società impoverita cerca disperatamente qualcosa in cui credere. Cerca un leader, una persona che gli risolva tutti i problemi.

Ma le cose non sono così. Gli umani devono essere padroni di sé stessi, senza credere né in messia né in dei. La realtà è questa. E’ arrivato il momento in cui le masse senza una volonta propria si trasformino in una forza unita contro gli oppressori.

Una dimostrazione di questo possono essere le persone che si oppongono alle miniere d’oro nella zona di Skouries (Calcidica), nonostante abbiano l’opzione di chiudere la bocca e arricchirsi con questo attacco del Capitale contro la natura. Al contrario, hanno scelto con coraggio di muoversi contro questo meccanismi che vuole gli esseri umani schiavi senza dignità né coscienza.

Le fiamme che hanno avvolto i macchinari della miniera di Skouries riscaldano i nostri cuori. Inviamo i nostri caldi saluti a tuttx i/le residenti di Calcidica che lottano contro le miniere d’oro, contro la repressione, contro il terrorismo di Stato.

Così, da parte nostra, inviamo il nostro messaggio, come dimostrazione minima di solidarietà con tuttx i/le lottatorx insortx. Sabato 9 marzo 2013 abbiamo attaccato la succursale bancaria di Eurobank, in via Ionos Dragoumi, e abbiamo regalato le fiamme al suo sportello bancomat. Questa azione va ai nostri quattro fratelli, N. Romanos, D. Politis, Y. Michailidis e D. Bourzoukos. Forza compagni! Non dimentichiamo anche Lambros Foundas, ucciso dalle pallottole degli sbirri nel quartiere di Dafni, ad Atene, nel 2010.

Compagnx, ora più che mai è ora di lottare senza inizio e senza fine, con tutti i mezzi, e tirar fuori l’ascia con tutta la rabbia e la coscienza, per calpestare le teste degli oppressori.

PS1: Argyris e Foivos (latitanti), con la testa alta. I nostri pensieri sono con voi, compagni.

PS2: Lambros vive e continuerà a vivere attraverso i nostri fuochi.

Umani di Prassi

Salonicco: Nuovo processo contro sei compagni dell’occupazione Delta, che è stata sgombrata a Settembre del 2012

L’occupazione Delta, a Salonicco, è stata violentemente sgombrata il 12 Settembre 2012. Nel processo-farsa che segui, dieci compagni arrestati hanno ricevuto delle pene con delle sospensioni condizionali e costretti a pagare delle multe (7.950 € in totale). Uno degli arrestati, l’anarchico immigrato Gustavo Quiroga, è rimasto in carcere ed è stato di seguito deportato in Colombia il 4 Novembre. Nello stesso mese, lo Stato Greco ha scatenato una nuova serie di processi contro 6 dagli anarchici che sono stati arrestati durante lo sgombero. I 6 compagni sono ora accusati di disturbo della quiete domestica (dal 2008), come pure per danni aggravati sulla costruzione dell’occupazione Delta. E per di più, l’Istituto dell’Istruzione Tecnologica di Salonicco “Alexandreio”, che rivendica la proprietà giuridica del palazzo sfrattato, mentre lo lascia marcire, attraverso il suo consiglio di amministrazione chiede un risarcimento di 3,5 milioni di euro per presunti danni causati dagli occupanti.

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Sul manifesto si legge:

L’8 Aprile 2013, sei degli arrestati dell’occupazione Delta sono chiamati di fronte al tribunale di Salonicco, accusati di occupazione e di una somma di 3.500,000 euro per danni aggravati.

Sono accusati da coloro che contano le nostre vite in soldi e le stanno svendendo al capitale nazionale ed estero.

Sono accusati a causa delle loro scelte politiche. Si trovano ad affrontare accuse perché si sono opposti alle autorità e ai loro seguaci creando strutture di solidarietà e di contro-attacco, che mirano ad una società di uguaglianza basata sulla solidarietà, l’anti-gerarchia e sulla vita comunale.

L’edificio è stato mantenuto dagli stessi occupanti e consegnato alla società con le suddette caratteristiche politiche. Ora, dopo il suo sequestro da parte dell’istituto di istruzione tecnologica locale, l’edificio è stato distrutto a causa di abbandono in un periodo in cui le occupazioni e i nostri progetti sono più importanti che mai.

Nessuna prosecuzione contro qualsiasi degli arrestati dell’occupazione Delta! Tutto continua.

Raduno di solidarietà, Lunedì, 8/4, alle 9:00 al tribunale di Salonicco

Occupazione Delta

Grecia Settentrionale: Lotta contro i progetti delle miniere d’oro nella penisola Calcidica

IL NOSTRO SILENZIO…IL LORO ORO: Video del Coordinamento Aperto di Salonicco contro le miniere d’oro che è stato proiettato in un evento di contro-informazione a Piazza Aristotele, nella città di Salonicco (26 Aprile 2012) -premere il tasto cc per attivare i sottotitoli in inglese (trad. da Contra Info)

Germania: Concerto di beneficenza per le occupazioni ad Atene

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Il 25 Gennaio 2013 a Witzenhausen, Germania, abbiamo organizzato un concerto con la banda Guts Pie Earshot in solidarietà con le occupazioni sotto attacco in tutta la Grecia. Abbiamo messo uno striscione nel nostro club studentesco autogestito che scriveva: Non è possibile sfrattare un’idea. Giù le mani da tutte le occupazioni. Solidarietà a Villa Amalias, Skaramaga e LK37. Anche se la città è piccola, alla fine della serata abbiamo raccolto 835€, che verrano inviati direttamente per il sostegno finanziario dei 152 compagni che sono stati arrestati durante i recenti sgomberi delle occupazioni ad Atene. Durante il concerto, abbiamo anche distribuito un testo che spiega i fatti della repressione contro l’occupazione Delta a Salonicco, così come quelle di Villa Amalias, Skaramaga e Lelas Karagianni ad Atene.

Saluti rivoluzionari ai nostri compagni in Grecia!

