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Petralona, Atene: Azione diretta contro un banco dei pegni

Lunedì 28 Novembre, un banco dei pegni nel quartiere di Kato Petralona, in Keiriadon street, ha subito il danneggiamento dell’ingresso. Sono stati lasciati volantini con i seguenti slogan: “Venditori del mercato nero* fuori dai nostri quartieri; non un metro di terra per gli squali dei mutui” / “A tutti quelli che vedono la nostra povertà e impoverimento come un’opportunità di un facile guadagno, affronteranno l’ira dei rivoltosi. Resistiamo l’uno accanto all’altro. La solidarietà è l’arma dei popoli.”

* in greco mavragorites è un termine associati ai venditori del mercato nero durante l’occupazione nazista della Grecia (1940-1944), che si arricchirono vendendo i beni della gente ad alti prezzi ed ebbero grandi guadagni nello sfruttare le persone affamate; erano conosciuti per la loro capacità di risolvere subito i problemi di sopravvivenza, mentre il loro vantaggio chiave era la collaborazione eccellente con le autorità d’occupazione.

Atene: Appello urgente di solidarietà internazionale verso Panagiotis Avdikos, detenuto che sta conducendo lo sciopero della fame

Panagiotis Avdigos è attualmente confinato nell’ “ospedale” di Aghios Pavlos del carcere di Koridallos, dopo un lungo sciopero della fame.

E’ stato arrestato davanti la sua abitazione il 18 Aprile 2011, accusato per possesso di droga. Ha quasi subito deciso di iniziare uno sciopero della fame come protesta contro la montatura della polizia che ha portato alla sua incarcerazione nei sotterranei della democrazia greca.

Porta avanti lo sciopero della fame dal Maggio 2011( con una breve interruzione nel mese di Agosto). La negligenza delle autorità che rifiutano il suo rilascio, mantenendo cosi’ un sistema carcerario di barbarie e atrocità, è la ragione per cui Panagiotis è ora in pericolo di vita.

La mattina di Martedi 29 Novembre, a Komotini( Grecia settentrionale) i compagni del Ritrovo Anarchico Utopia A.D. hanno fatto un’azione anarchica di contro informazione a favore del prigioniero in sciopero della fame Panagiotis Avdikos, distribuendo volantini nel centro della città, ed anche fuori il tribunale e gli studi legali. Hanno anche distribuito questi testi al locale Ordine degli Avvocati. Questi volantini contenevano principalmente lettere scritte dal prigioniero.

Ecco l’ultima lettera di Panagiotis:

Dopo la mia precedente dichiarazione, vorrei informarvi di quanto segue:

Giovedi, 3 Novembre 2011, il Consiglio dei giudici della Corte d’Appello di Atene ha tenuto una riunione ed ha deciso di negare la mia richiesta di rilascio con condizioni restrittive, visto il completamento dei sei mesi di detenzione preventiva. Hanno invece ordinato la continuazione della mia prigionia preventiva, mostrando totale disprezzo verso la mia vita.

Tutte le autorità competenti hanno mostrato ottusità,negligenza omicida, come se fossi nulla per loro.
Sembra che la mia vita non abbia alcun valore per il ministero e le autorità giudiziarie di Atene, che tengono gli occhi chiusi verso l’ingiustizia e la realtà. Sabato 12 Novembre 2011, alle 07.30 del mattino, i compagni mi hanno trovato in stato di coma, nel mio letto dell’ospedale per detenuti di Koridallos, il medico mi ha attaccato una flebo, secondo la diagnosi medica ho sofferto di uno shock circolatorio, tutti i miei organi hanno smesso di funzionare.

Nel pomeriggio di Domenica 13 Novembre 2011, anche se mi è stata messa una flebo, i miei livelli di zucchero nel sangue sono rimasti bassi(30), per cui i medici hanno ordinato il mio trasferimento all’ospedale di riferimento Attikon ma mi sono rifiutato di andarci; preferisco morire che partecipare al teatro dell’assurdo che si sta giocando a mie spese mentre, tutte le autorità competenti, i giudici e il ministero mostrano colpe gravi nei confronti del mio caso.

Continuerò lo sciopero della fame, e se continuano a trascurarmi, dovrò anche sospendere la somministrazione di acqua zuccherata fino a morire e porre fine a questa ipocrisia nei miei confronti, e forse la mia morte porterà questi responsabili a rispettare la vita della gente semplice come noi.

A questo punto, soffro di un edema cardiaco e i miei piedi sono gonfi, in particolare dal ginocchio in giù, ed anche il mio corpo in generale è leggermente gonfio, ciò significa che il mio stato di salute può peggiorare rapidamente in qualsiasi momento con il risultato della mia morte!

Vi ringrazio tutti per il vostro supporto.

Panagiotis Avdikos

Gruppo di Solidarietà dei Detenuti di Corinto – Collettivo Antistrofi Metrisi (“Conteggio alla Rovescia”) di Corinto – invito per un presidio a sostegno di Panagiotis Avdikos fuori la prigione di Koridallos il 3 Dicembre alle 15.00.

Libertà subito per Panagiotis Avdikos!
Abbasso le mura delle prigioni! Abbasso lo stato assassino!
La solidarietà è la nostra arma!

Atene: Nuova operazione di polizia contro i venditori ambulanti

La mattina del 29 Novembre, alle 11.15 circa, un nutrito gruppo di poliziotti della Polizia Municipale ha attaccato i venditori ambulanti immigrati posti fuori l’Università di Economia e Commercio di Atene (ASOEE) nella via Pathission. I bastardi della Polizia Municipale indossavano passamontagna, caschi e bastoni metallici telescopici, mentre alcuni di loro portavano anche distintivi fascisti. L’operazione repressiva ha portato al risultato della distruzione della merce degli ambulanti che è stata buttata dentro ad camion dell’immondizia.

Dopo l’attacco, la banda di poliziotti teppisti ha continuato la sua marcia verso Omonia e hanno attaccato verbalmente un gruppo di manifestanti di Iniziativa di Lotta per la Terra e la Libertà che erano concentrati di fronte al Museo Archeologico Nazionale di Atene ( anch’esso ubicato sulla via Pathission). I manifestanti stavano protestando contro l’abolizione della linea pubblica di autobus che unisce la città di Atene con il monte Parnitha.

