Category Archives: Lavoro

Volos: Giorno e notte selvaggi del 12 Febbraio

La gente si e’ radunata al di fuori dell’Universita’ (Tholos) dalle 17.00. Piu’ di 4.500 persone sono partite in marciando e cantando slogan. Con un sentimento di rabbia nell’aria, i manifestanti hanno attaccato gli uffici locali del gruppo parlamentare PASOK, rompendo tutte le finestre. Sono state distrutte pure le vetrine di due supermercati in centro ( supermercati Carrefour e Vassilopoulos). L’Eurobannk in via Iasonos e’ stata distrutta e data alle fiamme, ci sono stati scontri con piu’ di 1.000 combattenti  che lottavano contro i poliziotti, in piu’ occasioni.

Nel frattempo, in centinaia hanno occupato il Municipio ed hanno tenuto un’assemblea popolare al primo piano. Inoltre, in centinaia hanno attaccato l’agenzia delle imposte, distruggendo completamente tutto cio’ che vi era all’interno.

C’e’ stato un’incendio nel seminterrato del Municipio mentre un sacco di persone erano ancora all’interno a discutere – ovviamente un tentativo delle autorita’ per sabotare questo sforzo di auto organizzazione. Mentre le persone stavano distruggendo l’ufficio delle imposte e molte altre erano all’interno del Municipio, un fumo “misterioso” e’ cominciato ad uscire dal seminterrato. Testimoni oculari hanno detto di aver visto delle persone – che non facevano parte del blocco dei dimostranti – andare nel seminterrato del Municipio e poi andarsene.

I poliziotti di Larissa sono venuti ad aiutare i maiali locali di Volos, a dar la caccia per ore alle persone che erano entrate all’Universita’ (Dipartimento di Architettura). Quando la gente ha lasciato il Dipartimento di Architettura, hanno trovato due autobus della polizia sulla loro strada. I poliziotti sono usciti e hanno cominciato ad inseguire la folla, hanno arrestato uno dei compagni – che hanno rilasciato piu’ tardi – ed hanno fatto altri due salti nel mare!

Ci sono stati un totale di 26 fermi, 6 dei quali si sono trasformati in arresti. Tutti gli arrestati compariranno davanti al procuratore, per i primi tre ( non il minorenne) avranno l’udienza Giovedi mattino.

SOLIDARIETA’ AI PROCESSATI

LOTTA FINO ALLA VITTORIA

Atene: Occupazione del Ministero della Salute

CONTINUIAMO L’OCCUPAZIONE DEL MINISTERO DELLA SANITA’ – ABBIAMO BISOGNO DEL SOSTEGNO DI TUTTI

comunicato stampa

I lavoratori e i licenziati del settore della Salute Mentale e del Supporto Speciale hanno partecipato allo Sciopero Generale di 48 ore ed hanno deciso di continuare l’occupazione del Ministero della Sanità fino al pomeriggio di Domenica 12/02, quando terremo un’altra assemblea per decidere sulla continuazione delle nostre mobilitazioni.

Chiediamo:

– L’immediato finanziamento delle strutture per la copertura degli attuali fabbisogni (stipendi, fondi assicurativi, costi di gestione, ecc)

– L’annullamento della decisione di ridurre il budget del 55% (40 invece di 85 milioni) per il 2012, che significa praticamente il collasso dei servizi e della Ristrutturazione Psichiatrica

– Eliminare gli ostacoli, il regolare finanziamento della Salute Psichiatrica e del Supporto Speciale dal bilancio dello stato

– No a licenziamenti, fusioni, flessibilità/intensificazione del lavoro e la riduzione dei salari che per impostazione predefinita portano ad una contrazione dei servizi e alla svalutazione della loro qualità

– Un disegno Olistico per una Salute Mentale che sia pubblica e gratuita, per coprire le crescenti esigenze della società per il supporto e l’aiuto. Solo con la partecipazione dei lavoratori e dei destinatari, attraverso le nostre vittoriose strutture emergeranno proposte per una vera soluzione dei problemi in sospeso

– Definire un comune quadro giuridico per il Supporto Speciale

– No all’alterazione delle pensioni e delle prestazioni ai pazienti per la copertura dei costi di gestione permanente delle strutture

– Reintegro di tutti coloro che sono stati licenziati, perchè nessuno di noi è materiale di consumo

Chiamiamo tutti i sindacati ed i lavoratori attaccati dal Memorandum politico di impoverimento e cestinamento della rete sociale, a supportare fattivamente la nostra occupazione ed a prendere iniziative simili sul proprio posto di lavoro.

Questa è la più grande mobilitazione di sempre nel nostro settore di lavoro e un’opportunità senza precedenti per coordinare le nostre azioni, che questa occupazione sia un’inizio e un punto di riferimento!

Tutti insieme possiamo farcela, l’occupazione ha bisogno del sostegno di tutti!

Ci incontreremo Domenica 12/02 a mezzogiorno all’Assemblea per decidere la prosecuzione delle nostre mobilitazioni e alle 18.00 a Syntagma

Lavoratori della Salute Mentale e del Supporto Speciale
 
Fonte Occupied London
originale in greco

Atene: Concentramento-Dimostrazione, Sabato 4 Febbraio, ore 12.00, Piazza Monastiraki

Tutti i poster per la chiamata fatta dagli anarchici/ anti-autoritari/ libertari qui (registrati alle 12.00) e qui

Recentemente, la Troika EU/BCE/FMI ha annunciato le nuove misure che lo stato greco è vincolato a prendere: l’ abolizione delle tredicesime e quattordicesime, la diffusione di contratti di lavoro individuali, ulteriori tagli a stipendi e pensioni sono sono alcuni di questi. Questa è la continuazione di uno dei più feroci attacchi classisti scatenati dalle potenze dominanti negli ultimi decenni, partendo dalla firma del piano di salvataggio nel Maggio 2010.

Con una profonda  e sistematica crisi sotto i riflettori, il Capitale cerca la salvezza attraverso la violenta ristrutturazione sociale (attraverso le tasse, etc.), consolidando cosi’ il modello di forza lavoro a basso costo, flessibile ed obbediente. Come risultato, sempre più strati sociali sono costretti alla miseria e alla povertà, mentre coloro che sono condannati mangiare dalla spazzatura e dormire nelle strade sono in costante aumento.

Inoltre, la nomina del banchiere Lucas Papademos come primo ministro, la cooperazione dei neo liberali e dei fascisti (Nea Demokratia, PA.SO.K, LA.O.S.) nel governo, le persecuzioni politiche, l’ intensificazione della repressione e del controllo sociale, tanto quanto l’ intreccio di interessi di meccanismi ideologici e degli organi d’ informazione, evidenziano il tentativo dei manipolatori di proteggersi, almeno politicamente, senza ostacoli ed implementando in modo efficace tutte quelle misure che la sopravvivenza della machina capitalista richiede, fugando cosi ogni illusione di “democrazia”.

E tutto questo viene imposto con la tolleranza, se non il sostegno a titolo definitivo della sinistra irregimentata, che si limita alla magniloquenza e coltiva illusioni elettorali verso gli oppressi, conservando il circo parlamentare televisivo con la sua stessa presenza pagata presenza in esso.

E’ nostro dovere non rimanere una somma di individualità non affiliate che obbediscono docilmente ai piani dello Stato e dei padroni; per non soccombere alle loro storie del gallo e del toro sulla “salvezza della madre patria”, “i debiti che ci affondano”, nè ai dilemmi ricattatori come “consenso o fallimento”, “euro o dracma” che usano per mantenere il loro dominio.