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Salonicco, Grecia : L’anarchico compagno Babis Tsilianidis condannato

Il processo dell’anarchico Babis Tsilianidis che si è svolto il 22 Gennaio 2013 l’ha condannato per tutte le accuse. Il compagno è stato arrestato, accusato di rapina nel dipartimento economico dell’ospedale AHEPA a Salonicco. La pena finale che gli è stato imposta è di 10 anni e 4 mesi senza sospensione.

RABBIA E COSCIENZA

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Sul manifesto si legge:

Finché ci sono persone
che scelgono di dare la loro carne e ossa
ai loro desideri per la vita e la libertà
e lottare collettivamente contro la macchina sociale,
per la Liberazione della persona umana e della natura
da ogni forma di oppressione,
la reazione da parte del dominio è predetta.
In questa condizione di guerra è inevitabile
che alcuni compagni si troveranno sotto un regime di ostaggio.

Tuttavia fino a quando la lotta per la dignità continua e riaccende,
dentro e fuori le mura delle prigioni,
con qualsiasi ma piuttosto con tutti i mezzi rivoluzionari,
le recinzioni visive e invisibili sono abolite in pratica.

FINCHÈ IL DOMINIO TENTA DI ESTENDERSI AD UN IMPERO
oggi con l’oppressione intensificata e i nuovi metodi della prosecuzione, domani con tutti i mezzi possibili
LO ATTACCHEREMO COLLETTIVAMENTE CONTRO QUELLO CHE POSSIEDE GIÀ

COMBATTEREMO
PER LA DISTRUZIONE DELLA SCHIAVITÙ SALARIATA
PER LA DISTRUZIONE DELL’ECONOMIA
FINO ALLA DISTRUZIONE TOTALE DELLA STRUTTURA URBANA

PER LA LIBERTÀ E L’ANARCHIA

SIAMO SOLIDALI CON L’ANARCHICO B.TSILIANIDIS
CHE IL 22/01/2013 È PROCESSATO A SALONICCO PER RAPINA
PRESSO IL DIPARTIMENTO ECONOMICO DELL’OSPEDALE AHEPA

Atene: Aggiornamento relativo alla mozione di Savvas Xiros

"Libertà a Savvas Xiros"- Striscione appeso a Salonicco da compagni che hanno organizzato una iniziativa a sostegno di Savvas Xiros ed hanno chiamato ad un incontro di solidarietà il 17 Dicembre
“Libertà a Savvas Xiros”- Striscione appeso a Salonicco da compagni che hanno organizzato una iniziativa a sostegno di Savvas Xiros ed hanno chiamato ad un incontro di solidarietà il 17 Dicembre

Il 18 Dicembre 2012 la corte d’appello del Pireo ha respinto l’ennesima mozione di Savvas Xiros per il suo rilascio dal carcere di Koridallos per motivi di salute e per una ospedalizzazione domiciliare. Questa volta, la corte ha stabilito che la mozione non può essere accettata ed esaminata formalmente, perché non è stata presentata durante il trattamento del detenuto in ospedale.

In segno di solidarietà con Savvas Xiros, 65 uomini che sono detenuti in varie prigioni greche si sono astenuti dalla mensa del carcere il 17 e il 18 Dicembre.

Atene: Aggiornamento sugli imprigionati anarchici Tsilianidis, Tzifkas, Dimtsiadis e Fessas, noti come “i 4 di Vyronas”

Il 5 Dicembre era l’ultimo giorno del processo contro i quattro anarchici in custodia cautelare Babis Tsilianidis, Sokratis Tzifkas, Dimitris Dimtsiadis e Dimitris Fessas per il caso degli arresti nei distretti di Atene Tavros e Vyronas nel Gennaio 2011.

Le accuse di partecipazione ad un’organizzazione terroristica anonima e la fornitura di armi da fuoco verso gruppi terroristici sono state ritirate, e i compagni invece sono stati condannati per “cospirazione” e “possesso non autorizzato di armi da fuoco”.

La corte ha accettato la proposta del pubblico ministero, senza riconoscere circostanze attenuanti, ed ha condannato i quattro anarchici a 4 anni di reclusione, mentre il loro ricorso ha effetto sospensivo. Inoltre, hanno ricevuto una multa di €3.000 ciascuno per il possesso illegale di armi. Il giudice ha imposto condizioni restrittive a tutti i compagni (che dovranno firmare in una stazione di polizia locale due volte al mese, anche quando saranno liberi per le strade).

Da un lato, ci si aspetta dai compagni Sokratis Tzifkas, Dimitris Dimtsiadis e Dimitris Fessas di presentare una richiesta d’appello presto, in modo di ottenere il rilascio dalla prigione.

D’altra parte, il compagno Babis Tsilianidis rimarrà in custodia cautelare nel carcere di Koridallos in attesa di processo, perché è ancora accusato per una rapina a mano armata che si è svolta presso il dipartimento della contabilità dell’ospedale AHEPA a Salonicco nel Luglio 2010. Dopo tre rinvii consecutivi, il suo processo è previsto per il 22 Gennaio 2013, alle 09:00 ai tribunali di Salonicco.

La lotta contro l’esistente continua.
Rabbia e coscienza.

Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’incendio doloso contro due auto della polizia, avvistate in un negozio di riparazione auto nel quartiere di Goudi

E il tempo passa, i minuti si affollano uno accanto all’altro, le giornate passano con un fischietto spensierato. I nostri pensieri scivolano dalle dittature degli orologi e delle ripetizioni monotone, cercando dei sentieri di trasgressione.

Le sveglie suonano forte la mattina nelle nostre orecchie, figure identiche ci spaventano per le strade, i nostri incubi si nascondono…

I sogni sono interrotti da inseguimenti, urla di tortura, dalle ultime parole delle persone che sono state giustiziate o si sono suicidate; dal sospiro di immigrati emarginati, dal pianto dei bambini, dai segreti dei fratelli e della sorelle imprigionate.