Parallelamente a quest’azione repressiva, il sindaco di Atene, Girogos Kaminis, ha ordinato inoltre di smontare le panchine in Piazza Klafthmonos dove dormivano i senzatetto. Il numero totale dei senzatetto in Atene si stima superi le 20.000 unità.

Come abbiamo già menzionato in precedenti interventi, la dichiarata guerra sociale nel centro di Atene si sta intensificando. Uno dei cambiamenti che si verificano durante questa intensificazione è il mutato ruolo dei diversi meccanismi repressivi. La polizia municipale, un gruppo che fino ad ora veniva considerato una forza “leggera”, si sta convertendo ogni giorno sempre più uno dei principali attori dell’ imborghesimento del centro di Atene e della cacciata dei venditori ambulanti immigrati.

Violenza contro la violenza
della dittatura democratica!
Lotta contro tutti i tipi di polizia!

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Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (21/11/11)

6° giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Lunedi, 21/11/11)

La sesta udienza del processo a Lotta Rivoluzionaria è cominciata con la dichiarazione del pubblico ministero riguardo all’obiezione posta dagli avvocati riguardo alla non validità della testimonianza del testimone K. Paparhanasakis, visto che egli ha preso parte ai compiti di interrogazioni preliminari.

Nello specifico il pubblino ministero ha detto che K. Papathanasakis non ha registrato le discussioni, non era l’addetto alla rimozione della segretezza delle linee telefoniche, ma il pubblico ministero, né ha firmato i resoconti degli interrogatori che sono nel fascicolo del processo. Solo il ricevere materiale preliminare da una terza persona, la sorveglianza dell’accusato, prendere le impronte non costituiscono azioni di interrogazione. “Inoltre se Papathanasakis non testimonia, che ha coordinato le indagini, chi testimonierà in questo processo?”, ha ribadito il pubblico ministero.

L’avvocato M. Daliani ha parlato di un grande errore e una scelta ingiusta riguardo alla comparizione di un impiegato che non ha solo compiuto attività ausiliare ma che ha coordinato e diretto tutte le azioni. M. Daliani ha sottolineato che questo testimone dovrebbe essere escluso perché a) è a capo di un dipartimento e dato ciò ha gestito le attività investigative preliminari, raggiungendo il settore criminologico, questo doveva essere fatto da un superiore nella gerarchia, b) dal risultato del processo dipende lo sviluppo della sua carriera, c) il togliere la segretezza può essere ordinato dal pubblico ministero, l’autorità responsabile preliminare è quella che fa la domanda  ed è il pubblico ministero, che chiede ai suoi subordinati di procedere alla rimozione della segretezza e agli esami di laboratorio, d) infine, i testimoni non testimoniano i reali errori nei quali si sono imbattuti. Lui ha semplicemente commentato i risultati delle indagini preliminari. Compie ciò che è vietato ad un impiegato delle indagini preliminari. Continue reading Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (21/11/11)

Atene: Presidio antifascista in Holargos

Venerdi 18 Novembre, giusto il giorno dopo la manifestazione commemorativa del 17 Novembre, il partito fascista LAOS, che fà parte del nuovo governo di “salvezza nazionale” o “unità nazionale”, ha organizzato un dibattito per le ore 20:00 presso il municipio di Holargos. Membri dell’assemblea popolare di Holargos, e persone solidali dei vicini quartieri, si sono riuniti fuori il municipio per protestare contro i membri fascisti del nuovo governo e chiedere l’annullamento di questo incontro. Alle 18: circa, le forze di polizia che avevano già bloccato la zona, sono venute a contatto con quasi 200 persone e quasi subito si sono registarti piccoli scontri. Per più di due ore le persone hanno scandito slogan anti fascisti ed hanno cercato di impedire ai militanti fascisti di entrare nel palazzo. Verso le 21.30, spontaneamente, una marcia è partita verso la stazione del metrò di Holargos dove ha avuto termine l’azione anti fascista.

Fascisti e il Protocollo vanno mano nella mano. Merda sul Laos e Karatzaferis(presidente del LAOS). Assemblea popolare di Holargos-Papagou.

Il testo che segue è stato distribuito durante il presidio antifascista:

Niente è più lo stesso. Le illusioni cadono a pezzi ad una velocità senza precedenti. Sotto la spinta popolare (sciopero generale del 19-20 Ottobre, scontri con la polizia fuori il parlamento, striscioni politici durante le partite di calcio, le parate nazionali trasformate in proteste di rabbia), e sotto l’incontrollabile processo della crisi globale del sistema capitalista, ci è stata imposta una giunta. Ci riferiamo all’aggressiva riorganizzazione del potere borghese che mira ad imporre, con qualsiasi mezzo ed a qualsiasi costo, gli interessi del capitale nazionale ed internazionale.

Ci è stato imposto un governo di unità nazionale, con un primo ministro che è l’ex vice direttore della Banca Centrale Europea, ex governatore della Banca Nazionale di Grecia e, fino a poco tempo fà, membro del ramo europeo di Goldman and Sachs e consigliere economico ad honorem di George Papandreou. Pasok (Partito Socialista), Nea Dimokratia (partito di destra), LAOS (partito di estrema destra), Bakogianni (partito politico centrista-liberale), Federazione Greca delle Imprese (SEV), e tutti i media sono d’accordo che è venuto per il nostro bene… Continue reading Atene: Presidio antifascista in Holargos

Exarchia, Atene: Espropriazione di una filiale della catena di supermercati Sklavenitis

Sabato, 26 Novembre, un gruppo di compagni ha espropriato un supermercato della catena Sklavenitis a Charilaou Trikoupi, ad Exarchia. Dei volantini sono stati lanciati durante l’azione, leggiamo: “La loro ricchezza è il nostro sangue ” e “Espropri del Capitale ovunque”.

Gli anarchici hanno espropriato alimenti di prima necessità e li hanno poi distribuiti tra i passanti e le altre persone riunite al mercato all’aperto di via Kallidromiou. La maggior parte della gente ha reagito positivamente a questa azione ed ha preso i prodotti dai cesti.

