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Stati Uniti d’America: Una visione del futuro – Dove tutti i Roberto Adinolfi camminano con le stampelle

Tornando al Maggio 2012, Roberto Adinolfi era a capo di Ansaldo Nucleare, che costruisce centrali nucleari in tutta l’Europa, inclusa una a Kroko, Slovenia, e Cernadova, Romania. Adinolfi ha potere, soldi, prestigio e influenza. Per lui, le sofferenze e le morti a Fukushima, Giappone, non sono state neanche lontanamente vicine quanto l’ufficio con il climatizzatore o la sua lussuosa casa a Genova o i suoi abiti costosi.

Alcune volte, devi rompere qualche uovo per fare una frittata. E inoltre, ancora nessuna delle sue trappole mortali si è sciolta.

Ancora. Parola chiave. Ancora.

Roberto Adinolfi col suo potere, denaro, prestigio e influenza non ha neanche notato il mezzo che lo seguiva davanti casa. Ha creduto con arroganza che avrebbe fatto un’intera carriera guadagnando denaro a palate facendo rotolare il dado radioattivo e scommettendo milioni di vite altrui, e che mai avrebbe dovuto rispondere a nessuno, in ogni caso.

Cosi la mattina del 7 Maggio, Adinolfi è uscito dalla sua lussuosa abitazione a Genova e si è diretto verso il suo ampio ufficio con l’aria condizionata – quando un proiettile anarchico lo ha azzoppato. Ha perso sangue ed ha urlato.

Il suo vestito costoso si era rovinato.

Alfredo Cospito e Nicola Gai si sono assunti questo servizio pubblico umanitario di consegnare un chiaro messaggio ad Adinolfi da parte di milioni di future vittime del suo olocausto nucleare. Non hanno ricevuto premi o encomi, ma rispettivamente 10 anni e 8 mesi e 9 anni e 4 mesi.

Risulta chiaro che il governo italiano reputa più importante il vestito macchiato di Adinolfi rispetto alle milioni di vite che tremano all’ombra dell’incubo nucleare. Data la lunga esperienza di delusi gerarchi, questo probabilmente non suonerà strano.

I comunicati ispiranti e decisi di Alfredo Cospito e di Nicola Gai si trovano, in inglese, su Act For Freedom Now.

Il 30 Ottobre, quando Cospito ha cercato di leggere il proprio comunicato in aula, i giudici lo hanno interrotto e poi mediante l’intervento della polizia hanno espulso i due anarchici dall’aula.

Vedendo tutti i resoconti, l’indirizzo di casa dei giudici è ancora sconosciuto. Il giudice non sembra camminare con una stampella.

I pubblici ministeri Nicola Piacente e Silvio Franz, che hanno arringato a lungo e ottenuto un milione di euro come danni (da pagare senza dubbio per il vestito di Adinolfi) camminano con spensieratezza e passo simmetrico. Questi funzionari chiaramente non hanno ancora ricevuto un proiettile nelle ginocchia.

Ancora. Parola chiave. Ancora.

Oltre alla reale, penetrante, ferita giustizia che è piuttosto ovvia, c’è anche una sorta di giustizia poetica in tutto ciò. Non solo il povero e l’impotente che si svegliano spaventati ogni giorno – non più. Cosi come la gente che teme di sentire la sirena dalla vicina centrale, i funzionari in Italia adesso trattengono il respiro quando escono dalle loro case e si dirigono a commettere la loro quota giornaliera di atrocità mondane.

Quando le auto gli sgommano vicino, loro si pisciano un po addosso, e accelerano, rovesciando il caffè. In quel momento di panico e terrore, intravedono un frammento del futuro, una visione, dove i dirigenti aziendali e i legislatori, banchieri e magnati del petrolio, vertici militari e capi di stato, zoppicano su e giu per i marciapiedi appoggiandosi ai bastoni o incespicando con le stampelle, sorridono e annuiscono gli uni con gli altri mentre passano, ma con sorrisi terribili e occhi spiritati.

Credo che questo momento gli sembri molto reale, e rabbrividiscono quando contemplano tutti questi spari ben mirati, espressamente non letali … perché i tiratori li vogliono vivi.

Se li uccidi, non capiranno nulla.

Ci sono parcheggi in tutti il mondo, dove tanti miseri e infami Adinolfi passano per andare a casa dopo una giornata di lavoro passata ad uccidere il futuro. Parlano ai loro cellulari con le loro mogli mentre mandano messaggi alle amanti e pianificano le fosse comuni che orchestreranno l’indomani.

Non fanno mai caso alle auto alle loro spalle. Non sospendono mai nulla.

Quanti Alfredo Cospito e Nicola Gai potrebbero esserci?

Quanti davvero.

Sean Swain 243205
Ohio State Penitentiary
878 Coitsville-Hubbard Road
Youngstown, Ohio 44505, USA

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Bristol (UK): Cellula FAI rivendica attacco esplosivo contro multinazionale Vinci

Crediamo che chiunque si confronti seriamente riguardo al dominio come si presenta oggi arriverà prima o poi ai temi della scienza e della tecnologia. È chiaro come entrambe abbiano un ruolo sempre più vitale nell’ordine esistente creando, gestendo e diffondendo il controllo nella società e in tutto il resto di una terra dalla quale siamo falsamente separati. Investigando sullo sviluppo di questi poteri nel nostro territorio e di chi li rende possibili, siamo arrivati a Vinci.

Nel Regno Uniti, la grande multinazionale energetica ed edilizia francese Vinci ha realizzato costruzioni specifiche per la polizia, il ministero della difesa e l’amministrazione penitenziaria, lavori per autostrade, ferrovie, centrali elettriche, piattaforme petrolifere, cave, centrali nucleari e anche centri commerciali.

