Tag Archives: azione diretta

Richiamo a due settimane di azioni di solidarietà con la latitante anarchica Felicity Ann Ryder, dal 21 Febbraio al 7 Marzo

Città del Messico: Serata di solidarietà per Felicity Ryder il 21 Febbraio, dalle 17:00, presso l’occupazione Che (corridoio presso la Biblioteca centrale della Città Universitaria, campus principale della UNAM)

Inviamo i nostri saluti fraterni a tutti gli cuori anti-autoritari che ci leggono in diversi luoghi del mondo. Tutti coloro che hanno fermamente deciso di utilizzare il loro tempo ed i propri mezzi per lottare contro ogni istituzione e simbolo degli ingranaggi che mantengono il capitalismo patriarcale, l’oppressione, l’addomesticamento e la mascherata del Potere.

Compagni, facciamo questo richiamo da qualche parte del Mostro per lanciare le nostre urla di solidarietà con la nostra sorella e compagna Felicity Ann Ryder, che rimane latitante dalle grinfie dello Stato per più di sette mesi da questa parte. La mattina del 27 Giugno 2012 ci fu uno sfortunato incidente: l’esplosione di un ordigno incendiario ha ferito il nostro compagno Mario López “Tripa”, che è stato custodito per sei mesi ed ora si trova in liberazione condizionale in attesa del processo. Dopo questo, le forze della polizia del Governo del Distretto Federale del Messico hanno trovato il passaporto di Felicity, così la nostra compagna ha fatto largo per sfuggire dal carcere.

A causa di questi fatti, ci rendiamo conto che la sua famiglia avrà dovuto subire delle costanti molestie nel suo paese di nascita (Australia), così come nei cosiddetti media sociali. È anche possibile che nuove inchieste in altri paesi sono state avviate, cercando di associarla con diverse cellule di azione anarchica. Tutto questo fa parte della montatura delle forze della polizia internazionale, per attaccare il movimento acratista ed impostare paura e terrore nel loro (fallito) tentativo di immobilizzarci.

Ci rendiamo conto dei difficili momenti che Felicity ha attraversato nel corso degli ultimi mesi. La clandestinità, pur essendo una scelta migliore rispetto alle fredde e ciniche sbarre della prigione, in ultima analisi, si trasforma in una specie di prigione con la minaccia del possibile arresto che mantiene i fuggiaschi di godere la piena libertà. Essa implica anche un sacco di problemi di mobilità verso l’attività della propria sussistenza e lotta; isolamento e allontanamento dai cari e l’azzeramento di tutti i piani di vita. La clandestinità come necessità, e non come qualche privilegio autoritario di avanguardia, richiede anche la nostra solidarietà in quanto costringe i nostri compagni di essere costantemente in fuga, una situazione che a poco a poco mina la tanto sospirata libertà. Inoltre, non è possibile fornire lo stesso materiale e il sostegno emotivo a tutte le persone detenute, anche se sono dietro le sbarre.

Sappiamo che ovunque la nostra compagna Felicity possa essere sta ferma con le sue convinzioni, come anarchica, beffarda e senza mai fermarsi di attaccare il nemico faccia a faccia. Da qui, le inviamo i nostri caldi saluti e invitiamo a tutti gli sforzi anti-autoritari per avviare due settimane di attività, saluti e gesti di solidarietà con la nostra compagna Felicity, dal 21 Febbraio al 7 Marzo 2013, ciascuno secondo al suo tempo e i suoi metodi, in modo tale che lei sappia che non è sola e che la solidarietà tra gli anarchici in lotta non è solo una parola scritta o un ornamento in uno splendido opuscolo “rivoluzionario”.

Per noi, la solidarietà è anche un arma che distrugge il Potere.

Ricordiamo anche altri compagni in fuga, come Hans Niemeyer, perseguito da parte dello Stato $ileno, o Grigoris Tsironis, Marios Seisidis, Vassilis Palaiokostas, Nikos Maziotis e Pola Roupa dalla Grecia. Inviamo i nostri saluti indomiti a tutti gli anarchici imprigionati e fuggitivi in tutto il mondo. Mai sconfitti, mai pentiti!

Vogliamo che sei libera e selvaggia, Felicity, sei ancora con noi! Non sei sola, compagna. Molti di noi condividiamo la tua lotta e abbracciamo le tue convinzioni.

LIBERTÀ PER TUTTI I PRIGIONIERI DELLA GUERRA SOCIALE!

fonte

Patrasso, Grecia : Rivendicazione di responsabilità per attacchi dai Sabotatori Notturni

dark

Viviamo alla fine di un’era di artificiale prosperità capitalista. Ampie parti della società, quelli che fino a poco tempo fa hanno adottato il ruolo dei consumatori costituendo un corpo apatico della piccola borghesia, si trovano ora con la prospettiva di povertà e miseria.

Nei giorni in cui è evidente l’incapacità di riprodurre capitale, la società greca scioccata dopo la caduta delle sue illusioni, incapace di accettare e superare da anni, si impegna ora per mantenere il sistema marcio. In un paese dove è altrettanto istituzionalizzato lo sfruttamento più disumano degli oppressi, dove i profitti di un capitalista sono più importanti della salute degli abitanti di una montagna e dove salvare le banche è più importante della condizione di vita delle persone, dove negli ultimi 3 anni ci sono stati più di 3.000 suicidi, dove i poliziotti sparano sui bambini e quelli che lottano sono imprigionati come terroristi.

Come altrove, anche qui lo stato e il capitale stanno cercando di proteggere i propri interessi e la propria esistenza, attaccando in maniera severa quelli in basso. Con le macchine della mostra, intendono installare nella società la miseria, il fatalismo, il consenso e la subordinazione, cercando di apparire come un tentativo assurdo e inutile ogni tentativo di resistenza reale e lotta. Dal notiziario delle ore 20 e dai giornali, la realtà è distorta e ridotta per fare corpo alle regressioni controllate, per l’opinione comune comunque creata. Con i ricordi dello scorso Dicembre 2008 e dell’ultimo Febbraio e nel timore di future esplosioni sociali, hanno scatenato i loro meccanismi per annegare ogni forma di resistenza nel proprio dominio totalitario.

Di recente, lo Stato, con forze coordinate, non poteva fare altro che attaccare le parti più radicali della società, il movimento anarchico / antiautoritario con incursioni come dei film contro occupazioni per mezzo di poliziotti antisommossa pesantemente armati e forze speciali.