L’unica reazione negativa è arrivata da parte di un dipedente del supermercato che, mentre i compagni se ne stavano andando, urlava “Questa è una vergogna!”. I compagni annunciano nel loro comunicato che lui e i suoi colleghi dovrebbero sapere che solo i capitalisti e i padroni dovrebbero vergognarsi, perchè loro diventano sempre più ricchi vivendo il loro “sogno” contro le persone che vivono quotidianamente l’incubo dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

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Atene: Incontro sul movimento Occupy negli Stati Uniti

Quali sono le prospettive?

 Incontro e dibattito: Venerdi, 25 Novembre, alle 18.30
in Patission 61 & Skaramaga squat

Una valutazione del movimento Occupy. Due compagni “americani” presenteranno un’analisi del movimento statunitense nel corso degli ultimi due mesi, la sua breve storia e le sue carenze, suggerimenti con il fine di aumentare il suo potenziale, dovrebbe abbandonare del tutto la pretesa di “democrazia” e muoversi per una strategia d’azione che romperà questo paradigma totalitario.

   pat61.squat.gr

Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (14/11/11)

5° giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Lunedi, 14/11/11)

Avete intenzione di avere un processo con dei testimoni o con la prova dello scenario dell’Antiterrorismo?

Questa è essenzialmente la domanda dinnanzi al tribunale antiterrorista di Koridallos, prima dell’inizio dell’udienza con l’esame dei testimoni dell’accusa. Legalmente, questa domanda prende la forma di una disputa da parte della difesa con l’esame di testimoni come Kostandinos Papathanasiou, agente di polizia, capo del 1 dipartimento di sicurezza interna del Management and Facing of special crimes (DAEEB) nome formale dell’infame Antiterrorismo.

Cercheremo di spiegare il più semplicementepsosibile la sostanza di ciò, al fine di far capire anche a tutti quelli che non sono conoscitori della legge.

Il codice penale, -non solo quello esistente, ma anche quello prima del 1950- vieta di esaminare come testimone chiunque sia stato coinvolto negli interrogatori per il caso in questione. Questa è una grande protezione dei diritti dell’accusato, perché queste precise persone sono a conoscenza del caso e hanno formato, in un primo grado o altro, il contesto nel quale questo caso va in tribunale per essere processato. Dunque, viene considerato dall’inizio che questi non sono testimoni disponibili, ma hanno un’opinione sul caso e sugli accusati (non importa se a favore o no). Oltre alle opinioni che hanno, molte volte hanno un interesse personale dal risvolto del processo in accordo al contesto che essi stessi, attivi negli interrogatori o nelle fasi preliminari, hanno creato. Un/una poliziotto/a, per esempio, non vuole un caso dove la sua “montatura” si dimostra un fiasco ed ecco perchè come testimoni agiranno con pregiudizio per i casi delle loro “montature”. Come piccola garanzia, l’articolo 211 del codice penale vieta ai testimoni che hanno svolto interrogatori o fasi preliminari nel caso, di testimoniare. C’è, attualmente, una legge che vieta anche ai segretari delle fasi preliminari di testimoniare, oltre alle persone che hanno la responsabilità della “montatura” di un caso, come il poliziotto in questione.

Vediamo, quindi, qualcosa sul poliziotto in questione, come descritto dai numerosi dettagli degli avvocati difensivi.

M. Daliani ha presentato il contesto legale sul quale poggiano le obiezioni della difesa. L’articolo 211 del codice penale vieta ai testimoni di testimoniare se hanno fatto interrogatori, perché sospetti di pregiudizio e difesa degli interessi vengono fuori, l’articolo 33 del codice penale definisce chi sono quelli che svolgono interrogatori preliminari, definendo chiaramente che essi sono tutte le azioni avvenute nel contesto degli interrogatori preliminari. Solo l’interrogatore preliminare ha conoscenza del fascicolo del processo, mentre gli estranei ad esso non hanno diritto di conoscere (quindi, la conoscenza di Papathanasakis è una conoscenza da interrogatorio preliminare). Esso è iniziato al Department of criminal prosecution against life al GADA (stazione centrale di polizia di Atene), dopo la morte di Lambros Foundas, mentre il giorno dopo già il 1 dipartimento del terrorismo interno del DAEEB era attivo, capo del quale è Papathanasakis. Questo è mostrato chiaramente dai timbri sui documenti ufficiali. Papathanasakis ha riunito tutto il materiale, ha dato l’ordine alla scientifica analizzare diverse prove, ha chiesto l’abolizione della riservatezza di alcune linee telefoniche, ha informato l’interrogatore, ha firmato l’intero elenco dei risultati quando il fascicolo del processo è stato trasferito al pubblico ministero. Lui stesso ha dato una testimonianza preliminare nella quale non ha nessuna prova, comunque ha proseguito la valutazione di tutto il materiale. Inoltre ha testimoniato alla corte d’appello speciale, dove ha chiesto di usare i suoi appunti in modo da non dimenticare nulla. Lui sembra avere una conoscenza dettagliata, perché è stato interrogatore preliminare e capo del dipartimento che l’ha fatto. Per ciò, lui ha interesse nel dire che la sua versione è quella giusta. E’ da notare che lui è l’unico dei testimoni dell’accusa che si riferisce ad alcuni accusati, come Stathopoulos. Ecco perché dovrebbe essere escluso. Continue reading Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (14/11/11)

Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (9/11/11)

giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (Mercoledi, 9/11/11)

Iniziata l’udienza il presidente ha annunciato il rifiuto di entrambe le richieste presentate nell’udienza precedente. Il trasferimento del processo in un’aula della corte d’appello, ha detto, non può avvenire, perché non c’è un’aula disponibile per il tempo che si presume occuperà il processo. La corte ha evitato di ripetere l’opinione provocatoria del pubblico ministero riguardo alle misure di sicurezza e ai rischi e si è limitata ad un motivo formale, che ovviamente, se ci fosse stata la volontà, sarebbe stato superato. Come se non riuscissero a trovare un’aula. La videoregistrazione del processo non può avvenire, ha detto il presidente, perché ufficialmente non ci sono infrastrutture e personale per le mansioni di segreteria. Questa decisione era prevista. Riguardo alla possibilità di registrare da parte degli accusati e degli avvocati per uso personale, il presidente ha detto che ci sarà tolleranza.

