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Grecia: Rivendicazione di responsabilità per attacco esplosivo ad Argos, il 12 Giugno 2013

PROGETTO “FENICE” – ATTO SECONDO

La Federazione Anarchica Informale (FAI) – Cospirazione Internazionale per la Vendetta assume la responsabilità per la collocazione di un ordigno esplosivo e l’esplosione della macchina del noto secondino, Argyris Gelbouras, in servizio alle carceri di Nafplio. Questo attacco fa parte del “Progetto Fenice”, che abbia avuto inizio con l’esplosione della macchina della direttrice delle carceri di Koridallos dalla Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

La scelta di attaccare specificamente questa guardia umana non è stata casuale. Argyris Gelbouras (conosciuto anche con lo pseudonimo Rex) è stato a lungo un cane da guardia fedele del potere. È uno dei responsabili delle decine dei pestaggi di detenuti nelle carceri e parallelamente mantiene ottimi rapporti di amicizia con i sbirri in borghese a Nafplio. Spesso usa dei detenuti-suoi infami- per spaventare o colpire altri prigionieri che chiedono i loro “inalienabili” diritti o semplicemente non appartengono al suo circuito di influenza all’interno delle carceri. Argyris Gelbouras è uno falso guappo in uniforme. Se alcune guardie umane insisteranno ad avere comportamenti simili e sfogare i loro complessi e le loro frustrazioni sui prigionieri le visiteremo con intenzioni peggiori. Nulla rimarrà senza risposta. I nemici della libertà hanno un nome e un indirizzo…

Parallelamente con questo attacco, abbiamo voluto rompere il velo di silenzio che avvolge le torture e le condizioni di vita squallide dei prigionieri nelle carceri di Nafplio (e non solo). Le carceri di Nafplio sono una tomba di cemento dove sono stati “sepolti” circa 600 prigionieri (nello stesso momento in cui le “caratteristiche” del fabbricato sono per circa 300). Nelle celle che hanno la capacità di 2-3 persone vivono 6-7 detenuti, e la metà di loro dormono sul pavimento.

Qualche mese, il 4 Marzo 2013, un giovane prigioniero a Nafplio è stato abbandonato a morire per l’indifferenza omicida di alcuni secondini. Questo detenuto in particolare era malato di tubercolosi e si lamentava per giorni che stava male e non si sentiva bene. La risposta del reparto e del medico del carcere è stata la stessa beffarda eco di tutte le carceri della Grecia. “Prendi un Depon (paracetamol), se c’è nel reparto, e stai paziente.” Il “Depon” nelle carceri guarisce tutto… fino la tubercolosi. Continue reading Grecia: Rivendicazione di responsabilità per attacco esplosivo ad Argos, il 12 Giugno 2013

Grecia: Testo del compagno anarchico imprigionato, Panagiotis Argirou

Come è noto, nei primi giorni di Gennaio ho subito un grave trauma cranico dopo un incidente. Si sono seguiti due interventi chirurgici successivi sulla mia testa e la mia permanenza per tre mesi in vari ospedali. Da tempo, ormai, sono fuggito dal pericolo, e mi trovo in fase di guarigione, in attesa di un intervento chirurgico definitivo di restauro sulla mia testa. Ora sono tornato tra i miei compagni e i miei fratelli della CCF, che di per sé mi fa sentire meglio.

Lentamente ottengo un’immagine dell’interesse espresso durante la mia ospedalizzazione e sento il bisogno di ringraziare tutti quelli che sono stati accanto a me in vari modi, dalla donazione di sangue (che era necessaria) fino al sostegno finanziario per coprire le spese mediche.

Un posto speciale nel mio cuore, però, hanno i compagni della Cospirazione Internazionale per la Vendetta FAI / IRF che hanno incendiato un veicolo privato in Indonesia e i compagni della Cellula Insurrezionale Anti-autoritaria FAI / IRF che hanno attaccato con ordigni incendiari l’edificio dell’Associazione Nazionale delle Guardie e precedentemente delle strutture delle guardie cilene, in Cile, per il grande onore che mi hanno fatto dando il mio nome nei nuclei di azione diretta che hanno assunto la responsabilità di questi attentati anarchici contro il dominio. Fratelli, sappiate che siete nei miei pensieri e che queste azioni mi hanno commosso profondamente. Che possa il fuoco della Ribellione e dell’Anarchia mantenere sempre caldi i vostri cuori e le vostre mani armate contro i nemici della libertà.

Infine vorrei ringraziare tutti quei gruppi di azione diretta in Grecia e all’estero che si sono interessati sulla mia situazione e mi hanno augurato una buona guarigione.

Sono felice di vedere che in tutto questo tempo la causa della FAI / FRI rimane dinamica ed attiva. Mi auguro che in futuro la sua intensità crescerà enormemente e la sua diffusione provocherà paura tra governanti in tutto il mondo.

VIVA LA FAI/ FRI

VIVA L’INTERNAZIONALE NERA DEGLI ANARCHICI DELLA PRASSI

Panagiotis Argirou
Membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Atene: Annuncio dei membri imprigionati della CCF per l’attacco esplosivo contro la direttrice del carcere maschile di Koridallos

Questo testo è stato letto dai membri della CCF il 10/6 al tribunale all’inizio del processo

Vogliamo ricambiare, da parte nostra da qui dentro, il segnale di guerriglia ai fratelli della collaborazione della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e delle Bande di Coscienza e salutare il fronte comune di tutti gli anarchici della prassi che sostengono la rete internazionale della FAI-FRI. COMPAGNI, con questo attacco ci siamo incontrati di nuovo. Avete cancellato lo stato della nostra prigionia. Ci avete offerto momenti di vera libertà. Siamo trovati insieme intorno allo stesso tavolo, di nuovo. Abbiamo discusso, abbiamo scelto il bersaglio, abbiamo progettato l’operazione, abbiamo attaccato, abbiamo rivendicato la responsabilità…

Tutti insieme complici nel rinascimento della NOSTRA Cospirazione, tutti insieme coerenti con la promessa che abbiamo fatto che questo è solo l’inizio. La Cospirazione delle Cellule di Fuoco rimane libera nei nostri cuori, nei nostri sorrisi, nelle pallottole dei nostri armi fino alla fine, per sempre…

VIVA LA COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO / BANDE DI COSCIENZA
Nucleo Sole – Baleno.

VIVA L’INTERNAZIONALE NERA DEGLI ANARCHICI DELLA PRASSI.

Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco esplosivo contro la macchina della direttrice del carcere maschile di Koridallos, nel quartiere di Dafni, il 7 Giugno 2013

PROGETTO FENICE
LIBERTÀ AGLI ANARCHICI DELLA PRASSI ITALIANI

i. Il ritorno della Cospirazione delle Cellule di Fuoco dalle ceneri

Solo nei momenti in cui la nostra tensione per la libertà si incontra con la prassi riusciamo realmente a vivere l’ anarchia, qui ed ora. Purtroppo il sogno che portiamo nel cuore è troppo grande per non rischiare di scontrarsi contro il mostruoso muro dell’autorità eretto a difesa di stato e capitale. Quando realmente mettiamo in gioco la nostra vita, inevitabilmente finiamo per scontrarci con la durezza insita nella lotta: la morte e il carcere.
Nicola Gai

La Cospirazione delle Cellule di Fuoco – FAI/IRF, in collaborazione con i compagni delle Bande di Coscienza, onorando la nostra vecchia e diacronica amicizia, abbiamo fatto saltare l’auto della direttrice delle carceri maschili di Koridallos, Maria Stefi, come segno di genuina solidarietà verso i nostri dieci imprigionati fratelli e sorella, Giorgos P., Olga, Gerasimos, Christos, Michalis, Giorgos, Haris, Teofilos, Panagiotis, Damiano, che hanno assunto la responsabilità per la loro partecipazione alla Cospirazione.

