Tag Archives: Atene

Atene: Attacco contro la catena di negozi di giocattoli Jumbo S.A.

Jumbo-adLe pubblicità stupide, i sorrisi forzati dei lavoratori e i prodotti a basso prezzo non nascondono il lavoro intenso e mal pagato, i licenziamenti di chi osa organizzarsi con una visione di classe, o la routine lavorativa controllata.

La catena di negozi Jumbo non solo appoggia quanto detto qui sopra, ma è anche un pioniere nell’infrangere il riposo domenicale.

Ragion per cui, nelle prime ore di domenica 13 dicembre, abbiamo deciso di fare lo stretto necessario e abbiamo distrutto le vetrine della catena Jumbo in via Acharnon con lo scopo di abbellirle in vista delle vacanze.

DI DOMENICA NON SI LAVORA

NESSUNA PACE CON I PADRONI

in inglese

Atene: Lotta di strada nella notte del 5 dicembre

Verso le 23:00 di sabato 5 dicembre, circa 200 persone hanno cominciato a riunirsi in via Stournari, nel quartiere di Exarchia, gridando slogan in memoria di Alexandros Grigoropoulos.

Poco dopo sono cominciati i primi attacchi con le molotov contro le squadre antisommossa che si trovavano nella parte bassa della via Tositsa. Gli scontri con i pulotti sono continuati fin quasi le 3 del mattino del 6 dicembre. Per quanto ne sappiamo, non ci sono stati fermi.

Qualche momento della lotta di strada all’incrocio delle strade Zaimi e Stournari:

Grecia: Attacco incendiario della Cellula Sebastián Oversluij Cell/FAI ad Atene

Nel contesto dell’appello per la campagna di azione del Dicembre Nero abbiamo organizzato ed effettuato un’azione diretta.

Ci siamo avvicinati alla casa di un pulotto che lavora come guardia speciale della sede di Alba Dorata e abbiamo incendiato la sua vettura personale nella zona di Zografou.

Questo tipo di azioni sono facili da diffondere e riprodurre da altr* compagn*, e allo stesso tempo contribuiscono alla creazione di un ambiente di paura e insicurezza per i servi codardi dell’ordine legale.

Non aspettiamo che la repressione bussi alla nostra porta, ma localizziamos le case dei bastardi in uniforme nella metropoli e rendiamo loro visita per attaccarli in ogni modo.

Forza e solidarietà con tutt* i/le compagn* in giro per il mondo che con le loro azioni rafforzano la campagna per un Dicembre Nero, rendendo reale la coordinazione infornale dell’azione anarchica multiforme.

Organizziamo nuclei anarchici di azione diretta!

Per l’offensiva anarchica contro il mondo del Potere!

Per un Dicembre Nero!

Solidarietà con i/le prigionier* anarchic* e tutt* i/le compagn* che sono in clandestinità!

Con i/le nostr* mort* presenti in ogni momento di attacco contro la dominazione!

Cellula Sebastián Oversluij / Federazione Anarchica Informale (FAI-FRI)

Fonte: Atene IMC

in inglese, tedesco, spagnolo

Atene: Anarchia Combattiva/FAI-FRI rivendica un attacco incendiario per un Dicembre Nero

Ci assumiamo la responsabilità per l’attacco incendiario [del 23 novembre] contro l’agenzia delle Poste greche (ELTA) nel quartiere di Pefki. Abbiamo scelto quell’ufficio postale in particolare per mandare un messaggio simbolico di solidarietà con i prigionieri anarchici che in questo momento affrontano un processo alla corte speciale della prigione di Koridallos per una serie di casi di violenza anarchica, tra cui l’espropriazione della suddetta agenzia che abbiamo incendiato in attesa della decisione della corte.

Quest’attacco è la nostra risposta all’appello per un “Dicembre Nero” che hanno lanciato dalla prigione i nostri fratelli prigionieri Nikos Romanos e Panagiotis Argirou.

La logica politica di questa proposta, che appoggiamo nella sua totalità, è una scommessa aperta per rilanciare l’insurrezione anarchica, come anche un tentativo di creare una piattaforma informale che sia il punto invisibile di incontro e coordinazione di compagn* di tutte le trincee della lotta anarchica multiforme.

Non c’è molto da dire, adesso è l’ora dell’azione, della lotta multiforme, continua e incessante.

Forza e complicità con chi incendia la pace sociale e sabota la normalità sociale in Brasile, Cile e Messico, diffondendo il Dicembre Nero in tutto il mondo.

Forza e complicità con tutt* quell* che prendono le strade cercando di devastare le rappresentazioni della dominazione, lanciare pietre ai pulotti e bruciare i simboli del Potere.

Forza e complicità con tutt* i/le prigionier* anarchic* in ogni angolo del mondo.

Solidarietà significa attacco!

Per un Dicembre Nero!

Per l’offensiva anarchica contro il mondo del Potere!

