Tag Archives: Kostas Sakkas

Atene: Processo contro la CCF (udienze 24-33) e lettera di 3 compagni accusati per lo stesso caso

tumblr_mb0i3lpHRi1r4io4so1_500

Mercoledì 30 gennaio (udienza 24)
Si presentano 7 dei testimoni dell’accusa, 3 di loro per il caso dell’invio dei pacchi-bomba e gli altri per i due nascondigli, quello di Volos (in cui sono stati arrestati 5 compagni della Cospirazione dopo che l’appartamento era stato circondato da decine di uomini dell’EKAM (Unità Speciale Repressiva Antiterrorista). In questo appartamento-nascondiglio furono trovate pistole, revolvers, Kalashnikov, uniformi da poliziotti, TNT, detonatori, micce, documenti di identità falsi, ecc.) e quello del quartiere ateniese di Kallithea (che era stato svuotato).
Tra i testimoni c’era un poliziotto dell’Unità Antiterrorista, che al momento di testimoniare cercava di nascondersi la faccia perchè non la vedessero i compagni della CCF.

Lunedì 4 febbraio (udienza 25)
I due compagni che erano ricercati accusati di appartenenza alla CCF, Giannis Mihailidis e Dimitros Politis, e che sono stati arrestati il 1° febbraio dopo aver realizzato una doppia rapina (Banco Rural e Ufficio delle Poste) a Velventos, vicino a Kozani, sono stati portati al processo. Il tribunale ha deciso di sospendere il processo per dare tempo ai due compagni, i quali appaiano chiaramente “affaticati” dopo il loro arresto. L’udienza seguente, quella dell’11 febbraio, è stata anch’essa sospesa.

Venerdì 15 febbraio (udienza 27)
Si presentano 9 dei testimoni dell’accusa. Uno di loro è un poliziotto della guardia costiera e allo stesso tempo proprietario del veicolo che è stato rubato dai compagni della Cospirazione (secondo la stampa “per realizzare una rapina a mano armata alla succursale del Banco Nazionale”). Gli altri sono titolari delle carte d’identità i cui dati sono stati utilizzati per i documenti falsi che avevano i compagni della CCF. Allora, i giornalisti della stampa e della tv menzionarono che i membri della Cospirazione vestiti da poliziotti facevano “controlli” per copiare i dati delle persone reali e poi utilizzarli per documenti falsi, fabbricati da loro stessi e affittare appartamenti-nascondigli.

Giovedì 21 febbraio (udienza 28)
Il processo è cominciato con una tensione, perchè i poliziotti hanno cercato di separare Olga Ikonomidou dal resto dei compagni della CCF e Theofilos Mavropoulos, mettendola in un’altra cella. Il pretesto era che “non possono stare insieme per ragioni di sicurezza”. Bisogna segnalare che il resto delle persone che attualmente sono sotto processo ma negano la loro appartenenza alla Cospirazione, rimangono in un’altra cella. I membri della CCF hanno interrotto il procedimento e hanno abbandonato la sala, dicendo che non accettavano la separazione della compagna. Alla fine i poliziotti hanno ceduto e Olga è potuta rimanere insieme con gli altri.

Lunedì 25 febbraio (udienza 29)
Si presentano i due poliziotti rimasti feriti dalle pallottole del compagno Theofilos Mavropoulos durante la sparatoria a Pefki. Uno di loro racconta lo scontro, dicendo che mai prima di allora aveva visto tanta veemenza di attacco da parte di un perpetratore. Ha menzionato nello specifico di essere stato il conducente dell’auto-pattuglia e, come abbiano visto, di aver notato due persone sospette (una era Theofilos) che si spostavano su una mota (che era rubata). Hanno fermato la pattuglia, sono scesi e con l’altro poliziotto si sono avvicinati ai compagni. Appena uno dei poliziotti ha afferrato uno dei compagni cercando di arrestarlo, Theofilos ha estrato una pistola 9 mm ed ha cominciato a sparare contro i poliziotti, facendoli cadere a terra. Uno di loro ha ricevuto pallottole nel petto, un altro nel collo. Nonostante tutto questo, uno dei poliziotti, poiché aveva un giubbotto anti-proiettile, è riuscito ad aprire il fuoco e ferire Theofilos ad una gamba. Il secondo compagno è potuto salire sull’auto-pattuglia e fuggire con essa. Theofilos da parte sua ha dichiarato: “un poliziotto, che tenga l’arma in mano o nella fondina, costituisce un ostacolo per la mia stessa libertà…”

Mercoledì 27 febbraio (udienza 30)
Come testimoni dell’accusa c’erano i poliziotti che hanno arrestato il compagno Theofilos mentre era ferito, e due cittadini i cui dati sono stati trovati nelle carte d’identità false nei nascondigli della Cospirazione.