Dopo quasi due anni di silenzio nel territorio greco, la CCF ritorni. In fronte comune con le Bande di Coscienza, i nuclei della FAI (fronte antifascista, nucleo illeso di vendetta, Lupo Solitario, ecc) e la Setta dei Rivoluzionari, sosteniamo e rafforziamo la cospirazione internazionale della Federazione Anarchica Informale (FAI) – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FRI) .

La bomba piazzata nel veicolo della direttrice delle carceri maschili di Koridallos è la goccia prima della tempesta. Come è stato scritto, inoltre, nell’ultima rivendicazione della CCF contro il ministro della Giustizia… Continue reading Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco esplosivo contro la macchina della direttrice del carcere maschile di Koridallos, nel quartiere di Dafni, il 7 Giugno 2013

Atene: Terzo processo contro la CCF – Udienze 42-45

Udienza 42
In questa udienza, tra gli altri testimoni dell’accusa, è anche comparso un poliziotto dell’antiterrorismo. Questo sbirro nello specifico ha dichiarato di servire nel “dipartimento contro gli anarchici”, causando tensione nell’aula. Nella sua testimonianza ha detto inoltre che portava su di sé le foto di alcuni dei ricercati per la CCF (per aiutare a localizzarli) e ha sottolineato che prendeva ordini direttamente dal “quartiere generale” dell’antiterrorismo.

Durante la rassegna del resto dei testimoni, a un certo punto il procuratore ha affermato che sembrava l’attitudine dei/le compagnx della Cospirazione sembrava mostrare che fossero indifferenti rispetto alle accuse, poiché loro stessx hanno rivendicato la responsabilità per le azioni della CCF e parlano della continuazione e intensificazione della guerriglia urbana anarchica.

Udienza 43
Questa udienza è stata rimandata perchè uno dei giudici era malato. La prossima udienza è fissata per il 29 aprile.

Udienza 44
Questa udienza è iniziata con della tensione perchè nei giorni precedenti la carcerazione di un compagno membro della CCF e di un altro compagno accusato è stata prolungata di 6 mesi. Continue reading Atene: Terzo processo contro la CCF – Udienze 42-45

Komotini, Grecia Settentrionale: Attacco incendiario contro un edificio governativo

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Nelle prime ore della Domenica, 26 Maggio, gli uffici amministrativi delle regioni della Macedonia Orientale e della Tracia, nella città di Komotini, sono stati attaccati con bottiglie molotov.

Questa è stata una visualizzazione minima della rabbia contro lo Stato, i suoi servi, ed ogni struttura autoritaria che, ogni giorno, ci porta più vicino al totalitarismo e alla schiavitù.

L’attacco era una risposta al sistema politico marcio che ci sta terrorizzando su base giornaliera. Ci terrorizza col carcere per coloro che resistono, con le tasse, con salari e pensioni che si può a malapena da vivere, con la violenta repressione degli scioperi e delle dimostrazioni, con le bande fasciste-parastatali che agiscono indisturbate, che coprono i loro volti reali con maschere democratiche in modo da garantire la continuazione del dominio e dello sfruttamento quando il Potere e i poliziotti non possono finire il lavoro.

Non pretendiamo migliori condizioni di schiavitù; invece lottiamo per la completa distruzione del Potere.

Noi proclamiamo noi stessi negatori di questa società e della vita miserabile che ci viene offerta, e così passiamo all’offensiva.

Inviamo anche un messaggio ai magistrati e allo Stato: i nostri compagni, che passano le giornate e le notti nelle gabbie della democrazia e del Capitale che voi chiamate “istituti di penitenza”, non sono soli.

Solidarietà con l’O.R. anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco, e tutti i combattenti imprigionati! Libertà per tutti nelle celle delle prigioni!

“Coscienze Distruttive”

Atene: Quarto processo contro la CCF – Udienza 1

5 aprile 2013: Quarto processo per il caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco; un altro processo per le azioni della CCF è cominciato nel carcere di Koridallos.

Oltre ai membri della Cospirazione, accusati nello stesso caso vi sono anche Dimitris Politis, Giannis Michailidis, Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitrousias, Kostas Sakkas e Stella Antoniou (che sono anche accusati nel terzo processo che sta avendo luogo anch’esso in questo momento), Kostantina Karakatsani e Panagiotis Masouras.

Theofilos Mavropoulos ha letto una dichiarazione comune degli ora 10 membri della CCF, dopo la quale tutti i membri dell’organizzazione hanno lasciato l’aula:

“Come ho già dichiarato in un altro tribunale e in testi pubblici più vecchi, sono stato vicino ai compagni della CCF come anarchico solidale, senza tuttavia essere un membro della Cospirazione.

Dal primo momento del mio arresto dopo la sparatoria con i poliziotti a Pefki, i compagni della Cospirazione mi sono stati a fianco come fratelli. Dentro la prigione abbiamo condiviso preoccupazioni, tensioni comuni e forgiato la nostra passione d’acciaio per la liberazione attraverso il nostro comune tentativo di fuga nel dicembre 2011.

Oggi per me la CCF è un pezzo inseparabile del mio pensiero, dei miei desideri e della mia personale rivolta per l’anarchia. Ecco perchè oggi, qui in questo tribunale, dichiaro che mi unisco alla CCF e condivido insieme ai membri arrestati e non arrestati il corso senza fine dell’insurrezione anarchica.

Essendo parte ora della CCF, leggerò una dichiarazione collettiva per questo processo. Continue reading Atene: Quarto processo contro la CCF – Udienza 1

Atene: Terzo processo contro la CCF – Udienze 40-41

Udienza 40

L’intera udienza riguardava la presa in esame dei testimoni che erano o proprietari delle case che la CCF ha preso in affitto come case sicure, o le cui informazioni di identità sono state trovate sulle carte di identità false. Durante il riconoscimento-infamia dei/le compagnx della Cospirazione da parte dei testimoni dell’accusa, ha fatto colpo il fatto che un compagno della CCF sia stato riconosciuto come un inquilino, con una carta d’identità falsa, di una casa sicura, nel tempo in cui si trovava in prigione. E’ da notare che, come è stato provato dalla procedura giuridica, quasi tutte le case sicure della Cospirazione che sono state scoperte fino ad ora, non erano state dichiarate all’ufficio delle tasse, per cui è difficile rintracciarle e verificare le informazioni false. I testimoni seguenti sono stati chiamati a riconoscere i/le compagnx e dire se fossero le stesse persone che avevano realizzato dei fermi di polizia in modo da copiare le informazioni delle loro carte d’identità.

Si ricorda che i/le compagnx della CCF si sarebbero travestiti fingendosi poliziotti, e realizzando falsi blocchi stradali e controlli allo scopo di copiare informazioni reali di identità e usarle su carte d’identità false in modo che risultassero convincenti e di persone esistenti.

La prossima udienza è prevista per il 18 aprile.

Udienza 41

Questa udienza è iniziata con la testimonianza di un avvocato d’ufficio. Molti compagni della CCF a causa del loro rifiuto di qualunque rappresentazione legale hanno avvocati d’ufficio, poiché secondo la legislazione se l’ “accusato” rifiuta di avere un avvocato, allora il tribunale stesso gliene assegna uno. L’avvocato d’ufficio quindi ha testimoniato che qualche giorno fa c’è stato un furto con scasso nel suo ufficio e gli anonimi ladri gli hanno preso i documenti riguardanti il caso della CCF, senza rubargli nient’altro di valore.