In tutto il mondo questa corporazione e le sue sussidiarie sono attive in molti campi: edilizia, sicurezza privata, aeroporti, miniere di uranio; questi bastardi non hanno problemi nel danneggiare la terra e noi in quanto parte di essa, tirando su una gabbia industriale intorno a noi in modo figurato e letterale, tenendo occupata la manovalanza mentre i padroni pensano all’appalto successivo. Per questo abbiamo attaccato Vinci, ma uno dei motivi più grandi per colpirli è la loro responsabilità nella costruzione del prossimo Biological Life Sciences Centre nell’Università di Bristol. Abbiamo collocato dell’esplosivo nella sede Vinci nel complesso Vantage, nord di Bristol, intorno alle 3:45 di ieri 6 Gennaio. È stato collocato con l’obiettivo di colpire la linea elettrica, danneggiando l’esterno e provocando un incendio dentro.

Abbiamo considerato la compagnia situata nella porta accanto come un obiettivo secondario (Whitehead, un altro gruppo edilizio che prende commissioni per conto di Vinci). Una struttura da 54 miliardi, il Biological Life Sciences Centre offrirà corsi per la “prossima generazione di biologi” e specialisti, mirando al miglioramento della collaborazione col centro universitario di nanotecnologie e la Medical School di ingegneria genetica, con laboratori di vivisezione animale. Continue reading Bristol (UK): Cellula FAI rivendica attacco esplosivo contro multinazionale Vinci

Svizzera: Visita sotto il carcere per Marco Camenisch

90606Da Svizzera Indymedia. Traduzione di Marco Camenisch, CH, ottobre 2013

20/09/2013: visita sotto il carcere per Marco Camenisch

Il 20 settembre un gruppo si avviava verso la galera di Lenzburg. Si riuniva davanti all’ala est, dove è carcerato Marco Camenisch. Furono appesi due striscioni al recinto del carcere: “piuttosto stanchi di TV che radioattivi? Marco Libero” e “Un altro mondo è necessario – stiamo con Marco”. Con i petardi ed un megafono, chi sostiene Marco tentava di raggiungere lui e gli altri prigionieri. Questo innescava un intervento della polizia.

La lotta di Marco Camenisch contro l’industria dell’atomo iniziò alla fine degli anni 1970. Già allora era parte di una resistenza militante. Nel 1981 fu condannato a 10 anni di prigione, tra l’altro per aver fatto saltare il traliccio di una centrale nucleare. Poco dopo riusciva ad evadere dalla prigione e visse dieci anni in clandestinità. In questo periodo a colpi d’arma da fuoco fu ucciso un poliziotto di frontiera, più tardi Marco fu per questo condannato. Nel 1991 fu catturato dopo un conflitto a fuoco con i carabinieri. Da allora Marco si trova in prigione, prima in Italia, e dal 2002 in Svizzera. Quest’anno Marco ha espiato 2/3 della sua condanna. La sua istanza di liberazione condizionale fu rifiutata perché non si distanzia dal suo modo di vedere politico e continua ad impegnarsi per un altro mondo.

Marco libero
tuttx liberx

AttualizzazioneE’ stata rigettata in seconda istanza d’appello la richiesta da parte del compagno Marco Camenisch di essere trasferito in un altro carcere più “aperto”. Presto dovrebbe arrivare il rigetto dell’appello al T.A.R. contro la negazione della condizionale. Seguiranno aggiornamenti direttamente da parte del compagno appena gli sarà confermata la conferma dello stesso T.A.R.

Non esiste una Svizzera libera da gentech

Di seguito una traduzione del compagno Marco Camenisch dal lager Lenzburg di Svizzera sul gentech. Lasciamo il testo così come l’abbiamo ricevuto:

OGM1Dalla NZZ 09/09/2013, traduzione Marco C., settembre 2013

Non esiste una Svizzera libera da gentech

La rinuncia alla soia OGM porta, secondo i produttori di mangimi, a dei problemi di rifornimento

Una moratoria vieta l’uso di piante OGM. I mangimi OGM sono esclusi dal divieto. Tuttavia non sono importanti e questo crea sempre di più problemi.

Hof. Di solito sono i rischi a caratterizzare la discussione sugli OGM in agricoltura. Di conseguenza la politica decideva ripetutamente delle proibizioni a termine. Per ultimo, nell’ambito del dibattito sull’agricoltura, la moratoria per la circolazione delle piante e parti di piante OGM, di semi OGM ed altro materiale vegetale di riproduzione come anche d’animali OGM è stata prolungata fino al 2017. Che la rinunzia alla gentech costa del denaro, questo non si dice quasi mai. Stefan Mann dell’istituto di ricerca Agroscope Reckenholz-Tanikon ha calcolato la perdita in benessere subito dalla Svizzera perché non ammette il latte delle vacche alimentate con i mangimi OGM. La perdita ammonterebbe dai 7 ai 50 milioni di Fr. l’anno, disse Mann di recente in un convegno del Plant Science Center e del Collegium Helveticum alla ETH di Zurigo. Le perdite sarebbero perciò maggiori di quelle causate dal divieto di coltivare le piante OGM in Svizzera.

Il clou della questione è: diversamente dalla coltura di piante OGM, è invece permesso l’imporazione in Svizzera dei mangimi OGM. Ma dal 2008 non si fa più. Nel 2007, il 0.01% del totale di 486.743 tonnellate dei mangimi importati in Svizzera erano OGM. Dal 2008 non furono più importati dei mangimi OGM. Poche persone del settore dei mangimi come anche i difensori del consumatore avrebbero così deciso, suppone Mann.