Con l’ auto organizzazione in ogni posto di lavoro, nelle strade e nei quartieri, lottando insieme in solidarietà gli uni con gli altri, facciamo che la nostra resistenza diventi il seme per classe e la liberazione sociale.

Di fronte al dilemma ricattatorio “consenso o fallimento” che lo Stato e i padroni creano, mirando a rinforzare la nostra obbedienza, dobbiamo opporre il vero dilemma alla base: Capitalismo o Rivoluzione !

testo originale in greco

Kilkis, Grecia settentrionale: Occupazione ed auto gestione dell’ Ospedale Generale cittadino da parte dei lavoratori

Secondo una dichiarazione (04-02.2012) pubblicata dall’ assemblea generale dei lavoratori dell’ Ospedale Generale di Kilkis, i medici, gli infermieri e dell’ altro personale dichiara che i problemi di lungo corso del Sistema Sanitario Nazionale (ESY) nel paese non possono essere risolti attraverso limitate richieste di risarcimento del servizio sanitario. Pertanto, i lavoratori dell’ Ospedale Generale rispondono al fascismo del Potere occupando questo ospedale pubblico e ponendolo sotto il loro diretto e completo controllo. L’ organo decisionale per le questioni amministrative sarà l’ assemblea generale dei lavoratori.

Sottolineano inoltre che il governo greco non ha assolto ai suoi obblighi finanziari verso l’ ospedale. I lavoratori denunceranno tutte le autorità competenti alla pubblica opinione e, se le loro richieste non saranno soddisfatte, si rivolgeranno ai comuni, alla comunità locale e non, per avere un supporto di qualunque tipo possibile per aiutare i loro sforzi: per salvare l’ ospedale e difendere la sanità pubblica, per rovesciare il governo ed ogni politica neo liberista.

La prossima riunione generale di tutti i dipendenti si terrà nella mattinata del 13 Febbraio. La loro assemblea avrà luogo giornalmente e sarà l’ organo principale per ogni decisione concernente i lavoratori e l’ operatività ospedaliera.

I lavoratori chiedono la solidarietà fattiva dei cittadini e dei lavoratori di tutti i settori, per il coinvolgimento dei sindacati e delle organizzazioni progressiste, e per il sostegno dei media dell’ informazione reale. Essi faranno anche una relativa conferenza stampa il 15 Febbraio, alle ore 12.30. Tra gli altri, si invitano i colleghi degli altri ospedali a prendere decisioni appropriate, nonchè i dipendenti del settore pubblico e privato a fare lo stesso.

anche: Redazione Connessioni

Grecia: Lettera dei tre membri di Lotta Rivoluzionaria, riguardo al processo del loro caso, ai compagni in Europa che hanno risposto all’appello solidale internazionale

Compagni/e,

Il nostro processo per Lotta Rivoluzionaria che è iniziato il 5 ottobre 2011, è una fase politica per difendere la lotta armata come parte inseparabile della lotta per la sovversione del capitalismo e dello stato, la lotta per la rivoluzione sociale.

La nostra strategia nel processo è dunque attaccare l’esistente regime criminale economico, sociale e politico con argomenti politici, senza accettare il ruolo di accusati ma diventando al contrario accusatori contro tutto ciò che questa corte rappresenta e compie. Il 5 ottobre, quando ci siamo presentati in aula per la prima volta mentre eravamo ancora in prigione, la compagna Pola Roupa ha fatto una dichiarazione politica ai giornalisti fuori il tribunale speciale di Koridallos dove ha detto che non è Lotta Rivoluzionaria ad essere processata ma i nostri accusatori, il vero criminale regime che ci imprigiona. Il 24 ottobre, nella seconda udienza, dopo la lettura delle accuse, abbiamo preso posizione riguardo ad esse, quando i giudici ci hanno chiesto perché stavamo facendo delle dichiarazioni politiche. Abbiamo detto che questo processo è un processo politico, che questa corte è una Corte Speciale messa su sulle speciali leggi antiterroriste con le quali vengono processati i nemici politici del regime, che questa corte è criminale e collabora con un regime criminale che sfrutta e opprime le persone, che nel banco degli accusati dovrebbero sedere ed essere giudicati colpevoli i membri dell’autorità politica, membri del governo, il primo ministro, i ministri e i deputati, i membri dello scorso governo, i membri dell’élite economica, gli uomini d’affari, i capitalisti, i membri delle organizzazioni finanziarie internazionali come i manager del FMI, la BCE, UE, che hanno imposto alla gente la dittatura dell’élite economica transnazionale cosi come quelli che proteggono il regime criminale : poliziotti e forze repressive statali.

Nelle udienze del 1 e 9 novembre sono state fatte delle obiezioni riguardo alla vaghezza delle accuse, l’oscuramento dell’informazione sul processo visto che la legge consente la copertura giornalistica del processo, il trasferimento del processo dalla corte di Koridallos ad una corte formata da giudici popolari. Sebbene ci si aspettava che le obiezioni sarebbero state rifiutate era una buona possibilità per noi trasformarle in dichiarazioni politiche, per mostrare la natura politica e l’azione dell’organizzazione, i motivi politici dietro le azioni dell’organizzazione, l’ipocrisia dello stato e del regime, vista la vaghezza delle accuse che sono state fatte senza alcuna prova reale. Siamo accusati, e ci aspettiamo di venire condannati, per tutte le azioni dell’organizzazione in base al dogma della responsabilità collettiva e sull’arbitrarietà mostrata da accuse che ritengono che l’organizzazione abbia una struttura gerarchica, cosi come l’oscuramento della pubblicità del processo visto che veniamo processati come criminali comuni (penali).

Oltre a tutto ciò ci sono motivi politici da parte dello stato che mira a presentare i combattenti rivoluzionari e presunti membri di Lotta Rivoluzionaria come criminali, depoliticizzando le loro azioni e processandoli in prigione in un asfissiante ambiente di sicurezza che svaluta il carattere pubblico del processo.

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Atene: Solidarietà per gli operai metallurgici in sciopero

Solidarietà agli scioperanti delle acciaierie

Siamo un pugno. Pronti per il più duro confronto di classe! La vostra partecipazione alla lotta non è una questione di solidarietà; è una questione di vita o di morte per la classe operaia nel suo complesso. Giù le mani dai nostri diritti ottenuti con il sangue. Non diventeremo schiavi degli industriali! La vittoria degli operai dell’ acciaio, sarà una vittoria per tutti i lavoratori!

 Party per il sostegno finanziario degli operai delle acciaierie in sciopero
Sabato 17/12, ore 22.00 – Atene presso l’Università di Economia e Commercio (ASOEE)

 ingresso: libera
sottoscrizione: essenziale

stazione radio libera 98fm

Aspropyrgos, Attica: Continua lo sciopero della “Acciaierie Greche” – Flirtati da vicino dalle forze politiche autoritarie

Martedi’, 13 Dicembre, i lavoratori hanno invitato ad uno sciopero di 24 ore l’intero complesso Thriassio (la più grande area industriale in Grecia, situata nell’ Attica occidentale, 25 KM a nord ovest di Atene), in solidarietà con la lotta dei lavoratori delle acciaierie.

Sabato, 10 Dicembre, una serie di gruppi di solidarietà ha trascorso la giornata fuori i cancelli della fabbrica “Acciaierie Greche” (Helliniki Halivourgia) con i 400 scioperanti come segno di solidarietà verso la loro lotta. La cucina collettiva “EL CHEF” del Ritrovo degli Immigrati ( Steki Metanaston, Exarchia) ha cucinato per gli scioperanti e i loro sostenitori mentre altri hanno tenuto un concerto di Rebetiko.