Anarchia Combattiva / Federazione Anarchica Informale (FAI-FRI)

in spagnolo, inglese

Atene: Rinvio a giudizio per il piano di evasione della CCF

25-2Il 16 Novembre 2015 è stato reso noto che un totale di 27 persone sono state rinviate a giudizio per il caso del piano di evasione dalla prigione di Koridallos della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Persone appartenenti al nucleo familiare più stretto dei prigionieri anarchici fanno parte degli accusati; il che vuol dire che Athena Tsakalou (madre dei membri della CCF Christos e Gerasimos Tsakalos) ed Evi Statiri (moglie di Gerasimos Tsakalos) saranno chiamate a giudizio.

Nel mentre, Evi Statiri ha avanzato una richiesta per la revoca di una delle misure cautelari impostele dopo il rilascio. Ha domandato la revoca del divieto di comunicare e incontrare il suo compagno Gerasimos Tsakalos, in prigione, ma la sua richiesta è stata rifiutata all’inizio del mese (3 novembre).

in inglese

Grecia: Passeggiata anarchica nel centro di Atene

Il 7 novembre 2015 a mezzogiorno, tra la folla del sabato, alcun* di noi hanno effettuato un’azione nel quartiere di Exarchia e le strade vicine nel centro di Atene, a Monastiraki e Thissio, con la volontà di esprimere la nostra solidarietà con i/le compagn* che subiscono la repressione in diversi angoli del mondo, e in particolare i territori di Brasile, Uruguay e lo Stato Spagnolo.

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Solidarietà con lo «La Solidaria», Montevideo – Dall’Uruguay alla Greece, siamo la stessa resistenza
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Forza ai/lle compagn* perseguitat* – Sempre a testa alta
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Non un passo indietro nella lotta femminista – Solidarietà con le compagne di Porto Alegre, Brasile
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Nessun attacco misogino senza reazione – Solidarietà con le compagne di Porto Alegre, Brasile
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Nessun attacco misogino e razzista resterà senza risposta – Morte allo Stato – Lunga vita all’anarchia

Abbiamo esposto striscioni in portoghese, inglese, spagnolo e greco ai cancelli del Politecnico di Atene sulle strade di Patission e Stournari, sulla piazza di Exarchia, e di fronte la stazione del metrò a Thissio.

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Attento patriarca, attento sessista… i femminismi scuotono la terra intera
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Qui viviamo la violenza ogni giorno, con ogni machismo, con ogni razzimo
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Ero giovane e disoccupata… Sono diventata una ruffiana che si è unita alla polizia
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Né sessismo né transfobia, fanculo tutti i criminali in uniforme e il patriarcato
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Lotta libertaria e internazionale, spezziamo la misoginia nelle strade
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La liberazione sarà totale, calci e ceffoni per ogni stupratore
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Siamo numerosi e siamo ovunque, assalteremo le città-prigioni
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Dalla Grecia al Brasile, abbasso gli stati, lunga vita all’anarchia

Lungo il cammino abbiamo anche lanciato dei volantini (1, 2) in solidarietà con le femministe libertarie in Brasile che hanno reagito con dignità e continuità della loro azione di fronte al violento attacco che hanno subìto da parte dei poliziotti durante il Primo salone del libro  autonomo e femminista a Porto Alegre.

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thissio_poa2-1024x768Abbiamo esposto tre striscioni per lo stesso caso; in via Patission: “Nemmeno un passo indietro nella lotta femminista – Solidarietà con le compagne a Porto Alegre, Brasile”; in piazza Exarchia: “Nessun attacco misogino senza risposta – Solidarietà con le compagne a Porto Alegre, Brasile”; e a Thissio: “Nessun attacco misogino e razzista senza reazione – Morte allo Stato – Lunga vita all’anarchia.”

polytechnic_estadoes1L’altro striscione in via Patission è stato messo in solidarietà con chi ha subito un raid, un arresto o è stato inviato in carcere preventivo nelle recenti operazioni processuali nello Stato Spagnolo: “Forza ai/lle compagn* perseguitat* – Sempre a testa alta.”

polytechnic_lasolidaria1-1024x768Al cancello d’entrata in via Stournari abbiamo appeso uno striscione in solidarietà col centro sociale autonomo La Solidaria a Montevideo, Uruguay, attualmente minacciato di espulsione dal nuovo proprietario perché, secondo l’avviso di espulsione, l’edificio è “occupato in maniera precaria da un gruppo anarchico.” Lo spazio, libero da febbraio 2012, è stato ancora una volta obiettivo della repressione, in quanto il progetto – tra gli altri – resiste ai piani di urbanisazzazione e di speculazione immobiliare del quartiere. Lo striscione dice: “Solidarietà con lo squat «La Solidaria», Montevideo – Dall’Uruguay alla Greece, siamo la stessa resistenza.”

in inglese, greco, tedesco, spagnolo, portoghese

Atene: Forte esplosione allo squat Kouvelou nel quartiere di Maroussi

kouvelou-squatOggi 9 novembre 2015, il cancello esterno dello squat Epavli Kouvelou a Maroussi (quartiere nord di Atene) è stato attaccato con un potente ordigno esplosivo. I danni agli edifici circostanti sono stati importanti. Attualmente la zona è bloccata dalla polizia.

