Atene, secondo processo “il caso Halandri” : Lettera di Athena Tsakalou alla corte (Aprile 2012)

Il 20 Aprile, nella corte marziale speciale della prigione femminile di Koridallos dove ha avuto luogo un’altra sessione del processo del secondo “caso Halandri”, Michalis Nikolopoulos ha letto la sua richiesta per il rinvio del processo e successivamente un’altra dichiarazione di Christos Tsakalos and Damiano Bolano (entrambi I compagni erano assenti dalla corte a causa del loro sciopero della fame). Dopo, l’avvocato della difesa di Gerasimos Tsakalos ha posto al giudice una lettera scritta da Athena Tsakalou, madre di Christos e Gerasimos Tsakalos. La stessa era presente nell’aula della corte, ma ha rifiutato di testimoniare. La lettera non è stata letta in corte, e il giudice che presiedeva ha semplicemente aggiunto che “la lettera verrà aggiunta al transcritto”.

La lettera completa è la seguente:

ALLA CORTE
18/04/2012

Ogni atto di ribellione esprime nostalgia per l’innocente e un appello all’essenza dell’essere
[Albert Camus]

Sto chiedendo a me stessa: perchè I genitori degli anarchici-rivoluzionari della Cospirazione delle Cellule di Fuoco sono stati chiamati a comparire al processo? Perchè ho ricevuo un mandato di comparizione? Lo stanno facendo in modo da chiedermi se sò qualcosa rigurdante l’organizzazione? Per rivolgermi domande sulla vita personale dei miei figli, per abbozzare il loro ‘profilo psicologico’ o per farsi un’opinione sulla loro ‘vita familiare’? O per chiedermi se sono d’accordo con le azioni dei miei bambini e, in generale, quelle dell’organizzazione? Per farmi stare in piedi in fronte alla corte, supportata da questo piccolo libro, e farmi giurare su questo dio che voi avete messo al servizio del potere? Per far sentire gli anarchici rivoluzionari in imbarazzo mentre ai loro genitori vengono chieste una grande quantità di fastidiose domande? O è cosi che voi stessi potete gioire nuovamente al pensiero che ci avete fatto credere che siamo noi coloro che devono dare le risposte e fare le scuse?

Io dichiaro, ancora una volta, che in nessun caso andrò a rispondere positivamente al vostro invito. E dal momento che, come dimostrato da tutto quello che stà succedendo, una serie di simili processi sono disposti ad inziare, io vi dico che non ne vale la pena tentare di mandarmi altri mandati di comparizione, dato che la mia posizione continuerà ad essere la stessa. Sotto nessuna circostanza attenderò a questo processo. Non risponderò a nessuna delle vostre domande. L’azione dei miei bambini e dei loro compagni era ed è chiaramente politica, anarco-rivoluzionaria, ed è pertanto non necessario investigare I parametri delle loro vite personali. L’organizzazione, appartenenza alla quale essi hanno ammesso rivendicando la responsabilità politica, ha formulato la sua stessa posizione con totale chiarezza, precisione e audacia. Nessuna cosa che io possa dire vuole essere leggera e insignificante. E dal momento che vorrei lasciare certe cose chiare e potenti come lo sono già e dato che non voglio dare a nessuno la soddisfazione di rovinare tutto con stupide ed eccessive questioni, io scelgo la positione di assenza.

In riferimento a me stessa in questo processo, io non voglio autorizzare certe frasi- una che è continuamente ripetuta con ottimo zelo ed enfasi- a stare appese in aria come un potenziale schermo di temerarietà ed onestà. Mi sto riferendo alla frase: “Noi stiamo provando il caso esaminandolo in profondità” ; che significa che voi passerete al giudizio basato sull’evidenza, e non sulla conclusiva circostanziale o in accordo con la logica della responsabilità collettiva.