Non dimentichiamo che stiamo parlando di luoghi che promuovono l’auto-organizzazione della vita, le relazioni e la realtà. Spazi aperti a chi vuole parteciparvi, creare ed esprimersi, governato dai valori di solidarietà e di aiutarsi a vicenda. Spazi che sono liberi da qualsiasi logica di proprietà.

Così questi spazi auto-organizzati sono noti come “case illegali” da allora specificando la retorica pre-elettorale di Samaras e la sua promessa di adottare misure severe contro l’illegalità, la “rioccupazione delle città”, il parto di maschere. Essi presentano il pericolo di luoghi illegali e la necessità di garantire la democrazia attraverso l’applicazione della legge.

Secondo noi le leggi esistono per garantire gli interessi e l’esistenza dello Stato e del capitale attraverso la definizione completa di ciò che è o non è consentito in campo sociale. Per quanto riguarda la democrazia, è da una parte una gomma che si allarga per adattarsi a tutto ciò che non minaccia il dominio sostanzialmente capitalista, mentre d’altra parte si contrae per armarsi contro tutto ciò che si rivolta contro la cultura primaria e l’autorità, istituendo uno stato informale di emergenza.

Nelle prime ore di Lunedi, 14 Gennaio 2013, abbiamo bruciato due bancomat di proprietà delle banche Marfin e Pireo, nella Via Agnostou Stratioti e abbiamo messo un ordigno esplosivo/incendiario all’ingresso degli uffici dei catasti dei terreni di Patrasso, volendo inviare il seguente messaggio ai sindaci, ministri, poliziotti, giudici, giornalisti e altri pilastri del potere.

Rifiuti, fissatevi ciò in testa.

Voi cacciate via i nostri compagni, noi colpiamo le vostre infrastrutture, perseguite dei combattenti.

Nonostante tutto questo, c’è un mondo intero là fuori che non è nemmeno per un momento determinato dalla vostra etica disgustosa, che non rientra nello stampo delle vostre leggi, che non riposa fino a quando non vede la cultura dello sfruttamento, dell’oppressione e dell’autorità tramontare. Un mondo che voi non potete nemmeno immaginare.

Dedichiamo le parole che seguono a un vecchio compagno, a tutti i nostri fratelli e le sorelle che con le loro azioni illuminano le fredde giornate d’inverno

Siamo diffusi nei luoghi di “tutto” che non ci piace. Questo non fa per noi, perché è povero e pagano. Ma superare richiede forza, coraggio e amore, della parola e della pratica. Ciò richiede una unità di individui su una base anti-autoritaria, come una cellula che è pronta a dissolversi nel delirio sensuale della rivoluzione sociale. Dato che non sappiamo ciò che la nostra rivoluzione sarà, ma sappiamo ciò che non sarà: un colpo di stato di tutti i tipi o una riforma. Non sarà pieno di lavoro e di miseria. Non sarà né elitario né populista. Non porterà con sè i leader, le nazioni, le famiglie e le chiese. È un caso che si diffondono nelle dimensioni di questo terrore? No amico mio, per niente casuale. Perché vogliamo acquisire la conoscenza sociale della nostra abiezione e ritornare al desiderio e la certezza che le nostre vite non hanno bisogno di mediatori e per noi di vivere ancora una volta il “Abbasso lo Stato.”

SOLIDARIETÀ CON LE OCCUPAZIONI DI VILLA AMALIAS, SKARAMAGA, LELAS KARAGIANNI, LO STEKI AUTORGANIZZATO DELL’ASOEE E 98FM

SOLIDARIETÀ CON I COMPAGNI PERSEGUITATI

LIBERTÀ PER TUTTI I COMBATTENTI IMPRIGIONATI
GUERRA CON TUTTI I MEZZI

Sabotatori Notturni

fonti: i, ii

Atene: Tentativo di rioccupazione dell’occupazione Skaramaga finito con arresti di massa nella zona di Exarchia e un compagno affronta accuse di infrazione

"Voglio che mio figlio diventi un occupante"
“Voglio che mio figlio diventi un occupante”

Un evento di due giorni in solidarietà con tutte le occupazioni, i progetti auto-organizzati e le strutture autogestite di contro-informazione (mirate dalla repressione di continuo dopo il raid della polizia inizialmente all’occupazione di Villa Amalias il 20 Dicembre 2012) è stato chiamato per il 15 e il 16 Febbraio 2013 all’Università del Politecnico di Atene, ad Exarchia.

La sera del Venerdì 15, poco prima dell’inizio della discussione del primo giorno, i compagni che erano riuniti presso lo spazio universitario sono stati invitati a spostarsi tutti insieme sulla Via Patission dai partecipanti del collettivo dell’occupazione di Patission 61 & Skaramaga così come da tutti i progetti che sono stati ospitati nella stessa occupazione (occupata dall’inizio del 2009, ed evacuata il 9 Gennaio 2013). Un gruppo di compagni aveva già avvicinato l’edificio con l’intenzione di rioccuparlo; ancora più solidali sono stati invitati di raccogliersi al punto, ma di non scontrarsi con gli agenti della polizia (!). E così è avvennuto.

Intorno alle 19:15, un totale di 400 compagni sono stati raccolti al di fuori dello spazio sfrattato nel tentativo di rioccupare l’occupazione Skaramaga, prima di tutto abbattendo le piastre in acciaio posizionate fuori dalla sua porta. Tuttavia, l’apertura dell’ingresso ha preso più tempo del previsto dalle persone, un ritardo che ha aperto la strada a tre squadroni anti-sommossa dei MAT ed i poliziotti in moto della squadra DELTA per attaccare il raduno sulla Via Patission, ed ha portato al fallimento del tentativo della rioccupazione.

La polizia ha usato cariche con manganelli e gas lacrimogeni per circa quindici minuti per disperdere la folla. In quei momenti, molti hanno cercato di resistere all’attacco, ma molti di loro sono stati feriti e un compagno solidale è stato arrestato all’esterno dell’edificio sfrattato. Un’altra unità di polizia è stata distribuita in prossimità dell’occupazione Skaramaga, mentre la maggior parte dei solidali sono riusciti a tornare all’interno del Politecnico.

Poco dopo, pesanti forze di polizia hanno circondato il Politecnico e letteralmente hanno occupato l’intera zona del quartiere di Exarchia. I poliziotti hanno molestato persone indiscriminatamente in numerose occasioni, hanno perquisito dei passanti, ed hanno scatenato una vasta operazione repressiva. Commovente è stata la presa di posizione di molti residenti della zona, che disapprovava apertamente la caccia della polizia ed hanno aiutato i compagni ad evitare l’arresto. Tuttavia, un totale di 49 persone sono state arrestate e portate presso la sede della polizia per molte ore, insieme con il compagno che è stato precedentemente arrestato. La gente è rimasta di fronte al quartier generale della polizia nel Viale Alexandras fino a tarda notte, quando tutti i detenuti sono stati finalmente rilasciati.

