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Grecia: Sciopero della fame dei detenuti nella prigione di Domokos Kostas Gournas e Dimitris Koufontinas

carcereNoi, Kostas Gournas [membro di Lotta Rivoluzionaria] e Dimitris Koufontinas [membro dell’organizzazione 17 Novembre], prigionieri politici detenuti nella prigione di tipo C a Domokos, iniziamo uno sciopero della fame da lunedì 2 marzo 2015.

Lottiamo per l’abolizione degli art. 187 e 187A del codice penale, per la revoca della legge d’emergenza che prevede misure speciali con cui le autorità cercano di criminalizzare e distruggere i loro oppositori politici.

Lottiamo per l’abolizione dei tribunali speciali e dei tribunali militari eccezionali, questa struttura per lo sterminio di coloro che lottano, fatta di accordi speciali, leggi speciali incostituzionali, uso empirico e fraudolento della prova (ad esempio, riguardo il DNA) e l’apporto di prova speciale.

Lottiamo per l’abolizione di tutte le leggi repressive speciali fatte contro gli oppositori e le mobilitazioni popolari.

Chiediamo l’immediata abolizione delle prigioni di tipo C, simbolo dello stato d’esenzione dei prigionieri politici e d’intimidazione verso la società che resiste.

Chiediamo l’immediato rilascio di Savvas Xiros. Ormai da 13 anni, le autorità metodicamente e in modo vendicativo lo annientano, provocandogli danni irreparabili fino al 98% di disabilità.

La repressione è l’altra faccia dell’austerità, la lotta del movimento popolare contro l’austerità è inscindibile dalla lotta contro la repressione e, in particolare, contro questo regime permanente dello stato d’emergenza. Chiediamo il sostegno da tutta la società in lotta.

Questa lotta dei prigionieri politici, le proteste e gli scioperi della fame hanno lo scopo di mandare un messaggio di resistenza al popolo greco. Siamo quelli che ci assumiamo la responsabilità delle nostre scelte, ci occorre essere uniti e determinati, perché il nostro destino è nelle nostre mani. Questa è la nostra missione per la nostra dignità, per le future generazioni.

La speranza sta solo nella lotta.

Prigione di tipo C a Domokos
2 marzo 2015

Kostas Gournas
Dimitris Koufontinas

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Atene, Grecia: Lettera di Kostas Gournas in ricordo di Lambros Foundas

ONORE ETERNO A LAMBROS FOUNDAS

Quattro anni fa, il respiro di un grande combattente si è fermato, il mio compagno di Lotta Rivoluzionaria, Lambros Foundas. E’ stato ucciso durante una sparatoria, quando i membri dell’organizzazione stavano cercando di rubare un veicolo a Dafni (Atene).

Lambros è cresciuto politicamente nell’ultimo periodo della transizione politica dopo la giunta e si era unito al movimento antiautoritario. Aveva preso parte agli scontri sociali del periodo caratterizzati da quello spirito speciale del dopo giunta che faceva innalzare la tradizione militante, la memoria collettiva di un popolo assetato di libertà.

Era cresciuto politicamente all’alba del nuovo millennio, li dove il movimento radicale cercava di trovare una connessione col passato tramite le rovine del periodo post giunta al fine di affermarsi nel nuovo periodo di privatizzazione e consumismo. Quando – come ora – lottiamo per capire i grandi cambiamenti nella società greca, cambiamenti che comparati al presente, si sono dimostrati indolori. Dopo ha fatto parte di Lotta Rivoluzionaria e dalle sue fila ha dato l’ultima battaglia della sua vita.

Lambros se ne è andato insieme a tutto un periodo. In questi quattro anni dalla sua assenza, il paese ha sperimentato una doppia bancarotta, politica ed economica. Il sistema bipartitico dell’autorità che è stato il pilastro dello stato dopo la giunta è collassato insieme ad ogni credibilità del suo staff politico. Allo stesso tempo è crollata l’intera struttura economica fondata sull’entrata del paese nella comunità europea. Il paese adesso è colonizzato dall’elite finanziaria del nord europa e la produzione è svenduta dai suoi locali amministratori. Oggi, il fascismo non è alle porte, è già qui. Nei ragazzi arrabbiati, nei disoccupati, nella disperazione, nelle squadracce, nel terrorismo di stato…

Oggi, quattro anni dopo la morte di Lambros Foundas, la battaglia di Lotta Rivoluzionaria, la battaglia del movimento radicale per la libertà e la giustizia sociale è presente più che mai perché abbiamo fatto in modo di essere dove dovevamo essere prima della tempesta, prima di entrare nell’oscurità, in lotta contro il fascismo neoliberale.

E tutto ciò che rimane, Lambros, è rispondere alla domanda eterna, le tue ultime parole, “E ora che facciamo?…” E io lascio che la tua domanda assordante metta le radici nel presente e nel futuro, nelle anime spaventate e nelle stanze dei ragazzi. Non abbiamo altro cammino meritevole di essere seguito se non quello della resistenza. Il cammino di Lambros, il cammino della vita.

*

Dall’introduzione di Nikos Kazantzakis in “Capitano Michalis”:

“Molti di quelli che leggono Capitano Michalis pensano che questi ragazzi – come degli ometti, come diciamo a Creta – non sono mai esistiti, neanche uomini cosi forti fisicamente e mentalmente, che amano la vita cosi tanto da guardare alla morte con tale disprezzo. Come può il non credente credere ai miracoli che crea la fede? Dimenticano che l’anima di una persona diventa onnipotente quando reca una grande idea. Fa paura quando, dopo duri processi, capisci che dentro di noi c’è una forza che può soverchiare la forza di un umano. Ti spaventi, perché dal momento che capisci che questa forza esiste non puoi trovare più scuse per i tuoi atti inutili o codardi, in merito alla perdita della tua vita, all’accusare gli altri. Adesso sai che tu, non la fortuna, non il fato, non chi ti circonda, solo tu hai, non importa cosa fai, non importa cosa diventi, la responsabilità. E allora ti vergogni di ridere, ti imbarazzi nel prendere in giro se un’anima fiammeggiante ti chiede l’impossibile.

Capisci molto bene ora che questo è il valore dell’umano, chiedere e sapere che il suo chiedere l’impossibile ed essere sicuro che lo raggiungerà, perché sa che se darà tutto, se non darà retta a ciò che comanda la logica, ma tratterrà la sua anima coi denti e continuerà ad aver fede, nella testardaggine di inseguire l’impossibile, allora il miracolo accadrà, quello che la mente comune priva d’ali non poteva pensare: L’impossibile diventa possibile.”

Kostas Gournas
Prigione di Koridallos

10 marzo 2014

Grecia: Testo di Kostas Gournas, membro prigioniero di Lotta Rivoluzionaria

SOLIDARIETÀ A SPYROS STRATOULIS

Certe volte è sufficiente guardare qualcuno negli occhi per vedere se si è “sicuri”. Soprattutto in prigione dove gli sguardi limpidi sono pochi.

Spyros Stratoulis è l’incarnazione della passione per la libertà. È in sciopero della fame dal 11 novembre 2013 perché dopo 21 anni di carcere, gli hanno tolto il beneficio dei giorni di permesso ottenuti solo un anno fa, a causa di costruite accuse che lo implicherebbero con un caso riguardante gli squat a Salonicco.

Spyros fino ad ora è stato obiettivo delle autorità a causa della sua attitudine combattiva in carcere. Questo metodo mostra l’aspetto vendicativo dell’autorità che vuole imprigionarlo a vita.

Non lasciamo il combattente Spyros Stratoulis ostaggio nelle mani dei meccanismi giudiziari-polizieschi.

Kostas Gournas
Prigione di Koridallos

Atene – Caso Lotta Rivoluzionaria: È stata ordinata la scarcerazione dell’anarchico Vaggelis Stathopoulos

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Lunedì, 15 Luglio 2013, è stato ordinato il rilascio dell’anarchico Vaggelis Stathopoulos dalla prigione con condizioni restrittive (2000€ di cauzione monetaria, obbligo di presentarsi due volte al mese alla stazione di polizia più vicina alla sua residenza, divieto di uscire dal paese).

Solidarietà con l’anarchico Kostas Gournas, imprigionato membro della Lotta Rivoluzionaria, e tutti i compagni condannati nello stesso processo.

Libertà per tutti i prigionieri in lotta!

Grecia: Manifesto solidale per il caso di Lotta Rivoluzionaria

“Signori, la vita è breve! E se viviamo, viviamo per colpire i re…”
-Shakespeare

LIBERTÀ PER I COMBATTENTI IMPRIGIONATI

Durante i 18 mesi di processo, i membri di Lotta Rivoluzionaria hanno difeso le azioni e gli attacchi dell’organizzazione, e i compagni che hanno rigettato le accuse hanno difeso il loro percorso nel movimento.

Il tribunale speciale di Koridallos ha condannato i compagni:
Nikos Maziotis a 50 anni
Pola Roupa a 50 anni
Kostas Gournas a 50 anni e 6 mesi
Vaggelis Stathopoulos a 7 anni e 6 mesi
Christophoros Kortesis a 7 anni

SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI CONDANNATI PER IL CASO DI LOTTA RIVOLUZIONARIA

Assemblea solidale per il caso di Lotta Rivoluzionaria

fonti : a, b

Atene: Indirizzo di contatto dei tre prigionieri anarchici che sono stati condannati nel caso della Lotta Rivoluzionaria

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L’anarchico Kostas Gournas, membro della Lotta Rivoluzionaria, così come i anarchici Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis sono detenuti nella prigione di Koridallos.