C’è stata tensione nell’aula e alla fine gli avvocati d’ufficio sono usciti, il processo continuerà il 22 aprile.

Grecia: Resoconti dal processo contro la CCF (udienze 34-39)

Udienza 34
21 Marzo
In questa udienza è apparso ancora il capo delle forze Anti-terroriste che aveva organizzato la maggioranza delle operazioni repressive contro la CCF. A un certo punto della sua testimonianza ha menzionato che ci sono scritti che prendono di mira lui e membri della sua famiglia, per questo motivo ha chiesto i verbali del processo per poter sporgere denuncia. Inoltre ha menzionato ancora una volta che la CCF è un network di cellule autonome di azione diretta. Più nello specifico ha detto che ogni cellula può consistere di 4-5 persone, riferendosi ad un’azione recente (l’esplosione di un bancomat allo scopo di espropriarlo), la cui responsabilità è stata rivendicata dalla cellula FAI “Lupo Solitario”.

Udienza 35
22 Marzo.
In questa udienza il capo dell’antiterrorismo ha testimoniato riguardo agli arresti di Pireus, Nea Smirni e Kallithea, riguardo alle armi e agli esplosivi. Continue reading Grecia: Resoconti dal processo contro la CCF (udienze 34-39)

Grecia: Udienza d’appello per i compagni G. Mihailidis, D. Politis e N. Romanos riguardo alla loro partecipazione alla CCF

VIVA L'ANARCHIA BRUTTI STRONZI
VIVA L’ANARCHIA BRUTTI STRONZI

È stato organizzato un presidio di solidarietà per i compagni G. Mihailidis, D. Politis e N. Romanos che sono comparsi davanti al giudice speciale Mokkas per essere interrogati riguardo la loro partecipazione nell’organizzazione rivoluzionaria CCF. I compagni anche se non hanno avuto un rinvio, non hanno risposto alle domande di Mokkas.

Da un punto di vista legale, in base all’accusa che è stata messa insieme, un’impronta di N. Romanos è stata trovata nella casa di Volos dove sono stati arrestati i cinque membri della Cospirazione (D. Bolano, G. Nikolopoulos, O. Economidou, G. Polydoras, C. Tsakalos). Inoltre, Mokkas aprirà un secondo caso di accusa, il cui contenuto ancora non conosciamo. L’accusa di Kozani è stata aggiornata per Mihailidis, Politis e Romanos poiché è stato aggiunto il reato di contraffazione (più nello specifico “contraffazione con uso continuativo allo scopo di preparazione di reati, l’inclusione e la partecipazione in un’organizzazione terrorista).
D.Politis non è stato arrestato per il caso di Velventòs perchè non c’è ragione per un secondo arresto, visto che si trova di già in carcere.
Dimitris Bourzoukos che è apparso di fronte al giudice per l’interrogatorio Giovedì, ha avuto un rinvio all’11/04.

In vicinanza con degni compagni anarchici, con rabbia e consapevolezza.

Solidali

fonte

Indonesia: “Unità della Rabbia FAI-FRI-ICR” incendia 3 edifici di proprietà del Sindaco di Aceh Tamiang, Hamdan Sati

disobedient

Parliamo attraverso il fuoco. Per ricordare e mantenere sempre nelle nostre menti i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono sequestratx dallo stato e mantenuti dietro le sbarre. Per continuare la guerra di guerriglia urbana contro i nemici della libertà. Lasciamo che l’azione parli per noi.

Il 31 Marzo abbiamo incendiato 3 edifici di proprietà del Sindaco di Aceh Tamiang, Hadman Sati. Questa è la nostra prima azione realizzata ad Aceh, una regione in cui i fondamentalisti religiosi in passato hanno gettato 64 punks in un campo di riabilitazione e li hanno resi “normali”. Ma vogliamo chiarire che non siamo di Aceh. Non abbiamo cittadinanza perchè siamo senza confini. Siamo gli arrabbiati che accendono il fuoco della libertà.

Solidarietà ai/le membri imprigionatx della CCF e Th. Mavropoulos, Camenisch, da Silva e i/le compagnx italianx arrestati nelle operazioni Ardire, Thor e Mangiafuoco, e a Cospito e Gai. Mandiamo anche il nostro fuoco ai 4 compagni di Kozani recentemente arrestati.

La guerra continua.

Unità della Rabbia
ICR/FAI/FRI

fonte

Grecia: Solidarietà all’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos

Que-viva-la-Anarquia

Riteniamo importante intervenire, ovviamente non per la difesa legale poichè non ci riguarda nemmeno un po’, per affermare una volta di più la nostra solidarietà all’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos, arrestato il 18/05/2011 dopo uno scontro armato che ha lasciato a terra feriti due poliziotti, e che purtroppo ha causato il suo stesso ferimento, fattore che ha portato al suo arresto. Vedere le testimonianze dei poliziotti (Leontopoulos, Drosos) che si lagnavano con i giudici del dolore che hanno provato e dei tentativi di darsele a gambe visti i colpi di Theofilos, può solo portare un sorriso a un anarchico, vedendo come facilmente cambiano i ruoli e come dei produttori di schiavitù, umiliazione, protezione delle istituzioni, dei pestaggi degli immigrati e dei marginalizzati, protettori dello stato e del capitale, del traffico di droghe, della riproduzione di relazioni autoritarie, soggiogazione e non libertà, si trasformino in vittime nelle mani di un anarchico che lotta per la vita, la dignità e la libertà.

Non stavamo aspettando la testimonianza dei poliziotti per difendere le scelte dei nostri compagni. Theofilos Mavropoulos dal primo momento del suo arresto si è preso la piena responsabilità delle sue azioni sottolineando che le avrebbe rifatte se necessario. Aprire il fuoco sui nemici della libertà ha dato la possibilità al suo compagno di fuggire con la stessa macchina degli sbirri. Un’azione che mostra come diamo significato al termine SOLIDARIETÀ con tutti i mezzi e FINO ALLA FINE. Solidarizziamo quindi con il compagno Theofilos Mavropoulos e affermiamo che gli rimarremo vicino. THEOFILOS MAVROPOULOS È NOSTRO FRATELLO, IN PRIGIONE UN GUERRIGLIERO, NELLE STRADE NOSTRO COMPAGNO**, uno slogan sentito ad una manifestazione di solidarietà in occasione al terzo processo CCF che ha avuto inizio l’8 Ottobre.

Assemblea di solidarietà alla CCF e a quellx perseguitx per lo stesso procedimento

fonti: i, ii

Grecia, FAI/FRI: Cellula “Lupo Solitario” incendia un bancomat

Traduzione in inglese dei membri imprigionatx della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Quello che non può essere rubato
verrà bruciato…

La cellula “Lupo Solitario” della Federazione Anarchica Informale (FAI-FRI) rivendica la responsabilità per l’esplosione di un bancomat della Emporiki Bank a Galata Trizinias, alle 4.00 di mattina del martedì 4 marzo.