Sabato era il 42˚ giorno di sciopero degli operai della fabbrica. Gli scioperanti hanno chiesto la cancellazione dei piani per portare le loro giornate lavorative da 8 a 5 ore, e il ripristino delle decine di compagni di lavoro licenziati finora (è  già stato annunciato un licenziamento di 50 persone).

Attraverso un video correlato, uno degli scioperanti spiega che durante i 30 anni in cui ha lavorato nelle Acciaierie Greche di Aspropyrgos, ci sono stati 7 infortuni mortali sul posto di lavoro, mentre nel corso di questi anni decine di altri lavoratori sono rimasti gravemente feriti (gravi ustioni, amputazioni, e cosi’ via) all’interno del laminatoio di questa fabbrica infernale.

Le linee di comunicazione tra i rappresentanti sindacali e i padroni della fabbrica rimangono aperte, ma nessuna delle due parti si muove. Il proprietario Manesis minaccia ulteriori licenziamenti se gli scioperi continueranno. Tutti gli scioperanti restano uniti e risoluti nel continuare lo sciopero finchè saranno soddisfatte le loro richieste.

Gli scioperanti hanno ricevuto ringraziamenti e un considerevole sostegno – come visite, donazioni di denaro e cibo – da molti differenti gruppi ed individui. Di fronte a questo enorme sostegno da molti settori della società , gli scioperanti sentono la responsabilità di continuare lo sciopero in nome di tutti coloro che li sostengono.

Gli occhi di molti in tutto il paese sono puntati su di loro, e l’esito di questa lotta sarà un banco di prova per i lavoratori e per i padroni capitalisti di tutto il paese. Tuttavia, la mancanza di sostegno da parte dell’industria ha messo pressione sulla loro causa. La fabbrica “sorella” a Volos ha dovuto accettare il piano di riduzione del lavoro, e i rappresentanti sindacali della fabbrica non hanno risposto alle chiamate degli uomini delle Acciaierie.

Quando ad alcuni degli scioperanti è stato chiesto sè, al di là di tornare a lavorare con condizioni migliori, avessero in programma di appropriarsi della fabbrica, hanno risposto che non hanno alcuna intenzione di fare ciò. Altri capiscono che è assolutamente impossibile,qui, ripetere quello che è successo in Argentina, perchè il grande proprietario industriale fa parte di un grande monopolio che comprende non solo la produzione, ma anche le altre industrie collegate alla Acciaierie (come la logistica e la costruzione).

Se siamo d’accordo con questa visione o no, ciò che resta difficile è mantenere lo sciopero nelle mani dei lavoratori stessi. Gli obbiettivi della loro lotta sono semplici e specifici della fabbrica. Ma essi stessi sentono la connessione tra la loro lotta e quella di tutti i lavoratori locali o immigrati in Grecia, contro i padroni, in un momento in cui la crisi economica viene sfacciatamente utilizzata come arma contro le nostre vite. Questo collegamento, tra la lotta specifica e quella più ampia, ha reso difficile mantenere lo sciopero in “mano” dei lavoratori stessi.

Anche se i lavoratori prendono decisioni tra loro attraverso assemblee regolari di tutta la fabbrica, molti gruppi politici fanno a gara per mettere il loro messaggio politico sullo sciopero e ne fanno la bandiera delle loro esaurite ideologie politiche. Questo è stato evidente durante le azioni di solidarietà di Sabato quando un rappresentante dei delegati del PAME (Fronte Militante di Tutti i Lavoratori) è arrivato in fabbrica, gridando i loro slogan e sventolando le loro bandiere, uno scioperante ha commentato “Noi lo abbiamo cominciato come lavoratori, ma ora sono arrivati i partiti politici”.

Deve essere chiaro che le forze autoritarie come il PAME e lo stesso KKE (partito “comunista” della Grecia) stanno strangolando lo sciopero fin dall’inizio, dato che molti Stalinisti sono tra gli stessi scioperanti. E’ stato distribuito un documento interessante, che cita le parole di Deli Maria che si descrive come una donna che parla a nome degli “sposi dei lavoratori dell’Acciaieria”, affermando che sono stati supportati dal PAME sin dall’ inizio della loro lotta. Il suo discorso emozionato appare anche su Indymedia Atene (come quà), ma è stato pubblicato in precedenza su Rizospastis, il principale giornale calunniatore appartenente al KKE, con il titolo: “25 Novembre 2011: Discorso pronunciato all’incontro di ieri ad Elefsina di Deli Maria, donna di un’operaio siderurgico in sciopero”. Un piccolo sunto: “Fin dal primo momento, il PAME e i sindacati di classe sono con noi, il KKE è con noi. Fin dal primo momento, questa lotta si è basata sulle risoluzioni e sulle decisioni di sindacati, associazioni, federazioni, società di donne e giovani, comitati popolari, comitati di disoccupati, studenti, etc. Fin dal primo momento, un fiume di solidarieta’ e’ stata espressa verso i lavoratori dell’industria dell’acciaio e verso le loro famiglie. Ci inchiniamo alla grandezza della solidarietà tra la classe operaia e le persone. Ci inchiniamo alla solidarietà internazionale di tutti i lavoratori.”

Il giorno 13 Dicembre, alle 20.00 (GMT +2), abbiamo ascoltato qualcosa in più sulla situazione dagli scioperanti delle “Acciaierie Greche” tramite un’ intervista registrata e una discussione dal vivo (in greco) sulla stazione radio libera di Atene 98FM.

Aggiornamenti relativi (1,2) e traduzioni sul sito occupied london

Atene: Scontri fuori l’Università di Economia e Commercio

Martedi’ 7 Dicembre, alle 13:00 circa, è scattata un’altra operazione della polizia contro gli ambulanti immigrati, di fronte il cancello dell’Università di Economia e Commercio (ASOEE), che si trova sulla via Patission nel centro di Atene.

Una squadra degli YMET (le forze anti-sommossa dalle uniformi blu) hanno attaccato gli immigrati, che frequentano questo luogo per vendere le loro merci, ma questa volta il loro tentativo non ha avuto successo.

Gli immigrati insieme con gli studenti solidali si sono scontrati con quest’organo del regime, anche con delle lotte corpo a corpo e sono riusciti a respingerli verso Via Heiden. Una pattuglia della polizia arrivata sul posto per dare supporto all’operazione di “pulizia” non è stata fortunata e si è ritrovata il parabrezza rotto.

Per molti mesi le autorità municipali hanno lasciato liberi i loro cani per dare la caccia a tutti quelli che “sporcano” le strade del cosiddetto “centro storico” di Atene.

La loro speculazione immobiliare puzza di morte!
Solidarietà tra gli oppressi!

fonte
notizie relative: 1, 2

Atene: Sciopero dei lavoratori in uno stabilimento siderurgico

La “Acciaierie Greche” è un’ acciaieria che si trova ad Aspropyrgos, periferia industriale di Atene. La direzione della fabbrica ha annunciato ai lavoratori il suo piano di far entrare in vigore la giornata lavorativa di 5 ore con il conseguente taglio del 40% del salario, nonostante abbia registrato anno dopo anno un’ aumento del suo profitto del 30%. Un’assemblea generale dei lavoratori ha respinto all’unanimità i tagli, conseguentemente la direzione ha 34 lavoratori in modo revanscista, il 31 Ottobre e il primo di Novembre.

Come risposta, i lavoratori hanno organizzato uno sciopero ad oltranza occupando la loro fabbrica, che continua fino a tuttora(4/12). Le loro richieste sono, la riassunzione dei colleghi licenziati e la cancellazione del piano di tagli.