Attualmente ricevono lettere al seguente indirizzo:

Kostas Gournas
Vaggelis Stathopoulos
Christoforos Kortesis
Dikastiki Filaki Koridallou, Parartima Gynaikeion Filakon Koridallou (Π.Γ.Φ.Κ.), Solomou 3-5, 18110 Koridallos, Athens, Greece

La solidarietà è la nostra arma – Nessun compagno sarà lasciato solo
Libertà per tutti i combattenti imprigionati

Compagni in solidarietà

Atene – Caso Lotta Rivoluzionaria: Cinque anarchici condannati in primo grado

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Il 3 Aprile 2013 la sentenza sul caso della Lotta Rivoluzionaria è stata in pratica un leggero miglioramento della proposta iniziale del pubblico ministero. La decisione della Corte sul caso della Lotta Rivoluzionaria:

Gli imputati che hanno negato la partecipazione all’organizzazione

– Assoluzione di Marie Beraha, Sarantos Nikitopoulos e Kostas Katsenos da tutte le accuse (col beneficio del dubbio).

– Condanna di Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis per la presunta partecipazione nell’organizzazione.

I membri ammessi della Lotta Rivoluzionaria

– Assoluzione di Nikos Maziotis, Pola Roupa e Gournas Kostas del l’accusa di ‘dirigere un’organizzazione terroristica.’

– Condanna di Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas per “semplice sinergia” alle azioni della Lotta Rivoluzionaria (senza uno straccio di prova sul loro coinvolgimento nelle azioni specifiche, ma piuttosto con l’applicazione del principio nazista della responsabilità solidale).

Per riassumere, il membro della Lotta Rivoluzionaria, Nikos Maziotis, è stato condannato a 86 anni di carcere; la sua condanna è stata fusa in 50 anni. I membri della Lotta Rivoluzionaria, Pola Roupa e Kostas Gournas, sono stati condannati entrambi a 87 anni; tutte le condanne sono state fuse a 50 anni e 6 mesi. Per tutti e tre, la pena detentiva massima è di 25 anni (che in genere sono serviti sia come una sentenza completa o scalati dai salari giornalieri compiuti nel carcere, o dopo il completamento dei 3/5 della pena detentiva, quando un ad prigioniero può essere concesso il rilascio condizionale a determinate condizioni).

Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis sono stati condannati a 8 e 7 anni di carcere, rispettivamente. La sentenza contro Vaggelis Stathopoulos è stata fusa in 7 anni e 6 mesi.

Inoltre, per tutti e cinque gli anarchici condannati, la decisione dei giudici ha confermato la privazione dei loro diritti politici (5 anni per i tre membri ammessi della Lotta Rivoluzionaria, e 3 anni per gli altri due anarchici), così come l’effetto non sospensivo dell’appello.

Mentre Nikos Maziotis e Pola Roupa sono in fuga, Kostas Gournas, Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis sono stati immediatamente portati in prigione. Gli slogan militanti del pubblico e i pugni chiusi dei tre combattenti anarchici sono stati gli ultimi momenti del processo.

Solidarietà con tutti gli anarchici imprigionati o perseguitati dallo Stato Greco! La battaglia per la libertà è tutt’altro che finita.

Viva la Lotta Rivoluzionaria!

Atene – Caso Lotta Rivoluzionaria: Sessione finale del processo il 3 Aprile

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Ultime informazioni sul procedimento giudiziario che il Soccorso Rosso Internazionale abbia diffuso:

Il pubblico ministero ha proposto la condanna dei tre membri dichiarati della Lotta Rivoluzionaria, Pola Roupa, Nikos Maziotis e Kostas Gournas, anche se non è stata dimostrata in tribunale alcuna prova a sostegno della loro partecipazione alle azioni specifiche di cui sono accusati. (Vi ricordiamo che Pola Roupa e Nikos Maziotis sono attualmente in clandestinità.) Inoltre, e senza alcuna prova conclusiva, il pubblico ministero ha suggerito la condanna per Sarantos Nikitopoulos, Vaggelis Stathopoulos, Christoforos Kortesis e Kostas Katsenos, che negano la loro partecipazione all’organizzazione. Infine, il procuratore ha ammesso che non ci fu mai alcuna prova contro Marie Beraha (moglie di Kostas Gournas) e ha detto che avrebbe dovuto essere prosciolta da ogni accusa.

Invito per raduno di solidarietà alla corte speciale delle prigioni di Koridallos:

Il processo arriva alla fine il Mercoledì, 3 Aprile, alle 9, quando la corte emetterà una sentenza sul caso della Lotta Rivoluzionaria. I giudici annunceranno le loro decisioni finali per Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas, che hanno rivendicato la responsabilità politica per la loro partecipazione nell’organizzazione, e per Vaggelis Stathopoulos, Sarantos Nikitopoulos, Christoforos Kortesis e Kostas Katsenos, gli altri anarchici accusati nel caso, così come Marie Beracha (compagna di vita di Kostas Gournas), che è anche accusata nello stesso caso.

Partecipiamo a questa sessione del processo e facciamo la nostra solidarietà un pugno contro lo Stato.
La passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni!

Assemblea per il caso della Lotta Rivoluzionaria
Mail di contatto: RScase[at]espiv[dot]net

Grecia: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria e sulla manifestazione in memoria del compagno caduto Lambros Foundas

L’ODIO CRESCE…LA TEMPESTA È IN ARRIVO
…un giorno ci incontreremo compagno, e sarà sempre come l’hai sempre sognato….
VIVRAI PER SEMPRE CON NOI LAMBROS
ACCANTO A NOI SULLE BARRICATE

AGGIORNAMENTO SUL CASO DI “LOTTA RIVOLUZIONARIA”

IL PROCESSO

Il processo del caso di Lotta Rivoluzionaria si avvia alla conclusione. Durante l’intero processo la corte ha svolto il dibattimento, in cui le azioni e le posizioni di Lotta Rivoluzionaria sono state spiegate nel contesto della lotta contro il regime e le condizioni di moderno totalitarismo, con l’obiettivo finale della Rivoluzione Sociale.

Contemporaneamente, con questo processo, si è fatta sentire la voce dei compagni che, agendo nell’ambito di altre forme di lotta, sono stati designati come bersaglio per le loro scelte. Tramite le loro testimonianze è stata sancita la diversità del movimento, mentre essi difendevano la propria internità politica e azione nell’ambiente anarchico.

Oggi più che mai è imperativo che la nostra solidarietà punti a rafforzare la lotta per la liberazione sociale.

Il procuratore distrettuale ha presentato il caso dello stato contro gli imputati e ha seguito le scelte dell’unità antiterrorismo proponendo, fra altri convincimenti, la condanna dei tre membri che hanno assunto la responsabilità politica della propria partecipazione nel gruppo, Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas, quali complici in tutte le azioni del gruppo, malgrado nessuna prova sia stata prodotta per dimostrarne la loro partecipazione. Inoltre e nuovamente senza prova conclusiva, ha proposto la condanna dei 4 compagni che hanno negato il coinvolgimento nel gruppo, Sarandos Nikitopoulos, Christoforos Kortesis, Vaggelis Stathopoulos e Kostas Katsenos, per partecipazione in esso. Ha pure proposto che la moglie di Kostas Gournas, Mari Beraha, sia scagionata non essendoci nessuna prova contro di lei.

IN MEMORIA E IN SOLIDARIETÀ

Il 10 marzo saranno 3 anni da quando Lambros Foundas cadde combattendo in uno scontro armato con la polizia durante un tentativo di appropriarsi di una vettura che sarebbe servita per organizzare delle azioni.

Sabato 9 marzo 2013 si terrà una marcia, organizzata dagli anarchici:

IN MEMORIA DEL COMPAGNO ANARCHICO LAMBROS FOUNDAS, MEMBRO DI LOTTA RIVOLUZIONARIA E IN SOLIDARIETÀ DEI MEMBRI DI LOTTA RIVOLUZIONARIA E DEI PERSEGUITI PER LO STESSO CASO

Assemblea del caso di Lotta Rivoluzionaria, 7 marzo 2013

Giornata in ricordo di Lambros Foundas e di solidarietà con gli imputati di Lotta Rivoluzionaria

Dalla Grecia ci è stato comunicato che il 9 marzo sarà una “Giornata in ricordo di Lambros Foundas e di solidarietà con gli imputati di Lotta Rivoluzionaria”. La Commissione per un Soccorso Rosso Internazionale si associa pienamente a questo evento e invita tutte le forze partecipanti al processo di costruzione del Soccorso Rosso Internazionale, tutte le forze con le quali abbiamo dei rapporti di lavoro, e tutte le forze progressiste e rivoluzionarie a rispondere a questo appello.

“Lotta Rivoluzionaria”

Lotta Rivoluzionaria è un’organizzazione anarchica greca di guerriglia urbana, apparsa per la prima volta pubblicamente il 5 settembre, con un attacco incendiario contro un tribunale di Atene. L’organizzazione ha compiuto numerosi attacchi contro i centri del potere politico ed economico in Grecia (ministeri, banche, ecc.). Fra i più importanti di questi attacchi, la devastazione della Borsa di Atene, con 150 kg. di tritolo e il lancio di un razzo contro l’ambasciata degli Stati Uniti. Lotta Rivoluzionaria ha pure attaccato le forze di polizia, specialmente dopo l’assassinio di un giovane manifestante liceale, Alexis Grigoropoulos, il 5 gennaio 2009. Le operazioni poliziesche contro Lotta Rivoluzionaria risalgono al 9 aprile 2010, con numerosi arresti e la scoperta di basi dell’Organizzazione. Lotta Rivoluzionaria non si è accontentata di colpire i centri e gli agenti dell’oppressione e dello sfruttamento, ha pure prodotto molte e importanti riflessioni e analisi sulla natura della crisi e le prospettive del movimento rivoluzionario in Grecia.