La notte di sonno tranquillo nella metropoli, all’interno delle camere oscure, sotto le lenzuola macchiate di sangue, è semplicemente ipocrita. Come si può sprofondare nel sonno, chiudere gli occhi e sognare, mentre allo stesso tempo, le ombre delle strade vengono perseguite? Come possa essere compiacente la coscienza su un cuscino quando il sangue di tutto il mondo scorre di notte nei viali dei sospiri?

Minoranze, una manciata di compagni tra le moltitudini, con odio e amore che brilla nei loro occhi… Rischi pagati con anni di carcere. Rischi pagati con viaggi in altri mondi. Scelte e decisioni di vita imbevute di speranze, aspettative, ma anche delusioni, punti morti. Scambi di sguardi, occhi inquieti, pochi armi, fantasia, paura, sollievo.

Una passeggiata attraverso la città. Centinaia di obiettivi. Non sai nemmeno quale scegliere per primo. Edifici e persone, rappresentazioni ostili di dominazione.

Una passeggiata in città, nei dintorni soffocanti. Cercando, ricercando, controllando…

Due auto della polizia di pattuglia in un garage di servizio. Solo una parete di vetro ci separa. Non è nulla. È un’occasione.

Lunedì, 19 Novembre, all’alba. Via Aristomenous, Goudi. Spacchiamo la parete di vetro e mettiamo fuoco ad entrambe le auto della polizia. I danni alla proprietà del garage non è la nostra preoccupazione; ogni altra spia, proprietario di un garage dovrebbe pensarci due volte la prossima volta, prima di correre a riparare una macchina della polizia.

Ovunque, in qualsiasi momento, come piace ad ognuno: attacco ai maiali della polizia.

Due auto di pattuglia bruciate sono due auto di pattuglia di meno. Alle loro officine di riparazione, alle loro case, alle loro stazioni di polizia, sulla via del ritorno dal lavoro.

Non ci sarà mai alcuna tregua con i guardiani in uniforme del regime; con i “ragazzi” che scelgono di proteggere l’ordine pubblico per pochi euro. Nostro obiettivo saranno inoltre tutti coloro che collaborano con i poliziotti e le loro spie.

Per migliaia di ragioni, innumerevoli occasioni, molti incidenti…

Per i nostri compagni uccisi…

Per i giovani che hanno ricevuto proiettili perché non si sono fermati a qualche posto di blocco…

Per i pericolosi ed orgogliosi fuorilegge caduti morti nelle battaglie con i cani del regime…

Per tutti gli uomini e le donne i cui corpi sono stati crivellati di proiettili, per tutti coloro che sono stati ammanettati dietro la schiena sui sedili posteriori delle auto di pattuglia…

Per i miserabili del nostro mondo, che sono stati umiliati, torturati, picchiati nei dipartimenti di polizia, nelle carceri, sulle strade solitarie…

Per le prostitute che vengono violentate dalle fecce in divisa…

Per tutti gli uomini e le donne che sono pronti a fare il loro proprio salto in avanti, l’assalto vero il cielo.

Inviamo il nostro più caloroso abbraccio ai vagabondi di Salonicco (Thessaloniki), Babis Tsilianidis, Sokratis Tzifkas e Dimitris Dimtsiadis, che si sottopongono ad un altro processo, questa volta per il caso degli arresti nei quartieri di Tavros e Vyronas ad Atene. Fratelli, ci sentiamo come se fossimo gli autori del vostro ultimo testo (per quanto riguarda il rifiuto di partecipare al procedimento giudiziario e molto di più), e adottiamo ogni parola…

Vicino a tutti coloro che sono stati perseguiti o affrontano un processo in questo periodo.

GUERRA ALLA LORO DEMOCRAZIA
TUTTO PER TUTTO

PS.1 Un pugno sollevato per i compagni ad Agrinio che si sono scontrati con i poliziotti il ​​giorno che l’Alba Dorata (Chrissi Avgi) abbia inaugurato un ufficio locale.

PS.2 “Parlano di popoli, parlano di masse, nessuno di loro è mai stato in grado di sentire la tensione, la passione, l’ascesa e la caduta di interi mondi in sole 24 ore dalla vita del rivoluzionario.”
Diamo l’addio a Chronis Missios (scrittore, ex-prigioniero politico nato il 1930 e morto il 20 Novembre 2012).

PS.3 Solo per la cronaca, questa azione particolarmente è stata completamente (e meticolosamente) nascosta da tutti i media tradizionali.

Cerchi di Trasgressori
Cellula del Vagabondaggio Rivoluzionario

fonte

24 Novembre-2 Dicembre: Settimana di azione contro i progetti delle miniere d’oro nella penisola Calcidica nel nord della Grecia

Sul manifesto si legge:

Sabato, 24 Novembre Salonicco: Manifestazione contro la morte dorata

Luogo di raduno : Torre Bianca di Salonico (Lefkos Pyrgos), entro le 11:00

Dopo la manifestazione ci sarà una discussione aperta / assemblea
per le azioni future al Cinema “Alexandros”

Eventi di contro-informazione eventi:

Giovedì 29 Novembre 19:00:
Ioannina, all’occupazione Antiviosi

Venerdì, 30 Novembre 19:00:
Atene / Keratsini, al Resalto – Corfù, all’occupazione Elaia

Sabato, 1 Dicembre, 19:00:
Atene / Exarchia, nel Autonomo Steki – Agrinio, nell’occupazione Apertus

Domenica, 2 Dicembre 16:00:
Atene / Ilion, in Agros

Coordinamento Aperto di Salonicco contro le miniere d’oro

Oggi, Sabato 24 Novembre, la manifestazione contro la morte dorata abbia avuto luogo a Salonicco con la partecipazione di circa 7.000 persone

Ecco qui di seguito il richiamo per la manifestazione e l’assemblea aperta contro le miniere d’oro per il 24/11/2012 nella città di Salonicco:

“Le miniere di Halkidiki sono un’occasione d’oro che non deve essere sprecata”

11.000.000 di euro: il prezzo che Hellas Gold ha pagato per ottenere i diritti per l’estrazione di una superficie di 317.000 ettari nel nord di Halkidiki (anche Calcidica). Il contratto è stato firmato con lo Stato Greco dopo l’intervento del signor Pachtas, l’allora sottosegretario delle Finanze ed ora sindaco del comune di Aristoteles. Non c’è stata alcuna concorrenza prima dell’aggiudicazione. C’è stata una commissione diretta invece ad una società che era stata stabilita solo due giorni prima (una società con un capitale iniziale di 60.000 euro!). Inoltre, secondo i termini del contratto, la società era esente da qualsiasi obbligo per quanto riguarda le riparazioni che erano dovute a causa del danno ecologico che la società canadese TVX Gold aveva causato nella zona (quest’ultima società sparì una notte nel nulla lasciando 472 lavoratori senza paga; in totale il debito della società nei confronti dei lavoratori è stato di 17 milioni di euro).