Dopo ciò, la discussione è proseguita in merito all’obiezione di non giurisdizione della corte, a causa del carattere politico delle accuse, con le dichiarazioni dell’avvocato Dafni Vagianou e Pola Roupa oltre alla lettura della dichiarazione dell’assente, per motivi di salute, Kostas Gournas.

Dovremmo sorpassare l’assoggettamento nel discorso politico che impone la depoliticizzazione delle azioni considerate come terrorismo ha chiesto D. Vagianou, facendo un’estesa analisi teorica, nella quale ha combinato elementi politici, storici e della teoria della giustizia. Lotta Rivoluzionaria, ha detto, inizia la sua azione al margine di un periodo, il 2003. Sono precedenti l’attacco alle torri gemelle a New york, la guerra criminale in Iraq e l’inizio della “guerra al terrorismo” fatta da Bush. Il periodo, come a dire, dove si è presentata la crisi della globalizzazione di un sistema che oggi affronta la sua crisi più profonda. Un periodo che è stato segnato, anche, dalla rivolta dei giovani nel Dicembre 2008, i quali, mentre l’albero di natale bruciava, scrivevano “buona crisi e felice nuova paura”.

L’avvocato si è riferito non solo al carattere politico delle azioni di Lotta Rivoluzionaria, ma anche al carattere politico delle reazioni dei suoi oppositori, come la taglia da parte della superpotenza americana o l’idea che con un attacco riuscito a Citibank crollerebbe l’economia.

Ha fatto riferimento alla rivendicazione di responsabilità politica degli accusati, senza alcuna prova a loro carico, mirando alla continuazione della loro esistenza politica in prigione. Come anche le analisi di Lotta Rivoluzionaria riguardo le crisi e il suo carattere di classe, che costituisce un contributo teorico ad una discussione più generale che sta avendo luogo, ciò costituisce un’altra prova del carattere politico dell’organizzazione.

Dopo, D. Vagianou ha fatto una estesa analisi del corsos torico del significato di reato politico nella giurisprudenza, dal post rivoluzione francese, quando il tentativo di occupazione del potere eraancora considerato un obiettivo nobile, fino ad oggi dove sta accadendo una violenza depoliticizzazione delel organizzazioni e delle azioni di violenza politica.

Ha fatto anche riferimento al regime speciale affrontato dai comunisti per un intero periodo storico, dalla fine della seconda guerra mondiale al 1974, e ha presentato i confronti di questo periodo con quello della “guerra al terrorismo”. Continue reading Atene: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria (9/11/11)

Atene: Ali Mohammed Rasul rilasciato dal carcere minorile

Dopo numerosi interventi di solidarietà e di assistenza legale, il dodicenne immigrato Ali Mohammed Rasul, arrestato mentre frugava nella spazzatura il 5 Ottobre ed imprigionato nel carcere minorile di Amygdaleza, e’ finalmente stato rilasciato ed e’ in possesso di documenti regolari. Il passo successivo e’ il ricongiungimento familiare visto che i genitori sono attualmente in Germania.

fonte: athens.indymedia.org

Atene: Continuano gli espropri dei supermercati

Altri due espropri di supermercati sono stati realizzati in due diversi quartieri di Atene. Intorno alle ore 18 un gruppo di persone ha espropriato beni di prima necessità da un supermercato in via Soultani, nel quartiere di Exarchia. Un altro gruppo di compagni ha espropriato stamattina un supermercato nel quartiere di Galatsi. I beni espropriati sono stati distribuiti tra le persone che stavano al mercato popolare all’aperto, vicino al supermercato. Come viene detto nel comunicato che è stato distribuito durante quest’azione diretta a Galatsi:

“La bancarotta non è un’immagine alla televisione.
Le coscienze nascono attraverso gli attacchi ai padroni
Espropriazione ora!”

trad. Cenere

Atene: Scacciamo la “spazzatura umana”

Qui’ evidenziamo alcuni dei più recenti attacchi contro le parti più vulnerabili della società greca. Questi sono solo alcuni dei casi che si verificano quotidianamente nella città di Atene, la culla della “cultura e della democrazia”, come la definiscono gli agenti di viaggio. Una guerra è stata dichiarata contro poveri, immigrati, tossicodipendenti e senzatetto ed ogni giorno si fa più acuta ed intensa. Gli apparati del comune, dei gruppi statali e parastatali, in collaborazione, applicano le loro misure repressive per mantenere le strade pulite dai “rifiuti umani”.

Martedì 8 Novembre, attorno alle 13.00, una squadra della polizia anti-sommossa (MAT), in collaborazione con le forze della polizia municipale di Atene, hanno attaccato decine di venditori ambulanti immigrati fuori la centrale Facoltà di Giurisprudenza (Nomiki). Le forze di repressione, sotto gli ordini del sindaco di Atene, Giorgios Kaminis (che è stato sostenuto come candidato dal PASOK, dalla Sinistra Democratica, dai Verdi Ecologisti e da altre forze politiche “progressiste”), hanno brutalmente picchiato gli immigrati che vendevano le loro merci in Akadimias strada. Alcuni studenti hanno allora lasciato la facoltà per protestare contro questo attacco omicida e ci sono stati piccoli scontri.

Striscione dei venditori ambulanti immigrati: NON VIVREMO COME ANIMALI DA CACCIARE

Quella stessa mattina una decina di fascisti ha attaccato la casa di un’uomo Siriano di mezza età a Neos Kosmos, non lontano dal centro di Atene. La banda fascista ha usato delle mazze per rompere le finestre della casa mentre gridava slogan razzisti contro i Curdi(!) minacciando che se non avessero lasciato il quartiere sarebbero tornati per bruciarli.