La loro lotta ha trovato un crescente sostegno popolare in tutto il paese.Il 1° Dicembre, giorno dello sciopero generale in Grecia, la gente si è radunata nella fabbrica portando solidarietà e il Sabato 3 Dicembre è stata organizzata una manifestazione motociclistica in segno di solidarietà: le persone riunitesi in diverse piazze  di Atene, hanno informato i residenti dello sciopero ed hanno raccolto denaro, cibo ed altri prodotti per gli scioperanti. Hanno poi organizzato una dimostrazione di solidarietà con moto ed auto che è andata verso Aspropyrgos dove gli scioperanti sono concentrati e bloccano l’entrata della fabbrica.

Nella città di Volos, il giorno dello sciopero generale, sono stati saccheggiati dei supermercati – e in accordo al comunicato poi rilasciato, i beni saccheggiati verranno inviati ai lavoratori in sciopero come gesto concreto di solidarietà.

Coloro che desiderano sostenere gli scioperanti possono farlo attraverso il seguente conto bancario:
NATIONAL BANK OF GREECE
IBAN: GR 40 0110 2000 0000 2006 2330 152
BIC or Swift Code : ETHNGRAA (Bank Identifier Code)
Intestatario: Dimitris Liakos (membro del comitato del sindacato dei lavoratori)

fonte: a, b

Atene: Scacciamo la “spazzatura umana”

Qui’ evidenziamo alcuni dei più recenti attacchi contro le parti più vulnerabili della società greca. Questi sono solo alcuni dei casi che si verificano quotidianamente nella città di Atene, la culla della “cultura e della democrazia”, come la definiscono gli agenti di viaggio. Una guerra è stata dichiarata contro poveri, immigrati, tossicodipendenti e senzatetto ed ogni giorno si fa più acuta ed intensa. Gli apparati del comune, dei gruppi statali e parastatali, in collaborazione, applicano le loro misure repressive per mantenere le strade pulite dai “rifiuti umani”.

Martedì 8 Novembre, attorno alle 13.00, una squadra della polizia anti-sommossa (MAT), in collaborazione con le forze della polizia municipale di Atene, hanno attaccato decine di venditori ambulanti immigrati fuori la centrale Facoltà di Giurisprudenza (Nomiki). Le forze di repressione, sotto gli ordini del sindaco di Atene, Giorgios Kaminis (che è stato sostenuto come candidato dal PASOK, dalla Sinistra Democratica, dai Verdi Ecologisti e da altre forze politiche “progressiste”), hanno brutalmente picchiato gli immigrati che vendevano le loro merci in Akadimias strada. Alcuni studenti hanno allora lasciato la facoltà per protestare contro questo attacco omicida e ci sono stati piccoli scontri.

Striscione dei venditori ambulanti immigrati: NON VIVREMO COME ANIMALI DA CACCIARE

Quella stessa mattina una decina di fascisti ha attaccato la casa di un’uomo Siriano di mezza età a Neos Kosmos, non lontano dal centro di Atene. La banda fascista ha usato delle mazze per rompere le finestre della casa mentre gridava slogan razzisti contro i Curdi(!) minacciando che se non avessero lasciato il quartiere sarebbero tornati per bruciarli.

Giovedì 10 Novembre 2011, i membri dell’organizzazione neo-nazista Chrissi Avgi (Alba d’Oro) sono apparsi nel quartiere di Victoria, che dallo scorso Maggio è diventato teatro di violenza razziale contro gli immigrati, minacciando che avrebbero lanciato un’altro attacco il giorno seguente. La scusa che è stata data per questa intimidazione è stata quella che i proprietari di un caffè hanno avuto “l’audacia” di mettere insieme la bandiera greca e quella egiziana sulle loro vetrine.

Lo stesso giorno, verso le 09.25, un’operaio della nettezza urbana del comune di Atene ha aggredito un senzatetto ad Agisilaou strada n.20, nel centro della città. Come ha testimoniato un testimone oculare, l’operaio ha cominciato a spruzzare acqua da un tubo ad alta pressione contro un’uomo che dormiva dentro delle scatole di cartone. Quando la persona che ha subito l’attacco ha protestato contro questo atto inumano, l’operaio ha cominciato a urlargli maledizioni ed ha continuato a spruzzargli addosso l’acqua. Inoltre, questo lavoratore ha risposto contro la persona che ha riferito di questo attacco dicendogli: “se tu avessi dei sentimenti di umanità, porteresti quest’uomo (probabilmente ammalato di epatite) a casa tua e lo cureresti tu stesso”.

Siamo di fronte ad attacchi contro le fasce più deboli e non sono incidenti isolati, ma parte di un’operazione coordinata dai padroni e dai loro lacchè per imporre miseria e produrre morte. Nuove misure di austerità porteranno una repressione più diffusa. I fascisti al governo e le bande parastatali nelle strade faranno tutto il possibile per farci tacere e terrorizzarci. Per noi c’è solo la via di contrattaccare con qualsiasi mezzo.

SOLIDARIETÀ TRA GLI OPPRESSI
MORTE ALLO STATO E AI SUOI TIRAPIEDI

Nel video vedete un’attaco molto simile da parte
di un poliziotto bastardo nel 2010

Heraklion, Creta: Occupazione di “TV Creta“ e “Kriti TV” durante il telegiornale principale della sera

Martedì, 4 Ottobre (un giorno prima dello sciopero generale precedente), l’iniziativa degli studenti della scuola secondaria/università-lavoratori-disoccupati di Heraklion sull’isola di Creta,hanno occupato gli studi di due canali televisivi locali e sono intervenuti durante il telegiornale principale della sera, in vista delle mobilitazioni per lo sciopero nazionale. Il primo video contiene i sottotitoli in inglese (assicurarsi di attivare il pulsante cc).

fonte

Grecia, 20 Ottobre: Aggiornamenti costanti

Seconda giornata di sciopero generale nazionale

21,30 GMT +2 Almeno 10 squadre della polizia hanno inseguito la gente in piazza Exarchia, Solomou e via Stournari,hanno sparato gas lacrimogeni e occupato la piazza. Poliziotti armati hanno anche isolato l’intero quartiere.

Come previsto, la nuova legge finanziaria è stata ratificata.

20,50 GMT +2 La sessione parlamentare è continuata indisturbata. L’intera area di Syntagma è stata completamente evacuata dalla polizia anti-sommossa, con il ritorno alla normalità del traffico stradale.

Il numero totale di manifestanti fermati / arrestati e feriti è ancora da verificare (ma il rapporto dei media alternativi parla finora di quasi 150 arresti).

20,15 GMT+2 Molte persone sono circondate dalla polizia e intrappolati all’interno della stazione della metropolitana di Acropoli. Detenzioni di massa sono segnalatie sul posto. I poliziotti hanno circondato la fermata della metropolitana di Omonia e hanno appena attaccato le persone all’interno della metropolitana.

19,20 GMT+2 Dopo il raid della polizia a Monastiraki, le persone sono fuggite all’interno della stazione della metropolitana ed hanno bloccato le porte, al fine di proteggersi dalla furia della polizia. La polizia ed i persecutori hanno ordinato lo sgombero della stazione della metropolitana.

I poliziotti hanno attaccato i manifestanti vicino alle porte della stazione della metropolitana dell’Acropoli  dove sono stati segnalati tre fermi, tutti e tre sono riusciti a scappare grazie alla forte presenza di persone sul posto.

I poliziotti sono ora a caccia di gente per le strade nella vicina zona di Thissio.