“Lambros Foundas”

Lambros Foundas era un anarchico come tutti i membri di Lotta Rivoluzionaria. Ben prima della fondazione di tale Organizzazione, egli ha partecipato a parecchie azioni del movimento anarchico: manifestazioni, occupazioni e pure alcuni primi attacchi con esplosivo. In particolare, ha fatto parte della grande occupazione del Politecnico, nel novembre 1995, quando la polizia, dall’interno dell’Università, ha arrestato 500 persone. Lambros Foundas è stato assassinato il 10 marzo 2010 dalla polizia a Dafni, alla periferia di Atene, mentre recuperava un’auto, utile per un’azione di Lotta Rivoluzionaria. Lambros Foundas è un simbolo della lotta contro l’elite internazionale, un simbolo della lotta per il rovesciamento del capitalismo e per la rivoluzione sociale. La sua morte è già motivo di commemorazione. Il 18 marzo 2012, mille persone hanno sfilato ad Atene in ricordo di Lambros Foundas.

“Il processo”

È dal 24 ottobre 2011 che ha avuto inizio il processo a otto imputati. Tre che rivendicano l’appartenenza a Lotta Rivoluzionaria. Costas Gournas, Nikos Maziotis e Pola Roupa (questi due ultimi hanno potuto darsi alla clandestinità il 15 giugno 2012) e quelli che respingono le accuse: Christoforos Kortesis, Sarantos Nikitopoulos, Vaggelis Stathopoulos, Maria Beraha e Costas Katsenos. Sia i membri dichiarati di Lotta Rivoluzionaria che gli imputati accusati con montature della polizia, hanno condotto e conducono un processo politico con grande forza. Tutti loro rivendicano la propria identità anarchica e rifiutano la legittimità della giustizia di classe. Gli imputati, membri di Lotta Rivoluzionaria difendono i principi e gli obiettivi della loro organizzazione. Si tratta davvero di un processo di lotta, dove tutti, “innocenti” e “colpevoli”, mantengono coraggiosamente il loro posto. Tutti questi compagni, “innocenti” e “colpevoli”, devono essere incoraggiati e sostenuti in questa lotta.

Solidarietà agli imputati di Lotta Rivoluzionaria !

Onore al compagno Lambros Foundas!

Costruire la solidarietà internazionale di classe!

Abbattere il capitalismo!

La Commissione per un Soccorso Rosso Internazionale (Bruxelles-Zurigo), 7 marzo 2013

qui anche un video dalla manifestazione del 9/3/2013 ed ulteriori foto

Atene: Rivendicazione dell’attacco dei Fuochi all’Orizzonti del 24 Settembre 2012

Non vogliamo avere niente a che fare con quelli che dalle loro poltrone rinunciano al contrattacco violento contro i capitalisti che sono protetti dalle armi assassine della polizia mentre i minatori in sciopero muoiono di fame. (…) Non sono loro gli stessi che ci privano di cibo, ci minacciano con la fame e lo sfruttamento? E qualcuno grida: “é necessario produrre!” La sola cosa che produciamo sono le nostre catene. I soli criminali sono i padroni!
Bruno Filippi*

L’attacco continua… e la repressione… è salita di grado senza che ci sia stato bisogno di pubblicizzarlo. E da quando Dendias (ministro dell’ordine pubblico) ha scoperto che “l’uso limitato di agenti chimici” è costoso e pericoloso per l’opinione pubblica mondiale, o comunque non efficace come avrebbe voluto, ha richiesto idranti d’acqua per le manifestazioni e lo ha gridato ad alta voce. Naturalmente i viscidi subumani dei media si sono affrettati a pubblicizzarlo in ogni modo, nascondendo meticolosamente l’incendio avvenuto a danno di un’azienda che importa e vende sistemi di controllo e sicurezza, all’alba di lunedì in Via Solomou 7, a Halandri.

Ma la repressione non è solo la violenza degli sbirri, sono anche i migliaia di sbirri che ormai da anni sono stati seminati dal potere nelle menti e negli animi di tantissime persone attraverso il tessuto sociale – e questa è la sua grande vittoria. Dai tipi che fanno gli eroi rischiando la loro vita per salvare i soldi di una banca a tutti quelli che si astengono, rinunciano o si oppongono alla violenza insurrezionale. Un fatto evidente è avvenuto nello sciopero del 26 Settembre quando la vasta maggioranza del mondo si è evidentemente astenuta dallo scontro, per la convinzione che mostrando i propri cadaveri danzanti e pacifici lo Stato avrebbe avuto pena di loro e gli avrebbe restituito le loro proprietà perdute. A tutti loro abbiamo una cosa da dire: che la lotta contro il regime è violenta, e così dovrebbe essere condotta a partire dalla base per poter essere vittoriosa.

Il controllo sociale e la cultura della sicurezza

Nella misura in cui gli occhi e le orecchie indiscrete dello Stato hanno invaso quasi ogni aspetto del complesso sociale per monitorare e organizzare tutte le attività sociali, la cultura della sicurezza ha imbevuto i neuroni della società trasformando i suoi soggetti – oppressi e non, “progressisti”, “radicali”, pacifisti e conservatori – in disgustose sanguisughe attaccate ai valori del mondo di oggi. E a questo punto legittima e sviluppa l’ideologia della sicurezza e dell’intero complesso tecno-industriale di controllo e repressione che ha padroni, soci e sostenitori… per noi tutti loro sono nemici. Il suo attacco attraverso il capitale non si limita al completo soggiogamento degli umani e alla totale distruzione della natura, ai cibi mutati, allo sviluppo industriale, all’uccisione e alla tortura di animali, queste sono le rappresentazioni minimali della sua violenta estensione. Sia i managers della repressione da dentro i propri uffici, gli entusiasti esecutori dei doveri repressivi – che siano poliziotti, guardie di sicurezza, guardie umane o chiunque sia impiegato nel campo della repressione – che tutti quelli che con o senza ricompensa, migliorano attraverso le conoscenze tecniche, i sistemi tecnologici e le attrezzature, e in generale contribuiscono materialmente o moralmente alla complessità della repressione e del controllo, sono obiettivi. In altre parole, odiamo questa ideologia di necrofilia, la sua cultura e le persone che la sostengono e vogliamo prendere di mira tutti i livelli gerarchici. Vogliamo veder accoltellati i trafficanti (piccoli e grandi) del controllo, vogliamo vedere i loro negozi ridotti in cenere, le loro aziende saltare in aria, gli amici degli sbirri e i fascisti con i denti rotti dopo ogni tentativo di imporre l’ordine e la sospettosa calma mortale della quale sognano. Vogliamo vedere il mondo dell’ordine bruciare sotto gli attacchi devastanti di tutti quelli che hanno il caos che gli brilla negli occhi.

Ma poiché volere e desiderio vanno insieme al tentativo della loro realizzazione, ci siamo mossi dalle parole all’azione. Abbiamo distrutto con gioia l’azienda Transam Trading Co Ltd, ad Halandri, un’azienda che commercia ogni tipo di sistema di sicurezza e controllo ad alta tecnologia, specializzata in vari tipi di telecamere high-tech e sistemi a raggi X per scannerizzare pacchi, ecc.

La repressione non ci spaventa, ci rende armati

I mezzi migliori per rompere la repressione e il controllo sono l’intensificazione, la persistenza e l’innalzamento della lotta politica per la destabilizzazione e la distruzione del potere e del capitalismo. È imperativo sviluppare comunità di lotta che attraverso i loro processi si uniscano e attacchino la brutalità dello Stato nel modo che decidono di volta in volta. Da incontri dinamici con gli sbirri, distruzione e saccheggio di infrastrutture capitaliste all’autodifesa finalizzata ad evitare l’arresto e il pestaggio dei compagni che combattono nelle strade, lo sviluppo e la diffusione di parole affilate e sovversive per fronteggiare gli attacchi di tutti i tipi dei nostri nemici, e azioni dirette cospirative con sabotaggio, incendio, esplosivi e ogni altro mezzo offerto dalla storia rivoluzionaria e l’immaginazione. È ugualmente importante sviluppare strutture di solidarietà e mutuo supporto così come strategie utili per evitare attacchi dai nemici e diventare più efficaci contro di loro.

Gruppi di guerriglia ovunque!

Siamo dalla parte dei combattenti prigionieri – Soddisfazione immediata per le loro richieste

Inviamo il nostro amore inarrestabile e la nostra solidarietà agli anarchici Babis Tsilianidis, Dimitris Dimtsiadis, Sokratis Tzifkas. Ai fieri membri della C.C.F. e all’anarchico Theofilos Mavropoulos.

Facciamo in modo che gli imminenti processi diventino un altro motivo per attacchi dinamici contro le strutture del dominio.

Siamo dal lato del compagno Tasos Theofilou e degli altri anarchici accusati di coinvolgimento nelle CCF che negano la partecipazione.

Siamo dal lato dei guerriglieri urbani Nikos Maziotis e Pola Roupa (in fuga) e di Kostas Gournas (Lotta Rivoluzionaria).

Siamo dal lato del ribelle mai pentito della 17 Novembre Dimitris Koufontinas.

Salutiamo con gioia l’esecuzione di tre poliziotti della municipale in Messico da parte della Cellula Insurrezionale Mariano Sanchez Anon-FAI.

Solidarietà a tutti gli anarchici e prigionieri insubordinati in Grecia, Italia, Germania, Spagna, Messico, Cile, Stati Uniti e ovunque si sviluppi la resistenza alla barbarie capitalista.

Fuochi all’Orizzonte – FAI

PS: Ci dispiace che allo sciopero non abbiamo incontrato i duri “battaglioni d’assalto” dell’Alba Dorata, nonostante il fatto che avessero annunciato di partecipare, la festa sarebbe stata fantastica. Saluti fraterni alle pattuglie antifasciste. Solidarietà a tutti quelli arrestati durante lo sciopero del 26 Settembre.

fonti : i, ii

* L’estratto è in realtà una variazione greca delle parole di Bruno Filippi in “Parla la dinamite”; vedi qui in inglese.