Giovedì 10 Novembre 2011, i membri dell’organizzazione neo-nazista Chrissi Avgi (Alba d’Oro) sono apparsi nel quartiere di Victoria, che dallo scorso Maggio è diventato teatro di violenza razziale contro gli immigrati, minacciando che avrebbero lanciato un’altro attacco il giorno seguente. La scusa che è stata data per questa intimidazione è stata quella che i proprietari di un caffè hanno avuto “l’audacia” di mettere insieme la bandiera greca e quella egiziana sulle loro vetrine.

Lo stesso giorno, verso le 09.25, un’operaio della nettezza urbana del comune di Atene ha aggredito un senzatetto ad Agisilaou strada n.20, nel centro della città. Come ha testimoniato un testimone oculare, l’operaio ha cominciato a spruzzare acqua da un tubo ad alta pressione contro un’uomo che dormiva dentro delle scatole di cartone. Quando la persona che ha subito l’attacco ha protestato contro questo atto inumano, l’operaio ha cominciato a urlargli maledizioni ed ha continuato a spruzzargli addosso l’acqua. Inoltre, questo lavoratore ha risposto contro la persona che ha riferito di questo attacco dicendogli: “se tu avessi dei sentimenti di umanità, porteresti quest’uomo (probabilmente ammalato di epatite) a casa tua e lo cureresti tu stesso”.

Siamo di fronte ad attacchi contro le fasce più deboli e non sono incidenti isolati, ma parte di un’operazione coordinata dai padroni e dai loro lacchè per imporre miseria e produrre morte. Nuove misure di austerità porteranno una repressione più diffusa. I fascisti al governo e le bande parastatali nelle strade faranno tutto il possibile per farci tacere e terrorizzarci. Per noi c’è solo la via di contrattaccare con qualsiasi mezzo.

SOLIDARIETÀ TRA GLI OPPRESSI
MORTE ALLO STATO E AI SUOI TIRAPIEDI

Nel video vedete un’attaco molto simile da parte
di un poliziotto bastardo nel 2010

Atene, 12/11: Iniziativa sul decennale di Indymedia Atene

Assemblea e discussione riguardo al 10° anniversario di Indymedia Atene (Novembre 2001-Novembre 2011). Presentazione della sua storia, e discussione riguardo all’operato presente e futuro sotto condizioni di repressione allargata.

Atene, Sabato, 12 Novembre 2011, alle ore 18, al Politecnico di Atene (Patission e Stournasi streets, Exarchia)

Le resistenze si sono intensificate e organizzate per creare un mondo migliore... Leggi, informati, partecipa... 10 anni di controinformazione anticorporativa e autorganizzata: athens.indymedia.org

Indymedia :: Athens

Atene, 1 Novembre 2011: Aggiornamento sul processo di Lotta Rivoluzionaria (Giorno 3)

Con la ripetizione della procedura P. Roumeliotis (avvocato difensivo di K. Katsenos) ha esposto la sua posizione circa l’obiezione circa la vaghezza dell’ordinanza, prima che la corte comunicasse la sua decisione. Con una dettagliata e assolutamente minuziosa argomentazione, supportata dalla teoria ma anche dalle leggi, Romeliotis ha dimostrato che c’è un’assoluta nullità dell’ordine e della convocazione, perché le azioni per le quali è accusato il suo difeso non sono descritte e quindi lui non può difendersi, un fatto che – oltre agli articoli della Procedura del Codice Penale, che sono stati violati – è anche una diretta violazione dell’articolo 6 paragrafo 1 del ECHR (Convenzione Europea sui Diritti Umani), secondo la quale un accusato deve essere informato nel dettaglio riguardo alle azioni per le quali viene accusato. Nel caso particolare, abbiamo una serie di azioni nelle quali ovunque abbiamo due autori e nello stesso tempo sette accusati (tutti tranne M. Beraha) di complicità! L’accusato come può difendersi, quando non gli dite precisamente di cosa è accusato, quando lui non è coinvolto nei veri incidenti? Questi punti sono stati anche depositati per iscritto dall’avvocato.

Il pubblico ministero particolarmente apologeta e nei “dettagli” assolutamente arbitraria. Si, – ha detto – la legge 321 del Codice Penale chiede una precisa descrizione dell’azione, comunque l’ordinanza è estremamente analitica nelle sue descrizioni. Ad esempio, ha fatto riferimento al fatto che molti proiettili sono stati trovati e si è fatta un’analisi approfondita di ognuno, mentre ha solo fatto riferimento al numero! Le azioni sembrano essere state realizzate in complicità e questo è sufficiente. Ovviamente, in alcune azioni non possono davvero essere complici in sette, visti i due colpi, ma ciò comunque non simboleggia ambiguità nell’ordinanza. Ciò riguarda la base dell’accusa, che sarà giudicata nella sostanza. Sarà giudicaoa, c’è da dire, se davvero gli accusati hanno realizzato le particolari azioni.

Questa è chiaramente una posizione sofistica. Perché – per usare il suo esempio – il problema non è il tipo di proiettili, ma la relazione che ogni accusato ha con il loro possesso. E le accuse non riguardano solo i proiettili, ma anche le azioni di Lotta Rivoluzionaria e lì gli accusati sono tutti messi in un sacco, rafforzando la dottrina nazista della responsabilità collettiva, senza menzionare chi ha fatto cosa. L’opinione del pubblico ministero – ha commentato P. Roumeliotis – rafforza le nostre opinioni. Con due colpi, chi sono i complici? Ogni individuo deve avere un ruolo dedicato.

Noi ci concentriamo sui moscerini (riferendosi ai proiettili) e ingoiamo il cammello cosi com’è*, ha concluso!