Persone solidali sono riunite all’angolo tra le vie Dionysou e Chatziantoniou per essere nelle vicinanze dello squat per tutto il giorno.

Il fuoco non ci brucia. Il fuoco brucia dentro di noi.

Lunga Vita all’Anarchia

Lo squat Epavli Kouvelou si trova a 5 minuti
a piedi dalla stazione di metrò Maroussi;
linea di bus Α8 (fermata IKA Amaroussiou)

in inglese, portoghese

Atene: Comizio solidale con Evi Statiri e Athena Tsakalou

Sospensione immediata delle misure cautelari – Nessuna persecuzione contro Evi Statiri e Athena Tsakalou.
Più si estende la geografia della prigione, più cresce la nostra resistenza.
Insieme alla CCF, insieme a Lotta Rivoluzionaria, daremo fuoco alle strade della metropoli.
Sospensione delle misure cautelari contro Athena Tsakalou ed Evi Statiri.
Libertà per i/le prigionier* politic*.

Circa 60 persone hanno partecipato al comizio amplificato che si è tenuto nella serata di martedì 13 ottobre in piazza Syntagma, per esigere la sospensione delle misure cautelari imposte a Evi Statiri e Athena Tsakalou, e la cessazione immediata di ogni persecuzione nei loro confronti. Sono stati appesi degli striscioni, sono stati lanciati dei volantini, dei testi sono stati distribuiti/letti, e alla fine del comizio solidale c’è stato un breve intervento davanti al parlamento, dove sono stati gridati degli slogan di solildarietà.

Inoltre, nella notte di sabato 10 ottobre, nel quartiere di Exarchia sono stati distribuiti dei testi a proposito del loro caso.

SOSPENSIONE IMMEDIATA DELLE MISURE CAUTELARI

NESSUNA PERSECUZIONE CONTRO I/LE FAMILIARI DEI/LLE PRIGIONIER*

LIBERTÀ PER TUTT*

in greco, spagnolo

Atene: Solidarietà con lo squat C.O.S.A in Portogallo, minacciato di espulsione

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Lo squat C.O.S.A, nella città di Setúbal, che questo mese ha compiuto 15 anni, ha ricevuto una minaccia di espulsione. (Vedi l’annuncio di Alcune voci ribelli in portoghese, greco, italiano e spagnolo.)

Nella notte del 20 ottobre 2015, e come prima risposta a questa pessima notizia, abbiamo appeso al Politecnico di Atene, in via Patission, in pieno centro, uno striscione di solidarietà che dice:

Solidarietà con lo squat C.O.S.A a Setúbal, Portogallo, minacciato di espulsione – Coraggio, compagni (A)

Non dimentichiamo che i/le compagn* del C.O.S.A ci hanno sostenuto nel nostro sforzo di far conoscere i casi dei/lle prigionier* anarchic* in Grecia, e non dimentichiamo che uno degli obiettivi comuni che condividiamo nelle nostre lotte senza confini è l’abolizione di quella cosa ridicola chiamata proprietà.

Tutto il nostro affetto ai fratelli e le sorelle che continuano a resistere a Setúbal. Giù le mani dalle strutture anarchiche in Portogallo e ogni altro luogo del mondo!

FUOCO ALLE FRONTIERE
MORTE AL POTERE

Iniziativa della rete di contro-informazione e traduzione Contra Info

in greco, inglese, spagnolo, portoghese, tedesco

Atene: Messaggio di Evi Statiri – rilasciata dopo uno sciopero della fame, ora a casa

Ricevuto il 7 ottobre 2015:

Una volta scarcerata, la prima cosa di cui ti rendi conto è che il tuo sguardo non inciampa più in muri, sbarre o divisori. Può vagare e guardare il cielo, senza vederlo attraverso il filo spinato. E i tuoi passi non sono più contati — venti verso il muro del cortile della prigione e venti tornando alla cella. Certo, nel mio caso le mura del cortile della prigione si sono allargate fino a un chilometro da casa mia, senza nemmeno poter comunicare col mio compagno…

Ma in ogni modo, per me il rilascio ha il gusto di una prima vittoria contro la paura e l’ingiustizia che ci vogliono imporre come  condizione di vita restrittiva…

Niente di tutto questo sarebbe accaduto se non fosse stato per un movimento dinamico e multiforme di solidarietà che mi ha trasmesso da ogni angolo della Grecia la forza e l’ottimismo che la storia non è scritta soltanto dai potenti ma anche dai ribelli…

Un enorme grazie a tutt* i/le compagn* conosciut* e no che hanno spezzato il terrore dell’onnipotenza del Potere.