Rudolf Marti, amministratore dell’associazione fabbricanti svizzeri di mangimi, si difende da tali imputazioni. I fabbricanti di mangimi fornirebbero quel che i clienti vogliono – e sarebbe appunto mangime senza OGM. Ma in Svizzera ci sarebbe un problema di fornitura. Poiché sul mercato mondiale la quantità di soia non OGM è sempre minore. In Brasile, da dove la Svizzera si rifornisce di mangimi, non ci sarebbe ormai che una piccola parte di soia non OGM. Ancora nessun mercante di mangimi svizzero sarebbe stato in grado di realizzare un contratto per l’anno prossimo. Perciò si dovrebbe riflettere seriamente se continuare a rinunciare ai mangimi OGM. Marti definisce la discussione della questione come ipocrita. Poiché i mangimi animali importati in Svizzera sarebbero, a loro volta, prodotti con mangimi OGM. E questo si ammetterebbe. Anche non darebbe nessun fastidio ad alcun svizzero che anche lo yogurt comprato a Lorrach (Germania) deriva da vacche alimentate con soia OGM.

Sono gli allevatori che hanno una grande influenza sulla scelta dei mangimi. Ma anche il presidente dell’Associazione Svizzera degli agricoltori, il consigliere nazionale (del partito) CVP Markus Ritter, declina ogni responsabilità. Dice che gli allevatori fanno “un’impeccabile analisi di mercato” e che devono dare retta ai desideri dei clienti: “Nessuno vuole i prodotti OGM”, disse Ritter. Additò un sondaggio della ETH secondo il quale gli alimenti OGM sono al terzo posto della lista delle paure in Svizzera – dopo il nucleare ed il terrorismo.

Oregon, Stati Uniti: Rivendicato sabotaggio contro impresa casearia

Dairy-Industry

16 Settembre, un’altra azione diretta a Portland

Continuando l’impulso d’azione diretta contro impresa speciste di Portland, abbiamo bucato varie ruote di furgoni dell’impresa Sunshine Dairy Foods, al 801 NE 21st Avenue. Ci rallegra vedere l’aumento di azioni illegali a Portland. La lotta continua.

Fino alla distruzione di ogni prigione, per esseri umani e non.

FAI-OREGON

Mosca: Attacco coordinato contro un cantiere autostradale

hippo and kids

Due cellule di ecoanarchici hanno realizzato un attacco coordinato contro un cantiere autostradale a Mosca ovest finito con l’incendio di due bulldozer. L’azione è avvenuta giorno 8/9/13. Prima ci siamo imbattuti in alcuni operai impegnati ad accendere dei fuochi vicino alle roulotte nei pressi della foresta. Cosi volevamo fotterli e bruciare le loro case insieme a strumenti ed effetti personali. Ma il nostro desiderio comune di avere il karma pulito era superiore alla voglia di rovinarlo, cosi non abbiamo attaccato gli schiavi. Abbiamo bruciato i loro veicoli.

Come sempre, abbiamo agito con impudenza: abbiamo realizzato le nostre nere gesta davanti ai lavoratori e ai guidatori di passaggio. Quindi chiediamo scusa al ragazzo che ha quasi fatto un incidente a causa delle fiamme che lo hanno cosi tanto ipnotizzato.

Cogliamo l’opportunità per ricordare che i lavori al cantiere continuano. La regione di Mosca è piena di progetti come questo, dove gli alberi vengono sradicati e la terra è coperta di bitume. Più strade ci sono – meno ci resta per vivere. Questo non ci piace. Buona fortuna ai coraggiosi. Morte a chi non lo è.

CCF-Russia
ELF-Russia

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Marco Camenisch: Nanotecnologia e trasparenza

nanoargento

Di seguito una traduzione del compagno Marco Camenisch dal lager Lenzburg di Svizzera sulle nanotecnologie e il nano argento. Lasciamo la sintesi, la traduzione e i commenti così come li abbiamo ricevuti:

Dalla WOZ n. 22, 30 Maggio 2013, cultura/scienze, trad. M.C., Lenzburg, Maggio 2013

NANOARGENTO PERICOLO MUTANDE

L’industria produce sempre di più beni di consumo che contengono del nanoargento. Ma la maggior parte di questi beni di consumo non sono né utili né sensati. Semmai sono una minaccia per l’ambiente.
Di Franziska Meister

È calato il silenzio sul clamore attorno alla nanotech. Nuovi materiali con nuove proprietà dovrebbero diffondersi grazie a minuscole nanoparticelle. Molto reattive. Dove sono finiti, questi nuovi materiali?.

La risposta sorprende: i nanomateriali sono approdati nel nostro quotidiano già da tanto tempo, anzi, sono penetrati nella sfera più intima. Per esempio il nanoargento. Con il nanoargento ci laviamo, ci puliamo i denti, lo spalmiamo sotto le ascelle ed in faccia e su tutto il corpo fin nelle zone più intime, e ce ne vestiamo dai calzini fino alla biancheria intima e le scarpe. Lo usiamo per cucinare ed imballare gli alimenti. Poiché il nanoargento disinfetta, uccide i funghi. I batteri ed altri micro-organismi. La carne dura più a lungo sotto una pellicola di nanoargento, sterilizza le stoviglie, i nostri calzini non puzzano – noi non puzziamo.

Con l’igiene si fa buoni affari. A livello mondiale, nessun altro nanomateriale è utilizzato in tanti prodotti di consumo come il nanoargento. Negli anni più recenti, il tasso di crescita del suo utilizzo ha avuto un’impennata mai vista. L’impiego annuo mondiale di nanoargento è valutato più di le trenta tonnellate, in Svizzera ci sarebbe una produzione annua di circa tre tonnellate. Un terzo è lavorato nell’industria tessile. Questo in Europa fa, dopo la Germania, della Svizzera la seconda produttrice di nanoargento per tessili.