Dopo, P. Roupa e N. Maziotis hanno sottolineato l’importanza del pregiudizio e dell’ipocrisia della corte, iniziando con la dichiarazione del presidente nelle precedenti udienze, che direttamente viola la prova infame dell’innocenza. Aggiungiamo il relativo dialogo:

P. Roupa: Il contenuto dell’ordinanza non è solo vago, ma semplicemente crea un’impressione. Vale a dire, quanto è stato detto prima, essa è molto analitica, semplicemente crea un’impressione. Voglio fare una domanda: riguardo ad una azione specifica, l’attacco realizzato nella zona di Goudi contro un furgone dell’antisommossa. Viene riportato lì – non dice precisamente, ma vi siete seduti e avete investigato – quanti colpi d’arma da fuoco vengono sparati, essi non sono più di cinque o sei e i tentati omicidi sono diciassette! Ciò significa, tutti i poliziotti erano dentro! Ciò è metafisico, non solo vago, ma anche un po’ metafisico. Vale a dire, vi hanno detto che un proiettile può essere sparato e uccidere tre persone! Non riguarda chi ha partecipato né quanti erano né quanti erano necessari per ogni azione nello specifico. Continue reading Atene, 1 Novembre 2011: Aggiornamento sul processo di Lotta Rivoluzionaria (Giorno 3)

Grecia: NESSUN DETENUTO È SOLO, CONTINUERETE A TROVARCI DAVANTI A VOI!

2/11 Mercoledi mattina: manifesti vengono affissi e volantini vengono distribuiti dai compagni negli ospedali Euaggelismos e Laiko riguardo alle minacce che i compagni con problemi di salute subiscono negli ospedali da parte dello staff e qualche volta anche in cooperazione con le autorità persecutrici. Il motivo è stato il comportamento vile di un “dottore” al Geniko Kratiko ospedale nei confronti di Stella Antoniou (la dottoressa si è rifiutata di visitarla a dovere e poi ha detto: “come se mi importasse di un detenuto”) più che altro in merito al suo operato. Anche Savvas Xiros, Simos Seisidis e Kostas Gournas sono stati minacciati. Molte persone hanno mostrato interesse nel leggere il volantino. Al Evaggelismos ospedale c’è stato anche uno scontro con gli impiegati riguardo ai manifesti, ma essendo in un ospedale, i compagni non si sono infastiditi. Inoltre sono stati coperti o distrutti manifesti del KKE.

CHIRURGIA – TRAPIANTO DI CORNEA

Il 2 Novembre 2011 è stato fatto al Genimatas ospedale di Atene un trapianto di cornea ad un occhio di Savvas Xiros. Savvas era stato ricoverato martedì 1 Novembre e secondo il dottore di turno doveva restare in ospedale almeno una settimana. L’operazione è riuscita, ha detto il dottore. Lo stesso dottore ha inoltre redatto una richiesta scritta per sua moglie e compagna affinché gli stesse vicina durante il ricovero visto che Savvas non è in condizione di badare a se stesso. In questo momento lui è isolato in una stanza dell’ospedale, circondato da tutti i tipi di poliziotti. Ci si aspetta che la prigione approvi la richiesta del medico per permettere alla sua compagna di stargli costantemente vicino.

trad. Cenere —fonte

Grecia: Squallide condizioni di trasferimento per il compagno Haris Hatzimichelakis, prigioniero membro della O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco a causa di problemi di salute

Quando la paura diventa vendetta

Da molti mesi (circa da Marzo 2010) Haris Hatzimichelakis, prigioniero membro della O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco, soffre di problemi di salute che per quanto lui ci abbia provato, non possono essere trattati.

Più precisamente lui ha qualcosa che assomiglia (!) ad una cisti sottocutanea in testa. Essa è stata diagnosticata al dipartimento dermatologico dell’ospedale Sigrou di Atene. Ovviamente, questa diagnosi è stata seguita da quattro visite in questo ospedale, visto che durante le prime tre visite era stato curato erroneamente a causa dell’indifferenza mostrata dai dermatologi in ospedale e dal medico di stanza a Koridallos.

L’indifferenza per la salute dei prigionieri non termina dentro le mura delle prigioni. I dottori del Sigrou Hospital hanno accettato le istruzioni dei commissari, eseguendo esami e trattamenti mentre il prigioniero era ammanettato. Sopo dopo il suo rifiuto alla prima visita di essere esaminato sotto queste condizioni, lo hanno costretto a sottomettersi. Infine dopo qualche mese di sofferenza a Koridallos, neanche è stata fatta una diagnosi completa e accusarata e lui è stato trasferito nella prigione di Trikala.

Ma la negligenza criminale degli impiegati in prigione non finisce qui. Nella prigione di Trikala Haris Hatzimichelakis ha cercato ancora una volta di far fronte ai suoi problemi di salute. Così è riuscito dopo due settimane (!) a vedere l’unico dottore che è responsabile di circa 650 prigionieri, ed è stato deciso il suo trasferimento presso l’ospedale locale. Un trasferimento mai avvenuto; e in base ad una scorta insufficiente e ad una sicurezza scarsa, la polizia (basandosi su un documento del ministero della giustizia) ha concluso che il prigioniero deve essere trasportato in manette, sebbene dentro uno specifico mezzo di trasporto sicuro.

Ovviamente il prigioniero si è rifiutato di essere trasportato in queste condizioni inaccettabili, non solo per motivi di dignità, ma anche perché è estremamente pericoloso a causa dei minimi urti, visto che è probabile che il detenuto sbatta la testa.

Che la gente al comando capisca che i prigionieri hanno la loro dignità che intendono preservare. E dovrebbero considerare le loro prossime mosse, perchè le prigioni sono come un calderone in ebollizione e queste squallide condizioni di vita anche riguardo ai problemi di salute, possono solo rendere peggiori le cose.

trad. Cenere / fonte: act for freedom now

Atene: Espropriato un supermercato ad Exarchia

Sabato, 5 Novembre 2011, un gruppo di compagni ha espropriato un supermercato, che fa parte della catena Bazaar/Fresh Express ad Exarchia.

Beni primari e cibo sono stati espropriati e distribuiti tra la gente nel mercato aperto in Kallidromiou street.

La folla ha ricevuto con entusiasmo i carrelli pieni di spesa e subito ha accettato i prodotti con apprezzamento e gioia per l’azione.

Le loro ricchezze sono il nostro sangue.

Espropriare il Capitale ovunque.

Compagni/e

trad. Cenere / fonti: athens.indymediathisisourjob

Atene: Espropriato un altro supermercato

Oggi, 3 Novembre, dei compagni hanno espropriato un supermercato nel quartiere ateniese di Zografou e hanno distribuito la merce in un vicino mercato popolare all’aperto [laiki agora].