Venerdì 1 marzo (udienza 31)
Si presenta il capo del Servizio Antiterrorista, vale a dire l’ufficiale che ha supervisionato tutta l’operazione realizzata contro la CCF a Volos. Come ha dichiarato egli stesso, il suo servizio possedeva un’informazione su una macchina utilizzata da due persone sospette legate ai tre membri della Cospirazione che erano ricercati.

Lo stesso ufficiale, evidentemente per non rivelare i segreti operativi del suo servizio, ha sostenuto che l’auto in questione è stata localizzata “per pura casualità” mentre circolava per le strade di Atene. Quindi è scattata “l’allerta” nell’Unità Antiterrorista e decine di poliziotti hanno cominciato a inseguire l’auto e gli incontri dei due compagni. In questo modo è venuto fuori che si sono incontrati con altre persone allora sconosciute (una delle quali, secondo i poliziotti, era uno dei compagni arrestati per la rapina a Velventos) per conversare in maniera cospirativa. Dopo questa riunione si sono allontanati separatamente e il giorno seguente l’auto si è diretta a Volos*.

A questo punto il capo dell’Antiterrorismo ha spiegato che visto che i “sospetti” avevano spesso preso misure di contro-inseguimento, i poliziotti molte volte non hanno potuto seguirli e perdevano le loro tracce. Inoltre ha chiarito che in questo caso non ci sono state intercettazioni telefoniche, perchè i compagni della Cospirazione per comunicare non usavano telefoni cellulari. Ha poi commentato che la CCF aveva tutte le regole cospirative e che sono stati particolarmente bravi nelle misure di contro-inseguimento. Per questo, l’Unità Antiterrorista ha chiamato l’EKAM perchè assaltassero l’appartamento-nascondiglio di Volos. Ha menzionato anche che oltre ad armi ed esplosivi, si trovavano gli schemi, i piani e i progetti per derubare la sede centrale della Banca Nazionale di Volos. Secondo quanto sostiene, i compagni della Cospirazione progettavano di avvicinarsi alla banca in questione con un’auto rubata trasformata in auto-pattuglia. Alcuni altri membri della CCF sarebbero stati già lì, di fronte alla banca, fingendo di essere “clienti”. Quelli della Cospirazione vestiti da poliziotti avrebbero dovuto entrare dentro e prendere il direttore in ostaggio per aprire la cassaforte centrale.

Ha concluso dicendo che secondo la sua opinione ci sono ancora membri della CCF che non sono stati arrestati.

L’udienza è stata sospesa fino al 6 marzo, quando continuerà la testimonianza dello stesso poliziotto.

Nota:
La descrizione più dettagliata di questo inseguimento si può leggere (in spagnolo) nella prima lettera, puramente informativa, della compagna Olga.

Continue reading Atene: Processo contro la CCF (udienze 24-33) e lettera di 3 compagni accusati per lo stesso caso

Atene: Nuovo processo contro l’organizzazione anarchica rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco

after-ccf-bombing

Il 5 Aprile 2013 inizia un altra corte marziale all’interno delle carceri femminili di Koridallos sul caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (ricordiamo che già un terzo processo CCF è in corso che riguarda l’invio di pacchi incendiari, ecc.)

Il presente nuovo procedimento riguarda i 250 attacchi incendiari ed esplosivi dell’organizzazione (tra gli altri, gli attacchi sugli uffici dell’Alba Dorata, del tribunale amministrativo di Atene, e le prigioni di Koridallos).

Un totale di 18 compagni saranno processati questa volta: i 9 membri dichiarati dell’O.R. CCF, Theofilos Mavropoulos, Yannis Michailidis, Dimitris Politis, Konstantina Karakatsani, Panagiotis Masouras, Stella Antoniou, Alexandros Mitroussias, Kostas Sakkas e Giorgos Karagiannidis.

Il nostro sostegno a tutti i compagni non è negoziabile, e la nostra presenza sia richiesta in aula.