18,40 GMT+2 Un’uomo di 53 anni che partecipava alla dimostrazione di oggi ad Atene, è deceduto. Continue reading Grecia, 20 Ottobre: Aggiornamenti costanti

Grecia, 19 Ottobre: Aggiornamenti costanti

Primo giorno dello sciopero generale nazionale

20.20 GMT+2 Il quartier generale della polizia ha appena annunciato che ci sono 28 fermati, 5 arrestati e 25 poliziotti feriti in ospedale, ad Atene.

19.20 GMT+2 Le persone iniziano a raccogliersi fuori il quartier generale della polizia di Atene in Alexandras Avenue, al fine di chiedere il rilascio immediato di tutti i fermati.Sono necessarie più persone sul posto. Il numero totale di fermi e / o arresti della giornata sono da confermare in seguito.

In piazza Monastiraki i poliziotti hanno lanciato lacrimogeni sui manifestanti, così come all’interno della stazione della metropolitana.

19.00 GMT+2 Sono segnalati scontri nella zona di Monastiraki.

Il quartiere di Exarchia è tenuto completamente sotto occupazione da parte della polizia, con molte persone picchiate e anche fermate dai poliziotti in divisa e in borghese.

18.30 GMT+2 Massiccio raid della polizia a piazza Exarchia. I poliziotti sono a caccia di gente per le strade.

18.15 GMT+2 Nella sola Atene almeno 15 fermati e 12 arresti sono stati confermati.

Scontri in corso in Stournari Street a Exarchia.

18.00 GMT+2 A Salonicco molti manifestanti sono rimasti alla Camera del Lavoro per protestare contro la dura repressione e per chiedere la liberazione immediata di tutti i fermati. C’è in atto un’assemblea di quasi 80 persone.

Piazza Syntagma è stata evacuata dalla polizia che non ha esitato all’inizio ad attaccare platealmente anche gli scioperanti anziani (ci’è stato un costante ed urgente bisogno di aiuto medico nella piazza). Inoltre, numerose unità di poliziotti in motocicletta alle Colonne di Zeus Olimpico (Olympieion) hanno bloccato la gente che se ne andava.

In precedenza una folla variegata ha attaccato la Banca Nazionale di Grecia,devastando l’interno.

Si deve notare che i sindacati di base,i blocchi degli anarchici / antiautoritari ,i blocchi delle assemblee di quartiere, le associazioni studentesche sono stati anche oggi tra i manifestanti . Domani, 20 ottobre,le mobilitazioni per lo sciopero in tutta la Grecia raggiungeranno il loro picco contro la votazione del nuovo multi-progetto di legge finanziaria imposto dal governo e dalla troika. Continue reading Grecia, 19 Ottobre: Aggiornamenti costanti

Da Creta a Kavala, azioni dirette diffondono la lotta dei lavoratori

ALZATEVI: Il messaggio della collettività di “Democrazia Diretta Ovunque” di Kavala per tutta la società per il 15 Ottobre, giornata di mobilitazione globale dei cittadini

Isola di Creta: L’assemblea generale dei lavoratori, presso l’Unità periferica di Rethymnon, ha deciso di occupare l’edificio della regione (ex Prefettura) il 18 ottobre, per coordinare le loro azioni con i dipendenti delle regioni di tutto il paese.

Vyronas, Atene: La mattina di Giovedi 18 ottobre le filiali di Eurobank, Agrotiki Bank, Proton Bank, Hellenic Postbank e di Millennium Bank che si trovano in Kolokotroni Street, sono state “rifatte” da un gruppo di anarchici che hanno gettato della vernice colorata sulle facciate, insegne e bancomat. Nella loro rivendicazione di responsabilità, uno dei messaggi che il gruppo anarchico ha rilasciato è: “… alla vigilia di uno sciopero generale di 48 ore abbiamo scelto di attaccare le filiali degli strozzini locali, dando così una risposta semplice e comprensibile agli oppressori della nostra vita”.

Kavala, nel nord della Grecia: I locali della Camera del Lavoro sono sotto occupazione dal pomeriggio del 18 ottobre. Gli occupanti hanno pubblicato un annuncio in cui chiedono le dimissioni immediate della leadership dei due sindacati generali GSSE e ADEDY, e fà un’invito aperto a tutti i lavoratori e disoccupati di organizzare assemblee generali “dal basso”. Un’assemblea generale dei lavoratori si terrà Mercoledì dopo la fine della dimostrazione, mentre la costruzione del Centro di lavoro servirà come un contro-centro informazioni in cui anche proiezioni e cucine collettive si terranno durante i due giorni dello sciopero generale.

L’organizzazione dei trasporti urbani di Atene ha ricevuto un’ordine dalla polizia in vista dello sciopero generale di 48 ore

Proprio oggi, 18 Ottobre, l’Organizzazione dei trasporti urbani di Atene (OASA) ha comunicato ai passeggeri che alla sua amministrazione è stato ordinato dalla polizia di chiudere tutti gli ingressi alle stazioni della metropolitana di Syntagma e Evangelismos durante i due giorni dello sciopero generale (ottobre 19-20).

E ‘ovvio che lo Stato greco stà cercando di sabotare,con questa misura spregevole, le mobilitazioni per lo sciopero vietando un facile accesso al centro della città. Resta da vedere se i lavoratori della metropolitana di fatto disobbediranno ai poliziotti e apriranno alla gente le stazioni della metropolitana.

Contra Info pubblicherà aggiornamenti in tempo reale durante lo sciopero generale di 48 ore in Grecia.

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Lo Stato greco tenta di rompere (anche) lo sciopero degli operai comunali

I lavoratori comunali (POE-OTA) stanno protestando contro i tagli dei salari e le modalità per la sospensione del personale (che porta al licenziamento di massa). Ora hanno chiamato 48 ore di scioperi ripetuti da Sabato 15/10 a Giovedì 20/10 (almeno).

Il 14 Ottobre ad Atene, il procuratore generale Eleni Raikou ha emesso un comunicato contro lo sciopero dei lavoratori comunali e l’ordine di riaprire la discarica di Fyli, in Attica. Eleni Raikou, in collaborazione con i ministri degli Affari Interni Kastanidis e della Salute Loverdos, ha dichiarato che lo sciopero mette a rischio la salute pubblica in quanto i lavoratori si rifiutano di raccogliere la spazzatura oltre ad aver occupato la discarica di Fyli e i depositi in vari comuni, dove i veicoli per la raccolta dei rifiuti sono parcheggiati.

Inoltre, il procuratore ha ordinato che la discarica deve essere riaperta da parte della polizia e ha deciso di cercare le persone “colpevoli” di mettere a rischio la salute pubblica. Ma anche la Federazione delle Associazioni dei Medici Ospedalieri ha rilasciato il seguente annuncio: “Il signor Loverdos [ministro per la Salute e la Solidarietà Sociale!] si rammenta della sanità pubblica solo quando provocato da immigrati e lavoratori. In tutti gli altri casi, non gli importa nulla se le catene straniere dei grandi magazzini commerciano prodotti contaminati, o se intere famiglie sono disoccupate e il loro solo pensiero é il suicidio indolore. Non permetteremo che il governo distrugga migliaia di lavoratori comunali nelle camere a gas della disoccupazione. Sosterremo i lavoratori con vigore e coerenza”.