Lo scopo dell’attacco era di espropriare il bancomat per il rafforzamento della nuova guerriglia urbana anarchica e delle cellule di azione diretta. L’esplosione del bancomat è avvenuta con il metodo di Plofkraak (usando un cilindro LPG che fa defluire il gas nella cassaforte e prende fuoco-esplode attraverso l’uso di una batteria che attiva la lampadina di accensione). Ma questa volta la fortuna era dal lato del nemico. L’esplosione è avvenuta come avevamo calcolato, ma questo bancomat aveva un sistema di protezione speciale (materiale isolante che ricopre l’interno della cassaforte, che assorbe una parte dell’esplosione). Per cui il bancomat è esploso, ma non siamo riusciti ad arrivare alla cassaforte. Quindi abbiamo versato benzina su quello che restava e lo abbiamo lasciato al fuoco della distruzione. Da questo momento in poi, quello che non può essere rubato, verrà bruciato… Continue reading Grecia, FAI/FRI: Cellula “Lupo Solitario” incendia un bancomat

Atene: Breve aggiornamento sull’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos

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Due processi contro l’O.R.. Cospirazione delle Cellule di Fuoco sono attualmente in corso nell’aula speciale del carcere femminile di Koridallos. Theofilos Mavropoulos è una delle persone accusate in ambedue i processi in corso contro la stessa organizzazione.

Nella 1° seduta del quarto processo CCF, Theofilos Mavropoulos ha chiarito che, “come ho già affermato in un precedente procedimento giudiziario e nei vecchi comunicati, sto in piedi accanto ai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco come anarchico solidale ma senza essere un membro della Cospirazione me stesso… “. Poi, ha dichiarato davanti ai giudici che dal 5 Aprile 2013 egli aderisce alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco, sostenendo anche la sua affinità con la Federazione Anarchica Informale.

In altre parole, Theofilos Mavropoulos si unisce all’organizzazione dall’interno. Quindi, da ora in poi, l’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco sarà registrata con 10 membri incarcerati: Haris Hadjimihelakis (che è stato arrestato nel 2009), Panagiotis Argirou e Gerasimos Tsakalos (arrestati nel 2010), Michalis Nikolopoulos (arrestato nel gennaio 2011), Olga Ekonomidou, Giorgos Polidoros, Christos Tsakalos, Damiano Bolano e Giorgos Nikolopoulos (arrestati nel marzo 2011), così come Theofilos Mavropoulos (arrestato nel maggio 2011).

È anche possibile leggere la dichiarazione alla Corte di Theofilos Mavropoulos durante la sessione di prova del 19 novembre 2012, in inglese qui, tradotta da “This Is Our Job”.

Atene: Processo contro la CCF (udienze 24-33) e lettera di 3 compagni accusati per lo stesso caso

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Mercoledì 30 gennaio (udienza 24)
Si presentano 7 dei testimoni dell’accusa, 3 di loro per il caso dell’invio dei pacchi-bomba e gli altri per i due nascondigli, quello di Volos (in cui sono stati arrestati 5 compagni della Cospirazione dopo che l’appartamento era stato circondato da decine di uomini dell’EKAM (Unità Speciale Repressiva Antiterrorista). In questo appartamento-nascondiglio furono trovate pistole, revolvers, Kalashnikov, uniformi da poliziotti, TNT, detonatori, micce, documenti di identità falsi, ecc.) e quello del quartiere ateniese di Kallithea (che era stato svuotato).
Tra i testimoni c’era un poliziotto dell’Unità Antiterrorista, che al momento di testimoniare cercava di nascondersi la faccia perchè non la vedessero i compagni della CCF.

Lunedì 4 febbraio (udienza 25)
I due compagni che erano ricercati accusati di appartenenza alla CCF, Giannis Mihailidis e Dimitros Politis, e che sono stati arrestati il 1° febbraio dopo aver realizzato una doppia rapina (Banco Rural e Ufficio delle Poste) a Velventos, vicino a Kozani, sono stati portati al processo. Il tribunale ha deciso di sospendere il processo per dare tempo ai due compagni, i quali appaiano chiaramente “affaticati” dopo il loro arresto. L’udienza seguente, quella dell’11 febbraio, è stata anch’essa sospesa.

Venerdì 15 febbraio (udienza 27)
Si presentano 9 dei testimoni dell’accusa. Uno di loro è un poliziotto della guardia costiera e allo stesso tempo proprietario del veicolo che è stato rubato dai compagni della Cospirazione (secondo la stampa “per realizzare una rapina a mano armata alla succursale del Banco Nazionale”). Gli altri sono titolari delle carte d’identità i cui dati sono stati utilizzati per i documenti falsi che avevano i compagni della CCF. Allora, i giornalisti della stampa e della tv menzionarono che i membri della Cospirazione vestiti da poliziotti facevano “controlli” per copiare i dati delle persone reali e poi utilizzarli per documenti falsi, fabbricati da loro stessi e affittare appartamenti-nascondigli.

Giovedì 21 febbraio (udienza 28)
Il processo è cominciato con una tensione, perchè i poliziotti hanno cercato di separare Olga Ikonomidou dal resto dei compagni della CCF e Theofilos Mavropoulos, mettendola in un’altra cella. Il pretesto era che “non possono stare insieme per ragioni di sicurezza”. Bisogna segnalare che il resto delle persone che attualmente sono sotto processo ma negano la loro appartenenza alla Cospirazione, rimangono in un’altra cella. I membri della CCF hanno interrotto il procedimento e hanno abbandonato la sala, dicendo che non accettavano la separazione della compagna. Alla fine i poliziotti hanno ceduto e Olga è potuta rimanere insieme con gli altri.

Lunedì 25 febbraio (udienza 29)
Si presentano i due poliziotti rimasti feriti dalle pallottole del compagno Theofilos Mavropoulos durante la sparatoria a Pefki. Uno di loro racconta lo scontro, dicendo che mai prima di allora aveva visto tanta veemenza di attacco da parte di un perpetratore. Ha menzionato nello specifico di essere stato il conducente dell’auto-pattuglia e, come abbiano visto, di aver notato due persone sospette (una era Theofilos) che si spostavano su una mota (che era rubata). Hanno fermato la pattuglia, sono scesi e con l’altro poliziotto si sono avvicinati ai compagni. Appena uno dei poliziotti ha afferrato uno dei compagni cercando di arrestarlo, Theofilos ha estrato una pistola 9 mm ed ha cominciato a sparare contro i poliziotti, facendoli cadere a terra. Uno di loro ha ricevuto pallottole nel petto, un altro nel collo. Nonostante tutto questo, uno dei poliziotti, poiché aveva un giubbotto anti-proiettile, è riuscito ad aprire il fuoco e ferire Theofilos ad una gamba. Il secondo compagno è potuto salire sull’auto-pattuglia e fuggire con essa. Theofilos da parte sua ha dichiarato: “un poliziotto, che tenga l’arma in mano o nella fondina, costituisce un ostacolo per la mia stessa libertà…”

Mercoledì 27 febbraio (udienza 30)
Come testimoni dell’accusa c’erano i poliziotti che hanno arrestato il compagno Theofilos mentre era ferito, e due cittadini i cui dati sono stati trovati nelle carte d’identità false nei nascondigli della Cospirazione.

Venerdì 1 marzo (udienza 31)
Si presenta il capo del Servizio Antiterrorista, vale a dire l’ufficiale che ha supervisionato tutta l’operazione realizzata contro la CCF a Volos. Come ha dichiarato egli stesso, il suo servizio possedeva un’informazione su una macchina utilizzata da due persone sospette legate ai tre membri della Cospirazione che erano ricercati.

Lo stesso ufficiale, evidentemente per non rivelare i segreti operativi del suo servizio, ha sostenuto che l’auto in questione è stata localizzata “per pura casualità” mentre circolava per le strade di Atene. Quindi è scattata “l’allerta” nell’Unità Antiterrorista e decine di poliziotti hanno cominciato a inseguire l’auto e gli incontri dei due compagni. In questo modo è venuto fuori che si sono incontrati con altre persone allora sconosciute (una delle quali, secondo i poliziotti, era uno dei compagni arrestati per la rapina a Velventos) per conversare in maniera cospirativa. Dopo questa riunione si sono allontanati separatamente e il giorno seguente l’auto si è diretta a Volos*.