La mattina dopo, il compagno arrestato, che è stato trattenuto per tutta la notte è stato portato davanti ad un pubblico ministero nei tribunali di Evelpidon. Egli è stato accusato di due reati minori (“disturbo della pace domestica” e “assalto con l’intenzione di causare danni fisici”), e il suo processo è stato rinviato per Martedì 19 Febbraio. È stato rilasciato a mezzogiorno, accompagnato da una cinquantina di persone in solidarietà.

Il collettivo dell’occupazione di Skaramaga ha richiamato per la più grande partecipazione possibile di compagni nella seconda giornata delle discussioni presso l’Università Politecnica (16/02, dalle 18:00, ingresso da Via Stournari, Exarchia).

Solidarietà al compagno che affronta accuse!

Solidarietà a tutte le assemblee, gruppi e progetti affiliati all’occupazione di Skaramaga!

fonti: I, II, III, IV, V, VI

Berlino: ALF attacca pellicceria

Germany_fur_Feb13

rivendicazione anonima:

“Nella notte del 6 Febbraio 2013, il negozio di pellicce “Pelz Ebel” a Berlino è stato attaccato da attivist*. Sono state incollate le serrature e lasciata la scritta “ALF”. Tutte le vetrate sono state distrutte da 5 pietre. Inoltre, sono state lanciate 5 bombe di vernice.

Questa azione diretta è in memoria di Jill Phipps. Lei è morta il 1° Febbraio 1995 in un tentativo di blocco stradale per impedire l’uccisione di giovani vitelli trasportati al macello. Tuttavia, l’autista del camion decise di passarle sopra. Jill, non sarai mai dimenticata. La tua lotta continua!

Animal Liberation Front”

fonte

Darmstadt, Germania: Manifestazione di solidarietà per gli anarchici e gli occupanti in Grecia

solidemo1

solidemo2

Per molte persone in Grecia le condizioni di vita sono drammatiche, con alto tasso di disoccupazione, massicce misure di austerità, tagli alle pensioni, sgomberi forzati, insieme con la privatizzazione delle infrastrutture più importanti. Il sistema sociale e sanitario è crollato, mentre molte persone non possono più permettersi di comprare cibo, per non parlare dei farmaci essenziali.

Centri sociali – case che erano vacanti da molto tempo – sono state occupate, spesso per più di venti anni, e hanno resistito come un importante punto di riferimento per molte persone in mezzo alla crisi, che erano in grado di aiutarsi reciprocamente con bazar gratuiti, cucine collettive per tutti, mentre molti tra questi spazi sono stati anche rifugi di letto. Azioni per un mondo libero e solidale sono venuti fuori di queste case occupate ancora e ancora. Non da ultimo, queste strutture della sinistra anti-autoritaria hanno offerto un rifugio a tutti coloro che sono perseguitati dai fascisti e l’apertamente partito neonazista Chrissi Avgi (Alba Dorata), che ha ottenuto quasi il 7% dei voti durante le ultime elezioni, con i seguenti attacchi omicidi dei suoi seguaci agli antifascisti, gli avversari politici e gli (presunti) immigrati.

Nello stesso tempo, che lo Stato ignora questo problema – o, come spesso accade con la polizia, che non solo permette questa persecuzione, ma supporta anche i fascisti – compie azioni contro il movimento anarchico e antifascista con la massima repressione.

Nel Dicembre 2012, durante il raid della polizia presso l’Università di Economia e Commercio (ASOEE), le apparecchiature di Radio Libera Atene 98FM sono state confiscate. L’asilo universitario, che è stato introdotto in seguito alla dittatura militare, è stato abolito già nel 2011 a causa della guerra dichiarata alle proteste sociali. Siamo stati ancora più arrabbiati per lo sfratto dei centri sociali, come Villa Amalias (occupata per 22 anni) e Lelas Karagianni 37 (che è stata rioccupata)!

Quindi, il Sabato 9 Febbraio 2013, sulla scia del “Febbraio Nero” una ventina di persone si sono riunite per una manifestazione spontanea della città di Darmstadt. Ci riserviamo il nostro diritto di manifestare ovunque e comunque vogliamo. Non accettiamo di richiedere l’autorizzazione, al fine di esprimere il nostro parere da questo Stato, che è gravemente responsabile della detta austerità in Grecia.

Con questa manifestazione, esprimiamo la nostra solidarietà con i nostri compagni in Grecia! Per un mondo libero, senza alcun Stato, nazione, Capitale, fascisti, e pieno di centri autonomi!

Maggiori informazioni: fightnow.noblogs.org

fonte

Santiago, $ile: Striscioni appesi nel contesto del richiamo per un Febbraio Nero

santiago_chile-1024x682

santiago-anarquistas

Sul primo striscione si legge un estratto dal testo “per l’individualismo e la ribellione” di Renzo Novatore (in Il Proletario, v.4, Pontremoli, 17 Settembre, 1922):

Volete giudicarmi? E sia! Ma voi non giudicherete mai il vero me stesso. Bensì quel “me” che voi vi siete inventati. Ma mentre voi crederete di avermi tra le dita e stritolarmi, Io sarò lassù a ridere in lontananza!

Sul secondo striscione si legge:

Solidarietà attiva con gli spazi anti-autoritari del mondo…
Duello all’ultimo sangue contro l’istituzione!

E sul terzo:

Viva l’anarchia!

fonte

Koblenz, Germania: Azione di solidarietà per gli spazi liberati

koblenz-1024x476

Oggi (10/2) diversi attivisti hanno espresso la loro solidarietà con la campagna per un Febbraio Nero 2013. Ecco il testo che è stato distribuito:

“Una campagna mondiale di solidarietà con spazi liberati si svolge tra il 2 e il 12 Febbraio 2013.

Lo Stato bombarda gli spazi liberati con tutti i tipi di attacco e repressione, e non solo in Grecia. Molti dei nostri spazi liberati e auto-organizzati subiscono dei raid o vengono sfrattati, la nostra infrastruttura è spesso distrutta, e i nostri mezzi di contro-informazione sono censurati o impediti.