La sera stessa autobus della polizia anti-sommossa sono stati visti nei pressi della discarica mentre i lavoratori dei municipi occupati e i solidarizzanti hanno dato fuoco alle barricate di fronte al cancello principale della discarica. Sempre più persone sono andate sul posto durante la notte per sostenere gli scioperanti, e sono riusciti a scongiurare la minaccia della polizia. Il governo ha già fatto contratti con aziende private per raccogliere la spazzatura, a partire dal centro di Atene, e cio’ implica che i lavoratori comunali che sono in sciopero saranno licenziati.

IL TERRORISMO DI STATO NON PASSERÀ!

fonti: occupiedlondon, athens.indymedia

Atene: Il sindacato della Società Elettrica Pubblica ha occupato l’edificio da dove è stata emanata la nuova tassa di proprietà, oltre ad occupazioni e scioperi selvaggi sparsi in tutto il paese

La sera del 12 Ottobre il GENOP (il sindacato della DEI–Società Elettrica Pubblica) ha occupato l’edificio ad Atene da cui vengono emesse le bollette. La mossa è stata una protesta contro la nuova tassa di proprietà che è stata imposta. Centinaia di persone in solidarietà si sono raccolte sul luogo (viale Pireaus 247, vicino Tavros). Il ministro dello Sviluppo (Papakonstantinou, ex ministro delle Finanze) ha richiesto l’intervento del procuratore generale per fare in modo che l’occupazione finisca.

Nel frattempo, l’occupazione di ministeri e di altri edifici pubblici si stà diffondendo selvaggiamente in vista dello sciopero generale di 48 ore (Mercoledì, 19 Ottobre, e Giovedì, 20 Ottobre). Per quanto riguarda gli altri scioperi:

– Non c’erano mezzi pubblici ad Atene Giovedì 13/10 e Venerdì 14/10, visto che tutti i lavoratori (tranne che per la ferrovia suburbana) erano chiamati ad uno sciopero di 48 ore.

– Anche i tassisti hanno indetto uno sciopero per Venerdì 14/10, e si preparano per mobilitazioni future.

– Tutti i lavoratori dei mass-media pubblici sono stati chiamati ad uno sciopero di 48 ore dal 13 fino al 15 Ottobre.

– I due maggiori sindacati (il GSEE per il settore privato e l’ADEDY per il settore pubblico) hanno indetto uno sciopero generale per Mercoledì, 19 Ottobre, e Giovedì, 20 Ottobre.

– I musei e i siti archeologici saranno chiusi Mercoledì e Giovedì a causa dello sciopero generale.

– Gli insegnanti della scuola attueranno uno sciopero di 48 ore la prossima settimana (Mercoledì e Giovedì) e successivamente altri 5 giorni di sciopero a seguire.

– Gli avvocati si astengono dal loro dovere dal 13 fino al 19 Ottobre.

– I lavoratori delle dogane hanno indetto 10 giorni di sciopero (14-24 Ottobre).

– Anche i lavoratori delle prefetture locali e dei porti sono in sciopero. Tutte i porti saranno chiusi tra il 17 e il 19 Ottobre.

– I lavoratori degli uffici delle imposte scioperano tra il 17 e il 20 Ottobre.

– I lavoratori del ministero delle Finanze hanno dichiarato 10 giorni di sciopero, dal 17-27 Ottobre.

– I lavoratori delle banche scioperano il 18-19 Ottobre.

fonti: occupiedlondon, athens.indymedia

Atene: Nessuno da solo di fronte alla crisi!

Venerdì, 14 Ottobre, alle ore 20.00: assemblea popolare in piazza Merkouri

Sabato, 15 Ottobre, alle ore 15.00: cucina collettiva allo squat PIKPA (vie Timodimou e Antoniadou, “Petrina”, Ano Petralona)

Martedì, 18 Ottobre, alle ore 19.00: manifestazione nel quartiere (ci incontriamo fuori la stazione della metropolitana di Petralona, dal lato della strada pedonale di Kato Petralona)

Mercoledì, 19 Ottobre, alle ore 08.00: azione di sostegno allo sciopero generale nel nostro quartiere / alle ore 10.30: marcia dal quartiere verso il luogo dello sciopero (ci incontriamo fuori la stazione della metropolitana di Petralona, dal lato della strada pedonale di Kato Petralona)

SCIOPERO GENERALE PERMANENTE
PER IL ROVESCIAMENTO TOTALE

Assemblea popolare dei cittadini di Petralona, Koukaki, Thissio
Contatto telefonico: +30 69 72 75 16 20

fonte

Lo sciopero della prossima settimana in Grecia è stato esteso a 48 ore, i due maggiori sindacati (il GSEE per il settore privato e l’ADEDY per il settore pubblico) hanno indetto uno sciopero generale per Mercoledì, 19 Ottobre, e Giovedì, 20 Ottobre.

Scritto del compagno imprigionato Georgiadis Polykarpos sulla contro-informazione

Il testo che segue è un estratto della brochure ” Uno scritto di, e Intervista con il compagno Georgiadis Polykarpos “. La brochure contiene anche un’intervista che il combattente  Polykarpos Georgiadis,incarcerato dal 27 ottobre 2010, ha dato per ” Urla dalle celle del carcere ” il programma radiofonico della stazione radio auto-organizzata FM 98 (Atene). Esso include anche un testo scritto dal compagno – che abbiamo scelto di tradurre – in materia di contro-informazione, con riferimenti al movimento rivoluzionario e ai ruoli dei diversi mezzi impiegati.

I
Un vecchio adagio afferma che ‘la conoscenza è potere’. Infatti la conoscenza è intrecciata con tutti i livelli del potere: la conoscenza come potere, la conoscenza come autorità, ma anche la conoscenza come rivoluzione.I Pitagorici erano grandi ricercatori e adoratori della conoscenza, ma hanno mantenuto i risultati della loro ricerca all’interno della propria cerchia  d’élite  autoritaria.Qualsiasi Pitagorico che ha tentato di socializzare e diffondere la conoscenza era considerato un traditore e veniva presto pianificata la sua uccisione. I pitagorici si resero conto che la conoscenza puo’ costituire uno strumento di potere speciale: la gente deve rimanere vittima dell’ignoranza e della superstizione, al fine di rimanere immobile e facilmente manipolabile.
Dovevano essere esclusi da qualsiasi fonte di conoscenza e informazione. L’accesso a queste fonti è era riservato ad una stretta cerchia del clero.

Anche ad Atene nella sua ‘età dell’oro’, nota per la sua grande tolleranza,i filosofi pionieristici furono cacciati e i loro libri bruciati pubblicamente. Prendiamo il caso di Protagora, che metteva in dubbio l’esistenza di Dio (attraverso l’agnosticismo  piuttosto che il diretto Ateismo).
Anche nell’epoca pre-Gutenberg , il rogo dei libri è stato l’equivalente al rifiuto della conoscenza, un atto che è stato sfruttato al massimo dal cristianesimo medievale (il paolinismo per essere più precisi).

Milioni di libri scientifici e filosofici sono stati persi per sempre, specialmente i libri dei dissidenti (Epicuro,i cinici,i sofisti, ecc). Il Papale  “Index Librorum prohibitorum” (indice dei libri proibiti) contiene circa otto milioni di titoli di libri tra cui il lavoro di Cartesio , Kant, Keplero, Lubiana e molti altri.