A questo punto il capo dell’Antiterrorismo ha spiegato che visto che i “sospetti” avevano spesso preso misure di contro-inseguimento, i poliziotti molte volte non hanno potuto seguirli e perdevano le loro tracce. Inoltre ha chiarito che in questo caso non ci sono state intercettazioni telefoniche, perchè i compagni della Cospirazione per comunicare non usavano telefoni cellulari. Ha poi commentato che la CCF aveva tutte le regole cospirative e che sono stati particolarmente bravi nelle misure di contro-inseguimento. Per questo, l’Unità Antiterrorista ha chiamato l’EKAM perchè assaltassero l’appartamento-nascondiglio di Volos. Ha menzionato anche che oltre ad armi ed esplosivi, si trovavano gli schemi, i piani e i progetti per derubare la sede centrale della Banca Nazionale di Volos. Secondo quanto sostiene, i compagni della Cospirazione progettavano di avvicinarsi alla banca in questione con un’auto rubata trasformata in auto-pattuglia. Alcuni altri membri della CCF sarebbero stati già lì, di fronte alla banca, fingendo di essere “clienti”. Quelli della Cospirazione vestiti da poliziotti avrebbero dovuto entrare dentro e prendere il direttore in ostaggio per aprire la cassaforte centrale.

Ha concluso dicendo che secondo la sua opinione ci sono ancora membri della CCF che non sono stati arrestati.

L’udienza è stata sospesa fino al 6 marzo, quando continuerà la testimonianza dello stesso poliziotto.

Nota:
La descrizione più dettagliata di questo inseguimento si può leggere (in spagnolo) nella prima lettera, puramente informativa, della compagna Olga.

Continue reading Atene: Processo contro la CCF (udienze 24-33) e lettera di 3 compagni accusati per lo stesso caso

Atene: Nuovo processo contro l’organizzazione anarchica rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco

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Il 5 Aprile 2013 inizia un altra corte marziale all’interno delle carceri femminili di Koridallos sul caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (ricordiamo che già un terzo processo CCF è in corso che riguarda l’invio di pacchi incendiari, ecc.)

Il presente nuovo procedimento riguarda i 250 attacchi incendiari ed esplosivi dell’organizzazione (tra gli altri, gli attacchi sugli uffici dell’Alba Dorata, del tribunale amministrativo di Atene, e le prigioni di Koridallos).

Un totale di 18 compagni saranno processati questa volta: i 9 membri dichiarati dell’O.R. CCF, Theofilos Mavropoulos, Yannis Michailidis, Dimitris Politis, Konstantina Karakatsani, Panagiotis Masouras, Stella Antoniou, Alexandros Mitroussias, Kostas Sakkas e Giorgos Karagiannidis.

Il nostro sostegno a tutti i compagni non è negoziabile, e la nostra presenza sia richiesta in aula.

Appuntamento per l’organizzazione di una manifestazione di solidarietà alla corte della prigione di Koridallos, Martedì, 26 Marzo alle 19.00 presso l’Università del Politecnico di Atene

Assemblea di solidarietà con l’O.R. CCF
e quelli perseguiti per lo stesso caso

Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco esplosivo contro la sede dell’azienda di corrieri “swift-mail” dalla Cellula Indenne di Vendetta-FAI/FRI

PERCHÉ NULLA È FINITO…

Il 10 Marzo abbiamo fatto l’ovvio. Abbiamo trasformato in azione le nostre promesse di vendetta. Abbiamo piazzato un ordigno esplosivo all’ingresso degli uffici dell’azienda di servizi di posta-rapida tramite corriere “swift-mail” a Pagrati. Le ragioni per il nostro attacco sono semplici e chiari.

Fotini Reklitou, che è la moglie del proprietario di quest’azienda e lavora in questo ufficio, il 1º Novembre 2010 con la curiosità poliziesca e piccolo-borghese che la possedeva ha aperto un pacco che avevano lasciato i nostri compagni lì per essere inviato all’ambasciata del Messico. La sua curiosità ha portato al suo ferimento. In seguito, come una autentica infame ha allertato i sbirri rilasciando una descrizione dettagliata su chi abbia lasciato il pacco e dove sia diretto. A causa di questa infame si sono mobilitati decine di poliziotti che hanno bloccato la zona ed hanno circondato i nostri compagni portando al risultato del loro arresto.

Da quel giorno Reklitou appartiene alla lista nera della nuova guerriglia urbana anarchica. La nostra dignità noi ci lascia mai di dimenticare gli infami. Che possa capire questo soggetto che questo era solo un messaggio. Un messaggio con ricevitore tutti i testimoni dell’accusa dei processi della Cospirazione delle Cellule di Fuoco che alzeranno il dito e “riconosceranno” i “colpevoli”. Che non dimenticano che almeno i vecchi infami indossavano dei cappucci mentre ora abbiamo i nomi e gli indirizzi.

Non è passato molto tempo da quanto altri compagni hanno picchiato un’altro testimone d’accusa del processo precedente contro la CCF. Stiamo parlando per il pestaggio dello sbirro tossico dipendente di pillole dell’anti-terrorismo, Mourdoukouta, a Kallithea. Inoltre circa un mese e mezzo fa, è stato distrutto il caffè bar ad Exarchia, “To Kafetì”, proprietà di un altro ruffiano che aveva fatto causa e chiedeva anche un risarcimento da un compagno prigioniero della Cospirazione.

Ogni riconoscimento ed ogni testimonianza non sarà dimenticata.

Cerchiamo di essere chiari… Gli infami, poliziotti, giudici e carcerieri che hanno fatto male o hanno offeso i nostri compagni devono sapere che non saranno dimenticati indipendentemente da quanto tempo possa passare. Qualche notte riceveranno la nostra, indesiderabile per loro, visita con proiettili, bombe, con pugni di ferro…

Negli ultimi mesi c’è uno sforzo da parte dei poliziotti e dei media per combattere la nuova guerriglia urbana anarchica. In occasione a diversi arresti, parlano dello smantellamento della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Che diventi questo attacco un’altra confutazione nelle loro stime. Come è stato detto, la cospirazione non è semplicemente un’organizzazione ma un’idea, e le idee non possono essere né smantellate, né arrestate.

Cellule intatte continueranno ad agire ed attaccare contro il sistema marcio e la società dei sottomessi che lo sostiene.

La Cospirazione delle Cellule di Fuoco è l’Idra di Lerna della nuova versione anarco-nichilista. Per tutte le cellule che saranno perse in battaglia, appariranno sempre delle nuove che rafforzeranno la rete della Federazione Anarchica Informale (FAI) – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FRI) e continueranno con passione maggiore la gioia dell’attacco e della distruzione.

Perché siamo nati per combattere. Null’altro ci rende più vivi da questa vita dell’illegalità che abbiamo scelto.

La guerra è in corso ed è il momento per ognuno di scegliere campo.

Dedichiamo la nostra azione con tutto il cuore ai fratelli carcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, a Panagiotis (buon recupero compagno) a Gerasimos, a Giorgos, a Haris, a Christos, a Michalis, a Giorgos, ad Damianos, ad Olga e all’anarchico rivoluzionario Teofilos. Fino a quando ci incontreremo di nuovo fratelli.

A tutte le cellule della Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI) in Grecia, nel mondo e soprattutto ai nostri fratelli in Indonesia. Saluti nichilisti fratelli…

Ai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Russia, Bielorussia, Messico e nei Paesi Bassi.