Un enorme grazie anche ai dottori dell’Ospedale Generale di Nikaia, e soprattutto ai medici Spyros Sakkas e Olga Kosmopoulou, che mi hanno sostenuto con calore e abnegazione fin dal primo momento.

Naturalmente non dimentico quell* che sono rimasti là, in prigioni e celle gelide… Sarò sempre al loro fianco e mi aggrapperò ai momenti che abbiamo condiviso finché non ci incontreremo di nuovo…

Perché finché ci saranno prigioni, nessun* sarà liber*…

Libertà per i/le prigionier* politic*
Libertà per chi è in cella

Evi Statiri

in inglese, greco, portoghese

Atene: A proposito delle misure cautelari contro Evi Statiri

Le misure cautelari contro Evi Statiri, per quel che si sa finora, sono le seguenti:

– Divieto di lasciare il territorio greco.

– Presentazione davanti alle autorità tre volte al mese.

– Residenza obbligatoria in un luogo preciso.

– Limite di circolazione di un chilometro intorno al suo domicilio.

– Divieto di comunicare con imputat* nello stesso caso, compreso col suo compagno Gerasimos Tsakalos.

Aggiornamenti a venire.

in spagnolo

Azioni internazionali coordinate in solidarietà con Evi Statiri

Dal 12 al 17 settembre 2015, alcun* participant* alla rete di Contra Info hanno effettuato una serie di azioni in solidarietà con Evi Statiri, prigioniera in lotta in Grecia, che il 14 settembre ha cominciato uno sciopero della fame esigendo la sospensione della misura di custodia cautelare impostale 6 mesi fa.

Evi Statiri si trova in galera a causa della mania vendicativa scatenata dagli apparati repressivi della democrazia greca dopo il fallito piano di evasione dei/lle compagn* prigionier* della Cospirazione delle Cellule del Fuoco all’inizio del 2015, che ha messo nel mirino i/le familiar* e amic* dei membri dell’organizzazione. Quando il Potere non riesce a piegare i/le prigionier* sovversiv*, mette le mani su amic* e parenti, cercando di seminare il panico e punire quello che non rientra nelle grosse bibbie della legislatura, quello che supera i muri del carcere, quello che è più lontano dalla dicotomia innocenza-colpevolezza: la solidarietà.

Dopo la decisione di Evi Statiri di scegliere come strumento di lotta lo sciopero della fame, facciamo appello ai/lle compagn* di tutto il mondo per rinforzare questo grido di libertà attraverso l’azione anarchica multiforme. Che nelle strade risuoni: EVI STATIRI LIBERA!

Qui sotto vi proponiamo alcune delle foto delle azioni realizzate nei territori controllati dagli Stati di Bolivia, Francia, Grecia, Portogallo, Cile, Spagna… e aspettiamo i vostri contributi a: contrainfo(chiocciola)espiv.net

Uno striscione è stato esposto a La Paz (Bolivia): “Compagna Evi Statiri, sequestrata dallo Stato greco, ti salutiamo dalla Bolivia”; sono anche stati distribuiti dei volantini: “Dalla Bolivia alla Grecia, libertà per Evi Statiri – La tua lotta dall’interno della prigione è un segno d’indomabile ferocia di fronte al Potere e la repressione”.

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Volantini a Tolosa, Francia: “Solidarietà con Evi Statiri, prigioniera politica in Grecia. Evi Statiri si trova in custodia cautelare nella prigione di Koridallos, in Grecia, dal 2 marzo 2015, arrestata perché compagna di Gerasimos Tsakalos, membro incarcerato della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (organizzazione anarchica rivoluzionaria internazionale). Dopo essersi vista rifiutare ancora una volta la scarcerazione, il 14 settembre comincia uno sciopero della fame. Fuoco alle frontiere. Fuoco alle prigioni”

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toulouse3-768x1024Due striscioni sulla cancellata del Politecnico, a Exarchia, Atene: “Né innocenti, né colpevoli – Solidarietà con Evi Statiri” // “Evi Statiri tieni duro // Siamo tutti parenti delle Cellule del Fuoco // Morte ai giudici!”

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Uno striscione è stato esposto in una delle località più centrali e turistiche di Lisbona, Portogallo: “Libertà per Evi Statiri”; sono anche stati distribuiti dei volantini firmati da alcun* anarchic* con un aggiornamento sulla situazione di Evi: “Solidarietà internazionalista e anarchica con Evi Statiri – Dopo 6 mesi di custodia cautelare, un atto arbitrario di pura vendetta del Potere, Evi Statiri ha cominciato uno sciopero della fame il 14 settembre 2015, nelle prigioni della democrazia greca, fino al suo rilascio incondizionato. (…) Libertà per chi si trova nelle celle della prigione – Rilascio immediato per Evi Statiri – Revoca delle misure restrittive contro Athena Tsakalou!”