Madrid: Solidarietà pratica agli otto compagni che sono processati per il caso della Lotta Rivoluzionaria ad Atene

Anarchic* e solidal* di Madrid hanno pubblicato due opuscoli contenenti delle traduzioni riguardanti le riunioni della Corte del carcere di Korydallos e le posizioni politiche dei perseguitati, come gli interventi durante l’evento “Per la lotta e la rivoluzione”, tenuto il 7-8 Giugno 2012 ad Atene, ed altro materiale di contro-informazione come il seguente manifesto, volendo diffondere il richiamo internazionale per il caso della lotta Rivoluzionaria, per il 22, 23 e 24 Novembre 2012, in modo da preparare azioni di solidarietà.

Tutto il materiale stampato in spagnolo, qui.

Terrorismo è non avere il necessario per la sopravvivenza, è vedersi tagliare il salario o la pensione, è la tua casa confiscata da una banca, vivendo in un’inquinamento che uccide. Terrorismo è vivere ogni giorno con la paura per la sopravvivenza. Per la maggior parte della società, i terroristi e i criminali sono coloro che governano: il regime dei politici, i ricchi, le caste privilegiate, che sfruttano i lavoratori e prosperano semplicemente partecipando alle istituzioni economiche e politiche. I nemici della società sono coloro che – dopo anni di furti, arricchendosi approfittando di un sistema barbaro e ingiusto in una maniera più che evidente – stanno chiedendo a noi di dare il nostro sangue per salvare la vita del putrido cadavere del regime.

Lettera politica alla società
Roupa Paula, Nikos Maziotis, Costas Gournas
Grecia, Aprile 2010

Solidarietà con gl’imputati del caso della Lotta Rivoluzionaria

La rivoluzione sociale non è il passato, è il presente e il futuro di questo mondo

NON DIMENTICHIAMO LAMBROS FOUNDAS

Grecia : Dichiarazione di Jose Rodríguez nel processo contro Lotta Rivoluzionaria ad Atene (13.9.2012)

La guerriglia è una forma di lotta contro l’ordine stabilito che viene da lontano. Nello stato spagnolo è ben conosciuta con quel nome dai tempi della dittatura del generale Franco.

Guerriglieri furono i cosiddetti “maquis”, militanti anarchici come Wenceslao Jimenez Orive, Ramón Vila Capdevila, Marcelino Massana, Cesar Saborit, Francisco Sabaté Llopart o José Lluís Facerías, che fino al 1963 continuarono a combattere contro il fascismo e il capitalismo iniziato il 18 Luglio 1936, passando continuamente la frontiera francese in direzione di Barcellona carichi di zaini pieni di armi, propaganda e materiale per stampare pubblicazioni clandestine.

Altri gruppi come quello di Francisco Ponzán Vidal, assassinato dalla Gestapo in Francia il 17 Agosto del 1944, aiutarono nelle evasioni, in collaborazione con gli alleati, migliaia di ebrei e altri perseguiti dal regime nazista.

Tutti loro senza eccezione furono accusati di essere “terroristi” e “banditi” dai mezzi di comunicazione del regime di Franco.

Anni prima allo stesso modo furono considerati “terroristi” e “banditi” uomini di azione dell’anarcosindacalismo catalano come Buenaventura Durruti, Ricardo Sanz, Aurelio Fernandez o Juan García Oliver, membri dei gruppi “Los Solidarios” y “Nosotros”, responsabili delle morti del governatore di Bilbao Regueral e del cardinale Soldevilla (implicati nella creazione dei gruppi di pistoleri della patronale responsabili dell’assassinio di Salvador Seguì e di decine di sindacalisti negli anni 1918-1923).

I “Solidarios” furono anche gli autori dell’assalto al Banco di Spagna a Gijón e del tentativo di uccidere il Re di Spagna Alfonso XIII nel 1926.

Questi stessi uomini di azione successivamente furono l’avanguardia delle forze popolari che nella strada arrestarono il colpo di stato fascista del 18 Luglio 1936, che scatenò la più profonda rivoluzione anarchica che fino ad allora aveva visto l’umanità.

Furono chiamati “Pistoleri” anche militanti anarchici come Pedro Mateu, Ramón Casanellas e Lluís Nicolau, che uccisero il presidente del governo Eduardo Dato nel 1921, responsabile dell’assassinio di decine di prigionieri sindacalisti in Catalunia e altre regioni mediante l’applicazione della “ley de fugas”.
Molti altri “pistoleri” (in realtà, militanti della CNT) furono attivi in quel periodo (1918-1923) confrontandosi, armi alla mano, con i padroni che negavano di accettare le giuste rivendicazioni operaie di quegli anni (giornata lavorativa di 8 ore, aumento dei salari, condizioni di vita dignitose) in una lotta che lasciò centinaia di morti da entrambe le parti.

“Gangsters” furono chiamati dai mezzi di comunicazione e buona parte dei gruppi di opposizione democratica Salvador Puig Antich e Oriol Solé Sugranyes, membri dei MIL-GAC (Movimento Iberico di Liberazione – Gruppi Autonomi di Combattimento), gruppo che collaborò con le lotte operaie recuperando finanziamenti tramite rapine alle banche e realizzando edizioni di testi di teoria per la classe operaia.

Puig Antich fu assassinato dal fascismo tramite la garrota vile il 2 Marzo 1974; Oriol Solé fu assassinato nei dintorni della frontiera francese dalla Guardia Civile, che gli sparò mentre si trovava di schiena e disarmato dopo la fuga spettacolare attraverso le fogne del carcere di Segovia, insieme a una trentina di prigioneri politici, nell’Aprile del 1976.

Dopo la loro morte furono rivendicati come “martiri” della causa antifascista da buona parte dell’opposizione democratica che non volle collaborare con loro in vita per le loro posizioni nettamente anticapitaliste.
Il periodo della “transizione alla democrazia” dopo la morte di Franco il 20 Novembre del 1975 non migliorò la situazione; il 3 Marzo 1976 cinque operai muoiono e decine sono feriti da colpi d’arma dalla Polizia Armata spagnola nella città di Gasteiz (Vitoria). Il loro crimine? Aver partecipato ad una assemblea pacifica nel quadro di uno sciopero che durava tre mesi. La stampa spagnola e i portavoce del governo parlano di “violenza” degli operai per giustificare il loro perfido assassinio.

188 persone furono assassinate nel periodo 1975-1983 dalla Polizia e dai gruppi terroristi fascisti. Molti di questi crimini restarono impuniti.

Agustín Rueda Sierra, compagno anarchico e autonomo che fu arrestato nel 1978 mentre passava la frontiera dalla Francia insieme ad un altro compagno, portando esplosivi (continuando in questo modo la lotta dei “maquis”) fu torturato fino alla morte dai carcerieri della prigione di Carabanchel (Madrid) il 13 Marzo dello stesso anno, dopo che fu scoperto all’interno della prigione un tunnel che sarebbe servito per la fuga dei membri del COPEL (Coordinamento dei Prigionieri in Lotta), organizzazione assemblearia creata dai prigionieri sociali per reclamare l’amnistia e profonde riforme del sistema penitenziario.

Nel 1982 il PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) arriva a La Moncloa. Nel 1983 nasce il GAL (Gruppi antiterroristi di Liberazione), organizzazione parapoliziesca responsabile di sequestri, torture e 23 omicidi di rifugiati baschi e cittadini francesi fino al 1987.

Alte cariche del governo socialista, polizia e perfino un generale della Guardia Civile furono condannati molti anni dopo per le attività del GAL; tuttavia, delle centinaia di anni a cui furono condannati ne scontarono solo una minima parte, essendo tuttora in libertà la maggioranza dei condannati per il terrorismo di Stato.

Nemmeno ci furono condanne per quelli che assassinarono con 113 spari di fucile quattro membri dei C.A.A. (Comandos Autónomos Anticapitalistas) nell’imboscata e fucilazione di Bahìa de Pasaìa il 22 Marzo 1984. La versione ufficiale parlò di “sparatoria” tra “terroristi” e Forze di Sicurezza. Questa è la nostra democrazia.

Dall’11 Settembre 2001 la lotta contro il “terrorismo” si trova nell’epicentro delle politiche di repressione e criminalizzazione della resistenza in generale, che sia pacifica o meno. È ovvio, poi, che le leggi e le politiche “antiterroriste” vengono applicate per difendere il Sistema economico, politico e sociale vigente.

Sono i potenti, i loro portavoce ufficiali nei mezzi di comunicazione, quelli che determinano quale è un “atto terrorista” e quale no. Per loro, per voi, i bombardamenti della OTAN, le politiche economiche che condannano alla schiavitù milioni di persone nel mondo o le violenze della polizia non sono atti di terrorismo, ma lo sono gli atti di resistenza a questa barbarie o la mera intenzione di farlo.

Siamo orgogliosi della storia di lotta e resistenza del movimento libertario-anarchico, e non rinneghiamo né gli uomini d’azione né la guerriglia. Non li consideriamo “terroristi”. Li ricordiamo come compagni che diedero il meglio di loro stessi nella lotta contro il capitalismo e lo Stato, nella lotta per la liberazione della classe oppressa a cui apparteniamo.

Oggigiorno, il capitalismo è tornato a mostrare il suo autentico volto criminale e anti-popolare. Sotto il giogo delle politiche economiche neoliberali, molti stanno tornando a subire condizioni di vita intollerabili. Molti stanno anche riscoprendo la cortina di fumo che nascondono i termini “terrorismo” o “violenza”, lanciati dall’alto come arieti contro i movimenti di lotta che insorgono oggi.

In questo senso, io ed altri compagni libertari-anarchici, consideriamo pienamente valide le motivazioni per le quali Lotta Rivoluzionaria è passata all’azione. Li consideriamo come degni eredi di un ampio movimento di lotta, in Europa e altrove.

Eredi delle lotte dei nostri “partigiani”, dei nostri miliziani e dei nostri uomini di azione, eredi nell’idea di combattere con tutti i mezzi il capitalismo criminale, eredi nell’idea di una società più giusta ed egualitaria, dove lo sfruttamento e l’ingiustizia saranno abolite.