Agli anarchici della prassi Alfredo e Nicola (accusati per la cellula OLGA-FAI) e ai fratelli e sorelle italiani che sono detenuti nelle carceri italiane.

Infine, con grande apprezzamento e rispetto ai fratelli e sorelle conosciute e sconosciute qui fuori, ai lupi solitari che provano che l’anarchico non è indicato dal numero di libri che ha imparato come pappagallo, ma dalla coerenza delle parole e delle sue azioni. Siamo stancati dagli “anarchici” che sono pieni di parole e da azione nulla. Agisci o stai zitto…

Con rapine, attacchi incendiari, esecuzioni, bombe, attacchi agli fascisti e poliziotti, ci troverete di fronte a voi…

“Dobbiamo entrare in battaglia solo quando non abbiamo più nulla da sperare, siccome dalla sua natura il risultato di una battaglia è incerto, ma dal momento che la decisione è stata presa, dobbiamo vincere o morire” – Napoleone Bonaparte, Manuale del capo.

CREIAMO E ORGANIZZIAMO 10, 100, 100 CELLULE DI COSPIRAZIONE…

VIVA LA FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE (FAI / FRI)

Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale.
Cellula Indenne di Vendetta.

Grecia: Messaggio di solidarietà ad Alfredo Cospito e Sergio Maria Stefani dai membri imprigionati dell’O.R. CCF e Teofilos Mavropoulos

CCF – Alle estremità… per Alfredo e Sergio

Il nostro fratello Alfredo Cospito (accusato per la sparatoria contro l’amministratore delegato della società energetica nucleare per la quale ha assunto la responsabilità la Cellula Olga-FAI), insieme con il suo compagno Sergio Maria Stefani hanno iniziato uno sciopero della fame il 29 Gennaio contro il divieto delle visite che volevano imporli i loro carcerieri.

Il 18 Febbraio Alfredo ha interrotto lo sciopero dopo che la amministrazione della prigione si è impegnata a soddisfare la sua richiesta. Sergio continua ancora in attesa della soddisfazione della sua richiesta. Alfredo, naturalmente, rimane in solidarietà con il compagno Sergio e, come un gesto di sostegno, ha causato un sabotaggio allo spazio della prigione.

Parallelamente, alcuni giorni fa, e siccome l’indagine sulla sparatoria per la quale è accusato Alfredo finiva in stallo, i sbirri hanno chiesto il DNA dal compagno con lo scopo di effettuare una “ricerca” per un altro attacco. È l’attacco contro il RIS nel 2005 a Parma.

In seguito alla negazione di Alfredo di dare il DNA, i sbirri hanno fatto irruzione nella cella (il 19 Febbraio) ed hanno raccolto da soli campioni di DNA dal posto.

Se non fossimo prigionieri nelle carceri greche, le AZIONI avrebbero avuto la prima parola. Adesso però, anche dietro le sbarre della prigione, inviamo ad Alfredo ed a Sergio queste poche parole come un saluto ed una promessa:

In questo mondo, i lupi abitano nei bordi. In mezzo ci sono quelli che non osano.

Qualcuno dal mezzo può chiedere verso la nostra parte: “Perché inseguite l’impossibile…?”

Ma la nostra voce che parla dal cuore grida: “Non esiste l’impossibile per l’Uomo. Non mettere mai confini alla volontà dell’Individuo. Rompere i limiti. Morire e dire “La morte non esiste…” Negare la massa. Negare la società e la morte serena della comparsa”

Un’esplosione dentro di noi grida: “Sono Io, invado sul palco del mondo e faccio saltare in aria la sua pace”.

Siamo noi, gli Anarchici Esiliati, i Nichilisti, gli Iconoclasti, che abbattiamo gli idoli del vostro mondo.

Agli compagni offriamo il fuoco di Prometeo.
Agli nemici la guerra.
Agli indifferenti… nulla.

Cospirazione delle Cellule di Fuoco FAI/FRI
e il fratello Teofilos Mavropoulos

Carcere di Koridallos, Febbraio 2013

Atene: Continuazione del processo contro la CCF, Gennaio 2013

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Udienze 17, 18 e 19 (4, 9 e 14 Gennaio)
I/le compagnx della Cospirazione delle Cellule di Fuoco non si sono presentati in aula di tribunale in nessuna di queste sessioni, la loro assenza era un piccolo gesto di solidarietà con il compagno Panagiotis Argyrou, che continua a rimanere in ospedale, sotto vigilanza poliziesca, nel reparto di terapia intensiva della clinica di Thriassio, dopo una grave lesione che ha sofferto in un incidente avvenuto all’interno della prigione. I giudici sono stati obbligati a sospendere il processo e rimandarlo.

Udienza 20 (21 Gennaio)
La sessione è cominciata con gli avvocati della difesa che hanno presentato le loro obiezioni legali rispetto al procedimento. I/le compagnx della Cospirazione erano assenti e solo due di loro hanno assistito, secondo un precedente accordo, per osservare il processo nel caso fosse necessario intervenire. Infine, questa occasione non ha tardato a presentarsi, visto che uno degli avvocati della “difesa”, un tale T. Mandas che rappresenta un “accusato” che non ha niente a che vedere con la CCF, ha cominciato a parlare dell’innocenza di alcuni “ragazzi” e ad elogiare l’istituzione della giustizia. In quel momento, i due compagni della Cospirazione sono intervenuti, mettendo in chiaro che quelli che si sono assunti la responsabilità per la CCF continuano ad essere coscientemente “colpevoli” di fronte alla società “innocente” del silenzio. Inoltre, hanno ribadito che non riconoscono alcun tribunale che possa giudicarli ed hanno aggiunto che tutti gli altri accusati non hanno niente a che vedere con gli attacchi rivendicati dall’organizzazione e che quindi i giudici dovrebbero assolverli da tutte le accuse. In quanto all’avvocato che ha fatto quel discorso, i compagni lo hanno descritto come giudice ed hanno chiesto che non faccia mai alcun riferimento alla CCF.

Rivolgendosi ai compagni, la presidentessa del tribunale ha dato loro un “consiglio amichevole”, dicendo che durante la parte del procedimento in cui si presentano le prove, emergeranno a volte delle circostanze attenuanti per loro, e che perciò non devono dichiararsi “colpevoli” fin dal principio. I compagni hanno risposto immediatamente, dicendo: “siamo nemici della giustizia e non ci importa questa parte del procedimento”.
“Continuiamo ad essere anarchici di prassi e non c’è tribunale che possa giudicarci. Per noi è un onore essere colpevoli secondo le vostre leggi.. Innocenti sono solo i codardi e quelli che hanno paura di vivere…”

Udienze 21 e 22 (23 e 25 di Gennaio)
Queste udienze sono continuate con le obiezioni legali presentate dalla difesa e non è successo niente di interessante. Il processo continuerà lunedì 28 Gennaio.

Questo è tutto per ora, continueremo con gli aggiornamenti.

fonte

Atene: Aggiornamento da solidali sullo stato della salute del membro della CCF Panagiotis Argirou:

Il 15 Gennaio, i medici dell’ospedale Thriassio hanno fermato il trattamento del compagno anarchico Panagiotis Argirou con il farmaco narcotico che lo teneva sotto sedazione. Non ha ancora ripreso piena conoscenza, ma le sue prime reazioni sono promettenti per il miglioramento della salute. Forza per il nostro compagno.