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Striscione a Santiago, Cile: “La paura può governare, ma non regnerà nei cuori e le menti degli esseri umani liberi” – Evi Statiri libera!”

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Degli slogan sono stati scritti nelle vie di  Iruña/Pamplona, Navarra (Spagna) — Evi askatu! (“Liberate Evi!” in Basco) e altri…

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Fino alla distruzione totale di tutte le prigioni. Evi libera
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Libertà per Evi Statiri
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Libertà per Evi Statiri, compagna greca

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Grecia: Testo di Evi Statiri per l’ inizio dello sciopero della fame del 14 settembre

Sono passati sei mesi dal giorno in cui mi hanno costretta a guardare il cielo da dietro il filo spinato e a misurare il tempo tra una chiusura e l’altra della porta della mia cella. Il nuovo rifiuto espresso dal consiglio giudiziario riguardo la mia liberazione ha confermato quello che già sapevo fin dai primi giorni in cui mi sono trovata nelle celle della forza antiterroristica. La mia detenzione non è stata semplicemente una questione personale: è il riflesso di una strategia oppressiva totale che ha come scopo la creazione di uno stato di terrore e la soddisfazione di una mania vendicativa dell’apparato persecutivo contro i detenuti politici e i refrattari ai valori della cultura del potere.

Continuo a trovarmi in carcere con come unica prova di “colpevolezza” l’essere la moglie del detenuto politico, membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, Gerasimos Tsakalos.

Continuo a trovarmi in carcere perché non ho “firmato” un certificato di coscienza sociale (*) e non ho rinnegato il mio compagno e il nostro rapporto.

So che il rifiuto fascista del consiglio giudiziario di ridarmi la libertà di cui mi hanno privato è il risultato degli ordini dell’autorità e di procedure poliziesco-giudiziarie che hanno lo scopo di trasmettere un chiaro messaggio intimidatorio.

Chiunque stia vicino ai detenuti politici rischia di trovarsi nella cella a fianco… Chiunque non chini il capo, non abbassi lo sguardo, non zittisca la propria voce di fronte agli idoli autoritari, viene trascinato in manette in guardina, nelle stanze degli interrogatori, nei tribunali…

Però le iniziative di solidarietà dell’ultima settimana mi hanno provato che la paura governa, ma non regna nel cuore e nella mente degli uomini liberi.

Un grande grazie a tutt* quell* che con le loro azioni esorcizzano la dittatura della bugia e dell’ipocrisia della giustizia che si ostina a mantenermi rinchiusa nelle sue celle. Adesso inizia una nuova battaglia…

All’ulteriore sentenza negativa dei giudici non mi resta che rispondere con l’arma ultima della persona prigioniera, lo sciopero della fame per la mia liberazione.

La mia intenzione era di iniziare da domani (8 settembre), visto che vi avevo già fatto riferimento in una lettera precedente nel caso di un nuovo rifiuto alla mia richiesta. Nei giorni successivi all’annuncio della mia decisione tanti compagni, principalmente dalla provincia, mi hanno chiesto di posticiparlo per permettere anche ad altri compagni di ritornare per poter meglio organizzare la lotta solidale. Capendo le difficoltà che ci sono in un periodo pre-elezioni e poiché concepisco la solidarietà come una condivisione di tensioni, desideri e lotte comuni e non come uno strumento da sfruttare, rispettando e in accordo con il pensiero dei compagni per far sì che si possano moltiplicare le possibilità di solidarietà, ho deciso di posporre l’inizio del mio sciopero di una settimana.

LUNEDÌ 14 SETTEMBRE INIZIO LO SCIOPERO DELLA FAME contro la paura e l’ingiustizia.

È una decisione il cui peso può schiacciarmi, però non esistono altre opzioni… Mi rifiuto di accettare il golpe della bugia e dell’ipocrisia di una giustizia che realizza contratti di sterminio della libertà in nome dell’autorità.

Lo sciopero della fame oltre a una lotta per la mia liberazione è un omaggio a tutt* coloro che hanno lottato prima di me contro la bruttezza dell’autorità e una barricata di resistenza per chiunque il sistema tenterà di incarcerare dopo di me perché vicini ai detenuti politici, perché urleranno per la giustizia e oseranno vivere liberi e non come schiavi.

LOTTA FINO ALLA LIBERAZIONE
LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA

Evi Statiri
Carcere di Koridallos 07/09/2015

(*) Certificato di coscienza sociale : dichiarazione in uso nella polizia e nell’esercito greco tra gli anni 1938-1981, istituita dal dittatore Metaxas, che veniva fatta sottoscrivere ai cittadini, in cui garantivano di non avere a che fare con gruppi comunisti e che non ne condividevano le idee. Fu usata ampiamente durante la guerra civile greca, bollando ed escludendo dalla vita pubblica chi non la firmava, impedendo ad esempio l’accesso ad impieghi pubblici come l’insegnamento.

in greco, spagnolo, portoghese

Grecia: Evi Statiri ancora in prigione perché compagna di un anarchico della guerriglia urbana incarcerato

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Il 14 luglio 2015 si è saputo che l’ultima richiesta di rilascio sottoposta da Evi Statiri (la compagna di Gerasimos Tsakalos, appartenente alla CCF, in carcere) è stata respinta dal consiglio giudiziario competente.