Nello stato spagnolo, la figura di Nikos Maziotis è ben conosciuta nei media libertari-anarchici dall’anno 1999, per il movimento di solidarietà generato dopo il suo arresto per il fallito attentato contro il Ministero dell’Industria e dello Sviluppo, movimento nel quale io ed altri compagni partecipammo tramite la diffusione di comunicati.

Attualmente, un altro movimento di solidarietà simile si è creato con l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, dopo l’assassinio di Lambros Foundas e gli arresti. Ho avuto la fortuna di conoscere quell’anno i compagni Nikos, Pola e Kostas, che si trovano anni luce dallo stereotipo del “terrorista” sanguinario con cui ci bombardano i media.

Per questo anche li consideriamo eredi a distanza, poiché noi, la classe oppressa, i lavoratori, gli esclusi, non abbiamo patria: le nostre aspirazioni, le nostre lotte e sogni di libertà sono gli stessi nello Stato spagnolo, in Grecia o in America Latina: lo stesso è il nemico in questo mondo globalizzato, la stessa è la risposta popolare, che non si ferma di fronte alla sua criminalizzazione e repressione.

Così, la solidarietà con gli imputati in questo processo è parte integrante della lotta internazionale contro il Capitalismo e lo Stato; un nuovo capitolo della lotta individuale e collettiva contro il dominio e l’autorità.

E dal nostro punto di vista, non solo come libertari-anarchici, ma anche come esclusi e sfruttati, la nostra lotta è giusta e necessaria, e può solo essere giudicata dai nostri uguali. Viva la lotta rivoluzionaria!

¡No Pasarán!

Madrid – Atene, Settembre 2012

in spagnolo, greco

[Grecia] Chiamata Internazionale di Solidarietà alle 22, 23 e 24 Novembre per il caso della Lotta Rivoluzionaria

COMBATTIAMO ARMATI CON TUTTA LA NOSTRA RABBI(A)

La Rivoluzione Sociale non è il passato, costituisce il presente e il futuro del mondo.

Per quanto riguarda la chiamata internazionale di solidarietà e di azione.

Come Assemblea per il caso della Lotta Rivouzionaria e in continuità con le azioni di solidarietà, lanciamo apertamente, sia a livello interno sia a quello internazionale, una chiamata per una campagna di solidarietà alle 22, 23 e 24 Novembre.

Abbiamo deciso di rompere il muro di silenzio per il caso della Lotta Rivoluzionaria e dimostrare che i compagni che vengono processati non sono soli, che il caso della Lotta Rivoluzionaria è un caso di tutti noi e riguarda la stessa la sostanza della lotta. Quindi, chiamiamo i compagni e le compagne da tutto il mondo a contribuire con la loro azione e mandare il loro messaggio di Solidarietà e di Lotta.

Nostro scopo e di ricercare le resistenze radicali con prospettiva rivoluzionaria. Nostro scopo è di ampliare la Lotta per la sovversione dell’ esistente, dimostrando la sua necessità storica e la sua importanza al presente. Paralelamente, vogliamo dimostare attivamente la Solidarietà ai compagni che vengono processati.

La chiamata internazionale per i 3 giorni di solidarietà, controinformazione ed azione per il caso della Lotta Rivoluzionaria costituisce una parte ed una continuità della guerra sociale e di classe per la sovversione e la Rivoluzione. In questo quadro la mettiamo e cosi il caso della Lotta Rivoluzionaria viene iscritto nel suo complesso.

Cronostoria del caso della Lotta Rivoluzionaria

Alle 10 Marzo 2010 viene assassinato dopo un conflitto a fuoco con forze poliziesce il compagno anarchico Labros Fountas. Sono quei giorni che la Grecia si mette sotto il controllo asfissiante della troika. Sono quei giorni che Labros Fountas, membro dell’ organizzazione Lotta Rivoluzionaria perde la sua vita dopo un conflitto a fuoco durante un azione preparativa contro l’elite politica ed economica che ruba il pianeta a livello mondiale, che saccheggia e succhia la richezza sociale sottovalutando la vita umana ad un punto estremo.

Un mese dopo, l’Aprile del 2010 ed in un clima di delirio terroristico nel quadro di arresti per il smebramento dell’ organizzazione Lotta Rivoluzionaria vengono arrestati gli anarchici Kostas Gournas, Nikos Maziotis e Pola Roupa, i quali assumono la responsabilità politica della loro partecipazione all’ organizzazione. Inoltre, vengono arrestati gli anarchici Vagelis Stathopoulos, Christoforos Cortesis e Sarantos Nikitopoulos, i quali respingono categoricamente, sin dal’ inizio del loro arresto, la loro partecipazione all’ organizzazione e dichiarano che vengono accusati per la loro lunga partecipazione a realtà sovversive, la loro apartenenza politica all’ area anarhica-antiautoritaria e le loro relazioni tra compagni.

Per partecipazione alla Lotta Rivoluzionaria viene accusato anche Kostas Katsenos, con un mandato di cattura contro di lui che era stato notificato dal periodo degli arresti. Il sistema, volendo dare un colpo decisivo all’ organizzazione Lotta Rivoluzionaria la quale sente come una minaccia estende, tramite gli arresti, il suo attacco per schiacciare una vasta area del movimento sovversivo.

In questo quadro dell’estensione di questo attacco repressivo, 6 mesi dopo vengono chiamati ed interrogati decine di compagni dell’area anarchica-antiautoritaria come anche amici e parenti degli arrestati.

L’aria di vendetta da parte degli aparatti si è respirata per ancora una volta, quando sono arrivati al punto di accusare Mari Beraha, moglie di Kostas Gournas. Le accuse contro di lei costituiscono un chiaro atto di vendetta contro Kostas Gournas, in un tentativo di reprimere il suo attegiamento combattente.

Dal 5 Novembre 2011 si svolge il processo per il caso della Lotta Rivoluzionaria, nel tribunale speciale del carcere di Koridalos, in un aula chiusa con l’assoluta mancanza di pubblicità. I media mentre erano sempre favorevoli a dare il loro aiuto all’ attacco repressivo e alla propaganda statale, adesso in modo provocatorio e dopo ordini politici mettono in silenzio qualunque cosa riguarda lo svolgimento del processo per il caso della Lotta Rivoluzionaria.

Dalla sua parte, il regime svolge un processo contro i suoi nemici politici volendo mettere a tacere ogni messaggio di Lotta e stravolgere il suo senso. Dall’ altra parte, i compagni che hanno assunto la responsabilità politica della loro partecipazione, sostengono le azioni e il proggetto politico dell’ organizzazione mentre tutti gli accusati trasformano, con le loro posizioni, tutte le udienze in forti atti accusatorii contro il sistema politico-economico della miseria e dello sfruttamento, il carattere delle sue leggi e dei regimi speciali che impone contro tutti quelli che resistono in modo radicale.
Dobbiamo notare che in questo momento nessun compagno si trova in carcere. Dopo 1 anno di detenzione preventiva, V.Stathopoulos, S.Nikitopoulos e Ch.Kortesis sono stati scarcerati dopo ordinanza del p.m. mentre K. Katsenos che si è presentato al processo è rimasto incarcerato per 6 mesi. I membri della Lotta Rivoluzionaria K.Gournas, P.Roupa e N.Maziotis sono stati scarcerati quando sono scaduti i termini massimi di detenzione preventiva (18 mesi). N. Maziotis e P.Roupa non si presentano più al processo e sono ricercati (!).

Nel momento che viene scritta questa chiamata il propcesso si trova alla fase dei testimoni di diffesa degli accusati. I testimoni di K.Gournas, N.Maziotis e P.Roupa, i quali hanno assunto la responsabilita politica come membri dell’ organizzazione, hanno già testimoniato. I compagni dalla Grecia e dall’estero con le loro testimonianze hanno messo in luce l’importanza politica e storica dell’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, hanno difeso la lotta armata, la totalità e la ampiezza delle realtà rivoluzionarie. Nei prossimi giorni saranno chiamati a testimoniare I testimoni di difesa di V.Stathopoulos, S.Nikitopoulos, Ch.Kortesis, K. Katsenos e M.Beraha i quali respingono la loro partecipazione all’organizzazione, però mettono in luce l’ importanza della lotta e la necessità della resistenza.

Durante i giorni della chiamata internazionale, si calcola che il processo si troverà vicino allo stadio delle apologie degli accusati. Per questo pensiamo che sia molto importante, che compagni da tutto il mondo mandano con i loro modi messaggi di solidarietà e di resistenza e dimostrano che i compagni che si processano non sono soli, che la Lotta per la sovversione di questo mondo è sempre attuale.

Il caso della Lotta Rivoluzionaria attraverso la sitiuazione sociale, economica e politica in Grecia.

Per capire in modo completo il caso della Lotta Rivoluzionaria e la sua importanza, dobbiamo soffermarsi al preciso quadro storico, sociale e politico attraverso il quale lo stato si blinda tramite persecuzioni, arresti, incarecerazioni, leggi speciali e tribunal speciali.

Il processo per il caso della Lotta Rivoluzionaria si svolge in un epoca che il regime si trova in una crisi strutturale e le maschere democratiche sono state crollate. La feracità con la quale il regime contemporaneo si iscrive sulle nostre vite ha pocche cose diverse dalle dittature del passato. Lo sfruttamento abominevole e il controllo diffuso delle nostre vite vengono proposti come il modo unico per uscire dalla crisi, lasciando naturalmente illeso il sistema che l’ha create, l’ha imposta e l’ha diffusa in tutte le sfere della vita sociale e personale.

Quindi oggi, il regime pretende l’annientamento e l’esclusione politica di tutti quelli che lottano contro di esso, di tutti quelli che resistono contro i suoi progetti, di tutti quelli che lavorano per la sua sovversione. In questa epoca, nella Grecia della crisi e del debito, la questione della prospettiva rivoluzionaria e della sovversione del regime diventa oggetivamente attuale. Il sistema tenta di bloccare e imbavagliare la dinamicità e la multiformità delle lotte. Quello che si trova nel mirino e si mette in prova è il concetto della solidarietà.