Tuttavia, la rivoluzione borghese, identificando la libera circolazione delle merci con la libera circolazione delle idee, rilascio’ grandi forze di conoscenza libere dal controllo del clero. Lo scoppio delle forze produttive generate dal capitalismo sono state accompagnate da un’esplosione della conoscenza (e quindi un’esplosione d’informazione).
Tuttavia, mentre le conoscenze e le informazioni diventano più accessibili, la maggior parte delle conoscenze e delle informazioni si diffondono attraverso e per mezzo di istituzioni intermedie e manipolative: scuole, università, mass media, giornalismo semi-professionale del web, ecc.. Continue reading Scritto del compagno imprigionato Georgiadis Polykarpos sulla contro-informazione

Atene, 5 ottobre: Sciopero generale segnato dall’odio per i teppisti in divisa

Ancora una volta in migliaia hanno marciato per le strade nel centro di Atene, soprattutto per protestare contro le dure misure di prosperità. Lo sciopero generale del 5 ottobre è stato chiamato dai due principali sindacati (per il settore privato la GSEE e dalle confederazioni del settore pubblico, ADEDY), ma anche gli studenti hanno partecipato alla dimostrazione.

Come nei precedenti scioperi generali, i lavoratori della metropolitana hanno tenuto aperte per la gente le strutture sotterranee, e questa volta hanno anche provato a cacciare fuori le squadre di polizia che hanno invaso la stazione della metropolitana di Syntagma durante la protesta.

Le persone hanno marciato verso piazza Syntagma, di fronte al parlamento, dove piccoli scontri sono scoppiati con la polizia. In diverse occasioni, i poliziotti hanno gettato lacrimogeni e granate stordenti mentre picchiavano i manifestanti e alcuni giornalisti ufficiali. La polizia ha anche fatto irruzione nella stazione della metropolitana di Syntagma attaccando le persone che vi erano all’interno.

Loukanikos, il cane che ha il suo rifugio in Exarchia, è stato colpito anche dalla polizia prima (o dopo) esser riuscito a mordere un poliziotto.

In Piazza Syntagma un gruppo di manifestanti ha notato un uomo che sembrava molto simile a un neo-nazista, è stato subito inseguito questo sacco della spazzatura e picchiato efficacemente. Più tardi, le forze repressive lo hanno aiutato a fuggire. Prima e dopo questo incidente, i poliziotti hanno spaccato decine di teste ai manifestanti, hanno gettato ripetutamente le persone a terra, e in particolare hanno ferocemente picchiato un uomo che stava imprecando contro la polizia (naturalmente, nessun poliziotto del cazzo è venuto in suo aiuto).

All’inizio della giornata a Vasilis Saraliotis, complice nell’assassinio di Alexis Grigoropoulos nel dicembre del 2008, è stata concessa la richiesta di rilascio per ‘motivi umanitari’ (suo padre è malato e la sua famiglia deve affrontare problemi finanziari… che sorpresa!). Ciò significa che la sua condanna a 10 anni è stata sospesa, dopo solo una sentenza di primo grado, e che ora sarà “limitato” a stare entro i confini della prefettura di Drama, nella Grecia settentrionale. Allo stesso tempo ancor più manifestanti sono stati arrestati per i loro pensieri e la loro lotta contro questo sistema corrotto.

Manifestazioni di sciopero si sono svolte in altre città greche. Il giorno dopo, c’è stato un “arrestato”, tra i poliziotti maniaci, per aver picchiato brutalmente una giornalista (cosa che quasi ogni giornalista semplicemente merita, ma naturalmente la polizia ha semplicemente cercato di evitare in questo modo una copertura mediatica, almeno in Atene).

Il prossimo sciopero generale in Grecia si terrà il 19 ottobre.

LA NOSTRA GIUSTIZIA SARÀ LA VENDETTA

copertura, foto e video su Occupied London

SETTEMBRE NERO: Un’analisi sull’anarchia nel passato e nel presente del Cile

A Villa Francia, Santiago, nelle prime ore del 11 settembre una persona è stata uccisa – la vittima è stata identificata nel ventiduenne Cristopher Ramos Contreras.

La sparatoria ha avuto luogo nel mezzo dei disordini durante la notte segnata dalla presenza di molte armi da fuoco, mentre c’erano barricate e scontri con le forze di repressione di stato in vari punti dell’area metropolitana e di altre aree remote.

L’ 11 settembre è stato il giorno che nel 1973 il dittatore Pinochet prese il potere con la forza bruta. Nello stesso giorno del 1998, la studentessa anarchica e ballerina Claudia López è stata uccisa dalla polizia mentre combatteva su una barricata durante una manifestazione commemorativa del colpo di stato cileno del 1973. Da allora, sotto lo slogan “Settembre nero” i manifestanti combattono la brutalita’ della polizia e la repressione in suo nome e di tutti gli assassinati sotto la democrazia.

Soprattutto quest’anno, dove altre due persone sono state uccise sotto il governo Piñera (16 anni, Manuel Gutiérrez Reinoso e 18 anni, Mario Pinto Parraguéz, durante lo sciopero generale del 24-25 agosto), le manifestazioni di “Settembre nero” si stavano avvicinando prevedendo scontri duri e rivolte estese.

“Anarchici morti nella lotta contro il Capitale: Mauricio Morales, Jhonny Cariqueo, Claudia López. La loro democrazia è macchiata di sangue.”

Ecco alcuni estratti dal comunicato diffuso dagli antiautoritari/anarchici prima dell’ 11 settembre 2011:

Per un combattivo e creativo 11 settembre
Per le strade con il fuoco e la memoria
Compagna Claudia López ancora presente

… Rendiamo chiara una cosa fin dall’inizio: Salvador Allende non è un compagno. Nessun presidente può essere nostro compagno. La figura di Allende rappresenta il socialismo più reazionario che cerca di canalizzare le energie della classe sfruttata verso progetti statalisti di trasformazione sociale attraverso le elezioni e in modo pacifista. È l’immagine fotocopia di un governo “popolare” che dopo tutto rappresenta gli interessi ed i progetti di una leadership di organizzazioni e partiti politici che hanno il potere. È successo in Russia nel 1917, in Spagna nel 1936, a Cuba negli anni ’50, siamo in grado di passare ore con una lista di esempi. Il caso del Cile è molto particolare perché ha attirato l’attenzione di tutto il mondo. Erano i tempi della guerra fredda quando il mondo era diviso tra gli Stati che stavano seguendo il progetto di dominio capitalista democratico dell’imperialismo yankee e gli Stati che seguivano il modello autoritario socialista della Russia sovietica. Capitalismo e marxismo sono state le ideologie in gioco. Nel campo più radicale marxista (non quello che ciecamente rientrava nel progetto totalitario della Russia) ci sono individui organizzati in gruppi armati che hanno messo in dubbio la possibilità di una rivoluzione attraverso le elezioni. Gruppi come la RAF in Germania, nascono in considerazione di questa domanda, seguendo da vicino il processo cileno. … Continue reading SETTEMBRE NERO: Un’analisi sull’anarchia nel passato e nel presente del Cile

Richiesta di solidarietà dalla Confederazione dei Lavoratori brasiliani

Lavoratori italiani arrivano alla Hospedaria dos Imigrantes nel São Paulo, alla fine del XIX secolo

I compagni del Sindicato de Artes e Oficios Vários de Araxá (Sindacato di arti e mestieri di Araxá), Minas Gerais, Brasile, affiliato all’Operária Confederação Brasileira (Confederazione dei Lavoratori brasiliani), sezione brasiliana dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori, sono sotto la pressione della FF Commerciale (i marchi Lotto e Finta ), con la minaccia di arresto per aver difeso i diritti dei lavoratori.

Come se i bassi salari e i licenziamenti praticati dalla società di cui sopra non bastasse, è stata anche avviata al momento una “causa” contro uno dei nostri compagni con l’accusa di “calunnia”.