95.700.000 euro: il profitto che Leonidas Bobolas, Dimitrios Koutras e Frank Timiş (gli azionisti principali di Hellas Gold) hanno ottenuto, dopo che a poco a poco abbiano rotto la società in frammenti per venderla poi alla multinazionale europea Goldfields.

408.000.000 euro: il valore di mercato delle miniere in base alla stima che una società globale di servizi finanziari abbia dato sei mesi dopo la loro firma con l’aiuto da parte dello Stato Greco, che significa che il valore è cresciuto 37 volte al di sopra del prezzo pagato. Questo non ha impedito al governo di allora di sovvenzionare l’Hellas Gold con 15.000.000 euro.

2.300.000.000 euro: il valore attuale delle miniere nella Borsa di Toronto, dopo l’acquisizione dell’Europea Goldfields da Eldorado Gold Corporation, che controlla il 95% delle azioni di Hellas Gold. Eldorado Gold è una multinazionale con base a Canada e i suoi principali investitori sono fondi e banche come JP Morgan e Goldman Sachs.

15.436.000.000 euro (!): Il valore dei minerali che si trovano nelle miniere di Halkidiki.

0 euro : Il profitto dello Stato Greco. Secondo il Codice Minerario, le risorse e i depositi minerali appartengono esclusivamente alle aziende che sfruttano le miniere, e non vi è alcuna clausola per rendere dei diritti minerari allo Stato a causa del loro sfruttamento. Questa è la ragione per cui il FMI / BCE / UE Troika hanno rifiutato di accettare la proposta del governo Greco, che abbia offerto le miniere di Halkidiki come garanzia nel corso dei negoziati per l’accordo di prestito.

“Coloro che reagiscono sono provocatori e stanno contro il progresso”

Molte persone probabilmente pensano che Eldorado Gold intende costruire miniere sotterranee con dei trapani, scavare tunnel, ecc, ma non è questo il caso. Il mega-progetto si concentrerà su un processo di estrazione dell’oro, un pozzo di superficie, che prevede l’uso estensivo di cianuro tossico. La concentrazione di cianuro trasformerà la terra in spazzatura lasciando dietro di sé rifiuti tossici, soprattutto cianuro, arsenico e acido solforico.

0,8 grammi: Questa è la quantità di oro che possano estrarre per una tonnellata di rocce in quest’area.

18 tonnellate: Questo è il numero delle tonnellate dei rifiuti di rocce che saranno scavate per ottenere un anello d’oro.

2 km: Questo è il diametro in lunghezza che il pozzo aperto avrà, aggiungendo, inoltre, i laghi dei rifiuti (pozze di veleno), dove i fluidi tossici stanno per essere “contenuti”.

3,000 acri di foresta stanno per essere distrutti prima che il progetto dell’estrazione mineraria possa cominciare.

200 milioni di tonnellate: Secondo il piano della società, questo è il numero delle tonnellate che stanno per essere estratte nei prossimi anni. Negli 2.500 anni che le miniere sono state operative in ​​Calcidica, solo 30 milioni di tonnellate sono state estratte; su questo numero, i 20 milioni di tonnellate sono state estratte dal 1927 dall’uomo d’affari Bodossakis.

15.000.000 di metri cubi d’acqua viene pompata nella zona mineraria all’anno, l’equivalente del consumo d’acqua di un anno per l’intera penisola Calcidica.

691,000 litri: il consumo medio di acqua per un chilo di oro estratto. Non è però solo lo spreco delle risorse idriche, che è incalcolabile, ma anche il pericolo e le conseguenze di un incidente. In una miniera della regione di Baia Mare, in Romania, nel 2000 c’è stata una perdita di 100.000 metri cubi di acqua con alte concentrazioni di cianuro ed altri metalli pesanti. L’acqua contaminata ha raggiunto il fiume Tesla e poi il Danubio, causando un inquinamento oltre la Romania, l’Ungheria e la Serbia, avvelenamento delle risorse di acqua potabile, uccidendo decine di migliaia di pesci e infliggendo la morte degli ecosistemi confinanti. Questo incidente ambientale in Baia Mare è considerato il più catastrofico nella storia del continente europeo, secondo solo al disastro di Chernobyl. Perciò, la distruttività delle miniere a Skouries nella regione di Halkidiki non è qualcosa che dovrebbe riguardare solo gli abitanti dei villaggi vicini, ma la penisola Calcidica nel suo complesso (in quanto le falde saranno inevitabilmente contaminate). Nel caso di un incidente sarà sicuramente interessata anche l’area densamente popolata di Salonicco, e non si sa dove un tale disastro si concluderà…

Il suolo, l’acqua e l’aria non hanno prezzo, e appartengono a tutti noi. L’oro, d’altro lato, è un concetto astratto che, soprattutto oggi, acquista valore se esso funziona come “denaro”, quando viene utilizzato come un tentativo di controbilanciare il “denaro folle”, denaro inventato da aria sottile, che è stato costruito tre decenni fa attraverso i prestiti bancari e il sistema degli scambi e della speculazione finanziaria. Dobbiamo sottolineare il fatto che solo il 10% dei depositi in oro estratti nel mondo viene effettivamente messo in qualche uso tangibile. Allo stesso tempo, la quantità di oro che viene utilizzata come “denaro” negli scambi della borsa e nel sistema monetario internazionale è sette volte superiore alla quantità reale di oro che può essere trovata nel pianeta.