Ma l’affare con le nostre esigenze igieniche ha il suo rovescio. Un numero sempre più grande di studi dimostrano che, seppur con velocità diverse, il nanoargento è completamente slavato. Come ha dimostrato l’Empa, l’istituto federale di collaudo e di ricerca dei materiali, per certi tessuti possono bastare pochi lavaggi in lavatrice ed il nanoargento non c’è più. Anche le facciate perdono subito il loro strato anti-putredine che dovrebbe tener lontano i parassiti: secondo uno studio svizzero circa il trenta % del nanoargento entro un anno si ritrovava nello scolo della facciata, dopo due anni e mezzo il nanoargento era assente.

Che succede nell’acqua?

Perciò gran parte del nanoargento proveniente dai beni di consumo finisce nell’acqua: passando per le canalizzazioni finisce negli impianti di depurazione o direttamente nel laghi e fiumi. E questo è un problema. Poiché il principio attivo del nanoargento è basato sul fatto che in soluzione acquosa isola degli ioni d’argento. L’effetto tossico vero e proprio sui batteri viene da questi ioni e non si ferma nemmeno davanti ad altre vite acquatiche. “Abbiamo collaudato delle particelle di nanoargento di diverse misure in diversi rivestimenti” dice una ricercatrice della ETH (politecnico federale), “ il risultato era sempre uguale: gli ioni d’argento delle nanoparticelle hanno un effetto tossico acuto sulle alghe”. E le alghe stanno sempre all’inizio della catena alimentare acquatica.

Nell’ambito del programma nazionale di ricerca “Chances e rischi dei nanomateriali” il suo team esamina in ambiente reale l’effetto delle particelle di nanoargento sulle comunità acquatiche come le alghe, le muffe ed i micro-organismi. “Osserviamo una grande suscettibilità delle alghe verso gli ioni d’argento” dice la ricercatrice. Nelle comunità di alcune muffe e di alcuni funghi nei tempi più lunghi cambiarebbe la varietà dei funghi e dei batteri. Le ricerche di tale complessità sono finora molto rare, come anche gli studi fatti su varie generazioni d’organismi acquatici – mentre senza questi studi non si può valutare la possibile pericolosità ambientale del nanoargento, sottolinea la ricercatrice.

Ma in quale misura il nanoargento penetra davvero l’ambiente?. Anche su questo non esistono dati attendibili, tra l’altro perché è molto difficile rilevare le nanoparticelle nell’ambiente e di misurarne la quantità Tuttavia un collega della ricercatrice ha potuto dimostrare in uno studio recente che gli impianti di depurazione possono ritenere circa il 95% del nanoargento. Già nell’acqua di scarico una parte delle nanoparticelle si trasforma in solfuro d’argento salino. “Grazie a questo la loro tossicità cala molto, poiché non emanano quasi più nessuno ione d’argento” dice il ricercatore. “le nostre preoccupazioni iniziali erano proprio che, tuttora antibatteriche, le particelle di nanoargento danneggiassero il residuato”.

Infatti, vari studi hanno dimostrato che le particelle di nanoargento rimangono attive anche nel residuato. Dove ostacolano il lavoro dei batteri nitrificanti che sono addetti all’eliminazione della sostanza tossica nell’acqua. Se al contrario che in Svizzera, questi residuati non sono bruciati bensì sparsi sui campi come fertilizzante, secondo uno studio USA possono essere addirittura più tossiche ancora. “Facendo questi esperimenti il nanoargento è direttamente versato nel residuato”, dice il ricercatore. “Questi esperimenti non si possono equiparare alle condizioni reali, poiché le nanoparticelle d’argento hanno una storia, e quella inizia già nella canalizzazione”: Continue reading Marco Camenisch: Nanotecnologia e trasparenza

Marco Camenisch: 5º Update non- liberazione

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5° Update non- liberazione

7 Maggio 2013: ricevo ordinanza 30 aprile 2013 della direzione di giustizia ed interiore ZH con il previsto rigetto del ricorso contro la 2. non-liberazione da parte del DAP di detta direzione.

28 Maggio 2013: inoltrato apello al TAR ZH contro detta ordinanza. Ovviamente chiedendo il gratuito patrocinio e processo, finora sempre “concesso”.

29 Maggio 2013: arriva l’atteso rigetto DAP dell’istanza per il traferimento in “regime aperto” .

Come già esposto nei miei precedenti Update, i contenuti di queste ordinanze e di quest’appello sono in pratica le fotocopie delle precedenti tarantelle giuridiche ed anche questi atti li ho diffusi (in tedesco, in copia) a pubblica disposizione. Lo stesso con ordinanza TAR riguardante l’appello 28 maggio 2013, dove il TAR ha ordito la seguente infamia.

6 Giugno 2013, infamia ordita dal TAR

Cito dall’ordinanza firmata dal presidente 3. sezione TAR, Rudolf Bodmer…Nell’appello il ricorrente chiede tra l’altro la concessione del gratuito patrocinio e preocesso. per la mancanza di mezzi adduce che questa sarebbe nota al tribunale. e non la prova. Solo dal fatto che il ricorrente è da molto tempo in esecuzione penale non risulta per forza che è sprovvisto di mezzi. Perciò gli è da fissare un termine (30 giorni) per provare la sua mancanza di mezzi….In caso contrario si supporrebbe rinuncia al trattamento dell’appello…(sic!!!).

Si tratta anzitutto del meschino tentativo di sbarazzarsi del trattamento di un appello politicamente e giuridicamente scottante. E d’ulteriore “spese”. Che sono sempre più massicce grazie a questo tipo di malefatte sempre più costose e frequenti della giustizia di classe.