Nonostante Evi non abbia mai fatto parte della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, e che non fosse implicata in alcun modo nel piano di evasione della CCF, scoperto nel gennaio 2015, viene comunque tenuta in reclusione predibattimento nella prigione di Koridallos dal 2 marzo.

in inglese

Atene: Contro i progetti progressisti-energetici

Contro la civilizzazione industriale – Per la liberazione totale degli/delle animali e della Terra.
Non c’è un “piano B”: il progresso distrugge la natura selvaggia – Contro l’industria delle energie rinnovabili.
Nessuna tolleranza per i progetti progressisti-energetici.
Contro le miniere d’oro in Calcidica. Nessuna tolleranza per la profanazione di madre natura. Lotta per la liberazione della natura, degli/delle animali e degli/delle umanx.
Nessuna tolleranza per i progetti progressisti-energetici. Gli animali e la Terra non appartengono agli addomesticatori.
Sabotaggio della civilizzazione industriale.
Dalla Grecia fino al Messico, morte al sistema tecnologico. Avanti neoluddisti!

Alcune fotografie del presidio contro i progetti progressisti-energetici che si è svolto nel pomeriggio di giovedì 9 luglio 2015, all’incrocio delle vie Akadimias e Massalias, nei pressi della facoltà di Diritto, nel centro di Atene. Durante l’attività sono stati appesi degli striscioni, sono stati distribuiti centinaia di volantini e delle scritte sono state fatte nei paraggi. Inoltre, la sera del 10 luglio si è tenuto sulla collina di Strefi, a Exarchia, un dibattito aperto sullo sviluppo, la distruzione del mondo naturale e il perpetuarsi del dominio. Le attività sono state organizzate per gli Incontri di anarchici contro ogni forma di reclusione e la distruzione della biosfera da parte del dominio.

Atene: Intervento anarchico contro il referendum del 5 luglio

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Astensione – Sabotaggio
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Abbasso lo statalismo – Viva l’anarchia
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Né elezioni né referendum
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Schiacciamo il tentativo del sistema di garantire la stabilità
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Lotta armata per la distruzione dello Stato e del Capitale
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Attacco ai commercianti di speranza

Qualche foto degli interventi anarchici (i, ii) effettuati il 1° luglio nel quartiere di Exarchia, il 2 luglio nei quartieri di Koukaki e Ano Petralona e il 4 ai Propilei contro il referendum. Le azioni sono state organizzate dai/lle Anarchic* per la Destabilizzazione del Sistema. Durante l’azione sono stati urlati degli slogan, sono stati gettati dei volantini, dei testi sono stati distribuiti, sono stati realizzati dei graffiti, la propaganda elettoralista è stata cancellata e sono stati esposti 3 striscioni, uno nella piazza di Exarchia che recita “Amministrazione né di sinistra, né di destra – Conflitto nel presente per la distruzione dello Stato e del Capitale”, un altro all’entrata del Politecnico che recita “Né elezioni, né referendum – Sabotaggio dei processi istituzionali” e il terzo ai Propilei che dice “Fuoco alle urne della democrazia – Anarchic*”.

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Atene: un gesto per i/le compagn* dell’Operazione Piñata

Operazione Piñata 2015 | Né colpevoli né innocenti, semplicemente anarchic*

Il 13 giugno ci siamo avvicinati al cancello del Politecnico di Atene in via Patission e abbiamo appeso questo striscione bilingue nel quadro dell’appello a solidarietà per chi ha subito delle rappresaglie durante l’Operazione Piñata.

Manifesto internazionale: Rompiamo le righe

Tutti in riga. Così ci vogliono, dal primo all’ultimo respiro. In riga nelle aule scolastiche, alle casse dei supermercati, sul posto di lavoro, incolonnati nel traffico, negli uffici della burocrazia, nei seggi elettorali… fino ad arrivare all’ultima riga, quella dei loculi nei cimiteri. Una intera esistenza trascinata così — muscoli scattanti solo negli inchini, cuori desideranti solo merci — nella sicurezza di una galera.

Perché è ad una galera che ormai assomigliano le nostre città, dove ogni spazio viene riprogrammato per essere sorvegliato, controllato, pattugliato. Gli abitanti sono come detenuti scortati dallo sfruttamento capitalista ed ammanettati dagli obblighi sociali, sempre sotto l’occhio di una telecamera, ad ogni passo; tutti con la stessa voglia di evadere da consumare davanti agli onnipresenti schermi.