In considerazione di quanto sopra, chiediamo che tutti coloro che possano aiutarci inviino e-mail di protesta a:
afnit@araxa.com.br
fatima@finta.com.br
vilela.comercial@hotmail.com
cicero-representacoes@hotmail.com
flavio.golrep@hotmail.com
golrep2@hotmail.com

Vi ringraziamo per la vostra attenzione per questa causa. Per ulteriori informazioni, si prega di rimanere in contatto con la Confederazione dei Lavoratori brasiliani – Segreteria:
cobforgs@yahoo.com.br

Federazione dei Lavoratori di Rio Grande do Sul: forgscob@yahoo.com.br

Cordialmente,
Pietro Riva, Rio Grande do Sul
Brasile, 16 Settembre, 2011

fonte: http://athens.ese-gr.org

Il saccheggio dell’America del Sud

Qualcosa sull’IIRSA…
(Interoceanica, Strada per l’Inferno)

Nei giorni 31 agosto e 1 settembre del 2000, in una riunione di capi di Stato dei paesi sudamericani, tenutosi a Brasilia, capitale della Repubblica federativa del Brasile, si è deciso di attuare l’IIRSA (Iniciativa para la Integración de la Infraestructura Regional Suramericana), un’iniziativa con un nome nuovo che tuttavia nasconde vecchi interessi.

L’obiettivo dell’Iniziativa per l’Integrazione Regionale dell’America del Sud è la costruzione di un’infrastruttura logistica (strade, canali, porti, aeroporti, oleodotti, centrali elettriche…) che apparentemente cerchi di connettere i paesi del Sud America creando una più efficace estrazione e distribuzione delle “risorse naturali”, dei prodotti e del denaro.

Vale a dire, promuovere il libero commercio, garantendo un saccheggio delle “risorse” del continente, che sia il piu’ economico possibile per le imprese a scapito dell’ambiente e degli interessi della popolazione.

Ciò che non è stato raggiunto con il fallito ALCA si sta’ cercando di ottenerlo con questa iniziativa che, pur avendo gia’ quasi undici anni, è ancora quasi sconosciuta alla maggior parte delle persone dei paesi coinvolti.

I suoi finanziatori e maggiori promotori sono il BID (Banca Inter-americana per lo Sviluppo), la CAF (Societa’ Andina per lo Sviluppo) e il FONPLATA (Fondo Finanziario per lo Sviluppo del Bacino del Plata) che generosamente vanno a prestare agli Stati i 70 milioni di dollari necessari alla realizzazione dell’iniziativa, permettendo che questi si indebitino ancor di piu’ per i prossimi anni e garantendosi introiti per il futuro.

Tuttavia, il debito che generera’ questa iniziativa non è che uno dei lati pericolosi di questo mega-progetto continentale.

L’America del Sud fu’ divisa in dieci corridoi, dieci macro-regioni strategiche in cui si stanno realizzando i piani di “sviluppo” che con l’IIRSA si intendono effettuare. Logicamente le strade e le altre vie di comunicazione si stanno realizzando in aree ricche di risorse naturali come petrolio, gas e acqua. L’obiettivo è sfruttare in maniera capitalista queste risorse che finora sono sottoterra o utilizzate solo parzialmente come per il caso dell’acqua che viene liberamente utilizzata dalle popolazioni che vivono vicine ad essa. Continue reading Il saccheggio dell’America del Sud

Lavrion, Attica: Intervento degli anarchici sulla crisi economica

Nella mattinata di Giovedi 1 settembre al mercato all’aperto di Lavrion, gli anarchici hanno fatto un’intervento riguardo la crisi economica ricevendo una calorosa risposta da parte della maggior parte della gente. Ecco il testo che è stato distribuito:

GLI INTERESSI NAZIONALI NON SONO GLI INTERESSI DEI POVERI MA GLI INTERESSI DEI PADRONI

Alcune considerazioni sulla questione della crisi

Secondo un sondaggio pubblicato la scorsa settimana, più o meno quello che tutti sapevano è diventato evidente ed è stato pubblicato ufficialmente: aumenta il tasso di disoccupazione con un ritmo senza precedenti.

Quindi, anche se parliamo durante la stagione turistica in cui si verificano occupazioni stagionali, il tasso ufficiale di disoccupazione ha raggiunto il 16,6%, con 812.000 persone produttive rimaste senza lavoro. Tenendo presente una percentuale di persone che lavorano part-time che non sono ancora conteggiate in queste statistiche, è comprensibile che non si va’ indietro di pochi anni, ma torniamo ai “bei” tempi del 1960.

Ovviamente, però, le cose non vanno molto meglio anche per chi lavora. Lavorare 10 ore al giorno è diventata una legge, i salari sono tagliati a metà, e ciò che rimaneva dello stato sociale (che va’ considerato come un’ salario indiretto e una vittoria) scompare, tutto in nome della ricostruzione nazionale.

È fondamentale comprendere il motivo per cui tutto questo accade. Se prendiamo il governo greco e i canali TV sul serio, possiamo trarre la conclusione che tutto questo è perché presumibilmente affrontiamo… l’inferno dei debiti che devono essere rimborsati, in caso contrario l’ FMI e i nostri creditori ci puniranno. Ma è così?

Per esempio, sono i salari nel settore privato effettivamente legati al… rimborso del debito dello Stato? E nel caso il protocollo non fosse stato firmato, sarebbe tutto a posto? Allora, com’è che misure analoghe a quelle del protocollo sono state prese in alcuni paesi che non hanno aderito a nessun tipo di memorandum (Gran Bretagna, USA, Italia e Francia), o anche nei paesi con dei profitti in surplus (Germania)? Potrebbe essere che queste misure sono solo una scusa e si approfittano della nostra ignoranza?

I mass media attentamente ci nascondono la scomoda verità. La crisi del Capitale sta’ diventando crisi del lavoro attraverso le misure adottate in tutto il mondo occidentale. Essi spostano l’intero onere dei propri ‘peccati’ sulle nostre spalle.

Danno via centinaia di miliardi per salvare le banche, mentre prendono prestiti dalle stesse a condizioni ancora peggiori. In altre parole, convertono il debito privato in deficit statale. Il loro scopo è quello di diminuire il valore del nostro lavoro e rendere di nuovo competitive le economie occidentali rispetto a quelle orientali. Così,o saremo come lavoratori “cinesizzati” o, come ci viene detto, affonderemo negli abissi. Ma ognuno di noi sa’ gia’ molto bene che siamo nella più completa oscurità d’ insicurezza, povertà, miseria ; contiamo gli scarsi soldi nel portafogli ogni volta che andiamo al supermercato e ci tormentiamo sulla possibilità di poter arrivare fino alla fine del mese.

La strada verso la soluzione è nota: lotte collettive nei luoghi di lavoro e nei nostri quartieri. Facciamo in modo che i sindacati di classe e le assemblee di quartiere siano la nostra arma contro la dittatura dei monopoli. Non lasciate che una sola goccia di vita sia sprecata. Insieme, non possiamo solo riportare le cose ad una situazione precedente, ma reagire e rivendicare ciò che ci meritiamo: tutto!

Così la prossima volta che sarete in preda alla disperazione su come pagare l’elettricità, come pagare le lezioni del bambino, il cibo al supermercato, pensate che questa non è una condizione necessaria. Tutto dipende se si è disposti a lottare per un cambiamento.

Noi non dobbiamo nulla, loro ci devono!
La ricchezza appartiene alle persone che lavorano, non al Capitale!

TERRORISMO È SCHIAVIZZARE IL LAVORATORE SALARIATO
CE LA PUOI FARE SENZA I PADRONI

Iniziativa anarchici, Lavrion

fonte