Appuntamento per l’organizzazione di una manifestazione di solidarietà alla corte della prigione di Koridallos, Martedì, 26 Marzo alle 19.00 presso l’Università del Politecnico di Atene

Assemblea di solidarietà con l’O.R. CCF
e quelli perseguiti per lo stesso caso

Prigioni Greche: Solidarietà con lo scioperante della fame Spyros Dravilas, detenuto a Domokos

prisons

“Non ho imparato nella mia vita a chinare la testa o di ingoiare l’ingiustizia. Così, a partire da Lunedì, 4 Febbraio, conduco uno sciopero della fame fino a quando otterrò giustizia e il mio diritto sottratto per i giorni di congedo dal carcere mi venga restituito, in modo da recuperare un soffio di libertà che mi merito dopo tanti anni di soggiorno nelle infernali del sistema greco “penitenziario”.
-Estratto dalla recente lettera di Spyros Dravilas

Il dignitoso prigioniero Spyros Dravilas aveva già condotto con successo un’altro sciopero della fame nel mese di Aprile 2012, quando l’amministrazione penitenziaria, infine, gli aveva concesso il primo congedo temporaneo per il quale aveva diritto da molto tempo prima. Dopo qualche tempo, e secondo il regolamento carcerario, a Spyros è stato concesso un secondo permesso. Oggi, con il pretesto di un reato del 2007, un caso di rapina in banca nella città di Naflpion (nella cui Spyros non ha avuto alcun coinvolgimento di sorta), il pubblico ministero della prigione gli nega i giorni di concedo, anche se è chiaro che egli ha questo diritto proprio come nei mesi scorsi. L’amministrazione penitenziaria afferma che “ci sta un procedimento in corso contro di lui, così non può essere rilasciato nemmeno per un paio di giorni”. Tasos Theofilou, incarcerato nell’inferno di Domokos pure, e tutti i membri imprigionati dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco, sostengono la lotta di Dravilas. Di seguito è riportato un’altro messaggio di prigionieri in solidarietà:

“Siamo solidali con Spyros Dravilas che dal 4-2-2013 ha iniziato lo sciopero della fame scegliendo così di lottare dignitosamente per un respiro di libertà, come lui stesso dichiara.

La nostra solidarietà per Spyros e per ogni detenuto che sceglie di alzarsi in piedi di fronte alla politica repressiva dello stato , non è negoziabile.
Babis Tsilianidis, Kostas Sakkas, Alexandros Mitroussias, Giorgos Karagiannidis, Spyros Stratoulis, Rami Syrianos, Mustafa Ergün”

Inoltre, 94 detenute delle carceri femminili di Koridallos hanno inviato una lettera aperta al Ministero Greco della Giustizia, chiedendo che lo scioperante della fame Spyros Dravilas ricevesse i suoi giorni di congedo previsti dalla legge.

in inglese

Carceri di Koridallos: Testo in solidarietà con Savvas Xiros

7 Dicembre 2012

Il 18 Dicembre 2012 la Corte di Pireo esaminerà il ricorso / mozione che è stato presentato da Savvas Xiros, che chiede di nuovo il suo rilascio dal carcere per motivi di salute e di ospedalizzazione domiciliare.

Le sue condizioni di salute presentano sintomi multi-fattoriali, dai suoi occhi (praticamente è cieco), le orecchie (è quasi sordo), il sistema circolatorio (soffre dal gonfiore delle gambe causato da insufficienza venosa), il sistema nervoso (soffre di vertigini, instabilità, incidente vascolare cerebrale, è all’inizio della sclerosi multipla), e l’amputazione della mano destra.

In altre parole, abbiamo a che fare praticamente con un uomo al limite della sopravvivenza. Dopo vari rifiuti da parte dei consigli dell’amministrazione penitenziaria, Savvas ha ricevuto un ordine positivo dal giudice che gli ha permesso di essere ammesso all’ospedale di AHEPA a Salonicco, nell’estate del 2012, e di essere ricoverato in ospedale per cinque mesi (inutile dire che era costantemente sorvegliato). L’unità antiterrorismo è intervenuta nel procedimento ed ha interrotto il trattamento entro nove giorni. Savvas è stato quindi nuovamente trasferito nel pollaio che viene chiamato ospedale per detenuti di Koridallos. Anche in questo caso -come accade sempre con i guerriglieri che vengono catturati feriti- il personale medico e infermieristico ha lasciato il campo libero per le forze della polizia; infatti, il personale ha apertamente collaborato con i sbirri che hanno imposto i loro propri termini sull’ospedalizzazione.