La nostra è una società carceraria che promette benessere ma mantiene solo massacri, come dimostrano i sogni naufragati di chi tenta di entrarvi e i corpi bombardati di chi si ribella alle sue porte. A neutralizzare chi si prende la libertà di non elemosinare e di aprirsi da sé la propria strada ci pensano i vari legislatori, magistrati, gendarmi, giornalisti.

Se a Bruxelles è in costruzione una nuova maxi-prigione, ad Atene viene imposto un regime di reclusione speciale ai prigionieri più riottosi; se a Parigi viene posta la prima pietra al nuovo Palazzo di Giustizia, a Zurigo e a Monaco sono in programma altri mostruosi Centri di Giustizia e Polizia. Se i poteri si accordano al di là delle frontiere per applicare strategie controinsurrezionali, i laboratori di ricerca e l’industria della sicurezza accelerano per fabbricare la pace sociale. E dappertutto, dalla Spagna alla Grecia passando per l’Italia, la repressione si abbatte su chi si è macchiato del crimine più intollerabile: farla finita con l’obbedienza e spronare gli altri a fare altrettanto.

Ma le grandi opere della repressione non incontrano solo il plauso, il silenzio o la lamentela. Talvolta si scontrano anche con una ostilità risoluta e ardita, come sta capitando al più grande carcere belga in via di costruzione. Il suo cantiere deve ancora essere aperto che già la sua storia è costellata di azioni dirette contro tutti coloro che ne sono coinvolti, istituzioni pubbliche o aziende private. Dalla vernice ai sassi, dai martelli alle fiamme, dai danneggiamenti ai sabotaggi, è un universo d’attacco che straccia ogni codice penale, ogni calcolo politico, ogni accomodamento con lo Stato. E questa sete di libertà può diventare contagiosa. Ovunque.

L’essere umano non è nato per stare in riga, a capo chino, in attesa del permesso di vivere. Sollevare la testa, armare il braccio e sfidare il potere: è qui che inizia la vita, nel far saltare tutte le righe.

Il manifesto costa 0,20 a copia e si può richiedere a: finimondo@riseup.net;
disponibile anche in francese, greco, inglese e tedesco su Break the ranks.

Atene: Per la diffusione dell’azione per la libertà e la Terra

6-athens-pltec-1024x693Politecnico, via Patission, centro di Atene: “Il sabotaggio è amico di chi lotta – Da Atene a Chiomonte, guerra contro la guerra di dominazione – No MUOS – No TAV6-athens-polyt-1024x724Politecnico, via Stournari, centro di Atene; striscione neo-luddista: “Fiori selvatici e pane secco; scalpello e martello per tutte le macchinedimosio-sima2-1024x768Dimosio Sima, Kerameikos: “Libertà per Marco Camenischexarxia-1024x768Piazza Exarchia: “La foresta di Hambach Forest resta dov’è – Sabotaggio contro l’industria mineraria ed energetica – Mese per la Terra e contro il Capitalemerkouri2Piazza Merkouri, Ano Petralona: “Marius J. Mason fuori! Marius, tieni duro fino alla libertàximio-1024x768Politecnico, via Patission, centro di Atene: “Il sabotaggio è amico di chi lotta – Da Atene a Chiomonte, guerra contro la guerra di dominazione – No MUOS – No TAV

Diversi striscioni sono stati piazzati in zone centrali di Atene prima del presidio anarchico che è stato realizzato, l’11 giugno, al Parco Voutie nel quartiere di Ano Petralona ad Atene. Con slogan in diverse lingue, si fa riferimento alla lotta contro la costruzione della linea TAV Lione-Torino nella valle di Susa e il villaggio di Chiomonte, e contro l’installazione del sistema militare di telecomunicazioni MUOS in Sicilia; in difesa della Foresta di Hambach in Germania, minacciata dalla devastazione causata dalle miniere di lignite; e in solidarietà con il prigioniero di lunga durata eco-anarchico Marco Camenisch, la cui richiesta di rilascio in libertà condizionale è stata ancora una volta rifiutata dalle autorità svizzere, e con Marius Jacob Mason, prigioniero trans anarchico negli Stati Uniti.

greco | inglese

Atene: Azione anti-razzista e anti-patriotica a Pláka

Lunedi 20 aprile, al mattino presto, siamo andat* nel quartiere di Pláka per ricoprire un murale nauseabondo di disegni e slogan nazionalisti e razzisti fatti da un sedicente artista che si fa chiamare Tom e che utilizza quel muro di via Sotiros già da qualche anno. Questo murale di merda, che trasmette fra le altre cose messaggi che sostengono che le persone che arrivano dall´Africa sono portatori di malattie, era là da almeno tre mesi, quindi abbiamo pensato di reagire in qualche modo. Abbiamo gettato della vernice, e abbiamo coperto il muro coi seguenti messaggi e con dei simboli anarco-femministi:

Né patria, né padroni: autogestione (in portoghese)

Nessuna frontiera, nessun padrone (in inglese)

Fanculo la patria (in greco)

Spazziamo via i fasci (in francese)

Le vite nere contano (in inglese)

PS: Il giorno dopo l’azione il muro è stato ridipinto di blu. In caso riapparissero dei messaggi razzisti, seguiranno altre azioni.