Atene: Aggiornamento sullo stato della salute del membro della CCF Panagiotis Argirou

Il 3 Gennaio, dei solidali hanno riferito che il compagno ferito Panagiotis Argirou è ancora ricoverato in condizioni critiche.

affines

La sera del Martedì, 1 Gennaio, l’anarchico Panagiotis Argirou è stato trasferito incosciente nell’infermeria del carcere maschile di Koridallos, con l’aiuto del resto dei membri detenuti dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Il compagno aveva perso conoscenza poco dopo che era caduto dal letto a castello della cella della prigione.

Poco dopo, è stato trasferito dall’infermeria del carcere di Koridallos all’ospedale di Tzaneio, a Pireo, dove gli sono stati diagnosticati due ematomi sulla testa. Nelle prime ore di Mercoledì, 2 Gennaio, Panagiotis è stato posto ad un intervento chirurgico. Un ematoma è stato rimosso chirurgicamente, mentre i medici anticipano che l’altro ematoma sarà assorbito dal corpo da solo.

A mezzogiorno di Mercoledì, Panagiotis è stato ammesso al reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Thriassio a Elefsina, dove rimarrà in coma farmacologico fino alla settimana successiva. I medici che lo stanno trattando considerano i prossimi due giorni (4-5/1) fondamentali per la sua guarigione.

Questo pomeriggio, Venerdì 4/01/2013, il compagno è stato sottoposto ad un secondo intervento chirurgico per rimuovere dalla sua testa anche il secondo ematoma che è stato causato dalla sua caduta. L’ematoma non poteva essere controllato dai farmaci ed a causa delle complicazioni che erano state avvenute durante la notte doveva essere rimosso chirurgicamente.

L’intervento chirurgico, rende di nuovo il giorni successivi critici per il percorso della salute del compagno.

Maggiori informazioni appena disponibili.

Atene: Membro della CCF Panagiotis Argirou è stato riferito in carcere e ricoverato in ospedale

Dopo una conversazione telefonica con un parente dell’anarchico Panagiotis Argirou, dei solidali hanno riferito che il compagno è caduto dal letto a più piani durante la notte del 1° Gennaio, e gradualmente ha cominciato a perdere coscienza. È stato evacuato dalle carceri di Koridallos all’ospedale di Tzaneio del Pireo, e potrebbe essere necessario di ricoverarsi in un’altro ospedale al più presto. Il suo infortunio sembra essere piuttosto grave, con ematoma sulla testa.

Maggiori informazioni appena disponibili.

Germania – Italia – Grecia: Solidarietà con l’anarchico Marco Camenisch

Marco-Camenisch

Processo per la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, 16º sessione, carcere di Koridallos 28/12/2012

Una volta finita dalla presidente del tribunale la lettura dei nomi degli imputati (nella quale i membri della CCF, volendo screditare il processo rifiutano di rispondere all’appello) i compagni della Cospirazione hanno interrotto il processo, ed uno dei membri ha presentato verbalmente la seguente dichiarazione:

“Tutti in questi giorni abbiamo sentito avvocati e procuratori di citare argomenti di diritto sulla questione del “processo politico”. Abbiamo sentito una lingua per noi estranea, perché non siamo avvocati, siamo guerriglieri anarchici urbani. Quindi parleremmo nella nostra lingua.

La CCF è un armato, insurrezionale, gruppo di guerriglia urbana. La nostra azione è stata, e sarà sovversiva. Questo è evidente, e si vede anche nella lingua utilizzata dal nemico contro di noi. Avete stabilito per noi leggi speciali, procedure speciali, condizioni di detenzione speciali, tribunali speciali, come questo. La stessa prova accusatoria che avete costruita scrive che abbiamo minacciato le strutture politiche, sociali ed economiche del governo. Ma sul verdetto che pubblicherete, o meglio sul verdetto che i vostri supervisori vi hanno dato per trasportare -direte che la Cospirazione non è un gruppo di guerriglia anarchica.

Questo viene fatto per due motivi. In primo luogo, perché il regime segue il principio nazista, in base al quale “il modo migliore per colpire l’avversario è quello di negargli l’identità politica, di svalutarlo e retrocederlo…” La seconda ragione è che l’assunzione da parte del potere che noi, i membri della CCF, siamo guerriglieri anarchici urbani riconoscerà nello stesso tempo che siamo prigionieri di guerra. In questo modo, il potere sarà costretto ad ammettere l’esistenza del nemico interno, l’esistenza della rivolta anarchica, l’esistenza della guerriglia anarchica urbana. Ciò significa che lo stato dovrebbe confessare che all’interno della democrazia esiste una guerra civile tra il regime e le forze minoritarie anarchiche. Ma guardate come il potere sostituisce “bene” le parole e traveste i significati. La guerriglia urbana viene chiamata “terrorismo”, la repressione “protezione civile” e le leggi “libertà”.

Ma badate bene qui: Non siamo venuti qui per reclamare per qualche “diritto” e nemmeno per ottenere una sorta di “riconoscimento politico”. L’unico che ci può giudicare siamo noi stessi e i nostri compagni. Inoltre, non intendiamo di atteggiare come “bravi ragazzi” e inginocchiarsi di fronte al potere per chiedere l’elemosina di una “indulgenza”. Ma perché diversi autoproclamati difensori del “movimento” parlano di tanto in tanto sulla sensibilità degli anarchici, vogliamo dire qualcosa. La vera sensibilità davanti la bruttezza di questo mondo è la sensibilità che ci ha fatto riempire i nostri caricatori con proiettili e minare il territorio nemico con decine di bombe. E per finire con le scuse riformistiche, la vera libertà si trova nella canna di una pistola, nello stoppino della dinamite, nelle parole chiare e nelle decisioni difficili, e non alle mezze parole per ottenere l’indulgenza giudiziaria e nelle legittime manifestazioni-funerali.

Questa sensibilità è quella che ci ha fatto assumere la responsabilità politica per la Cospirazione e rinnegare le vostre attenuanti legali. Sappiamo che scegliamo la strada difficile e solitaria. Come sappiamo che nei successi e le vittorie di un gruppo anarchico ci sono molti “padri”, ma nelle difficoltà della soppressione e nella paura del carcere il gruppo rimane orfano. Noi non abbandoneremo la Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Poiché la sensibilità reale non sta piangendo, si arma.

Sappiamo che la vostra democrazia è una dittatura di velluto che viene imposta con le sue leggi. Leggi che sono state fatte per proteggere coloro che l’hanno costruite e per punire coloro che sfidano la tirannia del potere. Leggi che vendicano coloro che si sono alzati in piedi ed hanno marciato contro le scelte e il silenzio di una folla irragionevole.

Pochi giorni fa, il 18 Dicembre 2012, alla Corte del Pireo esaminava la richiesta di rilascio del prigioniero politico Savvas Xiros per il caso della 17N. È noto il caso di Savvas, che è stato ferito pesantemente quando, dieci anni fa, la bomba che trasportava è stata esplosa. Dieci anni si trova in condizioni di detenzione speciali, che non siano abbastanza sufficienti per soddisfare la furia vendicativa del potere. La richiesta di Savvas è stata respinta. La vera ragione del rifiuto è che Savvas non ha mai ripudiato la lotta.

Parallelamente, il potere, al di fuori dei chilometri che possano intervenire, rimane lo stesso vendicativo. In Svizzera è tenuto prigioniero il nostro compagno e fratello Marco Camenisch. Marco è un anarchico della prassi che è stato accusato di sabotaggio contro impianti industriali di energia, per partecipazione ad una fuga con la ferita di secondini e per collutazione armata con dei soldati ad un posto di blocco dei Carabinieri in Italia. Marco aveva trascorso dieci anni nella clandestinità militante e quando è stato arrestato nel 1991 è stato imprigionato inizialmente in Italia e poi nel 2002 si è trasferito alle prigioni svizzere. Oggi, si trova più di venti anni nelle prigione dello Stato. In tutti questi anni, non ha mai riconosciuto il potere delle autorità giudiziarie e, al contrario, è rimasto un nemico giurato dello Stato. Per rappresaglia, lo Stato ha recentemente respinto la sua richiesta di sospensione della sua detenzione, prolungando la sua carcerazione.