Alcune parole per il quadro internazionale.

Al di là dalle caratteristiche particolari che ha la Grecia all’ epoca della crisi, sarebbe sbagliato vadere il caso della Lotta Rivoluzionaria come una questione isolata dal quadro internazionale. La crisi non si è scopiata dal niente, si trova nel cuore del sistema capitalistico mondiale, nel modo di governo e di sfruttamento economico imposto dai dominanti di questo mondo.

Sappiamo molto bene che questo mondo non ha regalato mai niente a tutti quelli che resistono ai suoi progetti in modo radicale, che la lotta per la liberazione dell’uomo e della società era sempre una strada dificile, che le relazioni tra compagni sono le richezze che costituiscono l’elemento importante della sostanza della Lotta e del suo svolgimento. Allora sappiano tutti quelli che lottano in tutto il mondo che non sono soli. Dobbiamo costringerli a sapere che le leggi speciali, i tribunali speciali e i regimi di detenzione speciali non possono fermare la stessa la sostanza della Lotta.

Contro le leggi speciali, i tribunali speciali e i regimi di detenzione speciali.
Solidarietà a tutti/e che si processano per il caso della Lotta Rivoluzionaria.
Solidarietà a tutti/e che lottano in tutto il mondo e vengono perseguitati per la loro azione soversiva.

NON DIMENTICHIAMO-NON PERDONIAMO-ONORE PER SEMPRE AL COMPAGNO ANARCHICO LABROS FOUNTAS, MEMBRO DELL’ ORGANIZZAZIONE LOTTA RIVOLUZIONARIA.

Info in greco per il processo per il caso della Lotta Rivoluzionaria: ipothesi-ea.espivblogs.net

mail di comunicazione: RScase@espiv.net

Da Zurigo a Atene: La Solidarietà attraversa i confini

Slogan per l’immediata liberazione di Marco Camenisch e in solidarietà con i tre membri della Lotta Rivoluzionaria sono stati scritti nella città di Zurigo.

Ad Atene ha avuto luogo un intervento davanti alla corte marciale del carcere femminile di Korydallos, dove si svolge il processo del caso della Lotta Rivoluzionaria. Nel mese di Settembre, i membri del Soccorso Rosso Internazionale dal Belgio, Italia e Svizzera hanno viaggiato ad Atene per assistere al processo in solidarietà con i tre membri della Lotta Rivoluzionaria e quelli perseguiti per lo stesso caso.

La lotta continua…

Atene: Presidio di solidarietà per il compagno Kostas Katsenos, accusato per il caso di Lotta Rivoluzionaria

Kostas Katsenos è ancora detenuto in custodia cautelare, accusato per il caso di Lotta Rivoluzionaria, il cui processo è in corso. Martedi, 27 Marzo, il compagno apparirà prima del Consiglio dei Giudici d’Appello, che deciderà in merito alla proroga della sua carcerazione preventiva o alla sua liberazione, dal momento che ha già scontato 6 mesi in prigione.

Nell’Aprile del 2010 i membri anarchici di Lotta Rivoluzionaria Pola Roupa, Kostas Gournas e Nikos Maziotis furono arrestati e tenuti in detenzione preventiva fino allo scadere del limite dei 18 mesi, nell’Ottobre del 2011, quando furono rilasciati dal carcere di Koridallos. Nell’Aprile del 2010 lo Stato sequestrò anche gli anarchici Vaggelis Stathopoulos, Christoforos Kortesis e Sarantos Nikitopoulos, che furono trattenuti fin prima il processo e che ne fù ordinato il rilascio solo dopo la sentenza del consiglio dei giudici, il 5 Aprile 2011. Questi tre compagni, così come Marie Beraha (la compagna di K. Gournas) sono accusati di partecipazione all’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, ma tutti e quattro hanno ripetutamente negato tutte le accuse. Kostas Katsenos era ricercato dalle autorità da quasi un’anno e mezzo, rimase latitante, fino a quando non si è consegnato qualche giorno prima dell’inizio del processo contro Lotta Rivoluzionaria (che è ufficialmente iniziato il 5 Ottobre 2011). Il compagno K. Katsenos da allora è rimasto in custodia nelle carceri di Koridallos, anche se nega tutte le accuse. Chiediamo la sua immediata liberazione dall’inferno.

Presidio di solidarietà presso la Corte d’Appello (Via Loukareos, Atene), Martedi, 27 Marzo 2012, alle 09.00

RILASCIO IMMEDIATO DI KOSTAS KATSENOS

SOLIDARIETA’ CON TUTTI I COMPAGNI CHE SONO IMPLICATI NELLO STESSO CASO

Quì la chiamata originale dell’Assemblea per il caso di Lotta Rivoluzionaria

Atene : Dichiarazione dei membri di Lotta Rivoluzionaria in merito a Stella Antoniou

Liberta' per Stella Antoniou (striscione di solidarietà' a Salonicco)

L’anarchica Stella Antoniou è in arresto preventivo nella prigione di Koridallos dal 4 Dicembre 2010, arrestata insieme a Kostas Sakkas, Alexandros Mitrousias e Giorgos Karagiannidis. L’accusa per la quale lo stato la tiene in prigione è la presunta partecipazione ad un’organizzazione armata. Inizialmente e per qualche tempo questa organizzazione non è stata nemmeno nominata. Alla fine, visto che era necessario per l’accusa citare un’organizzazione esistente, il caso dei compagni è stato unito a quello della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

La stessa Stella Antoniou ha rigettato le accuse e ha difeso la sua scelta politica di solidarizzare attivamente con Alexandros Mitrousias che era ricercato dalle autorità prima degli arresti. Questa scelta insieme alle sue azioni e visioni politiche sono i veri motivi per cui lo stato la tiene prigioniera.

Lei è stata arrestata mentre aveva seri problemi di salute, che sono peggiorati pericolosamente in prigione. I detenuti nelle prigioni greche sanno che anche il più piccolo malessere non può essere risolto a causa dell’indifferenza del sistema sanitario per i prigionieri. Il deficit è grosso nella cura medica nelle prigioni e aumenta a causa della crisi, rendendo praticamente impossibile l’affrontare anche i minimi problemi di salute dietro le mura. Continue reading Atene : Dichiarazione dei membri di Lotta Rivoluzionaria in merito a Stella Antoniou

Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (9-11-12 Udienze)

Nona Udienza, 19/12/2011

All’inizio dell’udienza ci sono stati commenti sulla due giorni di testimonianze di Panathanasakis da parte della difesa di K. Katsenos. P. Roumeliotis ha riportato in dettaglio tutti gli incidenti testimoniati da Papathanasakis, dai quali non risultano neanche riferimenti a K. Katsenos. E come ha cercato Papathanasakis di coprire l’assenza della più piccola prova? Mentendo, sul fatto che Katsenos si sia rifiutato di dare le impronte. Quando, comunque, in seguito ha ammesso che Katsenos ha dato le impronte, ma c’era un problema su due delle sue dita, perciò non era responsabile. L’avvocato ha rivelato che il problema era un tipo di dermatite di cui soffre Katsenos, certificata dai documenti medici portati dalla madre. Papathanasakis, ha sottolineato l’avvocato, ha dichiarato ciò per giustificare le accuse a Katsenos. In alcuni regimi, ha continuato P. Roumeliotis, un’identità è abbastanza per renderti colpevole. Nella Germania nazista, se eri ebreo. Nel Sud Africa razzista, se eri nero. Nell’America di Mc Carthy, ma anche nella Grecia post guerra, se eri comunista. Non facciamo l’equazione tra l’identità di un antiautoritario e il riferimento alla partecipazione ad una organizzazione come Lotta Rivoluzionaria. Ha finito leggendo degli estratti di un articolo del giornale “Kathimerini” intitolato “Ribaltamento nel processo a Lotta Rivoluzionaria” e un articolo del giornale “Eleutherotypia”, che fa riferimento alla testimonianza di Papathanasakis.
Ch. Ladis ha ripreso da dove aveva finito il collega, commentando da un altro punto di vista la testimonianza di Papathanasakis. Dopo la testimonianza, ha detto, ero preoccupato che Katsenos ci dicesse di ritirare l’obiezione di escludere Papathanasakis, con la quale avevamo difeso il prestigio della giustizia e non l’interesse particolare del nostro cliente, per il quale Papathanasakis andava esonerato. Ha descritto Papathanasakis come una legale bomba ad orologeria, che scoppia nella corte e le cui schegge feriscono molto e molti.
Ha ammesso direttamente che era un impiegato nelle indagini e ciò danneggia il prestigio della corte. Per due giorni ha costantemente commesso il reato di spergiuro pur tollerato dalla corte. Ha inoltre svelato il suo servizio dicendo che non ha mai ricevuto alcun documento dai suoi predecessori su Lotta Rivoluzionaria. La testimonianza di Papathanasakis dovrebbe essere cestinata o lui andrebbe accusato di spergiuro, come è specificato per chiunque ovviamente rifiuta di testimoniare sui propri informatori. Mai, comunque, Papathanasakis è stato pressato a dire le ovvietà. Noi come difesa di Katsenos, ha concluso Ch. Ladis, siamo stati aiutati da Papathanasakis, perché ha prosciolto il nostro cliente, ma per ragioni di correttezza procedurale non si dovrebbe menzionare il nome di Papathanasakis. Lasciamo che venga considerato una macchia nell’intero processo.
F. Vergados ha commentato che la testimonianza di Papathanasakis non andrebbe presa in considerazione, perché ha dichiarato informazioni senza rivelare le fonti, mentre dall’altro lato abbiamo ascoltato cose incredibili come sue stime personali. Per esempio che gli accusati hanno osservato regole cospirative. E cosa erano? Che essi hanno agito naturalmente!!