Anche lungo il Reno la situazione si sta notevolmente arrivando a ebollizione, sia riguardo AZ Köln (Spazio Autonomo di Colonia), che è minacciato di sfratto, o il SJZ a Siegburg, che è vittima di minacce dalla forza locale d’ordine pubblico (Ordnungsamt); sia che si tratti delle persone dello Squat Mainz Group, che vengono criminalizzate perché hanno occupato il Mainusch Haus di Obere Austraße 7 in Magonza, un altro progetto a rischio di sfratto, o la criminalizzazione della campagna LiZ per i centri libertari a Bonn, o la mancanza assoluta di spazi liberati e auto-organizzati nella città di Koblenz e dei suoi dintorni.

Da un lato, vogliamo esprimere la nostra solidarietà con gli spazi liberati che sono attualmente minacciati in tutto il mondo, d’altra parte, vogliamo far partire la valanga per gli spazi liberati qui, a Koblenz.

Svegliatevi, partecipate, infuriatevi -> Occupa il mondo”.

Allo stesso tempo, come è successo la settimana scorsa nella città di Trier, gli attivisti hanno anche affrontato in dettaglio la situazione degli antifascisti di Remagen, che sono presi massicciamente di mira dalla repressione (informazioni correlate in tedesco qui).

Santiago, $ile: Memoria e combattimento

memoria-1024x576

Questa Domenica, 3 Febbraio, siamo usciti per la strada per trasmettere attraverso uno dei muri del (Centro Sociale Occupato) CSO Sacco y Vanzetti in modo da mantenere viva la memoria e che nessuno spazio morirà in un archivio giudiziario imbastardito; la memoria come arma è realizzata nelle strade e in ogni azione quotidiana. Questa azione è una risposta al richiamo internazionale per un Febbraio Nero e per ricordare che lo scorso mese di Gennaio abbiamo commemorato un anno in più dalla costruzione di uno spazio che puntava contro il Potere e dei suoi lacchè.

Facciamo una richiamo in modo che questo mese possiamo sostenere gli spazi occupati e autonomi in ogni angolo del mondo, ed incoraggiare i compagni di continuare ad aprire spazi in cui l’anarchia viene germinata e propagata così come le idee e pratiche anti-autoritarie.

Alcune Individualità Anarchiche

MEMORIA E COMBATTIMENTO

Un saluto irriducibile ai compagni in carcere o in clandestinità
della guerra sociale di questo mondo

fonte/altre foto

Cile: Rivendicazione di due azioni in memoria di Matias Catrileo

matias-catrileo

Probabilmente a causa di problemi di posta, i media di informazione anarchici, libertari e anti-autoritari non hanno ricevuto o hanno perso il testo che oggi, dopo un po’ di tempo, rendiamo nuovamente pubblico.

Nel contesto della “Settimana di agitazione e protesta per l’omicidio di Matias Catrileo” chiamata da compagnx anonimx tra il 1 e il 10 Gennaio, abbiamo disturbato i guardiani dell’ordine (polizia) della sezione di Parque Brasil (parte sud di Santiago, Cile) lanciando bombe assordanti dentro la stazione di polizia, e abbiamo appeso uno striscione con lo slogan “La sola giustizia è la vendetta. Matias Catrileo presente!!!” su un’area affollata del centro commerciale Tabalaba, un centro consumista pieno di cittadini alienati.

Credendo nella necessità di coordinarci tra gruppi individuali e gruppi di affinità, a partire dalle azioni più semplici, allo scopo di mettere a prova le nostre qualità e capacità e superarle, ci siamo liberamente uniti per rompere l’isolamento tra gruppi anti-autoritari e compagnx, per agire e discutere collettivamente dall’informalità e sperimentare nella pratica delle forme decentralizzate di organizzazione rivoluzionaria, senza capi né leader e basate sull’orizzontalità e l’autonomia.

Abbiamo agito con questa motivazione, con lo scopo di dare un segno di ostilità contro il potente ricordo della morte di un compagno con azioni e parole da una prospettiva insurrezionale anti-autoritaria e non dalla solita vittimizzazione. Questo significa, per coloro che hanno sviluppato questa azione, lotta dall’autonomia, così come agitazione e conflittualità permanente contro il Potere.

Ma come anti-autoritari come e perchè ricordiamo un compagno ucciso dal nemico?

La risposta che abbiamo creato collettivamente è che il ricordo attivo è parte della continuità della lotta e del conflitto contro l’autorità e la sua società. E con questo ricordo espresso come propaganda attraverso l’azione, dimostriamo la nostra volontà a diffondere gli obiettivi rivoluzionari dei compagni uccisi dal Potere e/o uccisi nell’azione.

Questa prospettiva è di ricordare i nostri compagni attraverso azioni quotidiane e offensive con l’idea di creare un presente di lotta, senza aspettare condizioni specifiche o un contesto particolare, agendo dalle nostre vite, in ogni momento, in ogni respiro, nelle nostre relazioni di affinità e in come ci situiamo nell’offensiva contro il Potere/autorità, cercando l’autonomia integrale delle nostre vite rompendo da ogni forma di autorità.

Rifiutiamo la vittimizzazione e la martirizzazione dei/le compagnx e di noi stessx in quest’azione, non come posizione di sole parole e nemmeno perchè gli è arrivato un proiettile mentre criticavano il Potere da internet o da un bar. Per noi questa è una ragione per unirci con il loro vivere come guerrieri, più che con la loro morte.

Agiamo in questo modo così che la vita di un compagnx non svanisca invano e la sua morte non rimanga nelle mani della giustizia che come sappiamo protegge e salvaguardia la pace dei potenti. Non cerchiamo giustizia, cerchiamo vendetta, e l’immaginazione è nostra alleata nell’ottenere questo obiettivo.

Facciamo una chiamata ad azioni di solidarietà per non dimenticare i/le nostrx compagnx imprigionatx: Ivan Silva, Carla Verdugo, Juan Aliste, Marcelo Villaroel, Freddy Fuentevilla, Alberto Olivares, José Miguel Sánchez, Henry Zegarrundo (Bolivia), Braulio Durán (Mexico), Panagiotis Argiriou (compagno greco della Cospirazione delle Cellule di Fuoco che è in serie condizioni dalla caduta in cella dove è detenuto).

Saluti a Diego Ríos, Hans Niemeyer e Felicity Rider, compas attualmente in fuga dal Potere.