Naturalmente, non aspettiamo nemmeno un millimetro di indulgenza dal nemico, né invochiamo ad una libertà “regalata”. Dopo tutto, la libertà non si regala, si conquista. Diciamo quello che diciamo per trasmettere un messaggio ai compagni al di fuori delle mura delle prigioni. La libertà di Marco Camenisch non si realizzerà né con parole né con preghiere. C’è bisogno di azioni. Lo Stato indica che non dimentica i suoi nemici; la questione è se gli anarchici ricordano i loro compagni. Perché ci sono in molti oggi che parlano di anarchia, ma pochi sono quelli che vivono come anarchici…”

In seguito è intervenuto un’altro compagno della CCF ed ha letto la seguente dichiarazione della Cospirazione:

Dal 15 Dicembre 2012 dei compagni anarchici effettuano simbolicamente uno sciopero della fame in solidarietà con Marco Camenisch. Inizialmente l’anarchico Gabriel Pombo Da Silva dalle prigioni della Germania e in seguito l’anarchica Elisa Di Bernardo dalle prigioni italiane dimostrano con questa loro azione che gli anarchici della prassi non dimenticano… Provano che la memoria non è spazzatura. Noi, dalla Grecia, stiamo in piedi con tutto il cuore accanto a loro e come un minimo segno di solidarietà con il nostro fratello Marco Camenisch interrompiamo il processo e ci allontaniamo dall’aula. Questo è il nostro modo per partecipare alla campagna di solidarietà internazionale avviata dalla Germania e proseguita in Italia. Perché la solidarietà tra gli anarchici non è solo parole.”

Di conseguenza i compagni della CCF insieme con l’anarchico Theofilos Mavropoulos si sono allontanati dalla corte, ammanettati e con la scorta dei sbirri. Gli altri “imputati” sono rimasti nell’aula. Alla fine, la corte è stata costretta a interrompere la sessione, visibilmente turbata dall’atteggiamento dei compagni della CCF e di Th. Mavropoulos, ed ha annunciato una nuova sessione per il 4 Gennaio 2013.

[Nuovo processo per il caso CCF] Comunicato dai fuggiaschi Dimitris Politis e Giannis Michailidis

Di seguito è riportato il testo integrale della lettera dei compagni (13/12/2012)

autostop

Parliamo in occasione del processo contro l’organizzazione rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco, perché ci capita di essere ricercati per questo caso.

No, non stiamo facendo alcun appello ai rappresentanti giudiziari del Potere. Non ha senso di indirizzarci ai nostri nemici. Facciamo appello ai nostri compagni, nel senso stretto e più ampio del termine. Cerchiamo di incontrarci con ogni scintilla ribelle nelle anime delle persone che si sentono, proprio come ci sentiamo noi, annegati nei contratti imposti dal sistema.

Vogliamo chiarire in primo luogo che non siamo membri dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco, non per rinunciare a nessuna delle nostre responsabilità legali, ma per evitare l’identificazione del nostro discorso politico con il discorso dell’organizzazione, dato che manteniamo i nostri disaccordi. Naturalmente, restiamo impenitenti sulla la nostra scelta di sostenere e di fatto essere sostenuti dai compagni della CCF, e la nostra scelta di partecipare attivamente alla lotta anarchica.

In ogni caso, siamo nemici della loro giustizia, ed è solo ragionevole che dobbiamo essere trattati come tali.

Come anarchici, siamo ostili al sistema giudiziario e allo Stato nella sua interezza. Quindi, ogni accusa contro di noi è anche un titolo d’onore. Naturalmente, eravamo clandestini ancora prima che lo Stato ci ha dichiarati come tali, siccome avevamo messo in dubbio ed avevamo respinto la validità delle sue leggi molto tempo fa, rompendo con esso apertamente e segretamente. Abbiamo scelto di non rispondere al dilemma della “legalità o clandestinità”. Dopo tutto, l’azione rivoluzionaria non può essere definita come un atto autorizzato dalla legge. Se la legge riuscirebbe ad assimilarlo, perderebbe il suo vero significato. Continue reading [Nuovo processo per il caso CCF] Comunicato dai fuggiaschi Dimitris Politis e Giannis Michailidis

Atene: Dichiarazione della Cospirazione delle Cellule di Fuoco nella sessione del processo per il caso della CCF, 19.11.2012

Questa dichiarazione è stata letta nella Corte dal membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco Gerasimos Tsakalos:

Perché il silenzio non è d’oro e spesso porta con se la confusione, vogliamo chiarire qualcosa come guerriglieri anarchici coinvolti nella Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Non abbiamo intenzione di discutere o di giustificare le nostre azioni nei pupazzi del sistema che nascondono la loro vigliaccheria dietro le loro funzioni giurisdizionali.

Voi giudicate nel nome del diritto e noi lo facciamo nel nome della nostra coscienza anarchica. Voi avete scelto per vostra verità, una società che abbia come monumenti le carceri, le banche, le stazioni di polizia, i ministeri e i tribunali, e noi un mondo di dignità, di libertà di coscienza, della rivolta anarchica e di autentici significati e desideri.

Non c’è spazio per il confronto, né per il dialogo. C’è solo il confronto armato tra gli inquisitori e gli cortigiani della società esistente e i suoi negatori. Come Prometeo, rubiamo il fuoco del vostro impero e con insolenza ed impudenza lo scateniamo contro di voi per infiammare tutti gli idoli del potere che rappresentate.

Noi facciamo parte del vostro spettacolo e non rientriamo nei vostri quadri giuridici. Le pagine della vostra accusa sembrano così piccole per poter comprendere e descrivere la dimensione dell’attacco che vogliamo scatenare contro il regime della democrazia e dei suoi subordinati.

Tenete ancora molte pagine bianche nelle vostre istruzioni accusatorie perché la lotta non è finita, né noi come Cospirazione consegneremo mai le armi. Esistono ancora desideri non imprigionati, occhi che non abbiano avuto paura del nemico, bocche non abbiano parlano la lingua del compromesso, teste che non siano state abbassate all’impero del potere…

Nessuna condanna e nessun carcere non cambierà la nostra scelta. La scelta dell’attacco continuo rimane fino alla fine…

Per quanto riguarda la nostra presenza in tribunale, rifiutiamo di presentarsi come imputati disciplinati e sottomessi che stanno in agonia per la decisione dei giudici.

Ce ne freghiamo di voi e non vi guardiamo nemmeno… Ma perché in questo processo, ci sono imputati che non hanno, e non avrebbero mai potuto avere niente a che fare con la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, in ogni sessione parteciperanno alcuni compagni tra di noi per fermare la minima possibilità di confusione che possa essere creata…Perciò, a questo punto segnaliamo a tutti, amici e nemici, avvocati e pubblici ministeri, di limitarsi al campo giuridico che gli spetta e di non fare alcun riferimento alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Gli unici che possono parlare per la Cospirazione delle Cellule di Fuoco siamo noi stessi e gli anarchici della prassi che abbiano sentito il respiro del fuoco ribelle riscaldare i loro volti incappucciati, mentre camminano contro la loro epoca, contro il cammino della massa…

Viva la Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Lunga vita alla Federazione Anarchica Informale / Fronte Rivoluzionario Internazionale

Cospirazione delle Cellule di Fuoco

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