Vaggelis Stathopoulos ha letto una sua valutazione, in forma di dichiarazione. Non è la prima volta che i combattenti vengono trascinati in aula. Ha detto. L’autorità ha sempre cercato lo sterminio dei suoi nemici politici. Durante la giunta, una bugia di un poliziotto era sufficiente per farti esiliare. In democrazia un “Non ricordo” è sufficiente per mandarti in galera. Papathanasakis, mi conosce bene da quando era a capo della stazione di polizia di Nikea, come conosce l’intera mia famiglia. Dopo la morte di un immigrato pakistano, io e un mio amico fummo minacciati di dover fermare la mobilitazione per il caso, perché lui ci avrebbe “stritolato in un pezzo di carta”. Cercò intenzionalmente di far passare casa mia come una casa strana, mentre essa era aperta a molta gente. Nello stesso modo la mia rubrica si trasformò in un biglietto ben nascosto e la mia auto andò in montagna, mentre ero detenuto. La mia persecuzione è strettamente politica, a causa della mia partecipazione nel movimento anarchico e nelle lotte sociali. Perché mi rifiuto di condannare ogni forma di lotta e perché ho amicizie che non denuncerò.

Pola Roupa ha fatto un commento, aprendo una questione più ampia. Non mi aspettavo nulla di diverso dalla testimonianza di Papathanasakis, ha detto. Non mi aspettavo che dicesse qualcosa di serio, ma si è dimostrato che il problema è più profondo. Mentre ha mentito molto consapevolmente, nulla è accaduto per i giudici. Lui ha detto che il suo reparto non segue gli anarchici, mentre c’è ufficialmente un dipartimento speciale per quel lavoro. Quando la gente sa di essere seguita, ha senso che prenda misure di protezione, e ciò è sospetto per Papathanasakis. Chiunque nel movimento anarchico-antiautoritario è sospetto per lui. Dalle impronte trovate nella casa del nostro compagno Lambros Foundas è iniziata una serie di indagini, interrogatori, convocazioni. Perché non hanno nulla sull’organizzazione, (se non avessimo rivendicato la responsabilità politica non avrebbero assolutamente nulla), hanno aperto una serie di indagini, convocazioni di almeno 50 compagni del movimento anarchico-antiautoritario, ma di nuovo senza trovare nulla. Hanno cercato l’isolamento politico di noi tre, hanno cercato di colpire il desiderio di solidarietà. Continue reading Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (9-11-12 Udienze)

Atene: Dichiarazione dei membri di Lotta Rivoluzionaria in ricordo di Lambros Foundas

Dichiarazione dei membri di Lotta Rivoluzionaria del 6 Febbraio 2012 riguardo allo scontro armato a Dafni, nel quale Lambros Foundas è stato ucciso in battaglia con la polizia

L’operazione repressiva contro Lotta Rivoluzionaria è iniziata con un conflitto a fuoco a Dafni il 10 Marzo 2010 quando il nostro compagno Lambros Foundas è stato ucciso in battaglia dai poliziotti Andreas Haskis e Theodoros Koumarapis.

Anche se questo incidente è diventato il punto di partenza delle indagini che hanno condotto al nostro arresto, il procuratore d’appello Makropoulos non ha convocato i due poliziotti assassini di Lambrous Foundas per testimoniare in questo processo, ma ha convocato solo la proprietaria della macchina che i compagni avevano cercato di espropriare, con il fine di usarla in un’azione dell’organizzazione.

E’ ovvio che i due poliziotti non sono stati convocati dalle autorità giudiziarie solo per il motivo di proteggerli, infatti, come abbiamo detto in precedenza, dimostrando la complicità tra autorità giudiziaria e poliziesca. E’ ovvio che il procuratore d’appello ha cercato di proteggere gli assassini di Lambros Foundas.

Ciò non ci sorprende. Né ci sorprende allo stesso modo il fatto che le circostanze dell’omicidio di Lambros Foundas non siano state investigate e non lo saranno da parte di alcun giudice. Il ruolo dei giudici, cosi come quello di questa corte, è di proteggere gli interessi classisti dei padroni, il benessere e i loro scagnozzi, che non sono altro che gli agenti di polizia.

E ciò dimostra l’ipocrisia dello stato di giustizia, perché quando giudici e altri agenti del regime parlano di valore della vita umana, si riferiscono solamente alle vite dei loro pari di classe, quelli che essi stessi stanno servendo, come la stessa gente che fa compromessi con il potere politico ed economico, e quelli che li stanno proteggendo, soprattutto i membri delle forze di polizia.

Per i giudici e questa corte, degna di valore è la vita degli scagnozzi e dei pretoriani del regime, come (i poliziotti) Mantzounis, Margellos, Stamos, e tutti quelli allenati e pagati per assaltare, torturare e uccidere. E per questa corte è ancora più degna di valore la vita degli individui come l’ex ministro dell’ordine pubblico Voulgarakis, odiato dalla gente. Secondo la “giustizia” classista, il valore della vita umana è misurato in termini di posizione di classe di ciascuno di noi; misurato dal fatto se si serve il potere e il regime crminale chiamato capitalisto ed economia di mercato.

Lambros Foundas sarà ricordato come combattente per la libertà che ha dato la sua vita nel preparare un altro colpo di Lotta Rivoluzionaria contro il regime.

Ha dato la vita affinché non passassero l’occupazione del governo credo, il FMI, la BCE e l’UE; affinché non passasse l’attuale giunta di Stato e Capitale; affinché non passassero il nuovo totalitarismo che l’elite economica e politica vuole imporre al mondo, in ocasione della crisi finanziaria globale. Lambros Foundas ha dato la sua vita combattendo per rendere la crisi un’opportunità per la Rivoluzione Sociale.

Al contrario, gli assassini di Lambrous Foundas, Andreas Haskis e Theodoros Koumarapis verranno ricordati nella storia come mercenari e membri di un meccanismo omicida. Rimarranno ricordati come scagnozzi di un regime ingiusto e criminale, scagnozzi e servi di quelloi che rubano, opprimono e sfruttano le gente.

Cosi come questa corte sarà ricordata nella storia come una corte speciale che affronta i rivoluzionari e i combattenti che stanno lottando per la distruzione del capitalismo e dello stato, come una corte che rappresenta i traditori della gente, i collaborazionisti contemporanei che sono al servizio dell’elite economica sovranazionale.

E’ nostro compito come membri di Lotta Rivoluzionaria rivendicare Lambros Foundas in questa corte del nemico di classe. Inoltre, la rivendicazione politica della nostra partecipazione a Lotta Rivoluzionaria è stata una cosa ovvia, al fine non solo di difendere la nostra organizzazione, ma anche il nostro compagno.

Per noi, suoi compagni di Lotta Rivoluzionaria, Lambros Foundas non è morto. Lui è nel nostro sangue e nell’aria che respiriamo come combattenti. E’ dentro i nostri obiettivi e fini. Lui si è identificato con la nostra organizzazione e la nostra lotta. Ogni giorno, ogni momento, lui è presente. LUI E’ IMMORTALE.

I membri di Lotta Rivoluzionaria
Pola Roupa, Kostas Gournas, Nikos Maziotis

fonti: 1, 2 —trad. ParoleArmate

Grecia: Lettera dei tre membri di Lotta Rivoluzionaria, riguardo al processo del loro caso, ai compagni in Europa che hanno risposto all’appello solidale internazionale

Compagni/e,

Il nostro processo per Lotta Rivoluzionaria che è iniziato il 5 ottobre 2011, è una fase politica per difendere la lotta armata come parte inseparabile della lotta per la sovversione del capitalismo e dello stato, la lotta per la rivoluzione sociale.

La nostra strategia nel processo è dunque attaccare l’esistente regime criminale economico, sociale e politico con argomenti politici, senza accettare il ruolo di accusati ma diventando al contrario accusatori contro tutto ciò che questa corte rappresenta e compie. Il 5 ottobre, quando ci siamo presentati in aula per la prima volta mentre eravamo ancora in prigione, la compagna Pola Roupa ha fatto una dichiarazione politica ai giornalisti fuori il tribunale speciale di Koridallos dove ha detto che non è Lotta Rivoluzionaria ad essere processata ma i nostri accusatori, il vero criminale regime che ci imprigiona. Il 24 ottobre, nella seconda udienza, dopo la lettura delle accuse, abbiamo preso posizione riguardo ad esse, quando i giudici ci hanno chiesto perché stavamo facendo delle dichiarazioni politiche. Abbiamo detto che questo processo è un processo politico, che questa corte è una Corte Speciale messa su sulle speciali leggi antiterroriste con le quali vengono processati i nemici politici del regime, che questa corte è criminale e collabora con un regime criminale che sfrutta e opprime le persone, che nel banco degli accusati dovrebbero sedere ed essere giudicati colpevoli i membri dell’autorità politica, membri del governo, il primo ministro, i ministri e i deputati, i membri dello scorso governo, i membri dell’élite economica, gli uomini d’affari, i capitalisti, i membri delle organizzazioni finanziarie internazionali come i manager del FMI, la BCE, UE, che hanno imposto alla gente la dittatura dell’élite economica transnazionale cosi come quelli che proteggono il regime criminale : poliziotti e forze repressive statali.

Nelle udienze del 1 e 9 novembre sono state fatte delle obiezioni riguardo alla vaghezza delle accuse, l’oscuramento dell’informazione sul processo visto che la legge consente la copertura giornalistica del processo, il trasferimento del processo dalla corte di Koridallos ad una corte formata da giudici popolari. Sebbene ci si aspettava che le obiezioni sarebbero state rifiutate era una buona possibilità per noi trasformarle in dichiarazioni politiche, per mostrare la natura politica e l’azione dell’organizzazione, i motivi politici dietro le azioni dell’organizzazione, l’ipocrisia dello stato e del regime, vista la vaghezza delle accuse che sono state fatte senza alcuna prova reale. Siamo accusati, e ci aspettiamo di venire condannati, per tutte le azioni dell’organizzazione in base al dogma della responsabilità collettiva e sull’arbitrarietà mostrata da accuse che ritengono che l’organizzazione abbia una struttura gerarchica, cosi come l’oscuramento della pubblicità del processo visto che veniamo processati come criminali comuni (penali).