Traduzione del testo distribuito durante l’azione

Non illudiamoci. Dietro la facile e assimilabile retorica riguardo ai truffatori e ai ragazzi d’oro, i cattivi tedeschi e – generalmente e astrattamente – i mercati spietati, nascondono il nostro sfruttamento senza tempo ed espropriano il benessere prodotto dalla combriccola dei padroni. Ed è cristallino che fino a quando domineranno le nostre vite, continueranno a sminuirci e ci stermineranno al fine di mantenere i loro profitti. E i conseguenti colpi che stiamo subendo, non importa quanto li presentino disparati, tutti servono i loro interessi. Allo stesso tempo, diffondono paura per preservare la loro autorità : aumentando la polizia, inseguendo i migranti, revocando l’asilo, fomentando patriottismo e razzismo.

Basta immobilità. Riprendiamo le nostre vite nelle nostre mani.

La prospettiva della classe dei repressi non è né la lotta per sopravvivere, né lo stritolamento in una posizione di arresa e impoverimento. Questa prospettiva va realizzata qui e ora, nei grandi e piccoli momenti di rifiuto e delle nostre lotte. Negli scontri quotidiani con i padroni e negli scioperi generali; nei cortei, assemblee popolari e strutture di mutuo aiuto; nelle occupazioni di edifici pubblici, scuole e università; nella rabbia contro i poliziotti e la solidarietà contro la repressione; in azioni aggressive contro gli obiettivi capitalisti e di stato; nei movimenti che si rifiutano di pagare, dalle bollette elettriche ai pedaggi; negli espropri collettivi di beni dai supermercati, e la loro pubblica ridistribuzione.

Afferriamo la nostra forza collettiva.
Realizziamo il piano per l’emancipazione sociale e individuale.
Guerra alla guerra dei padroni.
Tutti agli scioperi generali!

fonti: a, b / trad. Cenere

Zografou, Atene: Nuovo spazio sociale autogestito

Un nuovo progetto contro la miseria dei nostri tempi apre le porte nel quartiere di Zografou, Atene est.

Si tratta della Villa Zografou, una struttura che la Assemblea aperta dei residenti di Zografou ha deciso di trasformare in uno spazio di solidarietà, creativo e cooperativo. Sabato e domenica prossimi (5-6 novembre) lo spazio sarà aperto dal mezzogiorno allo scopo di attirare chi vuole contribuire e partecipare attivamente a questa iniziativa di autogestione.

Durante questa due giorni si avrà la possibilità di conoscere lo spazio, mentre si realizzano lavori di manutenzione e di pulizia del giardino, come la coltivazione di vari prodotti. Inoltre ci sarà una caffetteria dove la gente potrà chiacchierare e discutere in allegria.

L’entrata è sul lato del viale Georgiou Zografou (portone verde)

fonte

“Noi non commemoriamo la resistenza con le parate, ma con le insurrezioni”

Il 26 e 27 Ottobre 2011 sono stati fatti degli interventi nelle scuole a Elliniko, Ano Glyfada e Argyroupoli (centri a sud di Atene, rinomati per il loro stampo capitalista). Gli studenti medi hanno scritto e distribuito il seguente testo contro le parate del 28 Ottobre:

Un-Due! Un-Due! Parate (o greggi) prove generali per l’esercito?

Siamo nati e cresciuti considerando le parati degli anniversari nazionali come qualcosa di scontato…COMUNQUE, le cose non stanno proprio cosi. Questo delirio nazionalista non è sempre stato fiorente. I piani del militarismo e del nazionalismo vengono fuori galla germania nazista di Hitler e dalla società fascista di Mussolini, e sono state innestate in Grecia dalla dittatura di Metaxa, mentre altri regimi totalitari (Corea del Nord, Unione Sovietica, Cuba) hanno anche stabilito delle parate al fine di modellare il morale e disciplinare gli studenti.

Le parate sono tradizionalmente contraddistinte da una forma compatta e un’apparenza uniforme (uniformi, andatura, e allineamento) e cercano di uniformare l’individualità, generando discriminazioni allo stesso tempo – ad esempio, i ragazzi marciano davanti alle ragazze, gli alti davanti ai bassi, e soprattutto gli studenti meritevoli dietro alla plebe. Infatti, solo i sei studenti del corpo d’elite di solito secondo la dossologia della chiesa ortodossa marciano sempre davanti, separati dal resto della “massa” studentesca.

La scuola, da parte sua, crea un clima di terrorismo verso gli studenti cosicché questi partecipino alle parate – visto che molti studenti ignorano che la propria partecipazione è opzionale, piuttosto che obbligatoria. Quindi, gli viene promesso, se partecipano, che le assenze verranno azzerate, o vengono minacciati, se non lo fanno. In casi estremi, la scuola minaccia gli studenti con sospensioni o espulsioni.

Ciò in definitiva indica che la scuola serve come strumento della preservazione dei metodi e delle pratiche fasciste, invece di focalizzare sulla soluzione dei problemi pratici degli studenti, come la mancanza di insegnanti e libri.

E’ ovvio che come anarchici stiamo dalla parte opposta rispetto a questa assurdità nazionalisti che difende un’istituzione che semina odio e guerra contro gli esseri umani in base a criteri nazionali e razziali.

Noi non commemoriamo la resistenza con le parate, ma con le insurrezioni.

Anarchici del sud

fonte
tradotto da Cenere

Atene: Operazione repressiva contro il Centro Sociale e Culturale di Vyronas

Il 28 ottobre il sindaco di Vyronas (nordest di Atene), Nikos Chardalias, ha ordinato la chiusura del nuovo Centro sociale e culturale del quartiere. Da allora le forze di polizia municipale sorvegliano l’ area 24 ore su 24.

L’ iniziativa per la crezione del Centro è nata all’ inizio di ottobre allo scopo di trasformare lo spazio abbandonato “Labidona” situato nel parco di Agia Triada e che in passato funzionava come caffetteria comunale, in uno spazio sociale di solidarietà, di libera espressione e creatività. Durante questo mese, si sono realizzati vari progetti, come laboratori di arte per ragazzi, cucina collettiva, concerti e dibattiti.

http://www.youtube.com/watch?v=kpmhied-7y4&

È ovvio che le autorità locali non vogliono che lo spazio di “Labidona” continui ad essere uno spazio libero utile per le necessità degli abitanti del quartiere. Al contrario, il sindaco e la sua cricca cercano di privatizzarlo, a fini di lucro per loro e gli impresari che ci metteranno le mani sopra.