“Stato di diritto” docet…! Con un altro capitolo esemplare “di lezione civica” dello stato che alla faccia della sua facciata “liberaldemocrata occidentale” si mostra sempre più apertamente fascista e totalitario.

Chi ora con roboante certezza reazionaria, opportunista, contro ogni evidenzia, o per vile ipocrisia vorrebbe liquidare la defenizione fascista e totalitario come voce ” estremista e violenta” aberrante, o peccando d’ingenuità anche solo come esagerazione, rimando (p. es. !!!) all’articolo della NZZ del 17.06.2013 (Mentalità da polizza casco nel diritto penale / Professori, avvocati e psichiatri dell’area linguistica tedesca a Zurigo mettono in guardia da un’isteria sicuritaria) sul congresso d’esperti in diritto penale di tre paesi (CH, Austria, Germania) tenutosi il 14.06.2013. Che termina (sottolineature mie):

….Sicurezza e non libertà sarebbe oggi il primo obiettivo, e nel contempo sarebbe diminuita la tolleranza nei confronti di deviazioni e trasgressioni della norma. (Un perito forense) rimanda come ammonimento ed esortazioni all’esperienza nel Terzo Reich: allora sarebbe stato in primo piano non il diritto penale secondo reato ma il diritto penale preventivo ed i potenti ne avrebbero fatto un massiccio abuso.

Mentre, nell’attuale precipitazione della crisi globale del capitalismo imperialista tecnoscientifico, è abusato, ampliato ed accelerato a livello mondiale dai potenti attuali in modo ancora più massiccio e senza precedenti: per la controinsurrezione e controrivoluzione preventiva e contro ogni dissenso e resistenza!.

Con il marchio antiterrorismo. In realtà autentico diritto penale contro il nemico – Feindstrafrecht

Marco Camenisch, lager Lenzburg, Svizzera, Giugno 2013

Barcellona: Liberati 29 conigni da un allevamento intensivo

bunnyLa notte del 13 aprile 2013, attivisti del Fronte di Liberazione Animale, avviamo aperto le gabbie di 30 conigli, i quali sarebbero stati assassinati in pochi giorni.
L’intenzione iniziale era tirare fuori molti di piú, ma quando siamo arrivati abbiamo visto che le loro enormi dimensioni e peso ci impediva liberare quanti pensavamo, allora abbiamo fatto grandi sforzi per trasportare i zaini pieni dei nostri nuovi e paurosi amici.

Qui abbia potuto vedere gli occhi terrorizati di un animale dentro una gabbia e piú tarde sentire battere il suo cuore insieme al tuo nel momento della sua liberazione, sa esattamente il significato della Liberazione Animale.
Dopo avverli visti rinchiusi in piccole gabbie senza pavimento, ed osservare piú tarde como pestano e sentono la vita selvaggia, uno/a sa che mente abbia forze non si fermerá di lottare per la Liberazione Totale.

Non chiederemo che le loro gabbie siano piú grandi o confortevoli.
Non chiederemo che “migliorino” le condizioni in cui sono torturati negli esperimenti,
Non chiederemo che quando gli/le uccidono, lo facciano di forma “umanitaria”…
Niente di questo sará mai sufficiente.

Abbiamo imparato che non possiamo attendere che le condizioni sociali ci favoriscano o accompagnino, che non possiamo sperare niente degli/le sfrutattori/e. Loro non cambierano, ma ne anche noi! Saremo sempre lí e faremo quello che possiamo per fargli la vita impossibile.

L’altra notte, 29 conigli conobbero per la prima volta quello che é sentire l’area libera e ciò ci ha fatto sentire liberi/e anche a noi. Ma tuttavia ci sono milioni di animali rinchiusi e che sfortunatamente non possiamo tirarli fuori tutti. In tutte le forme… CI PROVEREMO!

Come gruppo vogliamo anche dire un paio di cose. Una, é che vogliamo la liberazione totale. E l’altra, é che lotteremo quanto possiamo per ottenerla, ma non per questo ci mischieremo con dei bastardi fascisti, in nessun modo!. Non vogliamo niente con loro, utilizzino il nome o l’acronimo che vogliano, sempre gli considereremo i nostri nemici. Secondo noi formano parte della dominazione sistematica che ammala questo pianeta. E repetiamo che non acceteremo mai né permetteremo che ci si possa confondere con quella immondizia.

CONTRO OGNI FORMA DI DOMINAZIONE
PER LA LIBERAZIONE TOTALE

http://www.youtube.com/watch?v=RYEGXD2Z6TwVogliamo mandare un saluto di libertá a Noelia Cotelo, che sta soffrendo allarmantemente in questi ultimi mesi le torture e le vessazioni di un sistema fondato sullo sfruttamento, l’inganno e l’assassinio…

“Noelia, la notte del 13 aprile, eri nelle menti e nei cuori di chi portavamo avanti questa liberazione. Fa lo stesso se sei vegana o non, se approvi le nostre azione o se invece non ti importano. Anche se fosse cosí. Quella notte é per te. TIENI DURO!!!”

Fronte di Liberazione Animale – Céllula Kodama

11 Giugno: Giornata internazionale di solidarietà con Eric McDavid, Marie Mason e i/le prigionierx anarchicx di lunga data

L’11 Giugno è la giornata internazionale di solidarietà con Eric McDavid, Marie Mason e altri/e prigionieri/e anarchici/e di lunga data.

Lo stato ci ha rubato Eric McDavid e Marie Mason rispettivamente nel 2006 e nel 2008. Negli anni trascorsi dai loro arresti, la repressione è arrivata a sembrare meno un evento specifico, e più come un incubo continuo, da cui non si può fuggire. Condannati a, rispettivamente, 22 anni e 20 anni, Marie e Eric rimangono in gabbia ancora oggi, e conoscono quest’incubo in maniera più intima della maggior parte di noi.