Oltre a tutto ciò ci sono motivi politici da parte dello stato che mira a presentare i combattenti rivoluzionari e presunti membri di Lotta Rivoluzionaria come criminali, depoliticizzando le loro azioni e processandoli in prigione in un asfissiante ambiente di sicurezza che svaluta il carattere pubblico del processo.

Continue reading Grecia: Lettera dei tre membri di Lotta Rivoluzionaria, riguardo al processo del loro caso, ai compagni in Europa che hanno risposto all’appello solidale internazionale

Atene: Anarchici arrestati in massa dopo l’intervento in una stazione radio commerciale in solidarietà riguardo il processo a Lotta Rivoluzionaria

La mattina del 10 Gennaio, quasi venti membri dell’assemblea di solidarietà per il caso di Lotta Rivoluzionaria (Epanastikos Agonas, il cui processo è attualmente in corso) sono entrati nella stazione radio commerciale Flash.gr in Kifissia Avenue ed hanno interrotto il programma, per trasmettere un messaggio di solidarietà verso coloro che sono sotto processo.

Nonostante il fatto che nè il proprietario della stazione, nè il suo staff abbia chiesto ufficialmente l’intervento della polizia, decine di poliziotti ( le unità in moto DIAS, squadre simili ai MAT, poliziotti in borghese, più altri) sono arrivati subito sul posto ed hanno circondato l’edificio. Verso le 14.00, dopo essere stati bloccati negli uffici della radio per ore, gli anarchici che hanno preso parte all’azione di solidarietà sono stati arrestati e portati al quartier generale della polizia di Alexandras Avenue: due procuratori insieme alle squadre di polizia hanno preso d’assalto la stazione radio, costringendo i compagni ad uscire dai locali; sono stati tutti ammanettati e tenuti negli autobus della polizia, mentre i loro telefoni cellulari sono stati confiscati.

Non appena la notizia è circolata, gli anarchici si sono riuniti di fronte il quartier generale della polizia(GADA), dovè in corso una protesta di solidarietà di circa 100 persone (pre incontro: fuori la stazione della metropolitana di Ambelokipi).

Ecco il testo rilasciato dagli stessi 20 arrestati:

Oggi, 10 Gennaio 2012, i compagni degli spazi anarchici/anti autoritari hanno effettuato un’intervento alla stazione radio commerciale Flash 96 FM nel contesto di una serie di azioni di solidarietà per il caso Lotta Rivoluzionaria, processo che è in corso dal 5 Ottobre 2011, nella corte speciale del carcere di Koridallos.

Abbiamo intrapreso quest’azione nel tentativo di rompere il muro di silenzio e l’ordine politico di imbavagliare il processo e il discorso politico degli imputati nel caso Lotta Rivoluzionaria.  Continue reading Atene: Anarchici arrestati in massa dopo l’intervento in una stazione radio commerciale in solidarietà riguardo il processo a Lotta Rivoluzionaria

Atene: Seconda dichiarazione congiunta dei membri di Lotta Rivoluzionaria davanti la corte del tribunale (12/12/11)

Noi abbiamo rivendicato la responsabilità per la partecipazione politica nell’organizzazione Lotta Rivoluzionaria. L’abbiamo fatto consapevolmente per non posizionarci in relazione alla “storia” che ci è stata presentata qui dal testimone Papathanasakis – che ovviamente, è stata attribuita a lui -, i fatti che lui ha descritto e ciò che il DAEEB (squadra speciale dei crimini violenti) ha giudicato come prove sufficienti per procedere con gli arresti. Abbiamo scelto consapevolmente di non andare al processo e parlare delle conversazioni telefoniche, cellulari, le note presentate dal DAEEB, per distanziarci dall’investigazione realizzata dagli avvocati – e non solo da loro visto che fino ad ora almeno i giudici non hanno richiesto alcun esame significativo di questo testimone particolare – su ciò che su quanto ritenuto serio, reale, rilevante, sufficiente per procedere con gli arresti e le detenzioni. Continue reading Atene: Seconda dichiarazione congiunta dei membri di Lotta Rivoluzionaria davanti la corte del tribunale (12/12/11)

Dichiarazione di Lotta Rivoluzionaria dal cortile del tribunale speciale della prigione di Koridallos

Primo giorno del processo contro Lotta Rivoluzionaria (5 ottobre 2011)

È un dato storico (è anche riportato dai mass media) che l’attacco dello Stato contro Lotta Rivoluzionaria e i nostri arresti sono connessi all’imposizione fatta ai danni della società greca da parte della giunta della troika e del governo del PASOK, e sono associati al primo accordo di memorandum per il vassallaggio del paese all’elitpolitica, economica e transnazionale, firmato arbitrariamente dai social-fascisti del governo nello stile di un colpo di stato.

Da allora, il paese è entrato in un buio periodo di ferocia senza precedenti, da parte del Capitale e del potere politico che cerca di espropriare inesorabilmente il benessere sociale e sfruttare ferocemente il lavoro umano dei non-privilegiati. Nel mezzo della più grande crisi sistemica che oggi è scoppiata tra il capitalismo e l’economia di mercato, ha eroso le strutture politiche e sociali di rappresentanza democratica, e ha svalutato irreparabilmente le sue fondamenta sociali, la sopravvivenza del sistema politico ed economico presuppone l’eutanasia di una larga parte di popolazione.

Ciò è stato provato comunemente da molta gente, e come abbiamo detto nella nostra lettera politica alla società tramite la quale rivendichiamo la nostra responsabilità politica in merito alla nostra partecipazione a Lotta Rivoluzionaria, esso riguarda un occupazione che compete in violenza con quella nazista durante la seconda guerra mondiale, un fatto che costituisce una consapevolezza comune in questo paese. Continue reading Dichiarazione di Lotta Rivoluzionaria dal cortile del tribunale speciale della prigione di Koridallos

I membri di Lotta Rivoluzionaria saranno rilasciati con condizioni restrittive Martedì, 11 Ottobre

Dopo un’ordine deciso dal Consiglio giudiziario di Atene, che si è riunito in data odierna 6 ottobre, i compagni Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas verranno rilasciati dalla prigione di Koridallos  Martedì, 11 ottobre. Tutti e tre i membri di Lotta Rivoluzionaria hanno raggiunto il limite dei 18 mesi di detenzione preventiva.

Il loro rilascio è stato ordinato a condizione che dovranno firmare in un commissariato di polizia locale ogni cinque giorni, mentre gli sarà vietato di uscire dalla prefettura dell’Attica. La decisione è stata annunciata come definitiva e irrevocabile.

Il processo contro l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria riprenderà Lunedi, 24 ottobre.

LIBERTA ORA PER TUTTI I RIVOLUZIONARI!
 LA SOLIDARIETA E LA NOSTRA ARMA!

Berlino: Attacco nei confronti della Deutsche Telekom

Durante la notte del 3 ottobre abbiamo fatto un regalo all’economia tedesca. In un terreno della Deutsche Telekom di Berlino-Lichtenberg, abbiamo attaccato diversi veicoli con bombe incendiarie. Abbiamo scelto la data in riferimento al processo contro l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, che avrà inizio il 5 ottobre ad Atene.

Segnaliamo la nostra solidarietà con le azioni di Lotta Rivoluzionaria e chiedere la liberazione di Κostas Gournas, Panagiota “Pola” Roupa, Nikos Maziotis e tutti gli altri compagni, che sono in carcere.

L’opzione della lotta armata all’interno delle figure della sinistra autonoma e radicale per la resistenza deve essere sempre mantenuta, ma non deve portare ad essere isolati da altre forme di azioni e movimenti.

Qui non esiste alcun movimento che sostiene la possibilità di una lotta armata, o che sia disposto e in grado di eseguire il backup di una lotta armata. Questo è il motivo per cui non ci sono gruppi armati in Germania al momento.

Tuttavia, i livelli di resistenza in Europa, devono fare riferimento gli uni agli altri per combattere l’Impero europeo in modo più efficace.

Al fine di ottenere maggiori finanziamenti, lo stato greco ha accettato le condizioni della troika per privatizzare le imprese statali. Nella speranza di un boom economico Deutsche Telekom ha acquistato parti enormi della società di telecomunicazioni greca OTE. Visto che i profitti non sono aumentati fino alla somma che la Deutsche Telekom prevedeva, la società sta’ ora pensando di lanciare una forte riduzione dei salari dei dipendenti, nonché tagli massicci.I costi delle pensioni per i dipendenti, che si sono ritirati in precedenza, sono considerati come un fardello nel suo equilibrio dei conti da parte di Deutsche Telekom. Ponendo lo stato greco sotto questa pressione, Deutsche Telekom ipotizza la completa acquisizione di OTE dallo stato greco, al fine di raggiungerne l’egemonia. L’esempio di questa multinazionale rappresenta molto bene la logica disumana dello sfruttamento capitalistico.

Inoltre, attraverso un partenariato di sicurezza con la polizia e l’esercito, Deutsche Telekom si occupa della sorveglianza completa in Germania e su tutti i suoi confini.

Il nostro attacco sostiene anche gli scioperi dei dipendenti e lavoratori in Grecia, così come si fondono con la lotta del movimento anarchico attraverso i vari confini.

Ci auguriamo che questa azione incoraggerà anche altri a partecipare attivamente in una prospettiva militante.

Commemoriamo Lambros Foundas, che è stato ucciso dalla polizia nella sua lotta per la libertà.

PER L’ANARCHIA!

“Propagandisti dell’Atto” (Propagandisten der Tat)

Fonte: linksunten