E se ho menzionato questa frase non è perchè io improvvisamente mi aspetto il miracolo, ma perchè ad un certo momento- specialmente nei casi che hanno a che fare con individui dell’azione rivoluzionaria- le parole devono essere prese con importanza e responsabilità; a discapito del fatto che, fino ad ora, questo processo giudiziario ha indicato niente del genere. Ogni obbiezione basata sulla logica comune, come quella che riconosce I Prigionieri come prigionieri politici- esattamente come è definita dalla vostra costituzione e nello stesso modo come è anche menzionata nelle accuse è stata rigettata incontrollatamente, senza nessuna logica. Il concetto di assunzione politica della responsabilità è stata scambiata come responsabilità criminale, e questo è ovviamente dovuto non ad ignoranza o all’occasione. Per tanto, io evidenzio questa frase e alla fine del processo noi saremo capaci di vedere infatti quanto voi siete seri rispetto a quello che dite.

È vero che, fin dall’inizio della persecuzione degli anarchici rivoluzionari contemporanei, io ho scoperto ed ho prestato un’attenzione particolare ad un dipindo: il dipinto di Bruegel intitolato “La caduta di Icaro”. Il volo di Icaro ha a che vedere con i desideri degli esseri umani di scappare dalla terra della presa, di volare; di prevalere anche l’aria e camminarci anche su…

È orgoglio, arroganza, disobbedinza e desiderio di mostrare che anche gli esseri umani sono capaci di qualsiasi cosa. E ora il pittore piazza nel prevalente primo piano il contadino- dedicato all’aratura , alla terra, nient’altro ha importanza per lui- e nel fondo il pastore- che è un pò più curioso, ma anche lui sta guardando nella direzione sbagliata. Ancora più lontano sul fondo c’è la nave imponente continuante il suo stesso viaggio, e là, nell’angolo c’è il disegno del povero, piccolo piede di Icaro. Non ho mai visto prima una tale deposizione del progetto di Icaro. E probabilmente questo non è una coincidenza- non conosco la filosofia del pittore-, ma forse il significato è che la gente che sono contemporari con un esperiemento audace, sono troppo bloccati nelle loro stesse abitudini, troppo spaventati del cambiamento, non temerari nel riconoscere o provare qualcosa di nuovo.

Guardando al dipinto, Io non accetto questa deposizione. Ora che, in questo paese, la gente è soggetta al processo per osare ancora credere che se c’è qualcosa in questa vita che vale la pena fare è il progetto di Icaro- non importa quanta pena loro potrebbero sopportare, non importa quanta incarcerazione o quante condanne possono essergli imposte- Io voglio mantenere la speranza e la convinzione che ad un certo punto, coloro che sono contemporanei con questi ribelli, possono essere posti in primopiano e riconoscere la necessiatà del volo.

Athena Tsakalou

PS. Se sto mandando questa nota è perchè l’insistenza della corte in merito alla mia apparizione è peculiare e al di sopra di tutto perchè io non mi autorizzo al silenzio. Il silenzio corrisponde solo ai deceduti, e nei nostri tempi è stato applicato durante questi processi da coloro che sono completamente soggiogati dal comando del Potere.

E se voi in verità volete capire chi state provando, andate avanti, leggete I loro discorsi, guardate alle loro posizioni. Christos Tsakalos, Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou sono al dodicesimo giorno di sciopero della fame, e loro hanno dichiarato : “Le tigri di collera sono più selvaggie dei cavalli di istruzione” [William Blake]…”Quando uno non muore per l’altro, allora noi siamo già morti” [Tasos Livaditis]… Nel 17 Aprile Giorgos Polidoros, Damiano Bolano, Haris Hadjimihelakis hanno iniziato lo sciopero della fame in supporto ai loro compagni, mentre il resto dei menbri imprigionati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco seguiranno a date determinate.

La solidarietà tra gli anarchici della prassi non è solo parole. Nelle nostre decisioni non-negoziabili di rovesciare la nostra vita quoidiana in revoluzione attraverso l’azione diretta e l’assistenza della guerriglia urbana anarchica, noi abbiamo incominciato un corso che ha un punto di inizio ma che non ha un punto di fine.

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