“Sviluppo e progresso” è l’eco seguito dagli annunci relativi alle miniere d’oro, così come le turbine eoliche alle isole di Lesbo, Limnos e altrove, le fabbriche di incenerimento dei rifiuti; tutti questi insieme con altri innumerevoli crimini simili sono presentati come l’antidoto alla crisi , la stessa crisi che lo sviluppo stesso abbia creato. Il caso delle miniere d’oro è il più estremo, su tutti questi “delitti di sviluppo, in nome del progresso”, a causa del fatto che nessuno ormai osa opporsi alla distruzione che stanno per provocare, ma anche perché -come sappiamo tutti ormai- il profitto andrà alle multinazionali, ed a breve termine solo una piccola quota andrà anche a poche centinaia di lavoratori. Inoltre, non è una coincidenza che questa operazione della truffa scandalosa delle miniere della regione nord-orientale di Halkidiki abbia avuto luogo nel corso di un periodo di benessere, in un momento in cui nessuno prestava attenzione, mentre la realizzazione del mega-progetto, la costruzione vera e propria delle miniere, viene spinta in avanti adesso, in mezzo alla crisi. Qui siamo di fronte a un ricatto schietto: dobbiamo accettare una simile proposta dolorosa e distruttiva, altrimenti non riusciremo a sopravvivere.

L’intero problema con lo sviluppo capitalistico non è semplicemente che ci sono alcuni uomini d’affari e politici che stanno spremendo profitti esorbitanti su tutti gli altri, e per farlo -sempre in nome del profitto- distruggono l’ambiente, ma il semplice fatto che le nostre vite sono disciplinate da una mafia monetaria internazionale che uccide gli esseri umani, gli animali e la Terra. Il vero volto del progresso è quello di un circolo vizioso che detterà costantemente delle condizioni ancora più dure al fine di sfruttare di più ogni volta. Lo sviluppo riesce a raggiungere questo obiettivo attraverso la rottura delle comunità e l’indebolimento delle persone, legandole sempre più strette al carro di questo meccanismo di morte e distruzione chiamato capitalismo. Di conseguenza, questo crollo in corso dà vita ad un certo tipo di persone che cadono preda al ricatto -perché sono così disperatamente alla ricerca di soluzioni individuali che sembrano essere nel loro stesso interesse- e alla fine credono che i loro interessi sono gli stessi quelli con quelli delle multinazionali. A loro non importa circa l’impatto che le loro scelte hanno su tutta la società, le cui conseguenze presto busseranno anche alla loro porta.

Il sistema spera di inabilitarci, affinché non siamo in grado di decidere per noi stessi. La sua intera esistenza dipende dal fatto che abbiamo scelto di legarci al motore dinamico del capitalismo, per sopravvivere o anche per godere di una quota degli utili della crescita capitalistica. Se vogliamo stare contro questa dittatura del denaro, se vogliamo costruire un altro mondo, non possiamo soccombere a questo ricatto di crisi che sta offrendo nuove catastrofi e ci spinge verso la ricerca disperata di un piano di salvataggio personale mentre minaccia intere comunità con la distruzione di massa. Siamo in grado di non consegnare il nostro futuro a qualsiasi tipo di salvatori. Al contrario, dobbiamo combattere per difendere i beni comuni e le risorse. Dobbiamo lottare per porre fine alle attività di queste mega-imprese e di tutti i politici che sono nel loro libro paga. Dobbiamo lottare per evitare la distruzione delle comunità delle persone.

La solidarietà sociale, la coscienza collettiva e i valori umani sono il nostro armamento.

Dobbiamo incontrarci e discutere:
Quali beni sono necessari? Quali sono i valori che dovremmo combattere per?
Come prendiamo le decisioni? Come possiamo, noi stessi, organizzarci e farsi carico della nostra vita?

Chi tace è complice del crimine…

Contatto: Coordinamento Aperto di Salonicco contro le miniere d’oro

Ekaterinburg, Russia: Azione di solidarietà con l’occupazione Delta, il compagno Gustavo Quiroga e tutti gli altri anarchici in Grecia

Solidarietà con l’occupazione Delta
Libertà per il compagno Gustavo Quiroga Gonzáles

Il 18 Novembre, compagni di Ekaterinburg hanno effettuato una azione per la campagna Food Not Bombs che hanno dedicato agli anarchici dell’occupazione Delta, a Salonicco, in segno di solidarietà internazionale.

Ecco qui di seguito una breve traduzione estratta dal loro comunicato:

“Quando le persone si suicidano a causa della povertà in Grecia, quando le persone senza tetto muoiono ogni inverno, edifici vuoti nel centro della seconda città più grande del paese sembrano come un dramma. In un paese devastato dalla crisi, non ci saranno soldi da investire nei palazzi abbandonati, in modo che rimangano vuoti e decadenti, sorvegliati da unità di polizia che li proteggano dalle premesse malizie degli anarchici. In questi momenti, diventa chiaro che la giunta non sia mai scomparsa. La facciata della democrazia greca è crollato, e vediamo una dittatura totalitaria in essa. (…)

Auguriamo ai nostri compagni in Grecia, di fronte a tutte le difficoltà esistenti, di non arrendersi mai, ma piuttosto di continuare la lotta contro lo Stato Greco, che è l’unico terrorista. Ci auguriamo che ci incontreremo di nuovo, quando la bandiera rossa-nera volerà su una libera Grecia e Russia.”

Fanculo alla polizia

Nei primi giorni del Novembre 2012, l’anarchico immigrato Gustavo Quiroga (detenuto dallo sgombero dell’occupazione Delta, il 12/9) è stato trasportato al Centro di Deportazione ad Atene). Il 4 Novembre, fu deportato in Colombia.

Almeno ora il compagno è fuori dalla prigione, e nonostante tutto quello che è successo, sta relativamente bene. Gli inviamo tutta la nostra forza e il sostegno incondizionato… fino a quando ci incontreremo di nuovo.