Questo approccio repressivo è in accordo con l’isolamento fisico e politico in corso che le autorità hanno messo in vigore dopo i arresti del 2002 nel caso dell’organizzazione rivoluzionaria 17 Novembre (17N).

Soprattutto per quanto riguarda Savvas il potere sta facendo un ulteriore passo in avanti, puntando al suo sterminio fisico. Le autorità attendono il momento in cui il suo stato di salute sarà diventato irreversibile (che è già avvenuto nella maggior parte degli aspetti) per liberarlo dalla prigione; e anche allora lo avrebbero liberato solo per evitare che la politica annichilente del sistema carcerario sia collegata alla sua morte.

Questa non è una novità per Stato Greco in particolare, visto che la morte lenta di guerriglieri/combattenti pesantemente feriti o gravemente malati è una linea di azione internazionale del totalitarismo democratico-ad esempio Joëlle Aubron in Francia (membro di Action directe; nata nel 1959, morta nel 2006, due anni dopo che le è stata finalmente concessa la scarcerazione per motivi di salute).

La situazione di Savvas non riguarda solo la sua persona. Ricorda ed avverte parallelamente di ciò che il destino riserverà a coloro che scelgierano di rispondere con la violenza alla violenza del regime.

Per questo motivo, consideriamo il caso di Savvas, deve essere reclamato non in qualche modo umanitario, ma in termini di solidarietà rivoluzionaria.

Dobbiamo reclamare la sua liberazione dal carcere, come un combattente e guerrigliero ferito, e non dobbiamo lasciare spazio all’oblio.

Non dimentichiamo la lotta; non stiamo solo a guardare i suoi ostaggi cadere nell’oblio.

Prigionieri anarchici di guerra:
Alexandros Mitroussias
Giorgos Karagiannidis
Kostas Sakkas
Babis Tsilianidis
Dimitris Dimtsiadis
Sokratis Tzifkas

PS. Questo testo è stato strutturato attraverso processi collettivi della scorsa settimana, ed è stato dato per la pubblicazione, mentre i ultimi due compagni erano ancora in prigione.

fonte

Atene: Fine del processo del secondo “caso Halandri” – Nuovo processo per la CCF nel tribunale delle carceri di Koridallos in corso

Solidarietà con i membri dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco e quelli perseguiti per lo stesso caso

Il 2 Ottobre 2012, durante l’ultima sessione del processi per il secondo “caso Halandri” (con tutti e quattro gli imputati assenti dall’aula), Damiano Bolano, Michalis Nikolopoulos e Giorgos Nikolopoulos sono stati condannati a 7 anni di reclusione per la loro partecipazione all’O.R. CCF e 10 anni di carcere per ciascuno dei quattro atti di fabbricazione, fornitura e possesso di esplosivi. Sono stati anche condannati per semplice complicità ed istigazione, e quindi ognuno condannato a 7 anni di reclusione per ciascuna delle tre esplosioni da ignoti che emanavano pericolo per cose e persone. In sintesi, ognuno abbia ricevuto 68 anni di carcere. Ogni sentenza è stata fusa in 34 anni, ma la pena detentiva massima è di 25 anni, che in genere viene servita sia come una detenzione completa (o con giorni salariati dal lavoro nelle carceri), o dopo il completamento dei 3/5 della pena detentiva, quando un ad prigioniero può essere concessa la libertà condizionale a determinate condizioni.

Christos Tsakalos è stato condannato a 7 anni di reclusione per la sua partecipazione all’O.R. CCF. Il 3/10 ha rilasciato una dichiarazione (in inglese qui), spiegando che si rifiuta di accettare qualsiasi discriminazione giudiziaria tra lui ed i suoi compagni della CCF, ed abbia lanciato così la sua condana più “leggera” indietro alla faccia dei giudici.

La Corte ha anche stabilito che Damiano Bolano (compagno di origine albanese) deve essere espulso dalla Grecia dopo aver scontato la sua pena detentiva.

Per tutti i quattro compagni, la decisione dei giudici ha provveduto anche di cinque anni di privazione dei diritti politici e di mantenere la sospensione dall’effetto di appello.