Affinità invisibili per l’insurrezione anti-autoritaria

fonti: 1, 2

Catalogna: Per l’estensione della campagna per il Febbraio Nero a Barcellona

FN-1024x523

Per tutti quelli che vogliono essere solidali in modo coordinato o spontaneo quando le occupazioni combattive e i loro metodi auto-organizzati sono in pericolo; per tutti coloro che vedono chiaramente i paralleli della logica repressiva tra ciò che sta accadendo in Grecia e ciò che sta accadendo qui nello stesso momento storico; per tutti coloro che vedono il chiaro rafforzamento e il coordinamento dell’offensiva attuale da parte degli Stati euro-fascisti contro tutti gli atteggiamenti sovversivi che non sono conformi alle loro linee democratiche -attraverso l’immediato intervento violento contro i nostri spazi, la nostra gente, le nostre quotidiane attività, e la sopravvivenza della nostra stessa auto-organizzazione e lotta.

È diventato ormai evidente che, anche se questa offensiva da parte di diversi Stati è perpetua e in corso, è chiaramente coordinata e diretta in questo preciso momento, al fine di circondare, dividere e distruggere tutte le prassi fisiche di occupazioni, da Barcellona fino alla Grecia. Queste prassi sono necessarie per le nostre attività e la nostra sopravvivenza, e per le azioni di molti di noi.

Gli Stati, in questo preciso momento, attraverso i loro meccanismi fascisti, stanno iniziando e creano un ambiente repressivo e concertato, con le loro strutture gerarchiche, la loro auto-legittimazione attraverso la legge e dei media, e la loro burocrazia capitalista-pragmatica.

Si stanno coordinando verso un obiettivo internazionale repressivo all’interno del colosso militare-industriale-capitalista dell’unione euro-fascista: l’annientamento dell’unica pratica per sovvertire la loro riforma strutturale (la loro crisi), quella pratica che sta cambiando la coscienza della sopravvivenza nelle masse oppresse. Il turismo di massa è uno delle industrie principali di Atene e Barcellona, un settore che ottiene la capacità di distruggere il tessuto sociale, di creare facilmente delle divisioni settarie in base alle condizioni economiche tra coloro che costituiscono la popolazione, e in ultima analisi, di esiliare chiunque che non abbia i mezzi finanziari ai quartieri dormitori o per le strade. L’occupazione, come massima prassi di negazione del concetto di proprietà, è il nemico naturale della classe proprietaria, che comprende lo Stato e le sue società immobiliari – nel centro del loro impero di cemento, rappresenta un’immediata delegittimazione di tutto il progetto, un pericolo per le più grandi industrie, ed una base per la creazione di legami di affinità e di organizzazioni per unire coloro che cercano di dividere.

Da questa prospettiva di un conflitto automatico di interessi, idee, e sopravvivenza, quali azioni possiamo scatenare per affrontare questa brutale offensiva da parte di tutti gli organismi repressivi che si alzano intorno a noi per soffocare le nostre vite?

Qui, proponiamo una diretta, spontanea, coerente azione contro ogni atto repressivo – il che non vuol dire disorganizzato o non premeditato, ma piuttosto sconnesso e decentrato, in modo che, la confidenza, la comunicazione e l’azione stessa, così come la responsabilità delle nostre prassi rimangono all’interno di un gruppo di affinità, in modo che la solidarietà possa essere generalizzata e non concentrata esclusivamente nelle nostre zone e nei nostri nemici personali. Se tutti noi, in tutto il generalizzato movimento di auto-organizzazione da Porto ad Atene – non solo nelle nostre case, non solo nei nostri quartieri, non solo nelle nostre città – ci impegniamo in una solidarietà attiva in questo Febbraio Nero, dal 2 al 12, e in questo modo otteniamo un colpo feroce collettivo con successo, invieremo il messaggio ai compagni imprigionati che non sono dimenticati, e agli Stati che le loro iniziative repressive possono diventare la propria fossa, alla minima scintilla.

Questo è il momento di presentare una rappresaglia massiccia, coordinata e decentrata per difendere i nostri spazi ed i nostri compagni imprigionati, in tutte le città e in tutto il mondo.

Con tutto quello che abbiamo, agiremo per resistere alla loro offensiva con le nostre proprie vittorie, e senza concessioni.

Che possano fuggire i turisti; che possano bruciare le ruspe; che possano le case abbandonate prendere vita e schiacciare il concetto di proprietà. Che possiamo tutti guardarle bruciare, pezzo per pezzo, sotto il loro naso.

fonti: 1, 2, 3

Porto, Portogallo: “Repressione è la paura dei potenti”

Reclamare la nostra libertà e resistere collettivamente contro lo Stato repressivo! Il fascismo non passerà! Solidarietà!
Reclamare la nostra libertà e resistere collettivamente contro lo Stato repressivo! Il fascismo non passerà! Solidarietà!

In Grecia è in corso un attacco organizzato di Stato contro gli spazi occupati. Data la distanza, e non essendo in grado di fare di più, CasaViva mostra la sua solidarietà. Non solo a parole, ma esprimendo solidarietà in uno striscione appeso sulla strada di fronte a dove è ubicata, in una dichiarazione pubblica verso la città, che indichi chiaramente da che parte stiamo.

I nostri compagni sottolineano e rendono chiara l’importanza della pratica quotidiana di trasformare spazi vuoti e chiusi in un prolungamento della piazza dove ci troviamo, in cui l’organizzazione della cooperazione e la condivisione sostituiscono la competitività, il profitto e la leadership. Questo è il modo giusto per esprimere solidarietà: combattere qui mentre combattono lì.

Uno spazio abbandonato rappresenta uno spreco che può essere solo tollerabile fino a quando qualcuno ha bisogno di quello spazio. Da allora in poi il diritto di usarlo deve prevalere sulla proprietà. Al giorno d’oggi, una gran parte di coloro che in Grecia sono vittime di impoverimento forzato, sono sotto attacco da parte di coloro che trasformano la vita in un vuoto, da coloro che rendono impossibile che un sacco di persone abbiano accesso a istruzione e cultura, e che attaccano gli spazi occupati e autogestiti. Questo è doppiamente criminale e non può essere ignorato.

In Portogallo, in cui sta diventando impossibile vivere, bisogna ricordare l’importanza di liberare spazi dalle grinfie del capitalismo e di creare alternative che possono diventare i semi e le basi di un mondo diverso.

Potrebbe essere proprio da lì che le rivoluzioni, quelle dal basso verso l’alto, inizino. E forse è proprio per questo che la repressione, che non è altro che la manifestazione della paura da parte dei potenti, cade sempre su questi progetti.