Grecia: Dichiarazione congiunta di 20 combattenti imprigionati e processati in solidarietà con gli ostaggi anarchici, “i 4 di Vyronas”, Tzifkas, Dimtsiadis, Tsilianidis, Fessas, in occasione della Corte Marziale del 23 Novembre

Polvere da sparo e fuoco per le celle della prigione di Stato – Non ci fermeremo fino a quando non saremo liberi

“… Ci sono momenti in cui le persone si rendono conto che il loro errore di essere soggiogati non è dovuto alle stelle, ma alle loro coscienze sottomesse. È dal quel momento che si fanno carico del proprio destino e la storia viene scritta da l’altra riva, quella che ogni Stato odia e trema. La riva della ribellione e della passione per la libertà…”

Il 23 Novembre 2012, gli anarchici Tzifkas, Tsilianidis, Dimtsiadis e Fessas sono chiamati a comparire davanti alla Corte d’Appello di Via Loukareos ad Atene, per lo svolgimento di un altro atto nella cronaca dei procedimenti penali contro di loro, che sono stati avviati dal 13 Ottobre 2010, dopo i mandati di cattura emessi per l’incendio doloso sui veicoli della società pubblica elettrica (DEI). L’anarchico Giannis Skouloudis è stato arrestato il 13/10/2010 ed ha rivendicato la responsabilità per questa azione diretta – è stato scarcerato il 22/06/2012.

I quattro compagni erano in latitanza per tre mesi, mentre la loro persecuzione continuava, e sono stati catturati il 13/01/2011. Insieme ad altri trucchi accusatori, i quattro sono stati incriminati per un nuovo caso, e questa volta le autorità persecutorie hanno applicato il teorema inventivo sull’antiterrorismo per l'”organizzazione terrorista sconosciuta”.

In questo processo, i funzionari giudiziari verrano chiesti di ratificare il monopolio della violenza che il complesso dello Stato sta cercando di mantenere – proprio come è successo alla corte precedente, che abbia avuto inizio il 21 Marzo 2012 ed ha stabilito sul caso dell’incendio doloso contro i veicoli della DEI. I funzionari giudiziari verrano chiesti di condannare moralmente e politicamente una serie di scelte e di coscienze che consistono una minaccia per la continuazione del dominio regolare ora più che mai, in mezzo alla rinascita della guerra sociale guerra, e mentre la fede nel sistema socio-politico abbia toccato il punto più basso; una serie di scelte e di coscienze che incarna l’applicazione teorica e pratica del negativo fotografico del processo rivoluzionario nelle sue innumerevoli sfaccettature.

Lasciando da parte le divisioni forgiate tra legale ed illegale, tra pubblico e cospirazionale, è chiaro che ogni arresto, ogni procedimento giudiziario ed ogni processo sono parte di una più ampia strategia contro-rivoluzionaria della dominazione.

Ogni attacco ad ognugno di noi è un attacco a tutti noi.

Lasciamo che i compagni parlino da soli sulle loro scelte, perché le azioni parlano più forte delle parole.

Li ricordiamo che noi stiamo dalla loro parte, ancora una volta, in vista di questa nuova parodia giudiziaria. Li inviamo, quindi, i nostri saluti e la nostra sincera solidarietà.

Solidarietà con gli anarchici Sokratis Tzifkas, Dimitris Dimtsiadis, Babis Tsilianidis Solidarietà con l’anarchico Dimitris Fessas

Mustafa Ergün, Angelos Kostopoulos, Dimitris Dimitriou, Charalambos Avramidis, Dimitris Giotsas, Michalis Ramadanoglou, Michail Tzoumas, Christos Tsonaros, Makis Gerakis, Yannis Gelitsas, Vaggelis Kalamaras, Dimitris Tsaras, Andrzej Mazurek, Elias Karadouman, Giorgos Karagiannidis, Stella Antoniou, Kostas Sakkas, Alexandros Mitroussias, Spyros Stratoulis, Rami Syrianos

fonte

Atene: Rivendicazione dell’attacco dei Fuochi all’Orizzonti del 24 Settembre 2012

Non vogliamo avere niente a che fare con quelli che dalle loro poltrone rinunciano al contrattacco violento contro i capitalisti che sono protetti dalle armi assassine della polizia mentre i minatori in sciopero muoiono di fame. (…) Non sono loro gli stessi che ci privano di cibo, ci minacciano con la fame e lo sfruttamento? E qualcuno grida: “é necessario produrre!” La sola cosa che produciamo sono le nostre catene. I soli criminali sono i padroni!
Bruno Filippi*

L’attacco continua… e la repressione… è salita di grado senza che ci sia stato bisogno di pubblicizzarlo. E da quando Dendias (ministro dell’ordine pubblico) ha scoperto che “l’uso limitato di agenti chimici” è costoso e pericoloso per l’opinione pubblica mondiale, o comunque non efficace come avrebbe voluto, ha richiesto idranti d’acqua per le manifestazioni e lo ha gridato ad alta voce. Naturalmente i viscidi subumani dei media si sono affrettati a pubblicizzarlo in ogni modo, nascondendo meticolosamente l’incendio avvenuto a danno di un’azienda che importa e vende sistemi di controllo e sicurezza, all’alba di lunedì in Via Solomou 7, a Halandri.

Ma la repressione non è solo la violenza degli sbirri, sono anche i migliaia di sbirri che ormai da anni sono stati seminati dal potere nelle menti e negli animi di tantissime persone attraverso il tessuto sociale – e questa è la sua grande vittoria. Dai tipi che fanno gli eroi rischiando la loro vita per salvare i soldi di una banca a tutti quelli che si astengono, rinunciano o si oppongono alla violenza insurrezionale. Un fatto evidente è avvenuto nello sciopero del 26 Settembre quando la vasta maggioranza del mondo si è evidentemente astenuta dallo scontro, per la convinzione che mostrando i propri cadaveri danzanti e pacifici lo Stato avrebbe avuto pena di loro e gli avrebbe restituito le loro proprietà perdute. A tutti loro abbiamo una cosa da dire: che la lotta contro il regime è violenta, e così dovrebbe essere condotta a partire dalla base per poter essere vittoriosa.