Riassunti in inglese di tutte le sessioni del processo qui

Un altro caso di processo per la CCF inizia il Lunedì, 8 Ottobre 2012, per coprire quattro assunti accusatori distinti: l’invio dei pacchi incendiari de 1° Novembre 2010 (sostenuto dall’O.R. CCF), gli arresti effettuati durante il 4 Dicembre 2010 durante l’operazione antiterrorismo, gli arresti fatti a Volos il 14 Marzo 2011 e il 18 Maggio 2011, e la sparatoria con la polizia a Pefki (Atene). Diciannove persone si trovano ad affrontare accuse, tra di loro i nove membri detenuti dell’O.R. CCF, l’anarchico imprigionato Theofilos Mavropoulos, quattro anarchici arrestati il 4 Dicembre 2010 (Stella Antoniou, rilasciata con misure precauzionali dal Giugno 2012, così come i compagni imprigionati Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitroussias e Kostas Sakkas), l’anarchico Konstantinos Papadopoulos (rilasciato sotto termini restrittivi dal Marzo 2011, dopo essere stato catturato ad Atene lo stesso giorno con i cinque membri della CCF a Volos), e i due compagni fuggitivi Yannis Michailidis e Dimitris Politis. Inoltre, gli anarchici Christos Politis e Dimitris Michail sono perseguiti con l’accusa di reati minori.

Nel Regno Unito, Cile e Grecia, l’Edizioni dell’Internazionale Nera hanno rilasciato la brochure Mappatura del Fuoco – Parole Internazionali di Solidarietà con la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, come un atto di solidarietà e di confronto a questo processo della Corte (in greco, inglese e spagnolo).

Prigioni greche: alcuni aggiornamenti sul sciopero della fame dei compagni (in corso)

Dieci compagni sono in sciopero della fame fino ad oggi. Puoi leggere brevi note precedenti qui.

Con un testo pubblicato la sera del 25 Aprile, Giorgos Nikolopoulos, membro delle CCF, dichiara anche lui la sua adesione allo sciopero della fame, dal 26 Aprile, in solidarietà con i suoi compagni e con le loro richieste.

Inoltre, la sera del 25 Aprile, il compagno Kostas Sakkas che si trova nel 20º giorno di sciopero della fame è stato trasferito all’ “ospedale” di Koridallos a causa di complicazioni alla sua salute dovute allo sciopero. Più tardi della stessa sera è stato trasferito all’ospedale Statale “Attikon” di Atene.

Nella serata di Lunedi, 23 Aprile, il prigioniero anarchico Giorgos Karagiannidis è stato spostato all’ ‘ospedale’ delle carceri di Koridallos, a causa delle gravi complicazioni alla sua salute, dopo 18 giorni di sciopero della fame (dal 6 aprile). Poco dopo la mezzanotte, il 24 aprile, il compagno è stato trasferito d’urgenza all’Ospedale Statale Generale di Nikaia, dove finora viene trattato, essendo custodito in una speciale camera-cella dell’ospedale.

Nonostante i rischi per la sua salute, Giorgos Karagiannidis ha rifiutato di mettere una flebo e continua lo sciopero della fame, insieme con gli anarchici imprigionati Alexandros Mitroussias e Kostas Sakkas, chiedendo la revoca delle loro nuove vendicative incarcerazioni in attesa di giudizio, nonché l’immediato rilascio della compagna anarchica Stella Antoniou per motivi di salute.

Il 21 Aprile è stato annunciato che i membri  imprigionati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF ) Haris Hadjimihelakis, Giorgos Polidoros e Damiano Bolano hanno perso 8, 7 e 6 chili , rispettivamente. I tre compagni si sono uniti allo sciopero della fame il 17 aprile, a sostegno dei loro fratelli Panagiotis Argirou, Gerasimos Tsakalos e Christos Tsakalos che sono in sciopero della fame dal 8 Aprile, chiedendo il trasferimento definitivo di Panagiotis Argirou e Gerasimos Tsakalos nelle carceri di Koridallos dall’inferno delle carceri di Domokos .

Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou si trovano attualmente nella prigione di Koridallos, e lottano per non essere ricondotti a Domokos, e per rimanere lì. Va precisato che entrambi hanno più volte cercato di essere spostati dalle carceri di Domokos attraverso numerosi atti di insubordinazione, che imporrebbe alle autorità carcerarie di ordinare il loro trasferimento disciplinare. Tuttavia, questi sforzi non hanno avuto buon esito. È sempre meglio per i combattenti di iniziare lo sciopero della fame al centro di detenzione in cui preferiscono rimanere, invece di iniziare uno sciopero presso il carcere dal cui vogliono essere trasferiti. Inoltre, il trasferimento di detenuti da un carcere ad un altro mentre stanno conducendo uno sciopero della fame è fuori questione. Così, Gerasimos e Panagiotis hanno deciso di iniziare lo sciopero della fame dopo il loro spostamento da Domokos alla prigione di Koridallos in seguito al trasferimento di emergenza causato dai nuovi interrogatori e dalle azioni penali per i 250 attacchi incendiari ed esplosivi delle CCF. Tutto questo è stato ben spiegato da Tsakalos Christos in un messaggio audio registrato e trasmesso di recente da radio98fm.

Spyros Dravilas è anche lui un detenuto delle carceri di Domokos, attualmente detenuto nell”ospedale’ delle carceri di Koridallos, conducendo lo sciopero della fame dal 4 Aprile. Il 20 Aprile, durante il suo 16 ° giorno di sciopero della fame, è stato riferito che abbia perso un totale di 10 chili, mentre i suoi livelli di zucchero nel sangue sono scesi troppo in basso (36). Il Consiglio delle Carceri di Domokos, in modo vendicativo, gli ha negato il congedo temporaneo dal carcere per cinque giorni di cui ha diritto da 2 anni e mezzo ormai. Lo sciopero della fame è l’ultimo mezzo di lotta di Spyros per protestare contro questi respingimenti arbitrari, che sono direttamente correlati all’accusa del suo presunto coinvolgimento nella fuga in elicottero dalla prigione di Vassilis Palaiokostas.

A parte il messaggio audio registrato e trasmesso dalla radio libera di Atene, radio98fm, e l’aggiornamento di Tsakalos Christos  da dentro le mura sullo sciopero della fame dei membri delle CCF il 18 Aprile, numerosi testi significativi e combattivi sono stati pubblicati ma non sono stati diffusi in altre lingue ancora, come la lunga proclamazione  di Sakkas, Mitroussias e Karagiannidis dalla prigione di Koridallos il 19 Aprile, la dichiarazione alla Corte di Christos Tsakalos e Damiano Bolano il 20 Aprile (entrambi i compagni erano assenti dall’ultima seduta del tribunale a causa del loro sciopero della fame in corso, così Michalis Nikolopoulos ha letto il loro testo), nonché la dichiarazione di Athena Tsakalou (madre di Christos e Gerasimos Tsakalos) per quanto riguarda la sua netta negazione di dare alcuna testimonianza davanti ai giudici della stessa udienza, e infine l’annuncio delle richieste poste da Sakkas, Karagiannidis e Mitroussias, per le  quali la difesa dei loro avvocati insieme con dei loro sostenitori convocheranno  una conferenza di stampa Mercoledì, 25 Aprile, alle ore 13.00, presso la sede dell’Unione dei giornalisti dei quotidiani di Atene (ESIEA) nel centro di Atene.

Il 24 aprile,  alle ore 17.00, oltre 50 compagni sono riuniti nella Piazza Kapnikarea,  nella via pedonale dello shopping di Atene, via Ermou (vicino a Monastiraki) per la realizzazione dell’incontro di solidarietà ed informazione previsto, a favore dei scioperanti della fame anarchici imprigionati. È stato un incontro vivace, dove migliaia di volantini sono stati gettati e più di 1.500 testi contro-informativi sono stati   distribuiti alle persone. Inoltre, compagni hanno incollato manifesti propagando la manifestazione di solidarietà che si terrà il 27 aprile all’esterno delle carceri di Koridallos (vedi qui foto dall’azione). Poche ore più tardi della stessa sera, verso le 20,00, un incontro di solidarietà con gli scioperanti della fame detenuti ha avuto luogo nel centro della città di Salonicco, nei pressi della Rotonda di San Giorgio.

Siamo lieti di constatare che sta diventando davvero difficile tenere traccia di quante azioni di solidarietà dedicate agli scioperanti della fame hanno avuto luogo e sono ancora programmate per essere tenute in Grecia, ma anche in altre parti del mondo. Abbiamo intenzione di indicare i riferimenti relativi e ulteriori aggiornamenti il più presto possibile, ma per mantenersi completamente aggiornati, occorre verificare regolarmente anche in ActForFreedomNow e ThisIsOurJob .