Grecia: Comunicato dei 3 compagni arrestati per le rapine in banche a Velventòs-Kozani

Comunicato:

Rubiamo un paio di parole dalle celle del centro di detenzione dove siamo ostaggi per dichiarare i propri obiettivi e le intenzioni in modo di chiarire la situazione sugli ultimi eventi.

Come anarchici consideriamo la scelta della rapina di una banca come una scelta consapevole di resistenza. La nostra azione non aveva lo scopo dell’arricchimento personale. L’attacco contro i templi del capitale fa parte della nostra azione rivoluzionaria generale.

A proposito della nostre tortura da parte delle forze di repressione, non vogliamo che essa contribuisce come punto per la nostra vittimizzazione. Non ci aspettavamo nulla di diverso dai nemici della libertà. Non dimentichiamo quante persone sono state schiacciate nelle stazioni della polizia e nelle loro prigioni. Che diventino i segni della tortura un’altra occasione per trasformare la rabbia in azione.

Verso i rappresentanti istituzionali della giustizia, il nostro atteggiamento sarà intransigente e senza compromessi.

NON COLLABORIAMO – NON CI APOLOGIAMO

VIVA L’ANARCHIA

I anarchici
Nikos Romanos
Andreas-Dimitris Bourzoukos
Yannis Michailidis

PS. Seguirà un testo dettagliato di tutti e quattro arrestati in riguardo al nostro caso.

Parigi: Azione di solidarietà con le occupazioni attaccate dallo Stato Greco

parisfondationhellenique28janvier2013

Lunedì, 28 Gennaio 2013, circa 50 persone sono andate alla Fondazione Ellenica (Jourdain Boulevard, nel 14° arrondissement municipale di Parigi) per tenere un discorso all’inizio di una serata dedicata al “destino della Grecia moderna”. Hanno aperto uno striscione davanti al pubblico che scriveva: “In Grecia come altrove, solidarietà con le occupazioni, abbasso la proprietà privata!”

fonti e il testo distribuito alla gente in francese ed inglese

[Germania] Giorni di azioni mondiali per gli spazi liberati, 02-12 Febbraio

SJZ (in Siegburg) rimane! Liz (a Bonn) arriva!
SJZ (in Siegburg) rimane! Liz (a Bonn) arriva!

La Gioventù Libertaria di Siegburg (nel Nord Reno-Westfalia) rivolge a un richiamo nel contesto delle giornate di azioni dirette per un Febbraio Nero, e richiama l’attenzione particolare ad alcune questioni regionali e sviluppi, in modo che i solidali possano anche esprimere il loro sostegno a diverse iniziative e progetti locali.

In primo luogo, hanno inviato tutta la loro forza e l’amore verso lo Spazio Autonomo di Colonia (Köln AZ), che è ancora una volta minacciato di sfratto. Di seguito, mirano ad altri 20 anni e una eternità del auto-organizzato Centro Giovanile (SJZ) a Siegburg, dichiarando: “Noi siamo qui e lotteremo! SJZ a Siegburg rimane!” Inoltre, sono entusiasti dagli crescenti sforzi delle persone a stabilire centri libertari nella città di Bonn e li augurano tutto il meglio.

Dopo questa breve sintesi, la Gioventù Libertaria di Siegburg afferma quanto segue:

In genere qui, in questa regione, l’alloggio diventa sempre più costoso, mentre i fondi pubblici per la cultura, l’alloggio e la vita sociale vengono tagliati, l’apparato di sicurezza è in fase di espansione, e ciò che nel complesso viene promosso è la marginalizzazione dei vari ambiti di vita diversi. Questi sviluppi ci fanno voglia di vomitare! Abbiamo il diritto alla nostra vita, alla città e allo spazio intero!

Il movimento di emancipazione della regione, in Europa e nel mondo intero deve essere rafforzato e reticolato fino a quando non ha il peso necessario per rompere con le condizioni prevalenti.

Solidarietà con tutte le lotte di emancipazione, i progetti e le persone in tutto il mondo!

PER LA RIVOLUZIONE SOCIALE!

Toronto: Azione in solidarietà con Villa Amalias e Lelas Karagianni 37

[19 gennaio 2013]

Nelle prime ore della mattina abbiamo inferto un altro piccolo colpo contro il meccanismo del capitale. Il livello della strada di uno dei tanti nuovi cantieri di condomini in costruzione nella città, contenente materiale da costruzione così come progetti di architettura per l’edificio, è stato distrutto e poi dato alle fiamme come piccola dimostrazione della nostra rabbia. La nostra rabbia è diretta sia verso la continua e celebrata gentrificazione della città, sia verso il continuo imprigionamento di compagni anarchici nel mondo.

La gentrificazione è la morte della comunità in slow motion. Lo sconfinamento di spazi abitativi individualizzati ad alto costo in una comunità costringe le persone per cui un alto costo della vita non è abbordabile ad andarsene, dividendo amicizie di una vita e relazioni personali. Con questo arrivano gli avvoltoi dei negozi in franchising, che festeggiano sulle carcasse dei negozi locali e indipendenti, e arriva l’inevitabile “pulizia” della zona, che rimuove ogni segno indesiderato di vita o sofferenza. Le pubblicità ispiratrici che accompagnano questi sviluppi nascondono il segreto che invece di un cambio o di un avanzamento nello stile di vita, quello che viene venduta è una scatola di isolamento e vuoto con le trappole e la patina del lusso, così come il proprio stesso ruolo nella distruzione di una comunità pre-esistente.

Con un cambio di abiti siamo scomparsi nella notte non visti. Questo non è un tentativo di autocompiacimento o di glorificazione, ma un tentativo di mostrare quanto facilmente queste azioni possono essere replicate ovunque. Rendiamo le loro vite difficili quanto loro cercano di fare con le nostre. Questa è una crescita per quanto riguarda le nostre tattiche, ma ci rendiamo conto che queste azioni sono ancora in piccola scala in confronto alle azioni di compagni in tutto il mondo.

Con ciò, riconosciamo anche il bisogno di intensificare i nostri attacchi contro lo stato e il capitale nel nord America in relazione all’intensità della repressione e degli attacchi contro la comunità anarchica e anti-autoritaria. Con ogni ondata di repressione deve seguire una risposta mirata, critica e sempre più militarista.

Questa è un’azione di solidarietà con la gente delle occupazioni di Villa Amalias e Lelas Karagianni 37 di Atene che hanno subito sgomberi da parte della brutale e fascista polizia greca. Abbiamo scelto di prendere di mira nuovi sviluppi edilizi, al servizio della borghesia della cittò, poiché si situano in contrasto diretto con la vitalità, la comunità e la solidarietà vista negli squat in tutto il mondo. Un’altra estrema differenza è la natura di esclusione economica della proprietà privata. Non lottiamo per “case più abbordabili” o per “affitti basati sulle entrate”, lottiamo per la casa per ogni essere umano, indipendentemente dalla situazione economica.