Il controllo sociale e la cultura della sicurezza

Nella misura in cui gli occhi e le orecchie indiscrete dello Stato hanno invaso quasi ogni aspetto del complesso sociale per monitorare e organizzare tutte le attività sociali, la cultura della sicurezza ha imbevuto i neuroni della società trasformando i suoi soggetti – oppressi e non, “progressisti”, “radicali”, pacifisti e conservatori – in disgustose sanguisughe attaccate ai valori del mondo di oggi. E a questo punto legittima e sviluppa l’ideologia della sicurezza e dell’intero complesso tecno-industriale di controllo e repressione che ha padroni, soci e sostenitori… per noi tutti loro sono nemici. Il suo attacco attraverso il capitale non si limita al completo soggiogamento degli umani e alla totale distruzione della natura, ai cibi mutati, allo sviluppo industriale, all’uccisione e alla tortura di animali, queste sono le rappresentazioni minimali della sua violenta estensione. Sia i managers della repressione da dentro i propri uffici, gli entusiasti esecutori dei doveri repressivi – che siano poliziotti, guardie di sicurezza, guardie umane o chiunque sia impiegato nel campo della repressione – che tutti quelli che con o senza ricompensa, migliorano attraverso le conoscenze tecniche, i sistemi tecnologici e le attrezzature, e in generale contribuiscono materialmente o moralmente alla complessità della repressione e del controllo, sono obiettivi. In altre parole, odiamo questa ideologia di necrofilia, la sua cultura e le persone che la sostengono e vogliamo prendere di mira tutti i livelli gerarchici. Vogliamo veder accoltellati i trafficanti (piccoli e grandi) del controllo, vogliamo vedere i loro negozi ridotti in cenere, le loro aziende saltare in aria, gli amici degli sbirri e i fascisti con i denti rotti dopo ogni tentativo di imporre l’ordine e la sospettosa calma mortale della quale sognano. Vogliamo vedere il mondo dell’ordine bruciare sotto gli attacchi devastanti di tutti quelli che hanno il caos che gli brilla negli occhi.

Ma poiché volere e desiderio vanno insieme al tentativo della loro realizzazione, ci siamo mossi dalle parole all’azione. Abbiamo distrutto con gioia l’azienda Transam Trading Co Ltd, ad Halandri, un’azienda che commercia ogni tipo di sistema di sicurezza e controllo ad alta tecnologia, specializzata in vari tipi di telecamere high-tech e sistemi a raggi X per scannerizzare pacchi, ecc.

La repressione non ci spaventa, ci rende armati

I mezzi migliori per rompere la repressione e il controllo sono l’intensificazione, la persistenza e l’innalzamento della lotta politica per la destabilizzazione e la distruzione del potere e del capitalismo. È imperativo sviluppare comunità di lotta che attraverso i loro processi si uniscano e attacchino la brutalità dello Stato nel modo che decidono di volta in volta. Da incontri dinamici con gli sbirri, distruzione e saccheggio di infrastrutture capitaliste all’autodifesa finalizzata ad evitare l’arresto e il pestaggio dei compagni che combattono nelle strade, lo sviluppo e la diffusione di parole affilate e sovversive per fronteggiare gli attacchi di tutti i tipi dei nostri nemici, e azioni dirette cospirative con sabotaggio, incendio, esplosivi e ogni altro mezzo offerto dalla storia rivoluzionaria e l’immaginazione. È ugualmente importante sviluppare strutture di solidarietà e mutuo supporto così come strategie utili per evitare attacchi dai nemici e diventare più efficaci contro di loro.

Gruppi di guerriglia ovunque!

Siamo dalla parte dei combattenti prigionieri – Soddisfazione immediata per le loro richieste

Inviamo il nostro amore inarrestabile e la nostra solidarietà agli anarchici Babis Tsilianidis, Dimitris Dimtsiadis, Sokratis Tzifkas. Ai fieri membri della C.C.F. e all’anarchico Theofilos Mavropoulos.

Facciamo in modo che gli imminenti processi diventino un altro motivo per attacchi dinamici contro le strutture del dominio.

Siamo dal lato del compagno Tasos Theofilou e degli altri anarchici accusati di coinvolgimento nelle CCF che negano la partecipazione.

Siamo dal lato dei guerriglieri urbani Nikos Maziotis e Pola Roupa (in fuga) e di Kostas Gournas (Lotta Rivoluzionaria).

Siamo dal lato del ribelle mai pentito della 17 Novembre Dimitris Koufontinas.

Salutiamo con gioia l’esecuzione di tre poliziotti della municipale in Messico da parte della Cellula Insurrezionale Mariano Sanchez Anon-FAI.

Solidarietà a tutti gli anarchici e prigionieri insubordinati in Grecia, Italia, Germania, Spagna, Messico, Cile, Stati Uniti e ovunque si sviluppi la resistenza alla barbarie capitalista.

Fuochi all’Orizzonte – FAI

PS: Ci dispiace che allo sciopero non abbiamo incontrato i duri “battaglioni d’assalto” dell’Alba Dorata, nonostante il fatto che avessero annunciato di partecipare, la festa sarebbe stata fantastica. Saluti fraterni alle pattuglie antifasciste. Solidarietà a tutti quelli arrestati durante lo sciopero del 26 Settembre.

fonti : i, ii

* L’estratto è in realtà una variazione greca delle parole di Bruno Filippi in “Parla la dinamite”; vedi qui in inglese.

Grecia: Testo dei rivoluzionari anarchici Sokratis Tzifkas, Dimitris Dimtsiadis e Babis Tsilianidis

Quando le leggi non sono catalizzate alle barricate degli insorti, diventano plastilina nelle mani delle autorità giuridiche…

È la prima e speriamo ultima volta che ci prendiamo la briga di rendere pubblico qualcosa che riguarda lo sviluppo legale del nostro caso. Crediamo tuttavia che sia importante che venga reso noto pubblicamente il motivo per cui siamo ancora imprigionati e non siamo ancora andati a processo, perchè c’è della confusione riguardo al nostro non essere stati rilasciati il 13 Luglio di quest’anno.