Ultimamente, abbiamo sentito molto parlare del tempo della fine, e il totale collasso ecologico sembra imminente. Ma cosa significano queste forze e quelli/e dentro le celle delle prigioni? E cosa significano per noi fuori? Stiamo cercando di salvare sia noi stessi/e che qualche brandello di selvaggio su questa terra. Il nostro compito è difficile, e a volte sembra impossibile, perchè più combattiamo duramente, e più affrontiamo la repressione. Ogni giorno perdiamo più specie, più terre, più amici/e… e questo processo non mostra segni di rallentamento. Come possiamo sopravvivere e continuare a lottare di fronte a questa realtà? Continue reading 11 Giugno: Giornata internazionale di solidarietà con Eric McDavid, Marie Mason e i/le prigionierx anarchicx di lunga data

Russia: Arrestate due persone accusate di 25 anni di sabotaggi ai gasdotti

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La polizia russa ha arrestato due sospetti eco-guerriere a Krasnodar. Sono accusati di avere posizionato bombe sui gasdotti e di avere incendiato attrezzature da costruzione. Secondo la polizia la loro attività è cominciata nel 1988 (!!!). Sembra che gli sbirri vogliano provare ad accusarli di tutte le azioni di eco-sabotaggio avvenute nella zona dalla fine del XX° secolo.

I media di stato hanno rivelato che almeno uno dei due arrestati si considera un ecologista radicale e ha già scontato diverse condanne in passato per reati simili.

È incredibile che solo ora, dopo gli arresti, i media e la polizia scelgano di ammettere che le azioni di eco-sabotaggio come le 3 diverse esplosioni dirette contro i gasdotti sotto a Sochi siano mai successe (una nel 2007, 2 nel 2012, nessuno è rimasto ferito dalle esplosioni). O il fatto che qualcunx abbia sabotato con successo mezzi pesanti, attrezzature e impianti dell’olio per circa 25 anni sotto il naso del progetto Olimpiadi-2014. Sfortunatamente tutte queste azioni non sono mai uscite sulla stampa ecologista o anarchica, quindi questo caso risalta come esempio lampante del fatto che le azioni non parlano da sole. Il governo russo è stato molto efficiente nell’ammutolire questa resistenza fin dal principio. Con l’aiuto di “compagnx” dalla parte legale del movimento di protesta, ovviamente.

Aspiranti “leaders ecologisti” di Krasnodar hanno già scelto la parte di Giuda sostenendo che gli arrestati non appartengono al movimento ecologista, che le azioni dirette sono un crimine agli occhi degli ecologisti legali, una pratica abbandonata molto tempo fa. Un VAFFANCULO di cuore va all’eco-clown ed eco-turista Rudomaha. A proposito, egli ama frequentare le proteste anti-nucleare in Germania, giusto perchè lo sappiate…

fonte

Francia: Messaggio di solidarietà da alcune persone rabbiose dalla ZAD ed altrove

Zone A Défendre è una zona occupata contro la costruzione di un aeroporto internazionale e contro la trasformazione di un’area metropolitana

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Con molto piacere, abbiamo sentito delle azioni di solidarietà che hanno avuto luogo in diversi paesi contro gli sfratti ad Atene nei mesi di Dicembre e Gennaio: negli Stati Uniti, India, Regno Unito, Canada, Australia, Giappone, Cile… ed anche le numerose attività e manifestazioni in tutta la Grecia.

Nonostante le differenze di contesto tra qui e altrove, gli stessi meccanismi di repressione bombardano tutti coloro che lottano contro ogni imposizione di ciò che la nostra vita dovrebbe essere, coloro che vogliono che la libertà gusta in modo diverso rispetto alla libertà triste della nostra mera sopravvivenza nel loro contesto di concorrenza globale chiudendo la nostra bocca.

Vorremmo esprimere il nostro sostegno a tutti i luoghi autogestiti che sono veri spazi vivi di sperimentazione, nei quali le idee e prospettive anti-autoritarie si sviluppano in domini multipli. È, tra l’altro, in questi spazi sociali, politici e culturali che le idee sovversive sono in fase di sviluppo e vengono diffuse attraverso incontri e innumerevoli attività, quali spettacoli teatrali, cucine collettive, discussioni, giardini collettivi occupati, ecc. Ed è anche lì che la conflittualità si sviluppa quando lo Stato decide di eliminare gli spazi come questi.

Le lotte per un mondo senza frontiere e Potere sono organizzate lì, e molte persone escluse o senza voglia di vivere nei loro schemi alienanti si riuniscono in questi spazi.

1 sfratto: 10 nuove occupazioni!…

l’intero testo in lingua francese, e in inglese

Russia: Ecosabotaggio dell’ALF a Krasnodar

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Comunicato anonimo:

Il 10/02/2013 membri dell’ALF-Kuban hanno incendiato alcuni veicoli da cantiere usati per distruggere un boschetto – uno degli ultimi rimasti – a Krasnodar.

“Tutto il bacino del fiume è in pericolo, perchè questi boschi fungono da polmoni per tre aree: Komsomolsky, Pashkovky and Hydrostroy. Nella loro sete di profitto le compagnie di costruzione non ascolteranno gli abitanti locali, né le valutazioni ecologiche o le petizioni. Quindi abbiamo scelto di sabotare i loro sforzi. Li stiamo facendo pagare.”