Inviamo anche un abbraccio pieno di amore e rabbia a Panagiotis Argirou. Forza compagno, così che tu possa continuare questa battaglia.

Per la negazione di ogni oppressione di cui questa società è complice.
Finchè non crollerà l’ultimo muro di prigione…

La Cellula di Solidarietà a Toronto.

fonte

Indonesia: Attacchi incendiari del Fronte di Liberazione della Terra

La nostra lotta non può essere limitata dai termini della civilizzazione. Ne siamo fuori. Siamo selvaggi e nemici della civilizzazione. Non solo lo stato e il capitale (nei vecchi termini dell’anarchismo) ma tutta la civilizzazione: siamo contro di essa.

Siamo coloro che fieramente gettano via la pace sociale, escono dalle proprie zone di comfort e hanno portato avanti azioni di attacco contro quello che odiamo. Stiamo dichiarando guerra contro la civilizzazione e la sua proprietà, e ci uniamo alla guerriglia urbana internazionale con tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle della Federazione Anarchica Informale e del Fronte Rivoluzionario Internazionale.

Rivendichiamo la responsabilità per gli incendi contro l’auto e il negozio di proprietà del Vicesegretario di Demokrat a sud Sumatera (il partito vincitore delle elezioni generali del 2009), degli incendi contro quattro bancomat a Makassar, e delle azioni contro due sottostazioni elettriche nell’ultima settimana a Jakarta.

Le nostre azioni sono dedicate alla lotta degli agricoltori a Ogan Kemilir Ilir, ai ribelli a Papua: Buktar Tabuni e Dominikus Sorabut che sono imprigionati dallo Stato Indonesiano, alle lotte contro le miniere che si diffondono e fioriscono nella costa sud di Java, e ai nativi di Kalimantan, Mentawai, Jambi e Papua.

Vogliamo anche mandare i nostri saluti rivoluzionari a Tukijo: coraggioso e dignitoso contadino di Kulon Progo, ai prigionieri NO TAV in Italia, ai prigionieri ELF negli Usa, a Marco Camenisch e Gabriel Pombo da Silva e a tutti gli anarchici prigionieri che non fanno mai passi indietro e non si piegano di fronte alla legge.

Anche alle organizzazioni rivoluzionarie: Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF) e Epasnatatikos Agonas (EA) in Grecia, a tutte le cellule dell’Earth Liberation Front (ELF) e Fronte di Liberazione Animale (ALF) nel mondo, alle Individualità Tendenti al Selvaggio (ITS) in Messico e a tutte le cellule della Federazione anarchica informale / Fronte rivoluzionario internazionale (FAI/FRI).

Ai nostri compagni della Cospirazione Internazionale per la Vendetta: bruciamo questa miseria e schiavitù!
Fino al crollo di questa civilizzazione!
Fino alla libertà totale e alla vita selvaggia!

Earth Liberation Front
Indonesian Fraction

fonte

Messico: Attacco esplosivo FA/FLT/FAI alla succursale delle Farmacias Guadalajara a Toluca

“Sono un uomo esattamente come la terra è una stella. E’ ridicolo imporsi come una missione di essere veramente uomo così come lo sarebbe imporre alla terra di essere veramente una stella (…). L’individuo è tutta la natura e tutta la specie.”
—Johann Caspar Schmidt (Max Stirner)

Il 23 Gennaio 2013 all’alba è esplosa una carica esplosiva in una succursale delle “Farmacias Guadalajara” nella valle di Toluca, Messico, che ne ha distrutto la facciata; i vivisettori della civilizzazione quel giorno non venderanno droghe agli automi della società industriale, è stato squisito sabotare questo stabilimento assassino di tutte le specie, di tutta la natura, dell’individuo, un piacere osservare come i “camici bianchi” usano i periti dello Stato solo per ripetere che la natura selvaggia e anarchica li ha attaccati un’altra volta.

Attraverso questa azione vogliamo anche dire qualcosa a riguardo dell’incontro internazionale di anarchici in Svizzera, a cui la Cospirazione delle Cellule di Fuoco ha contribuito proponendo una condivisione di esperienze  necessarie per la creazione di congegni esplosivi e incendiari, congegni per ritardare il tempo, il funzionamento delle armi da fuoco, ecc. Anche se il desiderio per la distruzione ci consuma nell’illegalità, i nostri metodi sono ancora rudimentali (taniche di gas butano attaccate a petardi e una sigaretta per ritardare). Ci rendiamo conto del fatto che ognunx di noi è in grado di realizzare azioni “grandi” come quelle proposte, ma in questo momento vengono realizzate operazioni stupende come l’incendio di un Wall Mart da parte dei/le compagnx della CCF/FAI-Messico – o i metodi più sicuri di incendiare automobili su scala massiccia – come realizzato da Amigxs de la Tierra/FAI in Argentina. Perchè non condividere queste informazioni adesso così che le Cellule di Fuoco possano riprodurle con un sapore internazionale?

Contro la Civilizzazione e il Sistema Tecnologico-Industriale!
Liberx e selvaggx!

Frazione Anti-civilizzazione del Fronte di Liberazione della Terra
affine con la Federazione Anarchica Informale (FA/FLT/FAI)

PS: Mandiamo tutta la nostra forza al compagno insurrezionale Panagiotis in Grecia, che il tuo recupero possa essere veloce così possiamo continuare la guerra.

fonte

Buenos Aires, Argentina : Fuoco alle auto della borghesia! Rivendicazione dell’incendio di una ventina di auto di lusso

Oggi come ieri e in tutta la storia, il fascismo e le molte ideologie politiche come il peronismo non si impongono nella società come settori opposti che lottano per diversi interessi della stessa patria, ma emergono dalla necessità stessa della popolazione civile di trovare una soluzione all’insicurezza di non avere tutto sotto controllo. E la sinistra è senza vergogna, non le sono rimaste parole rivoluzionarie che non siano state assorbite dal sistema di dominio, la sua posizione parlamentaria la rende ugualmente odiosa che tutti i potenti, complici, avallatori e conformisti come anche lo sono i consumatori della vita moderna e tecnologica del mondo di oggi che sperimenta l’artificializzazione quotidiana di ognuna delle nostre azioni.