Stiamo giungendo al 20° mese della nostra incarcerazione in celle e cortili. Da Gennaio 2011 quando siamo stati arrestati, siamo stati accusati per due casi. Il caso dell’incendio di un veicolo del DEI (compagnia elettrica nazionale greca) a Thessaloniki avvenuto in Ottobre 2010, ma anche il caso di una “organizzazione terrorista anonima” che ha accompagnato i nostri arresti.

Per ragioni non chiare della legge, o confusione dei giudici (non potrebbe importarcene di meno), queste due detenzioni “viaggiano insieme”. Quindi abbiamo avuto udienze dopo 6 mesi e dopo 12 mesi per entrambi i casi in contemporanea, il che significa che avremmo dovuto essere rilasciati il 13 Luglio 2012, 18 mesi dopo quello sfortunato pomeriggio a Vironas. Qualcosa che ha confermato anche l’irrevocabile (come l’hanno ironicamente descritta) decisione che abbiamo preso in mano dall’ultima udienza che abbiamo avuto per il caso di Atene.

Ma perchè non siamo stati rilasciati?

Nel clima relativamente euforico che in seguito abbiamo scoperto prevalente nel tribunale di Thessaloniki quando sono state annunciate le condanne sospese di alcuni anni che ci hanno imposto, nessuno ha sentito una strana espressione uscita dalla presidentessa: “Il tempo scontato in carcere viene sottratto”.

Non ci interesseremmo di questo se lei può fare qualcosa del genere su una sentenza che è di carattere sospeso, che significa ottenere 14 mesi di condanna reale da una condanna che è già abbastanza bassa da non doverla scontare in carcere.

La questione sta altrove. Il fatto che i due casi vadano avanti insieme è quasi folle, per un tribunale di Thessaloniki sottrarre il tempo servito prima del processo, per un caso di Atene.

E questo cosa significa?

Che al momento, rimaniamo in prigione, con le nostre carte qui che citano allo stesso tempo che saremmo dovuti essere rilasciati il 13 Luglio, ma anche che il tempo già scontato è stato sottratto, senza nemmeno definire qual è la durata della nuova incarcerazione (che è probabilmente 12 mesi, poiché è il massimo).

La cosa ironica è che anche se il caso è ormai chiuso da mesi, noi (logicamente?) dovremo o passare attraverso la stessa procedura di udienze, decisioni, e tutte le ridicole procedure che completano un caso giuridico, oppure semplicemente continueremo a restare imprigionati finchè decideranno di trovare il tempo o lo spazio per processarci.

Conclusioni…

La pubblicazione di questa cosa ha lo scopo di abbattere possibili illusioni sulla mostruosità giuridica e deve essere accompagnata dalla nostra solida posizione di valore e opinione che noi non abbiamo un problema con una qualche irregolarità del sistema di giustizia, ma con la sua sostanza come istituzione. Avendo un posto speciale nel gruppo delle istituzioni sociali, abbiamo già più volte citato come dovrebbe essere trattata dai rivoluzionari…

Ma se c’è qualcosa che vorremmo condividere con i compagni che daranno un’occhiata a questo testo, è che oggi, forse più che mai, l’invocare qualunque legalità urbana da parte nostra come mezzo di difesa politica dei combattenti perseguitati ma anche in generale nel quadro delle lotte, non è solo un atto assimilazionista per la nostra lotta, ma anche per noi stessi. È simultaneamente non necessario e senza senso.

Le leggi e i tribunali che le applicano sono un terreno estraneo per coloro che lottano per la liberazione degli umani e della natura dai vincoli autoritari. Le leggi sono un materiale di formazione nelle mani della combriccola, che lei stessa sceglie (che siano i politici che le votano, o i giudici che le applicano a loro piacimento) quando le presenterà come una carota per il corpo sociale timoroso e frammentato allo scopo di proteggerlo (?) e quando le trasformerà in una frusta allo scopo di punire le persone, i gruppi, le comunità che pensano e agiscono contro di esso.

Le leggi, tuttavia, hanno potere finchè noi le accettiamo, finchè gli impatti e i contratti che creano influiscono sulle nostre scelte e le nostre vite. Le leggi tuttavia hanno potere finchè non riusciamo a strutturare comunità militanti e rimaniamo personalizzati con ognuno che pensa a come uscirne pulito contro il proprio inizio cattolico.

Le leggi, tuttavia, hanno potere finchè rimaniamo silenziosi contro il continuo ricatto del carcere e dell’isolamento per chiunque metta in discussione la loro onnipotenza.

Le leggi, tuttavia, hanno potere finchè noi non le aboliamo nella pratica, recitandole come valori nelle nostre coscienze e bruciandole come carta igienica nelle fiamme delle strade e sui tetti delle prigioni che definiscono i momenti liberati, liberatori e senza legge dei nostri violenti incontri con la macchina sociale, e i suoi difensori.

RABBIA E COSCIENZA
GUERRA CONTRO LA MACCHINA SOCIALE

PS: Lo spettacolo di comunicazione della polizia con la videoregistrazione (sic) della retata all’occupazione DELTA, dopo un ordine personale del primo ministro, dovrebbe essere visto come una ragione in più per l’unità, la solidarietà, la testardaggine dei combattenti anarchici/rivoluzionari e dovrebbe segnare la continua intensificazione della lotta contro lo stato e il capitale.

Il nostro amore e profondo apprezzamento da compagni e solidarietà agli “alania” (ragazzi di strada) dell’occupazione DELTA, arrestati e non.

L’AZIONE ANARCHICA RIVOLUZIONARIA ABBATTERÀ
IL TERRORISMO DELLO STATO E DEI PADRONI.

Anarchici ostaggi di guerra
SOKRATIS TZIFKAS, DIMITRIS DIMTSIADIS, BABIS TSILIANIDIS

fonti : i, ii