ALF-Kuban

fonte, in inglese

Svizzera: Comunicato di Marco Camenisch sulla sua non liberazione

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Libertà per Marco Camenisch

Inizio agosto 2012: il capoccia lager Lenzburg mi comunica a voce che le autorità esecutive ZH gli avrebbero chiesto raccomandazione/parere sulla liberazione condizionale entro dicembre 2012 e che per questo dovrebbe sapere se il sottoscritto accetterebbe “percorsi di discesa’ (di “risocializzazione”) come per es. permessi, lavoro esterno, semilibertà, oppure se la mia linea fosse “o liberazione o nulla”. Dichiarai d’ev. accettare tali percorsi.

19 novembre 2012, 1. rappresaglia/provocazione colloqui: il capoccia vieta i colloqui ad una compagna rivoluzionaria comunista di ZH che in Svizzera mi fa i colloqui da quasi dieci anni seppur “da sempre” pregiudicata per “reati” politici e persino in un suo periodo dì carcerazione in semilibertà, con il pretesto dì una sua condanna politica a 17 mesi di carcere, quando i media informarono che era definitiva in ultima istanza (tribunale federale).

7 dicembre 2012: molto in fretta l’addetta ed il suo capoufficio delle autorità esecutive ZH svolgono “l’audizione legale” per la cui violazione il TAR aveva deciso il rinvio a nuovo giudizio la prima nonliberazione condizionale (vedi mia info Sentenza 8. 11. 2012 del TAR Zurigo in causa liberazione condizionale, del 25 novembre 2012). Riproposi la mia posizione (improponibilità soggettiva di una ripresa della “lotta armata”, necessità/legittimità della lotta armata rivoluzionaria).

Gennaio 2013: nell’occasione di chiarimenti burocratici sui colloqui, una “assistente sociale” del lager en passant mi chiede se fossi informato del mio trasferimento. A mia negazione aggiunse per allentamenti di regime esecutivo, vale a dire per ‘percorsi di discesa, risocializzazione”, e che in seguito mi avrebbe informato meglio.

28 gennaio 2013, pomeriggio, 2. rappresaglia/provocazione colloqui: le due compagne e i due compagni che attendo per i colloqui (una compagna anarchica di ZH, colloqui da quasi dieci anni; un compagno anarchico di Torino, colloqui da quasi dieci anni; un compagno e una compagna più giovani del Ticino, colloqui da circa tre anni) all’entrata del carcere subiscono l’agguato di quattro sbirri (tre del cantone di Argovia ed uno forse federale) con un’ora di perquisizioni anche a nudo. Il compagno di Torino avrebbe, con pretesto del WEF a Davos, un divieto di entrare in Svizzera di dieci giorni, di cui il 28.1.13 l’ultimo. Non ha mai ricevuto notifica, non la avrebbero potuto inviare per mancanza di recapito. Non si sa, però, per quale magia riceve regolarmente da questo lager permesso di colloquio da esibire obbligatoriamente alla porta in occasione del colloquio. Con il pretesto di questo divieto, la complice sbirraglia del carcere non gli permette l’accesso alla rimanente ora di colloquio (abbiamo 2 ore di colloquio lx ogni settimana). Alle tre altre persone, se ho capito bene e forse v’informeranno meglio o altrimenti in prima persona, la sbirraglia ha estorto, pena l’annullamento totale del colloquio ormai già dimezzato, i numeri ed i contenuti dei telefonini. La seguente visita d’inizio febbraio mi confermò un controllo “regolare” all’entrata, seppur più “accurato” della “norma”.

5 febbraio 2012: dalle autorità di ZH, prima istanza, ricevo secondo rigetto (del 1. febbraio 2013) della liberazione condizionale, “fotocopia’ del loro primo rigetto ma come ‘ulteriore motivazione” si riferiscono alla “audizione” del 7 dicembre 2012. Alla fine aggiungono che al lager Lenzburg chiedono una raccomandazione/parere sulla mia liberazione condizionale da inoltrare in dicembre 2013. Traduzione in It. superflua. Fotocopie andranno ad alcunx compas in Svizzera, per pubblica accessibilità. Si presenteranno i ricorsi ed appelli del caso.

Anche se quest’obiettivo immediato e parziale di tutte le vostre stupende iniziative di solidarietà in lotta non è stato finora raggiunto, e anche se non lo sarà “mai”!, il “punto” centrale non è questo. Bensì che queste iniziative sono parte inscindibile della lotta sociale di liberazione totale. Che in questa lotta sono efficaci molto oltre i loro obiettivi e risultati specifici, immediati e visibili. Lo dimostrano la repressione, le rappresaglie e l’accanimento del nemico, anche e non per ultimo quando rivolti contro i suoi ostaggi/prigionierx di guerra della liberazione sociale. Che il nemico ci combatte, vuole dire che nella guerra di liberazione totale siamo sulla buona strada.

È guerra alla guerra, a quella guerra perenne, globale e totale per il dominio, lo sfruttamento e l’oppressione! È una guerra, nella quale ancor di più che per ogni altro tipo di guerra vale: …nelle cose molto pericolose, come lo è anche la guerra, gli errori che vengono dalla bontà sono proprio peggiori…(Clausewitz)!

Nessuna contraddizione con il fatto che la tenerezza, la bontà e l’amore sono tra le caratteristiche e motivazioni centrali per ogni guerrierx per la libertà totale; ma non devono indebolire la lucidità, la costanza, l’incremento, la risoluzione e l’energia della lotta, bensì rafforzarle!

Con amore, determinazione e solidarietà,
marco camenisch, lager Lenzburg, Svizzera 10 febbraio 2013

via Soccorso Rosso Internazionale

Gand, Belgio: Una notte di solidarietà e di informazione per Marco Camenisch

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Marco Camenisch è un eco-anarchico/attivista che è già in carcere per 21 anni, inizialmente in Italia, ed attualmente in Svizzera.