Piena e ardente solidarietà , con tutti i prigionieri nelle carceri della democrazia e con i perseguitati ed oppressi dallo Stato greco.

Perché le parole degli anni scorsi non hanno mai suonato più forte…

“È mio dovere di non accettare mai il ruolo del perseguitato, ma solo dell’attaccante.
 Attaccante verso la società
Attaccante nella clandestinità
E rimarrò attaccante anche all’interno della prigione.”
Damiano Bolano ( Maggio 2011 )

Prigioni Greche : Aggiornamento dallo sciopero della fame e dall’astensione di assunzione dal cibo in corso da parte dei compagni.

4 Aprile : Testo di dichiarazione di sciopero della fame da Spyros Dravilas (prigioniero di Carcere di Domokos, attualmente all’interno dell’Ospedale di Carcere di Koridallos) col titolo “Lo Stato e le sue istituzioni vendicano coloro che non soccombono al Sistema, privandoli del loro diritto acquisito di uscire temporaneamente dal carcere”. Le autorità negano a Spiros Dravilas l’uscita temporanea dal carcere di cui ha diritto da due anni e mezzo ormai.

6 Aprile : Dichiarazione di sciopero della fame da Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitrousias e Kostas Sakkas – “A partire da oggi 6/4 scendiamo in sciopero della fame chiedendo la revoca della nostra arbitraria e vendicativa custodia cautelare e l’immediato rilascio della nostra coimputata Stella Antoniou per motivi di salute”. (S. Antoniou attualmente sta protestando con astensione dall’assunzione dal cibo del carcere.)

6 Aprile : Dichiarazione di sciopero della fame dai membri carcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF), Panagiotis Argirou e Gerasimos Tsakalos, che chiedono il loro trasferimento definitivo e rimanente nel Carcere di Koridalos, in modo di porre fine ai ripetuti trasferimenti vendicativi nei quali vengono sottoposti nell’ambito di una guerra fisica e psicologica contro di loro.

7 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo di carcere in segno di solidarietà dall’anarchico Vaggelis Kailoglou (uno dei quattro arrestati del 12 Febbraio rimasti ancora in prigione in custodia cautelare)

7 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo del carcere dai prigionieri combattenti anarchici Sokratis Tzifkas (Carcere di Diavata), Giannis Skouloudis (Carcere di Avlona), Babis Tsilianidis e Dimitris Dimtsiadis (Carcere di Koridallos)

8 Aprile : Dichiarazione di sciopero della fame da Christos Tsakalos, membro imprigionato della CCF, in solidarietà con i due compagni della CCF che sono già in sciopero della fame.

8 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo del carcere da parte di 130 detenuti del Primo Braccio del Carcere maschile di Koridalos, in segno di solidarietà

9 Aprile : Assemblea di solidarietà all’Università Politecnico di Atene, nel palazzo Ghini, con l’intervento telefonico da parte dei scioperanti della fame all’interno delle prigioni

9 Aprile : Il resto dei membri imprigionati della CCF e l’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos, dichiarano la loro graduale adesione allo sciopero della fame dei loro fratelli Panagiotis Argirou, Gerasimos Tsakalos e Christos Tsakalos.

11 Aprile : Dichiarazione di Stella Antoniou sugli sviluppi recenti : Le autorità della persecuzione penale non hanno ordinato il rinnovo della custodia cautelare di Stella, tuttavia, hanno ordinato il rinvio di Sakkas, Mitroussias e Karagiannidis, sulla base delle accuse fabbricate contro di loro riguardanti la loro partecipazione ai 250 attacchi incendiari della CCF. Alla luce di questi fatti, e in accordo con i suoi tre compagni, Stella ha spiegato che interromperà lo sciopero della fame e nonostante i suoi problemi di salute si asterrà dall’assunzione dal cibo del carcere finchè le loro richieste non saranno accolte.

11 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo del carcere dal carcerato anarchico Rami Syrianos.