Grecia: Fine dello sciopero della fame della CCF

Tramite un comunicato del 04.04.15, i membri incarcerat* della Cospirazione delle Cellule di Fuoco hanno annunciato che cessano lo sciopero della fame, considerando che la domanda di liberazione dei loro familiari è stata soddisfata :

Quello di oggi è un giorno che apre una breccia nei muri del mondo carcerario che ci circonda. Dopo 32 giorni di sciopero della fame, la madre di Christos e Gerasimos Tsakalos, come anche la compagna di Gerasimos, varcheranno fra poco la porta della prigione, nuovamente liber*. […]

Questa vittoria non è solamente il risultato dello sciopero della fame della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. È la vittoria di tutta la gente solidale che ha spezzato la tranquillità sociale con attacchi incendiari, occupazioni, sabotaggi, cortei, riunioni, interventi improvvisati, e ha trasformato le città in terreni di momenti insorti e i palazzi occupati in laboratori vivi di situazioni sovversive. […]

Oggi smettiamo il nostro sciopero della fame, dopo aver vinto gli spaventapasseri del Potere che volevano che i nostri familiari fossero messi in carcere, PERÒ nello stesso momento lo sciopero della fame degli altri prigionieri politici continua per ottenere le rivendicazioni più ampie che hanno messo sul tavolo. I prossimi giorni sono critici, quanto per la loro salute come per la scommessa della lotta anarchica totale. […]

FORZA E SOLIDARIETÀ con il compagno anarchico Nikos Maziotis, membro di Lotta Rivoluzionaria, e con la Rete dei Combattenti Imprigionati.

VITTORIA DELLA LOTTA DELLO SCIOPERO DELLA FAME


TUTTO CONTINUA

Cospirazione delle Cellule di Fuoco – FAI/FRI
Nucleo in carcere
04.04.2015

Grecia: Sciopero della fame dei detenuti nella prigione di Domokos Kostas Gournas e Dimitris Koufontinas

carcereNoi, Kostas Gournas [membro di Lotta Rivoluzionaria] e Dimitris Koufontinas [membro dell’organizzazione 17 Novembre], prigionieri politici detenuti nella prigione di tipo C a Domokos, iniziamo uno sciopero della fame da lunedì 2 marzo 2015.

Lottiamo per l’abolizione degli art. 187 e 187A del codice penale, per la revoca della legge d’emergenza che prevede misure speciali con cui le autorità cercano di criminalizzare e distruggere i loro oppositori politici.

Lottiamo per l’abolizione dei tribunali speciali e dei tribunali militari eccezionali, questa struttura per lo sterminio di coloro che lottano, fatta di accordi speciali, leggi speciali incostituzionali, uso empirico e fraudolento della prova (ad esempio, riguardo il DNA) e l’apporto di prova speciale.

Lottiamo per l’abolizione di tutte le leggi repressive speciali fatte contro gli oppositori e le mobilitazioni popolari.

Chiediamo l’immediata abolizione delle prigioni di tipo C, simbolo dello stato d’esenzione dei prigionieri politici e d’intimidazione verso la società che resiste.

Chiediamo l’immediato rilascio di Savvas Xiros. Ormai da 13 anni, le autorità metodicamente e in modo vendicativo lo annientano, provocandogli danni irreparabili fino al 98% di disabilità.

La repressione è l’altra faccia dell’austerità, la lotta del movimento popolare contro l’austerità è inscindibile dalla lotta contro la repressione e, in particolare, contro questo regime permanente dello stato d’emergenza. Chiediamo il sostegno da tutta la società in lotta.

Questa lotta dei prigionieri politici, le proteste e gli scioperi della fame hanno lo scopo di mandare un messaggio di resistenza al popolo greco. Siamo quelli che ci assumiamo la responsabilità delle nostre scelte, ci occorre essere uniti e determinati, perché il nostro destino è nelle nostre mani. Questa è la nostra missione per la nostra dignità, per le future generazioni.

La speranza sta solo nella lotta.

Prigione di tipo C a Domokos
2 marzo 2015

Kostas Gournas
Dimitris Koufontinas

spagnolo | portuguese | francese

Radiocane: A proposito dello sciopero della fame di Nikos Romanos

Lo sciopero della fame di Nikos Romanos, incominciato nelle galere greche lo scorso 10 novembre, sta scatenando la rabbia di molti compagni e solidali in Grecia e altrove. A riguardo una breve corrispondenza con un compagno di Atene.

Ascolta: Radiocane.info