È ancora fermo ai suoi ideali e non si è mai conformato alle regole del sistema carcerario. Pensiamo che merita tutta la nostra solidarietà (il ricavato dei soldi andrà ai compagni locali in lotta).

BABOO THEATER (da Amsterdam, NL)
e la cucina collettiva con la musica da Iron Allah

Martedì 5 Febbraio alle 19:00, Bakunins pogo bar
(Kortrijksepoortstraat 215)

Ingresso e cibo: donazione libera

“Che cosa succede quando scopri di avere un LATO INTERNO ANIMALESCO? Chiedi all’orribile Babboo, lui lo sa.” Rivoluzionario, emancipato, esplosivo (testo e messa in scena da Alessandro Seul).

PS: In un angolo accanto al simbolo CCF si legge: “Solidarietà con i membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco ed i loro co-imputati”

Armatevi…fino a quando Marco sarà libero!

Messico: Lettera aperta del compagno imprigionato Braulio Duran a Felicity Ryder

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Felicity:

Ciao, compagna. Innanzitutto, spero che tu stia bene, ovunque tu sia; so perfettamente che questo probabilmente non sia così, perché in quest’ultimi tempi tante cose sono successe, faccio riferimento a tutto- tanto fisicamente, come mentalmente, e molto, molto più verso il profondo, nel tuo cuore.

Sai, ho appena deciso di scriverti questa lettera, e in realtà non ho la più pallida idea di quello che mi spinge a farlo. Semplicemente è qualcosa di profondo dentro di me che dice di farlo e, spero che un giorno la potrai leggere e in qualche modo portai sentire il mio sostegno. Forse mi spinge la solidarietà verso i compagni, l’amicizia, non lo so, perché mai nella mia vita ti ho incontrato e non ho la più pallida idea di chi tu sia, nè cosa ti piace fare nel tuo tempo “libero”. Ma, va bene, indipendentemente da tutto questo, eccomi, compagna. Sono con te, in modo ampio, e di più che nelle semplici lettere, anche se possano essere scritte con parole “bellissime”… Continue reading Messico: Lettera aperta del compagno imprigionato Braulio Duran a Felicity Ryder

Svezia: Incendio contro una compagnia di sicurezza di Vinci a Malmo

L’8 novembre un’auto della compagnia di sicurezza Skånsk larmtjänst è stata data alle fiamme a malmö, sweden. Skånsk larmtjänst è una parte dell’enorme compagnia di costruzioni Vinci. L’attacco è stato realizzato in solidarietà con la ZAD, un progetto contro l’aereoporto vicino a Nantes, in Francia, dove lo stato francese e Vinci stanno cercando di costruire un grande aeroporto. E’ stata anche fatta in odio alla società e in amore all’anarchia.

VINCI DEGAGE! 

fonte: 325

Cile: Rivendicazione dell’attacco contro il simposio di vivisezione nell’Università di Concepción

Ognunx dovrebbe essere integro per riuscire a farsi carico della propria salute, quando non è così, non ci sono scuse per delegare all’esterno la responsabilità di conoscere il proprio corpo, niente giustifica la vivisezione come metodo di “cura”.

Niente giustifica la superiorità autoconcessa e presuntuosa con la quale l’essere umano dispone di altri animali, dei loro corpi, delle loro vite, del loro tempo, anche se fosse in maniera igienica, arieggiata, sofisticata, anestetizzata o più sicura possibile.

Che contraddizione che si faccia soffrire e si uccida per ottenere la salute, persona che credono di fare del bene, quando perpetuano solo la decadenza umana. Scienziati che giorno dopo giorno provocano malattie negli animali, molti dei quali transgenici, per poi applicare i loro rimedi sugli umani, per migliorarlo, renderlo ogni volta più immortale, più perfetto. Migliorare la razza umana, sono nazi in camice bianco! Torturatori pagati dallo Stato e dalle industrie farmaceutiche.

Abbiamo attaccato il Simposio Internazionale Sui Modelli nell’Investigazione Biomedica [il 14 novembre] poiché lì si riunivano prestigiosi sfruttatori di animali sia nazionali che internazionali. Lo abbiamo fatto con 2 congegni incendiari esplosivi, uno collocato sotto un furgone di proprietà dell’Università di Concepción, per la precisione nell’area di ricerca e l’altro collocato sotto il furgone del dottor Fidel Castro, pioniere latinoamericano nella creazione di animali transgenici ed esperto in clonazione animale, è di fatto il primo ad aver clonato una mucca in Cile, ma lasciamo che sia lui stesso a spiegare a cosa si dedica:

“… da lì nascono le biofabbriche, a quello mi dedicavo a Cuba, a generare biofabbriche di animali che producevano droghe per uso medico e questo è quello che vogliamo fare qua (…) se modifichiamo questi animali perchè geneticamente il loro latte contenga farmaci introdotti attraverso l’ingegneria genetica, il costo si abbasserebbe e la disponibilità aumenterebbe…”

Queste, oltre alla realizzazione di un nuovo centro di torture per animali (bioterio) con a capo la dottoressa Roxana Pincheira e i suoi lacchè, che presto inizierà ad essere costruito nell’Università di Concepción, sono le motivazioni del nostro agire.

Perchè quelli che lucrano con la sofferenza animale e l’artificializzazione della vita sappiano che siamo vicino e non ci riposeremo.

Quella mattina il ricordo di Barry Horne ci ha protetto e la sua forza ci ha accompagnato.

Libertà per tutti gli animali imprigionati e torturati.

Saluti pieni di amore e rabbia ai guerrieri Nicola Gai e Alfredo Cospito, a Braulio Durán Gonzáles, a Henry Zegarrundo e specialmente a Marco Camenisch. La distanza ci separa ma la lotta ci unisce.

Fronte di Liberazione Animale