La assemblea del Centro sociale e culturale di Vyronas richiamano alla solidarietà e hanno indetto un intervento al municipio, per la giornata di oggi, lunedì 31 ottobre, alle 15.00.

Atene, 24 Ottobre: Secondo giorno del processo contro l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria

Pesanti accuse contro il sistema capitalistico economico-sociale e il sistema cittadino di potere, lo stato e i suoi meccanismi persecutori sono state formulate dai membri di Lotta Rivoluzionaria al primo (sostanziale) giorno del loro processo, quando il presidente ha dato loro la parola al fine di dire qualcosa di breve riguardo le accuse. Le loro dichiarazioni sono state tutt’altro che brevi. Per circa un’ora, Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas (li nominiamo nell’ordine in cui sono stati menzionati nel processo e per quando hanno parlato all’udienza) hanno rispedito le accuse contro il sistema e hanno difeso le proprie scelte politiche, trasformando l’aula del tribunale del terrore in uno svolgimento delle loro opinioni.

“Se verrà provata l’innocenza di qualcuno, siate certi che lo grideremo a voce alta”, è stato l’unico commento fatto dal presidente N. Davros, dopo la fine delle dichiarazioni di tutti gli accusati. Una classica posizione di un giudice con esperienza, che può vedere che il sistema che serve (intendiamo anche il sistema giuridico) è sotto accusa e la sua posizione (e anche la sua disposizione) non gli permette di discuterne. Il corso del processo dimostrerà, se il presidente cercherà di imitare Margaritis, che nel processo alla 17 Novembre faceva costantemente interventi ideologici e politici, o se si limiterà alle procedure formali. Nel primo attacco ideologico-politico ai membri di Lotta Rivoluzionaria, in ogni caso, Mr Davros si è limitato a commenti timidi e sostanzialmente apologetici.

Prima, il procuratore A. Liogas aveva presentato brevemente il “pacco” di accuse, evitando ogni “colorazione” personale. Comunque, d’ora in poi l’arsenale penale del potere cittadino è stato rafforzato ed esso stesso si è caricato politicamente ed ideologicamente. Infatti, per la prima volta dopo i grandi processi politici della 17 Novembre e ELA (Lotta Popolare Rivoluzionaria), nel periodo dove le organizzazioni di violenza rivoluzionaria armata erano presentate come “gruppi criminali” e le loro conseguenze giuridiche non avevano contenuto politiche, ma erano caratterizzate dalla completa sottovalutazione sociale e politica (presentavano le cose come se stessero giudicando dei mafiosi, individui della “comune giustizia penale”), nella giustizia penale il significato di “terrorismo” e “organizzazione terrorista” è delineato, quindi il caso diventa subito politico, visto che il significato di “terrorismo” ha per definizione un contenuto politico.

Come davvero correttamente preciso da P. Roupa, la prima accusa attribuita a loro, che consiste nell’aver creato un’organizzazione terrorista e aver mirato al rovesciamento dell’ordine per come lo conosciamo, costituisce la migliore spiegazione sul fatto che stiamo affrontando un processo politico, che gli accusati sono soggetti politici e che hanno obiettivi politici. Non capirete ciò, comunque, ha continuato P. Roupa, perché se lo capiste, sarebbe come ammettere che ci sono persone che supportano e lottano per un diverso tipo di organizzazione sociale. Comunque, l’insieme del sistema capitalistico viene presentato come la fine della Storia e i suoi teorici, come Robert Malthus e Adam Smith, che hanno sostenuto l’impossibilità che esista ogni altro sistema sociale ed economico oltre al capitalismo. L’intero sistema cerca di dimostrare che la povertà dei proletari è il loro fato e non un risultato di una transizione storica del sistema.

Le dichiarazioni di N. Maziotis, P. Roupa e K. Gournas sono basate su alcuni concetti fondamentali: Continue reading Atene, 24 Ottobre: Secondo giorno del processo contro l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria

Grecia, 20 Ottobre: Aggiornamenti costanti

Seconda giornata di sciopero generale nazionale

21,30 GMT +2 Almeno 10 squadre della polizia hanno inseguito la gente in piazza Exarchia, Solomou e via Stournari,hanno sparato gas lacrimogeni e occupato la piazza. Poliziotti armati hanno anche isolato l’intero quartiere.

Come previsto, la nuova legge finanziaria è stata ratificata.

20,50 GMT +2 La sessione parlamentare è continuata indisturbata. L’intera area di Syntagma è stata completamente evacuata dalla polizia anti-sommossa, con il ritorno alla normalità del traffico stradale.

Il numero totale di manifestanti fermati / arrestati e feriti è ancora da verificare (ma il rapporto dei media alternativi parla finora di quasi 150 arresti).

20,15 GMT+2 Molte persone sono circondate dalla polizia e intrappolati all’interno della stazione della metropolitana di Acropoli. Detenzioni di massa sono segnalatie sul posto. I poliziotti hanno circondato la fermata della metropolitana di Omonia e hanno appena attaccato le persone all’interno della metropolitana.

19,20 GMT+2 Dopo il raid della polizia a Monastiraki, le persone sono fuggite all’interno della stazione della metropolitana ed hanno bloccato le porte, al fine di proteggersi dalla furia della polizia. La polizia ed i persecutori hanno ordinato lo sgombero della stazione della metropolitana.

I poliziotti hanno attaccato i manifestanti vicino alle porte della stazione della metropolitana dell’Acropoli  dove sono stati segnalati tre fermi, tutti e tre sono riusciti a scappare grazie alla forte presenza di persone sul posto.

I poliziotti sono ora a caccia di gente per le strade nella vicina zona di Thissio.

18,40 GMT+2 Un’uomo di 53 anni che partecipava alla dimostrazione di oggi ad Atene, è deceduto. Continue reading Grecia, 20 Ottobre: Aggiornamenti costanti