Attraverso questo comunicato rivendichiamo la responsabilità degli attacchi incendiari contro auto di alta gamma e di lusso nella città di Buenos Aires nei quartieri di Recoleto, Palermo, Villa Urquiza, Caballito e Villa Devoto nel mese di Gennaio 2013. Circa 25 auto bruciate.

NON RISPONDIAMO A NIENTE E A NESSUNO!

LA GUERRA SOCIALE È IN MOTO
E NOI SIAMO GLI/LE AMANTI DELLA LIBERTÀ!

Libertà a tuttx i/le prigionierx del mondo, libertà per tuttx.

Amigxs de la Tierra / Federación Anarquista Informal.

Buenos Aires: Rivendicazione di un attacco incendiario ad un furgone della Fiat

Odiamo la società. Decisamente la odiamo. Non ci sentiamo parte di essa. Se ci vedono per la strada possiamo essere, ai loro occhi e alle loro menti limitate, dei/le buonx cittadinx. Ma non fraintendano. Noi viviamo al margine dei loro valori e delle loro pratiche che comprano gustosamente. Perchè non ci sono catene ai loro colli, non ci sono fruste sul loro posto di lavoro, non hanno una pistola puntata alla testa. Hanno scelto. Potevano dire NO ma hanno preferito il SI’. Hanno preferito la comodità di pagare a rate la vita. La felicità dell’auto, della casa, della famiglia. E chi no? Non li incolpiamo. Non siamo qua per dire cosa va bene e cosa va male perchè siamo al di là del bene e del male. Più in là della morale. Ma noi preferiamo la dignità. Preferiamo non accomodarci. Preferiamo vivere. E la nostra vita si basa sulla disobbedienza. E a loro dà fastidio la nostra ribellione perchè le loro vite miserabili si basano sulla comodità. Comodità data dalla legge e dall’ordine. Ma noi non abbiamo leggi e siamo il caos. È per questo che dichiariamo a loro guerra. Siamo in guerra!

All’alba di Martedì 15/01 abbiamo attaccato, con un congegno incendiario, un furgone Fiat in vendita. Dobbiamo riconoscere di non aver causato gravi danni ma sappiamo che la nostra guerra non si basa unicamente sui risultati ma piuttosto nella convinzione con cui si fanno le cose.

E lo abbiamo fatto in solidarietà con i/le nostrx compagnx repressx in Italia e nel mondo.
Pensando ai/le nostrx affini di azione che si mantengono fermx nelle loro idee anche dietro le mura o scappando dalle grinfie dello Stato nel bellissimo volo della clandestinità insurrezionale.

Saluti ed eterna complicità con i/le nostri/e fratelli/sorelle della Federazione Anarchica Informale nella regione argentina.

Guerra allo Stato e ai suoi difensori!

Nucleo di Artigianx del Fuoco e Affini
Federazione Anarchica Informale

A Coruña, Spagna: Azioni di solidarietà con le occupazioni e gli combattenti in Grecia

Guerra alla guerra dei padroni. Solidarietà con le occupazioni in Grecia!
Guerra alla guerra dei padroni. Solidarietà con le occupazioni in Grecia!
Giù le mani dalle occupazioni. Guerra alla guerra dei padroni!
Giù le mani dalle occupazioni. Guerra alla guerra dei padroni!

Lunedì, 21 Gennaio 2013, due striscioni sono stati appesi ed una serie di manifesti sono stati incollati in tutta la città di A Coruña (Galizia, territori settentrionali dello Stato spagnolo), in solidarietà con le occupazioni greche recentemente sgombrate e con tutti gli occupanti e combattenti di tutto il mondo.

il testo dei manifesti in inglese e spagnolo

SALUD Y ANARQUIA!!!

Berlino: Manifestazione spontanea di solidarietà con le occupazioni di Atene

Inoltriamo un comunicato relativo alla manifestazione spontanea per le strade di Kreuzberg, a Berlino, e inviamo i nostri saluti agli compagni:

Il 17 Gennaio una manifestazione spontanea in solidarietà con le occupazioni di Atene si è svolta per le strade di Berlino-Kreuzberg.

Alle 8 di sera circa 50 persone si sono riunite per mostrare la loro solidarietà con Villa Amalias, Skaramanga e Lelas Karagianis, percorrendo la strada principale di Kreuzberg.

La manifestazione non era stata preannunciata e la maggior parte dei compagni erano incappucciati. Dei slogan sono stati dipinti con spray, un bancomat è stato distrutto, fuochi d’artificio sono volati e alcune cose sono state buttate per la strada. I manifestanti gridavano “Da Berlino alla Grecia: Lotta contro la polizia!” E “Sbirri, Maiali, Assassini” (in greco). Una macchina civile della polizia si presentò, ma è stata cacciata via con delle pietre.

La manifestazione è stata divisa in Oranienplatz e lentamente alcune auto della polizia antisommossa si sono presentate, ma non sono riuscite a prendere nessuno.

Anche se la manifestazione avrebbe potuto essere più grande, siamo stati forti, incontrollati ed arrabbiati.
Con questa piccola azione inviamo i nostri saluti ribelli alle persone che combattono in Grecia.

La solidarietà non conosce confini!
Lo faremo ancora e ancora!

Di seguito la copertura dell’evento da Indymedia linksunten.

Occupazione al consolato greco in solidarietà con le occupazioni greche
Occupazione al consolato greco in solidarietà con le occupazioni greche

Questa manifestazione era solo una parte delle azioni in solidarietà con le occupazioni minacciate ed attaccate ad Atene che hanno avuto luogo nelle ultime settimane. Ci piacerebbe anche fare riferimento ad un raduno spontaneo nel caso del tentativo della rioccupazione di Villa Amalias Villa il 12 Gennaio, l’occupazione del consolato greco il 15 Gennaio.

Solidarietà con Villa Amalias
Solidarietà con Villa Amalias

Serbia: Azione antifascista a Niš

dr1

Slika0338

Nella notte del 24 Gennaio 2013 combattenti del gruppo antifa di Niš hanno riempito la città di manifesti contro la riabilitazione del capo Cetnico e criminale di guerra Dragoljub ‘Draza’ Mihailović. Sul manifesto si legge: “Il nazionalismo uccide! L’antifascismo può essere solo internazionale!”

“Questa azione arriva come risposta alla necessità di bloccare i tentativi costanti dello stato di combinare quello che non possa combinato. Il nazionalismo e l’antifascismo non vanno di pari passo. L’antifascismo può essere solo internazionale”, ha detto un partecipante dell’affissione a blogtipomogo.