11 Aprile : L’assemblea di solidarietà con G.Karagiannidis, A.Mitroussias, K.Sakkas e S.Antoniou tra l’altro ha rilasciato la seguente notizia : “Attualmente i tre compagni Karagiannidis, Mitroussias e Sakkas sono stati accusati per il caso dei 250 attacchi esplosivi della CCF e chiamati in appello da parte dei esperti interrogatori Mokkas e Baltas, i quali hanno ordinato che tutti e tre così come i membri dell’O.R. CCF dovranno rimanere detenuti in custodia cautelare, ancora una volta. Stella Antoniou è stata accusata per lo stesso caso, ma non è stata rimandata in custodia cautelare di nuovo, e così dovrebbe essere rilasciata alla fine del periodo dei 18 mesi della sua detenzione preventiva (nel Giugno del 2012), mentre alla sua quinta richiesta di rilascio per motivi di salute non è ancora data risposta”. Ricordiamo che Stella è tenuta in detenzione preventiva per 16 mesi ormai, con unica prova contro di lei il possesso di una carta d’intensità falsa.

14 Aprile : Notizie sui tre compagni della CCF imprigionati dopo una settimana in sciopero della fame

15 Aprile : Tre compagni imprigionati della CCF, Haris Hadjimihelakis, Damiano Bolano e Giorgos Polidoros, scenderanno in sciopero della fame dal 17 Aprile.

[GRECIA] 6 APRILE 2012 – GIORNO DI AZIONE E SOLIDARIETÀ A STELLA ANTONIOU

L’anarchica Stella Antoniou é detenuta in attesa del suo processo da 16 mesi. É accusata di partecipazione all’organizzazione rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco. É stata arrestata nel Dicembre del 2010 insieme con i compagni K. Sakkas, G. Karagiannidis e A. Mitrousias i quali si trovano in carcere per la stessa causa.

Stella rifiuta, come fanno anche gli altri compagni, le squallide e gonfiate accuse, le quali vengono continuamente rinnovate con nuove prosecuzioni che si basano sui rapporti personali degli accusati e naturalmente all’identità politica di tutti loro come anarchici.

Stella soffre di una grave malattia che sta continuamente peggiorando a causa della sua detenzione e per questo motivo presenta ripetutamente appelli di scarcerazione, i quali vengono negati uno dietro l’altro.

Comunque, non ha mai smesso di combattere con forza e coraggio dentro il carcere…

Non ha mai negato di essere stata solidale con uno dei suoi compagni ricercati…

HA MIGLIAIA DI PAGINE GIUDIZARIE CONTRO DI LEI.

HA MIGLIAIA DI COMPAGNI E COMPAGNIE CON LEI…
E LA PRENDEREMO INDIETRO!

RILASCIO IMMEDIATO DI STELLA ANTONIOU.
LIBERTÀ A SAKKAS, KARAGIANNIDIS, MITROUSIAS.

MANIFESTAZIONE – VENERDÍ 6/4/2012
PIAZZA SYNTAGMA – ATENE 18.00

Assemblea di solidarietà ai detenuti e perseguitati combattenti

Grecia: Attacco diretto alla casa di Karolos Papoulias nel centro di Atene

Tardo Sabato sera, 4 Febbraio, un gruppo di compagni incappucciati ha effettuato un’ azione diretta fuori la casa del presidente della Grecia, in via Asklipiou, lanciando bastoni e pietre verso la sua residenza. Sono stati cacciati in via Zoodochou, in Exarchia, da unità di polizia in moto che hanno lanciato granate stordenti. Tutti i compagni sono fuggiti di corsa.


Rivendicazione:

Sabato 4 Febbraio, intorno alle ore 20, 60 solidali hanno attaccato la guardia personale, i veicoli di sicurezza e personali fuori la residenza del presidente della democrazia Karolos Papoulias. La sua guardia personale è fuggita, sono stati lanciati volantini in solidarietà con l’anarchica Stella Antoniou e gli anarchici Kostas Sakkas, Giorgos Karagiannidis e Alexandros Mitrousias.

I solidali si sono ritirati insieme dal posto, che è poco distante dalla stazione di polizia. Qualche minuto dopo, si è presentata un’unità motorizzata DELTA, che ha usato granate flashbang nel tentativo di raggiungere i solidali, ma senza successo.

L’azione di ieri è stata fatta in solidarietà con Stella Antoniou e gli altri accusati per lo stesso caso, come prima risposta al rifiuto della sua richiesta di rilascio.

Queste azioni continueranno fino al rilascio di Stella Antoniou.

RILASCIO IMMEDIATO DELL’ANARCHICA STELLA ANTONIOU

LIBERTA’ PER GLI ANARCHICI SAKKAS, KARAGIANNIDIS, MITROUSIAS

Anarchici/Anarchiche